Intervista a Max Gazzè su Il Tirreno
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Intervista a Max Gazzè su Il Tirreno
Mi piace la Toscana, per questo vengo a Metarock Domani sera alla Cittadella di Pisa il live di Max Gazze che intanto pensa al cinema e a un nuovo album ì PISA Alex Britti lascia il testimone a Max Gazzè: a Metarock 2013 si respira aria di indie italiano. Dopo il successo del cantautore romano tocca all'artista di origini siciliane accendere Pisa. Lo show di Gazzè - in programma domani sera al Parco della Cittadell a- «è un concerto rock puro: io e la mia band lasciamo da parte gli archi con cui suoniamo nei teatri e ci scateniamo. Tanta energia, tanto calore: sfruttiamo la tecnica che caratterizza i miei musicisti». Gazzè non è ospite inedito del Metarock: «Ci ho suonato diverse volte - ricorda- sarà un piacere tornare e sono curioso di ve- dere la nuova location alla Cittadella. Sono un ardente sostenitore dei festival estivi, perché gli organizzatori riescono a divulgare al meglio la dimensione live». L'estate di Max è stata un'estate toscana: «Il Viper a Firenze, e poi Fiesole, Marina di Pietrasanta, Rispescia. E Pisa. La vostra è una bellissima regione, accogliente, con belle risposte di pubblico. Anche al Metarock mi aspetto una festa». Sul palco, ad aprire il concerto, salirà la giovane torinese Levante, autrice del tormentone "Alfonso" (Che vita di m...) che Max Gazzè ha apprezzato moltissimo. «Mi prendo volentieri la responsabilità di ospitarla, ha una bella voce e un sound acustico perfetto. Levan- Max Gazzè te ha tutte le qualità per sfondare e sono felice che sia emersa senza passare da un talent show». Sanreino 2013 ha accresciuto di molto la sua popolarità. "Sotto casa" è un motivo semplice ma d'impatto. Tanto che, quando gli chiediamo quale fosse la sua canzone-hit, quella che appena finita di scrivere ti fa salire un sorriso sulle labbra, lui risponde... «Sotto casa. Perché piaceva tanto ai bambini, e sono loro il miglior metro di giudizio, non essendo condizionati da preconcetti e idee di pensiero». Personaggio interessante, Gazzè, nato artisticamente in Belgio, dove ha vissuto l'adolescenza e dove ha iniziato a suo- nare basso e pianoforte. «In Europa esiste una cultura diversa della musica- spiega- c'è più attenzione perché considerata una terapia. E poi molte realtà, come la Francia ad esempio, hanno subito contaminazioni importanti dai domini coloniali. In Italia siamo sempre stati diffidenti, aspettiamo i passi altrui per poi scopiazzare e scimmiottare melodie. E' un peccato, se pensiamo che gruppi inglesi si ispirano alle musiche popolaii siciliane e napoletane per comporrei loro successi». E per il futuro? Un po' di cinema, nuove date del tour e un disco nuovo che uscirà l'anno prossimo in autunno. J1mmy Morrone