SERGIO MATTARELLA: presidente arbitro
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SERGIO MATTARELLA: presidente arbitro
Periodico dell’associazione Culturale albatros anno 12 - n. 2 FeBBraio 2015 SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com - E-mail: [email protected] Pag. 3 Cartelle iCi 2009 Pag. 5 Centro StoriCo tivoli Pag. 37 Mario CorviSieri Consulta il sito web SERGIO MATTARELLA: presidente arbitro “La Piazza” - Febbraio 2015 Amministrazione di ivano Moreschini Scoppia la polemica sulle cartelle arretrate dell’Ici 2009 che sono cominciate ad arrivare a dicembre, come un regalo di Natale poco gradito. La minoranza di centro sinistra presenta un’interrogazione, primo firmatario l’ex Assessore al Bilancio Alberto Grelli, a seguito delle numerose proteste di cittadini che avevano già pagato e che sono stati costretti a dimostrarlo. Proviamo a vedere come è andata la faccenda, partendo dagli atti che abbiamo trovato sul sito del Comune. La Giunta Comunale con la delibera n. 55 del 20 maggio 2014 dà come indirizzo al responsabile del servizio tributi, D.ssa Katia Amabili, di cercare una società esterna che permetta di avviare l’attività di recupero dell’evasio- ne Ici per le annualità 2009-2011 e della Tarsutares 2009-2013. L’intento appare positivo, e peraltro avrebbe dovuto essere fatto anche nella precedente amministrazione, che è terminata appunto nel 2011, e che vedeva Alberto Grelli come assessore al bilancio. Il responsabile dei tributi D.ssa Amabili adotta appena due giorni dopo una determina, n. rg. 245 del 22 maggio 2014. Sorvolando sulla eccessiva vicinanza della determina alla delibera, che evidenzia che l’offerta dell’impresa era stata già chiesta, tanto è vero che porta la data del 17 aprile 2014, con la determina si affida alla società Kibernetes S.r.l. con sede legale in Silea (Treviso) l’aggiornamento delle banche dati ICI annualità 2009-2011 mediante allineamento con UTE ed alla predisposizione della gestione interna dei nuovi tributi comunali sui rifiuti e servizi e dell’imposta municipale propria. Nella determina si legge che le somme iscritte in bilancio per il triennio per i mancati introiti dell’ICI ammontano ad Euro 378.388,45, ma la stima del recupero effettivo, e quindi dell’incasso, è pari ad Euro 235.000,00 circa. L’impresa sulle somme riscosse incasserà il 17%, più iva. L’impresa si impegna anche a fornire un’unità di personale, per “La Piazza” - Febbraio 2015 cartEllE ici 2009 tra buoni propoSiti Ed Errori “La Piazza” - Febbraio 2015 Amministrazione le operazioni di raccolta dati e per il ricevimento del pubblico. Fin qui nulla di male, ma evidentemente i problemi sono sorti in quello che è l’aspetto centrale dell’offerta e dell’incarico ad una ditta esterna: l’incrocio tra le banche dati. È evidente infatti che le banche dati dell’ICI non si esauriscono con un allineamento con i dati catastali. La ditta ne è cosciente, e nella sua offerta elenca una serie di cose da fare: acquisire le dichiarazioni Ici di quel periodo; acquisire i versamenti dei contribuenti 2009-2011. E forse è proprio lì che la faccenda si è ingarbugliata: c’erano davvero tutti questi documenti? Aggiungiamoci anche la fretta di chiudere il tutto entro la fine del 2014, ultima data utile per recuperare i mancati versamenti del 2009, ed ecco che si è creata una bella confusione tra i contribuenti, ed ovviamente tra gli operatori che hanno avuto un super-lavoro inaspettato. I buoni propositi del funzionario, assecondati dall’Amministrazione, sono evidenti, anche se gli errori sono stati tanti. Quello che c’è da chiedersi è se è davvero opportuno affidarsi a ditte esterne per questo lavoro, che per tanti anni Castel Madama è riuscito a seguire con personale proprio. Vero è che ci sono stati dei pensionamenti, e la difficoltà di assumere, ma forse sarebbe il caso di potenziare per quanto possibile l’ufficio tributi, che è sempre stato un ufficio strategico, e col tempo lo diventerà ancora di più. “la piazza” Periodico dell’Associazione Culturale Albatros Via Roma, n. 154 00024 Castel Madama (Roma) - tel. 0774/448846 Anno 12, n. 2 - Febbraio 2015 Registrazione del Tribunale di Tivoli n. 4/2004 del 14/04/04 Direttore Responsabile: ivo Santolamazza Capo Redazione: Carla Santolamazza pag. 3 • il presidente che viene dalla Sicilia » 5 • città Metropolitana » 6 • itinerario turistico » 8 • Economia » 11 redazione: Ivano Chicca, Ivano Moreschini Cristina Nonni, Roberto Bontempi, Salvatore De Angelis • l’esperto risponde » 13 • brevi » 14 Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero italo Carrarini, valentina torella, Federico Fratini, Daniele ruggeri, Claudia Crocchianti, rina iori, Bruno testa, Maria Sistina Censi, Massimo Salvatori, Francesco Santolamazza • Film » 15 • ricette » 16 • Scuola » 19 • Vicovaro » 23 • tivoli » 25 • ricordi » 28 • pastoccette » 29 • centro anziani » 30 • pro-loco » 33 • cultura » 34 • pallavolo » 36 • recensione » 38 Per la pubblicità rivolgersi al 3490063355 Grafica ed Impaginazione: Salvatore De angelis Stampa: Abilgraph Tipoffset Roma S.r.l. 00159 Roma - Via P. Ottoboni, 11 Chiuso in redazione il 14/2/2015 - Tiratura 1.500 copie SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com SoMMario e-mail: [email protected] [email protected] • cartelle ici 2009 il giornale viene diffuso anche nei paesi di Vicovaro, Mandela, Sambuci, tivoli Politica di ivano Moreschini Sergio Mattarella è il successore di Giorgio Napolitano alla Presidenza della Repubblica. Abbiamo tutti seguito la lunga fase delle elezioni, che si è conclusa infine con sole quattro votazioni, nell’ultima delle quali c’è stata l’elezione con 665 voti, molto più della maggioranza assoluta, anche se meno dei due terzi. Meno facile è stato capire chi era Sergio Mattarella, palermitano, personaggio volutamente defilato e discreto, che ha fatto parte ininterrottamente della politica italiana di alto livello, ma senza grande clamore. Figlio di Bernardo Mattarella, uno dei fondatori della Democrazia Cristiana nel secondo dopoguerra, nonché più volte ministro della Repubblica, Sergio sembrava destinato più ad una carriera universitaria come docente di diritto costituzionale, piuttosto che alla politica. Questo perché il successore del padre sembrava il fratello Piersanti, che il 6 gennaio 1980 viene ucciso dalla mafia mentre ricopriva già da due anni il ruolo di Presidente della Regione Sicilia. Tocca quindi a lui raccogliere l’eredità del padre, e nel 1983 entra in Parlamento con la Democrazia Cristiana, nella corrente di Zaccagnini, a sua volta erede politico di Aldo Moro. Sinistra Dc, insomma, una collocazione che Mattarella occuperà nelle varie evoluzioni che questa corrente ha avuto (Partito Popolare Italiano, Margherita, Ulivo, ecc.) fino alla nascita del Partito Democratico nel 2007. Sempre discretamente, ha vissuto come protagonista alcune fasi cruciali della vicenda politica italiana: “La Piazza” - Febbraio 2015 il prESidEntE chE ViEnE dalla Sicilia era uno dei Ministri della sinistra Dc che si sono dimessi dopo l’approvazione della legge Mammì del 1990 sulle televisioni, ritenuta un regalo a Berlusconi; ha avuto il ruolo di relatore in Parlamento per la legge elettorale del 1993, arrivata dopo il referendum popolare, legge che infatti prese il nomignolo giornalistico di “Mattarellum”; è stato Ministro della Difesa nei Governi D’Alema e Amato, che videro l’intervento occidentale ed italiano in Kosovo. Dal 2011 è stato nominato dal Parlamento giudice della Corte Costituzionale, ruolo che ha lasciato per la Presidenza della Repubblica, in una elezione avvenuta non senza polemiche e strappi, soprattutto da parte dell’area di centro-destra capeggiata da Berlusconi. Ma perché l’elezione del Presidente della Repubblica è ogni volta fonte di così grandi tensioni nel mondo politico? Eppure agli occhi di chi segue la politica nazionale il ruolo non sembra molto importante. Invece non è così, perché la nostra Costituzione disegna un ruolo del Presidente della Repubblica che diventa fondamentale quando la politica si trova in situazioni di crisi. La possibilità di designare il Presidente del Consiglio incaricato, pur tenendo conto dei risultati elettorali, è già un potere piuttosto incisivo. Ma il vero ruolo del Presidente si nota in situazioni come quella della fine del 2011 in Italia. Tutti ricordiamo il precipitare della situazione economica e finanziaria che costrinse Berlusconi a dimettersi, pur avendo una potenziale maggioranza schiacciante in Parlamento. La politica italiana però non riesce ancora a trovare un vero equilibrio dopo la scomparsa dei partiti storici come la DC, il Psi, il Pci, e addirittura nel 2013 si è divisa in tre partiti maggiori quasi uguali nei voti: Partito Democratico, Popolo delle Libertà, Movimento 5 stelle. Anzi, adesso non c’è più neanche il Popolo della Libertà, diviso in Forza Italia e Nuovo Centro Destra. E non è detto che le cose non cambieranno ancora da qui al 2018, termine di scadenza della legislatura. È in queste fasi che il vero arbitro della politica diventa il Presidente della Repubblica. È per questo che auguriamo al neo Presidente Mattarella un buon lavoro, e tanta saggezza. “La Piazza” - Febbraio 2015 Politica naScE in Sordina la città MEtropolitana di roMa capitalE di ivano Moreschini Nel silenzio dei grandi organi di stampa, la Provincia di Roma, cioè la Provincia più popolata d’Italia, ha smesso di esistere dal 1 gennaio 2015. O, per meglio dire, ha cambiato pelle, diventando la Città Metropolitana di Roma Capitale, che comprende 121 comuni. Dopo le elezioni del Consiglio metropolitano, che si sono svolte il 5 ottobre 2014, ed hanno visto come elettori i soli consiglieri comunali dei 121 Comuni, l’altra tappa fondamentale è stata l’approvazione dello Statuto della Città Metropolitana di Roma Capitale, che è avvenuta in via definitiva il 22 dicembre 