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20 gennaio 2017 delle ore 21:03
L'arte ai tempi dei social
Instagram, l’app per foto (e oramai molto altro)
creata da Kevin Systrom e Mike Krieger ha
ufficialmente raggiunto più di 600 milioni di
iscritti. Dato che il 2016 si è appena concluso,
il famoso social network ha rilasciato alcune
classifiche: al primo posto tra i luoghi più
visitati al mondo ci sono i parchi divertimenti
della Disney, la città più fotografata è New York
e l'hashtag più usato un banalissimo #love. E
per quanto riguarda l’arte? Grazie ai dati
fornitegli dal team di Instagram che si basano
sulla geolocalizzazione, Artnet ha pubblicato
una lista dei 25 musei più "instagrammati” del
mondo: al primo posto troviamo il Louvre di
Parigi, a seguire il Metropolitan e il MoMa, poi
il LACMA e il Broad di Los Angeles. Al sesto
posto il World Trade Center 9/11 Memorial,
l’American Museum of Natural History e il
Whitney Museum of American Art, tutti e tre
sempre a New York. Al nono posto il British
Museum, poi l’Art Institute of Chicago, il
Natural History Museum di Londra, il Centre
Pompidou e il Musée d’Orsay a Parigi, il
Philadelphia Museum of Art, l’Hermitage di
San Pietroburgo, il Victoria and Albert Museum
di Londra ed il Palacio de Bellas Artes in
Messico. Ecco finalmente al diciottesimo posto
l'Italia, con i Musei Vaticani. Continuiamo con
il J. Paul Getty Museum a Los Angeles, il Museo
Guggenheim Bilbao, la Renwick Gallery a
Washington DC, la National Gallery di Londra,
il Pinto Art Museum nelle Filippine, la
Fondation Louis Vuitton di Parigi e per
concludere, al 25esimo posto la National
Gallery of Victoria, a Melbourne. Quindi? La
Grande Mela è sicuramente in cima con 5
musei, seguita da Parigi e Londra con quattro
ciascuno e Los Angeles con tre. C’è da dire che
dato che la classifica si basa sul "geotagging
" (l’azione tramite cui si associa una persona o
un luogo a una fotografia), molti musei citati
non corrispondono a quelli inseriti nella lista
dei più visitati del mondo. La Tate, che sopra
non compare, nel 2015 era al settimo posto con
4,5 milioni di visitatori. Altro elemento: i musei
più fotografati non sono necessariamente quelli
con più seguaci. Prendendo sempre come
esempio la Tate, Artnet ci fa notare che, in
relazione ai followers (1,2 milioni), il museo
londinese non viene immortalato così spesso.
Stessa cosa vale per il Guggenheim di New York
e per il Brooklyn Museum, rispettivamente con
1,1milioni e 395.000 followers. Per quanto
riguarda l'Italia, anche se nella lista compaiono
solo i Musei Vaticani, negli ultimi anni abbiamo
assistito a un aumento della presenza dei musei
italiani sulla rete. Come? Attraverso l’apertura
di profili ufficiali, restyling dei siti web e
un’intensa promozione di campagne di
comunicazione. Secondo i dati pubblicati dal
MiBACT le recensioni e i post sui social
pubblicati dai visitatori online sono cresciuti del
45,5% tra il 2015 e il 2016, mentre i contenuti
pubblicati direttamente dai responsabili dei
Musei sono cresciuti del 156,5% nel 2016.
Nonostante questo però, i numeri parlano chiaro
e rispetto ad altre realtà internazionali siamo
comunque molto indietro. Lo potete constatare
voi stesso guardando le varie classifiche sul sito
Museum Analytics. (Nicoletta Graziano)
Fonte: artnet
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