presentazione del centro di radiochimica applicata
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presentazione del centro di radiochimica applicata
Attività di Radiochimica presso l’Università di Urbino Donatella Desideri Centro di Radiochimica Applicata-Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” DATA DI COSTITUZIONE: COSTITUZIONE 1992 FONDATORE: Prof.Corrado Testa SEDE: Piazza Rinascimento, 6 Urbino LO STAFF Prof.ssa Donatella Desideri Direttrice del Centro Dott.ssa Maria Assunta Meli Ricercatrice Dott.ssa Carla Roselli Ricercatrice Dott.ssa Laura Feduzi Tecnico Laureato ATTIVITA’ DI RICERCA DETERMINAZIONE DI α E β EMETTITORI IN MATRICI AMBIENTALI, BIOLOGICHE E INDUSTRIALI ATTIVITA’ DI FORMAZIONE ATTIVITA’ PER CONTO TERZI ATTIVITA’ PER CONTO TERZI Dalla sua nascita il Centro è stato impegnato in convenzioni e contratti di ricerca con: Enti pubblici CNR, APAT, ARPA Veneto, ARPA Friuli Venezia Giulia, AGIP, ENEA, ENEL, SOGIN, ASUR, Istituto Zooprofilattico Umbria e Marche; Università (Bologna, Cagliari, Perugia, Parma); Strutture private (CHELAB, Stabilimenti Termali, ecc.). ATTIVITA’ DI FORMAZIONE Il Centro ha organizzato i seguenti corsi: corso teorico-pratico di radiochimica applicata per personale ARPA (1992); corso teorico di radiochimica, presso il Centro Studi Nucleari della Casaccia (Roma), per personale ENEA (2002); corso teorico-pratico di radiochimica applicata per personale SOGIN coinvolto nelle future attività di disattivazione di impianti nucleari di potenza (2003-2004); corso pratico di radiochimica, presso l’Università di Urbino, per personale ENEA (2004); corso pratico di radiochimica, presso l’Università di Urbino, per personale ARPA Piacenza (2005); corso teorico-pratico di radiochimica applicata per personale NUCLECO (2006). ATTIVITA’ DI RICERCA L’attività di ricerca svolta dal Centro ha riguardato essenzialmente la messa a punto di particolari tecniche radiochimiche da utilizzare per la determinazione di isotopi α e β emettitori naturali e artificiali in matrici ambientali, biologiche e industriali. In questo campo il Centro ha prodotto più di sessanta pubblicazioni su riviste internazionali e altrettante presentazioni a congressi nazionali ed internazionali. NECESSITA’ DEI METODI RADIOCHIMICI Per la misura di importanti alfa e beta emettitori naturali ed artificiali occorre preparare sorgenti pure e sottili; è quindi necessaria la loro separazione dalla matrice e dagli isotopi radioattivi interferenti. Quando la matrice è molto complessa (sedimenti, suoli, rocce) devono essere utilizzati diversi stadi di separazione sequenziale per ottenere una completa purificazione del radionuclide dagli elementi interferenti il cui peso è spesso fra 1010 e 1012 volte superiore rispetto a quello del radionuclide che deve essere determinato. Con diversi stadi di separazione molto raramente si possono ottenere rese chimiche quantitative e riproducibili, per cui è necessario aggiungere un tracciante di resa stabile o radioattivo per calcolare la resa chimica finale del processo. Fasi di un metodo radiochimico Disgregazione del campione Separazione del radioisotopo Preparazione di un’idonea sorgente Misura del radioisotopo Metodi radiochimici Accurati e precisi Richiedono campioni omogenei e rappresentativi Richiedono tempi lunghi: è necessaria la messa a punto della tecnica per ogni radioisotopo e per ogni matrice Necessitano di standards interni di resa e di carriers Richiedono personale adeguato Presentano costi elevati DETERMINAZIONE DI 90Sr IN SUOLI E SEDIMENTI CONTENENTI ALTE CONCENTRAZIONI DI 210Bi DETERMINAZIONE DI 90Sr Aggiunta di Y stabile e disgregazione del campione Precipitazione degli ossalati Filtrazione e dissoluzione del precipitato