Bimestrale di attualità, tecnica e cultura

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Bimestrale di attualità, tecnica e cultura
Anno 17 - N. 80 - Gennaio 2007 - Spedizione in a.p. - 70% - Filiale di Milano - Tassa pagata - Taxe perçue - contiene I.P.
In caso di mancata consegna restituire all’ufficio di Milano/Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa
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Bimestrale di attualità, tecnica e cultura
80
00 02 Premio Leonardo
31-01-2007
Nella foto: Giorgio
Squinzi riceve le
congratulazioni dal
Presidente della
Repubblica
Giorgio Napolitano
alla presenza di
Laura Biagiotti,
Presidente del
Comitato Leonardo,
Luca Cordero di
Montezemolo,
Presidente di
Confindustria, e
Francesco Rutelli
Vice Presidente del
Consiglio.
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A Roma, il 4 dicembre nel Palazzo del
Quirinale, il Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano ha conferito il
prestigioso Premio Leonardo Qualità Italia
a Giorgio Squinzi, Amministratore Unico di
Mapei SpA e CEO del Gruppo Mapei.
È un prestigioso riconoscimento
promosso dal Comitato Leonardo che è
nato nel 1993 con l’obiettivo di
promuovere e affermare la "Qualità Italia"
nel mondo.
Il nome di Leonardo, non a caso, riporta
alla magica alchimia tra arte, scienza e
tecnologia: tre forme d’espressione della
capacità intellettuale dell’uomo che
riflettono il successo del nostro Paese a
livello internazionale.
Il Comitato è frutto dell'iniziativa di un
gruppo di imprenditori, artisti, scienziati e
uomini di cultura desiderosi di
condividere questo obiettivo di
valorizzazione dell’Italia e della sua
originalità attraverso la realizzazione di
eventi di alto profilo culturale ed
economico.
Nella sua attività il Comitato Leonardo
ricorre alla collaborazione di tutti gli
Organi Istituzionali che sono preposti alla
promozione delle aziende italiane
all’estero e alla loro internazionalizzazione.
Ne fanno parte, inoltre, le più alte cariche
dello Stato tra cui il Presidente del
Consiglio dei Ministri, il Ministro degli
Affari Esteri e il Ministro per il Commercio
Internazionale e le Politiche Europee.
I premiati sono stati definiti "ambasciatori
dell'immagine dell'Italia nel mondo" per il
loro ruolo internazionale di particolare
valore e per i risultati conseguiti a
testimonianza dell'eccellenza del lavoro
italiano.
Le motivazioni del Premio consegnato a
Giorgio Squinzi, oltre a ripercorrere le
tappe salienti della lunga storia di Mapei e
della famiglia Squinzi, hanno sottolineato
come: “Il Gruppo Mapei ha raddoppiato
nell’ultimo quinquennio il giro d’affari.
Il fatturato consolidato previsto nel 2006 è
di 1,4 miliardi di Euro, il numero di
dipendenti ha superato i 4.500 di cui il
12% è impiegato nella ricerca.
Gli investimenti in ricerca e sviluppo
superano i 60 milioni di euro annui”.
È, come ha dichiarato Laura Biagiotti,
Presidente del Comitato, “un grande
riconoscimento del ‘ben fare’ italiano, sia
nell’ambito dell’imprenditoria che in
quello della ricerca e dell’attività
intellettuale che mira a valorizzare le
personalità più di spicco che incarnano le
doti di imprenditorialità, creatività
artistica, raffinatezza e cultura che si
riflettono nei suoi prodotti e nel suo stile
di vita. Inimitabili espressioni del genio
italiano, apprezzato, ricercato e seguito in
tutto il mondo”.
Per Mapei, alla vigilia del suo settantesimo
anniversario, non poteva chiudersi meglio
questo 2006: con un premio all’uomo che
ne incarna i valori e che è alla testa della
sua crescita nel mondo.
Congratulazioni Dottore!
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RIVISTA BIMESTRALE
Anno 17 - numero 80 - gennaio 2007
DIRETTORE RESPONSABILE: Adriana Spazzoli
SEGRETERIA DI REDAZIONE: Carla Fini
REDAZIONE: Metella Iaconello,Tiziano Tiziani,
Federica Tomasi
RICERCA FOTOGRAFICA: Davide Acampora
PROGETTO GRAFICO - IMPAGINAZIONE
Magazine - Milano
1937-2007: IL 70° DI MAPEI
Giorgio Squinzi: i 70 anni di Mapei
I 10 pilastri del nostro successo
Una lunga storia, una grande famiglia
The world of Mapei
Crescere attraverso la ricerca
Moderni sistemi di produzione
Una gamma completa di prodotti
Comunicazione, formazione e customer service
La missione di Mapei
pag. 2
pag. 3
pag. 4
pag. 6
pag. 8
pag. 10
pag. 12
pag. 14
pag. 16
FOTOLITO: Overscan - Milano
STAMPA: Arti Grafiche Beta - Cologno Monzese (Mi)
DIREZIONE E REDAZIONE
Via Cafiero, 22 - 20158 Milano
tel. 02-37673.1 - fax 02-37673.214
www.mapei.com - E-mail: [email protected]
Abbonamenti: [email protected]
EDITORE: Mapei S.p.A.
Registrazione del Tribunale di Milano n. 363 del 20.5.1991
Hanno collaborato a questo numero con testi, foto e notizie:
Davide Bandera, Roberto Belluco, Anna Calcaterra, Achille
Carcagnì, Giorgio D’Alò, Espressione Fiera,
Gianni Dal Magro, Chris Lee, Hiske Maas,
Alice Maggiolo, Katia Orgiana, Aldo Sassi.
Foto di copertina:
Fondata a Milano nel 1937, Mapei celebra
nel 2007 il suo 70° anniversario:
un’occasione per rivivere la sua storia
insieme ai suoi clienti, ricordando gli
obiettivi ad oggi raggiunti e guardando
alle nuove mete per il futuro
(vedi gli articoli da pag. 2).
Tiratura di questo numero: 140.000 copie
Distribuzione in abbonamento postale
in Italia: 129.800 copie - all’estero: 1.200 copie
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Chi non avesse ricevuto il modulo per l’autorizzazione all’utilizzo dei
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Tutti gli articoli pubblicati in questo numero possono essere ripresi,
previa autorizzazione dell’editore, citando la fonte.
Questo periodico è associato
all’Unione Stampa Periodica Italiana
AT T U A L I T À
A Giorgio Squinzi il Premio Leonardo Qualità Italia
Il XII Rapporto Responsible Care
Grandi opere sì, grandi opere no
II di cop.
pag. 18
pag. 20
FIERE
Saie 2006
pag. 22
PRODOT TI IN EVIDENZ A
Mapetherm System
Linea Antipluviol
Sistemi per il consolidamento strutturale
pag. 25
pag. 27
pag. 48
REFERENZE
Diversi i ponti, diverso il restauro
Le sponde del Naviglio Grande
Il restauro del Campanile dei Monaci in S. Ambrogio
Tra vecchio e nuovo
I mosaici del Museo di Santa Barbara
pag. 32
pag. 36
pag. 42
pag. 49
pag. 52
L’ I M P E G N O N E L L O S P O R T
Centro Ricerche Mapei Sport: oltre 10 anni di attività
Un convegno di successo
Il record di Genoni
pag. 56
pag. 59
pag. 61
A R T E E C U LT U R A
Il Deserto delle Anfore
Il traforo del Sempione: 100 anni di storia
Symphonica Toscanini
Il mondo celebra Toscanini a 50 dalla sua morte
pag. 62
pag. 64
pag. 66
pag. 67
www.mapei.com
Sul sito Mapei trovate tutte le informazioni sui prodotti, sull’organizzazione del Gruppo in Italia e nel mondo, sulla partecipazione alle più
importanti fiere di settore.
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«Il 15 febbraio 2007 Mapei celebra il 70° anniversario della sua fondazione.
È una data importante che,alla luce dei traguardi fin qui raggiunti,mi rende
particolarmente orgoglioso e che desidero condividere con tutti coloro che
nel tempo hanno avuto modo di conoscere Mapei.
E sono tanti i clienti, i dipendenti, i fornitori, i collaboratori e gli amici che in
tutti questi anni sono entrati nel mondo di Mapei e che hanno scelto di crescere con noi.
Nata nel 1937 alle porte di Milano dall’intuizione di mio padre Rodolfo,oggi
Mapei, da quella piccola azienda familiare che era, è diventata una multinazionale che opera in tutti i mercati del mondo e nella quale da tempo lavora la terza generazione della nostra famiglia.
I primi 70 anni di storia dicono che Mapei oggi è un’azienda leader mondiale negli adesivi e prodotti chimici per edilizia con una presenza consolidata nei cinque continenti.
Gli elementi chiave della filosofia aziendale che hanno reso possibile la crescita del Gruppo Mapei sono numerosi: specializzazione nel mondo dell’edilizia, internazionalizzazione, con una speciale attenzione alle esigenze del
mercato locale, ricerca e sviluppo di prodotti tecnologicamente sempre più
evoluti, servizio personalizzato alla clientela, lavoro d’équipe, sviluppo
sostenibile delle nostre attività e attenzione alla salute e alle Risorse Umane.
Una crescita che,tuttavia,non ha snaturato lo spirito originario dell’Azienda
basato sulla creatività, la competenza, la passione e la flessibilità.
Il segreto del successo di Mapei è proprio questo, pensare in grande ed
espandersi nel mondo senza perdere le caratteristiche di un’azienda artigiana: il quotidiano impegno nel lavorare spalla a spalla con i propri clienti
per trovare soluzioni sempre più innovative per risolvere i problemi legati al
mondo dell’edilizia.
Come avviene per le ricorrenze più importanti, anche a Mapei viene spontaneo rivivere le tappe più significative della sua storia e ricordare e ringraziare tutte le persone che hanno reso possibile una crescita che è ancora in
pieno sviluppo, sapendo che la forza propulsiva dell’Azienda non si è esaurita ma, anzi, sembra autoalimentarsi di giorno in giorno.
In queste occasioni,infatti,ricordare il passato non vuol dire tuttavia dimenticare il presente e non progettare il futuro.
Per Mapei,allora,celebrare questa ricorrenza significa restare fedeli alla propria natura e guardare ancora avanti sapendo che altri numerosi traguardi
ci aspettano.
Se sono molti gli obiettivi raggiunti in questi primi 70 anni, altri stanno guidando la crescita di Mapei e dei suoi clienti nel mondo.
Il futuro è già qui e, come diciamo nello sport,“per vincere insieme”.
Mi auguro, perciò, che tutti voi continuiate a essere i protagonisti dei successi del Gruppo Mapei e a far parte della sua storia vincente».
Amministratore Unico
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Essere il miglior fornitore dei nostri clienti
Ci proponiamo come partner e ci
impegniamo al massimo per offrire ai nostri
clienti soluzioni con un alto valore aggiunto.
Costruire un rapporto di partnership
con i nostri fornitori strategici
Ci impegniamo affinché quella di rispondere alle
nostre esigenze sia, per i nostri fornitori strategici,
l’occasione per progettare insieme nuove soluzioni
e prodotti che rispondano anche alle nuove
esigenze del mercato.
Essere sempre un passo avanti
Anticipare le richieste dei progettisti, interpretare
le esigenze delle imprese e degli applicatori in
cantiere.
Mantenere una solida base finanziaria
che ci permette di investire nelle
tecnologie e nelle soluzioni del futuro.
Innovare continuamente
Investiamo in maniera strategica in
Ricerca & Sviluppo ogni anno più del 5%
del nostro fatturato globale.
Migliorare attraverso il controllo della
qualità di tutti i processi
I nostri prodotti e servizi hanno una resa
conforme ai più elevati standard di qualità
certificata secondo la ISO 9001.
Creare un team vincente e impegnato
La nostra risorsa più preziosa è il valore del
nostro team: lavoriamo insieme con passione
e con una formazione continua che ci permette
di crescere professionalmente.
Essere all’avanguardia per ciò che
concerne la sicurezza ambientale e la salute
Diamo estrema importanza alla sostenibilità
ambientale dei nostri prodotti, alla natura ecologica
dei nostri processi e alla sicurezza dei nostri clienti,
dei colleghi e dell’intera comunità.
Essere determinati nel volere l’eccellenza
Ci impegniamo a seguire obiettivi ambiziosi per
raggiungere la leadership nei mercati di riferimento.
Comunicare sempre la verità
Una comunicazione di alto profilo e sempre
trasparente ci consente di coinvolgere e condividere
con il più grande pubblico i nostri valori.
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Rodolfo Squinzi, il fondatore
1937-2007:
IL PERCORSO DI UNA
PICCOLA IMPRESA CHE
IN SETTANT’ANNI
È DIVENTATA
UNA MULTINAZIONALE
LEADER NEL SETTORE
DEGLI ADESIVI E PRODOTTI
CHIMICI PER L’EDILIZIA.
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Il nome significa “Materiali ausiliari per l’edilizia e l’industria”: Mapei nasce
12 febbraio 1937 alla periferia di Milano.
La sua è la storia di una piccolissima azienda, di una famiglia di imprenditori – gli Squinzi – che l’hanno portata a diventare una multinazionale
leader al mondo negli adesivi per l’edilizia.
Un successo con un vanto molto particolare: Mapei non ha mai chiuso un
bilancio in rosso e non ha mai fatto ricorso alla cassa integrazione. Nel
1937 l’azienda ha solo tre collaboratori e si occupa inizialmente di pitture, intonaci, materiali per rivestimenti esterni e interni di palazzi, ospedali, aeroporti. È un’idea di Rodolfo Squinzi, il fondatore, a dare a Mapei la
prima spinta verso il successo: concentrarsi su una particolare nicchia di
mercato, quella degli adesivi per la messa in opera dei pavimenti e rivestimenti. Nella mente di Rodolfo Squinzi la mission di Mapei è chiara:
“saper leggere l’andamento del settore degli adesivi e prodotti chimici
per l’edilizia e porsi sempre un passo avanti così da portare al mercato prodotti innovativi che incontrino le sue esigenze emergenti”.
In un primo tempo si producono adesivi per linoleum, quindi per
ceramica, materiali lapidei, moquette, pvc e legno. E quando, negli
anni Sessanta, il mercato della ceramica italiana esplode vertiginosamente, Mapei è pronta a coglierne le opportunità e riesce a offrire
una gamma di prodotti specifici che rendono più veloce e sicura la
posa delle piastrelle, sostituendo la tradizionale malta cementizia.
La specializzazione nei prodotti rappresenta uno dei punti forti
dello sviluppo di Mapei che, col tempo, si occupa anche di altri tipi
di adesivi e, inoltre, di sigillanti, malte speciali, impermeabilizzanti,
additivi per calcestruzzo. Nello stesso tempo Rodolfo Squinzi conferma, con l’aiuto del figlio Giorgio, laureato in Chimica Industriale,
quello che è un altro dei punti forti dell’Azienda: il miglioramento
continuo dei prodotti grazie all’attività di un centro di ricerca
sempre più all’avanguardia.Questa scelta consente all’Azienda di
affacciarsi sui mercati stranieri esportando in misura crescente i
propri prodotti.
Nel 1978 inizia il processo di internazionalizzazione produttiva
di Mapei con l’apertura di uno stabilimento in Canada.
L’espansione nei cinque continenti prosegue con decisione con
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Giorgio Squinzi, anche dopo la scomparsa del padre nel 1984, e si concretizza con l’apertura di una serie di stabilimenti produttivi nei punti
strategici del mercato mondiale dell’edilizia. Questa espansione segue
una strategia precisa: ogni stabilimento deve riflettere la cultura industriale del luogo in cui sorge e quindi deve essere canadese in Canada,
francese in Francia, americano negli Stati Uniti, ecc.
L’idea che si è dimostrata vincente è che solo chi vive la cultura locale
può essere il giusto interprete delle esigenze delle persone che operano
in quella determinata zona. Inoltre, ogni stabilimento ha bisogno di un
proprio laboratorio di ricerca per garantire il controllo di qualità del prodotto e la qualità è molto legata anche al tipo di materie prime che si utilizzano in loco. L’internazionalizzazione dell’Azienda produce una crescita quasi verticale del fatturato. E porta Mapei a essere conosciuta in tutto
il mondo, dalle Americhe al Far-East, dall’Europa all’Oceania, dal Medio
Oriente all’Africa.
Nel 1994 viene acquisita in Italia Vinavil, l’azienda
della “colla bianca”. Si tratta per Mapei, che è tra i
principali clienti di Vinavil, di una importante integrazione a monte nelle materie prime strategiche
(i polimeri di acetato di vinile) che le permette di
allargare la gamma dei prodotti. Comincia una
nuova fase di sviluppo che prosegue anche nel
terzo millennio con ulteriori acquisizioni, sia sul
fronte della produzione sia su quello dell’integrazione nella produzione delle materie prime strategiche.
Entrano così nel Mapei Group una cementeria in
Polonia, la Gorka Cement, e un’industria estrattiva
di sabbia pregiata in Italia, la VA.GA.
Ed entra in azienda anche la terza generazione
degli Squinzi.
Dopo le acquisizioni in Germania di Sopro, nel
2001, e di Rasco, nel 2006, oggi il mondo Mapei è
costituito da 47 diverse società che operano in 46
stabilimenti (7 in Italia) in 23 Paesi diversi.
La seconda e la terza generazione
della famiglia Squinzi
A sinistra:
nel 1937 Mapei iniziò
l’attività con 7
dipendenti oltre al suo
fondatore Rodolfo
Squinzi (il secondo da
destra).
A fianco:
le risorse umane del
Gruppo Mapei che
negli ultimi 14 anni
sono cresciute da 620 a
4800 dipendenti.
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o nsociate • 7Labor
La strategia di
internazionalizzazione di Mapei
si basa su due obiettivi di fondo:
maggiore vicinanza alle esigenze
locali e riduzione al minimo dei
costi di trasporto.
Alla fine del 2006 conta
47 consociate, 7 Laboratori di
Ricerca e Sviluppo e 46 impianti
produttivi, ognuno dotato anche
di un laboratorio di controllo.
Tra questi stabilimenti, alcuni
fabbricano prodotti finiti, altri
producono materie prime
strategiche per il Gruppo:
Va.Ga. produce sabbie silicee
selezionate, Gorka Cement
cementi alluminosi,
Vinavil polimeri di acetato di
vinile e acrilici e Rasco prodotti a
base di bitume.
La costante
internazionalizzazione è
direttamente collegata alla
crescita del fatturato avvenuta
negli ultimi dieci anni: nel '90 era
di 150 miliardi di lire, nel 2001 è
stato raggiunto un fatturato
aggregato di 725 milioni di euro,
realizzato all'estero per il 57 %.
Il fatturato totale per il 2006 è di
1,45 miliardi di euro. Anche il
numero dei dipendenti è in forte
aumento: sedici anni fa erano 512,
nel 2006 hanno superato i 4800,
il 12% dei quali è impiegato
nella ricerca.
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oratori R&S • 46 Stabilimenti in 23 Paesi
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Un particolare del laboratorio di R&S
di Milano nel 1960.
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Il Centro Ricerca e Sviluppo di Via Cafiero
Sin dalla sua nascita nel 1937, Mapei ha capito che investire nella
Ricerca e nello Sviluppo era un requisito essenziale non solo per presentare sul mercato i prodotti migliori, ma per poter anche crescere a
livello internazionale.
L’essere oggi un’azienda leader con un nome conosciuto in tutto il
mondo non è dunque un caso, ma è il frutto di una visione che, sin dalle
origini, prevedeva un impegno rivolto in questa direzione.
Ricerca e Sviluppo sono nel DNA di Mapei ed è attraverso questi strumenti che l’azienda continua la sua crescita internazionale.
A questo ambito sono sempre stati dedicati gli sforzi migliori di Mapei
e il 5% del fatturato è destinato agli investimenti in Ricerca e Sviluppo.
Mapei dispone di sette centri principali di ricerca e di 46 laboratori di
controllo qualità.
I sette centri sono così distribuiti geograficamente: due in Italia (a
Milano e a Villadossola), uno in Francia (a Tolosa), uno in Germania (a
Wiesbaden), uno in Canada (a Laval), uno negli Stati Uniti (a Deerfield
Beach) e uno in Norvegia (Sagstua).
Gli addetti alla ricerca sono il 12% dei dipendenti.
Il maggior numero di ricercatori è presente nel Centro di Milano in Via
Cafiero - il principale - che ha il compito di coordinare il lavoro degli
altri sei laboratori e funziona anche da laboratorio analitico centrale
dell’intero Gruppo. È in questa via milanese del quartiere Bovisa che
prese le mosse, negli anni ’30, l’attività di Mapei.
Qui la prima sede dell’Azienda e la prima unità produttiva e qui il
primo centro di ricerca.
Un luogo simbolo di Mapei che, recentemente ampliato e rimodernato, continua ad irradiare conoscenza e ad attrarre sempre nuove energie. La ricerca è, infatti, il settore in
cui Mapei continua ancora oggi a
fare il maggior numero di assunzioni, scegliendo soprattutto giovani neolaureati e neodiplomati
nelle più diverse discipline scientifiche.
Parafrasando Aristotele, possiamo
affermare che il Centro Ricerca e
Sviluppo di Via Cafiero è il “motore
immobile” che, sin dal 1937, non
ha mai smesso di alimentare con
energie positive l’intera Azienda
dirigendo e coordinando le attività scientifiche dell’intero Gruppo.
Va ricordato, inoltre, che tutti i
laboratori utilizzano le strumentazioni e le tecniche più avanzate di
analisi chimica e chimico-fisica
come diffrattometri a raggi X,
spettrometri e cromatografie di
ogni tipo e il microscopio elettronico ESEM-FEG, alle quali si
aggiungono anche numerose
altre tecniche analitiche, capaci di
valutare ogni caratteristica dei
vari prodotti.
Coordinati e diretti da centro di
Via Cafiero, i laboratori lavorano in
stretto contatto tra loro, ma anche
con università e istituti di ricerca
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scientifica e industriale e fungono anche da supporto all’Assistenza
Tecnica per la soluzione dei problemi più difficili dei clienti.
I più severi standard internazionali
L’unico modo per mettere a nudo i limiti e le caratteristiche dei materiali è quello di torturarli! Questo è quanto si fa tutti i giorni nei laboratori Mapei utilizzando i più severi standard internazionali come le
norme ISO, CEN, ASTM, DIN, oltre, ovviamente, alle specifiche norme
nazionali. Per torturare i materiali si utilizzano le più sofisticate attrezzature come dinamometri elettronici, presse e attrezzature usate talvolta in condizioni estreme di temperatura e umidità, ottenute con
camere climatiche speciali. L’esperienza accumulata in questo campo
ha permesso ai tecnici Mapei di assumere posizioni di grande prestigio
quali la presidenza di due commissioni CEN, l’ente delegato all’elaborazione delle normative europee, e di rappresentare l’Italia in oltre 100
commissioni e gruppi di lavoro internazionali.
La ricerca per l’uomo e l’ambiente
Non si fa tanta strada ottemperando controvoglia a normative che si
ritengono astratte, perché egoisticamente considerate improduttive, o
cercando di impegnarsi il meno possibile nel rispettare i requisiti minimi, in fatto di rispetto dell’uomo e dell’ambiente, che i prodotti devono
possedere. Oggi non è possibile, infatti, crescere in ambito industriale
se non vi sono principi etici che ispirano tutta l’attività dell’azienda o
vantando qualità non realmente raggiunte.
