IX COMMISSIONE PERMANENTE
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IX COMMISSIONE PERMANENTE
Martedı̀ 26 novembre 1996 — 71 — Commissione IX IX COMMISSIONE PERMANENTE (Trasporti, poste e telecomunicazioni) SVOLGIMENTO DI INTERROGAZIONI Martedı̀ 26 novembre 1996. — Presidenza del Vicepresidente Anna Maria BIRICOTTI. — Interviene il sottosegretario di Stato per i trasporti e la navigazione Giuseppe Soriero. La seduta comincia alle 10,20. n. 5-00202 BACCINI: attività finanziaria FS nel settore merci (9.7.96). Il sottosegretario Giuseppe SORIERO, rispondendo alla interrogazione in titolo, rileva che le iniziative adottate nel comparto merci si collocano nel quadro di sviluppo delle attività direttamente correlate o strumentali al core business. In tale categoria rientrano, infatti, lo sviluppo, il potenziamento e l’integrazione delle attività di trasporto intermodale. Lo sviluppo delle Ferrovie dello Stato in tale specifico settore è stato affidato anche all’acquisizione di attività e società operanti sul mercato; a tale quadro sono riferibili le operazioni già concluse relative all’acquisizione di quote della SOGIN, della ITEF e di IDROVIE nonché l’adozione di iniziative volte a concretizzare un diverso approccio delle FS nei confronti dell’intermodalità e dei trasporti combinati. Ciò anche nel rispetto della direttiva del Ministro dei trasporti pro-tempore del gennaio 1995 con la quale le F.S. sono state invitate a porre in essere tutte le azioni necessarie per rafforzare la propria presenza nel settore dei porti e degli interporti da collegare, in una visione di logistica integrata, sia al sistema trasportistico su rotaia che al grande cabotaggio marittimo. Per realizzare tale complessa strategia che richiede l’avvio di specifiche iniziative attuative, il consiglio di amministrazione ha ritenuto di utilizzare una società partecipata, l’INT, che da lungo tempo opera nel settore del trasporto, ha il necessario know-how ed è quindi strumento efficace per consentire alle F.S. di rafforzare la propria presenza nel settore della terminalistica interna e portuale. L’assunzione di tale decisione ha comportato, sul piano operativo, una serie di misure quali la rifunzionalizzazione dell’INT, che nell’occasione ha mutato la Martedı̀ 26 novembre 1996 — denominazione sociale in ITA.CA - Italian Cargo Sistema. Il « Progetto merci », approvato da Ferrovie dello Stato – aprile e giugno 1996 –, si pone l’obiettivo di far assumere all’impresa il ruolo di operatore logistico integrato intermodale ed europeo, in un mercato caratterizzato dalla presenza di poche aziende di grandi dimensioni e da una struttura sempre più globale. Atto propedeutico al conseguimento dell’obiettivo sopra descritto è rappresentato dall’avvio di EUROLOG, società destinata ad assumere il ruolo di subholding della logistica integrata, alla quale verranno trasferite le partecipazioni in atto direttamente detenute dalle F.S. in ITA.CA – assets impiantistici – e STM Società traffici multimodali – assets produttivi – previo il riassetto del portafoglio azionario del comparto e la riallocazione delle partecipazioni del gruppo merci – Società intermodali, Società tra le reti ferroviarie europee ed altro –. Il progetto sopra delineato, approvato dagli organi competenti, è in via di attuazione. Gli studi della A. T. Kearney, società internazionale impegnata nel settore trasporto merci, sono alla base dello stesso studio per la costituzione dei Eurolog; mentre i business plan definiti negli anni tra il 1989 e il 1993 risultano ancora oggi parte essenziale di tutte le attività e di tutti i criteri adottati dalle F.S. S.p.A. nel settore in questione. Tra le assunzioni di personale dirigente per l’Area merci, risulta quella del consulente senior della A. T. Kearney, oggi responsabile delle filiere logistiche, come anche di un ex funzionario Iveco, impegnato a tempo pieno sulla Comunità Europea; un altro ex dipendente Iveco dopo tre anni di attività presso l’INT è divenuto dirigente della Danzas Italia S.p.A., invece il dirigente proveniente dalla Italtel ha realizzato in quest’ultimo triennio il progetto customer service di Sigma Cargo, oltre a quello delle piccole partite, insieme al responsabile del