Programma di sostegno alla cooperazione regionale APQ
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Programma di sostegno alla cooperazione regionale APQ
Programma di sostegno alla cooperazione regionale APQ Mediterraneo MISSIONI DI CHIUSURA Gli incontri conclusivi, tenutisi nei mesi di aprile e maggio 2012, hanno fatto seguito alla Conferenza organizzata a Rabat il 28 giugno 2011 alla presenza di tutti i partner istituzionali al fine di presentare lo stato di avanzamento dei progetti a conclusione della prima fase e sviluppare eventuali sinergie tra le varie attività promosse. L’agenda delle riunioni con l’elenco completo dei partecipanti è disponibile (Allegato 2). Si elencano nel seguito per ciascuna delle linee di intervento i principali risultati cui sono pervenuti i progetti realizzati in Marocco, in particolare degli ultimi 12 mesi, e le reazioni dei partners. Linea di Intervento 2.1 “Sviluppo Socio-Economico” Titolo del progetto integrato Localizzazione Paesi Regione coordinatrice Sub-progetti in Marocco Regioni partner (italiane) Localizzazione Comune/Regione Partner locali: Istituzionali (Marocco) “Sviluppo dei Saperi artigianali tradizionali e Integrazione dei sistemi produttivi in Marocco e in Italia”. Marocco Sardegna • • “Sviluppo dei Saperi artigianali tradizionali” “Integrazione dei Sistemi Produttivi in Italia e Marocco” Sardegna, Piemonte, Abruzzo, Calabria, Lombardia, Sicilia, Toscana, Lazio e Campania. Regione di Chaouia Ouardigha, Regione di Rabat-SaléZemmour-Zaër, Regione di Casablanca, Regione di TangerTétouan, Marrakech, Fes e Meknes Ministero dell’Artigianato, Ministero dell’Industria, Commercio e delle Nuove Tecnologie La linea 2.1 in Marocco è stata declinata in due sub-progetti appena conclusi. Grazie al successo della prima fase, nel luglio 2011 sono state approvate delle integrazioni volte a rafforzare ulteriormente i risultati ottenuti con attività fino al 30 aprile 2012. 1 I due subprogetti hanno visto coinvolte nove Regioni italiane, con il coordinamento delle Regione Sardegna (sub1) e Campania (sub2). Responsabile del progetto integrato nel suo complesso è la Regione Sardegna. Il sub-progetto 1: “Sviluppo dei Saperi artigianali tradizionali” é volto alla salvaguardia e alla promozione dei saperi artigianali italiani e marocchini attraverso la creazione di un archivio dei saperi artigianali del Mediterraneo con un portale web multilingue e interattivo e la valorizzazione delle competenze degli artigiani marocchini attraverso sessioni di formazione, la riorganizzazione dei contesti lavorativi, il recupero delle tecniche tradizionali e la creazione di prototipi e collezioni di nuovo design. Il progetto ha previsto un’intensa attività sul campo in Marocco come in Italia, molte attività essendo state svolte in parallelo nei due Paesi, che condividono esigenze comuni nel settore. Questo lavoro ha richiesto in Marocco il diretto coinvolgimento di attori locali, dalle Camere dell’artigianato, alle delegazioni regionali del Ministero dell’artigianato, ad associazioni e enti che si occupano dello sviluppo locale, della preservazione e della promozione dell’artigianato, in collaborazione con esperti italiani in design, marketing e commercializzazione. Le attività di formazione tecnica e gestionale, alfabetizzazione, accompagnamento alla costituzione delle cooperative e alla rielaborazione dei prodotti, svolte con la collaborazione delle organizzazioni marocchine dedicate e in linea con i programmi nazionali, si sono concluse con successo e soddisfazione da parte di tutti i soggetti coinvolti. I principali risultati di tali attività sono stati presentati a saloni internazionali, quale il Macef Primavera 2012 di Milano, e a saloni dell’economia sociale in Marocco. La documentazione dei saperi tradizionali, confluita nel portale web, ha prodotto degli audiovisivi che descrivono le diverse fasi di lavorazione delle principali tecniche artigianali tradizionali presenti in Marocco, oltre che a una ricca documentazione fotografica confluita nel portale web che sarà messo in linea a breve. Inoltre delle ricche pubblicazioni sono state realizzate in particolare sulle attività promosse dalle Regioni Sardegna e Toscana. Nella seconda fase l’attività di documentazione è stata estesa, poi, alle collezione museali, integrando come partner locale il Museo della Kasbah di Tangeri e la sua ricca