SUNDAY START – Domenica 23 Ottobre 2016

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SUNDAY START – Domenica 23 Ottobre 2016
SUNDAY START – Domenica 23 Ottobre 2016
TOP Reports – The Weekly Letter - by Merrill Lynch
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TOP Reports – The Monthly Letter - by Merrill Lynch
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TOP Reports – The Thundering Word - by Merrill Lynch
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**** WW Indices at a Glance ---- Weekly Highlights ****
AMERICAS
Newsflow settimanale molto ricco in tutte le macro-regioni sotto la lente di ingrandimento del team NSMFO. Negli
Usa sono state le trimestrali e l'Outlook sui tassi FED a tenere banco, in Europa continua il focus sui movimenti
della sterlina, mentre dall'Asia, dove i deboli dati sulle esportazioni avevano innescato timori sul livello della
domanda cinese, sono giunte buone notizie dal Pil cinese, confermato all'interno del target di crescita compreso
tra il 6.5% e il 7%. Il tutto in un contesto in cui i prezzi del petrolio hanno tenuto sopra la soglia psicologica dei
50 dollari al barile in attesa del meeting formale dell'OPEC di Vienna a fine Novembre in cui dovrebbe essere
trovato l'accordo per il taglio della produzione globale da parte dei Paesi dell'organizzazione. Ma andiamo con ordine.
Dicevamo dell'avvio della stagione delle trimestrali americane - nuovo driver per l'andamento dell'equity a stelle e
strisce. In effetti, i movimenti azionari non si sono fatti attendere, se si pensa che il gigante dell'alluminio Alcoa,
che come da tradizione ha inaugurato la stagione del "reporting", ha perso il 10% in scia a numeri deludenti. È’
andata un po' meglio nel resto delle due settimane successive, con la maggior parte dei colossi bancari che hanno
evidenziato numeri migliori delle attese, in primis Citigroup, JpMorgan, Morgan Stanley e Goldman Sachs. Un
trend che invece non ha riguardato Wells Fargo, appesantita da una riduzione dei depositi in scia allo scandalo sui
metodi di vendita di prodotti finanziari nelle sue filiali, da cui sono scaturite le dimissioni del CEO John Stumpf.
Rimanendo in tema trimestrali, da segnalare i conti brillanti di Netflix, che ha messo a segno un rialzo a due cifre
in Borsa soprattutto grazie alla performance delle sue attività internazionali. Fuochi di artificio in ambito M&A,
visto che AT&T sembra vicina all'acquisizione del colosso della tv via cavo Time Warner Cable, che controlla canali
come HBO e CNN, mentre la britannica BAT valuta il buyout dell'americana Reynolds nel settore tabacco. A Wall
Street è anche stata una settimana favorevole ai "bull" sul dollaro e "bear" sui Treasury. Il motivo? Naturalmente
le previsioni sul prossimo raise dei tassi di interesse da parte della banca centrale americana. I verbali
dell'istituto di Washington hanno confermato che la decisione di mantenere il costo del denaro invariato a
Settembre è stata una "close call" e che molti banchieri ritengono un aumento nel breve termine "appropriato". Con
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il meeting di Novembre troppo vicino al giorno delle elezioni presidenziali, Dicembre appare l'appuntamento più
probabile, tanto che i future sui fed rates lo danno ad oltre il 67%. Secondo gli analisti, è l'ultima occasione che ha
la FED di mantenere un minimo di credibilità nelle sue proiezioni sui tassi, dopo che i dots presentati a Dicembre dello
scorso anno, in cui si prospettavano 4 rialzi nel 2016, sono stati clamorosamente disattesi. Abbiamo brevemente
accennato alle presidenziali: Mercoledì, nel terzo dibattito tra i due candidati, Trump ha adottato toni più
aggressivi per rimontare i sondaggi che lo vedono nettamente sfavorito ma i ripetuti attacchi della stampa sul suo
machismo e autoritarismo continuano a penalizzarlo. A meno di un mese dall'Election Day, la Clinton raccoglie circa
il 50% delle preferenze contro il 40% di Trump, un gap che sarà difficile da colmare in poche settimane. Ma non
dimentichiamo che Brexit, il referendum ungherese sulle quote di immigrati e quello colombiano sulla pacificazione
con le FARQ ci hanno insegnato che non bisogna mai dare nulla per scontato. Il dollaro e i rendimenti della carta
americana hanno viaggiato sui massimi degli ultimi mesi. Nel computo settimanale, l'S&P 500 ha registrato un
progresso dello 0.38%, il Dow Jones un calo dello 0.04% e il Nasdaq ha chiuso a +0.83%.
Grafico YTD Comparazione Indici S&P/Dow Jones/Nasdaq (Weekly Closing)
Grafico YTD S&P 500 w/Medie Mobili 50 - 100 – 200 gg (Weekly Closing)
OLD CONTINENT
Scorrendo la lista di driver che hanno mosso i mercati in settimana e passando alla regione europea, non
sorprende che la sterlina sia ancora in testa alla lista. Tutti abbiamo ancora negli occhi il grafico che mostrava il
tracollo della valuta inglese una quindicina di giorni fa per cause che ancora non sono state totalmente chiarite.