sistema informativo del trasporto merci. Per quanto riguarda l’INT, l’Istituto è 72 — Commissione IX stato trasformato per riorganizzare l’attività delle piccole partite – nel periodo 1989/1990 600 miliardi di costo, contro 100 di fatturato – in vari segmenti di attività, tra cui emerge con evidenza lo sviluppo dell’intermodalità – Cemat, Italcontainer, OTS, SGT – e il conseguimento di attività più vicine alle esigenze ferroviarie (logistica ferroviaria in OMNIA e manovre dei carri nei porti e nei raccordi industriali in SERFER). In tutte queste attività risultano significativi risultati, sia di fatturato che di utili, compreso il buon andamento e la ristrutturazione di Omniaexpress e la partecipazione delle F.S. nel gruppo Saima Avandero. Le due Società capofila – ITA.CA. per gli impianti e S.T.M. per le Filiere logistiche – rappresentano i due punti cardine su cui si basa la società Eurolog. Per quanto attiene agli investimenti nell’informatica risulta che: nel periodo 1991/1994 la realizzazione del S.I.M. – Sistema informativo del trasporto merci F.S. – è stata affidata, dopo ricerche di mercato, alla società IBM, unica società con referenze ed esperienze significative nel settore ferroviario in Europa e con prezzi facenti riferimento al listino depositato presso il Provveditorato generale dello Stato; nel periodo 1993/1996 con Elsag/Bailey e la collaborazione della essa IBM è stata realizzata la ristrutturazione dei magazzini e dei sistemi automatici della distribuzione della Società OMNIA; nel 1991 con gara specifica sono stati acquistati n. 560 computer destinati ai punti terminali tutti attualmente funzionanti e collegati in rete, con software attivato e funzionante. Per quanto riguarda i risultati di gestione dell’area merci va richiamato il rapporto 1995 – Trasporti in Italia – a cura della Direzione generale programmazione, organizzazione e coordinamento che ha evidenziato come le merci trasportate per ferrovia sono aumentate del 39,3 per cento dal 1985 al 1994. I positivi risultati di gestione del settore merci delle Ferrovie dello Stato dimostrano che il processo di riequilibrio del sistema dei trasporti italiano si sta Martedı̀ 26 novembre 1996 — avviando pur in assenza, allo stato, di sostanziali mutamenti nelle risorse e nelle infrastrutture. Per quanto riguarda gli aspetti societari e la questione degli incarichi di vertice delle società partecipate dalle F.S., è evidente che essi ineriscono ai rapporti tra società e Ministero. Come evidenziato nelle audizioni del Ministro presso la Commissione nei mesi trascorsi, è stata affrontata la questione delle modalità con le quali il Governo ed il Parlamento esercitano l’attività di controllo; quindi, del rapporto con un’azienda che pur essendo società per azioni percepisce risorse dallo Stato ed esercita un servizio essenziale per il Paese. Gli strumenti a disposizione sono l’unità di vigilanza, il contratto di servizio e il contratto di programma: l’unità di vigilanza è stata attuata, il contratto di servizio scadrà a fine anno mentre il contratto di programma scadrà nel 2000. Governo e Parlamento dovranno pertanto valutare se ed in che misura detti contratti debbono essere rivisti. Il Governo ha avviato un confronto rigoroso ed attento con il nuovo amministratore delle Ferrovie per effettuare una ricognizione delle società partecipate dalle Ferrovie, sia nel settore dell’Alta velocità che in altri settori, anche per fornire ulteriori elementi di conoscenza al Parlamento. Mario BACCINI (gruppo CCD-CDU) replicando per l’interrogazione n. 5-00202, esprime profonda insoddisfazione per la risposta fornita dal Governo, che, fra l’altro giunge con notevole ritardo. Egli del resto disponeva da tempo della medesima risposta a lui inviata direttamente dal dottor Pinna delle Ferrovie. Ritiene quindi che il Governo sia responsabile unitamente alle Ferrovie di una situazione più volte denunciata e per la quale si riserva di presentare un esposto alla Magistratura. n. 5-00401 SIMEONE: attraversamento linea ferroviaria tra i comuni di San Lorenzo Maggiore e Paupisi (30.7.96). Il sottosegretario Giuseppe SORIERO rispondendo alla interrogazione in titolo, 73 — Commissione IX rileva che seguito della costruzione