Relazione illustrativa Camera di commercio di Livorno

Transcript

Relazione illustrativa Camera di commercio di Livorno
ALLEGATO C
RELAZIONE AL PIANO ECONOMICO 2016 – 2018
AI FINI DELL’ACCORPAMENTO TRA LE CAMERE DI COMMERCIO DI LIVORNO E DI GROSSETO
Nell’ambito delle azioni finalizzate alla riorganizzazione del sistema camerale, che dovrà necessariamente portare ad
una sensibile riduzione del numero degli enti, come evidenziato anche dai documenti di Governo e quale linea di
indirizzo già adottata dalle unioni regionali delle Camere di Commercio , questa Camera ha ritenuto opportuno
valutare l’ipotesi di accorpamento con altre consorelle. In particolare gli incontri e le valutazioni si sono dirette verso
la Camera di Commercio di Grosseto che presenta significative similarità con Livorno nelle caratteristiche del
territorio, a vocazione prevalentemente agricola e turistica, tanto che con delibera n. 7 del 22 gennaio 2015, la
Giunta della Camera di Commercio di Livorno ha espresso parere favorevole all’ accorpamento con la consorella
di Grosseto e la cui decisione definitiva sarà adottata dal Consiglio camerale nel corso della riunione
convocata per il giorno 24 febbraio p.v..
Si precisa che la Camera di Commercio di Grosseto aveva già adottato in precedenza una delibera di valutazione
positiva dell’ipotesi di accorpamento con Livorno e pertanto anche il proprio Consiglio camerale si accinge a decidere
sull’argomento nelle prossime settimane.
La presente relazione unitamente al Piano economico 2016-2018 costituiscono allegati della deliberazione del
Consiglio della Camera di Commercio di Livorno con lo scopo di fornire indicazioni di massima circa la composizione
e l’entità dei proventi e degli oneri del nuovo soggetto giuridico che deriverà (discenderà)da tale accorpamento.
Il Piano Economico racchiude un arco temporale che va dal 2014 al 2018. In particolare sono stati considerati, per
entrambe le Camere di Commercio di Livorno e di Grosseto, i dati del Preconsuntivo 2014 (inseriti nella
documentazione programmatica per l’esercizio 2015 recentemente approvata dai rispettivi consigli) e quelli dei
Preventivi economici pluriennali per gli anni 2015-2016 -2017 approvati anch’essi quali allegati del Preventivo per
l’anno 2015, a cui è stata aggiunta la previsione per l’esercizio 2018.
Il predetto Piano, per gli esercizi dal 2016 al 2018, è costruito prevedendo i proventi ed oneri delle gestioni corrente,
finanziaria e straordinaria del nuovo Ente accorpato ed i conseguenti risultati , tenuto conto delle disposizioni
normative attuali nonché delle effettive situazioni economiche garantendo un ’equilibrio economico (i disavanzi
sono ripianabili con il patrimonio) che finanziario (le disponibilità finanziarie al 31.12.2014 sono circa 10.000.000 di
euro).
Le ipotesi di Preventivi Economici dei tre anni previsti sono state tutte predisposte utilizzando il criterio della
prudenza sulla quantificazione dei proventi , mentre per quanto riguarda i costi si è tenuto conto dell’andamento
storico degli stessi oltre alle valutazioni, basate su eventi futuri attendibili, circa la loro riduzione a seguito di
politiche di razionalizzazione delle spese avviate già dal 2015 e da possibili economie di scala nella gestione comune
delle strutture. Nella predisposizione delle previsioni per il triennio 2016-2018 l’orientamento è quello di tendere al
conseguimento del pareggio di bilancio che tuttavia non potrà essere raggiunto immediatamente a seguito della
necessità di ridefinire politiche di contenimento dei costi e, in particolare di avviare programmazioni finalizzate ad
individuare nuove fonti di finanziamento integrative rispetto ai proventi tipici rappresentati dal diritto annuale e dai
diritti di segreteria, che potrebbero invece derivare dal sensibile incremento di partecipazione a progetti europei, da
nuovi servizi e da eventuali trasferimenti per funzioni delegate.
I proventi da diritto annuale sono determinati tenendo presente le riduzioni del diritto annuale operate dal
legislatore con l’art. 28 del D.L. 90/2014 nella misura del 40% per il 2016 e del 50% dal 2017, e partendo dal dato
inserito nel Budget economico pluriennale di ogni singola Camera.
