Londra 2012, dietro le quinte vince il made in Torino
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Londra 2012, dietro le quinte vince il made in Torino
T1 CV PR T2 48 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MERCOLEDÌ 1 AGOSTO 2012 «I grandi campioni adorano gianduiotti e vini piemontesi» SILVIA GARBARINO LETIZIA TORTELLO Alle Olimpiadi di Londra 2012 si parla torinese. E non è solo questione di spogliatoi: sono quattro gli atleti autoctoni che compongono le fila della nazionale (la nuotatrice Chiara Boggiatto, la canoista Maria Clara Giai Pron, gli sprinter Fabio Cerutti e Davide Manenti). L’orgoglio, però, travalica l’aspetto sportivo. Possiamo tranquillamente montarci un po’ la testa: la tecnologia a bordo campo, o negli studios delle maggiori emittenti televisive mondiali, porta nella capitale dei Giochi una firma tutta sabauda. Una presenza che dà ossigeno alla nostra economia, in particolare a realtà aziendali cittadine dell’high tech come la Deltatre di via Francesco Millio, nata nell’ 86 da due informatici, Giampiero Rinaudo (53 anni) e Luca Marini (58 anni) e diventata oggi un colosso da 400 dipendenti e utili per oltre 40 milioni. È il centro informatico di Borgo San Paolo, di recente sbarcato anche a Londra con uno stabilimento, il fornitore ufficiale dei servizi digitali per l’organizzazione dei Giochi. A cominciare dal sito, www.london2012.com. Sembrerà incredibile, ma ad aggiornarlo costantemente con i risultati delle gare sono 50 tecnici e ingegneri da Torino, che seguono in presa diretta le operazioni, coordinandosi con i colleghi londinesi. Forti di ESPERIENZA ED ESTRO Esordio a cinque cerchi per una giovane creatura dell’Incubatore del Poli un’esperienza navigata nella realizzazione di tutte le scritte che compaiono sul nostro televisore durante le partite di calcio della Uefa, i Deltatre sono sbarcati per la prima volta alle Olimpiadi nel 2008 a Pechino. L’esperienza positiva li ha premiati e ora sono moltiplicati i servizi: gestiscono, tra il resto, il sito a cinque cerchi di uno dei più celebri network americani, la Nbc, e quello della canadese Ctv. Nell’elenco delle partnership commerciali illustri, vantano anche la curatela del sito Bbc, del broadcast più famoso dell’America Latina, cioè Terra, e di France Tv. Per Sky, infine, realizzano le scritte in sovrimpressione sullo schermo sui tempi tecnici dei giocatori. Dal borgo operaio si sono fatti conoscere in mezzo mondo, portando in giro la bandiera della nostra tecnologia. Un po’ quel che sta succedendo all’azienda Aqvatech, 5 Da Borgo San Paolo ai pc di tutto il mondo L’azienda leader fra le torinesi impegnate ai Giochi di Londra è la Deltatre che cura tutto il sito ufficiale della manifestazione Un incarico non insolito per il centro informatico di via Millio che aveva già curato l’edizione sul web delle Olimpiadi di Pechino Londra 2012, dietro le quinte vince il made in Torino C’è di tutto: informatica, tecnologia, moda. Il backstage dei Giochi rivela il lavoro specializzato di alcune aziende d’eccellenza, anche molto piccole atta salva la sentenza del Consiglio di Stato sulla validità delle elezioni regionali del 2010, i nodi si scioglieranno a novembre, quando in occasione del traguardo di metà mandato do- F Quali sono le differenze rispetto alle precedenti Olimpiadi? «Rispetto alla prima esperienza a Casa Italia, qui è un livello superiore. Però, avendo lavorato molto all’estero, conosco le esigenze degli atleti». E nei suoi piatti ci sono molte influenze piemontesi? «Un tocco della mia terra lo metto sempre, perché ha una ricchezza particolare. Ogni giorno, propongo un menù di una regione diversa, sfruttando la varietà culinaria italiana». Chi è l’atleta che preferisce tra quelli incontrati in questi primi giorni di Olimpiade londinese? Piscine hi-tech Griffe d’oro Bistrot nel cubo La mostra La segnaletica delle piscine della pallanuoto è firmata Aqvatech, azienda nata nel 2010 all’Incubatore del Poli e cresciuta a vista d’occhio, fino ad arrivare a Londra La Kappa sponsorizza la Nazionale italiana di scherma e di canottaggio. Il loro logo è sulle divise come quella della fiorettista, oro olimpico, Elisa Di Francisca La Nussli Italia, multinazionale di allestimenti con sede a Torino, ha montato sul tetto della Royal Festival Hall il ristorante mobile detto il «cubo» Curata dalla professoressa torinese Renata Freccero, propone a Casa Italia 27 artisti uniti dalla passione olimpica (in foto opera di Stefano Nicolini) giovanissima creatura dell’Incubatore del Politecnico (sono stati fondati nel 2010), che grazie ad un accordo con le Piscine Castiglione del mantovano, costruttrici delle vasche della pallanuoto a Londra 