di una bretella di immissione della viabilità ordinaria dei comuni di Paupisi e di S. Lorenzo Maggiore, sulla strada a scorrimento veloce Benevento-Caianello, è stato richiesto lo spostamento dell’attraversamento a raso esistente al chilometro 122+142 della linea Caserta-Foggia. Il relativo accordo, stipulato l’8 febbraio 1996 con i comuni interessati, ha definito le modalità esecutive per lo spostamento di tale attraversamento e ha individuato la zona di intervento di competenza delle F.S., tre metri da entrambi i lati del binario, e del comune di Paupisi, cui fanno carico gli interventi oltre la fascia di competenza ferroviaria. Perché i lavori possano iniziare è necessario che il comune di Paupisi predisponga il progetto particolareggiato della nuova viabilità connessa con lo spostamento dell’attraversamento e stipuli apposita convenzione per regolare i rapporti con le F.S. S.p.A. oltre a corrispondere alla predetta società le spese per lo spostamento. Alberto SIMEONE (gruppo alleanza nazionale), replicando per l’interrogazione n. 5-00401, si dichiara parzialmente soddisfatto per la risposta fornita dal rappresentante del Governo. Oltre alle responsabilità del comune di Paupisi ritiene infatti vi siano responsabilità delle Ferrovie dello Stato e del Governo in genere. Se lo Stato ha il compito di garantire la sicurezza del trasporto ferroviario, allora vi è una carenza anche del Governo che non ha stimolato a sufficienza le iniziative necessarie a tale fine. n. 5-00506 GALLETTI: limitatori (17.9.96). di velocità Il sottosegretario Giuseppe SORIERO, rispondendo alla interrogazione in titolo, rileva che la direttiva 92/6/CEE, recepita con decreto ministeriale 30 marzo 1994, ha stabilito che a partire dal 1o gennaio 1996 sui veicoli appartenenti alla categoria M3, di massa superiore alle 10 tonnellate, e quelli di categoria N3, immatri- Martedı̀ 26 novembre 1996 — colati a partire dal 1o gennaio 1988, debba essere installato un dispositivo limitatore di velocità. La direzione generale della motorizzazione civile, con circolare D.G. n. 90/94 del 21 giugno 1994 ha diramato agli uffici provinciali disposizioni che permettono l’aggiornamento della carta di circolazione di tali veicoli a seguito di installazione del dispositivo. I veicoli delle categorie M3 ed N3 sono soggetti a revisione annuale da parte degli uffici provinciali della motorizzazione civile, i quali dal 1o gennaio 1996 procedono alla verifica della presenza del limitatore. Un quadro esauriente circa il numero di dispositivi installati potrà aversi nei primi mesi del 1997 quando saranno disponibili dati statistici definitivi relativi all’anno 1996. I veicoli in questione, indipendentemente dalla installazione del limitatore di velocità, restano comunque sottoposti ai controlli degli organi di Polizia stradale che, in base all’articolo 80, comma 5, del codice della strada, possono ordinarne in qualsiasi momento la revisione qualora sorgano dubbi sulla persistenza dei requisiti di sicurezza. Per quanto riguarda la possibilità di estendere l’obbligo di installazione del limitatore di velocità anche ai veicoli delle stesse categorie immatricolati anteriormente al 1o gennaio 1988, evidenzia che l’adozione di un provvedimento in tal senso, non in linea con le prescrizioni comunitarie, introdurrebbe un regime discriminatorio tra i veicoli circolanti nella Comunità Europea. Va evidenziato al riguardo che le prescrizioni tecniche della direttiva 92/6/CEE sono state discusse a lungo in sede Comunitaria, sia dagli Stati membri, sia dalle associazioni dei costruttori di veicoli e dispositivi prima di essere approvate. Inoltre, solo dal 1988 la produzione dei veicoli, ed in particolare degli apparati di iniezione elettronica e di trasmissione del moto, è stata resa compatibile con la installazione di un limitatore, mentre per i veicoli prodotti in precedenza tale installazione risulterebbe di difficile esecuzione. 