2014. E dallo Statuto emerge una novità molto importante per quello che riguarda l’elezione del Sindaco e del Consiglio Metropolitano: si tornerà presto all’elezione diretta da parte dei cittadini di questi organi rappresentativi. Infatti l’art.16 dello Statuto recita: 1. Il Consiglio è composto dal Sindaco, che lo presiede, e da un numero di Consiglieri stabilito dalla legge, eletti a suffragio universale e diretto, secondo il sistema elettorale che sarà determinato con legge dello Stato, a seguito della costituzione di zone omogenee ai sensi dell’articolo 28 e stante la ripartizione del territorio di Roma Capitale in zone dotate di autonomia amministrativa, anche tenendo conto dell’articolazione di Roma Capitale in Municipi. Sarà quindi una legge del Parlamento Italiano a stabilire il sistema elettorale per il Consiglio Metropolitano, mentre la Conferenza Metropolitana, che è attualmente composta dai 121 Sindaci dei comuni, provvederà a ripartire la ex Provincia di Roma in zone omogenee di almeno 120.000 abitanti. Anche la Regione interviene nella definizione delle zone omogenee, poiché dovrà approvare un’intesa sulla base della proposta della Città Metropolitana. Nel caso non vi sia questa intesa, la conferenza potrà approvare le zone omogenee con la maggioranza di due terzi dell’assemblea. Si apre quindi una fase costituente transitoria per l’appena costituita Città Metropolitana di Roma Capitale, che dovrà portare al nuovo Consiglio eletto da tutti i cittadini della ormai ex Provincia, e non dai soli consiglieri comunali. Lo Statuto all’articolo 22 prevede che anche il Sindaco della Città Metropolitana tornerà ad essere eletto con il suffragio universale, mentre adesso la legge 56 del 2014 prevedeva che il Sindaco del Comune di Roma fosse automaticamente Sindaco della Città Metropolitana. Qualcuno potrebbe pensare che allora è stato uno scherzo tutto il discorso sulla riduzione della costi della politica, visto che, alla prima occasione che la legge ha offerto, ovverosia l’approvazione dello Statuto, si è tornati di corsa al voto diretto dei cittadini. Forse era solo il frutto della moda del momento, anche perché non è così scontato che eliminando le elezioni popolari la politica costi di meno e funzioni meglio. D’altronde che questa sia ancora una fase transitoria per un concreto avvio della Città Metropolitana si capisce anche dal fatto che la legge che le ha istituite, cioè la n. 56 del 2014, cosiddetta legge Del Rio dal nome del ministro proponente, è stata impugnata da ben quattro Regioni (Lombardia, Puglia, Campania, Veneto) di fronte alla Corte Costituzionale. L’udienza è prevista per il prossimo 24 febbraio, e potrebbe essere un buon motivo per il quale giornali e Tv tengono bassa l’attenzione sulle Città Metropolitane e le nuove Province. Cosa potrebbe accadere se la Corte Costituzionale facesse fare marcia indietro alle nuove istituzioni, ormai già avviate? Politica “La Piazza” - Febbraio 2015 Le famose riforme che “ci chiede l’Europa” subirebbero un duro colpo, con relativa ricaduta sull’immagine internazionale dell’Italia: motivo per cui è probabile che la Corte Costituzionale si pronuncerà in modo salomonico, o per meglio dire dando una botta al cerchio ed una alla botte. Farà forse qualche correttivo, ma difficilmente interromperà il cammino già intrapreso. Nel frattempo queste istituzioni funzionano a scartamento ridotto, in un momento in cui invece ci sarebbe bisogno di un forte intervento pubblico nell’economia, soprattutto nel Lazio. Ma tutto non si può avere. Riceviamo e pubblichiamo la richiesta di smentita dell’Ingegnere comunale Crediano Salvati, relativo all’articolo “Le somme urgenze del campo sportivo” uscito nel numero di gennaio 2015 de “La Piazza”. Ci scusiamo con l’interessato per l’errore nella identificazione del responsabile del procedimento, che in realtà è l’Arch. Alessandra Ferrazzi, dovuto alla mancanza di riferimenti diretti sulla delibera di Consiglio Comunale di riconoscimento del debito fuori bilancio citata nell’articolo. In particolare il sottoscritto quale redattore dell’articolo chiede scusa dell’errore. Moreschini Ivano Al Direttore Responsabile del periodico “La Piazza” Sig. Ivo Santolamazza Al Capo Redattore del periodico “La Piazza” Sig.ra Carla Santolamazza Al Redattore del periodico “La Piazza” Dott. Ivano Moreschini c/o “La Piazza” Via Roma n.154 00024 Castel Madama (RM) Oggetto: Articolo “LE SOMME URGENZE DEL CAMPO SPORTIVO” a firma Ivano Morschini, anno12, n.1 , gennaio 2015. Con riferimento all’oggetto, si comunica che il sottoscritto non è responsabile del procedimento per i lavori a cui fa riferimento l’articolo; non ha mai effettuato alcun sopralluogo tecnico con l’Ing. Pierangeli presso il campo sportivo comunale, riguardo alle problematiche citate nell’articolo o a quelle relative alle opere di realizzazione del campo in erba; non ha predisposto né elaborato alcun progetto di messa in sicurezza del versante. Come chiaramente riportate negli atti, il parere tecnico sulle delibere citate nell’articolo e l’emissione sia della determina di aggiudicazione dei lavori del manto in erba sintetica, di cui al n.454 del 9 settembre 2014, sia dei successivi atti, sono stati sottoscritti dal Dott. Arch. Alessandra Ferrazzi , Capo del Settore VII°. Da quanto sopra esposto risulta evidente la falsità della attribuzione dello svolgimento di qualsiasi attività e conseguente responsabilità in capo al sottoscritto, relativamente ai procedimenti riferiti dall’articolo di cui all’oggetto. Si richiede pertanto, alle SS.LL. di procedere immediatamente alla rettifica dell’articolo citato in oggetto dandone la medesima evidenza editoriale in termini di localizzazione all’interno del periodico, di dimensioni della pagina, di stile e dimensioni dei caratteri tipografici; in difetto il sottoscritto procederà nei Vs. confronti a termine di legge per la tutela della propria onorabilità professionale e di dipendente pubblico. In ogni caso si riserva fin d’ora di adire alle vie legali per verificare i termini dei reati eventualmente riscontrabili nell’articolo in oggetto nei confronti della propria persona. Dott. Ing. Crediano Salvati UN NUOVO ITINERARIO TURISTICO PER RISCOPRIRE IL CENTRO STORICO DI TIVOLI “La Piazza” - Febbraio 2015 Valorizziamo il territorio Sabato 28 Febbraio, con partenza alle ore 10.00 dalle Scuderie Estensi, è prevista una visita guidata tenuta dal Prof. Franco Sciarretta lungo il nuovo itinerario turistico delineato dall'Amministrazione Comunale. In caso di maltempo l'iniziativa sarà rinviata a Sabato 7 Marzo con lo stesso orario. di Italo Carrarini Nell’aderire al Bando "Valorizziamo il Territorio" - Area Turismo Accessibile - emanato lo scorso anno dal Dipartimento V della Provincia di Roma a sostegno di obiettivi finalizzati alla promozione turistica del territorio provinciale, il Comune di Tivoli ha beneficiato di un contributo grazie al quale è stato possibile realizzare un inedito intervento di tabellazione informativa correlato ad una nuova segnaletica turistica pedonale. Con l'occasione è stato delineato un itinerario turistico che tocca ambiti di pregio ed importanti testimonianze archeologico-monumentali diffusamente presenti nel centro storico tiburtino. Recentemente approvato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici il progetto, proposto in partenariato con il Consorzio Turistico "Tivoli Incoming" ben si conforma agli indirizzi programmatici pluriennali 2013-2016 della Provincia di Roma, quale Ente propulsore che riconosce prioritario l'impegno per la qualificazione dell'offerta turistica in una strategia di sistema, di rete, e di forte integrazione fra tutti i settori collegati al turismo. Grazie al contributo provinciale sono stati realizzati: – Sei pannelli turistici (di cui due previsti all'interno di fermate per bus, tutti corredati di cartografie, di testi in italiano/inglese e di immagini in gran parte concesse Pannello di Piazzale Matteotti: Rocca Pia, Anfiteatro di Bleso, Villa d’Este Pannello di Piazza Massimo: Parco di Villa Gregoriana,Templi di Vesta e Sibilla, Ponte Gregoriano, Santuario di Ercole Vincitore Pannello di Piazzale Nazioni Unite: Villa d’Este, Chiesa di S. Maria Maggiore, Chiesa di S. Pietro alla Carità, Chiesa di S. Silvestro, Cattedrale di S. Lorenzo dal bravo fotografo tiburtino Raimondo Luciani) installati rispettivamente in Piazzale Nazioni Unite nei pressi del Punto Informativo Turistico; in Piazzale Matteotti in uscita dal Fast Park; nelle vicinanze di Ponte Gregoriano in Piazza Massimo; in prossimità della Stazione Ferroviaria; in Largo Marguerite Yourcenar all'ingresso dell'area archeologica di Villa Adriana; a Tivoli Terme davanti allo stabilimento termale Acque Albule "Terme di Roma". Valorizziamo il territorio “La Piazza” - Febbraio 2015 Pannello Stazione Ferroviaria: Area dei Sepolcri, Sponde dell’Aniene, Riserva Naturale di Monte Catillo La nuova segnaletica turistica direzionale installata nel centro storico di Tivoli Pannello di Largo M. Yourcenar: Villa Adriana, Ponte Lucano e Mausoleo dei Plautii "È l'inizio di una vera e propria opera di potatura urbana e di bonifica contro il degrado sollecitata dagli Uffici Cultura e Turismo del Settore V in coordinamento con il Comando di Polizia Locale e Servizio Segnaletica. Un'azione che intendiamo estendere su tutto il territorio comunale in tempi brevi - afferma l'Assessore alle Politiche Culturali e Turistiche Urbano Barberini - ritenendo necessario e urgente regolamentare al meglio la materia per migliorare l'immagine e il decoro della città con particolare riguardo al centro storico e alle aree di pregio Pannello di Tivoli Terme: Le Acque Albule “Terme di Roma”, Il Travertino “Lapis Tiburtinus” – Ventitré paline collocate nei vari punti del centro storico contenenti oltre centoventi indicatori turistici direzionali pedonali. Inoltre, tale intervento ha consentito di rimuovere contestualmente numerosi cartelli obsoleti e svianti, molti dei quali posti nelle vicinanze di importanti siti turistici e culturali. “Stirax officinalis” nella Riserva Naturale di Monte Catillo (foto Provincia di Roma) Segue a pag. 10 “La Piazza” - Febbraio 2015 Valorizziamo il territorio L’antico corso dell’Aniene a Tivoli in un quadro di Gaspar Van Wittel deturpate dalla presenza di tabelle e segnali inutili e fuorvianti. Per chi volesse riscoprire il centro storico di Tivoli percorrendo il nuovo itinerario turistico, sabato 28 febbraio, con partenza dalle Scuderie Estensi alle ore 10.00, è prevista una visita guidata tenuta dal Prof. Franco Sciarretta. L’invito - sottolinea l’Assessore - è rivolto a tutti gli operatori turistici, alle associazioni e a quanti hanno a cuore la nostra città. In caso di maltempo la visita sarà rinviata a sabato 7 marzo con lo stesso orario". L’itinerario turistico pedonale nel centro storico. Il nuovo itinerario contrassegnato in “rosso“ prende inizio da Piazzale Nazioni Unite, punto di arrivo e di discesa dai bus turistici nei pressi del “P.I.T.