Sin dalle origini Mapei si è mossa sul mercato anticipando non solo le
richieste dei clienti, ma precorrendo anche le più innovative tendenze
in fatto di ecologia e di salvaguardia degli applicatori. Uno dei motori
principali che spingono la ricerca
Mapei è, infatti, l’obiettivo di sviluppare prodotti sempre meno
dannosi per l’uomo che li utilizza e
con sempre minore impatto sull’ambiente. In questa direzione,
oltre allo sviluppo di formule in cui
vengono progressivamente eliminati tutti i componenti pericolosi,
particolare è stato l’impegno a
produrre adesivi senza solventi
volatili, pur mantenendo un’ottima
lavorabilità e un’alta adesività.
Per fare ciò è stata messa a punto,
prima nel centro ricerche di Laval,
in Canada, ora anche in quello di
Milano, la camera ambientale, una
speciale attrezzatura capace di
misurare le emissioni di composti
organici volatili (VOC) anche in
quantità minime.
A 70 anni dalla sua fondazione
Mapei non pare abbia voglia di fermare la sua crescita. Una crescita
che deve tanto alla Ricerca e
Sviluppo e alla sua sede centrale di
Via Cafiero. Un luogo simbolo per
l’intero Gruppo e che, oggi come
allora, è il crocevia dove si incontrano e si confrontano antiche
esperienze e nuove conoscenze.
La tecnologia più avanzata e le eccellenze
nelle risorse umane sono la base della strategia
dei 7 attuali laboratori di R&S.
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Da Via Cafiero alla Cina,
passando da… Mediglia
Mapei è oggi un “global player” che si muove
sul mercato internazionale con uno sviluppo
costante che risponde a principi precisi: la
crescita deve essere “sana ed equilibrata” e i
termini “investimenti e finanza” significano,
per Mapei, sviluppare e finanziare
correttamente lo sviluppo dell’Azienda per
acquisire sempre maggiori quote di mercato.
Come ha, inoltre, recentemente dichiarato
Giorgio Squinzi:“Consideriamo i nostri obiettivi
come compagnie composte da un insieme di
prodotti/persone/capacità produttive.
Vogliamo, per questo, massimizzare crescita ed
efficienza e non solo i prodotti”.
Al fatto di essere realmente un “international
global player”, Mapei aggiunge altre due
peculiari caratteristiche: è gestita come
un’azienda familiare e ha un approccio ai
problemi sempre a medio-lungo termine.
La strategia di crescita dell’Azienda è
consolidata e i numeri parlano chiaro: negli
ultimi 28 anni Mapei ha acquisito o ha costruito
ex-novo 39 stabilimenti.
Settanta anni fa tutto iniziò da un piccolo
stabilimento in quella che all’epoca era la
periferia di Milano. Da quella originaria sede di
Via Cafiero alla Bovisa - oggi sede del più
importante Centro di Ricerca e Sviluppo
dell’intero Gruppo – uscirono le prime
confezioni di prodotto e tutte le lavorazioni
venivano eseguite manualmente.
Oggi tutti gli stabilimenti Mapei sono
all’avanguardia nell’automazione e nel rispetto
delle più severe norme sulla sicurezza e
l’ambiente.
Lo stabilimento di Robbiano di Mediglia
Il fiore all’occhiello di Mapei è, oggi, lo
stabilimento di Robbiano di Mediglia, alle porte
di Milano, dove tutto è organizzato con linee di
produzione completamente automatizzate (tra
le linee di produzione di prodotti in polvere,
una raggiunge la straordinaria velocità di 3.600
sacchi da 25 kg per ora). Costruito nel 1975 e, in
seguito, più volte ampliato, è oggi il centro
produttivo più importante del gruppo Mapei:
oltre 635.000 tonnellate di prodotti per l'edilizia
ne sono uscite nel 2005. Circa il 23% della
produzione di Robbiano di Mediglia viene
esportato. Nel 2007 è prevista la costruzione di
un nuovo magazzino e di un’area produttiva
per un totale di 11.000 m2.
Uno degli aspetti strategici dello sviluppo
industriale di Mapei è sicuramente incentrato
sulla logistica e questo per garantire ai clienti di
ricevere rapidamente le merci ordinate. Mapei è
particolarmente all'avanguardia in questo
campo: infatti, ben l'80% degli ordini ricevuti
vengono evasi entro 48 ore, sia che si tratti di
prodotti confezionati sia di prodotti sfusi.
In tutto il mondo operano altri 45 stabilimenti
Mapei e il Gruppo produce in 23 Paesi, nei 5
continenti seguendo queste logiche.
Tutto nel rispetto dell’ambiente. Impianti sicuri
per chi ci lavora e per l’ambiente che li
circonda. Da sempre Mapei è in prima fila
nell’impegno per una chimica eco-compatibile
che rispetti la natura. Dal 1992 aderisce al
progetto internazionale Responsible Care,
l’impegno dell’industria chimica mondiale
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A sinistra:
l’interno dell’originario
piccolo stabilimento di
Via Cafiero a Milano e,
sotto, le linee di
produzione Mapei
negli anni ‘70 a Robbiano
di Mediglia.
A destra e sotto:
Veduta aerea del moderno
stabilimento di Robbiano
di Mediglia e particolari
dei cicli di produzione.
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Tutti i centri produttivi Mapei nascono e crescono secondo un lay-out preciso,
guidato dall’Engineering Team che ha sede nello stabilimento di Robbiano di
Mediglia, stabilimento-guida per tutti gli altri 45.
nel perseguire la
protezione dell’ambiente
e la sicurezza e la salute
dei dipendenti.
Lo stabilimento Mapei di Robbiano di
Mediglia nell’aprile 1998 è stato
certificato secondo la norma ISO 14001
e ha ottenuto nel luglio 1999 la registrazione
n° I-S-000019 del sito secondo il regolamento
CE 761/01 (EMAS) per la gestione
ambientale.
Nell’ottobre 2000 ha conseguito la
certificazione del suo sistema di gestione per
la salute e la sicurezza del lavoro secondo la
norma OHSAS 18001. Il 27/12/2004 ha
ottenuto l’Autorizzazione Integrata
Ambientale (D. Lgs 372/99).
Complessivamente, più di 8.000 tonnellate al
giorno di prodotti finiti escono dagli
stabilimenti Mapei e altrettante tonnellate
entrano come materie prime necessarie per
la preparazione degli oltre 500 prodotti
(adesivi, sigillanti, malte, additivi, lattici ecc.)
che compongono la completa gamma
Mapei.Tutti i prodotti, distribuiti nel mondo
attraverso le consociate Mapei e impiegati
nei più importanti cantieri del mondo sono
oggi prodotti nei 46 stabilimenti del Gruppo.
Tornando a quello di Mediglia, che è
diventato lo stabilimento-guida per tutti gli
altri, va ricordato che proprio qui è operativo,
in una sede recentemente ampliata,
l’Engineering Team che si dedica alla
progettazione e agli studi per ottimizzare
l’operatività di tutti gli stabilimenti del
Gruppo.
Mapei ha fatto molta strada da quella prima
fabbrica di Via Cafiero e gli ultimi stabilimenti
recentemente aperti sono stati quelli della
Cina e del Vietnam. Il segno di una crescita
che vede l’Azienda fra le protagoniste, a
livello globale, del mercato. Una crescita che
è continua.
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Un prodotto per ogni esigenza
Mapei nasce come azienda di “Materiali Ausiliari per
l’Edilizia e l’Industria” (da qui nasce il suo nome). I
prodotti con i quali si presenta inizialmente sul
mercato sono: pitture, intonaci, materiali per
rivestimenti interni ed esterni di palazzi, ospedali,
aeroporti. Un primo salto in avanti si raggiunge
quando l’Azienda si concentra sulla nicchia di
mercato degli adesivi per la messa in opera di
pavimenti e rivestimenti. I prodotti Mapei
contribuiscono oggi alla qualità della vita migliorando
l’estetica, il confort e la sicurezza degli ambienti in
cui viviamo. Si tratta di prodotti che sono ovunque
nelle nostre case, sotto i pavimenti, nel calcestruzzo
dei pilastri o sulle superfici degli edifici storici. La
produzione di Mapei è oggi articolata in ben 9 linee
che coprono tutte esigenze del settore dell’edilizia. I
prodotti sono distribuiti da rivenditori autorizzati in
tutti i cantieri del mondo, tranne la linea dei prodotti
per le Costruzioni in Sotterraneo, per specifiche
problematiche ed esigenze di assistenza in cantiere,
e la linea degli Additivi di Macinazione, destinati alle
cementerie.
I Team di Linea
Una peculiarità di Mapei è quella di aver mantenuto
le caratteristiche di un’antica impresa artigiana pur
essendo divenuta una multinazionale conosciuta in
tutto il mondo. L’esperienza e la conoscenza
professionale di ciascun uomo che lavora in Mapei è
una risorsa importante che nutre continuamente il
know-how dell’intera Azienda. L’aggregazione per
competenze e capacità diverse ha, di fatto, fatto
nascere quasi naturalmente dei gruppi di lavoro
contraddistinti da una spiccata identità. Tutto questo
nel rispetto della filosofia aziendale che prevede la
massima elasticità e abilità nel condividere le proprie
competenze con quelle di tutti gli altri. Per essere più
incisiva sul mercato e per offrire sempre il meglio ai
propri clienti, Mapei dispone oggi non solo dei
prodotti migliori, ma anche di uomini organizzati e
preparati per affrontare ogni esigenza di cantiere.
Così, oggi, Mapei affianca a ogni linea di prodotto dei
Team di lavoro dedicati al suo sviluppo e alla sua
commercializzazione. Guidati da Product Manager,
ogni Team di Linea si avvale di promotori,
responsabili tecnico-commerciali, tecnici di
laboratorio e dell’Asistenza Tecnica che dialogano
costantemente tra loro.
L’obiettivo è quello di verificare ogni giorno sul
campo l’efficacia dei prodotti esistenti, proporne di
nuovi e, attraverso un costante rapporto con i clienti,
suggerire e consigliare le soluzioni migliori.
Nella pagina a fianco presentiamo brevemente la
Divisione Grandi Progetti, nata per risolvere le più
complesse problematiche relative a questo ambito, e
due di questi Team (U.T.T. e D.A.M.) per la tipicità
della loro struttura e la particolarità della loro attività.
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La Divisione Grandi Progetti
Un team di tecnici altamente qualificati, una struttura
dedicata alla progettazione con l’obiettivo di affiancare
Enti e Società d’ingegneria per individuare gli obiettivi
di intervento, la preparazione dei capitolati e la
stesura delle relative specifiche tecniche. Una delle
peculiarità della Divisione è quella di consigliare le
procedure di lavorazione, i cicli di intervento, i
materiali migliori e le tempistiche operative.
Diagnostica, alta qualificazione scientifica, risoluzione
in tempo reale dei diversi problemi di cantiere,
disponibilità e capacità nel seguire e nel consigliare il
cliente in tutte le fasi di lavorazione: sono questi gli
elementi distintivi della Divisione Grandi Progetti.
Un’altra importante caratteristica della Divisione è
quella di essere trasversale a Mapei. Essa, infatti, si
avvale, oltre che della Ricerca e Sviluppo, anche di
una consulenza tecnica dedicata, un’assistenza
operativa in cantiere e un’attenta analisi delle più
diverse problematiche a cui fa seguito una rapida
proposta di soluzioni, scegliendo i prodotti migliori tra
quelli offerti dalle nove linee Mapei.
Underground Technology Team (U.T.T.)
La nascita dell'Underground Technology Team è la
risposta di Mapei alla crescente richiesta da parte del
mercato delle costruzioni di una linea di prodotti
dedicata agli spazi in sotterraneo. Grazie alle capacità
e agli investimenti nei suoi laboratori di R&S e alle
conoscenze tecniche sviluppate in ogni paese, Mapei
ha dato vita alla linea dedicata "Underground
Technology Construction Products". Le opere in
sotterraneo hanno un carattere di unicità dovuto
innanzitutto alla complessità legata alla loro fase di
progettazione e alla severità dell'ambiente di lavoro
che richiede di affidarsi a tecnici specializzati, affidabili
e in grado, con la loro esperienza, di affrontare le
situazioni più imprevedibili e garantire un corretto e
immediato avanzamento dei lavori. Attraverso il
settore dedicato “Underground Technology Team”,
Mapei si pone l'obiettivo di soddisfare, in maniera
globale, ogni esigenza tecnica dei propri clienti legata
alle costruzioni in sotterraneo.
Divisione Additivi di Macinazione (D.A.M.)
Nel 2001 Mapei ha introdotto la nuova linea di
prodotti “Additivi di Macinazione” dedicata
alla produzione di cemento e rivolta direttamente
alle cementerie.
Questi additivi sono formulati per risolvere
i problemi di agglomerazione all’interno dei molini
tubolari e migliorare la qualità del cemento.
La Divisione Additivi di Macinazione (D.A.M.) ha quindi
l’obiettivo di sviluppare prodotti e strategie specifiche
per il cemento. Considerando che gli additivi di
“processo” sono aggiunti al materiale durante il ciclo
di macinazione, l’interazione tra i tecnici che gettano
il cemento e i chimici del laboratorio di ricerca è molto
importante. Per sviluppare queste sinergie, la D.A.M. è
composta da chimici e tecnici della produzione
del cemento, che cooperano nella stessa struttura.
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1-02-2007
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Pur essendo, oggi, una realtà internazionale di
successo, Mapei rimane un’azienda a
conduzione familiare e i principi
fondamentali su cui poggia rimangono quelli
trasmessi dal suo fondatore Rodolfo Squinzi
al figlio Giorgio, attuale Amministratore Unico
dell’Azienda. Sono tre le colonne portanti che
continuano a ispirare l’agire di Mapei: la
specializzazione, l’internazionalizzazione e la
Ricerca e Sviluppo. È seguendo e
implementando continuamente questi
principi che Mapei è cresciuta
impetuosamente nel corso degli anni. E non è
possibile trasmettere all’intera Azienda e ai
propri clienti e fornitori concetti di questa
portata se, alla base, non c’è emozione e
passione.
La comunicazione, in questo senso, gioca un
ruolo fondamentale per due aspetti. Perché
incanala questa passione in una strategia
volta a raggiungere risultati d’eccellenza in
termini di marketing e, al contempo, alimenta
creativamente quello spirito di gruppo (il
“gioco di squadra”) che permette di nutrire
senza interruzione un circolo virtuoso di
conoscenze che permettono la condivisione
della mission dell’Azienda.
Campioni del mondo
Uno degli ultimi eclatanti esempi di come
Mapei si muova per comunicare a livello
globale i suoi prodotti e i suoi valori, è la
recente sponsorizzazione della Nazionale di
Calcio Italiana. Un’iniziativa che ha coinvolto
tutto il “Mondo Mapei”: dai dipendenti ai
collaboratori, dai rivenditori ai clienti. Le nude
cifre che qui riportiamo parlano da sole e
illustrano gli eccezionali risultati conseguiti.
Durante il Mondiale, il logo dell’Azienda è
apparso sulla stampa italiana più di 1.500
volte con oltre 21.000 citazioni in televisione
(pari a quasi 145.000 secondi):
monetarizzando questa continua presenza, è
come se Mapei avesse speso in pubblicità
circa 25 milioni di euro.
I contatti-persona stimati in tutto il mondo
superano i 30 miliardi e in Italia si sono avuti
più di 76 milioni di contatti attraverso la
stampa e oltre 343 milioni con la televisione.
Mapei ha portato in Germania oltre 1.000
ospiti per assistere alle partite e sono state 7
le consociate del Gruppo coinvolte
direttamente. Mapei ha colto
quest’opportunità organizzando un
concorso, distribuendo premi e supportando
l’iniziativa con investimenti in comunicazione.
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E i risultati, anche qui, non sono mancati:
il fatturato sui prodotti in promozione è
aumentato di circa il 40%.
Sopra:
lo stand Mapei al
Cersaie e Saie di
Bologna nel 2006.
A fianco:
alcune immagini della
campagna televisiva
Mapelastic che, nel
2006, in pochi mesi ha
fatto crescere le
vendite del prodotto
del 42%, per un totale
di 41 milioni di euro
solo in Italia.
Sotto:
formazione continua
grazie a 2
attrezzatissimi
auditorium, a Milano
e Latina, e a 2 scuole
itineranti per i tecnici.
Comunicazione e Marketing
Mapei segue da sempre una politica di
marketing e di comunicazione molto mirata
alla quale cui si accompagna una formazione
continua, e un’assistenza tecnica ad altissimo
livello. Il tutto per offrire ai propri clienti un
servizio completo capace di soddisfare ogni
esigenza. A strategie specifiche per linee di
prodotto, per mercati diversi e per tipologie
di clienti, seguono operazioni e strumenti di
marketing studiati appositamente. Ciò
significa mirate campagne pubblicitarie
realizzate con manifesti e spot televisivi,
alcune sponsorizzazioni legate a progetti di
grande risonanza, molte iniziative per avere
un contatto continuo e diretto con il cliente.
Mapei, infatti, è in continuo movimento: dalla
partecipazione alle fiere specializzate che si
tengono ogni mese dell’anno in tutto il
mondo, alla produzione di una
documentazione molto ampia, basata
soprattutto su supporti multimediali (DVD,
CD,Video) e dépliant di linea e di prodotto
destinati ai clienti di tutto il mondo.
Formazione continua
Anche la formazione ha un ruolo importante
per Mapei, che organizza di continuo corsi di
aggiornamento e di perfezionamento delle
tecniche di posa di pavimenti e rivestimenti
per rivenditori e applicatori.
I corsi sono tenuti dal qualificato personale
dell’Assistenza Tecnica con dimostrazioni
pratiche, materiale informativo e mezzi
audiovisivi.
Inoltre, Mapei organizza periodicamente
anche convegni per progettisti e responsabili
di cantiere con la collaborazione dei singoli
Ordini professionali. Questi eventi
coinvolgono esperti del settore come relatori
e sono centrati sui temi di primo piano per il
comparto dell’edilizia.
L’Assistenza Tecnica
L’assistenza alla clientela, sia prima sia dopo la
vendita di un prodotto, è una delle chiavi del
successo di Mapei. Non lasciare mai solo il
cliente e consigliarlo al meglio per un
ottimale utilizzo dei prodotti Mapei in ogni
situazione di cantiere: questo è sempre stato
un principio operativo importante nella
filosofia dell’Azienda.
Il servizio prevede l’assistenza telefonica nei
casi più semplici, ma anche interventi
direttamente sul cantiere, nei casi più
complessi. L’assistenza è garantita in ogni
angolo del mondo da parte di tecnici
altamente specializzati e con competenze in
ogni settore. Persone in grado di indirizzare il
cliente e l’applicatore verso il corretto utilizzo
dei prodotti e di risolvere ogni tipo di
problema tecnico.
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16 17 70 MissionMondoMio ok
6-02-2007
9:20
Noi di Mapei
progettiamo,
produciamo,
promuoviamo e
commercializziamo
prodotti e soluzioni per
il mercato mondiale
degli adesivi e dei
prodotti chimici per
l’edilizia.
Siamo costantemente
attenti all’andamento
del settore delle
costruzioni: la nostra
filosofia è quella
di essere sempre
un passo avanti,
così da portare risposte
innovative a ogni
esigenza emergente in
tutto il mondo.
Nell’ambito della
strategia di sviluppo
Vision 2010,
l’internazionalizzazione
di Mapei continua in
nuovi Paesi e in
nuovi mercati.
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16 17 70 MissionMondoMio ok
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...e tanti altri mercati si stanno aprendo
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18 19 Responsible care ok
31-01-2007
14:41
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resentato a Milano il 23 novembre scorso
all’Auditorium di Federchimica, il XII
Rapporto Responsible Care testimonia
l'impegno dell'Industria Chimica italiana nel perseguire la Sicurezza e la Salute dei Dipendenti e
la Protezione dell'Ambiente.
Ricordiamo che Responsible Care è il
Programma volontario dell’Industria Chimica
mondiale basato sull’attuazione di principi e
comportamenti riguardanti la Sicurezza e Salute
dei Dipendenti e la Protezione Ambientale; prevede anche l’impegno alla comunicazione dei
risultati raggiunti verso un miglioramento continuo, significativo e tangibile.
In Italia, il Programma Responsible Care, avviato
nel 1992 e gestito da Federchimica (Federazione
Nazionale dell’Industria Chimica), è attualmente
perseguito con impegno e determinazione da
172 imprese di grande, media e piccola dimensione, italiane ed estere, con 447 unità produttive, 57.849 dipendenti e un fatturato aggregato
di 29,7 miliardi di euro (pari al 58,3% di quello
complessivamente generato dall’Industria
Chimica).
Ogni anno le imprese aderenti al Programma
Responsible Care aumentano il loro impegno
per migliorare i significativi risultati ottenuti e ne
rendono pubblici i dati settoriali proprio tramite
il Rapporto Responsible Care. Va ricordato che il
Programma Responsible Care governa, oggi,
ormai circa il 20% dei costi del Conto Economico
Aggregato dell’Industria Chimica.
Nell’XII Rapporto vengono riportate e analizzate
le performance delle imprese aderenti a
Responsible Care in materia di Sicurezza, Salute
e Ambiente. I risultati pubblicati che qui sinteticamente riportiamo, confermano la continuità
nel miglioramento dei risultati ottenuti che è alla
base dei principi ispiratori del Programma.
P
La Sicurezza e la Salute dei Dipendenti
L’Indice di Frequenza degli Infortuni (IF) delle
Imprese aderenti al Programma (calcolato come
numero di Infortuni per Milione di Ore Lavorate)
ha raggiunto il valore di 9,3 nel 2005, costante
rispetto al 2004. L’Industria Chimica nel suo complesso è caratterizzata da un’elevata Sicurezza
nei luoghi di lavoro: l’Indice di Frequenza degli
Infortuni elaborato su dati INAIL per tutti i settori manifatturieri, dimostra come l’Industria
Chimica sia, con una performance di 10,3
18
Infortuni per milione di ore lavorate, la migliore dopo l’Industria del
Petrolio.
La Salute dei Dipendenti rappresenta un’altra area prioritaria di intervento per le Imprese che aderiscono al Programma: nel 2005 sono state definite dall’INAIL 0,07 Malattie Professionali per milione di ore lavorate (0,08
nel 2004); l’Industria Chimica nel suo complesso fa registrare, per il medesimo Indice, il valore più basso rispetto a tutti i settori economici (0,46).
Le emissioni in acqua e in atmosfera
Le Imprese aderenti al Programma Responsible Care hanno significativamente ridotto le emissioni in acqua e in atmosfera nel corso del 2005, pur
a fronte di un aumento dell’Indice delle Attività Produttive del 3,1%
rispetto al 2004.
In acqua, la quantità di COD (Chemical Oxygen Demand) emessa nel
2005 (16.965 t) è diminuita del 2,7% rispetto all’anno precedente (17.431
t); le emissioni di azoto si sono ridotte notevolmente con una diminuzione del 17,2% nel 2005. Infine, il 2005 registra un aumento dei Metalli
Pesanti (+8,7%), per correggere il quale si stanno implementando significativi piani di riduzione. Anche in aria si verifica una costante diminuzione degli Indicatori analizzati tra il 2004 e il 2005; le emissioni di SO2
(Anidride Solforosa) si sono ridotte dello 0,3%; quelle di NOx (Ossidi di
Azoto) del 2,1%; le Polveri sono state abbattute del 10,6%.
I consumi energetici e il Protocollo di Kyoto
Nel 2005 è complessivamente migliorata l’efficienza energetica
dell’Industria Chimica che ha visto ridurre i consumi specifici di energia
del 3,7%. Le Imprese aderenti a Responsible Care hanno ridotto i propri
consumi specifici di energia del 2,0%.