collezione di tessuti. A tal riguardo sono stati svolti anche due moduli di formazione destinati ai conservatori dei Musei di Tangeri, Rabat e Meknes su restauro e conservazione preventiva dei manufatti tessili e sugli strumenti di schedatura e gestione delle collezioni museali. Un’altra attività che ha riscosso grande interesse e appressamento è stata quella promossa dalla Regione Piemonte nella regione di Fes, dove su suggerimento del Ministero dell’artigianato è stata svolta un’attività di accompagnamento al programma di delocalizzazione delle concerie tradizionali della medina di Fes verso un nuovo sito. Qui è stato realizzato uno studio di impatto ambientale della nuova conceria, compreso il progetto della struttura dell’edificio e della centrale di pretrattamento delle acque reflue, secondo i più moderni standard e la proposta di alcune soluzioni e preventivi sulla base dei vari scenari ipotizzati. 2 Il Ministero dell’artigianato, ed in particolare la Direzione della promozione, dell’innovazione e della preservazione del patrimonio, è stato coinvolto costantemente in tutte le attività che sono state definite in linea con la programmazione del Ministero stesso. E’ stata richiesta la firma di un protocollo per la gestione del Portale dei saperi del mediterraneo, che ci si propone di arricchire in futuro grazie al lavoro dei diversi partner per promuovere una memoria “fruibile” dei saperi legati all’artigianato che costituiscono un patrimonio intangibile straordinario. Inoltre delle proposte progettuali sono state già presentate per il finanziamento alla Commissione Europea a dimostrazione che l’attività partenariale è stata particolarmente apprezzata. Il sub-progetto 2: “Integrazione dei Sistemi Produttivi in Italia e Marocco” promosso dalla Regione Campania e dalla Regione Lazio è stato finalizzato alla promozione di intese operative con particolare attenzione al settore della concia e allo di uno studio tecnico volto a favorire l’integrazione dei sistemi produttivi dei due Paesi. Tali attività, finalizzate a creare sinergie tra i distretti industriali italiani e marocchini in cui si concentra l’attività della concia, sono state svolte con il supporto della Camera di Commercio italo-marocchina di Casablanca e della Federazione marocchina dei produttori di cuoio FEDIC. In particolare, in questa seconda fase di progetto, è stato realizzato un ulteriore evento di scambio a Napoli, che ha visto la partecipazione di imprenditori italiani e marocchini del settore, e uno studio tecnico sull’innovazione del settore in Marocco sul modello del distretto del cuoio di Solofra. Tale attività tecnica, che rispondeva alle richieste più volte espresse dal settore privato marocchino e dalla FEDIC, è stata salutata con entusiasmo dal Ministero dell’industria, che si è detto disponibile a lavorare al fine di rendere questa collaborazione con l’Italia nel settore del cuoio sempre più duratura, considerando il nostro Paese un partner prioritario e vedendo l’attività svolta solo come un inizio del lungo cammino da fare insieme. Nel settore i rapporti commerciali tra Italia e Marocco sono molto forti. L’Italia è da sempre tra i primi fornitori di pellame ed è considerata all’avanguardia per le tecnologie applicate in tutta la filiera del cuoio. A dimostrazione di ciò, nel corso della riunione è stata espressa la volontà di eleggere l’Italia a Paese d’onore in occasione del salone nazionale del cuoio, Maroc Cuir, del prossimo autunno. 3 Linea di Intervento 2.2 “Interconnessioni materiali e immateriali” Titolo del progetto integrato Localizzazione Paesi ITALMED “Integrazione Logistica e Trasportistica sulle relazioni Italia – Sponda sud del Mediterraneo” Algeria, Egitto, Marocco, Tunisia Regione coordinatrice (italiana) Campania Sub-progetti in Marocco Sub-progetto 5 Marocco Regioni partner (italiane) Campania, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Lazio Partner locali: Istituzionali (Marocco) Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti La linea 2.2 conclusasi già da parecchi mesi con un evento finale specifico di cui si è già relazionato non è stata oggetto di un nuovo incontro. Nel quadro del progetto integrato ITALMED, il Marocco è stato in particolare sviluppato il sub progetto 5, volto a promuovere lo scambio di buone pratiche, lo sviluppo di network settoriali e a favorire i contatti tra operatori economici, con