Relazione elettrica - Comune di Uggiano la Chiesa

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Relazione elettrica - Comune di Uggiano la Chiesa
COMUNE DI UGGIANO LA CHIESA
- Provincia di Lecce -
PROGETTO di ampliamento del complesso
ricettivo
HOTEL RESORT “Mulino a Vento”
ALL. 2
- RELAZIONE IMPIANTO ELETTRICO -
Ubicazione: località “Mulino a Vento”
Committenti: D’ALBA Giuseppe e CARLUCCIO Maria Domenica
PROGETTISTA: ing. Antonio BISCOZZI
STUDIO TECNICO - 73020 UGGIANO LA CHIESA - VIA DEGLI ULIVI, n. 6 - TEL. 3290631988 0836/812886
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Comune di UGGIANO LA CHIESA
Provincia di LECCE
Intervento di Sistemazione, Rifacimento e Ampliamento
dell’impianto elettrico nel complesso ricettivo Hotel Resort
“MULINO A VENTO”, nell’ambito del progetto di
ampliamento.
RELAZIONE TECNICA
RIFERIMENTI NORMATIVI
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D.M. del 22.01.2008 n° 37 (norme per la sicurezza degli
impianti);
Legge del 05.03.1990 n° 46 (norme per la sicurezza degli
impianti);
D.P.R. del 27.04.1955 n° 547 e successive modifich e ed
integrazioni (norme per la prevenzione degli infortuni sul
lavoro);
Legge del 01.03.1968 n° 186 (regola d’arte);
Norma CEI 64-8/1- 7 fascicoli n° 1916 – 1922 (impi anti elettrici
a tensione nominale non superiore a 1000 V in c.a. e 1500 V
in c.c.;
Norma CEI 11-8 fasc.n. 1285 (impianti di produzione,
trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Impianti di
terra.
Norma CEI 17-13/3 (quadri di bassa tensione – quadri di
distribuzione e similari, quadri per cantiere);
Norma CEI 64-50 fasc. N. 1282g ( edilizia residenziale, guida
per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori,
ausiliari e telefonici);
Norma CEI 23-51 ( quadri elettrici per usi domestici e similari).
DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
Si tratta dell’ampliamento e sistemazione di un impianto elettrico a
servizio di una struttura ricettiva. Per il dimensionamento delle linee
d’alimentazione dell'impianto, si è considerato di alimentare le utenze
della struttura, che assorbono al massimo, tenendo conto delle
perdite, una potenza di 50 KW.
La fornitura di alimentazione dell’edificio viene effettuata in B.T.
(380V)mediante allaccio al contatore ENEL ubicato nelle vicinanze
dell’ingresso secondario in via Mulino
Vento in un apposito
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contenitore in resina a tenuta stagna dove è installato l’interruttore
generale.
Il quadro generale è posizionato in un apposito locale (centrale
idrica) accessibile solo al personale addetto.
L’intervento è mirato alla realizzazione di un nuovo impianto nei
seguenti locali e strutture:
1) Camere in ristrutturazione (riferimento planimetria n° 11)
2) Camere in costruzione (riferimento planimetria n° 12)
3) locale vendita prodotti (riferimento planimetria n° 13)
4) Centro benessere (riferimento planimetria n° 14)
5) Deposito (riferimento planimetria n° 15)
6) Sala colazione (riferimento planimetria n° 16)
7) Bar (riferimento planimetria n° 17)
8) Tettoia ombreggiante (riferimento planimetria n° 18)
9) Illuminazione viali interni e zona pacheggio e verde
L'impianto disporrà di protezioni differenziali, installate all'interno dei
quadri elettrici. Inoltre ciascuna utenza principale è dotata di
adeguata protezione.
Il dimensionamento delle linee è volto a garantire la protezione dei
conduttori contro le sovracorrenti e il corto circuito ed a contenere la
caduta di tensione entro il 4%, in ottemperanza alla CEI 64/8.
Le linee di alimentazione saranno costituite, per i tratti principali da
cavi con Isol:EPR e per i tratti terminali con Isol: PVC; garantendo
comunque una portata tale per cui essi siano protetti dalle
sovracorrenti e dal corto circuito.