Per quanto riguarda l’applicazione del Protocollo di Kyoto,mentre in Italia
assistiamo a un aumento delle emissioni di CO2 (Anidride Carbonica) del
12,7% tra il 1990 e il 2004, l’Industria Chimica, nello stesso periodo, ha
18 19 Responsible care ok
31-01-2007
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ridotto le proprie del 37,9%. Con riferimento alle
emissioni di CO2 derivanti dall’utilizzo di combustibili fossili per usi energetici, si osserva come sia
l’Industria Chimica (-37,8%), sia le Imprese aderenti a Responsible Care (-25,9%) abbiano ottenuto risultati migliori degli obiettivi del
Protocollo di Kyoto.
È migliorata la gestione della risorsa acqua: nel
2005 sono stati utilizzati 2.038 Mm3 d’acqua (19,2%) rispetto al 2004, provenienti solo per
l’1,6% da acquedotto. L’aumento della produzione dei rifiuti tra il 2004 (1.169,3 kt) e il 2005
(1.464,3 kt) è dovuto a operazioni di bonifica per
526,8 kt, al netto delle quali si osserverebbe una
riduzione del quantitativo prodotto del 2,9%.
La sicurezza nella logistica e nei trasporti
Alcune Imprese aderenti a Responsible Care si
sono particolarmente distinte nel mettere a
punto nuovi processi e tecnologie che migliorano la Sicurezza dei luoghi di lavoro e/o riducono
l’impatto ambientale. Per quanto riguarda la logistica, le Imprese aderenti a Responsible Care
hanno movimentato su strada solo il 49,3% dei
31,2 Milioni di t totali di sostanze, preparati e prodotti chimici trasportati (in Italia, l’incidenza del
trasporto di merci su strada è pari al 65,6%).
Il SET (Servizio Emergenze Trasporti) è intervenuto 41 volte a supporto delle Autorità preposte
alla gestione delle emergenze negli incidenti di
trasporto riguardanti sostanze, preparati e prodotti chimici.
La Product Stewardship
La Product Stewardship è una delle aree più
importanti del Programma Responsible Care:
essa comporta la gestione responsabile del prodotto lungo l’intero ciclo di vita, al fine di migliorarne le prestazioni, la sicurezza e di ridurne l’impatto sull’ambiente. In particolare, le Imprese
aderenti a Responsible Care hanno ottenuto per
l’80,2% la certificazione ISO 9001 di almeno una
Unità Produttiva e/o Logistica, mentre l’indicatore che misura il rapporto tra i reclami legati a
motivazioni HSE sul totale dei reclami è pari, nel
2005, a solo il 2,7%. Infine, diverse Imprese aderenti a Responsible Care si sono particolarmente
distinte nella gestione responsabile dei propri
prodotti, garantendone una maggiore sicurezza
durante l’uso da parte di utilizzatori e consumatori finali e una migliore eco-compatibilità.
Gli investimenti per lo sviluppo sostenibile
Le Spese che le Imprese aderenti a Responsible Care hanno sostenuto, nel
2005, nelle aree di Sicurezza, Salute e Ambiente ammontano a 770,6
Milioni di euro (il 2,8% del fatturato complessivamente generato). Queste
Imprese hanno inoltre dedicato alla formazione dei propri Dipendenti
393.000 ore lavorative. L’Industria Chimica nel suo complesso in Italia ha
speso 895,0 milioni di euro con un’incidenza dell’1,8% sul fatturato.
L’impegno alla comunicazione e alla trasparenza
È continuata nel 2005 l’azione di Federchimica a sostegno della diffusione dei principi e dei valori di Responsible Care, sia nei confronti delle
Imprese Chimiche non aderenti al Programma, sia nei confronti del
Mondo Esterno, tra cui, in particolare, le Amministrazioni Pubbliche
Centrali e Locali, le Istituzioni Assicurative e Finanziarie.
L’implementazione dei Sistemi di Gestione e il dialogo trasparente sul territorio sono, inoltre, due fattori chiave per le Imprese aderenti a RC, al fine
di garantire il successo del Programma e il suo riconoscimento da parte
delle Amministrazioni Centrali e Locali, degli Opinion Leader e del
Pubblico in generale.
Nel 2005, le Imprese aderenti a Responsible Care hanno ottenuto la certificazione ISO 14001 in 161 delle proprie unità produttive e/o logistiche,
che rappresentano il 47,7% di quelle ottenute da parte di tutta l’Industria
Chimica in Italia. L’impegno alla comunicazione e alla trasparenza è testimoniato, inoltre, dai 48 Rapporti Ambientali e Sociali e dalle numerose iniziative ed eventi.
In conclusione, emerge con evidenza, dalla lettura del Rapporto, l’impegno dell’Industria Chimica a perseguire comportamenti socio-ambientali
responsabili.
Ed è proprio attraverso il Programma Responsible Care che l’Industria
Chimica rinnova l’impegno a migliorare le proprie performance nel
campo dello Sviluppo Sostenibile.
MAPEI È LA PRIMA AZIENDA ITALIANA FIRMATARIA DEL
RESPONSIBLE CARE GLOBAL CHARTER
La Global Product Strategy della I.C.C.A. (International Council of
Chemical Associations) – l’associazione internazionale che raccoglie
tutte le federazioni della chimica di ciascun Paese - per la produzione
sicura è stata progettata per migliorare la performance produttiva
dell’industria ed è vista come il più importante strumento per
estendere anche l’etica, i principi e le pratiche del Responsible Care
lungo tutta la catena del valore delle aziende chimiche.
Lanciata a Dubai in occasione del Responsible Care Global Charter
all’inizio del 2006, dà un ulteriore supporto alle aziende che hanno
aderito al Responsible Care Global Charter del quale Mapei è stata tra
le prime aziende firmatarie, già nel febbraio 2006 e unica azienda, tra le
imprese italiane, ad avervi aderito fin da subito.
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20 21 Cresme ok
6-02-2007
9:22
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a sensazione che da un po’ di tempo si percepiva e
che è stata confermata dal Rapporto congiunturale e
previsionale del Cresme si è dimostrata vera. Nel
nostro Paese il mercato dell’edilizia registra una crescita
zero. Il motivo di questo cattivo andamento del settore,
così come enunciato chiaramente dal rapporto stesso, è
che “la corsa delle costruzioni è finita, bloccata dalla frenata delle opere pubbliche”. In poche parole le Grandi Opere
- motore di sviluppo per ogni Paese e segno forte della
capacità di saper pensare il futuro – sono praticamente
ferme.
L
A più riprese, in questi ultimi mesi, il dibattito politico pre
e post elettorale ha avuto come centro di discussione proprio questo tema. Si deve costruire? Che cosa bisogna
costruire? Con quali criteri? Nel rispetto di quali valori? E ci
sono, poi, i soldi per farlo? Le stesse domande possono
essere, e lo sono state, anche così formulate: TAV si, TAV
no? Alta velocità sì, alta velocità no? Ponte sullo Stretto sì,
Ponte sullo Stretto no? Mose sì o Mose no?
Scontri continui rallentano lo sviluppo di un Paese come il
nostro che, geograficamente bellissimo proprio perché così
diversificato, ha bisogno più che mai di mettersi alla pari
RAPPORTO CONGIUNTURALE
E PREVISIONALE CRESME - SAIE
La corsa delle costruzioni è finita, bloccata
dalla frenata delle opere pubbliche.
Il 24 ottobre, alla vigilia del Saie, è
stato presentato il Rapporto congiunturale e previsionale Cresme (Centro
ricerche economiche di mercato per
l’edilizia e il territorio) dedicato al
mercato delle costruzioni.
Si tratta di un ricco dossier di 400 pagine dedicate all'analisi e alla previsione
delle dinamiche di mercato delle
costruzioni. Il Rapporto Cresme mette
a disposizione degli operatori una
visione d’insieme del mercato mondiale, di quello europeo e un’approfondita
descrizione del mercato italiano delle
costruzioni.
Lo scenario prospettato dal rapporto è
quello di medio periodo (2006 - 2011).
Secondo il Cresme il mercato delle
costruzioni è entrato in fase di stagnazione: dopo la debole flessione registrata nel 2005 (-0,2%), gli investimenti sono destinati a restare ancorati allo
zero sia quest’anno (+0,3%) che nel
prossimo (0%). E a partire dal 2008 lo
scenario prospettato è di decisa riduzione degli investimenti.
Dei quattro motori che alimentano le
costruzioni solo la nuova produzione
residenziale continua a tenere, toccando il suo picco massimo proprio
20
nel 2006, con una crescita a valori
costanti del 4,6%. Tutti gli altri motori,
con l’eccezione della manutenzione
residenziale in leggerissima ripresa
(+0,3%), mostrano dinamiche negati-
ve: le opere del genio civile flettono
dell’1,1%, l’edilizia non residenziale
pubblica del 5,5%; l’edilizia non residenziale privata del 3,9%.
L’inversione del ciclo è strettamente
collegata alle difficoltà del settore
pubblico, che era stato protagonista
fino al 2004, registrando un andamento crescente e sostenendo, insieme al
mercato privato dell’edilizia abitativa,
l’intero settore.
A partire dall’anno 2000 fino al 2004
le opere del genio civile hanno visto
aumentare gli investimenti a valori
20 21 Cresme ok
6-02-2007
9:22
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degli altri Paesi europei investendo proprio nelle grandi
infrastrutture che, oltre a permettere di essere ancora più
competitivi a livello economico col resto del mondo, servono anche a rafforzare l’identità di un popolo che negli ultimi
anni pare avere smarrito se stesso.
Quello a cui stiamo tristemente assistendo sembra invece
essere il contrario: i grandi progetti di sviluppo del Paese, al
posto di trovare coesi tutti gli Italiani, sono invece ancora
continuo motivo di anacronistici scontri ideologici.
E intanto il mondo va e non ci aspetta. Le opportunità che
non sono state colte possono non ripresentarsi più. E quello
costanti del 30%, così come l’edilizia
pubblica che ha fatto rilevare percentuali superiori per il periodo anche a
quelle della nuova edilizia residenziale privata. Nel 2005, però, il calo di
oltre 5 punti percentuali ha finito per
risultare decisivo per l’intero settore
delle costruzioni dove, dei quattro
motori, si erano già spenti nel 2001 il
rinnovo e, nel 2003, l’edilizia non residenziale privata. E la frenata risulta
confermata nel 2006 e, in previsione,
nel 2007 seppure con contrazioni
assai più contenute (-1% e -1,2%).
Un altro indicatore importante per
capire la conclusione del ciclo espansivo del settore costruzioni è l'occupazione. Dalla seconda parte del 2005 e
nei primi mesi del 2006 le costruzioni
perdono 4700 occupati.
Secondo il Cresme, in questo momento, nel settore delle costruzioni italiane, l'intervento governativo ha un
che il nostro Paese non fa, altre nazioni sono pronte a farlo.
Bisogna invertire la marcia e riprendere contatto con il
nostro futuro prima che sia troppo tardi.
Mapei questo sguardo verso il futuro l’ha sempre avuto.
Da piccola azienda milanese si è evoluta sino ad essere tra
i leader di settore a livello internazionale. È un esempio di
come in Italia le cose in grande si possono fare. Come
dimostra anche il suo impegno nelle Grandi Opere e la sua
esperienza e capacità tecnica nell’affrontare ogni giorno i
problemi più diversi in tutti i più importanti cantieri del
mondo.
ruolo determinante nelle stime fatte
per il 2006 che indicano una sostanziale tenuta degli investimenti in
opere pubbliche, +2,4%a prezzi correnti che si trasformano in un -1,7% a
prezzi costanti.
Oltre alla ricerca di mercato del Cresme che
abbiamo avuto modo di esaminare in queste pagine, analisi particolareggiate, classifiche e bilanci 2005 delle principali aziende
italiane del mondo delle costruzioni sono
contenute in alcune riviste di settore.
Tra queste, per maggiori approfondimenti,
rimandiamo il lettore a:
• “Top 1000 2005” – supplemento
al n. 9 - novembre 2006 della rivista
“Il Nuovo Cantiere”
• “Classifiche 2006” – Allegato al n. 282 –
novembre 2006 della rivista “Costruire”.
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NEI GRANDI LAVORI MAPEI C’È
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l SAIE 2006 - Salone Internazionale dell’Edilizia di Bologna
– chiude la quarantaduesima edizione registrando oltre
176.000 presenze professionali, con un incremento del 7%
rispetto all’edizione 2005.
Ancora una volta questa importante manifestazione, che si è
tenuta dal 25 al 29 ottobre nel quartiere fieristico di Bologna,
si è confermata uno dei maggiori eventi europei dedicati al
mondo dell’architettura e delle costruzioni; appuntamento
irrinunciabile per le aziende e la community del settore interessata ad approfondire le ultime novità e le innovazioni presentate dagli espositori presenti all’evento.
Significativa, quest’anno, la partecipazione degli operatori
esteri, con una forte incidenza delle presenze dei Paesi Est
Europei che, dall’inizio dell’anno, sono entrati nell’Unione
Europea, accanto a quelli dell’ex Unione Sovietica e della ex
Jugoslavia, attualmente fra i mercati di maggiore interesse
per le aziende italiane e internazionali.
Una tendenza che è emersa anche fra le delegazioni estere in
visita che hanno evidenziato una forte presenza da questi
Paesi e dalle nuove potenze petrolifere dell’Asia centrale
come, per esempio, il Kazakistan.
I
Tematiche sotto i riflettori
Saie è oggi uno dei principali appuntamenti europei per
conoscere le più innovative proposte produttive/tecnologiche disponibili sul mercato; una piattaforma di confronto
unica per i professionisti dell’architettura/costruzioni e per le
aziende produttrici che ha evidenziato – anche in questa edizione - una innegabile spinta verso l’innovazione. Il palcoscenico ideale che, come vedremo, Mapei ha utilizzato al meglio
per presentare tanti nuovi prodotti e innovative soluzioni
soprattutto nell’ambito delle Grandi Opere.
Efficienza Energetica e Sicurezza sono settori che stanno
molto a cuore a Mapei e stanno vivendo una fase di concreta attenzione in ambito progettuale, sia per una diffusa
attenzione alle tematiche ambientali e della qualità della
vita, sia per la loro forte incidenza in termini economici.
Saie 2006 ha dedicato a Efficienza Energetica e Sicurezza due
momenti di approfondimento di grande interesse, offrendo
agli operatori professionali intervenuti un excursus delle più
interessanti proposte internazionali di prodotti/tecnologie
finalizzati al corretto utilizzo delle risorse energetiche e al
raggiungimento di elevati standard di sicurezza.
In particolare, per il tema dell’Efficienza Energetica il dibattito ha spaziato dalla domotica al servizio del risparmio energetico agli aspetti legati alla certificazione, fino all’utilizzo
dell’energia solare e delle fonti rinnovabili per risolvere le
emergenze energetiche; per la Sicurezza accanto alla riflessione sulla situazione a 10 anni dall’entrata in vigore della
494/96, il dibattito ha declinato la tematica alle grandi opere
in tunneling, alla formazione, agli interventi sull’esistente e
nei lavori in quota.
Saie, come di consueto, è stato anche un momento di anticipazione delle prospettive e dello sviluppo del mercato,
un’occasione per focalizzare l’attenzione all’intero processo
costruttivo, dalla pianificazione urbana all’impiego dei componenti e delle tecniche più convenienti.
Le soluzioni Mapei per le Grandi Opere
Una grande sfera realizzata con MAPELASTIC che ruota col
movimento dell’acqua: è la stilizzazione del globo terreste sul
quale piccoli gioielli Swarovski sono incastonati in corrispondenza di tutte le consociate Mapei sparse per il mondo. È
questa la scenografia spettacolare che si è presentata al visi23
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La presentazione dei prodotti Mapei al Saie è
stata accompagnata da una ricca e
aggiornata documentazione.
Nuove schede tecniche e numerosi depliant,
dedicati ai singoli prodotti o alle diverse linee,
sono stati preparati per quest’occasione,
mentre molta della documentazione già
esistente è stata rinnovata e ampliata.
I nuovi cataloghi e depliant, che mostriamo in
queste pagine, possono essere richiesti
all’Ufficio Marketing Mapei (e-mail:
[email protected] – fax: 02-37673.214).
Ricordiamo inoltre che le schede tecniche dei
prodotti sono direttamente disponibili nel
sito: www.mapei.com.
tatore entrando nel grande stand (area esterna 45/A64) che Mapei ha
allestito al Saie.
L’immagine istituzionale trasmessa – volutamente simile a quella offerta
al Cersaie - è quella di un’azienda internazionale che deve il suo successo a prodotti tecnologicamente sempre più avanzati. Ma è anche un
esplicito richiamo e un tributo alla vittoria della Nazionale di Calcio
Italiana – sponsorizzata da Mapei nel 2006 - agli ultimi Campionati del
Mondo.
Uno stand “azzurro-Nazionale” e “blu-Mapei”, in un tripudio tricolore che
ha fatto ricordare anche l’italianità di un’Azienda che cresce nel mondo e
soprattutto una sfera coperta di MAPELASTIC, l’impermeabilizzante
cementizio campione mondiale per i suoi tassi di crescita e per le sue
performance tecniche fuori dal comune.
Al Saie Mapei ha presentato, anche quest’anno, le
sue migliori soluzioni per numerose tematiche
costruttive e, tra i prodotti esibiti,
ci sono state alcune interessanti novità riguardanti la
grande cantieristica.
Il filo conduttore della presenza di Mapei è stato,
infatti, incentrato sulle
soluzioni per i Grandi
24
Lavori, dalle pavimentazioni alle finiture, senza
dimenticare il recupero delle murature, la riparazione del calcestruzzo, la manutenzione stradale,
gli additivi per costruire e le opere in sotterraneo.
Una scelta strategica per Mapei che, anche in
questa occasione, ha voluto sottolineare l’importanza che per lei riveste questo settore e, al contempo, seguire una tendenza che vede nelle
grandi infrastrutture l’ambito di crescita più interessante per il Paese e per l’intero comparto dell’edilizia.
La parte centrale dello stand è stata dedicata al
cavallo di battaglia di Mapei: MAPELASTIC, la
malta impermeabilizzante che da oltre 15 anni è,
nel suo campo di applicazione, la più venduta ed
è utilizzata largamente nel risanamento e nella
protezione di grandi opere, come per esempio i
ponti e le dighe. Il giusto riconoscimento al prodotto capostipite della gamma degli impermeabilizzanti, che comprende anche MAPELASTIC
SMART e MAPEGUM WPS. Prodotti di successo,
ma sempre in costante evoluzione: da ricordare,
Sotto, sotto...
Benessere
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infatti, che oggi questi prodotti possono essere
rinforzati, per particolari esigenze, con la RETE IN
FIBRA DI VETRO.
Grandi pannelli esplicativi per ciascun prodotto
e un costante rimando fotografico ai più importanti lavori portati a termine col loro utilizzo,
sono stati gli strumenti di comunicazione che
hanno consentito al visitatore di orientarsi e di
conoscere al meglio le più innovative soluzioni
Mapei esposte nell’ampio spazio espositivo.
Numerose le linee di prodotto e le novità che
Mapei ha presentato ai visitatori che hanno affollato lo stand.
Un ricco percorso che, come vedremo, ha coperto tutto il settore dell’edilizia.
Nuovi prodotti per l’edilizia del futuro
Sistemi tecnologicamente avanzati per garantire sia maggiore durabilità,
sia migliori effetti estetici: sono queste le caratteristiche dei prodotti per
pavimenti Mapei messe in risalto al Saie. I laboratori di ricerca Mapei
hanno sviluppato due importanti famiglie di prodotti a cui è stato dato
molto rilievo al Saie: MAPEFLOOR SYSTEM, linea completa di sistemi epossidici e poliuretanici e ULTRATOP SYSTEM, sistema cementizio autolivellante a presa e indurimento rapidi. Nel nuovo catalogo “Prodotti per pavimenti” numerose sono le novità.
Come MAPEFLOOR CPU MF, un nuovo sistema per pavimentazioni in resina della linea MAPEFLOOR SYSTEM. È un rivestimento a base di resine
poliuretaniche e cemento, caratterizzato da elevate resistenze chimiche
per spessori da 3 a 4 mm, ideale per pavimentazioni all’interno di industrie chimiche, farmaceutiche, alimentari (lavorazione dello zucchero e
imbottigliamento di acque minerali), aziende tessili e nel settore della
depurazione delle acque. Inoltre, per completare la linea, è stato presentato anche MAPEFLEX PU45, il nuovo sigillante e adesivo poliuretanico
monocomponente tissotropico ad alto
modulo elastico e a rapido indurimento.
Nell’ambito della riparazione delle
grandi opere in calcestruzzo, grande
interesse ha suscitato MAPEGROUT
EASY-FLOW GF, la nuova malta
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monocomponente tissotropica ad alto contenuto di
fibre inorganiche che consente di riparare le grandi
strutture in calcestruzzo in modo più facile, veloce ed
economico. Consigliato per viadotti, canali, gallerie,
dighe, sfioratori e gallerie. Un’importante caratteristica contraddistingue questo prodotto: le fibre contenute nella malta MAPEGROUT EASY-FLOW GF non
richiedono più l’impiego della rete elettrosaldata.
In evidenza, in questo ambito, anche il nuovo STABILCEM SCC, legante cementizio per confezionare
betoncini e calcestruzzi autocompattanti senza ritiro:
consigliato per travi, cordoli e pile di viadotti, impalcati di ponti, opere idrauliche e bacini di carenaggio,garantisce una totale compattazione,una più alta
resistenza in opera e una maggiore durabilità.
E, infine, PLANITOP 430, malta tissotropica fibrorinforzata di granulometria fine a ritiro controllato e a
media resistenza meccanica per il risanamento del
calcestruzzo. È ideale, tra l’altro, per il ripristino corticale di frontalini di balconi e spigoli di travi e pilastri.
Un nuovo catalogo e interessanti novità sono state
presentate anche per la linea Mapei dedicata agli
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additivi per calcestruzzo. Tra queste MAPEPLAST FV, un nuovo additivo liquido, ideale per
migliorare la compattazione e il “faccia a vista”del
calcestruzzo, in grado inoltre di eliminare le bolle
d’aria e le disomogeneità dalla superficie dei
getti.
Nuova brochure aggiornata anche per DYNAMON SYSTEM, la linea di additivi che si avvale
delle tecnologie nanostrutturali Mapei per il calcestruzzo. Per concludere, da menzionare anche
l’ultimo prodotto, frutto della ricerca condotta
nei laboratori R&S Mapei di Milano: si tratta di
MAPEPLAST UW, un additivo antidilavamento
che si usa per confezionare calcestruzzi superfluidi, coesivi e facili da pompare per la realizzazione di getti subacquei.
Numerose, inoltre, le proposte per il recupero
degli edifici in muratura e per il rinforzo e l’a-
deguamento anti-sismico.
Al Saie, una grande opera realizzata in
Spagna, utilizzando collaudati sistemi
Mapei, è stata scelta come simbolo delle
potenzialità offerte dall’Azienda nell’ambito degli interventi di restauro e di recupero.
Un’ampia documentazione fotografica ha illustrato, infatti, il restauro di
due ponti, uno in calcestruzzo e l’altro in pietra, che permettono l’attraversamento del Rio Duero (a questo intervento è dedicato un articolo
anche in questo numero di Realtà Mapei). Numerosi i prodotti Mapei utilizzati che hanno consentito di raggiungere un risultato davvero straordinario nell’esecuzione di questo importante lavoro.
Tra questi, in particolare, due prodotti della linea MAPE-ANTIQUE: MAPE-
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ANTIQUE LC, un legante esente da cemento per malte deumidificanti da
utilizzare per il risanamento delle murature umide in pietra, mattone e
tufo e MAPE-ANTIQUE I, legante idraulico fillerizzato esente da cemento
per il consolidamento, mediante iniezione, di strutture in pietra, mattoni e
tufo.