in HCl Estrazione cromatografica dell’Y con scambiatore cationico (HDEHP) a pH 1 Precipitazione dell’Y come ossalato e filtrazione Conteggio β a basso fondo dell’ 90Y Time, day Controllo resa chimica dell’Y per titolazione complessometrica DETERMINAZIONE DI 90Sr +Y stabile (indicatore di resa e carrier) + Sr stabile (carrier) Disgregazione del campione Pptto ossalati Sr e Y ( Ca) Dissoluzione del pptto con minima quantità di HNO3 conc. + H2O2 Evaporazione e solubilizzazione con HCl 4 M (+Bi3+ stabile) colonna Polietilene MicroporosoMicroporoso-TNOA ambiente cloridrico Colonna interferenti (Bi) Soluz. di caricamento e lavaggio (Sr + Y) + NH3 fino a pH 1 Caricamento su colonna di Polietilene Microporoso-HDEHP a pH 1 Registrazione dell’ora di inizio e fine caricamento Colonna (Y) Soluz. di caricamento e lavaggio (Sr) Euizione dell’Y con HNO3 6 M Precipitazione dell’Y come ossalato e filtrazione Conteggio β a basso fondo Time, day DETERMINAZIONE DI 32P COSMOGENICO IN AMBIENTE MARINO Decadimento di una sorgente di 32P separato da un campione di microparticolato senza (●) e con (▼) l’impiego di uno scambiatore cationico NORM: NATURALLY OCCURRING RADIOACTIVE MATERIALS METODI NON DISTRUTTIVI Spettrometria gamma Misura diretta e simultanea di diversi radioisotopi Tempi e costi limitati Non tutti i membri di una famiglia radioattiva sono gamma emettitori. Possono però essere determinati attraverso la misura delle emissioni gamma dei figli nel caso in cui sia verificato l’equilibrio radioattivo secolare METODI DISTRUTTIVI Analisi radiochimiche radionuclidi dei singoli Sabbie zirconifere Fosforiti Soluz. di HNO3 2 M (U, Th, Ra) + standards interni di resa Colonna di Icorene TOPO (tri-ottilfosfina ossido) Soluz. di HNO3 2 M (U, Th, Ra) + standards interni di resa Precipitazione con NH3 di Zr, U, Th Soluz. (Ra) Precipitato (Zr, U, Th) Dissoluz. con HNO3 e saturazione con NH4NO3 Soluz. Caric. (Ra) Colonna (U, Th) Colonna di Icorene TNOA (tri-ottilammina) HCl 1 M Eluato (Th) Colonna (U) Soluz. Caric. (Zr4+ ) Colonna (U, Th) HNO3 6 M (NH4)2CO3 1 M Eluato (U) Eluato (U) Colonna (Th) HCl 8 M Eluato (Th) Concentrazione di 238U, 232Th e 226Ra in incrostazioni (scales) provenienti da impianti di estrazione di idrocarburi Spettri alfa del torio isolato da campioni di incrostazioni provenienti da impianti di estrazione di idrocarburi 228Th/232Th 228Th/232Th ~1 A ~ 700 B Determinazione di 239(240)Pu e 241Am in campioni di Sphagnum Acqua piovana DETERMINAZIONE Aggiunta di 242Pu e 243Am a 2 g di campione secco DI Pu e Am IN MUSCHI E LICHENI Incenerimento Leaching con HNO3 6 M Estrazione cromatografica del Pu(IV) con scambiatore anionico in ambiente nitrico Eluizione del Pu con HI 0,02M in HCl 6 M Elettrodeposizione del Pu Evaporazione della sol. nitrica e neutralizzazione fino a pH 2 Estrazione cromatografica dell’ Am con scambiatore cationico a pH 2 Eluizione dell’ Am con HNO3 1 M ed evaporazione Conteggio per spettrometria alfa Estrazione con PMBP+TOPO da HNO3 0,1 M Stripping dell’Am con HNO3 5 M ed evaporazione Elettrodeposizione dell’Am Conteggio per spettrometria alfa Distribuzione verticale della concentrazione di 239(240)Pu e 241Am in un campione di Sphagnum compactum 241 6 5 4 Am, Bq kg 3 -1 239(240) 2 1 0 0 0 0 1 1 2 2 3 3 4 4 5 5 6 6 7 7 8 8 9 9 10 10 10 20 Pu, Bq kg 30 -1 40 50 Datazione dello Sphagnum compactum e dello Sphagnum nemoreum con il metodo del 210Pb MESSA A PUNTO DI TECNICHE DI DETERMINAZIONE DI 236U E DI TRANSURANICI IN PROIETTILI ALL’URANIO IMPOVERITO (DU) ORIGINE DELL’URANIO IMPOVERITO SOTTOPRODOTTO DELLA PRODUZIONE DI COMBUSTIBILE NUCLEARE COMPOSIZIONE: 238U, 235U, 234U RIPROCESSAMENTO DEL COMBUSTIBILE ESAURITO COMPOSIZIONE: 238U, 235U, 234U e ultratracce di: 236U, 