IMPIANTO DI MESSA A TERRA
La struttura ricettiva è dotata di un unico sistema di messa terra
generale degli impianti e delle strutture, realizzato secondo le Norme
CEI 64-8/4 e CEI 11-8 fasc. 1285. Si prevede l’ampliamento.
L’impianto di terra avrà le seguenti funzioni:
MESSA A TERRA DI PROTEZIONE
Tale funzione assicurerà, tramite appositi conduttori, un percorso
stabilito per la corrente di guasto, in modo che i dispositivi di
protezione, opportunamente coordinati con l’impianto di terra,
possono rilevarla ed intervenire per sezionare l’alimentazione
dell’apparecchiatura o del tronco di circuito di guasto.
Con riguardo a tale funzione la realizzazione di tale impianto di terra
assicurerà:
- la messa a terra di protezione di tutte le masse metalliche delle
apparecchiature in bassa tensione, dei motori e degli utilizzatori degli
impianti tecnologici;
- la messa terra delle prese di corrente installate;
- messa a terra delle masse metalliche della struttura dell’edificio.
MESSA A TERRA DI FUNZIONAMENTO
Te funzione consentirà di ottenere una limitazione verso terra delle
tensione di ogni fase del sistema ad un valore fisso e ben
determinato,un miglioramento delle condizioni di funzionamento delle
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protezioni delle linee elettriche, una limitazione del valore delle
sovratensione di origine atmosferica e di origine interna agli impianti.
La rete di terra generale del complesso fluirà di un sistema di
dispersione costituito da:
- un numero di dispersori a picchetto con sezione a croce infissi
verticalmente nel terreno;
- una rete di dispersori orizzontali in corda di rame nuda, posta nel
terreno ad anello intorno agli edifici e collegare fra di loro i dispersori
a picchetto;
- un numero di connessioni di continuità (ove possibile) ai ferri di
armatura delle strutture (fondazioni e/o altri elementi strutturali).
Ogni dispersore sarà composto da una puntazza, un elemento
forato, un elemento non forato, un morsetto e sarà dotato di pozzetto
di ispezione in muratura con coperchio a filo pavimento.
I dispersori di terra saranno fra loro collegati con una rete costituita
da una corda di rame nuda di formazione rigida avente sezione di
35 mmq, direttamente interratta entro scavo con profondità di 80 cm,
e fondo ripieno di terra vagliata.
Ai dispersori ed alla corda di connessione della rete di dispersione,
saranno collegati in modo da costituire un unico elemento di
dispersione:
- una serie di connessioni di continuità fra impianto di terra e struttura
degli edifici.
Queste connessioni saranno eseguite sempre con corda di rame di
sezione 35 mmq e collegheranno i ferri di armatura delle strutture.
Tutti i conduttori di protezione disposti lungo le colonne montanti dei
cavi di energia saranno prolungati fino al collettore di terra disposto
in corrispondenza del quadro generale.
Tutte le connessioni sull’impianto di terra saranno eseguite con
morsetti a pressione applicati con pinze eleodinamiche.
Faranno parte del sistema di messa a terra degli impianti anche i
seguenti elementi di impianto:
- connessioni equipotenziali eseguite sui tubi di adduzione dell’acqua
calda, fredda e di riscaldamento dei locali docce;
- connessioni di continuità elettrica di terra fra le tubazioni metalliche
di adduzione dell’acqua calda fredda all’uscita delle tubazioni del
locali centrale idrica.
IMPAINTO DI ILLUMINAZIONE E FORZA MOTRICE
APPARECCHI DI COMANDO E PRESE
Gli apparecchi di comando per usi domestici e similari sono
considerati dalla norma CEI 23-9.
Le prese a spina per usi domestici e similari sono trattate dalle
Norme CEI 23-5 e 23-16; quelle per usi industriali dalle Norme CEI
23-12.
Negli ambienti sala e reception, è stata prevista la serie civile “Living”
della Bticino con prese da 16A 2P+T.
Nei luoghi particolari come gli esterni e gli eventuali ambienti con
pericolo di esplosione o incendio le apparecchiature sono state
contenute in custodie con grado di protezione adeguato all’ambiente
e comunque non inferiore a IP40.