In evidenza anche un nuovo prodotto. È PLANITOP HDM MAXI, la nuova
malta bicomponente fibrorinforzata a elevata duttilità, a base di leganti a
reattività pozzolanica, per regolarizzare e rinforzare elementi strutturali in
pietra, mattone e tufo. Si aggiunge a PLANITOP HDM ed entrambe, insieme a MAPEGRID G 220 (speciale rete di fibre di vetro resistente agli alcali
per il rinforzo delle murature) compongono il sistema di rinforzo strutturale armato Mapei.
La zona dedicata alla manutenzione stradale ha visto, come prodotto di
maggiore rilievo, STABILSOIL 200 SYSTEM che viene proposto in due versioni: mono-componente (STABILSOIL 200 POLVERE) e bi-componente
(STABILSOIL 200 POLVERE unito al nuovo STABILSOIL 200 LATEX). Si tratta di un sistema innovativo per il riciclaggio a freddo del conglomerato
bituminoso esausto.
Tra i prodotti in evidenza anche MAPEPLAST LA,
un additivo liquido schiumogeno e coadiuvante
di pompaggio per calcestruzzi magri con un
dosaggio di cemento di 100-200 kg/m3.
Permette di confezionare calcestruzzi cellulari,
particolarmente indicati per il riempimento di
scavi a prova di cedimenti.
In evidenza, inoltre, MAPEGROUT SV, la malta
colabile a ritiro controllato, a presa e indurimento
rapidi, per la riparazione del calcestruzzo e il fissaggio di pozzetti, chiusini stradali e arredi urbani e il nuovo MAPEGROUT SV-T, la malta tissotropica a ritiro controllato a presa e indurimento
rapidi creata per riparare elementi e pavimentazioni in calcestruzzo anche in pendenza, rampe
carrabili e ripristinare o fissare canalette di scolo
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in calcestruzzo.
Nella zona dedicata alle opere in sotterraneo a
cui si rivolge l’UTT-Mapei (Underground
Technology Team) è, invece, stata proposta l’intera gamma dei prodotti della linea MAPEQUICK,
una gamma completa di acceleranti di presa
privi di alcali per calcestruzzi proiettati. E la caratura internazionale di questo specializzato Team
Mapei si può evincere sfogliando le pagine del
suo nuovo depliant di presentazione o entrando
nel sito internet dedicato www.utt-mapei.it.
Per quanto riguarda, infine, la gamma dei prodotti per finiture murali interne ed esterne, in
evidenza numerosi prodotti e sistemi di prodotto sempre più apprezzati dal mercato e appositamente sviluppati per una perfetta compatibilità
con i sistemi di ripristino delle superfici e nel
pieno rispetto delle specificità tecnologiche
richieste da ogni singolo intervento. A COLORITE
BETON (pittura semicoprente a base di resina
acrilica pura in dispersione acquosa per la
protezione di superfici in calcestruzzo, calcestruzzo armato o superfici cementizie in genere) si affiancano,
infatti, numerosi e specifici sistemi: ELASTOCOLOR SYSTEM, SILANCOLOR
SYSTEM, SILANCOLOR PLUS SYSTEM, SILEXCOLOR
SYSTEM, QUARZOLITE SYSTEM e COLORITE SYSTEM.
Sono tutti disponibili in un’ampia gamma di colori realizzabili con il sistema di colorazione automatico ColorMap.
Per concludere, una bella iniziativa
ha trovato spazio nella parte superiore dello stand: un corner è stato
dedicato al racconto fotografico di
una sponsorizzazione e di una singolare iniziativa che si è svolta a
Perugia nell’ambito di Eurochocolate 2006. In questa occasione
Mapei, insieme alla Manini
Prefabbricati SpA, ha contribuito
alla costruzione di un grande
muro a forma di tavoletta di cioccolato realizzato con blocchi di
calcestruzzo prefabbricato.
Un altro esempio di come la
comunicazione Mapei sia diversificata e sappia, come in questo
caso, far conoscere, oltre al proprio marchio, anche le molteplici
soluzioni che offre al vasto
mondo dell’edilizia.
Il prossimo appuntamento con il
Saie è fissato, sempre a Bologna,
dal 24 al 28 ottobre 2007.
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Diverse le tecnologie e diversi
i prodotti impiegati per
il ripristino dei due ponti
sul fiume Duero: uno in
calcestruzzo e l’altro in pietra.
el marzo del 2005, l’organo
regionale Junta de Castilla y
Leon ha deciso di intervenire sui
due ponti,uno in calcestruzzo e l’altro in
pietra, che permettono l’attraversamento del fiume Duero nel tratto tra
Peñafiel e Pesquera de Duero, località
nella provincia spagnola di Valladolid.
L’intervento ha riguardato inizialmente
il risanamento del ponte in calcestruzzo. Questa struttura era la più urgente
da ripristinare, perché consente il passaggio e l’attraversamento del fiume
Duero a macchine e camion. In una
seconda fase si è proceduto al restauro
anche dell’antico ponte in pietra, oramai chiuso al traffico e distante dal
N
32
primo solo pochi metri. Le due strutture
presentavano problemi diversi che
sono stati risolti applicando diverse e
specifiche soluzioni, sempre però “firmate” dai prodotti Mapei.
L’intervento sul ponte in pietra
Il ponte in pietra sul fiume Duero risale
al VI secolo d.C. ed è composto da sette
archi. Il ponte è riservato solo al passaggio pedonale e al traffico leggero. Di
questi archi i due centrali erano completamente distrutti. L’analisi effettuata
sul campo dall’Assistenza Tecnica
Ibermapei ha individuato una serie di
problemi che rendevano il ponte pericoloso per il passaggio, principalmente
a causa dello stato di abbandono generale in cui si trovava la struttura che si
era fatto via via più grave con il passare
degli anni.Inoltre,con il tempo,alla base
dei pilastri che sostengono il ponte si
era accumulato del materiale di scarto e
nelle giunture tra le pietre era cresciuta
della vegetazione selvatica che aveva
sgretolato la vecchia malta. I tecnici
hanno rilevato poi ulteriori danni: delle
crepe nei pilastri che sostengono gli
archi; la mancanza di sigillatura tra le
pietre su alcune porzioni di muro e la
presenza di fessure sulle volte di alcuni
archi che avevano causato il distacco di
blocchi di pietra.
L’intervento sulla struttura in pietra del
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ponte è stato diviso in due fasi distinte.
La prima fase è partita con un’accurata
pulizia delle superfici del ponte, eseguita con un’idropulitrice ad alta pressione.
Successivamente sono state riposizionate le pietre mancanti o danneggiate,
dopo di che è stata realizzata la stilatura
tra i corsi delle pietre con il legante deumidificante MAPE-ANTIQUE LC* mescolato con sabbia fine della zona. MAPEANTIQUE LC* è un legante pronto a
base di speciali materiali idraulici a reazione pozzolanica, fibre sintetiche e
additivi, resistente ai solfati e particolarmente adatto al restauro di murature
umide a causa dell’acqua di risalita o
danneggiate dai sali solubili. La riparazione delle fessure sulle volte degli archi
è stata effettuata con la malta tissotro-
In questa pagina: le immagini
mostrano il forte degrado
dell’antico ponte in pietra che,
prima del ripristino, era stato chiuso
al traffico.
L’intervento ha richiesto la
ricostruzione delle parti mancanti o
danneggiate, la riparazione delle
fessure e delle crepe, il
consolidamento degli archi e infine
la stilatura tra i corsi delle pietre.
pica MAPEGROUT T40* e la stilatura è
stata realizzata sempre con il legante
MAPE-ANTIQUE LC*.
Si è proceduto poi con l’intervento di
consolidamento di tutti gli archi del
ponte, eccetto che dei due centrali,
mediante l’iniezione del legante idraulico MAPE-ANTIQUE I*. Le iniezioni con
MAPE-ANTIQUE I* hanno lo scopo di
consolidare e riempire cavità, fessure e
porosità interne presenti nelle strutture
antiche in pietra e in mattone. Il giorno
precedente all’iniezione del legante è
stato necessario saturare con acqua la
struttura interna da consolidare, utilizzando gli stessi fori attraverso cui è stato
poi iniettato MAPE-ANTIQUE I*. MAPE33
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ANTIQUE I* è un legante premiscelato
resistente ai solfati che si usa per ottenere boiacche da iniezione per consolidare murature a sacco e per riempire
cavità, fessure e porosità interne presenti nelle strutture antiche in pietra e
mattone. Il prodotto è a base di materiali inorganici a reazione idraulica, speciali additivi e cariche ultrafini.
Nella seconda fase è stato necessario
rinforzare le basi dei due pilastri distrutti che si trovano a contatto con l’acqua
del fiume Duero con uno zoccolo in
cemento armato (questa fase è ancora
in corso) per poi ricostruire i pilastri e le
volte in pietra.
L’intervento sul ponte
in calcestruzzo
Il ponte che permette al traffico su
gomma di attraversare il fiume Duero è
stato realizzato in calcestruzzo ed è
caratterizzato da grandi arcate rafforzate da pilastrini laterali, da un piano di
scorrimento veicolare sostenuto da
travi sottostanti e da parapetti di sicurezza in ferro. Un’attenta analisi tecnica
ha portato alla luce una serie di problemi che “affliggevano” il ponte: i ferri di
armatura in alcuni tratti, causa il distacco di porzioni di calcestruzzo, erano a
vista e presentavano segni evidenti di
ossidazione. La situazione si presentava
piuttosto grave soprattutto nei pilastri
inferiori degli archi e nelle travi sotto il
piano di scorrimento. Inoltre l’uso,
durante la costruzione del ponte, di una
ghiaia di granulometria inadeguata
non ha permesso al calcestruzzo una
buona coesione al supporto e durante
il sopralluogo i tecnici hanno rilevato
anche la mancanza di un drenaggio
adeguato sulla superficie di scorrimento. L’aumento di sollecitazioni dovute
alla crescita del traffico su gomma, non
previste in fase di progetto della struttu-
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Nella pagina accanto, in basso: le foto
mostrano alcuni particolari del degrado del
ponte in calcestruzzo; si notano i ferri di
armatura scoperti e ossidati e,
successivamente, trattati con la malta
anticorrosiva Mapefer.
Qui sotto: dopo la ricostruzione delle parti
mancanti o rimosse, su tutta la superficie del
ponte è stata applicata la vernice protettiva
e decorativa Elastocolor.
A lato: il ponte riaperto al traffico in piena
sicurezza al termine dei lavori.
ra, e la mancanza di una manutenzione
adeguata nel tempo hanno fatto il resto.
Il ponte perciò non rispondeva più ai
livelli di sicurezza richiesti e aveva bisogno di un intervento di risanamento.
Dopo aver riscontrato i problemi,
l’Assistenza Tecnica di Ibermapei ha
definito e suggerito al cliente una serie
di interventi da effettuare con prodotti
studiati per strutture e materiali come
quelli utilizzati per questo ponte.
Per prima cosa è stata effettuata una
pulizia generale delle superfici da trattare mediante l’uso di un’idropulitrice
ad alta pressione. Poi sono state rimosse meccanicamente le porzioni di calcestruzzo ammalorato o in fase di distacco e sono stati portati in superficie
i ferri di armatura in cattivo stato. I ferri
sono stati stati poi spazzolati per eliminare la ruggine e le parti incoerenti e,
successivamente, sono stati trattati
con la malta anticorrosiva bicomponente a base di polimeri in dispersione
acquosa MAPEFER*. Dopo l’asciugamento di MAPEFER* le parti della struttura da cui era stato rimosso il calcestruzzo degradato sono state ripristinate con la malta a consistenza tissotropica MAPEGROUT T40*.
Per finire, le superfici ricostruite sono
state rasate con la malta cementizia
monocomponente a presa normale
MONOFINISH*. La riparazione e la sigillatura dei giunti di dilatazione della
superficie di scorrimento sono state
effettuate con la malta a ritiro compensato fibrorinforzato MAPEGROUT
COLABILE* e l’applicazione di una
membrana in pvc con spessore di 1,2
mm armata con una rete di poliestere.
Terminato l’intervento di ristrutturazione l’intera superficie del ponte è stata
trattata con la vernice elastica ELASTOCOLOR PITTURA*. Oltre a dare alla struttura un aspetto piacevole e omogeneo,
la vernice permette l’impermeabilizzazione e la protezione delle superfici in
calcestruzzo dagli agenti aggressivi
presenti nell’atmosfera.
Questo articolo è
tratto da
“Realidad Mapei”,
n. 6, il periodico
edito da
Ibermapei.
*Prodotti Mapei:
i prodotti citati in questo
articolo appartengono
alla linea “Prodotti per
edilizia”. Le relative schede
tecniche sono contenute
nel CD/DVD “Mapei
Global Infonet” e nel sito
internet www.mapei.com.
Elastocolor Pittura: vernica
elastica protettiva e decorativa per
calcestruzzo a base di resine acriliche in
dispersione acquosa.
Mape-Antique LC: legante, esente da
cemento, per malte chiare deumidificanti
per il risanamento delle murature umide in
pietra, mattone e tufo.
Mape-Antique I: legante idraulico
fillerizzato esente da cemento per il
consolidamento, mediante iniezione, di
strutture in pietra, mattoni e tufo.
Mapefer: malta cementizia anticorrosiva
bicomponente per la protezione dei ferri di
armatura.
Mapegrout T40: malta tissotropica a
media resistenza (40 N/mm2) per il
risanamento del calcestruzzo.
Mapegrout Colabile: malta a ritiro
compensato fibrorinforzata per il
risanamento del calcestruzzo.
Monofinish: malta cementizia
monocomponente a presa normale per la
rasatura del calcestruzzo.
SCHEDA TECNICA
Ponti sul fiume Duero, nel tratto tra Peñafiel
e Pesquera de Duero (Valladolid – Spagna)
Intervento:
per il ponte in calcestruzzo: trattamento dei
ferri di armatura, ricostruzione delle parti
ammalorate, rasatura e finitura colorata;
per il ponte in pietra: consolidamento
strutturale, sostituzione delle pietre
mancanti e stilatura dei corsi
Anno di intervento: 2005
Committente: Junta de Castilla y Leon
Impresa appaltatrice: Constructora
Hispànica S.A.
Impresa esecutrice: Evotec
Coordinamento Mapei: Manuel Angel
López, Ibermapei
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36 41 Navigli ok
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DOPO ACCURATE INDAGINI PREPARATORIE E PROVE DI
CANTIERE, È INIZIATO IL COMPLESSO RECUPERO
CONSERVATIVO DEI MURI SPONDALI DEL
NAVIGLIO GRANDE DI MILANO.
’origine dei Navigli milanesi risale al 1151, quando iniziò la costruzione del primo tratto del Naviglio Grande,
seguito nel 1400 dal Naviglio della Martesana, che collega le acque del Ticino con quelle dell’Adda, dal Naviglio di
Pavia, iniziato nel 1300 ma ultimato sotto il governo austriaco, dal Naviglio di Bereguardo e da quello di Paderno. La rete
dei Navigli, che ancora oggi si snoda a Milano e nella pianura che la circonda, si presenta come un geniale sistema di
canali (con un’estensione di oltre 250 km) che fino ai primi
decenni del ‘900 rappresentava un importante elemento di
sviluppo economico sia per l’irrigazione delle campagne
che per il trasporto delle merci.
Negli anni tra il 1940 e il 1960 gran parte dei canali all’inter-
L
36
no delle cerchia milanese fu interrato e quello che oggi
rimane a cielo aperto è sotto il vincolo storico-ambientale.
Purtroppo le opere strutturali che caratterizzano ancora
oggi i Navigli - le chiuse, le conche, le passerelle e i muri
spondali - sono state lasciate per decenni in uno stato di
incuria e degrado, a causa anche dell’abbandono della navigazione lungo i canali.
Le strutture che hanno risentito maggiormente di questo
stato di fatto sono stati proprio i muri di sponda, la cui
manutenzione veniva effettuata senza sistematicità già
nell’Ottocento, quando i pochi e frammentari interventi di
manutenzione ordinaria si riducevano solamente alla sistemazione della loro parte superficiale.
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Una veduta del Naviglio agli inizi del Novecento. (Tratto da “Milano, il volto della città perduta” - Edizioni Celip, Milano).
L’idea del Master Plan
L’urbanizzazione più intensa, il traffico automobilistico particolarmente pesante e quello tranviaro sulle alzaie, gli scavi
continui per il rinterro di sottoservizi, sono state durante gli
anni tra le cause che hanno minato la stabilità dei muri
spondali dei Navigli, soprattutto del Naviglio Grande. Infatti
le strutture di quest’ultimo sono più antiche rispetto agli
altri Navigli. Il degrado causato dalla mancanza di materiale
e i vistosi fuoripiombo risultavano particolarmente diffusi e
coinvolgevano le diverse tipologie dei muri realizzati durante varie epoche.
Il rilievo delle zone realmente danneggiate, quelle più soggette alle maggiori spinte del terreno, risultava difficile per-
ché queste parti sono spesso “nascoste” da interventi successivi nel tempo. Alcuni anni fa la Regione Lombardia si
rese conto della necessità e dell’urgenza di effettuare interventi integrati per la messa in sicurezza statica, con tecniche
di consolidamento rispettose della storicità dei manufatti.
Per questo è stato promosso un Master Plan dei Navigli
Lombardi (frutto di una convenzione fra Regione Lombardia
e Politecnico di Milano e gestito dalla Società Navigli
Lombardi s.c.a.r.l.) che rappresenta la cornice di riflessione di
tutto l’insieme di competenze pluridisciplinari, finalizzato a
individuare gli interventi prioritari concreti da adottare per il
risanamento dell’intero sistema Navigli a partire proprio dal
recupero delle sponde.
37
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2004: il cantiere-pilota
Nel 2004 sono partite le indagini effettuate sui muri spondali dei Navigli,
proseguite poi con una serie di prove
coordinate e calibrate effettuate in un
“cantiere pilota” aperto su un tratto
del Naviglio Grande in prossimità
della Darsena.
Durante l’annuale asciutta primaverile
dei Navigli, nel cantiere-pilota sono
state eseguite, oltre all’analisi storicoarchivistica, una serie di indagini e
prove: un sopralluogo visivo che ha
avuto lo scopo di individuare i diversi
tipi di materiali lapidei utilizzati nella
costruzione delle sponde e di verificare il loro stato di conservazione, il
degrado e la precarietà statica; una
serie di trincee e pozzetti d’ispezione
per poter constatare la reale geometria e consistenza materica del muro;
alcuni carotaggi orizzontali nelle
murature per definire lo spessore del
muro; l’endoscopia necessaria per
osservare direttamente i fori di sondaggio eseguiti nelle murature e
poter così ricostruire la reale stratigrafia del muro di sponda; i sondaggi verticali e inclinati per la caratterizzazione del terreno; le prove penetrometriche dinamiche per la caratterizzazione
del terreno; le indagini georadar che
hanno definito lo spessore e la geometria del muro di sponda; le indagini
soniche necessarie per definire lo
spessore e le proprietà meccaniche
del muro di sponda; il prelievo di
malta e di mattoni per la definizione
delle caratteristiche fisico-meccaniche, utili nella scelta delle malte per il
consolidamento conservativo.
Le prove e le diverse competenze
coinvolte hanno prodotto una quantità significativa di dati.
Nel cantiere era presente anche
l’Assistenza Tecnica Mapei che ha
inviato campioni di materiali ai propri
laboratori, testando e utilizzando in
Foto 1.
Il Naviglio Grande nei pressi
del Ponte di Via Valenza.
Foto 2.
Vista d’insieme e particolare
del muro spondale in una
fase preparatoria della
stilatura dei giunti di
allettamento tra i mattoni.
Foto 3.
Frattazzatura della malta di
allettamento e pulitura dei
mattoni. Particolare della
superficie dei giunti.
38
Al restauro conservativo delle sponde dei
Navigli di Milano abbiamo già dedicato un
articolo nel n. 66-settembre 2004 di Realtà
Mapei, dove veniva presentato il cantiere-pilota
aperto nella primavera del 2004. Nell’articolo
venivano dettagliatamente descritte le analisi e
le prove effettuate in laboratorio e sul
manufatto, nonché i prodotti testati per
l’intervento. Riprendiamo in queste pagine
l’argomento per descrivere le successive fasi dei
lavori, che hanno visto, nell’autunno del 2005, l’apertura di un campoprova e, nel 2006, l’esecuzione dell’intervento di risanamento su un
primo tratto dei muri spondali del Naviglio Grande.
prova una serie di prodotti adeguati
per questo intervento.
Sul n. 66 di Realtà Mapei è stato pubblicato un ampio articolo che contiene maggiori e più ampie informazioni
su questa fase dei lavori.
La procedura seguita nel cantierepilota e la scelta delle modalità applicative e interpretative delle prove
hanno permesso di mettere a punto
quali fossero, fra le tecniche non
distruttive, le più affidabili per intervenire con successo sulle sponde.
La lunga analisi effettuata nel 2004 ha
avuto anche lo scopo di permettere la
stesura di “Linee Guida” (a cui Mapei
ha collaborato attivamente con le
relazioni dei suoi tecnici) per definire
le tecniche di intervento più appropriate per intervenire nei vari tratti in
cui si differenziano, per tipologia
costruttiva e patologia, i muri spondali dei Navigli.
2005: il campo-prova
Nell’autunno 2005 sono state eseguite le campionature dei materiali da
impiegare per il recupero della funzionalità statica dei muri spondali del
Naviglio Grande. La porzione di muratura, indicata dalla Direzione Lavori, in
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cui l’Assistenza Tecnica del Gruppo
Edilizia Mapei ha testato malte esenti
da cemento come espressamente
richiesto, è stata individuata in un’area
spondale realizzata in mattoni pieni
sul Naviglio Grande nei pressi del
Ponte di Via Valenza. Il procedimento
adottato ha previsto dapprima la stilatura dei giunti di allettamento tra i
mattoni e, successivamente, il consolidamento della stessa muratura
mediante iniezione di boiacche esenti
da cemento. Infatti i due prodotti consigliati dall’Assistenza Tecnica Mapei
appartengono alla linea MAPE-ANTIQUE, una gamma completa di prodot1
CRONOLOGIA DELL’INTERVENTO
• Primavera 2004 – Il cantiere-pilota:
indagini e prove per identificare le metodologie di intervento e i prodotti più
adeguati.
• Autunno 2005 – Il campo-prova: campionatura dei materiali in un’area spondale nel pressi del ponte di Via Valenza.
• Primavera e autunno 2006 – Esecuzione
dell’intervento nel tratto compreso tra la
Darsena e il ponte di Via Valenza.
ti per il risanamento delle murature
umide oppure degradate costituiti da
calce ed Ecopozzolana.
Successivamente è stata realizzata
un’ulteriore campionatura nei pressi
della Darsena: qui è stata prevista la
ricostruzione della muratura mista in
mattoni e pietra esistente, costituita
prevalentemente in ceppo lombardo,
mediante la tecnica dello “scuci-cuci”.
2006: l’intervento di recupero
I risultati della campionatura hanno
soddisfatto la Direzione e la
Sovrintendenza, per cui le procedure
e i prodotti testati nel campo prova
sono stati impiegati nell’intervento di
consolidamento statico e restauro
conservativo delle sponde del
Naviglio Grande, dalla Darsena a Ponte
Valenza. I lavori sono stati eseguiti
durante i periodi di asciutta del
Naviglio, nella primavera e nell’autunno del 2006. Più dettagliatamente, le
operazioni eseguite sono state le
seguenti.
Stilatura dei giunti di allettamento tra i
mattoni.
Inizialmente è stato effettuato un
accurato lavaggio con acqua a bassa
pressione delle superfici interessate
dalle campionature per rimuovere le
parti incoerenti e in fase di distacco. Il
giorno seguente è stata applicata
manualmente la malta di allettamento
composta dal legante idraulico di
calce ed Ecopozzolana MAPE-ANTIQUE LC* miscelato con GHIAIETTO 08* nella proporzione di 1: 2. Lo spessore della malta applicata per effettuare
la stilatura è stato superiore a 30 mm.