particolare attenzione alle linee marittime e agli interporti. Questi scambi sono stati suggellati dalla firma di un protocollo tra l’autorità portuale di Livorno e la Direzione nazionale dei porti del Marocco che si articola in contenuti tecnici, di formazione professionale, di scambi istituzionali e non ultimo di collaborazione per la competitività e per l’istituzione di collegamenti navali diretti. Linea di Intervento 2.3 “Ambiente e Sviluppo Sostenibile” Titolo del progetto integrato Localizzazione Paese RISMED Programme pour la protection, la rationalisation et l’utilisation efficiente des ressources hydriques Egitto, Marocco, Tunisia Regione coordinatrice Basilicata Sub-progetti in Marocco CHAECO « Avvio di azioni di tutela e gestione integrata delle risorse idriche in un quadro urbanistico complesso e assistenza per l’introduzione di tecnologie ambientali: aree industriali di Sahel e di Berrechid nella Regione Chaouia-Ouardigha » (Regione capofila: Piemonte) Localizzazione Regione di Chaouia Ouardigha Comune/Regione Regioni partner (italiane) Basilicata, Campania, Piemonte e Sardegna Partner locali: Istituzionali (Marocco) Ministero dell’energia, delle mine, dell’acqua e dell’ambiente 4 In Marocco per la linea 2.3 - Ambiente e sviluppo sostenibile – è stato promosso il subprogetto CHAECO, nella regione Chaouia Ouardigha che ha visto un importante coinvolgimento del Fondo contro l’inquinamento (FODEP) del Ministero dell’energia, delle mine, dell’acqua e dell’ambiente e della Camera di commercio e dell’industria di Settat. Nella seconda fase, il progetto ha beneficiato - al pari della linea 2.1 Marocco - di un rifinanziamento grazie alle economie realizzate in altri settori che ha permesso un’estensione delle attività ad altre Regioni con la collaborazione del Ministero del commercio, dell’industria e delle nuove tecnologie. I risultati di questo subprogetto, coordinato dalla Regione Piemonte sotto la responsabilità della Regione Basilicata, sono stati salutati con entusiasmo da tutti i partners. Le attività del progetto CHAECO, inizialmente concentrate nella Regione Chaouia Ouardigha, a partire dal luglio 2012 sono state estese a 5 nuove zone industriali, dove è stata realizzata una prima analisi dei bisogni e un’attività di sensibilizzazione degli attori coinvolti a vario titolo in vista di avere una mappatura più chiara dell’insieme delle problematiche ambientali presenti nelle zone industriali marocchine e di diffondere l’approccio adottato. Le attività di progetto hanno, dunque, coinvolto tanto le amministrazioni locali quanto le imprese e hanno mirato a diffondere delle “buone pratiche”, incoraggiando gli attori economici e le amministrazioni locali a realizzare degli investimenti per il riciclaggio o il risparmio di risorse e a introdurre la dimensione ambientale nelle loro attività. Il progetto CHAECO si è concluso nello scorso mese di aprile, con una missione dei diversi partner italiani che hanno presentato gli studi realizzati nelle varie zone industriali coinvolte e hanno organizzato degli incontri BtoB tra fornitori di tecnologia italiana e industriali marocchini interessati a trovare delle soluzioni principalmente al problema di trattamento dei reflui di lavorazione. Nel corso della riunione di chiusura tenutasi al Dipartimento dell’Ambiente alla presenza della GIZ, agenzia per la cooperazione tedesca, leader della cooperazione in Marocco nel settore ambientale e a tutte le divisioni coinvolte dei due Ministeri partners, sono state dibattute varie possibilità per continuare l’importante lavoro cominciato nella Regione Chaouia Ouardigha. L’esperienza di CHAECO è stata valutata come positiva e metodologicamente innovativa perché ha coinvolto settore pubblico e privato in vista della gestione di un importante problema comune da affrontare a più livelli. Linea di Intervento 2.4 “Dialogo e cultura” Titolo del progetto integrato Localizzazione Paese DIARCHEO “Promozione del patrimonio archeologico come veicolo per il dialogo interculturale” Egitto, Giordania, Tunisia, Marocco 5 Regione coordinatrice Puglia Portale dei beni culturali della Tetouan (capofila: Sardegna) Sub-progetti in Marocco Localizzazione Comune/Regione Regione Tangeri- ARCHEOURB La Valorizzazione del Parco archeologico come strumento di riqualificazione urbana e territoriale (capofila: Campania) Regione di Tangeri-Tetouan, Marrakech