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I comandi dei punti luce accessibili dalla generalità del pubblico
dovranno essere installati ad un altezza non superiore a 0,90 mt. dal
pavimento e dovranno essere facilmente individuabili anche ad
illuminazione nulla.
LAMPADE ED APPARECCHI ILLUMINATI
Nei vari locali saranno disposti centri luce nel terreno e con
l’ubicazione necessaria per realizzare livelli di illuminamento adatti al
tipo di impiego del locale stesso.
Per ogni ambiente sono previste linee luci con l’accorgimento di
assicurare un certo grado di illuminamento anche nel caso di
interruzione del servizio sulla linea per guasto, manutenzione e
modifiche.
Per l’illuminazione degli ambienti saranno generalmente impiegate
lampade ad incandescenza, disposte entro organi illuminanti.
Gli apparecchi di illuminazione impiegati saranno completi di tutti gli
accessori per il loro montaggio a soffitto o a parete e saranno dotati
degli accessori per la loro integrazione negli eventuali contro soffitti.
Gli apparecchi di illuminazione con struttura metallica saranno dotati
di dispositivi per la messa a terra di tutte le parti metalliche, connessi
ad uno dei morsetti di collegamento alla rete.
ILLUMIANZIONE DI SICUREZZA
L’illuminazione di sicurezza, prevista a mezzo di lampade di
emergenza è dimensionata in modo da fornire un illuminamento
medio nelle varie zone interessate pari a 5 lux.
PRESCRIZIONI PER L’ESECUZIONE DEGLI IMPIANTI NEI
LOCALI NON ORDINARI.
Gli impianti elettrici nei locali non ordinari saranno del tipo fissato a
vista, realizzati con un buona resistenza meccanica al fine di
garantire una elevata protezione contro la possibilità di
danneggiamenti provocati da sollecitazione accidentali.
In particolare:
- Le apparecchiature dell’impianto elettrico quali comandi, cassette di
derivazione, rilevatori ecc.. saranno contenute in custodie con grado
di protezione IP 44 in modo da proteggere i componenti più delicati
contro la penetrazione di corpi solidi e liquidi;
- I quadri elettrici saranno del tipo a fissaggio a parete con grado di
protezione IP 40 per l’installazione per l’interno e IP 55 per
l’installazione nel locale centrale idrica;
- Nel locale cucina l’ impianto elettrico sarà eseguito in conformità ai
criteri di esecuzione imposti dalle Norme CEI 64-2, realizzando un
impianto a sicurezza del tipo funzionale a tenuta AD-FT.
Per tale impianto si impiegano apparecchi illuminati Exd comandati
da interruttore bipolare stagno; conduttori non propaganti la fiamma e
con grado di isolamento 07, installati in tubi di PVC non propaganti la
fiamma a parete o interrati, con pressatubi.
Anche per gli attacchi ai motori ed alle altre apparecchiature,
installate in custodie Exd (a prova di esplosione) o Exe ( a sicurezza
aumentata), dovranno essere utilizzati appositi pressatubi.
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All’ esterno del locale è installato in posizione segnalata ed
accessibile un quadretto vetrato per l’interruzione di emergenza della
luce e della forza motrice.
Le prese del tipo industriali IP55 3P+N+T (25A) e 1P+N+T (16A)
saranno ubicate in posizioni tali da evitare la necessità di ricorrere a
prolunghe e saranno installate ad una altezza minima dal pavimento
di 1.50 mt.
GIUNZIONI E DERIVAZIONI
Le derivazioni o le giunzioni dei cavi potranno essere eseguite con
morsetti volanti del tipo con cavo passante e a cappuccio con resina
termoindurente.
I morsetti dovranno essere contenuti in apposite cassette di
derivazione con coperchi rimovibili solamente mediante l’uso di un
attrezzo.
Le cassette di derivazione saranno completamente in resina del tipo
esterno IP55 per installazione in ambienti speciali (umidi – bagnati)
e/o esposti alle intemperie e del tipo protetto da parete per l’impiego
in ambienti ordinari.
QUADRI DI DISTRIBUZIONE E COMANDO
I quadri presenti sono situati:
1) Nella centrale elettrica “Quadro Generale”;
2) Nella reception “Quadro sala”;
3) Nella cucina “Quadro cucina”.