“ e del “Visitor Center“ ospitato nelle ex Scuderie Estensi, un complesso monumentale destinato ad attività culturali e convegnistiche situato nelle immediate vicinanze della Rocca Pia e dell‘Anfiteatro di Bleso. Da lì la segnaletica turistica indirizza verso la Chiesa di Santa Maria Maggiore e la Villa d’Este. Poi, proseguendo da Piazza Trento invita ad immettersi nel Centro Storico, verso la Chiesa di San Pietro alla Carità, la Casa Gotica, la Fontana Estense e la Chiesa di San Silvestro, fino al Santuario di Ercole Vincitore con lo straordinario scenario della forra dell’Aniene e della campagna romana che può ammirarsi da Via degli Stabilimenti. Dopodiché invita a risalire alla Cattedrale di San Lorenzo Martire e alla Mensa Ponderaria, diramandosi alla volta delle Case Torri e dell‘ex Chiesa di Santo Stefano ai Ferri, e da lì al Municipio (Palazzo San Bernardino con le Mura Ciclopiche) e alla Piazza Monumentale Medievale (Piazza Palatina), o in direzione di Ponte Gregoriano, dei Templi di Vesta e Sibilla, fino al Parco di Villa Gregoriana con la Grande Cascata dell’Aniene. Un successivo intervento integrativo - in accordo con il F.A.I. - prevede l’installazione di ulteriori indicatori turistici nel tratto del percorso distinto in “azzurro” di collegamento breve tra Piazza Garibaldi e Piazza Rivarola. Tale percorrenza confluirà verso la Chiesa di Sant’Andrea, la Chiesa di San Biagio, la Piazza Monumentale Medievale (Piazza Palatina) e in luoghi di notevole interesse archeologico, naturalistico e paesaggistico come la Torre di Guardia e Ponte di San Martino, il Parco di Villa Gregoriana con la Grande Cascata dell’Aniene, la Riserva Naturale di Monte Catillo e il Bacino San Giovanni, sulle cui sponde insiste l’area del Sepolcreto con la Tomba della Vestale Cossinia. Veduta aerea dell’Anfiteatro di Bleso e Rocca Pia (foto Raimondo Luciani) Economia di daniele ruggeri In questo articolo parliamo di fondi europei. L’Italia ha versato 60 miliardi ai vari fondi europei, una cifra che ha un certo peso sul debito pubblico del Paese. Eppure lo Stato italiano non ha soldi... “La Piazza” - Febbraio 2015 ai Fondi EuropEi Ormai ogni giorno sentiamo di manovre e manovrine del Governo alla ricerca di un miliarduccio di qua, un milioncino là, spese da tagliare dappertutto, debito pubblico alle stelle, tasse messe al volo d’urgenza per coprire buchi da qualche altra parte… Eppure da quando è scoppiata la crisi, l’Italia ha dato quasi 60 miliardi per i salvataggi. Salvataggi degli altri però. 60 MILIARDI E 4 PUNTI DI DEBITO PUBBLICO Un grafico del documento “Finanza pubblica, fabbisogno e debito”1 della Banca d’Italia è chiarissimo: dal 2010, con l’inizio della crisi e del famoso spread, l’Italia è arrivata a 60 miliardi versati. Come dice il titolo del grafico, “Sostegno finanziario ai Paesi dell’UEM” (UEM = Unione Economica e Monetaria). Di questi soldi, 45 miliardi sono serviti a riparare la crisi, 15 sono messi lì per essere utilizzati in futuro. Tra i Paesi che hanno ricevuto sostegno non c’è l’Italia, abbiamo visto nell’articolo del mese scorso che il sistema bancario italiano ha retto e pure bene. A cosa sono serviti tutti questi soldi? Questi soldi sono arrivati nei Paesi in crisi e sono stati messi nelle loro banche. Ed ecco il punto da capire: a queste banche sono serviti per rimborsare le banche tedesche e francesi, quelle che gli avevano prestato soldi su soldi in cerca di guadagno. Alla fine del giro insomma, i lavoratori (italiani e degli altri Paesi) hanno dovuto sborsare soldi per riparare al movimento squilibrato di capitali messo in moto dalle banche di Germania e Francia in particolare. I fondi europei perciò non hanno fatto un favore ai Paesi in difficoltà, sono serviti a salvare le banche del centro-nord Europa, quelle che sino a quel momento avevano continuato a prestare soldi a chi non poteva più rimborsarli. Si può raccontare così: “Finché le cose vanno bene e si guadagna, guadagno io, quando il gioco finisce e c’è da perdere, accollo tutto agli altri”. La tabella sul debito fa vedere che il nostro sostegno all’estero pesa quasi 4 punti di debito pubblico. Intendiamoci, non stiamo criticando, stiamo solo raccontando: se serviva questo e si poteva fare solo questo, è bene che sia stato fatto. Però visto che giornali e tv non ce lo spiegano mai e ancora continuano a parlare delle auto blu, è giusto farlo sapere. 1 Link: www.bancaditalia.it/pubblicazioni/finanza-pubblica “La Piazza” - Febbraio 2015 L’Esperto risponde di ing. Federico Fratini (www.soluzioni-arking.it) L’umanità ha fame di energia, siamo sempre più simili alle orde di cavallette che radono al suolo le zone che invadono; basti pensare solo all’Italia, passata da un consumo annuo di energia primaria di 2 Mtep del 1900 ai 180 Mtep del 2009. In 109 anni abbiamo aumentato il consumo di quasi 100 volte! Per quanto tempo pensiamo di continuare su questa strada? E se anche il miliardo di individui in India emulasse i nostri consumi? Forse è bene adottare un sistema economico sostenibile, che lasci qualche speranza di sopravvivenza anche alle future generazioni. Andamento dei consumi di energia I consumi di energia primaria sono aumentati esponenzialmente nell’ultimo secolo, spinti dall’industrializzazione e dalla crescita della popolazione, ma non illudiamoci che le risorse terrestri siano illimitate, viviamo su un pianeta enorme ma sempre finito, e con questi ritmi esauriremo in breve tempo tutta la sua vitalità. Si riporta l’evoluzione dei consumi italiani di energia primaria espressi in Mtep (Milioni di tonnellate equivalenti di petrolio): - anno 1900: 2 Mtep di solidi / 0,1 Mtep di petrolio / 0,1 Mtep di energia elettrica / 2,2 Mtep totali; - anno 1970: 9 Mtep di solidi / 5 Mtep di gas / 22 Mtep di petrolio / 5 Mtep di energia elettrica / 41 Mtep totali; - anno 2009: 13 Mtep di solidi / 64 Mtep di gas / 73 Mtep di petrolio / 20 Mtep di rinnovabili / 5 Mtep di energia elettrica / 175 Mtep totali. Siamo energeticamente autosufficienti? No. L’Italia importa quasi tutto il petrolio ed il gas metano utilizzato per il proprio fabbisogno, ogni problema geopolitico (Russia/Ucraina) o guerra (Iraq) comporta una crisi energetica difficile da superare, non solo per garantire i consumi civili, ma soprattutto per quelli dell’industria che è già in forte affanno. Consumi mondiali Nel mondo attualmente ci sono 6.925 milioni di abitanti, con una densità di 53 abitanti/kmq, che consumano una media di energia elettrica pari a 2.645 kWh/abitante. L’uso delle risorse disponibili è però molto sbilanciato, infatti un occidentale consuma quasi 10 volte di più di un asiatico o di un indiano, come si può dedurre dai consumi elettrici pro capite qui sotto riportati: - Europa 4.773 KWh/abitante; - Italia 5.168 KWh/abitante; - America 5.757 KWh/abitante; - Africa 553 KWh/abitante; - Asia 1.953 KWh/abitante; - India 636 KWh/abitante. “La Piazza” - Febbraio 2015 FaME di EnErgia Produzione di energia elettrica L’Italia ha prodotto nell’anno 2013 circa 290 TWh (tera-watt-ora) di energia elettrica lorda complessiva, suddivisa tra queste tipologie di fonti: - idroelettrica 55 TWh; - termoelettrica 193 TWh; - geotermoelettrica 5 TWh; - eolica 15 TWh; - fotovoltaica 22 TWh; Questa energia non è però sufficiente per il fabbisogno nazionale, tanto che importiamo 42 TWh di energia elettrica per sopperire alle nostre esigenze. Energie pulite Nel 2013 in Italia la produzione da energie pulite ha garantito il 32,9% dei consumi elettrici e circa il 15% di quelli complessivi. La nuova generazione energetica rinnovabile è costituita da oltre 700mila impianti sia elettrici che termici, diffusi nel 100% dei Comuni italiani, da Nord a Sud, dalle aree interne ai grandi centri e con un interessante ed articolato mix di produzione da fonti differenti. Oggi sono presenti impianti da fonti rinnovabili in tutti gli 8.054 Comuni italiani. Conclusioni Le riserve di petrolio e gas metano non sono illimitate, a questi ritmi forse dureranno 50-60 anni, comunque prima o poi si esauriranno. Allora non sarebbe intelligente contenere i consumi energetici? Investire nelle fonti rinnovabili e nella ricerca scientifica? Adottare uno sviluppo economico sostenibile? Queste sono le grandi sfide che l’umanità ha davanti a sé. “La Piazza” - Febbraio 2015 Brevi L’Angolo di Bruno BUROCRAZIA La burocrazia: una organizzazione che non può correggere il proprio comportamento imparando dai propri errori. (M. Crozieri) La burocrazia è l’incapacità addestrata. (T. Veblen) Burocrazia: un gigantesco meccanismo azionato da Pigmei. (H. De Balzac) La burocrazia è tra le strutture sociali più difficili da distruggere. (M. Weber) Lo spirito burocratico corrompe il carattere e genera povertà