2012, illuminano con i loro sistemi innovativi a led i campi delle partite olimpiche. Tra gli orgogli torinesi c’è, ovviamente, la Kappa, marchio sportswear di BasicNet. È sponsor tecnico delle Federazioni italiane di canottaggio, scherma e Fijlkam (judo, lotta). D’altronde, sono state le Olimpiadi, quelle di Los Angeles 1984, a rendere famoso il brand, che sponsorizzò la squadra di atletica degli Usa. I gourmand potranno respirare aria di casa alla Royal Festival Hall, dove è montato il «cubo», esclusivo ristorante in vetro con chef stellati. Inaugurato a Milano, sta facendo il giro dell’Europa. Si tratta di un’opera della Nussli Italia, che ha sede in via Quittengo, zona corso Novara. E infine la cultura sportiva, di cui in pochissimi si occupano. Da tre edizioni dei Giochi, Pechino, Vancouver e ora Londra, Casa Italia ospita mostre artistiche a carattere sportivo curate dalla docente del Suism Renata Freccero. Insomma, la vittoria i torinesi la cercano non solo nelle gare. Via libera da Maroni: compatibili i ruoli in giunta e nella Lega ALESSANDRO MONDO Nicola Batavia chef Nike House I migliori atleti del mondo si servono da uno chef torinese. Ormai non è più una novità per Nicola Batavia, alla terza apparizione olimpica dietro i fornelli. Dopo Torino 2006 a Casa Italia, è stato chiamato a Pechino 2008 per la Nike Vip House. La multinazionale regina nel mondo sportivo ha confermato la sua scelta anche per Londra: una consacrazione per il proprietario de «l’ Birichin». Regione, rimpasto in autunno Cota non rinuncia a Maccanti il caso domande a vranno essere rinnovate tutte le cariche: dal presidente del Consiglio regionale ai presidenti delle commissioni. Ma come in ogni partita a scacchi che si rispetti, le mosse si soppesano in anticipo. Così può capitare che una puntata in Consiglio regionale, impegnato nella discussione della legge urbanistica prima della pausa estiva, si riveli istruttiva se è vero che, come trapela da ambienti molto vicini a Roberto Cota, il ruolo di Elena Maccanti non sarebbe più in discussione. Nel senso che, contrariamente a quanto si è letto sui giornali nelle ultime settimane, manterrebbe saldamente il posto da assessore: probabilmente alleggerita di qualche delega, ma al fianco del governatore. Notizia non secondaria per il rimpasto di giunta, oggetto di un’estenuante trattativa tra Cota e il principale partito di maggioranza. Non è un mistero che il Pdl ritenesse la fuoruscita di Maccanti, cooptata da Roberto Maroni come vicesegretario federale nel triumvirato della “nuova” Lega post-Bossi, come uno dei presupposti per ottene- Partita aperta Il rimpasto è oggetto di una lunga trattativa tra Cota e il Pdl, deciso a far valere il suo peso re l’agognato “risarcimento” a seguito delle dimissioni di Caterina Ferrero. Il timore, semmai, era che Cota puntasse su un altro esponente leghista. Ragionamento da resettare. Un chiarimento tra il governatore e lo stesso Maroni avrebbe sancito che non esiste incompatibilità tra l’incarico di Maccanti nella Lega e quello in giunta. A essere in discussione, sem- «A me emozionano sempre le leggende. A Pechino, Carl Lewis ha chiesto la mia giacca da cuoco. L’altra sera si è ricordato di me e ha voluto che facessimo una foto assieme. Ora aspettiamo la Sharapova. Qualunque persona che passi di qui è un pezzo di storia dello sport». Quali sono i piatti preferiti degli atleti? «La cucina mediterranea. Ogni tre giorni mi arriva la mozzarella di bufala, poi alterniamo i tipi di pasta. Ma il pezzo pregiato è la cioccolata, abbiamo ricevuto diecimila gianduiotti dal Piemonte, assieme a baci di dama, lingue di gatto e molto altro ancora». E il vino possono berlo? «Lo serviamo soltanto la sera: nei party si pasteggia con vini piemontesi dal Barolo al Brachetto». [AL. DOL.] mai, è il ruolo di segretario cittadino del Carroccio. Questo perchè il “veto” maroniano, così si rifletteva ieri, riguarda solo i “doppioni” tra cariche elettive o tra cariche nel partito. Insomma: salvo colpi di scena, per la “pupilla” di Cota, assai apprezzata per la capacità di lavoro, si profila un doppio impegno tra Roma e Torino. Questo non significa archiviare il rimpasto. Anche Cota si rende conto che la partita non può essere procrastinata: una conferma a quanto annunciato da Ghigo e Ghiglia dopo l’ultimo incontro, cioè la disponibilità del presidente ad affrontarla. Il problema è come. Di due cose, a quanto si racconta, sarebbe convinto: per ora gli assessori attuali sono tutti promossi; qualsiasi intervento sulla giunta dovrà essere a saldo zero, cioè lasciarne invariati i numeri. Un altro rebus per il Pdl e per “Progett’Azione”, tutt’altro che disinteressata alle prossime mosse.