PDF: magg felicit - Comune di Chieri
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PDF: magg felicit - Comune di Chieri
biblioteca civica nicolò e paola francone maggio2015 FELICI A TUTTI I COSTI La felicità è lo stato d'animo (emozione) positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri L'etimologia fa derivare felicità da: felicitas, deriv. felix-icis, "felice", la cui radice "fe-" significa abbondanza, ricchezza, prosperità. Le sue caratteristiche sono variabili secondo l'entità che la prova (per esempio: serenità, appagamento, eccitazione, ottimismo, distanza da qualsiasi bisogno, ecc.). Quando è presente associa la percezione di essere eterna al timore che essa finisca. Wikipedia Vivere felici / Christophe Andre. - Milano : Corbaccio, 2004 A.158.AND.1 Felici si nasce o si diventa? Mai come in questi ultimi tempi la felicità è stata oggetto di ricerche, analisi e riflessioni. Filosofi, neurologi, biologi, psicologi: tutti si sono dedicati allo studio di questo stato d'animo di così difficile definizione e aperto alle interpretazioni più soggettive. Lo psichiatra Christophe André affronta il tema da tutti i punti di vista, cercando di rispondere alle domande che tutti ci poniamo sulla felicità, per offrire soluzioni concrete e allo stesso tempo approfondite, servendosi anche delle testimonianze dei suoi pazienti e di citazioni tratte dalla letteratura e dal cinema. Un invito a una forma di consapevolezza aperta e positiva, per liberarci da atteggiamenti passivi e rinunciatari, dovuti a scarsa stima di sé o a ostacoli culturali e psicologici. Imperfetti e felici / Christophe Andre. - Milano : Corbaccio, 2008 A.158.1.AND.1 Essere se stessi, finalmente. Non preoccuparsi dell'impressione che facciamo sugli altri. Agire senza temere la sconfitta, il giudizio altrui. Non tremare più di fronte alla possibilità di un rifiuto. E trovare serenamente posto in mezzo agli altri... In questo libro Christophe André si rivolge al lettore come a un amico, condividendo le sue esperienze di medico e di uomo. Essere consapevoli del senso di inadeguatezza di fronte alle sfide della vita che prima o poi coglie tutti noi è il punto di partenza fondamentale dal quale sviluppare una sana autostima. E, passo dopo passo, André spiega come liberarsi da tale senso di inadeguatezza e come costruire una sicurezza che sia commisurata a noi, alle nostre capacità, alle nostre qualità e ai nostri difetti. Non per cedere alla rassegnazione, ma per migliorare la nostra vita, per accettarci come siamo: imperfetti. E per aspirare a quel che legittimamente vorremmo essere: felici. Imperfetti e felici. Manifesto per la felicità : come passare dalla società del ben-avere a A.306.3.BAR.1 quella del ben-essere / Stefano Bartolini. - Roma : Donzelli, 2010 Viviamo in paesi ricchi, ci siamo affrancati dalla povertà di massa e abbiamo accesso ai beni di consumo, all'istruzione, alla sanità, a una vita più lunga e sana. Eppure ognuno di noi avverte nell'aria il serpeggiare di un'insoddisfazione diffusa, di un malessere e un disagio psicologico che si esprimono in una dolente e ostinata litania: la mancanza di tempo. Viviamo di corsa in mezzo a individui frettolosi. E a mancare è prima di tutto il tempo delle relazioni con gli altri, sacrificate sull'altare del benessere materiale, che conosce due soli imperativi: lavoro e consumo. Siamo più ricchi di beni e sempre più poveri di relazioni. Ecco perché siamo sempre più infelici. È questo il quadro confermato dagli studi di varie scienze sociali sulla "felicità" nei paesi a più alto grado di sviluppo. Ma davvero per divenire più ricchi economicamente dobbiamo per forza essere poveri di relazioni interpersonali, di benessere, di tempo, di ambiente naturale? Davvero non esiste un'altra strada? Parte da queste domande l'analisi di un economista che da anni studia il tema della felicità nelle società avanzate. Perché i paesi ricchi non riescono a coniugare sviluppo economico e benessere? Perché i dati evidenziano che la felicità non è migliorata dal secondo dopoguerra, e anzi in certi casi, come negli Stati Uniti, è addirittura peggiorata? Ad attenderci in queste