La scelta di questa particolare miscela
è stata funzionale alle richieste fatte
dalla Direzione Lavori che ha espressamente richiesto l’impiego di una
malta a base di calce, con totale assenza di cemento, di colore chiaro e con
aggregati scuri in curva granulometrica fino a 8 mm.
La superficie finale dei giunti è stata
particolarmente curata durante la fase
applicativa, in quanto doveva risultare
a raso rispetto a quella dei corsi dei
mattoni e “mettere in evidenza” l’inerte presente nella malta.
Consolidamento
delle
murature
mediante iniezione.
Per effettuare il consolidamento della
muratura, si è partiti dal posizionamento su tutta la parete, dove in precedenza era stata realizzata la stilatura
dei giunti di allettamento, di tubicini
di plastica morbida. I tubicini avevano
un diametro di 10 mm ed erano in
Foto 4.
Realizzazione di fori nei
muri spondali come sede
dei tubicini di gomma.
Foto 5.
Visione complessiva del
muro prima dell’iniezione.
Foto 6.
Iniezioni di consolidamento
con Mape-Antique I.
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Foto 7.
Messa in sicurezza della
muratura prima della
ricostruzione dei tratti non
recuperabili.
10
Foto 8 e 9.
Intervento di ricostruzione delle
porzioni di muro rimosse con l’utilizzo
di Mape-Antique LC.
7
Foto 10.
Vista d’insieme del muro spondale a
intervento ultimato.
Foto 11.
Il Naviglio Grande dopo la piena
dell’inverno 2006.
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40
numero non inferiore a 10 per ogni
metro quadrato, opportunamente
distanziati l’uno dall’altro.
Prima di eseguire il consolidamento
della muratura è stato necessario
iniettare dell’acqua a bassa pressione,
utilizzando gli stessi tubicini precedentemente posizionati, per eliminare
il limo e il materiale incoerente presente all’interno della struttura.
Il giorno successivo alla saturazione
del supporto, per consentire anche lo
smaltimento dell’eventuale acqua
libera ristagnante all’interno, è stata
effettuata l’iniezione di MAPE-ANTIQUE I* (legante idraulico a base di
calce ed Ecopozzolana, esente da
cemento), con una pompa manuale
per boiacche, a bassissima pressione.
L’operazione è stata realizzata partendo dall’iniettore posto nella zona più
bassa e, alla prima fuoriuscita del prodotto dal tubicino posto nelle vicinanze, è stata interrotta l’iniezione di
MAPE-ANTIQUE I*, chiuso il tubicino
attraverso il quale si stava iniettando e
proseguito l’intervento dall’iniettore
da cui era fuoriuscito il materiale.
A completamento dell’iniezione la
superficie campionata è stata lavata
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con acqua per eliminare le colature
lasciate dal materiale fuoriuscito dai
tubicini di plastica.
Ricostruzione della muratura esistente
mediante la tecnica dello “scuci-cuci”.
Alcune porzioni dei muri spondali esistenti hanno richiesto una ricostruzione, in quanto non più recuperabili e
non più in grado di assolvere alla loro
funzione sia statica che meccanica.
Dopo aver messo in sicurezza la muratura esistente puntellandola, si è proceduto ad aprire una breccia nella
zona dell’intervento.
La successiva ricostruzione delle porzioni rimosse è stata eseguita attraverso il riposizionamento dei mattoni
pieni e della pietra (ceppo lombardo)
con MAPE-ANTIQUE LC* miscelato con
GHIAIETTO 0-8, nel rapporto 1: 2,5.
*Prodotti Mapei:
i prodotti citati
appartengono alla
linea “Prodotti per
edilizia”. Le relative
schede tecniche sono
contenute nel
CD/DVD “Mapei
Global Infonet” e nel
sito www.mapei.com.
Mape-Antique I: legante idraulico
fillerizzato esente da cemento per il
consolidamento, mediante iniezione, di
strutture in pietra, mattoni e tufo.
Mape-Antique LC: legante, privo di
cemento, per malte chiare deumidificanti
per il risanamento delle murature umide in
pietra, mattone e tufo.
SCHEDA TECNICA
Mura spondali del Naviglio Grande, Milano
Intervento: consolidamento statico e
restauro conservativo delle sponde del
Naviglio Grande nel tratto compreso tra la
Darsena e il ponte di Via Valenza
Anno di intervento: 2005-2006
Committente: Comune di Milano – Settore
Tecnico Infrastrutture Ponti; ing. Di Martino
(Responsabile procedimento) e ing. Sala
(Direzione Lavori)
Progetto: ing. Ardizzon, prof. Migliacci
(Politecnico di Milano) e ing. Sala
Supervisione: Soprintendenza per i beni
architettonici e per il paesaggio di Milano,
arch. Corrieri
Impresa: ICEMS, De Campo ICG e Sandrini
Coordinamento Mapei: Davide Bandera,
Paolo Banfo, Giorgio D’Alò, Luca Ferrari,
Massimiliano Nicastro e Matteo Venturini
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Foto 1.
La Basilica di S. Ambrogio. Sulla destra, è
visibile il Campanile dei Monaci.
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Qui sopra, il nuovo bookshop realizzato
nell’atrio di ingresso antistante il
Campanile dei Monaci al termine
dell’intervento di restauro.
Foto 2.
Il vecchio banco vendita posizionato vicino
al portale destro della Basilica.
ei due campanili che caratterizzano la Basilica di S.Ambrogio,
quello dei Monaci, a destra, è il
più antico (probabilmente si tratta
della torre campanaria più antica di
Milano) ed è stato edificato nel IX secolo dalla comunità benedettina qui
insediatasi fin dal 789. A sinistra si trova
il Campanile dei Canonici, eretto diversi anni più tardi, nel 1128, e rimasto
incompiuto fino al 1889 quando fu ultimata la cella campanaria.
Il Campanile dei Monaci, oggetto dell’intervento descritto in queste pagine,
si presenta a pianta quadrata con fusto
liscio, aperto solo dalle arcate della
parte superiore dove si trova ancora
una campana di bronzo.
Probabilmente la struttura doveva
avere in origine una struttura più articolata perché al suo interno sono visibili antiche bifore murate.
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Foto 3.
Abbattimento del muro che
impediva il collegamento tra
la torre e la cappella attigua.
Foto 4.
Stilatura dei giunti eseguita
con Mape-Antique MC e
rifinita con Mape-Antique FC.
Foto 5.
Dopo un’accurata pulizia, la
riquadratura dell’imbotte
della finestra è stata
ripristinata con Mape-Antique
Mc e con Mape-Antique FC.
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intervento era la realizzazione di un
nuovo bookshop che avrebbe sostituito il vecchio banco di vendita di materiale librario e fotografico collocato
all’ingresso della Basilica, in prossimità
del portale destro, in una posizione
ingombrante e tale da disturbare la
fruizione e il silenzio della chiesa.
Secondo gli architetti incaricati Matteo
Tartufoli e Nicola Berlucchi, il progetto
era improntato su alcune linee guida:
gli arredi e le opere riguardanti il
bookshop dovevano essere realizzate
nel rispetto delle murature originarie e
perciò completamente reversibili; le
demolizioni previste riguardavano i
vecchi impianti di riscaldamento obsoleti e non più in uso o tamponamenti
di aperture preesistenti. Inoltre le operazioni di restauro dovevano risultare
puramente conservative e finalizzate
alla pulitura delle superfici, all’asportazione dei vecchi soppalchi intermedi e
alla conservazione delle strutture
lignee e in pietra, oltre al restauro,
all’integrazione e alla valorizzazione
degli intonaci esistenti. I nuovi impian-
Intervento di ripristino e restauro
Nel 2005 il Campanile dei Monaci della
Basilica di S. Ambrogio è stato oggetto
di un intervento di ripristino e di
restauro a cui hanno contribuito
Mapei e Zambon Group, che hanno
voluto continuare la loro opera di
sponsor (vedi box nella pagina accanto). Oltre a essere sponsor, Mapei ha
contribuito all’intervento sia con la fornitura di prodotti e soluzioni tecniche
all’avanguardia che con la continua
assistenza tecnica sul cantiere. In particolare, sono stati utilizzati diversi prodotti appartenenti alla linea MAPEANTIQUE, soluzioni totalmente esenti
da cemento, a base di calce ed EcoPozzolana, prodotto quest’ultimo di
colore molto chiaro, particolarmente
ricco di silice amorfa e ad alta reattività, specificatamente formulato da
Mapei per il recupero di edifici storici
in muratura.
8
Analisi dell’intervento
I lavori descritti in queste pagine
hanno interessato la torre campanaria
e l’atrio di ingresso antistante il campanile. L’obiettivo di questo delicato
Foto 6.
Stuccatura delle fessure presenti
sulle travi con Ravemul 017
della Vinavil e segatura.
Foto 7.
Stuccatura delle fughe a
pavimento con Mapegrout SV.
Foto 8.
Ricostruzione dell’imbotte con
Mape-Antique Rinzaffo, MapeAntique MC e Mape-Antique FC.
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ti, elettrici e meccanici, dovevano essere inseriti nei nuovi arredi (semplicemente appoggiati) o applicati esternamente alle superfici murarie così da
non interferire con il monumento stesso. In ultima analisi era previsto anche
il recupero delle campane.
Esecuzione dell’intervento
Gli interventi effettuati hanno interessato contemporaneamente due zone
tra loro distinte: l’interno della torre
campanaria e l’atrio di ingresso antistante il campanile, ma per una maggior comprensione dei passaggi tecnici abbiamo preferito una descrizione
separata.
Torre campanaria
All’interno della torre campanaria si è
proceduto alla rimozione dei soppalchi realizzati in legno e in ferro, ormai
adibiti solo a deposito.
Successivamente si è provveduto alla
chiusura dei vuoti lasciati nella muratura dalle travi metalliche di sostegno
dei soppalchi; a questo scopo sono
stati impiegati dei mattoni che presentavano caratteristiche fisico-meccaniche simili a quelle dei materiali impiegati in origine e, come malta di allettamento, MAPE-ANTIQUE MC*, malta
chiara deumidificante e traspirante.
Si è proceduto poi alla demolizione del
muro realizzato in tempi recenti a
chiusura di un passaggio originario tra
la torre e la cappella attigua, situata
all’interno della Basilica. L’intervento di
demolizione è stato effettuato
manualmente per non provocare
eccessive vibrazioni sulla muratura
che, dal lato della cappella, presenta
degli affreschi. Il rifacimento parziale
delle spallette della nuova porta di
accesso è stato eseguito con MAPEANTIQUE MC* e il lavoro è stato rifinito
con MAPE-ANTIQUE FC*, finitura chiara, opportunamente pigmentata in
cantiere per ottenere un effetto cromatico il più possibile simile a quello
del tonachino preesistente.
Le murature interne in mattoni sono
state accuratamente idrolavate al fine
di rimuovere completamente le parti
polverulenti e i depositi superficiali
accumulatisi durante gli anni. Grazie
all’utilizzo di microscalpelli e martelletti si è provveduto alla scarnitura dei
giunti di allettamento tra i mattoni,
realizzati in passato con prodotti
cementizi o in malta bastarda. La stilatura dei giunti è stata eseguita con
MAPE-ANTIQUE MC* e rifinita successivamente con MAPE-ANTIQUE FC*;
anche in questo caso la malta da finitura è stata pigmentata in loco.
L’ulteriore trattamento finale della
parte inferiore del paramento murario
è stato effettuato mediante la tecnica
della “scialbatura” con latte di calce.
Questa operazione si è resa necessaria
per ripristinare la situazione originaria
e omogeneizzare le zone in cui si è
intervenuto.
Il ripristino ha riguardato la riquadratura dell’imbotte della finestra, eseguita
solo dopo aver spazzolato accuratamente le superfici ed averle pulite a
secco con spugnette “wishab”. E’ stata
poi ripristinata la quadratura degli spi-
IL
PRECEDENTE INTERVENTO DI RESTAURO
DELL’ORATORIO DELLA PASSIONE
La Basilica di Sant’Ambrogio era stata realizzata per
volere del Santo a cui è intitolata e forse, insieme al
Duomo, è quella più amata dai milanesi e la più
conosciuta dai turisti che visitano la città. Proprio
per onorare il significato profondo che riveste l’edificio sacro per la comunità cittadina, alcuni anni
fa Mapei e Zambon Group hanno deciso di dare un
contributo alla sua rinascita. E’ nato così il progetto di restauro dell’Oratorio della Passione,
annesso alla Basilica e consegnato sia alla diocesi ambrosiana che alla città di Milano nel 2004.
L’importanza dell’evento è stata sottolineata anche
dalla pubblicazione dell’opera monografica
“Oratorio della Passione in Sant’Ambrogio a
Milano”, realizzato da Mapei e Zambon Group. Inoltre
su questo intervento è stato pubblicato un lungo e
dettagliato articolo su Realtà Mapei n. 66.
Nel 2005 i due sponsor hanno voluto continuare la
collaborazione impegnandosi nell’intervento di restauro effettuato sul Campanile dei Monaci.
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goli e del davanzale della finestra con
MAPE-ANTIQUE MC* e MAPE-ANTIQUE FC*. Il ritocco del disegno pittorico è stato realizzato con l’impiego di
acquerelli e tinte a calce nelle campiture di fondo secondo i colori definiti
dalla Direzione Lavori.
E’ stato anche sostituito il vecchio serramento con uno nuovo motorizzato
ad anta unica.
Il solaio in legno soprastante è stato
inizialmente lavato utilizzando acqua
e tensioattivi e successivamente spazzolato. In seguito è stato stuccato con
una pasta di legno ottenuta miscelando RAVEMUL 017*, omopolimero acetovinilico in dispersione acquosa prodotto da Vinavil - società appartenente al Gruppo Mapei - con segatura. Il
composto così ottenuto è stato applicato per sigillare gli spazi tra gli assiti e
le fessure presenti lungo le travi di
sostegno. L’ultima fase ha interessato
il trattamento antiparassitario consolidante e la mordenzatura finale.
Inizialmente le stuccature cementizie
tra le lastre in pietra della pavimentazione e dei gradini che collegano l’atrio di ingresso con il campanile, sono
state rimosse manualmente con degli
scalpelli, previa pulitura delle superfici
con spazzole di saggina e successivi
lavaggi a pressione con acqua e tensioattivi. Dopo di che è stata effettuata
la stuccatura delle fughe con MAPEGROUT SV*, malta a presa e indurimento rapidi, opportunamente pigmentata fino a raggiungere il colore
originario.
Atrio di ingresso antistante il campanile
La zona antistante l’ingresso al campanile si presentava con intonaci degradati di colore grigiastro, polverulenti e
poco coesivi. L’intervento è stato eseguito mediante l’asportazione delle
parti incoerenti e la rimozione del vecchio impianto di riscaldamento ad
aria. Il riempimento dei piccoli vuoti
lasciati da queste lavorazioni e la ricostruzione della modanatura della cornice sottostante la volta e la lunetta,
sono stati effettuati con i prodotti
della linea MAPE-ANTIQUE*.
In particolar modo la ricostruzione
dell’intonaco è stata effettuata con
l’applicazione a cazzuola della malta
premiscelata “sali resistente” esente da
cemento MAPE-ANTIQUE RINZAFFO*;
la malta è stata stesa in uno spessore
di circa 5 mm. Questo strato sottile di
fondo è in grado di migliorare l’aggrappo del successivo prodotto da
intonaco e, allo stesso tempo, permet46
Durante la fase di pulitura degli
affreschi è stato rinvenuto un
panneggio pittorico.
Qui sopra, alcune fasi delle
operazioni di restauro.
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te di formare una barriera resistente ai
sali che eventualmente dovessero
essere presenti nella muratura. Si è
proceduto poi all’applicazione a cazzuola di MAPE-ANTIQUE MC* in uno
spessore di circa 2 cm. Infine tutte le
superfici, comprese quelle dell’imbotte del passaggio tra l’atrio e il campanile, sono state rasate con MAPE-ANTIQUE FC* e poi trattate con una pittura
a base di calce beige chiaro, colore
indicato dalla Direzione Lavori.
Nella zona angolare destra, al di sopra
del passaggio, è stata ricostruita geometricamente la porzione di lesena
mancante. L’operazione è stata compiuta posizionando dapprima delle
barre pultruse in fibra di vetro (MAPEROD G*) creando una sorta di “struttura a castelletto” e, successivamente,
mediante l’applicazione dei prodotti
della linea MAPE-ANTIQUE*. Anche in
questo caso la superficie è stata trattata con la stessa pittura a base calce
descritta in precedenza.
Restauro dell’affresco ritrovato
Durante le fasi preliminari di pulitura
degli affreschi ottocenteschi, presenti
sia sulla volta che sulla lunetta dell’atrio antistante la torre campanaria, è
stato rinvenuto un pregevole panneggio pittorico realizzato precedentemente a quello visibile.
Il ritrovamento ha spinto la
Sovrintendenza BB.AA. di Milano e il
responsabile per la Curia, arch.
Capponi, a verificare tramite ulteriori
indagini la qualità e i soggetti rappresentati nell’affresco sottostante. Le
operazioni di pulitura hanno evidenziato così la presenza su tutta la zona
di affreschi in buono stato di conservazione e di particolare bellezza pittorica, realizzati con la tecnica “del buon
fresco“ su intonachino appartenente
all’originaria cappella del Santissimo,
prima della costruzione dell’attuale
porta di accesso al campanile E’ stato
perciò rimosso totalmente, con delicate tecniche manuali, lo strato di tonachino affrescato sovrastante. Sono
emerse due figure alate a grandezza
naturale che campeggiano su semplici
elementi architettonici e incorniciano,
nella parte centrale dell’intradosso,
“L’Eterno in Gloria”, un tema già presente nella cappella della Vergine,
situata nella navata laterale sinistra di
S. Ambrogio. Sulla lunetta invece sono
rappresentati dei putti tra le nubi,
deturpati però da una serie di lacune a
causa della presenza di elementi architettonici in aggetto.
*Prodotti Mapei:
i prodotti citati in questo
articolo appartengono
alla linea “Prodotti per
edilizia”. Le relative
schede tecniche sono
contenute nel CD/DVD
“Mapei Global Infonet” e
nel sito internet
www.mapei.com.
Mapegrout SV: malta
colabile a ritiro controllato, a presa ed
indurimento rapidi, per la riparazione del
calcestruzzo e il fissaggio di pozzetti,
chiusini stradali e arredi urbani.
Mape-Antique Rinzaffo: malta
premiscelata “sali resistente”, di colore
chiaro, esente da cemento, da applicare
prima di realizzare intonaci deumidificanti
con Mape-Antique MC su supporti in
pietra, mattone e tufo.
Mape-Antique MC: malta premiscelata
deumidificante di colore chiaro, esente da
cemento, per il risanamento delle murature
umide in pietra, mattone e tufo.
Mape-Antique FC: malta fine priva di
cemento di colore chiaro per la finitura di
intonaci deumidificanti applicati su
muratura in pietra, mattone e tufo.
Disponibile anche nella versione MapeAntique FC/R di colore cocciopesto.
Maperod G: barre pultruse in fibre di vetro,
per il rinforzo strutturale di elementi in
calcestruzzo armato e muratura.
Ravemul 017: dispersione acquosa di un
omopolimero acetovinilico al 50% di solidi,
non plastificato, a media densità. (prodotto
da Vinavil SpA, società del Gruppo Mapei).
SCHEDA TECNICA
Campanile dei Monaci della Basilica di
S.Ambrogio, Milano.
Intervento: risanamento degli intonaci,
protezione e decorazione delle superfici
murarie.
Anno di intervento: 2005
Committente: Parrocchia di S.Ambrogio
(Monsignore De Scalzi, arch. Capponi)
Direzione lavori: Sovrintendenza BB.AA. di
Milano (arch. Artioli e arch.Corrieri)
Progetto: Studio Nicola Berlucchi,
M2P Associati
Impresa esecutrice: Acep Restauri Civili e
Monumentali
Capo restauratore: Leonida Pelagalli
Coordinamento Mapei: Pasquale Zaffaroni,
Davide Bandera, Roberto Belluco
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NELLA PRODUZIONE MAPEI VENGONO PROPOSTI DUE DIVERSI SISTEMI PER GLI INTERVENTI DI RINFORZO, SPECIFICAMENTE
STUDIATI PER LE DIVERSE ESIGENZE DELLE STRUTTURE IN CALCESTRUZZO E DEGLI EDIFICI IN MURATURA.
FRP SYSTEM – per strutture in calcestruzzo
Si tratta di un innovativo sistema per il rinforzo delle strutture degradate o danneggiate e per
l’adeguamento statico, in particolare in campo antisismico, di strutture in calcestruzzo armato, precompresso e in acciaio. FRP SYSTEM è un
gamma completa di materiali compositi a base di fibre ad alta ed altissima resistenza meccanica e resine polimeriche. La linea comprende:
• MAPEWRAP C E MAPEWRAP G: tessuti uniassiali, biassiali e quadriassiali in fibre di carbonio e vetro;
• MAPEWRAP C FIOCCO e MAPEWRAP G FIOCCO: linea completa di
“corde” realizzate con fibre unidirezionali in carbonio e vetro per la
realizzazione di ancoraggi;
• MAPEROD C e MAPEROD G: barre pultruse in fibre di carbonio e
vetro, ad aderenza migliorata;
• CARBOPLATE: lamine pultruse in fibre di carbonio preimpregnate
con resina epossidica, protette da una doppia pellicola di plastica;
• CARBOTUBE: tubi pultrusi in fibre di carbonio, protetti da una pellicola di plastica per consolidamenti in strutture voltate e paramenti
murari, mediante iniezione di resine epossidiche;
• MAPEWRAP PRIMER 1, MAPEWRAP 11, MAPEWRAP 12, MAPEWRAP 21,
MAPEWRAP 31, ADESILEX PG1 e ADESILEX PG2: linea completa di resine polimeriche appositamente formulate per la preparazione del supporto, l’impregnazione, l’incollaggio e l’ancoraggio dei tessuti,“corde”, barre, lamine e tubi.
SISTEMA MAPEGRID G220+PLANITOP HDM – per il
rinforzo strutturale “armato” di edifici in muratura
Nato dalla ricerca più avanzata, questo innovativo sistema si compone dei prodotti :
• MAPEGRID G220: una speciale rete di fibre di vetro resistente agli
alcali per il rinforzo delle murature, caratterizzata da un’elevata resistenza a trazione (45 kN/m) e un’ottima stabilità dimensionale. E’ resistente agli agenti atmosferici, totalmente immune da fenomeni di corrosione, leggera e maneggevole e, inoltre, facile da tagliare e adattare
alla conformazione del supporto;
• PLANITOP HDM e PLANITOP HDM MAXI (per spessori fino a 6 mm
la prima e fino a 25 mm la versione MAXI): sono malte bicomponenti
ad elevata duttilità, studiate per regolarizzare e rinforzare elementi
strutturali in pietra, mattone e tufo. Sono caratterizzate da ottima adesione, basso modulo elastico, resistenza agli agenti aggressivi presenti nell’atmosfera e facilità di applicazione; inoltre sono impermeabili e
non fessurano.
Il sistema di rinforzo strutturale armato MAPEGRID G220+PLANITOP
HDM presenta un’elevata duttilità e capacità di dissipazione dell’energia sismica, resistenza alle elevate temperature e buona permeabilità
al vapore. E’ inoltre applicabile anche su murature umide e consente
ridotto spessore dell’intervento.
Per maggiori informazioni su questi prodotti, consultare le relative schede tecniche, disponibili nel sito www.mapei.com.