Errore umano o qualche computer andato in tilt? In ogni caso la sterlina aveva poi recuperato gran parte degli oltre
6 punti percentuali rispetto al dollaro persi in quella circostanza. La settimana successiva, la valuta non solo era
ritornata su quei minimi ma li aveva anche superati andando a stabilire il nuovo minimo storico nei confronti del
biglietto verde. Colpa della retorica del governo May, da cui nasce lo spettro di una hard Brexit, o uscita del Paese
dall'Unione Europea sotto condizioni non concilianti. Ciò si traduce nel rischio di un maggiore isolazionismo
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commerciale del Regno Unito e quindi un impatto forte sull'economia, da cui deriva la debolezza della sterlina. Cali
che hanno messo in allarme anche la BOE, tanto che un altro taglio dei tassi di interesse prima della fine
dell'anno non è più scontato, specie con l'inflazione che accelera in scia al maggiore costo delle importazioni
dovuto alla sterlina debole, come dimostrato dai dati usciti in settimana. Le trimestrali hanno iniziato ad essere
diffuse anche dal corporate del Vecchio continente. Non è andata bene ad Ericsson, che ha perso il 20% in scia ai conti
nella settimana di apertura del reporting. Poco da dire sulla BCE, visto che Draghi ha lasciato tutto invariato, sia sul
livello dei tassi, sia per quanto riguarda il QE. Il mercato specula che nell'ultimo meeting dell'anno il programma di
acquisti mensili da 80 miliardi di euro possa essere esteso fino a Dicembre 2017, ma il presidente della banca di
Francoforte non ha dato indicazioni in questo senso. Nel computo settimanale, lo Stoxx Europe 600 ha centrato un
progresso dell'1.28%.
Grafico YTD Comparazione Indici Stoxx Europe 600/FTSE 100 (Weekly Closing)
APAC
Il newsflow cinese è tornato ad occupare la testa dei trader a seguito di indicatori macroeconomici di grande
rilevanza. Due settimane fa occhi puntati sul dato sulla bilancia commerciale, che fotografa gli equilibri economici
di un Paese nel mezzo di una transizione da un modello basato su export e investimenti ad uno costruito sui
consumi interni della crescente classe media… REMEMBER APAC CSPOWERG? Il calo del 10% delle esportazioni
aveva confermato che la transizione è in atto e aveva spaventato il resto del mondo, dato che per tanti Paesi
esportatori la Cina ha sempre rappresentato uno dei principali mercati di sbocco. In realtà al netto dei cambi valutari,
il calo dell'export risultava meno netto, -5.6%, ma pur sempre significativo. Poi nella settimana appena andata in
archivio è arrivata la pubblicazione del dato "principe" sulle dinamiche di sviluppo della Cina, ovvero quello sul
Pil. I mercati si sono tranquillizzati nel constatare che la crescita del 6.7% registrata nel terzo trimestre è
perfettamente in linea con gli indicatori dei precedenti due trimestri e all'interno del target di crescita imposto da
Pechino. Altro indicatore importante uscito di recente è quello sui prezzi alla produzione, saliti per la prima volta in
5 anni e capaci di ridimensionare i timori deflattivi che aleggiano su Pechino. In questo contesto il Composite ha
preso fiducia, mettendo a referto un rialzo dello 0.87% nella cinque giorni di scambi. Per Nikkei e Hang Seng
performance rispettivamente del +1.66% e +0.7% mentre l'S&P/Asx 200 ha chiuso stabile.
CORPORATE HIGHLIGHTS & GEOPOLITICAL LOOK AROUND
Facebook vende pizze in US
Facebook ha annunciato che renderà possibile ordinare cibo da asporto attraverso la propria piattaforma negli
USA per mezzo di Delivery.com e Slice. Gli analisti inquadrano questa decisione in un’ampia strategia per trovare
sempre maggiore integrazione con il commercio locale. Gli utenti potranno inoltre avere preventivi su prestazioni
per piccoli servizi - per esempio idraulico per la casa - o comprare film e biglietti per spettacoli ed eventi attraverso
TicketMaster e EventBrite (Fonte: Facebook, TechCrunch).
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Facebook (FB US) --- YTD
Alibaba sempre più offline e locale
Il gigante cinese Alibaba sta pianificando un finanziamento pari a USD 1b per lo sviluppo di Kobei, una propria
piattaforma di intermediazione fra domanda on-line e offerta off-line. Secondo gli esperti l’investimento avrebbe
un potenziale di rientro fino a USD 8b nei prossimi 4 anni. NSMFO inquadra questa notizia nell’ampio scenario che
vede l’e-commerce sempre più integrata con la galassia dei servizi offerti off-line: trend decisamente disruptive per
il mercato Retail (Fonte: Alibaba).
Alibaba (BABA US) --- YTD
eBay diventa intelligente per designer e artisti
eBay offrirà arte, da commercianti a gallerie selezionate, utilizzando un sistema di riconoscimento delle immagini
che fornisce nuove modalità di ricerca per il cliente - ad esempio si potrà fotografare un’immagine in una stanza e
ricevere la lista di prodotti corrispondenti alla stessa. Il motore di Intelligenza Artificiale è stato creato dal
comparto eBay denominato Corrigon (Fonte: eBay).