4) Nella zona camere “Quadro camere”
5) Nella zona “Quadro lotti”
5) Nella zona di ampliamemto “Quadro lotti”
I suddetti quadri di manovra controllo e distribuzione in bassa
tensione, saranno realizzati conformemente alla norma CEI 17-13/3,
23-51e saranno in genere di tipo ASD.
In particolare, il quadro generale è alimentato da una linea in cavo di
sezione 4x25 mmq proveniente dal contatore di energia. Lo stesso
alimenta a sua volta le reti principali di distribuzione che raggiungono
i quadri “Sala, Cucina” e le utenze comuni.
Le reti principali di distribuzione prevedono generalmente una linea
per settori o per zona.
Il “quadro generale” ha una struttura ad armadio metallico IP55 con
fondo appoggiato, portella trasparente, completamente chiuso da
pannelli in lamiera; il tutto ponticellato e collegato alla linea di terra.
Il “quadro sala” avrà una struttura ad armadio metallico IP 40, fissato
a parete, con portella trasparente, completamente chiuso da pannelli
in lamiera; il tutto ponticellato e collegato alla linea di terra.
Il “quadro cucina” sarà in resina del tipo IP 55, fissato a parete, con
portella trasparente completamente chiuso.
Il “quadro camere” ha una struttura ad armadio metallico IP 40,
fissato a parete, con portella trasparente, completamente chiuso da
pannelli in lamiera; il tutto ponticellato e collegato alla linea di terra.
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Il “quadro lotti” avrà una struttura ad armadio metallico IP 40, fissato
a parete, con portella trasparente, completamente chiuso da pannelli
in lamiera; il tutto ponticellato e collegato alla linea di terra.
Al loro interno saranno montati gli organi di comando e le protezioni
di tutti i circuiti in partenza.
I “quadri camere” avranno una struttura come i quadri caera esistenti.
Gli schemi circuitali e le caratteristiche costruttive delle strutture e
delle apparecchiature da impiegare nella loro costruzione sono
definite negli elaborati grafici di progetto.
Gli interruttori montati a protezione delle linee in partenza costituenti
la distribuzione principale saranno tutti automatici con protezione di
massima corrente su tute le fasi attive:
- Magnetica per la protezione contro i corto circuiti, dimensionata in
modo da interrompere la corrente di corto circuito nel punto della rete
nel quale l’interruttore è montato e tarato in modo da assicurare la
selettività con gli interruttori a monte e a valle;
- termica, ad intervento inversamente proporzionale, dimensionata in
funzione della lunghezza della linea protetta, per la protezione contro
i sovraccarichi e tarata in modo da assicurare la selettività di
intervento con gli altri interruttori montati a monte ed a valle della
stessa rete.
Nel dimensionamento dei conduttori, la massima densità di corrente
è stata quella indicata nelle tabelle CEI-UNEL 35024-70; la caduta di
tensione sulle linee (per impianto funzionante a pieno carico) è stata
contenuta entro il 4% della tensione nominale.
Per i circuiti monofase la sezione del neutro dovrà essere uguale a
quella di fase.
Per i circuiti polifase la sezione del neutro potrà essere inferiore a
quella di fase, purché adeguata alla corrente che lo percorre e
comunque con un valore non inferiore a 16 mmq.
La sezione Sp del conduttore di protezione è stata determinata in
funzione della sezione Sf dei conduttori di fase sulla base della
seguente tabella:
SEZIONE DEI CONDUTTORI DI FASE SEZIONE MINIMA DEL CONDUTTORE
(mmq)
DI PROTEZIONE (mmq)
Sf<16
16<Sf<35
Sf>35
Sp=Sf
Sp=16
Sp=Sf/2
Tutti i cavi dovranno essere in rame e contraddistinti da colori
prescelti dalle tabelle CEI-UNEL 00722, in particolare il neutro dovrà
essere di colore “blu chiaro” e quello di protezione “giallo – verde”.
TUBI PROTETTIVI
Le condutture sono considerate dalle norme CEI 61-8/5 e dalla
Guida CEI 20-40.