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I LOCALI DI UNA FABBRICA
DISMESSA DIVENTANO
IL PARCHEGGIO
DEL MODERNO SHOPPING
CENTRE DOMINA NELLA
CAPITALE LETTONE
iga può ben essere considerata lo
specchio della Lettonia di oggi, di
cui è capitale. Questa nazione,
per secoli preda delle dominazioni
svedese, tedesca e russa, ha infine raggiunto la propria indipendenza
dall’URSS nel 1991 ed è entrata a far
parte della NATO nel marzo 2004 e
dell’Unione Europea nel maggio dello
stesso anno. A Riga, città della costa
baltica attraversata dal fiume Daugava,
le tracce del passato e le aspirazioni ad
un futuro moderno ed europeo sono
entrambe evidenti. Il centro storico
conserva palazzi centenari in stile
tedesco mentre nelle periferie si innalzano grigi casermoni dell’era sovietica.
La città nuova risale per lo più al XIX
secolo e alterna edifici residenziali ad
aree commerciali: questa è la zona più
moderna, quella in cui più si avverte
l’innalzamento dello standard di vita
dei lettoni, qui sfrecciano auto straniere di lusso e qui si trovano i grandi
magazzini Stockmann, hotel di alta
categoria, caffetterie, locali aperti fino
a tarda ora e ristoranti prestigiosi con
cucina lettone internazionale.
R
Travi forti per il parcheggio
Anche l’apertura di numerosi nuovi
centri commerciali rientra nel processo
di riqualificazione della città, che
risponde alle moderne esigenze della
sua popolazione. Tra di essi c’è anche il
Domina Shopping Centre, il più grande
salone per acquisti di tutti gli Stati
Baltici, realizzato nel 2003 recuperando e ampliando i locali di una vecchia
fabbrica nell’ex distretto industriale di
Riga. Il Centro, che si estende su una
superficie di ben 110.000 m2, include
negozi, caffè, centri servizi, uffici, un
hotel, un salone di bellezza, una palestra e un parcheggio multipiano.
Quest’ultimo è stato ricavato da un
preesistente edificio a tre piani. Mentre
il piano terra è stato adibito a magazzino, gli altri piani, ciascuno esteso su
una superficie di 5.000 m2, sono stati
specificatamente destinati ad ospitare
le auto dei visitatori. Al secondo piano
è risultato necessario rinforzare l’ossatura dell’edificio, costituita da un telaio
in calcestruzzo comprendente 110
travi, per renderla in grado di resistere
alle sollecitazioni, flettenti e di taglio,
derivanti dalla nuova destinazione
d’uso. Infatti le travi, dalla forma a
“doppio T”, ciascuna alta 111 cm e
lunga 12 m, presentavano numerose
fessure causate da un eccessivo sforzo
di tensioni di taglio, segni evidenti di
una consistente sofferenza strutturale.
Poiché era necessario intervenire
senza modificare le dimensioni originali dell’ambiente, mantenendone la
fruibilità e, al tempo stesso, evitando di
ostacolare le altre operazioni edili in
atto, i prodotti della linea Mapei FRP
SYSTEM si sono rivelati i più adatti allo
scopo. Quest’innovativo sistema usa
infatti materiali compositi come tessuti, lamine pultruse in fibre di carbonio e
resine epossidiche, che permettono di
ridurre le difficoltà operative e i tempi
di esecuzione dei lavori di riparazione,
rinforzo e adeguamento antisismico di
strutture in calcestruzzo.
Al momento della progettazione dei
lavori, la struttura interessata è stata
suddivisa in quattro zone (denominate
rispettivamente Zona A, B, C e D), per
ognuna delle quali l’intervento di rinforzo è stato dimensionato in funzione
delle specifiche sollecitazioni finali
previste.
Rinforzo a flessione e a taglio
Le sollecitazioni a flessione sono state
adeguatamente contrastate incollando
sulle superfici inferiori delle travi le
lamine pultruse in fibra di carbonio
CARBOPLATE* (nella versione E 170/100
ed E 170/150) con l’adesivo epossidico
tissotropico ADESILEX PG2*.
Per quanto riguarda invece l’intervento di rinforzo a taglio, poiché in alcune
sezioni le tensioni tangenziali raggiungevano valori molto elevati, si è dovuto incrementare la sezione dell’anima
della trave con la malta cementizia
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Sullo sfondo, vista delle travi oggetto
dell’intervento di rinforzo.
Foto 3.
Dettaglio dello spessore di Mapegrout
BM applicato su entrambe le facce
della trave.
Foto 1.
Dettaglio delle travi lesionate a taglio.
Foto 4.
Applicazione di Carboplate
all’intradosso della trave per
incrementare la resistenza a flessione.
Foto 2.
Applicazione di Mapegrout BM
effettuata per incrementare lo spessore
della trave in corrispondenza degli
appoggi.
11 cm
1
2
3
4
6
bicomponente a basso modulo elastico MAPEGROUT BM*, previa applicazione a pennello dell’adesivo epossidico EPORIP* come promotore di adesione. Dopo aver provveduto alla rimozione, mediante sabbiatura e successiva
aspirazione, dei residui incoerenti presenti sul supporto, tutte le lesioni sono
state adeguatamente sigillate. Si è proceduto dapprima stuccando le lesioni
con l’adesivo epossidico ADESILEX
PG2*, dopo di che in esse è stata iniettata la resina epossidica EPOJET* in
modo da occludere in maniera definitiva tutte le microcavità formatesi. In
50
seguito è stata applicata una rete elettrosaldata alle due facce verticali della
trave per mezzo di connettori in
acciaio. Successivamente si è proceduto all’incremento delle sezioni della
trave con MAPEGROUT BM*, dopo aver
assicurato un’elevata adesione applicando EPORIP*. In particolare, la scelta
di usare MAPEGROUT BM* è stata dettata dalla valutazione delle condizioni
meccaniche e ambientali (in questo
caso si trattava di variazioni di natura
climatica e dinamica) a cui la struttura
sarebbe stata poi soggetta una volta
ultimati i lavori. Questo prodotto è
infatti particolarmente adatto al ripristino corticale di strutture in calcestruzzo ammalorato (caratterizzate da
un valore di resistenza non troppo elevato), soggette a piccole deformazioni
sotto carico, a cicli termici o esposte a
condizioni climatiche particolarmente
avverse.
Vari strati di tessuto unidirezionale in
fibra di carbonio MAPEWRAP C UNIAX* (nelle versioni 600/40 e 300/40), di
diversa dimensione a seconda dell’entità delle sollecitazioni di taglio, sono
stati applicati con il classico ciclo
MAPEWRAP che comprende un primer
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*Prodotti Mapei: i
prodotti citati in questo
articolo appartengono
alla linea “Prodotti per
edilizia”. Le relative
schede tecniche sono
contenute nel CD/DVD
“Mapei Global Infonet” e
nel sito internet
www.mapei.com.
Adesilex PG2: adesivo epossidico
tissotropico con lungo tempo di
lavorabilità.
Carboplate: lamina pultrusa in fibra di
carbonio preimpregnata con resina
epossidica, protetta da una doppia
pellicola di plastica.
Epojet: resina epossidica bicomponente
superfluida per iniezioni.
Eporip: adesivo epossidico bicomponente
per riprese di getto e la sigillatura
monolitica delle fessure nei massetti.
Mapegrout BM: malta cementizia
bicomponente a basso modulo elastico per
il risanamento del calcestruzzo.
MapeWrap 12: stucco epossidico a presa
lenta, di consistenza tissotropica per la
realizzazione delle superfici in calcestruzzo.
MapeWrap 31: adesivo epossidico di
media viscosità per l’impregnazione con
“sistema a secco” di MapeWrap.
MapeWrap C UNI-AX: tessuto
unidirezionale in fibra di carbonio ad alta
resistenza con elevato modulo elastico.
MapeWrap Primer 1: primer epossidico
specifico per il sistema MapeWrap.
5
Foto 5.
Posizionamento dei fiocchi di
ancoraggio realizzati con porzioni
di MapeWrap C UNI-AX 300/20.
Foto 6.
Rinforzo a taglio mediante
applicazione di “staffe” costituite da
MapeWrap C UNI-AX 300/40.
Foto 7.
Dettaglio del rinforzo a taglio.
6
7
epossidico (MAPEWRAP PRIMER 1*),
uno stucco epossidico di regolarizzazione (in questo caso MAPEWRAP 12*)
e una resina di impregnazione (in questo caso MAPEWRAP 31*).
Per incrementare l’altezza del rinforzo
e migliorarne, quindi, l’efficacia, è stato
impiegato un sistema di connessione
che ha previsto l’applicazione di porzioni di tessuti MAPEWRAP C UNI-AX*
300/20. Queste ultime sono state arrotolate e impregnate di resina epossidica, in modo da far loro assumere la tipica conformazione di una barra, e poi
posizionate all’estremo superiore delle
travi e sigillate con lo stucco epossidico MAPEWRAP 12*.
Parcheggio assicurato
Grazie all’uso di questi sistemi innovativi, i lavori di consolidamento delle
travi sono terminati in tempo, assicurando alla struttura un’adeguata resistenza alle sollecitazioni e, quindi, un
perfetto adattamento dell’edificio al
nuovo uso.
Oggi i visitatori del nuovo centro commerciale possono parcheggiare comodamente e dedicarsi allo shopping in
tutta tranquillità.
SCHEDA TECNICA
Parcheggio Domina Shopping Centre,
Riga, Lettonia
Intervento: rinforzo statico delle travi in
calcestruzzo
Anno di intervento: 2003
Committente: P.K. Investment
Progetto: MSC Associati S.r.l., Como
Direzione lavori: MSC Associatim Srl
Impresa esecutrice: RS Levati
Rivenditore Mapei: Velve M.S.
Technologies, Riga
Coordinamento Mapei: Giulio Morandini,
Mapei SpA
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di Hiske Maas, Presidente Santa Barbara
Art Foundation, e Achille Carcagnì
reata nel cuore dell’Aspromonte, in Calabria, su
parti estese del territorio del Comune di
Mammola (RC) e attorno ai resti di un antico
complesso monastico, la Fondazione Santa Barbara
ha il primato in Calabria e, forse, in tutta Italia, di aver
coinvolto, dal 1970 ad oggi, giovani artisti, artigiani e
studenti provenienti da tutto il mondo realizzando,
insieme a loro, progetti, master, concorsi, stages,
workshop, seminari, convegni e meeting.
Al suo interno si trova il MuSaBa (Museo Santa
Barbara): un'opera in progress che si articola in molteplici interventi diversificati nel tempo e nello spazio, alla realizzazione dei quali ha contribuito anche
Mapei con i suoi prodotti e sistemi di prodotto.
E' un insieme variegato di architettura, scultura,
opere d'arte visive, giardini mediterranei, fiumare, un
parco archeologico-paesaggistico e un laboratorio di
ricerca e di formazione.
Ed è proprio per soddisfare le esigenze di soggiorno
di tanti artisti-studenti che ogni anno frequentano
come stagisti il museo, che la Fondazione Museo
Santa Barbara - diretta da Hiske Maas e dall’artista
Nik Spatari - ha progettato una foresteria all’interno
del parco museo.
C
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Qui sopra:
un particolare del
monumentale mosaico
realizzato sulle pareti
esterne della foresteria
del MuSaBa.
A lato:
la preparazione
e la posa delle tessere
musive.
Il Progetto Mosaico-Foresteria
La foresteria, che si trova all’interno
del Parco-Museo-Laboratorio MuSaBa,
è un’opera artistico-architettonica
progettata dall’artista Nik Spatari con
caratteristiche ricettive (22 posti letto)
funzionali alle attività museali, particolarmente a quelle didattiche, congressuali e di rappresentanza.
L’architettura del complesso è espressione di un insieme di strutture che si
richiamano allo spirito e alle regole
della vita monastica. Il manufatto è, a
un tempo, architettura contemporanea viva e gigantesca scultura che si
ispira alla dinamica e discontinua geometria della natura e dei corpi luminosi stellari.
Naturalmente non poteva essere un’opera “normale”, come del resto non lo è
l’intero parco museale. Ha preso così
forma un’idea suggestiva a cui è stato
dato il nome di “Progetto MosaicoForesteria”, che ha stimolato un’ener-
gia creativa collettiva che si è tradotta
nella realizzazione di un’opera davvero
unica nel suo genere.
Il pezzo forte del “Progetto MosaicoForesteria” è sicuramente il monumentale mosaico di mille metri quadrati.
È un opera in progress che interessa le
mura esterne della foresteria e nasce
dall’idea progettuale di Nik Spatari,
che intende concretizzare un suo studio-sintesi recentemente raccolto
nella pubblicazione “L’enigma delle
Arti Asittìte nella Calabria ultramediterranea”.
Quanto concepito da Nik Spatari renderà la struttura – a lavori ultimati –
non solo un moderno complesso polifunzionale ma contemporaneamente
un’imponente opera d’arte che vuole
essere un tributo alla storia dell’arte di
tutti i tempi nel mondo.
Vi saranno infatti immagini, scene e
simboli che interessano la striscia storica dell’evoluzione delle arti mediter-
ranee, da quella Camusa (5000 a.C.) al
Paleocristianesimo (200 d.C.) fino a
giungere alle arti contemporanee (da
Antonello da Messina a Picasso).
I mosaici, dalla tecnica decisamente
innovativa e alla cui preparazione e
posa dei pezzi hanno contribuito e
continuano a contribuire centinaia di
studenti di svariate Accademie d’Arte
e Università italiane e straniere, diventano così il film che interessa una storia plurimillenaria: il pensiero, le arti, il
rapporto col divino, la società e la cultura delle civiltà sumeriche, mesopotamiche e del popolo del Dio biblico.
Un altro elemento suggestivo di questa particolarissima opera artistica e
architettonica è il rivestimento esterno del tetto, realizzato con coloratissime piastrelle ceramiche disposte in
maniera da creare un effetto cromatico di grande impatto. Completano
infine il progetto anche i pavimenti
dal design colorato e i rivestimenti
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L’intervento Mapei
I tecnici, i prodotti e le tecnologie
Mapei stanno contribuendo giorno
dopo giorno alla realizzazione del
“Progetto Mosaico-Foresteria”.
Sono ad oggi stati realizzati circa 700
m2 di pavimenti interni in gres porcellanato; la posa è stata effettuata su un
sottofondo realizzato con TOPCEM
PRONTO*, malta premiscelata pronta
all'uso per massetti cementizi a veloce
asciugamento, utilizzando KERAFLEX*, adesivo cementizio ad alte prestazioni a scivolamento verticale nullo
e con tempo aperto allungato per piastrelle in ceramica e materiale lapideo; lo stesso prodotto è stato impiegato per posare anche i 400 m2 di rivestimenti interni in piastrelle ceramiche.
Successivamente la stuccatura colorata delle fughe è stata effettuata con
ULTRACOLOR PLUS*, malta ad alte
In questa pagina:
i tetti della struttura che ospita la
foresteria sono stati rivestiti con piastrelle
ceramiche colorate disposte in modo da
creare un originale effetto cromatico.
Nella pagina accanto:
vivaci e insoliti giochi di colore per i
rivestimenti, a pavimento e parete, di
bagni e cucine danno vita ad ambienti dal
forte impatto visivo.
54
interni dei bagni e delle cucine, realizzati con piastrelle di scarto recuperate
qua e là, ma disposte con un gioco di
colori il cui risultato finale sembra evocare il set di una campagna pubblicitaria.
E ancora le “celle”, realizzate ognuna da
un artista diverso, motivo per cui, in
ciascuna di esse, si individuano evidenti influenze di differenti culture.
prestazioni, antiefflorescenze, per la
stuccatura di fughe da 2 a 20 mm, a
presa e asciugamento rapido, idrorepellente con DropEffect e antimuffa
con tecnologia BioBlock.
I giunti di dilatazione sono stati sigillanti con MAPESIL AC*, sigillante siliconico a reticolazione acetica, resistente
alle muffe, esente da solventi, disponibile in 26 colori e trasparente.
La copertura esterna della foresteria di
circa 700 m2 è stata dapprima impermeabilizzata con MAPELASTIC*, la
malta cementizia bicomponente elastica per l’impermeabilizzazione del
calcestruzzo e di balconi, terrazze,
bagni e piscine e, successivamente,
rivestita con piastrelle ceramiche multicolore posate con KERAFLEX*.
L’impermeabilizzazione effettuata con
MAPELASTIC* è stata, inoltre, potenziata con l’armatura di rinforzo costituita dalla RETE IN FIBRA DI VETRO*.
A indurimento avvenuto dello strato
impermeabilizzante, infatti, questa
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Nik Spatari nasce nel 1929 a Mammola, piccolo paese in
provincia di Reggio Calabria. Giovanissimo, entra in
contatto con gli ambienti cosmopoliti d'Europa e del
continente americano, dove ha proficui rapporti con
personaggi di spicco del mondo dell’arte e dell’architettura,
in particolare Jean Cocteau, che gli apre la strada del
successo, e Le Corbusier, che lo avvia all'architettura.
Numerosi premi arricchiscono la sua intensa attività e lo
portano all'attenzione della critica più qualificata. Nel 1960
conosce Hiske Maas, divenuta in seguito collaboratrice e
co-fondatrice di MuSaBa e della Santa Barbara Art
Foundation. Ha pubblicato trattati d’arte tra cui ”La teoria
dei colori complementari” e “L’uomo archetipo” edito dalla
Fondazione per le scuole, le accademie e le università.
Nella foto: Nik Spatari, a sinistra, con Achille Carcagnì
di Mapei.
*Prodotti Mapei:
i prodotti citati in questo
articolo appartengono
alla linea “Prodotti per
ceramica e materiali
lapidei”. Le relative schede
tecniche sono contenute
nel CD/DVD “Mapei Global
Infonet” e nel sito
www.mapei.com.
Gli adesivi e le fugature
Mapei sono conformi alle
norme EN 12004 ed EN 13888.
Keraflex (C2TE): adesivo cementizio ad
alte prestazioni a scivolamento verticale
nullo e con tempo aperto allungato per
piastrelle in ceramica e materiale lapideo.
Ultracolor Plus (CG2): malta ad alte
prestazioni, modificata con polimero,
antiefflorescenze, per la stuccatura di fughe
da 2 a 20 mm, a presa e asciugamento
rapido, idrorepellente con DropEffect e
antimuffa con tecnologia BioBlock.
Mapesil AC: sigillante siliconico a
reticolazione acetica, resistente alle muffe,
esente da solventi, disponibile in 26 colori e
trasparente.
Mapelastic: malta cementizia
bicomponente elastica per
l’impermeabilizzazione del calcestruzzo e di
balconi, terrazze, bagni e piscine.
Rete in fibra di vetro: rete in fibra di vetro
resistente agli alcali per l’armatura di
protezioni impermeabili, membrane
antifrattura e rivestimenti a cappotto.
SCHEDA TECNICA
speciale rete di vetro costituisce un’armatura che evita la formazione di fessurazioni dovute a movimenti del
supporto o della superficie piastrellata.
Per la stuccatura delle fughe, infine,
anche qui è stato utilizzato ULTRACOLOR PLUS* e, per i giunti di dilatazione, MAPESIL AC*.
Per la realizzazione del monumentale
mosaico (circa 1.000 m2) si stanno utilizzando milioni di piccole tesserine
colorate, applicate anche qui con
KERAFLEX*, mentre per la stuccatura
delle fughe si stanno utilizzando le
molteplici varianti cromatiche in cui è
disponibile ULTRACOLOR PLUS*.
Attualmente l’opera è in gran parte
realizzata e, con il contributo di Mapei,
verrà presto portata a termine.
Progetto “Mosaico–Foresteria”, MuSaBa
(Museo Santa Barbara), Mammola (RC)
Intervento: realizzazione di decorazioni a
mosaico sulle pareti esterne della foresteria;
impermeabilizzazione delle coperture
esterne e successivo rivestimento con
piastrelle ceramiche; realizzazione dei
sottofondi e posa dei pavimenti e dei
rivestimenti in gres porcellanato nei bagni e
nelle cucine
Anno di intervento: 2005-2007
Progetto: Nik Spatari
Direzione lavori: Nik Spatari e Hiske Maas
Committente: Santa Barbara Art Foundation
Rivenditore Mapei: Calautti Salvatore & Figli
di Gioiosa Jonica
Coordinamento Mapei: Achille Carcagnì e
Francesco Costantino
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31-01-2007
14:58
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Foto 1.
Test di accelerazione
svolto sul campo: viene
effettuato soprattutto
nelle valutazioni dei
calciatori.
Foto 2.
Andrea Tafi è stato il
primo atleta Mapei ad
essere stato sottoposto
ad un test di valutazione,
il 17 ottobre 1995.
Foto 3.
Ogni anno alcune
centinaia di ciclisti
effetuano il test per la
misura del massimo
consumo di ossigeno e
per la determinazione
della soglia anaerobica,
parametri utilizzati per
valutare le condizioni di
forma e per ottimizzare
l'allenamento.
1
a cura del Centro Ricerche Mapei Sport
l Centro Ricerche Mapei Sport di
Castellanza è nato a metà degli anni
Novanta, da un chiaro progetto del
dottor Giorgio Squinzi sul modo di
approcciare l’attività nello sport:“Creare
una struttura in grado di supportare nel
modo scientificamente più avanzato
possibile
la
preparazione
del
Professional Cycling Team Mapei, per
perseguire i massimi risultati agonistici,
nel rispetto dell’etica sportiva”. Un progetto il cui sviluppo operativo venne
affidato ad Aldo Sassi, chiamato ad
entrare nello staff della squadra – per
occuparsi della preparazione degli atleti
- nell’estate del ’95.
Subito dopo il Giro di Lombardia di quell’anno, iniziarono i primi test sugli atleti.
I
56
In quegli anni le valutazioni dello stato
di forma dei ciclisti venivano effettuate
sottoponendoli a sforzi di intensità crescente al cicloergometro o in pista,
durante i quali veniva misurata la frequenza cardiaca (e raramente anche l’acido lattico):in Mapei si incominciò invece a misurare il consumo di ossigeno e a
determinare la cosiddetta “soglia anaerobica”(un parametro fisiologico importante sia per monitorare lo stato di
forma, sia per ottimizzare l’allenamento)
mediante l’analisi dell’aria inspirata ed
espirata dall’atleta. Questi protocolli
erano fino ad allora inusuali per valutazioni di routine di ciclisti professionisti,
se si escludono le valutazioni su qualche
olimpionico o su chi faceva da “cavia” in
2
56 58 Sport Centro ok
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14:58
Pagina 2
Foto 4 e 5.
Giancarlo Cosio durante il record dell'ora
(foto 4) preparato con il supporto scientifico
del Centro Ricerche Mapei Sport.
Cosio, che da alcuni anni è passato allo sci
nautico (foto 5) e che continua ad essere
supportato da Mapei Sport, è stato
recentemente eletto dalla Federazione
Internazionale dello sci nautico "World Male
Disabled Skier of the Year 2006".
Foto 6.
L'hand-biker Vittorio Podestà, secondo di
categoria alla maratona di New York 2006,
durante un test nel laboratorio di Mapei
Sport.
3
4
qualche laboratorio di fisiologia: già
questo particolare approccio ai test era
indicativo della nuova strada che si voleva intraprendere.
Per onor di cronaca, il primo atleta ad
essere testato fu Andrea Tafi, il 17 ottobre 1995. Nel frattempo si lavorava per
allestire un vero e proprio laboratorio di
fisiologia e biomeccanica interamente
dedicato agli atleti Mapei.
L’inaugurazione della struttura, situata a
Castellanza, avvenne il 9 dicembre 1996:
è in quella data che ufficialmente è nato
il Centro Ricerche Mapei Sport.
