programma di sala, 8 OTTOBRE 2011

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programma di sala, 8 OTTOBRE 2011
In collaborazione con:
Comune di Trento
Provincia Autonoma di Trento
IL VIRTUOSO RITROVO
TRENTOMUSICANTICA 2011
Sabato 8 ottobre 2011, ore 21.00
Trento - Badia di San Lorenzo
LA SPAGNA NEL MEDIOEVO
Culto e cultura
SCHOLA ANTIQUA
Miguel Ángel Asensio Palacios
Javier Blasco Blanco
José Bernardo Cañas Hernández
Miguel Ángel Fernández González
Enrique de la Fuente González
Javier de la Fuente Jarillo
Miguel García Fernández
Miguel García Rodríguez
AD Giuseppe Marchi
JUAN CARLOS ASENSIO PALACIOS ha iniziato gli studi musicali presso l'Escolania di Santa Cruz del
Valle de los Caídos per poi continuare presso il Conservatorio Reale Superiore di Musica (Musicologia,
Flauto traverso, Direzione di Coro...). Collaboratore nei progetti musicali della Fondazione Caja de
Madrid e del Répertoire International des Sources Musicales (RISM). Ha pubblicato vari saggi
musicologici su riviste specializzate assieme alle trascrizioni del Codice di Madrid e del Codice de Las
Huelgas. Nel 2003 ha pubblicato una monografia sul Canto Gregoriano per la casa editrice Alianza. Sta
preparando una monografia sulla Notazione musicale in Occidente.
È uno dei collaboratori dell'Atêlier de Paléographie Musicale dell'Abbazia di Solesmes; è stato
Cattedratico di Canto Gregoriano e di Paleografia Musicale presso il Conservatorio Superiore di Musica
di Salamanca e attualmente è professore di Storia della Musica Medievale, Notazione e Canto Liturgico
presso la Scuola Superiore di Musica della Catalogna. Fin dal momento della sua fondazione, nell'anno
2000, è presidente dell'Associazione Ispanica per lo Studio del Canto Gregoriano e membro del
Consiglio Direttivo dell'Associazione Internazionale di Studio del Canto Gregoriano, nonché direttore
della rivista «Estudios Gregorianos». Dal 1996 è direttore di SCHOLA ANTIQUA.
Programma
Dir. Juan Carlos Asensio Palacios
Verba Volant - Trento
TRENTOMUSICANTICA 2011
Fin dall'anno della sua fondazione, 1984, SCHOLA ANTIQUA si dedica allo studio, alla ricerca e
all'interpretazione della musica antica e del canto gregoriano in particolare. Tutti i suoi membri si sono
formati fin da bambini nel coro di voci bianche dell'Abbazia di Santa Cruz del Valle de los Caídos. Il suo
repertorio comprende tutta la monodia liturgica occidentale (canto beneventano, ambrosiano,
mozarabico...) nelle sue diverse sfaccettature, come anche la polifonia primitiva di San Marziale de
Limoges, di Notre-Dame, l'Ars Antiqua e l'Ars Nova.
Spesso il gruppo interagisce con altre formazioni nelle esecuzioni in alternatim sia con l'organo sia con
gruppi polifonici, interpretando il canto gregoriano in opere spagnole di polifonia o per strumenti a
tastiera, nelle Messe per organo di compositori del barocco francese o italiano, e collabora con organisti
come Claudio Astronio, Raúl del Toro, Roberto Fresco e Montserrat Torrent. Collabora regolarmente nella
ricostruzione di esecuzioni di canto gregoriano storicamente fondate assieme a gruppi di grande
rilevanza come La Colombina, Ensemble Plus Ultra, His Majesty's Sagbutts and Cornetts, Ensemble
Baroque de Limoges, Ministriles de Marisas, La Grande Chapelle, La Capilla Real de Madrid, The
English Voices, Alia Musica, Orchestra barocca di Venezia, La Venexiana.