I tubi protettivi dovranno avere un diametro interno almeno 1.3 volte
maggiore del fascio dei conduttori contenuti con un minimo nominale
di 16 mmq. Dovranno essere disposti orizzontalmente o
verticalmente evitando percorsi obliqui.
Per la realizzazione dei tubi protettivi della rete di distribuzione è
stata prevista la seguente tipologia:
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- dall’ INTERRUTTORE GENERALE ESTERNO al QUADRO
GENERALE: a mezzo di tubi in PVC interrati;
- dal QUADRO GENERALE ai QUADRI SALA, CUCINA, CAMERE e
LOTTI e ai vari Utilizzatori: a mezzo di tubi in PVC interrati;
- nella centrale idrica e nella cucina: a vista a parete.
Tipi di montanti con condutture incassate:
DISTRIBUZIONE TELEFONICA
: C.S.
DISTRIBUZIONE TV
: C.S.
DISTRIBUZIONE LINEA CORRENTE
: C.S.
Il cambio di posa, da parete a vista a rete incassata, sarà sempre
eseguita con l’interposizione di cassette di derivazione; ovvero, in
corrispondenza di ogni locale sarà prevista una cassetta
ispezionabile dal corridoio, che dovrà servire per raccordare la linea
di dorsale con tutti i punti di utenza all’interno del locale.
RETE DI DISTRIBUZIONE
Il numero delle linee è stato determinato in base ai seguenti
criteri:
- ottenere la massima continuità del servizio, in modo che l’eventuale
avaria, manutenzione o modificasi una linea non comporti disservizio
su altre linee;
- rendere la protezione delle linee la più semplice e sicura possibile.
Dal quadro generale si è provveduto ad alimentare con linee singole
ogni quadro di manovra preposto a sua volta ad alimentare,
attraverso i circuiti terminali distinti in carichi di F.M. le utenze
specifiche del settore servito.
Altre linee alimentano direttamente dal quadro generale le utenze
delle parti comuni, distinte anch’esse in carichi di F.M., illuminazione,
ecc..
La rete di distribuzione comprende:
- linea di distribuzione del tipo a doppio isolamento per
l’alimentazione in B.T. mediante allaccio al contatore energia,
prevedendo un interruttore generale magnetotermico-differenziale
regolabile immediatamente a valle dello stesso, posto a protezione
della linea, che fa capo al generale quadro posto nell’armadio
metallico a muro, ubicato nella centrale idrica;
- linee dorsali distinte in:
a)linee dal quadro generale alle utenze comuni (dorsali per i circuiti
terminali;
b)linee dal quadro generale ai quadri di manovra (quadro sala, ecc.).
Il dimensionamento dei conduttori in ciascun tratto di linea è stato
effettuato tenendo presenti i principali fattori che influiscono sulla
scelta ottimale della sezione quali la corrente d’impiego, il tipo di
posa, il tipo di isolante, la temperatura ambiente, ecc..
Si è verificato inoltre che la caduta di tensione, in qualsiasi punto
dell’impianto utilizzatore e col relativo carico di progetto, non
risultasse superiore al 4% della tensione nominale di consegna.
Nell’analisi dei carichi sono stati riportati per le linee terminali i dati
relativi alle utenze da alimentare (potenza installata, corrente
d’impiego, lunghezza e sezione della linea) e in base a essi sono
stati determinati i valori delle potenze convenzionali assorbite.
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PROTEZIONI
Il problema della protezione dai sovraccarichi e dai cortocircuiti delle
condutture e, per gli impianti utilizzatori in bassa tensione, è
essenzialmente un problema termico: si devono limitare le correnti in
modo che il conduttore non raggiunga, per effetto Joule, temperature
Protezione da sovraccarico
Si adottano interruttori automatici magnetotermici conformi alle
norme relative per le quali, per la protezione di una linea da
sovraccarico, è sufficiente scegliere un apparecchio con corrente
nominale In non superiore alla portata massima del cavo in regime
permanente (Iz) e, ovviamente, non inferiore alla corrente di impiego
(Ib), soddisfacendo così alla nota relazione:
Ib<In<Iz
In pratica essendo prevedibili sovraccarichi piuttosto lievi, si è
adottato il criterio di scegliere interruttori con soglie di intervento
tarabili.