morale. In ogni burocrazia si nota il fenomeno della caccia all’impiego, della smania per la promozione e dell’atteggiamento ossequiente verso coloro da cui dipende la promozione; vi è arroganza verso gli inferiori e servilità verso i superiori. Possiamo dire addirittura tanto più una burocrazia è caratterizzata da zelo, senso del dovere e devozione, tanto più sarà caratterizzata anche da ristrettezza mentale, grettezza, rigidità e spirito illiberale. (R. Michels) Ufficio: (derivato dall’intersezione di “uff” o “uffa”) Il doveroso atto dello sbuffare. Per estensione: luogo preposto allo sbuffo individuale e/o collettivo, provvisto in genere di ampi e pazienti scaffali ove si archiviano stizza, noia e impazienza. (M. Sebregondi) Duemila anni fa Timbri e Teutoni invasero l’Italia. Mario fermò i Teutoni, ma gli sfuggirono i Timbri che arrivarono a Roma. (G. Patroni) L’organizzazione di una burocrazia è molto simile a una cloaca: i pezzi più grossi emergono sempre. (A. Bloch) A proposito di cartelle pazze: mi è stato notificato il pagamento, da me non effettuato, dell’ICI 2009 per seconda casa, dove abito; inoltre mi è stata tolta la tariffa ridotta della N.U. perché hanno presunto che con me convivesse mia moglie. Perché non è stato controllato all’Ufficio Anagrafico il mio certificato di residenza e il mio certificato Stato di Famiglia? Nel primo caso in questa prima (e non seconda) casa abito da oltre 20 anni (1994) e nel secondo caso appaio e formo da solo il mio stato di famiglia, sempre da oltre 20 anni. Anche questa è burocrazia? (Mi auguro e spero che mi rimborsino la parte eccedente la N.U.) (B. Testa) Ricerca e raccolta di idee, pensieri ed opinioni a cura di Bruno Testa Film «Lo scenario che hai dipinto ti si ritorce contro.» (Margaret Keane) di cristina nonni Big Eyes è un film del 2014 diretto da Tim Burton con protagonisti Amy Adams e Christoph Waltz. Narra la vera storia di Margaret Keane, pittrice degli anni cinquanta e sessanta, e del marito Walter Keane, ritenuto per anni il vero autore delle opere della moglie, che rivoluzionarono l’arte americana. È il secondo film biografico diretto da Tim Burton dopo Ed Wood del 1994, sceneggiato dagli stessi autori di questa pellicola, Scott Alexander e Larry Karaszewski. Il giornalista scandalistico Dick Nolan è il narratore di questa storia che parte col racconto di Margaret Ulbrich, che nel 1958 decide di scappare dalla sua abitazione in California con la figlia Jane per dirigersi a San Francisco, in quanto non riesce più a sostenere la sua relazione col marito Frank. Si trasferisce a San Francisco in cerca di lavoro ma purtroppo, nonostante il suo grande talento come pittrice, non riesce a trovare nulla. Allora, l’unica strada per il guadagno è costituita dalla realizzazione di ritratti per strada, anche se il guadagno è minimo. È lì che viene a conoscenza di un altro pittore di strada di nome Walter Keane, il quale cerca di approcciarsi a Margaret, per la quale prova una forte attrazione. Walter è un agente immobiliare e come hobby dipinge dei vicoli di Parigi, città nella quale afferma di aver vissuto a lungo e dove ha effettuato i suoi studi in una delle più importanti Università artistiche, mentre Margaret si fa notare per una caratteristica particolare che consiste nel dipingere soggetti femminili di tenera età, spesso corrispondenti alla figlia Jane, con occhi di dimensioni sproporzionate al resto del corpo per sottolineare che quella parte del corpo riesce a caratterizzare al meglio i soggetti delle tele. I due cominciano a conoscersi e Walter, dopo che l’ex marito di Margaret pretende che le venga assegnata la figlia Jane, propone a Margaret di sposarlo. Anche se appare tutto molto affrettato Margaret, affascinata dal carisma e dall’intraprendenza di Walter, decide di sposarlo. I due si sposano nelle Hawaii e il primo periodo di nozze è felice e roseo ma una triste realtà incomberà nella vita di Margaret. Non voglio svelarvi altro, un’incredibile storia vera, al limite dell’assurdo, la fragilità di una donna e la sua bontà la porteranno su una strada senza ritorno. Una storia appassionante, ricca di colpi di scena e forti emozioni! La cosa più affascinante è il fatto che parliamo di una storia vera ed è questo che ci lascia a bocca aperta! Tutti i film che raccontano storie vere mi appassionano e questo in particolar modo! Consigliatissimo! “La Piazza” - Febbraio 2015 big EyES “La Piazza” - Febbraio 2015 Tradizioni Entriamo in casa dei nostri nonni e dei nostri genitori... dal mio libro “Ricette e Ricordi” a cura di Maria Sistina Censi alcune ricette “PULENNA” - POLENTA Ingredienti: • Farina di granturco (farina gialla) • Acqua • Sale • Sugo Si versava nell’acqua già salata ma che ancora non bolliva (quindi quando fa il solito “zi zi zi”) la farina gialla a pioggia e si girava con la “frusta” cioè con il bastone di legno con spuntoni (oggi si utilizzano le fruste in acciaio). La polenta, continuamente girata, (oggi io la copro e la giro ogni tanto) era cotta dopo trenta o quaranta minuti e per la precisione quando la frusta si reggeva bene da sola al centro della pentola. Era faticoso per le donne preparare la polenta poiché erano sedute davanti al camino e il fuoco acceso infuocava le gambe ed il viso. Inoltre erano in una posizione non comoda in quanto erano ricurve “su ju scommareju” (sulla pentola) e si affaticavano per il continuo movimento delle braccia per girare la polenta con la frusta. Poi la polenta veniva versata su una spianatoia di legno e “spianata” cioè allargata ben bene creando un piccolo solco sul bordo per trattenere il sugo. Era condita in vari modi con: 11. sugo di carne 12. sugo di coratella preparata con cipolle 13. sugo di “scannature” (cioè sangue) e ritagli di pollo o di pecora condite sempre con le cipolle 14. broccoli lessati e ripassati in padella con olio e aglio 15. sanguinaccio (sangue cotto del maiale) passato in padella con la cipolla o cotto nel sugo 16. sugo di lumache cui è stato tolto il guscio 17. ricotta 18. baccalà in umido 19. sugo con salsicce di fegato o di carne 10. pesce di fiume (come racconta Maria) Sulla polenta veniva poi messo il formaggio grattugiato. Si mangiava tutti insieme dalla spianatoia, qualcuno tracciava delle linee di confine, altri facevano a gara a raggiungere la nicchia di polenta mangiata dal vicino o di colui che gli stava di fronte. Ricordo benissimo le “mangiate di polenta” posta sulla spianatoia e le gare con le mie sorelle ma soprattutto con mio padre che ci sfidava sempre a chi ne mangiava di più o a chi arrivava prima al confine assegnato. Oggi la polenta è servita nei piatti o negli “scifetti” di legno, c’è qualcuno che, possedendo una spianatoia antica, la serve ancora li sopra. “PULENNA” A PALLETTE POLENTA A PALLETTE Si faceva una polenta più dura, veniva presa a cucchiaiate, fatta a pallette e sistemata in una insalatiera e man mano veniva condita con un sugo di pomodoro, aglio, peperoncino e cosparsa di pecorino. Così disposta, la polenta poteva essere portata in campagna. Una mia conoscente, racconta Maria, nel condimento metteva anche delle noci tritate. Tradizioni PIZZA “DE TURCU” PIZZA DI FARINA GIALLA Ingredienti: Ingredienti: • farina gialla • farina gialla • acqua • acqua • sale • sale • sugo • formaggio Si preparava come la polenta ma si lasciava cuocere un po’ di più e così l’impasto restava più denso. A cottura ultimata, dopo trenta o quaranta minuti, si versava il polentone in una insalatiera e, quando si era ben raffreddato e indurito, si capovolgeva l’insalatiera su un tagliere. Il polentone poi era affettato con uno spago bagnato formando delle fette alte, a proprio piacimento, di un centimetro o più. Era condito con gli stessi sughi della polenta, alcuni lo condivano con “la renga” (l’aringa), con le verdure miste ripassate in padella o con il baccalà cucinato con cipolla e pomodoro. Il polentone si poteva conservare per il giorno seguente quindi un tempo poteva essere portato in campagna per il pranzo. A Castel Madama, il giardino di Piazza Garibaldi, per la sua forma rotonda, venne subito detto “JU PULENNONE”. Si racconta che, nel 1928 mentre c’era la costruzione di questo giardino rotondo al centro della piazza, molte persone, che curiosavano, si chiedevano che cosa si stesse costruendo. Tra queste persone c’erano due donne, una chiese e l’altra rispose: “E’sso ce fau nu beju pulennò!”. La richiedente si offese e si agitò un po’ perché pensò di essere presa in giro in quanto lei era della famiglia soprannominata “dei pulennuni”. Ci fu un bel litigio ma al termine tutto fu chiarito dicendo che “pulennò” era riferito al giardino tondo, come un polentone, che si stava costruendo in Piazza Garibaldi. Questo soprannome è rimasto al giardino a ricordare quel cibo tanto conosciuto e desiderato da tutti come una ricchezza giornaliera. Si impastava la farina con acqua e sale in modo da creare un impasto consistente, dato che si cuoceva sulla graticola posta sulla brace nel camino. A volte, nell’impasto della pizza venivano aggiunti dei grumi di grasso “i sfrinzuli” (ciccioli), ricavati dagli scarti della fusione dello strutto. Gli sfrinzuli davano all’impasto morbidezza e sapore. La pizza si mangiava, come si fa ancora oggi, accompagnata da erbe miste di campagna o con broccoletti lessati e ripassati in padella con olio e aglio. La pizza gialla era la colazione “forte” del mattino oppure veniva portata in campagna per il pranzo. Anche io oggi la preparo, ma molto più lenta e sottile e la inforno; certamente non è la stessa cosa per consistenza e forma, ma assicuro che è buonissima, piace molto ai miei familiari che la gustano con verdure, coppa e salsicce. Il granturco, da cui si ricava la farina gialla, veniva coltivato a Castel Madama. Dopo la raccolta, si “scartocciava” e si sgranava “daju tutu” (dal tutolo). Le foglie, una volta asciugate, venivano