74 — Commissione IX Paolo GALLETTI (gruppo misto) replicando per l’interrogazione n. 5-00506 si dichiara insoddisfatto per la risposta del rappresentante del Governo. L’innovazione tecnologica, infatti, ha compiuto notevoli progressi non è quindi possibile nascondersi dietro l’esistenza di asseriti ostacoli tecnici. Il Governo dovrebbe promuovere un innalzamento del grado di sicurezza, adeguandosi ai più elevati livelli garantiti dalle moderne tecnologie. Rileva inoltre che di fatto si applica con notevole ritardo una normativa tecnica che avrebbe dovuto entrare in vigore dal 1o gennaio 1996. n. 5-00509 GALLETTI: asse ferroviario VeronaMonaco (17.9.96). Il sottosegretario Giuseppe SORIERO, rispondendo alla interrogazione in titolo, rileva che l’incremento generalizzato dei traffici, sia merci sia viaggiatori, tra i diversi Paesi europei e l’attuale situazione di sempre maggiore restrizione al traffico stradale imposta da alcune nazioni confinanti con l’Italia, rendono prioritario potenziare il sistema dei valichi ferroviari alpini, in particolare quello relativo all’asse del Brennero. Nel contratto di programma delle Ferrovie dello Stato per il 1994-2000, nel breve e medio periodo sono previsti, ed in gran parte in corso di esecuzione, interventi sulla direttrice del Brennero – varianti in galleria con adeguamento al Gabarit C – sagoma di dimensioni più ampie delle gallerie – dell’intera linea, potenziamento del segnalamento, dell’alimentazione elettrica e di alcune stazioni – per una spesa complessiva superiore a mille miliardi di lire. In seguito al completamento degli interventi programmati, sarà possibile aumentare considerevolmente la potenzialità della linea, attualmente pari a circa 150 treni al giorno, consentendo lo scambio giornaliero con l’Austria di circa 220 treni al giorno, e conseguire nel contempo una consistente riduzione dei tempi di percorrenza, soprattutto per i treni viaggiatori, anche Martedı̀ 26 novembre 1996 — grazie all’utilizzazione di locomotori politensione e di materiale ad assetto variabile. Pertanto la linea esistente, opportunamente potenziata con gli interventi previsti, permetterà di far fronte all’incremento di domanda a medio termine, senza dover ricorrere all’esecuzione di ulteriori interventi – riduzione della tortuosità residua della linea – che, data l’orografia dei luoghi, potrebbe comportare impegni ed oneri sproporzionati ai risultati conseguiti. In una logica di lungo periodo si sta studiando, in vista di consistente sviluppo del traffico merci, la possibilità di assorbire un traffico superiore ai 220 treni al giorno, che rappresenta il limite massimo di una linea a doppio binario con traffico misto viaggiatori e merci. Ciò comporta il quadruplicamento dell’asse da Monaco a Verona, necessariamente di concerto con l’Austria e la Germania. Per il tratto italiano è prevista – ai costi attuali – una spesa di circa 12 mila miliardi di lire. A tale riguardo la Commissione Trilaterale – Organismo internazionale con compiti di studio per il potenziamento dei traffici e delle infrastrutture sulla linea Verona-Monaco, in cui è rappresentata l’Austria, la Francia, e l’Italia – ha proposto studi specifici per la valutazione di tutte le problematiche tecniche ed economiche connesse all’esecuzione del nuovo asse internazionale. Allo stato attuale la Commissione Trilaterale ha impostato e programmato gli studi necessari all’ottimizzazione delle caratteristiche tecniche del progetto al fine di ottenere un contenimento degli investimenti, un miglioramento della redditività complessiva, l’aggiornamento delle previsioni del traffico nonché la valutazione delle possibilità del finanziamento dell’opera, tenendo anche conto di modelli di compartecipazione pubblico/privato. Paolo GALLETTI (gruppo misto) replicando per l’interrogazione n. 5-00509 si dichiara soddisfatto per la prima parte della risposta, relativa alle iniziative da assumere nel breve e medio periodo. È positivo in particolare il previsto incre- 75 — Commissione IX mento dei treni sul percorso considerato. Esprime invece insoddisfazione per la seconda parte della risposta. Non si fa infatti riferimento allo studio di fattibilità indicato nell’interrogazione né a possibili interventi di ammodernamento sulla linea, effettuando i quali si potrebbe arrivare a quattrocento treni al giorno. Chiede quindi al Governo di effettuare una verifica circa la possibilità di incrementare il traffico ferroviario, senza investire risorse in progetti faraonici o nel potenziamento