Il Tour Leopardiano

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Il Tour Leopardiano
TOUR LEOPARDIANO NELLE MARCHE
Recanati
Locations: Casa Leopardi, palazzi storici, ville private, esterni centro storico, paesaggi
e giardini, chiesa, la piazza cinquecentesca di fronte alla dimora che oggi è chiamata
piazzetta del Sabato del Villaggio (vi si affaccia anche la casa dove visse e dove fu vista
da Leopardi Teresa Fattorini, morta giovane e immortalata in A Silvia).
La casa natale di Giacomo Leopardi e la sua immensa biblioteca che conserva più
di 20.000 volumi, costruita e costantemente aggiornata da Monaldo Leopardi, sono i
luoghi dove si sviluppa principalmente la parte del film ambientata a Recanati. Ad oggi
è ovviamente visitabile e mantiene intatta la meravigliosa biblioteca in cui Giacomo e i
suoi fratelli si sono formati (per informazioni, orari e biglietti visitate il
sito www.giacomoleopardi.it)
La piazza, visibile in una foto d’epoca, antistante il palazzo, è delimitata a nord dalla
Chiesa di Santa Maria di Montemorello, costruita nel secolo XVI per volere e a
spese di Pierniccolò Leopardi; qui è conservato l’atto battesimale del poeta. La Chiesa
di Montemorello è affacciata sulla Piazza del Sabato del Villaggio, proprio davanti a
casa Leopardi, nel film ne vediamo in qualche scena solamente la facciata.
Ad est nella Piazza si trova la cosiddetta “casa di Silvia”, una lunga costruzione che in
parte era adibita a scuderia, in parte era abitata dalla famiglia di Teresa Fattorini che,
morta giovanissima, fu immortalata da Giacomo nella poesia “A Silvia”. Sul lato ovest
esisteva, ora demolita, la casetta ove sedeva “su la scala a filar la vecchierella”. Ancora
oggi spesso “I fanciulli gridando – su la piazzuola in frotta e qual e là saltando – fanno
un lieto romore”. Come nei versi del canto da cui la piazza stessa prende il nome.
Rifugio e prigione di Giacomo, è spesso presente nel film il Monte Tabor, il colle
di Recanati che si affaccia verso sud da cui si domina un bellissimo panorama verso i
Monti Sibillini. Meglio conosciuto appunto come “il Colle dell’Infinito” ispirò uno degli
idilli più famosi di Leopardi, “l’Infinito”. Il colle dell’Infinito, dove Leopardi terminava
le passeggiate quotidiane che iniziavano dal cortile del palazzo e passavano dai
giardini del Convento di Santo Stefano, sorto nel Quattrocento su un terreno della
famiglia Leopardi e oggi sede del Centro Mondiale della Poesia. La scena della recita
dell’Infinito nel film è indimenticabile.
Palazzo Venieri, uno dei più antichi e interessanti di Recanati e da cui si gode un
panorama mozzafiato e il suo chiostro fa da sfondo ad una brevissima scena del film.
L’edificio fu fatto erigere dal Cardinal Venieri su disegno di Giuliano da Majano, il
quale diresse anche i lavori di costruzione. Il palazzo, situato sul punto più alto della
zona centrale di Recanati fu concepito come una costruzione a metà tra residenza e
castello urbano.
Da vedere a Recanati come luoghi leopardiani: Chiesa di Sant'Agostino. La costruzione
risale al XIV secolo e di quest'epoca conserva eleganti decorazioni in cotto sul portale,
mentre l'interno fu rifatto nel secolo XVI su disegno del Bibiena. Dal chiostro interno è
visibile la torre resa celebre dalla poesia leopardiana " Il passero solitario".
Un po’ decentrata, si innalza la duecentesca Torre del Borgo, citata
nelle Ricordanze per lo scoccare delle ore il cui suono arriva al poeta portato dal vento.
Proseguendo ancora lungo la Strada Magna (qui corso Persiani) si arriva a un bivio.
Prendendo a destra (via I luglio) si scende verso le Mura Sforzesche ai piedi delle quali
un minuscolo giardino è quanto rimane dell’area che ai tempi del poeta era destinata
al Gioco del pallone, come ricorda la targa della via. Basta comunque poco per
rivedere, nei bambini sulle altalene o gli scivoli, il garzon bennato che nella sua
lirica A un vincitore nel pallone Giacomo paragona agli eroi della classicità grecoromana.
Santa Casa di Loreto: la Basilica è oggetto sia di una scena con ripresa da lontano
dove si erge in tutta la sua maestosità che di una scena dove l’intero grandioso è
sede di una visita di Giacomo Leopardi con i fratelli e Pietro Giordani in
occasione della sua visita a Recanati.
Macerata: Musei Civici di Palazzo
Buonaccorsi,
in
particolare
Galleria
dell’Eneide, capolavoro del ‘600
Via Don Minzoni,24
(MC) MACERATA
Tel. : 0733-256361 Fax : 0733-256354
Email
[email protected]
Sito web
http://www.maceratamusei.it
Il piano nobile, di per sé gioiello decorativo di primo Settecento, è caratterizzato da
l’enfilade di stanze con i soffitti a cassettoni e pitture di soggetto mitologico che
conducono alla Galleria dell’Eneide, luogo di rappresentanza dell’intero palazzo, che
colpì negli anni Sessanta lo storico dell’arte Francis Haskell per l’estrema
varietà dello schema decorativo, la profusione di marmi policromi, la straordinaria
ricchezza dell’insieme. L’edificazione e la decorazione della fastosa galleria sono
iniziate da Simone e completate dal figlio Raimondo. Quest’ultimo chiama nell’estate
del 1710 il pittore romano Michelangelo Ricciolini ad affrescare la volta con le Nozze
mitologiche di Bacco e Arianna alla presenza degli dei dell’Olimpo. Negli stessi anni
vengono commissionate ai maggiori esponenti della stagione artistica del tempo le
tele celebranti le gesta dell’eroe virgiliano. Rifinita in ogni dettaglio, la sala è rivestita
di lastre di travertino e pezzi di diaspro, è racchiusa da dodici portelloni finemente
decorati con i segni dello zodiaco e da due grandi porte che contribuiscono ad esaltare
l’effetto fastoso e seducente dell’ambiente. Fastoso esempio di ambiente tardo
barocco, con affaccio su una vasta terrazza che spazia verso le colline e il mare,
la Galleria dell’Eneide, diventa oggi il momento conclusivo e culminante del nuovo
allestimento museale.