pagine è dunque un viaggio attraverso le cause e le soluzioni dell'insoddisfazione contemporanea. Dove abitano le emozioni : la felicità e i luoghi in cui viviamo / Mario A.307.76.BOT.1 Botta e Paolo Crepet; con Giuseppe Zois. - Torino : Einaudi, 2007 Da quando esiste l'uomo, esiste la necessità di un rifugio: la storia della casa e degli spazi in cui le persone si muovono, lavorano, si divertono è anche la storia dell'umanità. Lo psicologo Paolo Crepet e l'architetto Mario Botta, rispondendo alle domande di Giuseppe Zois, raccontano il percorso ideale e reale dei luoghi in cui le persone vivono: la casa, le scuole, gli uffici, i bar, i luoghi deputati al gioco e allo sport, gli ospedali, i luoghi di culto, il carcere, le strade, i cimiteri. Le emozioni dipendono anche dai luoghi che le persone attraversano durante la loro giornata: i colori, la luce e la disposizione degli ambienti possono generare solitudine, benessere, disagio o stimolare la creatività. Le tre domande della felicità : curare l'anima con il potere dei racconti / A.158.1.BUC.1 Jorge Bucay. - Milano : Rizzoli, 2009 Essere felici è la sfida più importante. Eppure, spesso si affida la propria realizzazione ad altri: si lascia che siano forze esterne a dire chi essere, a scegliere i compagni di cammino, a stabilire la rotta nella vita. Il risultato sono ansie, dispiaceri, persino nevrosi che affliggono ogni giorno. Da più di trent'anni Jorge Bucay, psicoterapeuta, utilizza con successo il potere dei racconti per curare il male di vivere. L'autore invita a fare come colui che riceve in regalo una carrozza. Ci sale sopra, si siede, la trova comoda. Ma a cosa serve? Il paesaggio è sempre lo stesso, si annoia. Quando un passante gli fa notare che dovrebbe attaccare dei cavalli, finalmente comincia a divertirsi. Ma c'è ancora un problema: potrebbero imbizzarrirsi e portarlo fuori strada. Decide allora di assumere un cocchiere. E finalmente può godersi il viaggio. Morale: solo l'equilibrio tra il corpo, i desideri e la ragione può portare a realizzare se stessi. Genitori alle prese con adolescenti ribelli, partner che affrontano l'"imbecillità affettiva" dell'altro, paure irrazionali, ansia da separazione, "eterna confusione tra amore e dipendenza". Per orientarsi tra le vie più intricate dell'animo umano la mappa più efficace è anche la più semplice: una piccola allegoria che illustra una enorme verità e sa offrire più soluzioni di una lunga seduta. In questo libro, Bucay spiega come diventare persone "autodipendenti" e serene, in grado di conoscere se stessi e instaurare relazioni durature con gli altri. Il lavoro manuale come medicina dell'anima : perché tornare a riparare A.158.1.CRA.1 le cose da sé può rendere felici / Matthew Crawford. - Milano : Mondadori, 2010. Quanti di noi sarebbero capaci di rimediare a un piccolo guasto in casa propria, si tratti di un semplice elettrodomestico o di un lavello? Quanti sarebbero in grado di riparare la propria automobile o, molto più banalmente, la bicicletta senza dover ricorrere a un meccanico o a qualcuno che, a pagamento, lo faccia per noi? Non sono passate neppure due generazioni e, incredibile a dirsi, quello che per i nostri nonni o per i nostri genitori era del tutto ovvio, è diventato per noi quasi impensabile: prendersi cura degli oggetti quotidiani, dedicarvi del tempo, sporcarsi magari le mani di grasso, ma ripararli da sé. Ci siamo convinti che i cosiddetti "lavori di concetto" siano più gratificanti sul piano sociale e intellettuale. Non è quasi mai vero, e Matthew Crawford, un filosofo che ha preso la bizzarra decisione di abbandonare il suo ben remunerato lavoro in un centro di studi politici di Washington per fare il meccanico di motociclette, capovolge proprio questa idea: l'evoluzione del lavoro d'ufficio, in realtà, ha trasformato i "colletti bianchi" in un esercito di frustrati esecutori di direttive altrui. E, soprattutto, li ha privati della possibilità di toccare con mano i benefici concreti della propria attività. All'opposto, i mestieri manuali, come ci mostra Crawford offrono spazi di libertà e appagamento del tutto dimenticati da molti di noi. Impara a