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eBay (EBAY US) --- YTD
GEOPOLITICAL LOOK AROUND
Budget UE: chi contribuisce e chi usufruisce
Circa il 75% del budget dell’Unione Europea arriva dai contributi versati dagli Stati membri calcolati sul Reddito
Nazionale Lordo. Siccome questo budget finanzia molti programmi, alcune nazioni sono maggiormente Contributrici
vs altre piu’ Usufruitrici al netto dei fondi versati dall’intera comunità (Fonte: Stratfor).
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Classifica dei contributi degli Stati membri all’UE --- In Verde chi piu’ Contribuisce, in Rosso chi piu’ Usufruisce
CREDIT
L'ultima indicazione chiara pervenuta ai mercati per cercare di prevedere l'Outlook sui tassi FED e’ stata
rappresentata dai verbali di due settimane fa che infatti avevano mosso i Treasury americani, e lo avevano fatto
spingendo i rendimenti al rialzo. Segno che le attese per un raise da parte di Yellen & Co prima della fine dell'anno
continuavano a crescere sempre di più. Passando al dettaglio le minute era emerso che diversi banchieri reputano
un aumento del costo del denaro nel breve termine opportuno per evitare effetti controproducenti come un
surriscaldamento dell'inflazione, anche se non ci sono ancora evidenze in questo senso. La Yellen ha però cercato di
gettare acqua sul fuoco in un intervento successivo dicendo che la banca non è preoccupata da un eventuale
surriscaldamento dell'inflazione se propedeutico a mettere a posto alcuni problemi economici, tanto che il mercato ha
iniziato a mostrarsi meno convinto. La frenata dell'inflazione e vendite al dettaglio "timide" hanno contribuito a
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smorzare queste attese. Le vendite retail sono cresciute a Settembre dello 0.6% ma solo dello 0.1% a livello core,
confermando un trend sui consumi tutt'altro che brillante, fattore da non sottovalutare per un'economia come quella
a stelle e strisce molto influenzata dall'andamento dei consumi interni. I rendimenti del decennale e del trentennale
si sono attestati rispettivamente all'1.73% e al 2.48%.
FX
Di questi tempi quando si parla di forex non si può prescindere dall'analizzare i movimenti della sterlina. Le
ultime settimane hanno evidenziato la forte volatilità che regna sulla divisa inglese, come dimostrato dal tracollo
di una quindicina di giorni fa, seguito da un bel recupero e da un successivo nuovo calo ancora più in basso e sui
minimi storici rispetto al dollaro, prima di un ulteriore rimbalzo. Negli ultimi giorni la valuta sia è leggermente
stabilizzata appena al di sopra dei minimi storici sul greenback. Pesa sulla sterlina lo spettro di un hard Brexit ovvero
un'uscita dall'Unione europea senza grandi margini di trattativa: da un lato la dura posizione di Londra sulle
politiche di immigrazione, e dall'altro la chiusura dei rapporti di libero mercato da parte di Bruxelles. Tutto ciò
non farebbe bene all'economia londinese e quindi va ad impattare il valore della valuta inglese. Tra le altre monete,
continua il buon momento del dollaro che avanza rispetto all'euro e perde qualcosa contro lo yen. Andando ai singoli
cross Gbp/Usd a 1.2234, Eur/Usd a 1.0884, Usd/Jpy a 103.80 e Eur/Jpy a 112.98.
FX Matrix (Weekly Closing)
COMMODITIES
Oro in leggero rialzo nel corso della settimana, con il metallo giallo che non evidenzia movimenti bruschi pur in
un contesto di volatilità che avrebbe potuto favorirlo maggiormente. Ma il dollaro ha giocato a sfavore di scossoni
al rialzo e comunque i trader hanno bene in mente che un aumento dei tassi prima della fine dell'anno potrebbe
ulteriormente penalizzare la commodity. Al termine delle contrattazioni di Venerdì, il Gold segnava 1266.46 dollari
l'oncia. Stabili i prezzi del petrolio, con WTI e Brent che chiudono le contrattazioni rispettivamente a 50.85 e
51.78 dollari al barile.
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GOLD – Last 5Y Seasonality Chart (Weekly Closing)
WTI – Last 5Y Seasonality Heat Map (Weekly Closing)
KEY RISK EVENTS --- WEEK AHEAD
LUN 24 OTT - Pmi composito Ottobre prel Eurozona; Pmi manifatturiero Ottobre prel Usa;
MAR 25 OTT - Indice Case-Shiller Agosto; fiducia consumatori Ottobre Usa;
MER 26 OTT - Pmi servizi Ottobre prel Usa;
GIO 27 OTT - Pil Q3 UK; ordini beni durevoli Settembre prel Usa;
VEN 28 OTT - Inflazione Settembre Giappone; Pil Q3 prel Francia; Pil Q3 prel Spagna; indice fiducia consumatori
Ottobre Eurozona; Pil Q3 Usa; indice fiducia consumatori U. Michigan Ottobre.
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