Regioni partner (italiane) Sardegna, Lombardia, Calabria, Abruzzo, Campania e Lazio Partner locali: Istituzionali (Marocco) Ministero della Cultura La linea 2.4 – “Dialogo e cultura” ha visto lo sviluppo in Marocco di due sub progetti, l’uno volto alla costruzione di un portale per la promozione dei beni culturali della Regione Tangeri-Tetouan, con particolare attenzione ai beni archeologici, e l’altro volto alla valorizzazione delle risorse archeologiche come strumento di sviluppo locale che ha individuato tre progetti pilota nei tre paesi partner, uno in provincia di Napoli nella zona archeologica di Baia, l’altro nell’area dell’oasi di Siwa in Egitto e il terzo nelle vicinanze di Marrakech, in Marocco. Nel corso della riunione al Ministero della Cultura, in particolare, è stato presentato il portale multilingue realizzato con il coordinamento della regione Sardegna al fine di valorizzare e promuovere il patrimonio culturale della Regione di Tangeri-Tetouan che sarà a breve messo in linea. Il portale, disponibile in tre lingue (italiano, francese e arabo), mira a salvaguardare il patrimonio e insieme promuoverlo a dei fini turistici ed è dotato di un software open-source di facile gestione che sarà definitivamente trasferito alle autorità marocchine alla fine del mese di giugno. Esso consta di una parte “stabile” con la descrizione grazie anche ad una ricca documentazione fotografica dei principali siti e monumenti e di un glossario e una parte “in divenire” da aggiornare e arricchire con i principali eventi da promuovere, i luoghi della cultura, le gallerie d’arte e le esposizioni temporanee. Il progetto, che ha ottenuto una proroga fino al 30 aprile scorso, ha sviluppato anche un secondo portale gemello in Tunisia, nella regione di Cap Bon e si propone di estendere ulteriormente la rete dei portali culturali, allargando il partenariato ad altre regioni della sponda settentrionale e meridionale del Mediterraneo. Linea di Intervento 2.5 “Sanità e Welfare” Titolo del progetto integrato Localizzazione Paese Regione coordinatrice SWAP “Sanità e Welfare per un’azione di partenariato” Egitto, Marocco, Tunisia Campania 6 Sub-progetti in Marocco SURGILAND “Progetto di alta formazione in chirurgia microinvasiva e chirurgia sperimentale” Regioni partner (italiane) Campania, Sicilia, Emilia Romagna Partner locali: Istituzionali (Marocco) Ministero della Sanità Per la Linea d’intervento 2.5 - Sanità e welfare, presentata dalla Regione Campania, in Marocco è stato sviluppato il subprogetto SURGILAND che, partito con qualche ritardo, si è concluso a gennaio 2012. Il subprogetto ha visto il coinvolgimento di medici chirurgi marocchini, tunisini e italiani in corsi di alta formazione in microchirurgia e chirurgia sperimentale organizzati dall’A.O. Cardarelli e volti alla formazione di formatori che poi hanno provveduto nella fase finale, in Marocco e in Tunisia, a formare a loro volta dei giovani medici in loco grazie al supporto logistico e organizzativo delle Aziende ospedaliere italiane. Tali corsi si configurano come la più tangibile espressione del raggiunto obiettivo progettuale: la creazione di una rete allargata di formatori che consenta continui scambi di conoscenze e competenze. E’ stato inoltre realizzato un sito-web di progetto supportato da una piattaforma e-learning. I risultati del progetto sono stati valutati positivamente dagli interlocutori. Il direttore dell’Ospedale Ibn Sina di Rabat e i professori coinvolti della facoltà di medicina e farmacia dell’Università Mohamed V di Rabat hanno mostrato grande interesse per i moduli formativi proposti e entusiasmo per le opportunità aperte grazie a questo progetto in partenariato. Il Ministero della sanità, coinvolto in modo indiretto nelle attività svolte principalmente con la collaborazione del CHU Ibn Sina e della Facoltà di medicina e farmacia di Rabat, ha apprezzato la metodologia e ha richiesto di essere sempre più presente nella definizione di questo tipo di attività di cooperazione. Per tale motivo anche la proposta, presentata dall’Ambasciata d’Italia a Rabat, di destinare una piccola quota del programma di conversione del debito che sarà lanciato nel 2013 al coordinamento delle azioni di assistenza e formazione specialistica promosse in ambito sanitario e alla creazione di un centro di alta formazione stabile a Rabat ha incontrato grande entusiasmo. 7