essere felice / Paolo Crepet. - Torino : Einaudi, 2013 A.152.42.CRE.1 Essere felici può accadere molto più spesso di quanto immaginiamo, dobbiamo solo lasciare che accada. Per molti lagnarsi è più che un vezzo, una difesa: è ciò che sanno fare meglio perché lo hanno imparato fin dall'infanzia. Combattere questo atteggiamento vuol dire elaborare una nuova grammatica quotidiana, avviare una piccola rivoluzione cui Paolo Crepet dà il suo contributo in queste pagine. E dimostra come educare alla felicità, quella autentica - da non confondere con la gioia effimera - dovrebbe essere il compito primario di ogni adulto e di ogni insegnante. Così i bambini cresceranno più forti e meno ricattabili, e i ragazzi saranno più liberi. Il tempo e la felicita / Luciano De Crescenzo. - Milano : Mondadori, A.158.1.DEC.1 2005 Seneca ha scritto le Lettere a Lucilio. De Crescenzo sostiene di aver ritrovato le risposte di quest'ultimo. Sarà vero? Quel che è certo è che in questo libro di meditazioni per tutti i giorni dell'anno, lo scrittore partenopeo riesce a restituirci il piacere della riflessione e a insegnare qualcosa sulla tentazione, l'amore, la vecchiaia, il tempo e altro ancora. Alla scuola di Anthony De Mello : vademecum del pensiero positivo / A.158.FRA.1 Elsy Franco. - Casale Monferrato : Piemme, 2006 Attraverso l'esame delle parole chiave del pensiero positivo - successo, fiducia in se stessi, ricchezza interiore, felicità, amore di sé, consapevolezza, indipendenza - la guida ai principi cardine del pensiero positivo. Utile per quanti vogliono approfondire la conoscenza degli insegnamenti di Anthony De Mello, e per quanti vogliono cambiare la propria vita in meglio. La trappola della felicità : come smettere di tormentarsi e iniziare a 158.1.HAR.1 vivere / Russ Harris. - Trento : Erickson, 2010 Perché nella società occidentale del benessere sembriamo tutti stressati, depressi e insoddisfatti (e chi non lo sembra spesso in realtà lo è comunque, solo che finge il contrario)? Perché siamo prigionieri della "trappola della felicità", un circolo vizioso che ci spinge a dedicare il nostro tempo, la nostra energia, la nostra vita, a una battaglia persa in partenza: quella contro i pensieri e le emozioni negative. Che è poi una battaglia contro la realtà e contro la stessa natura dell'essere umano. Perennemente in lotta, e perennemente sconfitti, dato che il controllo che abbiamo sui nostri pensieri ed emozioni è in realtà infinitamente meno di quanto la nostra cultura voglia farci credere, è inevitabile ritrovarsi spossati, frustrati e delusi di sé e della propria esistenza. In questo libro, Russ Harris ci conduce alla scoperta della nostra personale trappola della felicità, guidandoci a prendere coscienza dei meccanismi mentali che ci tengono prigionieri facendoci ostinare a perseguire chimere impossibili - essenzialmente, avere sempre emozioni e pensieri positivi e mai negativi - e a recuperare la nostra libertà di scegliere e di agire come riteniamo meglio per noi. Ciò è possibile applicando i principi e le tecniche dell'Acceptance and Commitment Therapy, un approccio terapeutico basato sulla mindfulness, diretto a sviluppare la "flessibilità psicologica" che consente di superare i momenti critici e di vivere pienamente il presente muovendosi nella direzione tracciata dai propri valori. Felicità : la nuova scienza del benessere comune / Richard Layard. - A.302.LAY.1 Milano : Rizzoli, 2005 C'è un paradosso al centro della nostra vita. Desideriamo tutti più soldi, ma le società più ricche non diventano per questo più felici. Non è un luogo comune: tutte le ricerche dimostrano che nel mondo industrializzato il reddito medio è più che raddoppiato negli ultimi cinquant'anni, mentre il "tasso di felicità" non è cresciuto, anzi si sono diffuse vere malattie sociali come l'ansia e la depressione. Nella tradizione degli economisti "umanisti" come Keynes e Amartya Sen, Richard Layard pone le basi di una vera "scienza della felicità", fondata sui saperi combinati della psicologia, della sociologia, dell'economia applicata e della politica. La felicità / Paolo Legrenzi. - Bologna : Il mulino, 1998 A.158.1.LEG.1 