Nel frattempo intorno alla squadra professionistica erano proliferate numerose
formazioni satelliti giovanili: nel 1998
5
erano già ben 22, perfettamente coordinate da Valdemaro Bartolozzi. E il ’98 fu
un anno molto importante per la struttura. Il 22 febbraio venne costituita la
società di gestione del Centro (Sport
Service Mapei s.r.l.) e il 13 maggio venne
aperto al pubblico il Poliambulatorio
Medico di Valutazione Sportiva e
Fisioterapia, una denominazione che
ben sintetizzava le finalità – e anche l’originalità – di Mapei Sport. Sempre in
quell’anno incominciò - a latere dell’assistenza agli atleti in ambito medico-sportivo, di allenamento e biomeccanico anche l’attività divulgativa: il 26 giugno,
in collaborazione con il Settore Tecnico
nazionale della FIDAL (Federazione
Italiana di Atletica Leggera), venne organizzato in sede un convegno nazionale
sulla marcia.L’inizio ufficiale della produzione scientifica è invece del 1999, anno
in cui a Roma, durante il convegno
annuale dell’European College of Sports
Science, vennero presentati i primi risultati di una ricerca svolta nei laboratori di
Castellanza. Di lì a qualche anno – nel
2002 – l’esperienza maturata sui ciclisti e
sui mountain bikers portò alla prima
pubblicazione internazionale, avvenuta
su Medicine and Science in Sports and
Exercise, una delle primissime riviste al
mondo in questo ambito, organo di
informazione ufficiale del prestigioso
American College of Sports Medicine.
A fine 2006 gli articoli pubblicati su riviste scientifiche di rilievo internazionale
erano oltre una dozzina; circa il doppio
le presentazioni orali e i poster a congressi internazionali: un’attività che
pone il Centro Ricerche Mapei Sport tre
le realtà italiane scientificamente più
produttive in questo settore.
Attualmente i filoni di ricerca più attivi
sono quelli relativi al ciclismo e al calcio.
Ma grande attenzione viene data anche
al problema della salute generale dei
non-atleti, da perseguire attraverso l’attività fisica: in questo ambito è stato
avviato da alcuni anni un programma di
6
Corporate Worksite Physical Activity
(attività fisica sul posto di lavoro), nelle
due palestre aziendali Mapei di Milano e
di Robbiano di Mediglia, progetto pilota
del quale già si vedono i primi risultati
positivi dal punto di vista salutistico e
che presto verrà proposto dal Centro
anche a realtà esterne a Mapei.
L’esperienza con la squadra professionistica di ciclismo – conclusasi nel 2002 – è
stata determinante per l’approccio
scientifico dello staff del Centro alle problematiche dello sport, perché ha creato
un forte e concreto collegamento tra
laboratorio di ricerca e realtà del campo,
una realtà fatta di atleti di altissimo livello: questo particolare background ha
57
56 58 Sport Centro ok
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14:58
facilitato gli scambi scientifici con molti
dei ricercatori più conosciuti al mondo
nell’ambito della fisiologia e delle scienze dello sport in generale.
Dopo l’intensa avventura nel ciclismo,
ecco nel 2004 quella nel running - con il
gruppo Co-Ver Mapei - che ha portato a
sviluppare importanti esperienze anche
in questo sport, coronate nello stesso
anno dai successi alle maratone di
Milano (Daniel Cheribo) e Firenze
(Benjamin Kiprotich), cui ha fatto seguito Carpi nel 2006 (Aniko Kalovics). Altro
maratoneta di successo che si appoggia
al Centro, l’hand-biker Vittorio Podestà
(2° nel 2006 alla maratona di New York):
sono parecchi gli atleti diversamente
abili seguiti in questi anni dalla struttura
di Castellanza nelle loro attività agonistiche e spesso in veri e propri record (tra i
ciclisti, Giancarlo Cosio, Fabrizio Macchi
e Alessandro Grassi).
Altro capitolo di rilevante importanza
nella vita del Centro Ricerche Mapei
Sport, l’assistenza ad atleti di squadre
nazionali: a quelli della Federazione Golf
8
58
Pagina 3
Foto 7.
Aniko Kalovics
durante un test
in preparazione
alla maratona di
Carpi, vinta
dall'atleta di
Co-Ver Mapei.
Foto 8.
Una foto di
gruppo dello
staff del Centro
Ricerche Mapei
Sport.
7
nel 2002 e 2003; della Federciclo dal
1997 al 1999 (attualmente la collaborazione si sta sviluppando in ambito scientifico); dell’Istituto Australiano dello
Sport, dal 1999 ad oggi. Dal 2004 il
Centro è la struttura cui fanno riferimento gli atleti delle nostre nazionali maggiori maschili e femminili di sci alpino.
Proprio nell’ambito dell’attività a favore
di questi atleti, sono stati sviluppati
nuovi approcci alla valutazione degli
sciatori, in particolare nella cosiddetta
“modalità eccentrica”, cioè in movimenti
nei quali i muscoli vengono forzatamente allungati mentre sono contratti (come
quando si ammortizza con gli arti
inferiori una caduta dall’alto): è una
modalità di esercizio che consente di
sviluppare tensioni muscolari estremamente elevate e a basso dispendio di
energie; per queste ragioni è oggetto di
grande interesse anche in ambito
riabilitativo. Prendendo spunto
dalle particolari esigenze con gli
sciatori, il Centro ha sviluppato
una serie di strumentazioni specifiche per l’attività eccentrica,
come la cosiddetta “pressa
eccentrica Mognoni” o un
particolare
ergometro
eccentrico (Ergobackspin,
recentemente brevettato),il cui utilizzo in allenamento è stato introdotto
in via sperimentale in questi mesi anche nell’allenamento di
alcuni ciclisti professionisti.
Attualmente al Centro Ricerche Mapei
Sport di Castellanza fanno riferimento
atleti di vertice di numerose discipline
sportive: oltre a una ventina di ciclisti
professionisti (tra i quali Cadel Evans,
ultimo ciclista a portare la maglia rosa
sopra i cubetti Mapei), numerosi campioni della mountain bike (come Tony
Longo e Hannes Pallhuber del team
Mapei-Merida), i già citati atleti delle
squadre nazionali maschili e femminili
italiane di sci alpino (circa 80) e quelli del
Running Team Co-Ver Mapei, diverse
squadre di calcio professionistiche (tra le
quali Sassuolo e Sampdoria), il primatista mondiale di immersioni in apnea
Gianluca Genoni (vedi articolo a pag.61),
diversi schermidori della prestigiosa
Società del Giardino di Milano… insieme a varie centinaia di sportivi di ogni
livello ed età. Accanto all’assistenza agli
sportivi di ogni livello, negli ultimi due
anni è incrementata molto anche l’attività ambulatoriale nell’ambito della medicina sportiva e della traumatologia. Il
2006 si è chiuso con 5.150 prestazioni, di
cui 2.300 test di valutazione funzionale,
600 test biomeccanici, 650 programmi
di allenamento, 1.600 visite mediche. Gli
accessi sono stati 3.300, il 30% dei quali
costituito da atleti professionisti o di
élite, il 50% da sportivi giovani e meno
giovani di livello amatoriale, il 20% da
non-sportivi semplicemente alla ricerca
di un approccio razionale alla loro attività fisica.
Qual è lo scopo di questo articolo?
Semplicemente quello di dire, a chi è
arrivato fino a questo punto della lettura, che Mapei può dare una mano sia a
coloro che fanno sport per vincere, sia a
quanti lo sport lo praticano,o intendono
praticarlo, solo a scopo salutistico.
Qualunque sia il vostro approccio allo
sport, davvero non pensate che possa
esservi utile fare un salto per un checkup a Castellanza?
Sport Service Mapei
via Don Minzoni, 34 - 21053 Castellanza (VA)
[email protected]
www.mapeisport.it
59 60 Sport Conv ok
31-01-2007
14:57
dieci anni di attività di ricerca del
Centro Mapei Sport sono stati oggetto di un Convegno che si è svolto il 2
dicembre 2006 a Milano, nella splendida cornice della Sala delle Colonne del
Museo Nazionale della Scienza e della
Tecnologia “Leonardo Da Vinci”.
Fra gli oltre 300 convenuti - autorità
sportive, ricercatori, medici e tecnici
sportivi, studenti della facoltà di
Scienze Motorie - erano presenti anche
alcuni tra gli atleti più rappresentativi
della storia Mapei nel ciclismo, come
Franco Ballerini (attuale CT della
Nazionale), Andrea Tafi, Daniele
Nardello, Dario Cioni e Stefano Zanini,
oltre ad altri importanti personaggi del
mondo del ciclismo (come Vittorio
Adorni, Renato Di Rocco, Ernesto
Colnago, Amedeo Colombo), del calcio
(il dottor Rodolfo Tavana, il preparatore
della nazionale Claudio Gaudino e
quelli di altre squadre professionistiche) e di altri sport (impossibile citare i
più rappresentativi, tanti ve n’erano…).
In apertura dei lavori, Aldo Sassi
(Direttore del Centro Ricerche Mapei
Sport) ha ricordato le tappe più significative che hanno caratterizzato lo svi-
I
Pagina 1
luppo della struttura. Il dottor Giorgio
Squinzi, Presidente del Gruppo Mapei,
ha sottolineato l’importanza che l’intero gruppo attribuisce alla ricerca e i
motivi che hanno spinto a dare questa
impronta anche alla presenza Mapei
nello sport. Presenza il cui significato è
stato sottolineato dalla dottoressa
Adriana
Spazzoli,
responsabile
Marketing e Relazioni Esterne del
Gruppo Mapei, che ha discusso nella
sua relazione del rapporto tra sport,
comunicazione e sponsorizzazioni. Il
dottor Claudio Pecci, Direttore
Sanitario del Centro di Castellanza, ha
poi dissertato sul futuro della medicina
dello sport. Franco Impellizzeri,
Responsabile Scientifico del Centro
Ricerche Mapei Sport, ha illustrato i
primi interessanti risultati del progetto
di attività fisica in azienda, sviluppato
nelle sedi Mapei di Milano e Robbiano
di Mediglia: l’efficienza cardiocircolatoria è risultata aumentata dell’8% circa
in coloro che si sono allenati almeno 3
volte alla settimana (inclusa l’attività
fisica svolta al di fuori della palestra
aziendale), mentre le persone che si
sono allenate meno (o saltuariamente)
59
59 60 Sport Conv ok
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14:57
Pagina 2
2
1
Foto 1.
Da sinistra, l'ex campione del mondo di
ciclismo Vittorio Adorni, attualmente
Presidente del Consiglio Professionistico
dell'Unione Ciclistica Internazionale;
Adriana Spazzoli, Responsabile Marketing
e Relazioni Esterne Mapei e Renato
Di Rocco, Presidente della Federazione
Ciclistica Italiana.
Foto 2.
Aldo Sassi, Direttore del Centro Ricerche
Mapei Sport.
Foto 3.
Il professor Piero Mognoni, fisiologo
del CNR-ITBA di Milano e consulente di
Mapei Sport sin dai primi anni di attività
della struttura.
Foto 4.
I relatori della sessione scientifica
pomeridiana. Da sinistra: Ermanno
Rampinini, Andrea Morelli, Carlo
Castagna, Nicola Maffiuletti, Aldo Sassi,
David Bishop, Franco M. Impellizzeri e
Samuele Marcora.
60
non hanno avuto significativi miglioramenti cardiocircolatori. E’ da sottolineare, comunque, che la maggior parte dei
partecipanti al programma ha visto
migliorare il profilo ematico (ad esempio, diminuzione del colesterolo totale
e aumento delle HDL); ciò è avvenuto
soprattutto in coloro che hanno abbinato all’attività fisica una corretta alimentazione. Nella sessione pomeridiana, moderata dal dottor Luigi
Simonetto (Responsabile del servizio di
traumatologia e ortopedia di Mapei
Sport) si sono succeduti gli interventi
dei ricercatori del Centro - oltre a Sassi
e Impellizzeri, Ermanno Rampinini
(Responsabile del Laboratorio) e
Andrea Morelli (Responsabile dell’area
Biomeccanica) - e di altri relatori, scelti
tra i ricercatori con i quali Mapei Sport
collabora più assiduamente: Piero
Mognoni (ITBA-CNR di Milano),
Samuele Marcora (Università di WalesBangor - Regno Unito), Carlo Castagna
(Università di Tor Vergata – Roma),
4
3
Nicola Maffiuletti (Schulthess Clinic di
Zurigo), David Bishop (University of
Western Australia). Le presentazioni
sono state incentrate sugli argomenti
relativi alle attività sportive che maggiormente sono state oggetto di ricerca da parte della struttura di
Castellanza in questi anni (ciclismo,
running, calcio e sci), argomenti rispetto ai quali sono stati illustrati i risultati
più significativi degli studi condotti in
questi anni dal Centro Ricerche Mapei
Sport.
61 Genoni ok
31-01-2007
16:08
Pagina 1
apelastic: è questo il ‘mio’ prodotto, quello nel
quale mi potrei identificare maggiormente!”.
Come potrebbe meglio sintetizzare le sue straordinarie capacità fisiche Gianluca Genoni?
“Anch’io devo… resistere all’acqua: è una questione
vitale a quelle profondità, lo provi sulla tua pelle. E la
capacità di lasciar deformare il tuo corpo in maniera
controllata, sotto pressioni che arrivano a 14
chili per centimetro quadrato, ponendo grande attenzione alla compensazione, è condizione essenziale per riemergere perfettamente integro!”.
5 ottobre 2006, largo di Ras Mohamed
(Sharm El Sheik, Egitto), ore 9.20: a 10 anni
dal suo primo record, dopo una stagione di
impegnativi allenamenti, Genoni stabilisce il
nuovo record del mondo di apnea profonda
in assetto variabile, scendendo a 141 metri di
profondità! Il tutto con un respiro di “soli” 3
minuti e 8 secondi (“soli” si fa per dire, ma per
Genoni non è quello il problema, visto che in
piscina ha un record di durata in apnea che
sfiora il quarto d’ora…). La nuova zavorra,
una specie di “siluro” sul quale campeggia il
logo Mapei, lo porta a -141 in 1 minuto e 20
secondi. Uno strappo al cartellino che segnala
la profondità raggiunta e via per la risalita a
braccia, lungo il cavo che riporta in superficie, dove riemerge un Genoni persino
non eccessivamente provato in apparenza, segno della ottimale preparazione e della straordinaria capacità di
gestione mentale di uno sforzo come
questo. Le sensazioni laggiù in fondo?
“Stupendo! Bellissimo!”. E risalendo?
Non i pensieri di euforia per il successo che molti di noi si aspetterebbero:
“Malinconia: la malinconia di avere
finito l’avventura. Il pensiero che non
sarei più sceso fino laggiù. Un dispiacere…”: parole che non possono
appartenere ad un cinico cacciatore
di record, ma solo ad un uomo profondamente innamorato del mare.
Questo imponente re degli abissi (un
metro e 92, 82 chili, una capacità vitale che sfiora i 10 litri, come abbiamo
avuto modo di misurare nel nostro
Centro di Castellanza), qualcuno lo
avrà visto condurre la trasmissione
televisiva domenicale Vivere il Mare
(Rai); o gareggiare “per sport” in maglia
Mapei alle maratone di New York e
Milano insieme al nostro gruppo di clienti-maratoneti (v. Realtà Mapei n. 74).
Sentendo i suoi racconti, i compagni di
avventura alla maratona di New York cominciarono a chiamarlo affettuosamente
“Algabranchia”, come la famosa alga che in
Harry Potter consente a chi ne mangia di
diventare un uomo-pesce.
Ora, dopo questo record “abissale”, lo chiameranno “Mapelastic”?
“M
A destra,
Genoni durante
una fase di discesa
in allenamento
(al lago) sulla
zavorra-siluro.
A sinistra,
Genoni durante un
allenamento al lago
mostra la nuova
zavorra, usata poi
per il record.
61
62 63 Katia Orgiana ok
6-02-2007
9:31
gli albori del XXI secolo, arte e
architettura sono oramai due
discipline che condividono interamente le loro sostanze e svolgono la
stessa missione: trasformare lo spazio.
È partendo da questi concetti che si
muove Katia Orgiana, una giovane artista genovese a cui Mapei offre da
tempo la sua collaborazione.
Orgiana utilizza i materiali dando luogo
a forme che si relazionano allo spazio
espositivo, creando una rete di corrispondenze spaziali tra la scultura e
l’ambiente circostante.
Ne è un esempio il progetto del 2005
intitolato Deserto delle Anfore, realizzato
e presentato per la prima volta alla collettiva Allarmi a Como.
La Caserma Militare di Como ha infatti
ospitato, nel maggio 2006, la seconda
edizione di quest’iniziativa promossa
dall’Assessorato alla Cultura del
Comune di Como e dall’Esercito
Italiano. La mostra riuniva le opere di 51
artisti, supportati e presentati da altrettante gallerie d’arte, provenienti da
tutto il circuito italiano: senza alcun
dubbio erano presenti le opere degli
artisti più rappresentativi nel panorama di quella che viene chiamata “arte
giovane” in Italia.
Il Deserto delle Anfore nasce dallo sviluppo di un modulo scultoreo studiato
per essere composto da due elementi
modulari di 100x100 cm, riproducibili
in numero infinito, adattabili a seconda
dello spazio su cui intervenire. Un elemento piatto, orizzontale: il terreno, la
parte pedonabile; è il contesto che contiene gli eventi, il piano su cui si appoggia, in questa metafora scultorea, la
vita.
L’altro elemento è ciò che aggetta, è la
forma creatrice: in questo caso l’anfora
che emerge dal piano pedonabile.
Le anfore, dice Katia Orgiana, “intese
come forme portatrici di ricchezza,
oggetto di scambio, oggetto dell’evoluzione attraverso lo scambio, sono simbolo dello scopo dell’arte e della comunicazione come scambio di conoscenza, sapere, benessere”.
Pagina 1
A
62
1
2
A Como, in una grande stanza, si sono
così visti gli spettatori camminare incuriositi in questo microcosmo di cemento ideato dall’artista.
Il Deserto delle Anfore – un progetto
plurivalente e versatile che può essere
ridisegnato e installato in più luoghi
come piazze, musei, parchi e lungo gli
scorci storici delle città - è stato così
uno scenario evocativo unico, una scultura vivibile, sulla quale lo spettatore ha
potuto camminare ed essere così coinvolto integralmente.
L’intervento di Mapei
La scelta di utilizzare soluzioni di Mapei
nella realizzazione di quest’opera ha
consentito di soddisfare molteplici esigenze.
Anzitutto, essendo calpestabile, l’opera
doveva essere in grado di sopportare il
peso degli spettatori che potevano
camminarvi sopra; l’opera doveva, inoltre, possedere caratteristiche di relativa
leggerezza (il peso di ogni singolo elemento doveva essere contenuto per
permettere una facile movimentazione
e installazione), ma al contempo i
3
4
62 63 Katia Orgiana ok
6-02-2007
9:31
Pagina 2
Foto 1. Applicazione di Mapegrout SV sul
calco in silicone.
ciolo. Questi obiettivi sono stati raggiunti con l’impiego di MAPEFLOOR
FINISH 50* (finitura poliuretanica alifaFoto 2. Rimozione del calco in silicone.
tica bicomponente, esente da solventi),
aggiungendo nella preparazione del
Foto 3. Il retro della scultura a forma d’anfora.
prodotto MAPEFLOOR FILLER* (cariche
Applicazione di MapeWrap 31 sul tessuto in
micrometriche).
fibra di carbonio MapeWrap C Quadri-AX.
La stesura del materiale è stata effettuata a spruzzo.
Foto 4. Applicazione a spruzzo di Mapefloor
Finish 50 caricato con Mapefloor Filler.
materiali con i quali veniva realizzato
ogni modulo dovevano garantire
buone caratteristiche prestazionali.
Infine, per consentire lavorazioni veloci
e in continuo, erano richiesti prodotti
con tempi brevi di presa e di indurimento.
La scultura era composta, come abbiamo visto, da due moduli: una parte
piana e calpestabile e una parte mossa
da una forma che emerge dalla superficie piana, che sintetizza quella di un’anfora. Per esigenze artistico-compositive,
relative allo spazio adibito all’esposizione, la parte piana è stata riprodotta per
15 volte, mentre quella ad anfora in 10
volte, per un totale di 25 pezzi.
Dopo aver prodotto un calco in silicone
dei due modelli in argilla realizzati dal-
l’artista, si è proceduto gettando
MAPEGROUT SV*, ottenendo in questo
modo le 25 riproduzioni. La scelta del
materiale è ricaduta su MAPEGROUT
SV* in quanto è una malta cementizia
con ridottissimi valori di ritiro, che si
presta ad essere impiegata per colaggio entro cassero. Inoltre possiede una
lavorabilità, un tempo di presa e di
indurimento ridotti, in grado di permettere il getto e la scasseratura di
ogni modulo in tempi molto brevi.
Per i moduli piani è stato impiegato
MAPEGROUT SV*, ma annegando al
suo interno una rete metallica 5x5 cm.
Per i moduli a forma d’anfora, è stato
previsto un ulteriore rinforzo nella
parte retrostante, nelle zone curve a
rilievo, costituito da tessuti multidirezionali in fibre di carbonio della larghezza di 15 cm (MAPEWRAP C QUADRI-AX*), distribuiti lungo le diagonali
di ciascun modulo.
L’applicazione del rinforzo è stata eseguita mediante la stesura in successione dei seguenti prodotti: MAPEWRAP
PRIMER 1*, primer epossidico bicomponente di consistenza superfluida, in
grado di consolidare la superficie da
rinforzare; MAPEWRAP 11*, stucco
epossidico bicomponente a consistenza tissotropica, al fine di regolarizzare le
superfici (questo prodotto deve essere
applicato sul precedente ancora “fresco”). E, infine, MAPEWRAP 31*, adesivo
epossidico bicomponente di media
viscosità, indicato per l’impregnazione
in opera dei tessuti MAPEWRAP.
Dopo aver applicato MAPEWRAP 31* è
stato posizionato immediatamente il
tessuto quadriassiale in fibra di carbonio MAPEWRAP C QUADRI AX*, precedentemente tagliato nella lunghezza
desiderata (90 cm).
Successivamente si è provveduto alla
stesura di un ulteriore strato di MAPEWRAP 31* sul tessuto al fine di impregnare perfettamente tutte le fibre.
Un’ulteriore esigenza era quella di ottenere degli elementi che presentassero
una superficie patinata simile al colore
della grafite, ma soprattutto antisdruc-
Per maggiori informazioni. è possibile
contattare Katia Orgiana all’indirizzo e-mail:
[email protected].
*Prodotti Mapei:
i prodotti citati in questo
articolo appartengono
alla linea “Prodotti per
edilizia”. Le relative
schede tecniche sono
contenute nel CD/DVD
“Mapei Global Infonet” e
nel sito www.mapei.com.
Mapegrout Sv: malta
tissotropica a ritiro
controllato, a presa e
indurimento rapidi, per la riparazione del
calcestruzzo e il fissaggio di pozzetti,
chiusini stradali e arredi urbani.
MapeWrap C Quadri-Ax: tessuto
quadriassiale bilanciato in fibra di carbonio
ad alta resistenza.
MapeWrap Primer 1: primer epossidico
specifico per il sistema MapeWrap.
MapeWrap 11: stucco epossidico con
normali tempi di presa, a consistenza
tissotropica per la regolarizzazione delle
superfici in calcestruzzo.
MapeWrap 31: adesivo epossidico di
media viscosità per l’impregnazione con
“sistema a secco” di MapeWrap.
Mapefloor Finish 50: finitura trasparente
poliuretanica alifatica bicomponente,
esente da solvente.
Mapefloor Filler: cariche micrometriche
da inserire in Mapefloor Finish 50 per creare
una finitura antisdrucciolo.