La Galleria è stata location del film; la scena si svolge a Roma e nella Galleria
Giacomo Leopardi è in attesa di incontrare lo zio Carlo Antici.
Castelfidardo: paesaggi
Osimo: vicoli del centro storico, villa privata cioè Villa Simonetti fuori Osimo
Filottrano: villa privata
Luoghi leopardiani nelle Marche
Museo Civico Diocesano Museo dei manoscritti leopardiani
Ex Chiesa di Sant'Agostino
Piazza Martiri Vissani
(MC) VISSO
Tel. : 335/7589254
Email
[email protected]
Sito web
http://www.museidiocesanimarche.it
Il Museo-Pinacoteca Civico e Diocesano di Visso accorpa e conserva una vasta e
variegata raccolta di opere d'arte a carattere sacro proveniente dal territorio vissano
riconducibili ad un arco di tempo che va dal XII al XVIII secolo. Il Complesso ospita,
inoltre, il Museo dei Manoscritti Leopardiani. Risale al 24 marzo 1868 la vendita di
ventisette manoscritti originali di Giacomo Leopardi all'allora Sindaco di Visso G.
Antinori da parte del preside del Liceo Galvani di Bologna Prospero Viani. Il
collezionista, trovatosi in difficoltà economiche, fu infatti costretto a disfarsi di una
parte della sua collezione di opere leopardiane, e la cedette al Comune di Visso per
quattrocento lire italiane. Si tratta di sei Idilli (tra cui "L'Infinito" e "La sera del giorno
festivo"), cinque sonetti, l'Epistola al Conte Carlo Tiepoli, quattordici lettere scritte tra
il 1825 e il 1831 all'editore milanese Stella e un commento alle rime del Petrarca.
Ingresso ridotto nei musei con il biglietto del cinema
In occasione dell’uscita del film la Regione Marche intende promuovere le bellezze
artistiche e paesaggiste del territorio e a tutti gli spettatori del film “il giovane favoloso”,
muniti di biglietto, sarà consentito visitare i musei marchigiani a prezzo scontato. Tra questi
figura ovviamente Casa Leopardi. Elenco dei musei che hanno aderito su www.musei.marche.it
Le musiche di Rossini nel film
Gioachino Rossini amato da Giacomo Leopardi, è la colonna sonora insieme ad
Apparat del film Il Giovane Favoloso. La città di Pesaro ospita per chi vuole conoscere
il musicista la Casa Rossini.
Casa di Rossini
via Rossini,34
(PU) PESARO
Tel. : 0721 387357 Fax : 0721 638271
Sito web
http://www.pesaromusei.it/
Servizi : Biglietteria, Book-shop, Sala o laboratorio per attività didattiche, Sala
proiezione audio/video
Il Museo rossiniano, ospitato nella palazzina in cui Gioachino Rossini nacque il 29
febbraio 1792, nasce da diverse donazioni. Pur non potendo competere con le più
scenografiche residenze patrizie della città, l'edificio possiede una sua qualità formale
che lo distingue e lo fa apprezzare nel tessuto architettonico cittadino. Composta da
quattro piani e da un sotterraneo, la casa rossiniana è realizzata per fasi successive tra
il XIV e il XVIII secolo. Il materiale documentario, costituito da un ricco patrimonio di
stampe e da alcuni cimeli legati alla vita e all'opera di Rossini, è articolato secondo un
itinerario biografico-creativo. Il nucleo centrale della raccolta è costituito dal lascito
del grande collezionista parigino Alphonse Hubert Martel. La donazione avvenne
intorno alla fine dell'800, mentre il museo fu organizzato e aperto al pubblico il 29
febbraio del 1904; nella stessa data l'edificio fu dichiarato monumento nazionale. Il
Museo è diviso in due sezioni principali: il piano terra che è interamente dedicato agli
interpreti rossiniani (le stampe, raccolte a partire dal 1825-30, illustrano gli interpreti
protagonisti dell'ultima fase creativa del musicista) ed il piano superiore che ospita le
stampe che ritraggono l'artista, tra cui un disegno di Gustave Doré del 1869 e due
acqueforti di Rossini sul letto di morte. Tra le opere di maggior pregio, oltre al disegno
di Doré, un dipinto a olio su tela che ritrae Rossini, realizzato da Marie Françoise
Constance La Martiniére (1775-1821) e la spinetta appartenuta al compositore
pesarese. In una terza sezione si possono visionare filmati di opere rappresentate nelle
stagioni del Rossini Opera Festival.
a cura di
Marta Paraventi
Regione Marche
Servizio Attività Produttive, Lavoro, Turismo
Cultura e Internazionalizzazione
PF Turismo Commercio e Tutela dei consumatori
Responsabile
Promozione turistica comunicazione e marketing
Musei e promozione della cultura
071 8062316
[email protected]
www.turismo.marche.it
eventi.turismo.marche.it
www.cultura.marche.it
www.musei.marche.it
www.beniculturali.marche.it