Gli ostacoli alla felicità sono nella nostra mente non nel mondo. Sono le trappole cognitive che ci impediscono di essere felici. Alla fine di un secolo che ha tentato di ridurre la felicità individuale a quella collettiva, la psicologia ha cominciato ad esplorare le vie con cui la mente ostacola o favorisce la ricerca della felicità. Al mercato della felicità : la forza irrinunciabile del desiderio / Luisa A.128.3.MUR.1 Muraro. - Milano : Mondadori, 2009 Narra un antico testo persiano che quando Giuseppe fu messo in vendita dai suoi fratelli si presentarono molti compratori, tra cui una vecchia che stringeva alcuni gomitoli di lana."Anima semplice" le disse il sensale "come puoi comprare un simile gioiello di schiavo con i tuoi gomitoli?" "Lo so che non potrò comprarlo" rispose la vecchia "mi sono messa in fila perché amici e nemici possano dire: anche lei ci ha provato". La vecchia, spiega Luisa Muraro nelle prime pagine del suo nuovo libro, è un esempio dell'anelito di chi cerca e, pur sapendo che non potrà mai raggiungere lo scopo, non rinuncia ad avvicinarsi. Cosa sarebbe, infatti, la vita senza grandi desideri? Nella cultura che cambia senza andare avanti, in un'economia che si espande ma non fa crescere né la gioia né il senso di sicurezza, nella vita che sembra tutta un mercato, con l'umanità stretta fra il troppo e troppo poco, traspare l'intuizione che il reale non è indifferente al desiderio e non assiste indifferente alla passione del desiderare, nonostante ci capiti spesso di fare l'esperienza di una loro apparente, reciproca estraneità. Come per la vecchia della lana, ci sono tanti modi di "andare al mercato", scrive Luisa Muraro, contro la parzialità della ragione e a difesa delle "illusioni" che la poesia e la religione ci aiutano a intrattenere oltrepassando il livello del conformismo, forti nella certezza di essere destinati a qualcosa di grande. La felicita : saggio di teoria degli affetti / Salvatore Natoli. - Milano : A.170.NAT.2 Feltrinelli, 2003 Tra la felicità e il dolore si distende "la media vita", sia che la si intenda come "vita neutra" che come "ordinario benessere". In ogni caso non si può dire che vi sia una sola felicità, né una felicità per tutti. Molte sono le modalità per sentirsi felici. E si può mai separare del tutto la felicità dalla sofferenza? Non risiede però solamente negli istanti di piacere che di volta in volta si possono sperimentare, ma sta all'origine. Felice può dirsi però solo una vita presa nella sua interezza. È anche normale constatare come la felicità, una volta perduta, viene dagli uomini ricercata e anche nel dubbio di poterla ritrovare, non necessariamente si arriva alla disperazione. Diviene così un modo di interrogarsi sulle chances affettive possibili. Memorie di un vecchio felice / di Piero Ottone. - Milano : Longanesi, A.858.91.OTT.2 2005 Si può pensare alla vecchiaia come a una stagione per nulla malinconica e rinunciataria, ma piuttosto piena di soddisfazioni e di felicità? Secondo Piero Ottone si può, anzi in certo modo si deve, è giusto e necessario. Perché la vecchiaia è una conquista, la fine e il compimento di una corsa, il raggiungimento di uno stato d'animo di quiete e benessere a cui tutti, forse già da giovani, aspiriamo: più nessuna paura del fallimento, più nessuna ansia da prestazione, finalmente, ma solo l'appagamento sereno e l'insostituibile consolazione della memoria. Per Ottone memoria vuol dire innanzitutto ricordi, momenti di una carriera giornalistica che l'ha visto dapprima inviato all'estero e poi direttore del più prestigioso quotidiano italiano, alle prese con proprietari, redazioni e mondo politico. Ma non di solo lavoro è fatta l'esistenza: ecco quindi riaffiorare anche gli affetti e le amicizie, la giovinezza genovese durante il fascismo e la guerra, le numerose avventure in barca a vela tra il Mediterraneo e l'Atlantico, gli incontri e le letture che hanno cambiato la vita, l'educazione dei figli e adesso quella dei nipoti. Piero Ottone racconta di sé, delle sue passioni, del suo mondo e traccia un bilancio del proprio vissuto: tesse uno straordinario elogio della vecchiaia, non come