I proventi correnti da diritti di segreteria sono stati calcolati sulla base dell’andamento storico ipotizzando un lieve
incremento che potrà derivare dalla loro rideterminazione a seguito dell’applicazione delle disposizioni dell’articolo
28 c.2 del D.L. 90/2014 in base alle quali le tariffe, i diritti e i proventi derivanti dalla gestione di attività e dalla
prestazione di servizi dovranno essere fissati sulla base di costi standard definiti dal Ministero dello Sviluppo
Economico, sentite la società per gli studi di settore (SOSE) spa e l’Unioncamere, secondo criteri di efficienza da
conseguire anche attraverso l’accorpamento degli enti e lo svolgimento delle sanzioni in forma associata”.
ALLEGATO C
I contributi per trasferimenti ed altre entrate comprendono i contributi che il nuovo ente potrebbe ricevere dalla
partecipazione al sistema camerale sia attraverso l’adesione ai progetti di sistema, sia dalla rigidità di bilancio. A tali
previsioni è stato aggiunto un ulteriore importo relativamente ai contributi da partecipazione a progetti comunitari
ai quali il nuovo soggetto potrà accedere grazie all’implementazione e sviluppo di competenze in tale area. Nella
previsione del triennio si prevede un loro incremento significativo dal 2017.
I Proventi da gestione di servizi sono stati calcolati in modo molto prudenziale sulla base degli importo derivanti
dall’andamento storico dei ricavi di tale categoria e pertanto senza considerare eventuali nuove fonti di entrata.
Nella categoria sono inseriti gli affitti attivi percepiti sulla base dei contratti di locazione di unità immobiliari di
proprietà attualmente vigenti, le tariffe dell’Ufficio metrico (in base alle attuali tariffe e volume di attività), i
proventi derivanti dall’attività di formazione svolta quale organismo riconosciuto dalla Regione Toscana, dall’attività
di conciliazione e di arbitrato e dai ricavi provenienti dai servizi di certificazione dei prodotti agroalimentari
(vitivinicolo ed olivicolo).
I proventi correnti indicati nel piano economico ammontano ad € 10.628.910 nel 2016, € 9.700.195 nel 2017 ed €
9.669.585 nel 2018.
Gli oneri correnti, sono previsti in diminuzione nel triennio e passano da € 11.401.843 nel 2016, a € 10.878.503 nel
2017 ed a € 10.219.761 nel 2018
Il contenimento degli oneri correnti deriva per lo più dai risparmi nelle voci relative al personale ed al
funzionamento.
In particolare le spese di personale sono previste in diminuzione dal 2017 per € 250.230 e per ulteriori € 188.742
nel 2018 per effetto delle cessazioni e del blocco del turn over oltre che di una politica accorta nella gestione dei
fondi sia della dirigenza che del personale del comparto in linea con le disposizioni normative.
Le spese di funzionamento diminuiranno dell’11,41% per effetto delle seguenti condizioni:
a)politiche di contenimento delle spese per servizi, verificando eventuali prestazioni comprimibili, riduzione degli
oneri per servizi informatici a seguito di attese politiche di riduzione delle tariffe da parte dei principali fornitori, e
dalla ricerca e (attuazione) di economie di scala nella gestione di alcuni servizi in comune
b)diminuzione dei fitti passivi
c)ulteriore diminuzione delle quote associative, in particolare di quelle collegate alla partecipazione al sistema
camerale, collegate alla riduzione degli importi del diritto annuale;
d) le spese per gli organi istituzionali sottostanno ad una riduzione per effetto dell’unificazione degli stessi
e) gli oneri diversi di gestione si riducono a seguito dei minori oneri fiscali che deriveranno anche da una politica di
gestione strategica del patrimonio immobiliare
Le risorse collegate alla promozione economica nel triennio sono previste in € 1.475.578 nel 2016, € 1.275.578 nel
2017, confermate anche per il 2018.
E’ evidente, per quanto riguarda gli interventi economici da realizzare nel nuovo territorio accorpato che, al fine di
limitare gli effetti negativi derivanti dalla drastica riduzione dei proventi da diritto annuale, principale fonte di
finanziamento delle Camere di Commercio, mantenendo elevate le risorse finanziarie destinate al territorio, il nuovo
soggetto rafforzi la politica di contenimento delle spese e di ricerca di nuove fonti di entrata.