utilizzate per realizzare i materassi detti “i paiacci”. I tuti venivano messi al fuoco mentre i grani erano messi ad asciugare su teli o coperte per le strade (e, vi assicuro, era un bel vedere! Io ricordo bene queste scene). I grani venivano riposti, una parte veniva data alle galline mentre un’altra parte veniva portata alla mola per essere macinata quando occorreva la farina “de turcu”. “La Piazza” - Febbraio 2015 “PULENNONE” POLENTONE “La Piazza” - Febbraio 2015 Scuola “La Piazza” - Febbraio 2015 “La Piazza” - Febbraio 2015 Scuola Scuola “La Piazza” - Febbraio 2015 “La Piazza” - Febbraio 2015 Scuola Vicovaro A cura dell’ANVFC di Vicovaro Si è svolto sabato 31 gennaio, presso la sala teatro della Scuola Media a Vicovaro, il corso gratuito e aperto a tutti, intitolato “Chi salva un bambino, salva il mondo intero”. Il corso, organizzato dall’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo di Vicovaro in collaborazione con l’Associazione Rewind – centro di formazione Salvamento Academy, ha consentito ai numerosi intervenuti, soprattutto genitori di bimbi piccoli ma anche insegnanti, volontari e semplici curiosi, di apprendere varie tecniche di primo soccorso tra cui I volontari dell'ANVFC con i ragazzi di Rewind la manovra di Hemlich, una tecnica fondamentale per rimuovere un’ostruzione delle vie aeree che costituisce un’efficace misura per risolvere in modo rapido molti casi di soffocamento. Con uno stile insieme accattivante e scientifico i ragazzi di “Rewind”, un’associazione nata solo un anno fa ma che può vantare una grande professionalità e un curriculum formativo di tutto rispetto, hanno fornito consigli utili e materiale informativo fondamentale per consentire a chiunque, in caso di emergenza, di poter salvare una vita. Gli organizzatori soddisfatti, hanno comunicato che replicheranno l’incontro, promuovendolo anche nelle scuole e che sono a disposizione per organizzare ulteriori incontri formativi, magari approfondendo altre tecniche fondamentali come la respirazione artificiale o l’utilizzo del defibrillatore. “La Piazza” - Febbraio 2015 CORSO DI DISOSTRUZIONE DELLE VIE AEREE PEDIATRICHE GODZILLAFUNK: GIOIA E SUCCESSI DA RICCIONE A MUMBAI di Roberto Bontempi Ci risiamo… Ogni volta che ci troviamo a parlare della Godzilla Funk, la scuola di Hip Hop di Vicovaro dei maestri Amedeo Crielesi e Desirèe Di Giuseppe, siamo piacevolmente costretti a raccontarvi successi ed esperienze straordinarie vissute in ogni parte del Pianeta da parte di questo gruppo di ragazzi e ragazze che, ormai da anni, sono un vero e proprio motivo di orgoglio per i tanti vicovaresi che seguono con interesse e partecipazione le loro imprese. Questo 2015, poi, è iniziato davvero alla grande… Dal 4 al 6 gennaio i WhattaFunk, il gruppo (la crew, per dirla più correttamente con lo slang metropolitano…) dei bambini fino ai 12 anni, hanno preso parte a Riccione al prestigioso MC HIP HOP CONTEST 2015, una gara giunta alla ventesima edizione articolata in semifinali e finale che ha visto la partecipazione di una quindicina di gruppi provenienti da tutta Italia. Be’, i piccoli della scuola hanno superato ogni più WHATTAFUNK i piccoli della Godzilla segue a pag. 24 “La Piazza” - Febbraio 2015 Vicovaro rosea previsione conquistando brillantemente il primo posto nella loro categoria (kids) e facendo brillare di emozione gli occhi orgogliosi di parenti ed amici che li accompagnano sempre in questi primi passi della loro avventura di street dancer. Una grande avventura l’hanno vissuta anche più grandi della compagnia che, il 16 gennaio sono partiti dall’aeroporto di Fiumicino, maestri in testa, direzione Mumbai per prendere parte alle registrazioni del film Anybody Can Dance 2, seconda parte di una pellicola che in India ha avuto record di incassi e che uscirà in primavera, forse anche in Italia. «Un produttore del film ha visto una nostra esibizione su youtube e ci ha scelti per rappresentare l’Italia nel suo lavoro – dicono all’unisono Amedeo e Desirèe da poco rientrati in Patira –. Sono stati dieci giorni incredibili e non solo professionalmente, per l’accoglienza ricevuta e i ritmi di lavoro, ma soprattutto umanamente per aver visto con i nostri occhi quanta povertà, quante diseguaglianze ci sono in quel Paese: da quando siamo rientrati fatichiamo sul serio a lamentarci…». Ma non finisce qui… Mentre Amedeo e Desirèe hanno già le valigie pronte per andare a Los Angeles, giusto per fare un po’ di aggiornamento, ed è fresca la notizia dell’opportunità che probabilmente i due maestri avranno di insegnare nell’importante PINEAPPLE STUDIO di Londra, c’è attesa per la messa in onda, a partire dal 12 marzo su Sky1 di Italia’s Got Talent, il talent show cui hanno preso parte i ragazzi della Godzilla. E infine tante gare, per tutte le crew, in giro per l’Europa, a caccia di nuovi traguardi ma soprattutto con la voglia di continuare a ballare ed inseguire i propri sogni. ONORI E POLEMICHE di Roberto Bontempi Il 25 gennaio scorso, ultima domenica della festa di Sant’Antonio patrono di Vicovaro, la chiesa intitolata al santo protettore del paese ha ospitato una cerimonia particolare, unica dalle nostre parti. L’Amministrazione comunale, infatti, ha deciso di conferire alcune onorificenze a cinque Vicovaresi illustri del passato e del presente che si sono distinti nella propria attività e che in qualche modo sono stati importanti nella storia di Vicovaro. I cinque insigniti sono stati il martire antifascista Riccardo Di Giuseppe, torturato ed ucciso a Forte Bravetta il 22 dicembre 1943 e il maestro di musica e autore di tanti libri in dialetto vicovarese Angelo De Simone, morto qualche anno fa, che hanno ricevuto la cittadinanza benemerita alla memoria; l’imprenditore Filippo Francorsi e l’architetto e autore di numerosi studi scientifici sulla storia di Vicovaro e i suoi monumenti professor Alberto Crielesi, che sono stati insigniti della cittadinanza onoraria; infine l’ex Sindaco e medico di base dottor Christian Cedric Thomas che ha ricevuto la cittadinanza benemerita. L’idea del Sindaco De Simone, che ha proposto e voluto in prima persona questa cerimonia, era, come si legge sul suo profilo Facebook, quella di «ricostruire un sincero e profondo senso di comunità, prendendo coscienza che apparteniamo ad una realtà unica ed originale tenuta insieme da comuni radici, storia, ecc». «Queste persone – ha precisato il Sindaco – non saranno le uniche, ma sono le prime attraverso le quali riscoprire la nostra comune identità e dalle quali trarre ispirazione e maggiore fiducia per il futuro». In realtà, già l’assenza di tutti i consiglieri di minoranza nel Consiglio comunale del 15 gennaio convocato ad hoc per deliberare l’assegnazione delle onorificenze, ha mostrato con chiarezza che l’idea di De Simone di ricostruire il senso di comunità attraverso questa cerimonia avrebbe fatto fatica a concretizzarsi. La Minoranza ha poi affidato ad un manifesto le motivazioni della propria assenza: in sostanza è stata contestata la modalità, ovvero un provvedimento calato dall’alto senza la minima condivisione, ed anche, almeno in parte, il merito, con la scelta di persone tutte appartenenti alla stessa parte politica, ovviamente vicina all’attuale Maggioranza. Tanti i cittadini intervenuti. Presenti anche un Assessore del Comune di Albano (dove risiede il prof. Crielesi) e il Complesso banFoto di gruppo al termine della cerimonia (Foto Mario Ventura) distico “Gioacchino Rossini” di Vicovaro. Tivoli di Valentina torella Da un po’ di tempo a questa parte sono diventate soltanto un ricordo la tranquillità e la sicurezza che la facevano da padrone nel Quartiere Braschi, zona facente parte della parte alta di Tivoli. Si, è vero, i tempi sono cambiati un po’ per tutti in peggio, ma quando si arriva ad intaccare addirittura la libertà delle persone è davvero troppo. Sono aumentati infatti i furti nelle abitazioni, gli scippi in strada e la sicurezza degli abitanti è davvero messa a repentaglio negli ultimi tempi. Non si esce più di casa con la stessa spensieratezza di prima, con il rischio di ritrovare i propri appartamenti svaligiati. E per quante precauzioni in più i cittadini possano prendere per salvaguardarsi, di certo non dovrebbero essere loro a cercare di contrastare tanta criminalità, bensì le ben note Forze dell’Ordine, che dovrebbero incentivare le ronde, i controlli e i posti di blocco in tali zone facendo così sentire i cittadini molto più al sicuro. Anche in altri quartieri residenziali, come ad esempio sta accadendo in quel di Guidonia, sta diventando molto difficile vivere una quotidianità normale non temendo per l’incolumità dei propri familiari e per la propria. Senza esagerare ma …”provare per credere”…Non è davvero molto piacevole “La Piazza” - Febbraio 2015 più SicurEzza nEl quartiErE braSchi... subire forti danni al proprio patrimonio e vivere nel timore, come d’altro canto non lo è contrastare e far fronte a chi esercita questo tipo di reati di violenza, prepotenza e sopruso ai danni delle persone. . Pertanto si richiedono espressamente nella maniera più civile e corretta ma ancora più diretta possibile maggiori controlli e maggiore sorveglianza per ottenere risultati tangibili e cambiamenti concreti e rassicuranti. “La Piazza” - Febbraio 2015 Tivoli intErViSta al cara di tiVoli (centro accoglienza richiedenti asilo) di claudia crocchianti Non è stata facile questa intervista ai ragazzi del CARA di Tivoli (Centro accoglienza richiedenti asilo), ma abbiamo pensato di farla per far conoscere il cuore e l’anima delle persone. È facile dire quella gente è venuta e ci ruba tutto, ma quella gente fugge da un Paese in guerra che già gli ha rubato tutto e credo che lo sforzo fatto da chi crede e ha sempre creduto nell’Integrazione deve essere ripagato. Musica senza Frontiere è stato proprio questo “Musica come mezzo di integrazione’’ e coinvolgere