età in cui si attende la fine, ma piuttosto come placida stagione dell'anima, in cui i fili dell'esistenza convergono, restituendo un senso di pace e appagamento. Nati per essere felici : viaggio alla scoperta della coscienza e della A.248.4.PAR.1 propria identita / Marino Parodi. - Casale Monferrato : Piemme, 2007 La vita è magica. Tutto è possibile. Esistono tanti mondi. La realtà è spirito. Ogni prova della vita è una lezione da imparare. L’amore muove l’universo e guarisce ogni ferita. Sono alcune delle tesi di questo libro, tutte scientificamente dimostrate. La comprensione di queste piccole e grandi verità è in grado di trasformare radicalmente la nostra esistenza. Siamo nati per essere felici, ma l’odierno progresso tecnologico ci ha fatto dimenticare la nostra vocazione originaria, portandoci a ignorare le smisurate potenzialità del nostro spirito. La felicita e contagiosa / Maria Rita Parsi. - Milano : Piemme, 2012 La felicità è un'aspirazione che accomuna ogni essere umano, un'esigenza legittima e un diritto innegabile. Ma è svilente considerarla semplicemente un punto d'arrivo, che a volte ha i tratti confusi di un sogno irraggiungibile. Perché la felicità è innanzitutto una ricerca, un percorso consapevole che serve a lasciare ai pensieri più profondi e alle esigenze più nascoste la forza di esprimersi e di trasformarsi in azione contagiosa. Perché la felicità - che non è mai una condizione permanente ma è effimera nell'esperienza degli esseri umani - è prima di tutto un agire. E sono i piccoli gesti quelli che fanno ogni giorno la differenza. Il dolce piacere di accogliere chi si aspetta una porta sbattuta in faccia, la scoperta di essere capaci di ribaltare un rapporto negativo, l'importanza di sentirsi accettati pur nella propria diversità, capiti anche nelle paure più segrete. Non sono che piccole ricette per riuscire a raggiungere e a donare a se stessi e agli altri la felicità. Una parola spesso abusata e fraintesa, che trova la sua vera essenza nelle cose più semplici. Un percorso che ci guida, attraverso molteplici aspetti della vita quotidiana, verso la scoperta della felicità. A.158.1.PAR.1 Filosofia della felicita : pensare meglio per vivere meglio / Henri Pena- A.170.PEN.1 Ruiz. - Milano : Sonzogno, 2005 Nella convinzione che l'uomo non debba aggrapparsi alle religioni o alle ideologie, ma realizzarsi solo attraverso il libero esercizio del pensiero, lo studioso e saggista Henri PenaRuiz accompagna il lettore in un itinerario intellettualmente stimolante ma semplice e scorrevole, inframmezzato da racconti, poesie e meditazioni filosofiche, invitando a usare la mente per raggiungere la felicità. Così, fra un riferimento a Socrate e una citazione di Victor Hugo, come un allenatore sportivo l'autore ci mette alla prova nell'arte del ragionamento e, al tempo stesso, ci lascia intravedere che la felicità è a portata di mano... o, per essere più precisi, di testa. Perché siamo infelici / Maurizio Andolfi ... [et al.] ; a cura di Paolo A.158.1.PER.1 Crepet. - Torino : Einaudi, 2010 Le abbiamo dato nel corso dei secoli i nomi più diversi: malinconia, depressione, angoscia, pena, tristezza... Abbiamo tentato di esorcizzarla, di conviverci, di narcotizzarla, di addomesticarla o di farne una malattia da curare. Alcuni sono riusciti a farne la compagna di una vita, altri sono usciti sconfitti nel tentativo di negarla, altri ancora sono in cerca di consolazione. L'infelicità abita da sempre nel cuore dell'essere umano. La sua cura è stata affidata nei secoli alla religione, alla famiglia, ai manicomi, all'arte. Mai però come in questi anni la farmacologia è stata cosi invadente nel tentativo di appropriarsene per neutralizzarla. E il concetto di infelicità si è allargato a dismisura al punto da farci sentire come patologica ogni lacuna nelle nostre prestazioni. Ma siamo certi che l'infelicità sia una malattia? In questo libro non ci sono né ricette né rimedi. Ma un tentativo di rimettere la parola e l'ascolto al centro del discorso. E di restituire dignità a una condizione umana. Ottimisti di natura : perche vediamo il bicchiere mezzo pieno / Tali A.152.4.SHA.1 Sharot. - Milano : Urra, 2012 Da lungo tempo gli psicologi sono consapevoli del fatto che la maggior parte delle persone adotta spesso uno sguardo positivo, sebbene irrazionale, sulla vita. Questione di carattere? Oggi gli esperimenti sul cervello e i risultati delle ricerche condotte dalla neuroscienziata Tali Sharot hanno dato un contributo alla comprensione delle basi biologiche dell'ottimismo, svelando i "trucchi" che il cervello umano adotta per indurci a guardare al mondo con lenti rosa. I lobi frontali infatti, deputati a elaborare dati per prevedere il futuro, selezionano solo i dati positivi e tendono a ignorare quelli negativi, inducendoci a presagire il futuro migliore di come sarà realmente. Con buona pace delle Cassandre di tutti i tempi, che, nonostante abbiano uno sguardo più razionale e oggettivo sulla realtà, avrebbero frenato qualsiasi spinta a evolversi e a progredire, se non fossero state bloccate dai nostri neuroni. In questo libro Tali Sharot spiega i pro e i contro dell'ottimismo, restituendoci con un linguaggio divulgativo e accessibile a tutti, la sua analisi su come il cervello genera speranza e cosa accade quando non vi riesce; su cosa differenzia il cervello degli ottimisti da quello dei pessimisti; sul perché siamo terribili nel predire ciò che ci renderà felici; su come le emozioni rafforzano la nostra abilità a ricordare; come l'attesa, l'aspettativa e la paura ci condizionano; e come le illusioni dell'ottimismo influenzano le nostre decisioni finanziarie, professionali ed emotive. La strategia dello scoiattolo : vivere felici e soddisfatti con i geniali A.304.27.SCH.1 trucchi degli animali / Elise Schirrmacher. - Roma : Castelvecchi, 2008 "Dio ci dà le noci, ma non le rompe", ricorda lo scoiattolo Woody in questo libro, citando il sommo poeta Goethe. Non c'è di che stupirsi, Woody ha viaggiato in tutto il mondo e sa tante cose. Ha visitato Paesi diversi e incontrato animali di tutte le specie, imparando da ognuno di loro un trucco, una strategia utile per resistere nella dura lotta per la sopravvivenza. Poi ha osservato gli esseri umani, goffi e complicati, aggirarsi come automi sulla terra, comune habitat. Come tutti gli scoiattoli, Woody è un maestro del "pensiero positivo": rapido e versatile, anche grazie alla magnifica coda multitask, ha sempre pronto un piano B per svoltare la stagione. Inguaribile ottimista, vuole aprire gli occhi del lettore sulla natura e rovesciare la prospettiva di un mondo a immagine e somiglianza dell'uomo, mostrando il senso paterno dei pinguini, la concentrazione del delfino, la convivialità dei castori, la tolleranza delle scimmie bonobo, il gusto estetico delle gazze, e molti altri esempi ancora. Complice una scrittrice appassionata della natura, ne è nato un libro da leggere per ricondurre l'esistenza quotidiana a una dimensione più semplice, autentica e sicura. Da consultare in cerca del proprio "animale guida", dal quale imparare di volta in volta come essere più autonomi, organizzati o flessibili. Perché la felicità è una noce saporita, ma bisogna rompere il guscio. Un'idea di felicità / Luis Sepúlveda, Carlo Petrini. - Parma : Guanda ; A.170.SEP.1 Bra : Slow food, 2014 La felicità è ancora di questo mondo? In un'epoca frettolosa e spesso cupa, dai ritmi di vita e di lavoro innaturali, dov'è finito il tempo per la vita, per la persona, per la condivisione? C'è ancora, è la risposta di Luis Sepùlveda e Carlo Petrini, purché sappiamo trovarlo, rubando ai nostri giorni frenetici lo spazio per far germogliare un seme, per scambiarci un aneddoto spezzando il pane, o per fare la nostra parte nella battaglia per un mondo più sostenibile e generoso. Dall'Amazzonia al cuore dell'Africa, dall'esperienza amara dell'esilio all'abbraccio collettivo di Terra Madre, ricordi e pensieri di due autori d'eccezione si intrecciano in una conversazione che attraversa attualità e letteratura, gastronomia e politica, difesa della natura e della tradizione. Tra incontri e racconti, storie di grandi leader e di piccoli eroi del quotidiano, Petrini e Sepùlveda ci guidano alla ricerca di quel diritto al piacere che è oggi il più rivoluzionario, democratico, umano