SCHOLA ANTIQUA ha partecipato a numerosi festival in Europa e negli Stati Uniti, in Giappone e in
Libano e ha registrato per la TVE, RNE, Radio Baviera, Radio France e Radio Svizzera. Il frutto delle
ricerche effettuate è una vasta discografia dedicata a brani del repertorio gregoriano ricostruiti seguendo
gli antichi manoscritti e una monografia sull'antica liturgia ispanica in cui vengono raccolti, per la prima
volta, i canti dell'Ufficio dei Defunti secondo la tradizione mozarabica. Assieme alla Cappella
Peñaflorida ha registrato una ricostruzione di un Ufficio del Vespro con la musica del XVI-XVIII secolo
dei maestri della cappella della Cattedrale di Burgo de Osma e con il coro di voci bianche dell'Abbazia di
Santa Cruz ha effettuato la prima registrazione al mondo di una Messa Mozarabica, seguendo il rituale
riformato dalla Sacra Congregazione dei Riti. Nell'anno 2004 ha registrato per la casa discografica
Glossa, assieme a La Colombina, una ricostruzione di 'Officium Hebdomadae Sanctae' di Tomás Luis de
Victoria in occasione della XLIII Settimana di Musica Religiosa di Cuenca. Nel 2005 ha registrato
assieme a La Grande Chapelle una ricostruzione dell'Officium e della Missa pro Defunctis di Mateo
Romero. Altri lavori discografici presentano un percorso sull'Octoechos latino (2001) e una ricostruzione
di una Messa destinata alla Dedicazione della Chiesa (2004) e la prima registrazione di opere dell'Ufficio
“mozarabico” della consacrazione dell'altare. Nel 2010 ha inciso assieme all' Ensemble Plus Ultra una
liturgia pasquale del 1600 con alternanza di canto piano e polifonia di Tomas Luis de Victoria (Archiv) e
nel 2011 un cd intitolato “La Armonia Trovada” dedicato a frammenti di canto liturgico recuperati negli
archivi di Castilla-La Mancha.
SCHOLA ANTIQUA non dimentica la partecipazione alla liturgia come genuino contesto della monodia
liturgica sia gregoriana sia ispanica. Lo dimostra la reiterata partecipazione alla Settimana di Musica
Religiosa di Cuenca all'interno del Triduo Sacro celebrato nella Cattedrale e in varie messe “mozarabiche” nell'Abbazia di Santa Cruz o in occasione della chiusura della settimana della Musica Antica di
Estella. Per ulteriori informazioni: www.scholaantiqua.com
Román García-Miguel Gallego
Benjamín González García
Antonio de Gregorio, Jabato
Luis Fernando Loro Rodríguez
Benigno A. Rodríguez García
Jesús María Román Ruiz del Moral
Federico Rubio García
Emilio Rubio Sadia
TRENTOMUSICANTICA 2011
TRENTOMUSICANTICA 2011
Tra gli antichi repertori liturgici in latino, il canto ispanico (talvolta chiamato 'visigotico') è uno dei meno
conosciuti, anche perché trasmesso dai codici con una scrittura musicale indecifrabile. Creato nel
momento di sviluppo delle antiche liturgie, era già perfettamente formato nel VI secolo. L'invasione
musulmana della Spagna nel 711 ha rappresentato un duro colpo per la liturgia ispanica, ma dopo una
lenta ripresa il repertorio liturgico fu messo per iscritto con neumi in campo aperto, perpetuando, almeno
in parte, la tradizione del canto liturgico spagnolo. Quando l'antico rito ispanico fu ufficialmente abolito
(Concilio di Burgos del 1081) nessuno si preoccupò di trascrivere i vecchi canti con una notazione che
indicasse l'altezza delle note. Possediamo solo una ventina di canti di questo repertorio, trascritti in
codici più tardi e dunque leggibili, alcuni di questi si possono ascoltare nella prima parte del concerto.
Nel corso dei secoli XI e XII un monaco del monastero di San Millán de la Cogolla (La Rioja) ha raschiato
i vecchi neumi ispanici di alcuni canti e ha scritto al loro posto una notazione a neumi-punti che si può
leggere. Si sono conservati così sedici pezzi appartenenti all'antico Ufficio spagnolo dei Defunti. Lo
stesso è accaduto per un altro manoscritto in cui sono stati raschiati i neumi di tre antifone della lavanda
dei piedi del Giovedì Santo e a margine sono state riscritte in notazione neumatica.
La zona francese chiamata Settimania o Linguadoca ha conservato a lungo alcune caratteristiche
liturgiche portate dai cristiani spagnoli fuggiti dopo l'invasione araba; non c'è dunque da stupirsi se
alcuni manoscritti della zona o della vicina Aquitania contengono delle sorprese. In alcuni Pontificali
della diocesi di Narbonne si conservano ad esempio varie antifone, appartenenti alla liturgia della
consacrazione dell'altare, che facevano parte dell'antico repertorio ispanico. In alcuni Graduali aquitani
si conservano piccole serie di litanie (preces) dedicate a processioni collegate a liturgie funebri. Il
programma mostra esempi tratti da entrambe le raccolte. Le antifone dell'Ordo ad consecrandum altare si
segnalano per un curioso melodizzare, assai diverso da quello dei canti del repertorio romano o gallicano.
Dopo la definitiva soppressione del rito, questo è rimasto vivo solo in sei parrocchie della città di Toledo,
riconquistata nel 1085. La tradizione orale che manteneva in vita le melodie stava svanendo con il tempo,
ma agli inizi del Cinquecento l'opera di restauro del rito toledano voluta dal cardinal Cisneros ci ha
lasciato quattro grandi Cantorali con le melodie che si cantavano in quell'epoca a Toledo nelle
celebrazione del rito mozarabico. Alcuni canti, come i due che chiudono la prima parte del programma,
potrebbero appartenere all'antichisismoo repertorio di Toledo, ma di altri, allo stato attuale della ricerca,
ignoriamo la provenienza, dato che non coincidono con i canti che sono copiati in campo aperto negli
antichi codici visigotici.