della rete autostradale. Ritiene che la soluzione sia infatti nell’incremento della percorrenza della rete ferroviaria esistente con opere di ammodernamento. n. 5-00746 FLORESTA: tratta ferroviaria AlcantaraRandazzo (10.10.96). Il sottosegretario Giuseppe SORIERO, rispondendo alla interrogazione in titolo, rileva che l’esercizio ferroviario sulla linea Alcantara-Randazzo è stato sospeso dal 10 giugno 1994, d’intesa con la Regione siciliana, al fine di consentire l’effettuazione dei lavori di adeguamento al servizio a spola. L’esercizio a spola è mirato al miglioramento della gestione tecnico-economica della linea, risultando al 31 dicembre 1993 un elevato coefficiente di esercizio per il forte squilibrio del rapporto costi-ricavi, rispettivamente attestato a 4.030 miliardi e di 35 milioni. Attualmente, in sostituzione dell’esercizio ferroviario, viene effettuato un autoservizio viaggiatori, il cui contratto scade nel maggio 1997. La società Ferrovie dello Stato S.p.A. ha provveduto, nel frattempo, ad automatizzare i passaggi a livello, all’attrezzaggio tecnologico e alla realizzazione di adeguate ed essenziali condizioni di agibilità è di accoglienza nelle stazioni e nelle fermate della linea. I livelli di servizio saranno pertanto corrispondenti ai fabbisogni di mobilità del bacino di traffico che, per situazioni strutturali socio-economiche-produttive, risulta a domanda debole, in quanto costituito prevalentemente da flussi di pendolarità studentesca e quindi concentrata nel periodo scola- Martedı̀ 26 novembre 1996 — stico ed in limitate fasce orarie. Al riguardo, precisa che l’offerta per la mobilità per ragioni di studio è definita d’intesa con le istituzioni scolastiche locali. Peraltro, sottolinea che l’offerta F.S. insiste in un assetto del mercato dei trasporti che, nella Valle dell’Alcantara, risulta squilibrato per diversi motivi: la velocità commerciale della linea ferroviaria, mediamente di 40 chilometri orari, pur risentendo della tortuosità e della pendenza del tracciato di montagna, è competitiva rispetto a quella delle autolinee che sono esercitate su una rete stradale inadeguata per assetto e funzionalità e si svolgono, anziché a « pettine », in parallelo alla linea ferroviaria e in sovrapposizione per orari e relazioni origine-destinazione; i centri urbani, situati prevalentemente a distanza dagli impianti ferroviari, o non sono collegati a questi o lo sono insufficientemente o precariamente; le autolinee in concessione regionale sono sostenute dalla Regione siciliana con contributi di esercizio per bus al chilometro, e da consistenti tariffe regionali, con uno scarto da 1 a 3 rispetto a quelle ferroviarie. Relativamente alle prospettive di sviluppo, sono da evidenziare i contatti con le province di Catania e di Messina e con le rispettive aziende di trasporto, al fine di favorire l’incremento turistico per la valorizzazione della linea con l’impiego di particolari convogli – treni a vapore, treni 76 — Commissione IX d’epoca e treni bici più bici charter – nonché l’impegno delle F.S. sul versante del sistema delle autolinee e dei vettori del bacino, finalizzato al rilancio delle attività ferroviarie nell’ambito di un assetto integrato dei trasporti « da », « per » e « nella » Valle dell’Alcantara. In tale quadro, ed in relazione alla rilevanza turistico-paesaggistica delle Gole dell’Alcantara, la società F.S. ha avviato i lavori per la realizzazione di una nuova fermata nei pressi dell’omonimo casello F.S., lavori peraltro sospesi per una controversia insorta con uno dei proprietari confinanti. Ilario FLORESTA (gruppo forza Italia) replicando per l’interrogazione n. 5-00746 dichiara parziale insoddisfazione. Prende atto della risposta obiettiva fornita dal sottosegretario, ma rileva che la questione posta dall’interrogazione si riferiva all’utilizzo turistico della linea, cui la risposta del Governo ha accennato solo nella parte finale. Molte risorse finanziarie sono state già impiegate, ritiene quindi che la linea andrebbe utilizzata al meglio e potenziata, non ritenendo che ai cittadini debbano essere assicurati servizi da terzo mondo. Valuterà comunque le risposte del Governo con la popolazione interessata. La seduta termina alle 10,50.