degli obiettivi. Con la lentezza e la saggezza della lumaca, però. Perché anche noi possiamo smettere di correre verso una destinazione ignota, e ricominciare pienamente a esistere. L'infelicità : storia di una passione / Armando Torno. - Milano : A. A.128.4.TOR.1 Mondadori, 1996 Il tema dell'infelicità dell'uomo, del divario costante tra desideri e realtà e, in ultima analisi, tra il desiderio di vivere eternamente e la consapevo- lezza della mortalità, ha occupato la mente di grandi pensatori di tutti i tempi esattamente come noi. Dai filosofi dell'ellenismo (epicurei e stoici) a Cicerone e Seneca, da S. Agostino a Boezio risalendo fino a Pascal e Kierke- gaard, Torno accompagna il lettore a sentire le voci e le parole dei grandi spiriti che hanno riflettuto sulla condizione umana, voci che parlano ancora oggi all'intelligenza e ai sentimenti di ognuno. Il diritto alla felicità : storia di un'idea / Antonio Trampus. - Roma: GLF A.170.TRA.1 editori Laterza, 2008 C'è stato un tempo nel quale l'aspirazione alla felicità non rimase semplicemente un'idea, ma venne considerata un diritto e inserita addirittura in molte costituzioni moderne. Gi americani la elencarono tra i diritti naturali e inalienabili dell'uomo, e così i rivoluzionari francesi dopo il 1789. Ancora oggi la ritroviamo solennemente citata nell'articolo 13 della Costituzione giapponese. Come mai la felicità è diventata un diritto costituzionalmente garantito? Da Tommaso Moro a Giacomo Casanova, dal Robinson Crusoe al buon selvaggio di Rousseau, dall'hobbesiana concezione della vita come corsa per l'accaparramento delle condizioni materiali che possono rendere l'uomo felice al rapporto tra ricchezza e felicità nelle democrazie più avanzate della contemporaneità, passando per l'eterno confronto tra fede e ragione, anima e corpo, che ha animato il lungo dibattito sulla moralità dell'essere felici, Antonio Trampus ripercorre le tappe della riflessione occidentale sul diritto alla felicità. Il gusto di lavorare : soddisfazione, felicità e lavoro / Peter Warr, Guy A.158.7.WAR.1 Clapperton. - Bologna : Il mulino, 2011 Mostrando che non è affatto fuori luogo, come potrebbe sembrare, parlare di gioia, felicità o soddisfazione a proposito del lavoro, questo volume evidenzia le dimensioni positive dell'esperienza lavorativa quotidiana. Gli autori mettono in risalto i fattori situazionali e individuali in grado di potenziare la capacità delle persone di progettare e realizzare una vita lavorativa orientata al benessere, rafforzandone la resilienza, valorizzando il ruolo delle esperienze positive e delle interazioni sociali costruttive. Un tema assai rilevante non solo per i lavoratori ma anche per le organizzazioni e per il sistema sociale nel suo complesso. Contro la felicità : un elogio della melanconia / Eric G. Wilson. - Parma A.152.4.WIL.1 : Guanda, 2009 A chi non è capitato di sentirsi fuori luogo, in mezzo a tanti sorrisi? In una cultura per cui la soddisfazione è un valore e la tristezza un disvalore, da cancellare o da negare, rischiamo di apparire «drogati» di felicità. Preoccupato che il diktat della felicità a tutti i costi condanni a una visione piatta e inerte della vita, il professor Eric G. Wilson si lancia in difesa della melanconia, quella disposizione d’animo così controcorrente, eppure così feconda di visioni innovative. Il melanconico, infatti, con l’introspezione caratteristica della sua indole, rie - sce a cogliere la complessità del cosmo in tutta la sua «bellezza terribile», e lo accetta così com’è, senza cercare di smussarne gli angoli o di appiattirne le asprezze. Da William Blake a Herman Melville, da John Keats a Ludwig van Beethoven, da Francisco Goya a Vincent van Gogh, da Virginia Woolf a Georgia O’Keeffe, Emily Dickinson, Samuel Taylor Cole - ridge, fino ad arrivare a Joni Mitchell, Bruce Springsteen e John Lennon... sono molti gli artisti cui Wilson fa riferimento per dimostrare come la melanconia sia una forza vitale, strettamente legata alla genialità: solo la capacità di cogliere la realtà in tutte le sue contraddizioni consente di concepire mondi nuovi e di creare opere immortali.