L'impianto del repertorio gregoriano in Spagna ha comportato la diffusione nella penisola di nuove forme
e di nuovi stili. Insieme al nuovo repertorio monodico sono stati introdotti anche tropi e sequenze, e se ne
conservano esempi di ottimi autori locali. Allo stesso modo la polifonia trovò subito un ottimo terreno di
diffusione in Spagna. Nel monastero di Ripoll è stato copiato uno degli esemplari più antichi del trattato
Musica Enchiriadis, che descrive la prima prassi polifonica (rappresentata nel programma da Rex caeli
Domine). A poco a poco la Spagna diventò il luogo di nascita di molte e importanti novità musicali. A
questo contribuì senza dubbio il Camino de Santiago, vero veicolo del movimento di persone, di
circolazione di idee e di stili artistici. Il libro emblematico di Santiago è il Codex Calixtinus, copiato in
Francia, ma per essere depositato a Compostela. Il codice contiene opere a una sola voce, ispirate a testi
in onore di san Giacomo, alternate a canti polifonico più audaci nei quali il mondo del tropo (Rex
immense) è protagonista assoluto. Anche il più antico canto a tre voci che si conosca proviene da questo
manoscritto: Congaudeant Catholici è un buon esempio della creatività di uno dei cantori di Parigi,
Alberto: predecessore, forse, dei maestri Leonino e Perotino nella cattedrale di Notre Dame.
Di fattura pienamente spagnola, copiato per il luogo che ancora lo conserva, il codice di Las Huelgas è
una vasta collezione di opere monodiche e polifoniche e contiene stili che vanno dalla polifonia aquitana
(ca. 1050) fino ai primi esempi di Ars nova (ca. 1325). Sequenze a una o più voci, Kyrie tropati (alcuni
con speciali radici ispaniche come Rex virginum), canti dell'Ordinario o del Proprio della Messa, alcuni
composti in uno stile molto particolare di organum e una collezione impressionante di mottetti fanno di
questo libro una delle principali fonti manoscritte del tempo. Tra le sue pagine si trova un Credo a tre voci
che appare poi nella Messa di Tournai e una curiosa lezione di solfeggio a due voci probabilmente
destinata alle monache cistercensi del monastero, fondato alla fine del XII secolo.
E se il Codex Calixtinus è legata a Compostela, e quindi al mondo del pellegrinaggio, dall'altra parte della
penisola si trova il monastero di Montserrat, la cui immagine della Madonna ha sempre attirato folle di
pellegrini. All'inizio del Quattrocento in quel monastero è stata copiata una variegata collezione di testi e
di musiche che oggi conosciamo come Llibre Vermell (Libro Rosso) di Montserrat, a causa del colore della
moderna rilegatura. Canoni, virelais, rondeaux in latino e in volgare sono fianco a fianco in una delle più
fresche raccolte di musiche dedicate alla Madre di Dio, in uno dei suoi santuari più venerati. Le melodie
del Llibre Vermell hanno valicato i confini spagnoli e oggi si conoscono concordanze in luoghi assai
lontani come l'Islanda. È un'ulteriore prova della vocazione universale della grande produzione sacra
cattolica.
Programma
I pars
Ad Processionem
Deus miserere, Deus miserere
Preces
Cantica ex liturgia hispana.
Officium Defunctorum (sec. X-XII)
Memorare Domine
Credo quia redemptor
Dies mei transierunt
Sinite parvulos
Antifona
Antifona
Responsorio
Antifona
Cantica ex liturgica hispana.
Ordo ad consecrandum altarem (sec. X-XIV)
Corpora sanctorum
Intulerunt sacerdotes
Antifona
Antifona
Cantica ex Missa Mozarabica (sec. XVI)
Per gloriam nominis tui
Gustate et videte
Praelegendum
Ad confractionem panis
II pars
De organo primitivo (sec. IX-X)
Rex caeli Domine
Sequenza
Da Codex Calixtinus (ca. 1160)
Ad sepulchrum beati Jacobi
Rex inmense
Salvator progressus
Congaudeant catholici
Antifona
Kyrie tropato a 2 voci
Responsorio
Tropo al Benedicamus a 3 voci
Da Codex Las Huelgas (ca. 1300-1325)
Salve sancta parens. Salve porta-Salve salus-Salve
Rex virginum amator Deus
Benedicta et venerabilis; Virgo virginum-Virgo
Que est ista
Introito e Mottetto a 3 voci
Kyrie tropato a 2 voci
Graduale tropato a 2 voci
Alleluia
Da Llibre Vermell (Montserrat, sec. XV)
O Virgo splendens
Caccia a 3 voci