popmakers - Accademia Santa Giulia

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popmakers - Accademia Santa Giulia
COMUNICATO STAMPA
PRESENTAZIONE CATALOGO
12 OTTOBRE ORE 20:00
POPMAKERS
Elio Fiorucci e Ludmilla Radchenko
tra moda e arte
13 ottobre – 30 ottobre
Villa Morando
Via Gezio Calini, 9 Lograto (Bs)
Lunedì – martedì – mercoledì – venerdì: 9:00 – 12:30
Martedì – giovedì: 14:00 – 17:00
www.popmakers.it
COMUNICATO STAMPA
POPMAKERS - Elio Fiorucci e Ludmilla Radchenko – Tra moda e arte
Un allestimento in due sedi che comprende le 24 opere di Ludmilla Radchenko e le
foto del passato e del presente con gli amici, con i protagonisti – dal primo negozio di
famiglia all'ultimo – di Elio Fiorucci. A settembre presso Villa Baiana e a ottobre
presso Villa Morando.
a cura
Raffaella Caruso
Silvia Landi
promossa
Silvia Landi
coordinamento
Cristina Zanardi
progetto allestimenti
Marco Gallia
allestimenti
Nadia Bonometti
in collaborazione
Accademia Santa Giulia
Eidos Immagini Contemporanee
ufficio stampa
Mariachiara Gallia
Michele Gallia
[email protected]
sito internet
Fulvio Volpi
www.popmakers.it
COMUNICATO STAMPA
Catalogo
disponibile venerdì 12 ottobre presso Villa Morando
testi
Raffaella Caruso
Massimo Cotto
Silvia Landi
promosso
Silvia Landi
stampa
La compagnia della stampa
Massetti Rodella Editori
fotografie
Marco Curatolo
Archivio Elio Fiorucci
Testo di Silvia Landi tratto dal catologo POPMAKERS
POPMAKERS vuole creare un'incontro tra i protagonisti della Pop Art, la corrente artistica che rivolge il suo interesse
alla vita del pubblico di massa, che contestualizza la quotidianità e la sintetizza in perfetta armonia con la leggibilità e la
comprensione. Con la sua semplicità di linguaggio ha trasmesso idee e ha influenzato il costume e la società […]
Infine l’attenzione si è spostata alla Villa Morando a Lograto, evento organizzato in collaborazione con Accademia
SantaGiulia: il Sindaco di Lograto Alberto Mezzana è docente all'accademia, inoltre ha aderito all'iniziativa anche il
direttore dell'accademia Riccardo Romagnoli, presente fin dal nostro primo incontro organizzativo […]
La villa settecentesca, accoglie il visitatore con una maestosa cancellata e con un giardino dove trovano collocazio ne le
statue dei dodici mesi ( i des dè Logràt ) e delle quattro stagioni. L’edificio, trasformato all’inizio del 900 con merli e
torrette in cotto, mantiene poco dell’originale, rimane la parte centrale in stile settecentesco e nell’interno si possono
ammirare soffitti abilmente decorati. Dal 1988 ha ritrovato il ruolo di prestigiosa rappresentanza perché sede del
comune ma anche di mostre rilevanti, come quella delle armature dell'incisore Angelo Belleri con il loro “carico” di
rimandi medievali. Villa Morando, appartenuta ai nobili Calini, è una notevole risorsa culturale per la zona della Bassa
Bresciana […]
L’organizzazione si completa con la pubblicazione a ottobre del catalogo –edizioni “La compagnia della stampa” di
Massetti&Rodella - e la sua presentazione presso Villa Morando […]
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COMUNICATO STAMPA
Testo di Massimo Cotto tratto dal catologo POPMAKERS
Al pop, per chiudere, va restituito qualcosa. Il giusto. Pop è la capacità d’intercettare il pensiero comune, è l’abilità di
prendere il presente, decontestualizzarlo e trasformarlo in oggetto senza tempo (come ha fatto Andy, come fa Ludmilla).
È lo schioccare di dita, il pensiero più veloce della luce. È il pensiero magico che rende tutto possibile (come credeva
Elio), tra la frusta di Grace Jones e il taglio di luna che accarezza lo Studio 54.
Il pop non muore, nell’arte e nella musica. Perché è fotografia della vita, ma cambiandone i connotati, può sopravvivere
alla vita stessa.
Testo di Raffaella A. Caruso tratto dal catologo POPMAKERS
Già da questi brevi cenni è evidente come il linguaggio pop sia assolutamente vivo, magari inconsapevolmente, negli
occhi di una società che correndo ha attraversato capitalismo, edonismo, new economy e che si trova ormai in
scollamento con una realtà socio-economica drammaticamente mutata […]
…Elio Fiorucci nasce a Milano il 10 giugno del 1935. Ragazzo a Suo dire irrequieto, poco studioso ma curioso,
giovanissimo partecipa così vivamente alla vita lavorativa paterna (una rivendita di pantofole nella già
commercialissima Via Torino a Milano) da intraprendere la ricerca di modi emondi nuovi nel mercato calzaturiero sino
a gestire nel 1962 una sua rivendita. E' il 1967 però l'anno della svolta per lui e per la moda intera con l'apertura del
negozio, che diventerà famoso in tutto il mondo, in Galleria Passarella, su progetto di Amalia Dal Ponte (tutti i suoi
negozi vedranno la partecipazione di designers ed architetti famosi da Sottsass a Branzi a Marabelli ). Nasce lo "Stile
Fiorucci" con cui i giovani della boom generation escono dal grigiore degli anni '50... Poliedrico designer, talent scout,
attento alle suggestioni della strada e del mondo dell'arte, ma soprattutto ottimo comunicatore, Elio Fiorucci adotta
come marchio i famosi due angioletti, un'immagine vittoriana che l'architetto Italo Lupi reinterpreta, simbolo garbato ed
ironico, mai dissacratore... ”Quando qualcuno mi domanda cosa avessero a che fare gli angeli con le donne nude,
rispondo che ogni donna nuda è come un angelo. Un dono divino” […]
Ed è l’amore che muove il fare artistico di Ludmilla Radchenko, una passione energica ed insopprimibile che la strappa
al mondo dello showbiz. E' il 2009 quando Ludmilla decide di dedicarsi completamente alla pittura ed in pochissimi
anni, sorretta da ferrea determinazione e da una sorta di fede incrollabile, brucia velocemente ogni tappa, sino ad
arrivare con opere già mature in Triennale a Milano e alla 54° Biennale di Venezia. Istintiva e piena di vitalità, la sua
pittura nasce da un'attenta, acuta, disincantata osservazione del reale, da una vivace ed intelligente curiosità, da una
costante ricerca di stimoli visivi. Essa stessa fotografa, è una “hunter of images”: riviste patinate, internet, ritagli di
quotidiani offrono spunti e suggestioni. E se gli stilemi compositivi sono quelli del pop, soprattutto nel collage di
matrice già surrealista e dada con le sue molteplici possibilità combinatorie e di continuo rimando narrativo, ella riesce
a rielaborarli in chiave personalissima. Dal pop “object”, quello statunitense per intenderci, al Pop Realism dunque: e
sotto le mentite spoglie del decòr la Radchenko compie un'operazione ardita, osserva l’oggetto con pragmatico distacco
e lo ricontestualizza in chiave sociale. Spesso di denuncia […]
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