questo popolo anche nell’evento del Carnevale è un ottimo passo. Abbiamo scelto di intervistare i ragazzi nella lingua inglese per metterli a loro agio per poi tradurre l’intervista. avuto modo di capire la cultura e i modi di fare italiani e loro per risposta possono conoscere il nostro modo di essere e agire. Inoltre come ho già detto, fa costruire amicizie anche rompendo le barriere linguistiche. Cosa si può esprimere attraverso la musica e il ritmo? Attraverso la musica ed il ritmo puoi semplicemente esprimere i tuoi sentimenti. È la via più semplice per farlo. Si possono inoltre mandare messaggi educativi e insegnare la nostra cultura e le nostre tradizioni. Ti piace l’Italia? Sì, mi piace molto. Come ti trovi nel nostro Paese? Ti senti benvenuto? Si, onestamente mi sento benvenuto. Tutti noi siamo stati salvati in mezzo al mare e messi in un centro. Tutti scappavamo da situazioni molto critiche e pericolose nei nostri Paesi. Hai avuto modo di farti degli amici a Tivoli? All’inizio è stato difficile ma, quando abbiamo avuto modo di poter presentare la nostra cultura, abbiamo notato che la gente apprezzava e abbiamo cominciato a farci degli amici. L’integrazione attraverso la musica. Perché pensi sia importante? L’integrazione attraverso la musica è molto importante perché favorisce lo scambio di conoscenza. Noi abbiamo Perché è importante suonare insieme ad altre persone, come nella vostra esperienza con le Tamburellare Tiburtine? Suonare insieme è importante perché in questo modo possiamo imparare cose dalle altre persone. Ringraziamo le bravissime Tamburellare Tiburtine per averci mostrato le vostre tradizioni e per averci dato la possibilità di mostrare le nostre, in un modo molto semplice, simpatico e paziente. Una parte di loro adesso è rimasta in noi e nella nostra musica. Tivoli di claudia crocchianti “La Piazza” - Febbraio 2015 carnEValE 2015 “La Piazza” - Febbraio 2015 Ricordi Mario corViSiEri di Massimo Salvatori Mercoledì 26.11.2014 una troupe cinematografica della Zavasta Film del Ministero della Difesa Serbo, sotto la direzione del regista prof. Nikola Lorencin ha effettuato alcune riprese per un documentario sul nostro compaesano Mario Corvisieri nel centenario della morte avvenuta con altri cinque italiani in Serbia il 20.08.1914 combattendo contro gli austriaci, per loro un eroe, per noi uno sconosciuto. Consiglio a chi voglia saperne di più di leggere il libro “Volontarismo garibaldino in Serbia nel 1914”. Inoltre vorrei riproporre uno scritto pubblicato sulla piazza qualche anno fà. UN MINUTO DI STORIA CASTELLANA Seduta Comunale - 20 luglio1939 XVII Il Podestà Visto che nella parte terminale di “Via Alfredo Baccelli” è situata la casa ove nacque la medaglia d’oro Mario CORVISIERI cittadino castellano caduto eroicamente con le armi in pugno il 20 agosto 1914, nella valletta di Babina Glava in Serbia, ove era accorso volontariamente con altri prodi compagni a combattere per l’indipendenza e la libertà di quella Nazione che ad esaltazione del sacrificio e dell’ardimento, decretò loro la medaglia d’oro al valor militare; attesa la necessità, per onorare e tramandare ai posteri il nome glorioso del CORVISIERI, di dover intitolare “Via Mario Corvisieri”, il tratto di strada ove è situata la sua casa natale; Ritenuto che, per fare ciò occorre accorciare via Alfredo Baccelli; Vista la legge comunale e provinciale; Delibera di lasciare la denominazione di “Via Alfredo Baccelli”, al tratto di strada che va da “Via Ettore Vulpiani” allo spigolo del giardino pensile della chiesa parrocchiale; di denominare “Via Mario Corvisieri” il restante tratto di strada che partendo da detto spigolo, sbuca sulla Via Ettore Vulpiani. Mario CORVISIERI Figlio di Alessandro e di Filomena BONGARZONI, di distinta famiglia romana, era nato l’8 agosto 1885 a Castel Madama, luogo di villeggiatura dei suoi. Si dimostrò, fin da giovinetto, entusiasta dell’epopea garibaldina. Nel 1912 fu tra i primissimi che risposero all’appello di Ricciotti GARIBALDI per correre in difesa del popolo greco contro i turchi. Raggiunta Atene si presentò al Generale Ricciotti GARIBALDI che aveva con sé i figli Ricciotti, Beppino, Sante Costante ed Ezio, inoltre vi era la consorte Donna Costanza GARIBALDI volontaria infermiera e le figlie Italia e Rosa crocerossine. Mario CORVISIERI partecipò al combattimento di Drisko, presso Janina, nel quale duemila uomini tra italiani e bande macedoni – bulgare, affrontarono l’urto di ben dodicimila turchi, dando mirabile prova di ardimento e di spirito di sacrificio, meritandosi per il suo comportamento da eroe la promozione a Capitano garibaldino per Racconti popolari “La Piazza” - Febbraio 2015 meriti di guerra. Il 31 luglio 1914 Mario CORVISIERI insieme ad altri 6 volontari italiani si imbarcano a Bari per Salonicco, poi da li si dirigono a Vichegrad presso la frontiera Serbo Bosniaca ove si unirono ad altri volontari bosniaci, serbi, montenegrini. Il 20 agosto 1914 avvenne lo scontro con le truppe austriache sulla collina di Babina Glava presso Vichegrad, il combattimento durò tutta la giornata e infine restarono sul campo Mario CORVISIERI con altri cinque compagni. Castel Madama ha dedicato al suo nome la strada dove trovasi la casa ove nacque e ne ha inciso il nome nella Lapide che ricorda i suoi caduti. La figura di Mario CORVISIERI, viene citata dall’Onorevole SPALLACCI nella seduta di lunedì 19 maggio 1947 dell’Assemblea Costituente presieduta dal Presidente TERRACINI, l’Onorevole ricordando il Deputato Repubblicano Antonio FRATTI caduto a Dormokos nel 1897 per la libertà della Grecia, ricorda i numerosi caduti che con spirito garibaldino sono morti per la libertà, cita Mario CORVISIERI che con Mario CONFORTI sono morti sulla Drina, in favore dei Serbi. Quanti giovani e meno giovani castellani conoscono la biografia, la storia di coloro a cui il nostro Comune ha dedicato una via, una strada, una piazza, quanti conoscono la storia del CORVISIERI, di GHEZZI, dei FERRAZZI di Pio LA TORRE e altri. Sarebbe opportuno che venisse approntato un libricino a cura delle Istituzioni / Pro Loco / Associazioni Culturali ecc…, affinché nulla vada perduto. paStoccEttE di Massimo Salvatori Doa contro unu Ngilittu della percora, era un tipu schirzusu ai tempi sei paricchi eranu schirzusi come issu. Sarà che la vita allora era dura se cerchea de adducilla co battute, barzellete, pastoccette e raccunti vari. Certo che se ste persone vivisseru ai tempi nostri sarianu stati giudicati come pupazziti gente briaca, gente poco seria, in una società in cui tutti portemo na maschera seriosa, po basta comprasse nu giornale metteseu sottu l’ascelle assume natteggiamentu siriusu pe sermbra ntellettuale se po te lassi la barba po sembra ntelletuale de sinista impegnatu. Na calla mattinata de luglio a iarcionei, la gente stea a lavora la tera chi a crugnu sottu a carpi l’erba cattiva chi a coie le pera o i fallacciani. chi a sfronna la vigna e chi a fa caccosaru, acertu puntu se sentu dei strilli: - aiutu, pareteme, fuiete ecco, aiuteteme che io no ce la faccio, aiutu non saccio come fà so doa contro unu; La gente arizzà u capu sta unpo a senti, po dice; - vissu è Ngilittu che strilla aiutu, che sarà successu, tuccheria a vedè. Se cuminciaru a dasse la voce e cercheanu de fasse coraggio unu co iaru. Se retrovanu in pò de ommini e ca femmona e decidu da i a vedè che succedea, arivanu a vello de Ngilitu, i strilli veneanu da na specie de crotta recavata mmezzu aiaquedottu anticu, e comunciaru a chiamà Ngili Ngili che succede respunni. Ngilittu dallo suru della crotte vedea tutta la gente più narrivea, più strillea: - aiutu aiuteteme pareteme non saccio che fà. Cantu capì sarianu iti avede resce co do fiasci de vinu mmani e dice - aiuteteme che io so solo non ce la faccio a bevemei. Dopo le prime incazzature, cuminciaru a di: - Ngili si sempre u solitu non cambi mai, e nu che tutte le vote ce caschemo Po chi pia lo caciu, chi na pagnotta chi ca bevereu, chi ca zazicchia e cuminciaru aiutà Ngilittu a finisse lo vinu e tuttu divenne na festa. “La Piazza” - Febbraio 2015 Centro Anziani di Rina Iori Centro Anziani “La Piazza” - Febbraio 2015 “La Piazza” - Febbraio 2015 Pro-Loco Milano EXPO 2015 da giovedì 23 a domenica 26 luglio “La Piazza” - Febbraio 2015 notiziE dalla pro-loco Expo Milano 2015 è l’Esposizione Universale che l’Italia ospiterà dal primo maggio al 31 ottobre 2015 e sarà il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione. Per sei mesi Milano diventerà una vetrina mondiale in cui i Paesi mostreranno il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri. Un’area espositiva di 1,1 milioni di metri quadri, più di 140 Paesi e Organizzazioni internazionali coinvolti, oltre 20 milioni di visitatori attesi. Sono questi i numeri dell’evento internazionale più importante che si terrà nel nostro Paese. Expo Milano 2015 sarà la piattaforma di un confronto di idee e soluzioni condivise sul tema dell’alimentazione, stimolerà la creatività dei Paesi e promuoverà le innovazioni per un futuro sostenibile. Ma non solo. Expo Milano 2015 offrirà a tutti la possibilità di conoscere e assaggiare i migliori piatti del mondo e scoprire le eccellenze della tradizione agroalimentare e gastronomica di ogni Paese. Per la durata della manifestazione, la città di Milano e il Sito Espositivo saranno animati da eventi artistici e musicali, convegni, spettacoli, laboratori creativi e mostre. Programma: 1) primo giorno, ritrovo in piazza e partenza per Milano in pullman, pranzo libero, visita del Duomo, La Scala, la Galleria e area circostante in zona piazza San Babila e il quartiere della moda tra via Montenapoleone e corso Venezia. Cena e pernottamento. 