Il mantenimento e l’incremento delle risorse da destinare al territorio per l’organizzazione e gestione di interventi
promozionali sarà garantito , oltre che da risparmi di spese derivanti dall’accorpamento in termini di riorganizzazioni
e rifunzionalizzazioni conseguenti, quali, ad esempio, le spese per gli adempimenti obbligatori normativamente
previsti, e dalla revisione di prezzi e tariffe per l’erogazione dei servizi in base ai costi standard, soprattutto
dall’attenta e scrupolosa attività di ricerca e reperimento di ulteriori risorse finanziarie esterne regionali, nazionali ed
europee finalizzate alla promozione del territorio e dell’economia e del mercato in genere.
La voce ammortamenti ed accantonamenti sconta una sensibile diminuzione rispetto al 2015 che prosegue tuttavia
anche per il triennio 2016-2018 per effetto del minor introito del diritto annuale che si riflette direttamente sulla
quantificazione delle relative quote accantonamento per svalutazione crediti. Anche le quote di ammortamento
potranno seguire l’andamento decrescente conseguente a seguito di politiche di razionalizzazione del patrimonio
immobiliare che i due enti potranno adottare.
Il risultato della gestione corrente, seppur ancora negativo, presenta nel triennio valori migliorativi rispetto a quello
consolidato dell’esercizio 2015 delle Camere di Commercio di Livorno e di Grosseto
ALLEGATO C
La gestione finanziaria presenta saldi positivi ma di importi non particolarmente significativi, in quanto a seguito del
passaggio delle disponibilità liquide in Tesoreria Unica, i rendimenti delle stesse saranno fortemente ridotti, mentre
qualche ricavo deriverà dai proventi mobiliari grazie ai dividendi distribuiti da alcune società partecipate.
La gestione straordinaria è stata movimentata, limitatamente agli anni 2016 e 2017,effetto di possibili plusvalenze
che poteranno realizzarsi a seguito di cessione di partecipazioni per le quali tra l’altro è già stata adottata apposita
deliberazione di dismissione.
I risultati economici di esercizio del triennio sono negativi, ma con andamento decrescente e di importo tale da poter
essere ripianati con il patrimonio dell’ente senza creare squilibri, oltre che attraverso una più attenta strategia di
sviluppo di nuove fonti di per provento e contemporaneamente di riduzione dei costi.
In conclusione non si possono non evidenziare alcuni elementi fondamentali ulteriori rispetto all’analisi dei dati del
presente Piano, che sostengono senza ombra di dubbio le ragioni della decisione del Consiglio di procedere verso
l’accorpamento dei territori delle due Consorelle, di seguito esposti:
- come si è già ampiamente evidenziato in precedenza il Piano abbraccia un arco temporale di soli tre anni, che poco
si addice ad una più rigorosa analisi dei costi cosiddetti incomprimibili nel breve periodo; mentre la proiezione su un
periodo di tempo maggiore sicuramente evidenzierebbe riduzioni di costi molto più significative ed incoraggianti, in
quanto usufruirebbero di tempi medi necessari per ristrutturazioni di una certa importanza;
- la stessa considerazione riguarda anche le dinamiche di gestione del personale camerale, stimate, nel triennio
ricompreso nel Piano, in diminuzione per gli effetti combinati da un lato delle previsioni di pensionamenti e
dall’altro del blocco del turn over rispetto agli stessi pensionamenti, ma che potrebbe ulteriormente essere
modificata da cessazioni che vanno oltre il periodo esaminato;
- non va poi dimenticato che la decisione di accorpamento comporta anche delle conseguenze concrete e dirette
sulla fruizione servizi da parte di strutture già presenti (es aziende speciali) con conseguente minore necessità al
ricorso a terzi per alcuni servizi e, quindi, producendo una nuova riduzione dei costi di funzionamento;
- le maggiori risorse che si renderanno disponibili dovranno essere destinate ad incrementare gli interventi
economici al fini di mantenere il ruolo di propulsori del sistema economico sui vari settori economici
- in conclusione, l’operazione di accorpamento delle due realtà avrà come risultato la nascita di un nuovo soggetto
istituzionale di dimensioni sicuramente importanti e, comunque, maggiori nell’ambito del sistema camerale
regionale, con conseguenti evidenti effetti positivi sia in termini di razionalizzazione dei costi generali, sia di
ottenimento di economie di scala ed infine in termini sinergie e di crescita del ruolo di interlocuzione e rapporti con
gli altri soggetti istituzionali regionali da cui deriveranno benefici per tutte le imprese del nuovo territorio
accorpato.