Protezione da corto circuito
Per assicurare la protezione da corto circuito è richiesto
essenzialmente che l’interruttore generale, installato nelle immediate
vicinanze del contatore Enel, abbia un potere di interruzione (Icn)
non inferiore alla corrente presunta di corto circuito nel punto di
installazione (Icco) e che abbia tempi di intervento sufficientemente
brevi da non far oltrepassare in qualsiasi punto della linea protetta la
temperatura di corto circuito ammessa; per tale circostanza basta
evitare che l’integrale di Joule (A2 • s), deducibile dalla sua curva
caratteristica, per tutto il campo delle correnti di corto circuito possa
superare il valore sopportabile dal cavo, soddisfacendo così alle note
condizioni:
Icn>Icco
(It2)<K2S2
Protezione contro i contatti indiretti
La norma CEI 64-8/4 prevede che tutti i componenti debbano essere
protetti contro il pericolo di contatto delle persone con pareti
metalliche accessibili, ordinariamente non in tensione, ma che
potrebbero assumere potenziali pericolosi a seguito di guasto
dell’isolamento.
Il sistema più usato di protezione contro i contatti indiretti rimane
sempre l’utilizzo del collegamento a terra con immediata interruzione
dell’alimentazione quando le masse assumono potenziali pericolosi,
superiori a 50V a.c. per gli ambienti ordinari e 25V a.c. per alcuni
ambienti speciali; quindi all’impianto di messa a terra vanno collegate
tutte le masse dell’impianto utilizzatore con conseguente apertura del
circuito di guasto a mezzo di interruttore differenziale.
Nell’attuare questo tipo di sistema di protezione si sono seguiti i
seguenti criteri.
L’impianto previsto è di tipo TT, la cui definizione (CEI 64-8 art. 3/2.2)
è:
- T collegamento diretto a terra da un punto del sistema;
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- T collegamento delle masse direttamente a terra;
Essendo previsto un impianto senza propria cabina di
trasformazione, la protezione dai contatti indiretti è attuata secondo
la seguente condizione (CEI 64-8/4 art. 413.1.4.2.)
Ra ≤ 50/Ia
dove:
Ra = somma delle resistenze, in ohm, del dispersore e dei conduttori
di protezione delle masse;
Ia = Idn = valore in Ampere della corrente che provoca l’intervento
del dispositivo di protezione, entro 1 secondo, sui circuiti di
distribuzione o degli interruttori differenziali sui circuiti terminali.
TIPI DI CAVI ELETTRICI
I cavi sono stati dimensionati tenendo conto di una temperatura
ambiente di 30° nel caso di tubazioni a vista, ment re, nel caso di
tubazioni interrate, la temperatura considerata è stata di 20°.
Per le condizioni di posa, le portate e i coefficienti di correzione ( per
cavi raggruppati) si è fatto alla Norma IEC 364-5-523.
IMPIANTO CENTARLIZZATO DI ANTENNA TV
Per l'impianto è stato ipotizzato un solo punto di ricezione sia
terrestre che eventualmente satellitare, dal quale, attraverso
un’adeguata rete, si provvederà a distribuire il segnale di antenna ai
vari ambienti indicati nelle tavole di progetto.
IMPIANTO TELEFONICO
Dal centralino telefonico dell’intero complesso è prevista una serie di
derivazioni con presa telefonica nelle camere e nella Reception.
Tutte le tubazioni, pozzetti, scatole ecc., occorrenti alla realizzazione
dell’impianto, sono state destinate anche per gli impianti telefonici.
L’impianto interno consta della sola rete di distribuzione telefonica
con l’esclusione delle apparecchiature, completa di cassette di
derivazione per le montanti e le scatole da incassare per le prese,
cavetti telefonici in rame a coppie con filo di terra interno, schermati
isolati sotto guaina di materiale termoplastico.
Le tubazioni sottotracccia saranno in tubo flessibile de tipo pesante
Ø
20mmq e quelle sottopavimento in tubo rigido Ø 20 mmq con
resistenza allo schiacciamento di 150Kg/cmq.
Comunque tutto il materiale sarà conforme alle prescrizioni
TELECOM
Il Progettista
Ing. Antonio Biscozzi
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