2) colazione poi trasferimento in pullman all’EXPO 2015,il tema è “Nutrire il pianeta,energia per la vita” ed include tutto ciò che riguarda l’alimentazione, dalla mancanza di cibo, all’educazione alimentare fino alle tematiche sugli Ogm. L’esposizione si caratterizza anche per la particolarità delle strutture realizzate nell’ allestimento dei padiglioni e l’infinita mostra di alimenti. 3) visita guidata di Milano, sant’Ambrogio, Cenacolo di Leonardo da Vinci ed altro. Pomeriggio libero. 4) partenza e sosta a Piacenza breve visita della città dove ci soffermeremo anche nella Chiesa di San Sisto dove è il sepolcro di Margherita d’Austria. Pranzo libero e rientro a Castel Madama. Il costo è di circa 340 Euro comprensivo del biglietto d’entrata all’Expo e della visita guidata di Milano. Minimo 45 partecipanti. Prenotazione gita entro marzo. Ulteriori informazioni sul viaggio potranno essere recepite sul sito Proloco Castel Madama, in sede a piazza Dante oppure al numero 3490714219. Il viaggio è organizzato dall’Agenzia di Viaggi “i Viaggi del Galletto”. “La Piazza” - Febbraio 2015 Cultura national geographic italia. Food, il futuro del cibo. di ivo Santolamazza Fino al 1 marzo 2015 la Italmostra fotografica sul cibo ed il suo futuro al Palazzo delle Esposizioni. Come l’aria, come l’acqua, il cibo è vita. Il cibo è connessione, il cibo è celebrazione, sostentamento. Ma soprattutto, nel 21° Secolo, il cibo è una sfida globale. Una sfida che entro il 2050 riguarderà 9 miliardi di persone. Come nutrire tutti in modo sostenibile per il pianeta? Di pari passo con l’aumento della popolazione umana aumentano i nostri bisogni e le aspettative. Oggi centinaia di milioni di persone soffrono di malnutrizione e di insicurezza alimentare, mentre quasi 1 miliardo e mezzo di persone sono obese o sovrappeso. National Geographic esplora e analizza tutti gli aspetti di questa grande sfida con una serie di articoli e con questa mostra: Food, il futuro del cibo. La mostra è composta da oltre 90 fotografie scattate in tutto il mondo dai migliori professionisti del magazine e da una serie di grafici e testi che gettano luce sulle diverse problematiche legate al futuro del cibo: l’impatto dell’agricoltura e dell’allevamento di bestiame sulle acque, sul clima, sul territorio, sulle foreste, l’incremento esponenziale dell’acquacoltura, ma anche lo spreco alimentare e il nuovo volto della fame, così come la prossima rivoluzione verde. Si esplorano le possibili soluzioni e la centralità del cibo nelle diverse comunità allo scopo di promuovere consapevolezza collettiva a tutti i livelli, dalle case alle scuole, ai consigli di amministrazione e oltre. Perché ciascuno di noi, nel suo piccolo, può contribuire e fare la differenza. Orari: martedì, mercoledì, giovedì: 10.00 - 20.00; venerdì, sabato: 10.00 - 22.30; domenica: 10.00 - 20.00; lunedì: chiuso. Intero Euro 12,50; ridotto Euro 10,00; 7/18 anni Euro 6,00; gratuito fino a 6 anni. Il biglietto permette di visitare tutte le mostre in corso al Palazzo delle Esposizioni. Gli studenti, ricercatori, dottorandi degli atenei romani (sia pubblici che privati), il venerdì e il sabato, dalle ore 19,00 fino alla chiusura della biglietteria, hanno diritto ad acquistare il biglietto di ingresso alle mostre al prezzo di Euro 4,00. Primo mercoledì del mese Grazie al Gioco del Lotto il primo mercoledì del mese ingresso gratuito per i visitatori sotto i 30 anni dalle ore 14.00 alle ore 19.00. Valido solo per i visitatori singoli, offerta non applicabile ai componenti dei gruppi prenotati. ad libitum! adriano a km zero di ivo Santolamazza Domenica in Villa con Gusto. Fino al 3 maggio 2015 è possibile fare una passeggiata nella splendida Villa Adriana conversando di cibo nell’antichità. Un viaggio alla scoperta della cucina romana attraverso le passioni alimentari di Adriano. Il viaggio si conclude con un percorso archeo - gastronomico, degustazioni di piatti preparati secondo le celebri ricette romane e prodotti del territorio. L’evento è organizzato in collaborazione con Slow Food Tivoli ed è stato presentato in anteprima al Salone Internazionale del Gusto di Torino tenutosi dal 23 al 27 ottobre 2014. A partire dalla primavera 2015 “In Villa con Gusto” sarà disponibile anche per le scuole con l’itinerario-laboratorio “Mangiando s’impara”. A causa delle nuove misure di sicurezza all’interno del monumento è vietato introdurre zaini da campeggio, borse ingombranti e valigie/trolley. Sono temporaneamente chiusi al pubblico il Teatro Marittimo e le strutture architettoniche limitrofe dove sono iniziati i lavori di restauro. È comunque assicurata la fruibilità dei percorsi di visita nel resto dell’Area Archeologica. L’intervento di restauro, reso possibile da un finanziamento ministeriale straordinario, oltre a permettere un consolidamento statico dell’edificio, riporterà in evidenza il fascino e la particolare bellezza storico-artistica di uno degli edifici simbolo della residenza imperiale e dell’architettura romana. Biglietto evento: intero Euro 15.00, ridotto Euro 7.50; pacchetto famiglia Euro 45,00 (2 adulti + 2 ragazzi under 18). Il biglietto include la visita con degustazione. Prenotazione obbligatoria: 0774 382733 – 06 39967900. Cultura di ivo Santolamazza Fino all’8 marzo 2015 è possibile visitare il cantiere di restauro della Domus Aurea. Dopo la chiusura nel 2006, la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma ha completato il Progetto definitivo per il risanamento della parte superiore alla Domus Aurea, che ha sviluppato, attraverso diverse fasi di sperimentazione teorica e applicativa, le indicazioni del Progetto preliminare del marzo 2011, seguendo le indicazioni dei Comitati di Settore per i Beni Archeologici e per i Beni Architettonici e Paesaggistici riuniti in seduta congiunta l’11 aprile 2011. Il gruppo di progettazione della SSBAR, integrato da specialisti esterni competenti per le questioni fisico/ambientali, idrauliche e bio-botaniche, ha testato i comportamenti fisico/ambientali del Monumento in presenza di differenti soluzioni tecniche di un nuovo giardino sostenibile per la conservazione della Domus Aurea, che dovrà integralmente sostituire l’attuale. La prima parte del progetto riguarda l’integrale rimozione del giardino attuale, lo scavo archeologico con l’esposizione della superficie antica del Monumento e l’essenziale attività di consolidamento, ricucitura delle lesioni e di integrazione delle lacune. Sul piano antico risanato sarà approntato il Sistema Integrato di Protezione che connette il monumento sotterraneo alla superficie calpestabile del nuovo giardino, abbattendo del 70% l’attuale peso. Il Sistema, inferiore a un metro di spessore, non consiste in una semplice impermeabilizzazione, ma integra a questa la coibentazione per il mantenimento dell’umidità superiore finalizzata a garantire la vitalità del nuovo giardino superiore e un articolato sistema drenaggio per il mantenimento del livello ottimale di umidità delle strutture sottostanti, prevedendo infine la possibilità di intervenire al di sotto dello strato profondo di impermeabilizzazione in caso di variazione di umidità. Tale Sistema determina, per le sue caratteristiche, un intrinseco aumento generale della sicurezza e sarà controllato da un Sistema di monitoraggio dei dati sensibili. È prevista un’articolazione distribuita sulla superficie interessata estesa ca. mq 16.000 in 22 bacini che dal punto di vista idraulico e costruttivo hanno una funzionalità autonoma. Tale concezione risponde a più di un’esigenza dettata sia dalla notevole estensione della superficie da trattare che comporterà in ogni caso una successione temporale nella realizzazione del progetto (il cronoprogramma prevede 7 Fasi in 4 anni), sia dalla necessità di una compartimentazione utile a favorirne la gestione e l’individuazione di eventuali problemi nel corso della sua gestione. Il progetto del “Giardino della Domus Aurea” all’interno del Colle Oppio, ha confermato la volontà di recuperare e integrare la percezione dei due monumenti antichi, quello ipogeo e più antico (Domus Aurea) con quello superiore e più recente (Terme di Traiano) attraverso l’accentuazione visiva dall’esterno di elementi architettonici della Domus Aurea. La necessaria assenza di elementi arborei verticali, è stata risarcita con un’accurata scelta di essenze floreali e a verde che si dispongono negli ampi spazi sottolineando la lettura degli ambiti architettonici antichi. Così come già previsto nel Progetto preliminare, il giardino – ancorché vincolato per la sua gestione alla sicurezza del Sistema integrato di protezione e del relativo Sistema di monitoraggio – intende riproporre la funzionalità antica della vasta terrazza del complesso termale di Traiano, nel quale si sviluppava in modo monumentale, l’idea del luogo pubblico “polifunzionale” nel quale cultura e cura del corpo trovavano una sintesi. Orario: 09:00 – 17:00. Ogni sabato e domenica con accesso solo con visita guidata secondo orari prestabiliti in italiano, inglese e spagnolo. Ultimo ingresso ore 15:45. Biglietto intero 10 euro. Gratuito la prima domenica del mese per tutti i visitatori. “La Piazza” - Febbraio 2015 progetto domus aurea. Visita al cantiere di restauro. “La Piazza” - Febbraio 2015 Pallavolo un MESE altalEnantE di Francesco Santolamazza Il mese di gennaio è stato denso di appuntamenti per i nostri atleti, tra le squadre più impegnate ci sono i ragazzi della prima divisione maschile che hanno iniziato bene l’anno vincendo l’incontro casalingo contro il Verri per 3/0, nonostante anche in questa partita, non siamo riusciti ad esprimere al meglio il nostro gioco. La settimana successiva eravamo attesi da un passaggio importante, cercare di vincere contro la 2o in classifica fuori casa, l’eventuale vittoria avrebbe avuto un doppio significato, vincere la prima partita fuori casa sfatando il tabù che ci perseguita da inizio campionato, che ci vede sempre sconfitti fuori casa e poter tornare in corsa nel campionato; la squadra di casa il Roman Volley si dimostra