238, 239, 240Pu, 241Am, 237Np Principali problemi incontrati nella messa a punto della separazione dei transuranici Necessità di ottenere elevati fattori di decontaminazione dell’uranio [237Np ed 234U hanno stessa energia alfa (4,7 MeV)]. Necessità di ottenere un buon recupero chimico poiché la concentrazione dei transuranici nel dardo risulta estremamente bassa La contemporanea presenza in soluzione delle seguenti forme: Pu4+, PuO2+,PuO22+ e Np4+, NpO2+, NpO22+ DETERMINAZIONE DI 236U Disgregazione del campione in HCl 6 M ICP-MS Elettrodeposizione dell’U Spettrometria alfa Spettro alfa dell’ uranio presente in un penetratore al DU 238U 235U 236U 235U 234U 236U DETERMINAZIONE ISOTOPI DI Pu Soluzione cloridrica del campione (U, Pu, Am, Np) Aggiunta di 242Pu e 243Am(standards interni di resa) e passaggio ad ambiente nitrico Aggiunta di NH2OH HCl e NaNO2 : Pu (IV) Colonna di polietilene microporoso-triottilammina Soluz.caric.+lavaggi (U, Am) Colonna (Pu) Eluizione del Pu per complessazione con ac. ossalico Seconda estrazione del Pu(IV) da ambiente nitrico Eluizione del Pu Elettrodeposizione ICP-MS Spettrometria alfa Spettri alfa del Pu separato da un penetratore al DU (A: con una separazione; B: con due separazioni) A 242Pu 238U 239+240Pu 234U 238Pu B 242Pu 238U 239+240Pu DETERMINAZIONE DI 241Am Soluzione nitrica (Am e U) proveniente dalla separazione del Pu Passaggio ad ambiente cloridrico Colonna di Icorene-tri-n-ottilammina Soluz.caric.+lavaggio (Am) Colonna (U) pH 2,4 con NH3 Colonna di Icorene-acido di(2 etil esil)ortofosforico Eluizione dell’Am con HNO31 M ICP-MS Elettrodeposizione Spettrometria alfa Spettro alfa di americio presente in un dardo al DU 243Am 238U 241Am DETERMINAZIONE DI 237Np Soluzione cloridrica del campione passaggio ad ambiente nitrico Aggiunta di FeSO4 + K2S2O5: Np (IV) Colonna di Icorene-tri-n-ottilammina Soluz.caric.+lavaggi (U) Colonna (Np) Eluizione del Np con HCl 0,5 M Seconda estrazione del Np (IV) da ambiente nitrico Eluizione del Np Elettrodeposizione Spettrometria alfa Spettri alfa del Np separato da un penetratore al DU dopo aggiunta di una attività nota di 237Np (A: con una separazione; B: con due separazioni) A 237Np 239+240Pu 238U B 237Np 238U 239+240Pu Spettro alfa del Np separato da un penetratore al DU 237Np 238U 239+240Pu Fattori di decontaminazione (F.D.) del plutonio, dell’americio e del nettunio dall’uranio nel penetratore analizzato Tecnica utilizzata Spettrometria alfa Frazione Plutonio 2,1 · 105 >4,0 · 106 * Frazione Americio Frazione Nettunio 1,0 · 107 8,1 · 106 * 1,2 · 107 - 1,7 · 105 ICP-MS 6,5 · 106 * F. D.= Quantità iniziale di 238U/Quantità finale di 238U * Doppia separazione CONCLUSIONI Dagli esempi descritti appare chiaro che la separazione chimica è uno strumento necessario e insostituibile quando gli alfa e beta emettitori devono essere determinati in matrici complesse Come per qualsiasi altro metodo analitico, una procedura radioanalitica non può essere usata per tutte le matrici senza opportuni adattamenti. Le dimensioni della colonna, la velocità del flusso, il numero di colonne che sono necessarie per una buona separazione, ecc. devono tener conto di molti fattori chimici come: la quantità ed il tipo di campione, la forza ionica della soluzione, la concentrazione dei radionuclidi e degli ioni interferenti, la presenza di sostanze chelanti, di silice, di agenti ossidanti e riducenti, i processi di idrolisi o di adsorbimento, la necessità di stabilizzare uno ione ad un certo stato di ossidazione, ecc. Queste sono le difficoltà che abbiamo incontrato quando siamo passati da soluzioni acquose simulate a matrici reali e complesse, ma questo è anche il fascino della radiochimica applicata. Grazie per l’attenzione