SCHEDA TECNICA
Deserto delle Anfore, Opera presentata alla
Caserma Militare di Como, nell’ambito della
mostra collettiva “Allarmi”
Intervento: opera artistica e architettonica
consistente in una pavimentazione
composta da moduli di cemento
Committente: Cecilia Antolini
Anno di intervento: 2005-2006
Progetto e direzione lavori: Katia Orgiana
Realizzazione: Katia Orgiana
Coordinamento Mapei: Davide Bandera,
Roberto Belluco, Luca Ferrari, Pal Racz
63
64 65 Traforo Sempione ok
6-02-2007
9:32
Pagina 1
RICORDARE IL PASSATO PER PROGETTARE IL FUTURO
n convegno e un bellissimo libro
hanno celebrato, alla fine dello
scorso anno, i 100 anni del
Traforo del Sempione. Una ricorrenza
che ha coinvolto anche Mapei, odierna
protagonista di grandi opere in tutto il
mondo e presente, in Val D’Ossola (sulla
strada del Sempione), con un grande e
storico impianto industriale di proprietà della consociata Vinavil.
Ricordiamo che la prima galleria ferroviaria del Sempione, entrata in esercizio
100 anni fa, con i suoi 19.803 metri di
lunghezza, è stata considerata per 75
anni la più lunga galleria ferroviaria del
mondo. Fu portata a termine con successo in poco più di sette anni di lavoro
tra enormi difficoltà: per le ingenti spinte della montagna, le elevate temperature (fino a 56°C) e le copiose venute
U
64
intercettate di acqua fredda (fino a
1.200 l/s) e calda (fino a 325 l/s a 50°C).
Un’opera che, inaugurata in occasione
dell’Esposizione Internazionale di
Milano del 1906, ha contribuito a rendere Milano una grande città europea,
favorendone gli scambi commerciali
con l’Europa centrale.
Il convegno della Società Italiana
Gallerie
Il 4 dicembre scorso, in occasione della
festa di Santa Barbara - protettrice dei
minatori – la SIG (Società Italiana
Gallerie) ha voluto ricordare il grande
contributo dato dalle maestranze e dai
tecnici italo-svizzeri che, anche con
grande sacrificio di vittime, hanno realizzato un’opera che all’epoca sembrava impossibile e che avrebbe portato
un grande contributo allo sviluppo del
nostro Paese. Patrocinato dalla Regione
Lombardia, dal Comune di Milano, dal
Collegio Ingegneri e Architetti di
Milano e dalla Federazione delle
Associazioni Tecniche e Scientifiche, il
convegno si è articolato in tre sessioni.
La prima è stata dedicata a un inquadramento storico, paesaggistico e culturale legato al Sempione; la seconda
ha riguardato l’evoluzione tecnica che,
dalle esperienze del Sempione, ha portato alle conoscenze attuali nella
costruzione delle gallerie; la terza, più
orientata al futuro, ha fatto il punto
sullo stato dei trafori in Italia e le loro
prospettive di sviluppo.
Al convegno ha partecipato, in qualità
di Responsabile Mapei per i rapporti
con la comunità scientifica in Italia e
64 65 Traforo Sempione ok
6-02-2007
9:33
all’estero, il prof. Amilcare Collina. Il suo
intervento, che qui di seguito sintetizziamo, ci fa capire quale sia il “fil rouge”
che lega Mapei al 100° anniversario del
Traforo del Sempione.
Collina ha precisato come, nel territorio
del Sempione, la realizzazione della
Galleria e delle altre opere infrastrutturali, la disponibilità di manodopera specializzata attratta dai cantieri, accanto
alla disponibilità di energia idroelettrica, hanno creato le condizioni per lo sviluppo dell’industria chimica.
Nacquero, infatti, a cavallo della prima
guerra mondiale, insediamenti per la
produzione di carburo di calcio, per le
fibre artificiali, per la produzione di
intermedi chimici e di polimeri in dispersione acquosa.
Uno di questi insediamenti, lo stabilimento Vinavil di Villadossola, fa oggi
parte del Gruppo Mapei.
“Si tratta di una realtà produttiva - ha
tenuto a rilevare Collina - che senza
l’acquisizione da parte di Mapei e i conseguenti investimenti in uomini e
impianti per rilanciare la competitività,
sarebbe oggi dismessa e anche il prestigioso marchio italiano Vinavil forse
non esisterebbe più”.
Oggi, invece, lo stabilimento di
Villadossola realizza valore per il
Gruppo Mapei, e quindi produce ricchezza per il territorio e per il Paese.
Il secondo legame riguarda il tipo di
opera che fu inaugurata un secolo fa:
una galleria ferroviaria.
“Mapei - ha detto Collina - è convinta
che le opere underground abbiano un
futuro anche nel nostro Paese; per questo ha sviluppato una linea di prodotti
specifici che trovano impiego in queste
opere infrastrutturali”.
Pagina 2
Si tratta della divisione UTT
(Underground
Technology
Team) che fornisce una linea di
prodotti e un’assistenza dedicata
agli spazi in sotterraneo.
Collina ha poi citato alcune realizzazioni alle quali Mapei ha contribuito con
materiali, tecnologia, conoscenza: il
ripristino della galleria del
Monte Bianco, la realizzazione del portale di accesso
alla galleria del San
Gottardo, la galleria di
Dortmund dove la tecnologia di scavo meccanizzato ha
consentito la realizzazione di
un lay-out a canne sovrapposte. Infine, la galleria di
Valfabbrica, dove l’utilizzazione di
acceleranti di presa di nuova generazione, i cosiddetti alkali-free, ha dimostrato come prestazioni e rispetto dell’ambiente possano essere coniugati.
Collina ha poi colto l’occasione di questo convegno per ricordare l’impegno
di Mapei nel promuovere l’incontro e il
dialogo tra imprese e comunità scientifica, un dialogo che vede Mapei parte
attiva per quanto attiene sia la formazione sia la ricerca.
Il fascino di un libro:“Milano verso il
Sempione”
“Milano verso il Sempione – La città di
Napoleone e della belle époque.
Viaggio nella storia, nell’arte e nel paesaggio”: è questo il titolo di un elegante volume curato da Roberta Cordani e
pubblicato dalle Edizioni Celip, che raccoglie testimonianze e suggestive
Il libro “Milano verso il Sempione”, delle
Edizioni Celip di Milano, è disponibile presso
tutte le migliori librerie.
immagini dedicate alla Lombardia e al
suo capoluogo.
Un percorso che si snoda da Milano
sino al Traforo del Sempione, ripercorrendo paesaggi ed emozioni di una
strada che ha fatto di Milano e della
Lombardia una capitale economica e
culturale. Il libro ricostruisce le tappe
che resero così importante la strada del
Sempione. Voluta da Napoleone, per il
passaggio di truppe e cannoni attraverso il Passo omonimo, fu resa carreggiabile nel 1806 e l’asse scelto fu quello in
direzione del Castello Sforzesco di
Milano e il Duomo, con l’Arco della Pace
che tagliava in due Corso Sempione e
Foro Bonaparte.
Dal cuore di Milano sino alle Alpi, in un
continuo mutare di scenari che vedono
l’Italia trasformarsi e diventare una
nazione industriale.
Perché, in origine, fu proprio su questa
importante arteria stradale che si svilupparono molte delle principali industrie del nostro Paese. E tra queste
anche Vinavil, come bene illustra una
sezione di questo libro redatta dall’ing.
Giovanni Lilla (Direttore dello stabilimento Vinavil di Villadossola) e intitolata: “Fra i monti e le acque della Val
d’Ossola la Vinavil racconta una pagina
di storia”.
Tra incantevoli dipinti raffiguranti scorci di paesaggi e belle foto d’epoca tratte dell’archivio Vinavil, l’autore narra di
questo significativo insediamento
industriale che, sorto nella valle poco
prima dell’inizio del XIX secolo, nel
corso degli anni cresce, si sviluppa e,
dopo alterne vicende, ritorna a essere
parte integrante della vita di questa
zona grazie a Mapei.
Come, infatti, ha ben sottolineato Lilla,
l’operazione di acquisto di Vinavil da
parte del Gruppo Mapei “consente un
processo di risanamento e di ricerca,
rapidamente si arriva a una sempre più
rilevante espansione nello sviluppo
delle grandi potenzialità dell’Azienda
per il presente”.
Così chiude Lilla il suo bell’intervento:
“Vinavil, nome conosciuto in tutto il
mondo è nato nella storia degli uomini
e del paesaggio della Val d’Ossola, fatto
di gole e valli fra i monti percorsi dalle
acque.
Un paesaggio naturale che il progresso
scientifico e la ricerca possono e devono aiutare a conservarsi, nel rispetto e
nella tutela dell’ambiente”. Un monito
che vede Vinavil parte attiva in questo
senso, nel segno di quei valori etici e
culturali che ispirano da sempre tutto il
Gruppo Mapei.
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l 28 novembre scorso, all’hotel Parker
Meridien di New York, è stata presentata ufficialmente la Symphonica
Toscanini, un’orchestra unica nel suo
genere.
Per molte ragioni: innanzitutto è una
novità,sul piano musicale e organizzativo, nel panorama nazionale e internazionale, perché svolge la propria attività
artistica in tutto il territorio italiano e
all’estero senza essere vincolata a una
sede particolare e gode di una totale
indipendenza e libertà di programmazione musicale che tiene conto non
solo delle esigenze del pubblico, ma
anche di quelle dei propri partner.
E, fra questi, non poteva non esserci
Mapei che ha accettato con entusiasmo
di essere parte di un progetto culturale
insieme all’orchestra, per sostenere in
tutto il mondo la musica più bella.
La volontà di superarsi nel cercare di
raggiungere il massimo dei risultati
possibili accomuna la Symphonica
Toscanini a Mapei. Con grande valore
tecnico, creatività, studio continuo e
ricerca.
Diretta da Lorin Maazel, uno dei più
importanti e rappresentativi direttori
d’orchestra viventi, la neo nata
Symphonica Toscanini con i suoi 200
musicisti d’eccellenza, nel 2007 celebrerà il 50° anniversario della morte
di Arturo Toscanini ripercorrendo, con
il programma Symphony of the Air,
alcune storiche tournées e concerti che
il Maestro compì in tutto il mondo
durante la sua lunga e leggendaria carriera. Mapei, nella sua veste di partner,
desidera condividere insieme alla
I
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Symphonica Toscanini un’avventura
musicale memorabile che prevede 4 tournées internazionali (Stati Uniti, Sud
America, Giappone e
Israele) e 40 concerti in
Europa, tutti Paesi dove
Mapei è particolarmente presente.
La vocazione internazionale
della nuova orchestra e del
suo direttore e l’esplicito richiamo ad Arturo Toscanini, sono gli
ulteriori punti di forza di un rapporto
che avvicina ancor di più Mapei alla
nuova orchestra.
Vengono così sottolineati, oltre all’italianità di un’Azienda che continua a crescere nel mondo, anche i valori e i principi fondanti che la animano.
L’attenzione per l’arte e la cultura è,
infatti, per Mapei, un credo aziendale
che ha radici lontane nel tempo; un feeling particolare, inoltre, la lega da sempre al mondo della grande musica e al
Teatro alla Scala di Milano. Mapei, infatti, è stata più volte partner del Teatro
alla Scala nella realizzazione di numerosi eventi e iniziative come, per esempio,
le recenti celebrazioni dedicate a
Renata Tebaldi e a Guido Cantelli, il giovane direttore d’orchestra e allievo prediletto di Arturo Toscanini, morto prematuramente nel novembre del 1956.
Non va, inoltre, dimenticato il contributo di Mapei, con i suoi prodotti e le sue
tecnologie, alla recente ristrutturazione
e restauro del Teatro alla Scala.
Mapei è, dal 1984, un “abbonato sostenitore”della Scala e l’anno scorso è stata
co-sponsor della serata inaugurale
della stagione artistica 2006-2007.
E ora inizia una nuova avventura insieme alla Symphonica Toscanini.
Già oltre 1000 ospiti hanno avuto, fino
a oggi, l'onore e l'emozione di assistere ai concerti della Symphonica
Toscanini: nel 2006 a Tolosa, Bergamo,
Roma, Siviglia e, nel gennaio 2007, nell'ambito del programma Symphony of
the Air, a Washington, Fairfax, New
York, Chicago, Champaign, Lawrence,
Costa Mesa, Las Vegas e Berkeley.
Per i prossimi impegni dell'orchestra
consultare il sito www.symphonicatoscanini.com.
Mapei insieme alla Symphonica
Toscanini: una partnership che nasce
sotto il segno di una grande armonia di
intenti, proprio nell’anno in cui Mapei
celebra il 70° anniversario della sua fondazione.
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LORIN MAAZEL
E GIORGIO SQUINZI
NE RICORDANO
LA FIGURA
E L’ESEMPIO
l 16 gennaio 2007 il mondo ha celebrato il cinquantesimo anniversario
della morte di Arturo Toscanini, avvenuta a New York nel 1957. E anche
Mapei ha contribuito alla realizzazione
di un grande concerto dedicato alla
memoria del Maestro. Proprio a New
York, il 16 gennaio, alla Avery Fischer
Hall del Lincoln Center (sede della NYP
che conta 2738 posti), un eccezionale
concerto diretto da Lorin Maazel ha
onorato la memoria del grande direttore d’orchestra italiano. Un appuntamento di gala che ha visto riunite, in
questa circostanza, le due importanti
orchestre dirette da Maazel: la New York
Philharmonic e la Symphonica
Toscanini, l’orchestra di giovani talenti,
per l’80 per cento italiani, della quale
Mapei, come abbiamo visto, è partner
ufficiale.
I
I ricordi di Maazel
Un rapporto intessuto di ricordi e di
emozioni legate alla figura di Toscanini
fa da sfondo alla lunga e prestigiosa
carriera di Maazel, che ama ricordare:
“Toscanini mi disse ‘Dio ti benedica’
posandomi paternamente le mani sul
In alto:
Il Concerto per la riapertura della Scala,
l’11 maggio 1946.
A lato: La locandina dell’epoca.
capo. Avevo 11 anni, e mi sembrava un
gigante. Era un dio per me e rimasi colpito dal fatto che avesse voluto conoscermi personalmente anche se per
pochi minuti”. Un incontro indelebile
che ha segnato l’intera carriera di
Maazel,“battezzata” proprio dal grande
Maestro che, nel 1941, volle assistere
alla prova del concerto diretto da lui
poco più che bambino, sul podio della
Nbc, l’orchestra fondata nel 1937 per
Toscanini.
Maazel e la Symphonica Toscanini
saranno impegnati tutto l’anno a rendere omaggio allo straordinario direttore con un ricco programma di concerti,appuntamenti straordinari che Mapei
ha voluto sostenere non solo perché è
da sempre vicina al mondo della grande musica e dei suoi interpreti, ma
anche per rendere un sincero tributo ad
Arturo Toscanini e alla sua arte.
Un dovuto omaggio a un italiano
straordinario che, conosciuto in tutto il
Il Teatro alla Scala di Milano, gravemente
danneggiato dai bombardamenti nel corso
della Seconda guerra mondiale.
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Il concerto del 16 gennaio 2007 a New York (Foto: Chris Lee).
mondo, ebbe la sua consacrazione proprio a Milano dove per tanti anni diresse alla Scala. Fu, fino all’ultimo, molto
legato a questa città dove ora riposa al
Cimitero Monumentale.
Le emozioni di Giorgio Squinzi
Ma non è solo il genio, l’internazionalità
e la milanesità di Toscanini che avvicinano il grande maestro a Mapei.Vi sono
ricordi personali e vivide emozioni vissute dal fondatore di Mapei Rodolfo
Squinzi e da suo figlio Giorgio, oggi
Amministratore Unico dell’Azienda, che
rendono particolarmente significativa
questa ricorrenza e la partnership con
la Symphonica Toscanini.
I ricordi di Giorgio Squinzi sulla vita di
Toscanini sono ricchi di affetto ed emozione: ”Mio padre amava particolarmente Toscanini, non solo per le sue
doti di grande direttore, ma anche perché era un simbolo per le persone della
sua generazione per i valori che rappresentava, interpretando il non conformismo alle vicende politiche a lui contemporanee.
Mio padre– continua Squinzi - mi portò
in Piazza della Scala quando avevo
appena tre anni al concerto diretto da
Toscanini per la riapertura del Teatro
nel 1946. Ovviamente non ho un ricordo preciso di questo episodio, se non il
racconto fattomi da mio padre tante
volte. Invece ricordo perfettamente la
grande e commossa partecipazione di
Milano che aveva invaso Piazza del
Duomo per rendere omaggio alla
salma di Toscanini, che era giunta in
città un mese dopo la sua morte, avve68
nuta il 16 gennaio 1957. Toscanini era
molto amato dai cittadini di Milano che
lo consideravano un concittadino,
anche se era nato a Parma, avendolo
conosciuto e apprezzato prima come
Direttore della Scala e poi, dopo il ritorno dall’America, per la direzione del
concerto per la sua riapertura”.
Quello della famiglia Squinzi è un
amore per la musica, per Milano e per il
Teatro alla Scala che non ha limiti. Un
sentimento che si nutre anche di soddisfazioni intense: col sostenere importanti orchestre sinfoniche come quella
di Maazel e nell’aver contribuito, con i
prodotti Mapei, al rinnovamento e al
restauro del Teatro alla Scala di Milano.
Le celebrazioni della Symphonica
Toscanini
L’intento della Symphonica Toscanini
per il 2007 sarà quello di ripercorrere le
tappe principali della vita artistica del
Maestro per far meglio comprendere,
insieme all’uomo, anche un’epoca, un
mondo intriso di valori e di umanità che
ha visto nascere e poi svilupparsi
Mapei.
Le celebrazioni sono iniziate nella
monumentale sede dell’ambasciata
d’Italia a Washington l’11 gennaio scorso. Una tappa che è stata fortemente
voluta
dall’ambasciatore
Gianni
Castellaneta che faceva da padrone di
casa. Qui la Symphonica Toscanini
davanti a un pubblico composto da
tutta la Washington che conta, da personaggi della politica della cultura e
dello spettacolo,ha ottenuto un successo strepitoso interpretando numerosi
brani di musicisti soprattutto italiani.
Il momento più significativo della tournée americana è stato quello di New
York, il 16 gennaio, dove la New York
Philharmonic (della quale Toscanini è
stato direttore musicale dal 1928 al
1936) e la Symphonica Toscanini, dirette da Lorin Maazel, hanno suonato
insieme in occasione del concerto di
commemorazione della morte di
Arturo Toscanini, presso la Avery Fisher
Hall del Lincoln Center. Un altro grande
successo, tanto che un quotidiano italiano ha intitolato l’articolo dedicato
alla serata così: “Con Maazel formato
Napoleone la Toscanini fa tremare New
York”. La direzione di Maazel delle due
orchestre è stata esemplare e il pubblico l’ha omaggiata di una calorosa ovazione. In questa occasione un Maazel
emozionato ha festeggiato con un bis
la bacchetta di Toscanini che gli era
stata consegnata poco prima al
Metropolitan.
Dopo le tappe americane, l’omaggio a
Toscanini proseguirà con un progetto
legato a Ludwig van Beethoven. Nei
mesi di marzo e aprile sarà eseguita l'integrale delle nove sinfonie presso
l'Auditorium Conciliazione di Roma, per
ricordare l’interpretazione di Toscanini
a queste partiture che rimane, ancora
oggi, un punto di riferimento per la
direzione d'orchestra.
Nel mese di luglio verrà eseguita la
Messa da Requiem di Verdi a Busseto,
luogo in cui Verdi è nato. Toscanini, nel
1913, centenario della nascita di
Giuseppe Verdi, rimase a Busseto per
circa quattro mesi per celebrare l'autore
a lui molto caro e nell'occasione diresse
due opere, Falstaff e Traviata.
È in ricordo dei periodi di vacanza e
riposo che Arturo Toscanini trascorreva
sul lago Maggiore - all'Isolino di San
Giovanni (chiamato poi Isolino
Toscanini) - che, all’inizio di agosto sul
lago, proprio di fronte all'Isolino, verrà
costruita un'isola artificiale sulla quale
saranno collocati l'orchestra e il coro
per l'esecuzione dell'Aida e della Messa
da Requiem di Verdi. Queste esecuzioni
saranno in seguito riproposte nella
tournée in Sud America, dove Toscanini
debuttò inaspettatamente, appunto
con l'Aida, all'età di 19 anni iniziando
così la sua grande carriera direttoriale.
Altra tappa molto significativa del progetto Symphony of the Air sarà quella
conclusiva del tour, prevista per la fine
dell’anno in Israele, dove Toscanini nel
1936 tenne a battesimo l'Orchestra
allora chiamata "di Palestina", oggi
Filarmonica d’Israele.
00 03 Toscanini AA
31-01-2007
14:21
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Mapei sostiene l’anno toscaniniano
con i programmi dell’orchestra
Symphonica Toscanini
in tutto il mondo
Sulle orme di Toscanini - Symphony of the air
LE TAPPE
IL PROGRAMMA COMMEMORATIVO DELLA SYMPHONICA TOSCANINI
PREVEDE 4 TOURNÉES INTERNAZIONALI (USA, SUD A MERICA, GIAPPONE E ISRAELE)
E 40 CONCERTI IN TUTTA EUROPA . IN PARTICOLARE, LA TOURNÉE NEGLI USA,
CON CUI L’11 GENNAIO A WASHINGTON INIZIANO LE CELEBRAZIONI,
RIPERCORRE LE TAPPE DEI CELEBRI TOUR CHE TOSCANINI COMPÌ NEL 1920 E NEL 1950.
IL 16
UNA SERATA SPECIALE
GENNAIO, GIORNO DEL
50°
DELLA MORTE DI
TOSCANINI,
SI TIENE A
NEW YORK
IL CONCERTO PIÙ PRESTIGIOSO DEL PROGRAMMA : NELL’AMBITO UNA SERATA DI GALA,
SUONANO INSIEME DIRETTE DA LORIN
MAAZEL LE SUE DUE ORCHESTRE,
SYMPHONICA TOSCANINI E LA NEW YORK PHILHARMONIC,
AVERY FISCHER HALL DEL LINCOLN CENTER (SEDE DELLA NYP).
LA
ALLA
GLI OMAGGI IN ITALIA
TRA LE TAPPE PIÙ SIGNIFICATIVE DEL PROGRAMMA DELLA SYMPHONICA TOSCANINI IN ITALIA :
• A ROMA, IN MARZO E APRILE, L’ESECUZIONE INTEGRALE DELLE NOVE SINFONIE
DI LUDWIG VAN BEETHOVEN ;
• A BUSSETO, LA CITTADINA CHE DIEDE I NATALI A VERDI, A LUGLIO VERRÀ ESEGUITA
LA MESSA DA REQUIEM DI VERDI ;
• SU UN'ISOLA ARTIFICIALE DAVANTI ALL’ISOLINO DI SAN GIOVANNI
(OGGI ISOLINO TOSCANINI) SUL L AGO MAGGIORE, VERRANNO ESEGUITE
IN AGOSTO L’AIDA E LA MESSA DA REQUIEM DI VERDI.
Il programma completo della tournée “Symphony of the air”, con le date, i luoghi e i brani previsti,
è pubblicato nel sito www.symphonicatoscanini.com.
00 04 cop 31-01-2007
14:20
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Anche quest’ anno Mapei invita i Lettori di Realtà Mapei a
visitare SaieDue Living, Saloni Internazionali
dell’Architettura, delle Finiture d’ Interni, del recupero e delle
Tecnologie per l’ Edilizia, che si svolgerà a BolognaFiere,
dal 13 al 17 marzo 2007. La tessera allegata a questo numero
della rivista, valida per una persona, consentirà l’ingresso in
fiera senza sostare alla biglietteria.
Mapei Vi attende in diversi punti
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