estremamente coriacea e vince facilmente per 3/0, solo nell’ultimo parziale riusciamo a dare segnali di ripresa, ma sul più bello 22/22 la luce si spegne nuovamente e perdiamo il set e la gara. In quest’ultimo match giocato veramente sotto tono da alcuni elementi cardine della squadra emerge la poca cattiveria e la scarsa concentrazione che i nostri mettono fuori casa, sicuramente l’arbitraggio estremamente discutibile ha influito sulla serenità dei ragazzi, ma non può e non deve essere una scusa per giustificare l’ennesima sconfitta esterna. Dopo quest’ultima gara l’infermeria si trova ad essere molto affollata, causa l’infortunio del nostro libero Giorgio Iannone, che si aggiunge al lungodegente Fiocchetti, inoltre il responso del medico ci impedisce di vedere in campo Luigi Faccenna, sul quale la società e il tecnico facevamo grande affidamento per una riscossa nel girone di ritorno, visto il grande talento di Luigi! La società lo ringrazia per essersi messo a disposizione e di averci scelto per disputare questo campionato! Nel frattempo preventivamente mister Simone Ricci aveva convinto a tornare in campo il talentuoso Piero Amabili, centrale come Luigi ed ex compagno di squadra all’Andrea Doria, venuto per rinforzare un settore in difficoltà! L’esordio di Piero, avviene nell’ultima gara di gennaio contro il Sales, ancora fuori casa, gara in cui il mister deve cambiare modulo di gioco vista la temporanea assenza di Giorgio; in questo match, nonostante la pochezza tecnica dell’avversario ed il vantaggio in nostro favore per 2/1, al 4 set vinciamo per 21/17 grazie ad una grande prova di Gabriele Cara, riusciamo a perdere il 4 set e la partita al tie break, in modo incomprensibile!! Quest’ultima gara brucerà molto sulla pelle dei nostri ragazzi, troppo spesso deconcentrati e distratti speriamo serva da lezione per il futuro! A chiudere il girone d’andata arriva la gara in casa contro il Villalba, che affrontiamo in una formazione rimaneggiata, vista l’assenza di Pierucci in regia causa infortunio al piede; l’avversario si dimostra non essere dei più coriacei e vinciamo facilmente 3/0! Così terminiamo il girone d’andata a metà classifica, se riusciremo a dare una svolta al gioco possiamo ancora dire la nostra! Le note liete vengono dalla terza divisione femminile, al suo esordio stagionale, si trova in casa a giocare contro Marano Equo, ed è subito vittoria per 3/0, molto netto anche nei parziali, è il giusto premio per il lavoro svolto, molto intensamente, anche durante le feste natalizie! La seconda gara, ci porta a giocare fuori casa contro l’Ascor Volley, squadra temibile, che l’anno scorso ci aveva battuto sia in casa che fuori sempre per 3/1 e il 1o set parte con le nostre un po’ intimorite dalla prima trasferta e lottiamo punto a punto per perdere 22/25; nel 2 set le nostre ragazze consce dalla difficoltà della gara e dell’avversario sfoderano una prestazione superlativa, battendo 25/12 le padrone di casa, con Mirta Moreschini assistita da Emanuela Gori in regia a dare spettacolo sotto rete con attacchi al fulmicotone! Il 3o set prosegue con sulla falsariga del precedente e si conclude con un perentorio 25/8 in nostro favore, dimostrando la grande concentrazione delle nostre! Nel 4o set, proprio la concentrazione e la voglia di rivalsa delle avversarie, ci portano ad un parziale molto tirato, andiamo sotto di diversi punti, rientriamo nel set, ma rimaniamo indietro, fino al 22/24 per le nostre avversa- Pallavolo rimontiamo sempre da 1/0 a 1/1, da 2/1 e nel tie break da 13/10 per i nostri avversari fino alla vittoria!! Grandi ragazzi! Nella terza giornata in campionato, siamo noi vittime di una grande rimonta da parte del Promotion Game, che sotto di 2/0 rimonta fino a vincere 3/2, a parziale discolpa della squadra l’infortunio al ginocchio a Di Giovanni (esce al 2o set senza più rientrare) e a Simone D’Ulizia che dopo un forte colpo al costato stringe i denti, rimanendo in campo, anche se in condizioni precarie, che ne limitano molto la capacità d’azione! A completare il quadro delle squadre, c’è stato l’esordio dell’under 18 femminile, che ha vinto 3/1 in casa, guidata dalla giovane e promettente Alessia Garofolo, che ha disputato una grande gara! “La Piazza” - Febbraio 2015 rie e in quel momento grazie ad una prova superba di Rebecca Giuliani in difesa, non cade più nessun pallone nel nostro campo e con 2 attacchi da campionessa di Marianna Salvatori chiudiamo il match 26/24 in nostro favore! È una grande vittoria soprattutto per le modalità con cui è maturata, le nostre hanno dimostrato grande concentrazione e carattere! Non c’è due senza tre e la terza vittoria consecutiva arriva in casa per 3/1 contro il Promotion Games, anche se non disputiamo un grande match, comunque l’importante è aver portato a casa il risultato ed essere prime a pieni punti, un bel segno dell’ottimo lavoro svolto da mister Gabriele Cara! Nello stesso periodo esordisce anche la terza divisione maschile capitanata da Dario Scrocca, che vince all’esordio per 3/2 in casa contro il Tor Sapienza, dimostrando un grande spirito di gruppo, visto l’ennesimo infortunio, che stavolta coinvolge Matteo Cara (lussazione alla spalla sinistra, rimarrà fuori almeno 30 gg). Nella gara si mette in evidenza Fabio Di Giovanni, che gioca un match quasi perfetto sbagliando pochissimi colpi! Nella seconda gara andiamo a vincere a Zagarolo, sempre per 3/2, contro una squadra di buoni talenti, dimostrando sempre molta cattiveria e voglia di vincere, perché Insomma in questo mese le emozioni non sono veramente mancate, e siamo solo all’inizio!! Vi aspettiamo sempre in palestra per spingere le nostre squadre alla vittoria, numerosissimi come sempre, e per rimanere aggiornati sui nostri match, vi segnalo il nostro sito internet w w w . ca s t el m ad a m a v o ll e y e l’account Facebook ufficiale ADGS Ca stel M a d a m a, per rimane sempre aggiornati sulle novità, sulle gare di campionato! calEndario MESE di Marzo “La Piazza” - Febbraio 2015 Recensione SottoMiSSionE a cura di ivano Moreschini Michel Houellebecq Sottomissione Bompiani, 2015 Il 7 gennaio 2015 è una data importante e terribile per la Francia: è il giorno della strage nella redazione di Charlie Hebdo, il giornale satirico che era entrato nelle mire del fondamentalismo islamico. Una vicenda più piccola però sarebbe dovuta accadere in quel 7 gennaio 2015, sempre legata in qualche modo all’Islam: era annunciata l’uscita in Francia del libro “Soumission” (Sottomissione) dello scrittore Michel Houellebecq, dopo cinque anni dal suo ultimo romanzo vincitore del prestigioso Premio Goncourt in Francia, dal titolo La carta e il territorio. Il libro, già nel momento del lancio editoriale che ha preceduto la sua uscita, ha fatto parlare di sé con accese polemiche, che hanno lambito anche il giornale Charlie Hebdo. Come dimostra la copertina del 7 gennaio 2015 del settimanale che proprio in quel giorno ha subito l’attacco terroristico dei fratelli Kouachi, uccisi poi a loro volta dalle forze dell’ordine francesi. Quella copertina ritraeva Houellebecq come un mago un po’ ebbro, che annuncia la sua conversione all’Islam nel 2022. Segno che il libro, che stava per uscire, alla redazione di Charlie Hebdo non era molto piaciuto. Nel gran baccano mediatico che poi è seguito ai funesti giorni della strage non è stato facile capire il perché. È per questo che ci è venuta la curiosità di leggerlo. Si tratta di un romanzo che potremmo definire di fantapolitica. Houellebecq immagina una Francia che nell’arco di pochi anni viene democraticamente conquistata da un partito islamico, i Fratelli Musulmani. L’ipotesi politica non è così inverosimile: l’indebolimento della sinistra francese, cioè il Partito Socialista e il Front de Gauche, la crescita del Front National fino a superare il 30% dei consensi, lo svuotamento del centro destra tradizionale, cioè l’UMP di Sarkozy, sono tutti fenomeni già in atto in Francia. La vera novità è l’affacciarsi di un partito Islamico, i Fratelli Musulmani, che arriva secondo alle presidenziali del 2022, e raccoglie intorno a sè tutti gli altri partiti, contrari all’ascesa al potere del Front National. Il Presidente venuto dai Fratelli Musulmani comincia allora una serie di riforme che cambiano pian piano il volto della società francese: ritorno alla famiglia tradizionale; poligamia; modifica dei programmi delle scuole pubbliche in senso islamico; reclutamento dei docenti sulla base dell’adesione all’Islam. Lo scenario politico viene raccontato attraverso le vicende di un esangue docente di Letteratura Francese alla Sorbona, Francois, che ha dedicato i sui studi ad Huysmann, letterato francese del secondo ottocento. Francois vive da single, con fugaci avventure con le studentesse, ed in qualche modo è il simbolo della decadenza della cultura occidentale. Quando la Sorbona verrà privatizzata nel 2022 e rilanciata con i dollari dell’Arabia Saudita, egli perde il lavoro, poiché non è ancora pronto a convertirsi all’Islam. Ci penserà il nuovo Rettore, un colto belga di fede islamica, a convincerlo, magnificando le virtù di una religione in ascesa, rispetto alla decadenza del cristianesimo, simboleggiata dalla perdita di potere politico ed economico dell’Europa. E promettendogli alti stipendi, nonchè la possibilità di una vita da poligamo, con donne che non mettono in discussione la superiorità maschile, sempre in nome dell’Islam. Il libro è affascinante perché verosimile, ma come è ovvio non poteva piacere ai redattori di Charlie Hebdo, che hanno fatto della battaglia alla religione islamica in nome della laicità una loro bandiera, che li ha portati fino alla morte. Houellebecq forse gioca, forse provoca oltre il consentito. Ma certo non poteva immaginare quello che poi è successo. E comunque pone delle questioni importanti, in modo poco convenzionale. “La Piazza” - Febbraio 2015