Aspetti relazionali dell`accoglienza del bambino in ospedale

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Aspetti relazionali dell`accoglienza del bambino in ospedale
Aspetti relazionali
dell’accoglienza del bambino in
ospedale
Paola Coscia
A.F.D.
Coordinatore Infermieristico
S.C. Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale
A.O. Ospedale Niguarda Ca’ Granda
“Uno dei diritti fondamentali, soprattutto
dei bambini, è il diritto alle migliori cure
mediche possibili”
(UNESCO)
Carta dei diritti dei BAMBINI e delle BAMBINE in OSPEDALE
Obiettivi della comunicazione e
della relazione:
Cercare di comprendere i pensieri e i
sentimenti che il bambino esprime
Rispondere in modo efficace
Individuare strategie assistenziali per
ridurre il disagio dei genitori
Promuovere modalità di adattamento
efficaci
Quando il bambino viene separato dalla
figura di riferimento, si trova con qualcuno
che si esprime con un linguaggio diverso
da quello che lui conosce
La persona che si prende cura del
bambino ne conosce i modi espressivi ed
è anche in grado di fornire
risposte specifiche a specifici
segnali….
Affidare improvvisamente il bambino
ad estranei
persone e ambiente fisico sconosciuti
allarme e stato ansioso destinato ad
aumentare
Rapporto
tra bambino e figura di riferimento
specifica unità assistenziale
Entrare in ospedale per il bambino
significa:
Allontanarsi dal suo ambiente conosciuto,
rassicurante, domestico
Inserirsi in un ambiente nuovo ,
sconosciuto, minaccioso
Distaccarsi dalle figure familiari e
significative
Incontrare persone sconosciute
L’ospedalizzazione rappresenta
l’esperienza del bambino con:
La malattia
Il dolore fisico
Le cure traumatiche
La paura dell’alterazione della
propria attività fisica
Caratteristiche
comportamentali e relazionali
in base alle fasce di età
INFANTE
<2 mesi
essenzialità dei bisogni
fisiologici
2-6 mesi
riconosce le persone
care
6-12 mesi paura della separazione
ansia per la presenza di
estranei
Comportamento
Chiamare il bambino per nome
Osservare le interazioni bambino/genitori
Avvicinarsi lentamente
Evitare movimenti improvvisi e voce alta
Eseguire prima le procedure non dolorose
Se necessario far togliere dai genitori gli
abiti
Offrire un gioco o una distrazione
BAMBINO DA 1 A 5 ANNI
Caratteristiche
Movimento, decisione e autonomia
Curiosità, egocentrismo,concretezza
Sviluppo dell' capacità comunicativa
Comportamento
Mettersi
alla sua altezza e mantenere un
contatto fisico minimo
Mantenere
Lasciare
Usare
la voce calma e rassicurante
accanto i genitori
giochi e strumenti di distrazione
Evitare
domande a cui il bambino possa
rispondere “no”
Elogiarlo
Usare
quando coopera
termini semplici e concreti
ETÀ PRESCOLARE
Caratteristiche
Pensatori magici ed illogici
Concezione erronea della malattia
Paura di mutilazione, morte, buio e
solitudine
Comportamento
Spiegare le procedure usando termini
semplici
Simulare su bambole o pupazzi che cosa
si intende fare
Permettere al bambino di toccare
l’equipaggiamento sanitario
Se il bambino deve essere immobilizzato,
parlare sempre con lui
Lodare i buoni comportamenti
ETÀ SCOLARE
Caratteristiche
Analisi
e consapevolezza del concetto
causa-effetto
Paura
del dolore e dell’inabilità fisica
Timore
di esprimere i propri sentimenti
Consapevolezza
del proprio corpo
Comportamento
Parlare
Essere
direttamente al bambino
sinceri e spiegare con parole
semplici
Spiegare
le procedure e non mentire su
quelle dolorose
Non
negoziare se il bambino non ha una
reale scelta
Coinvolgerlo
nel trattamento
FAMILIARI E GENITORI
Precedenti esperienze
Livello culturale
Gravità dell’evento: incredulità, senso di
colpa
Coinvolgimento nell’evento
Aggressività, negazione, smarrimento
Risposte diverse in famiglie diverse!!!
Comportamento
Individuare
il familiare più calmo come
punto di riferimento
Permettere
ai genitori di stare vicino al
bambino
Rispondere
Spiegare
alle domande
le procedure
Reazioni e supporto
all’accoglienza
Rifiuto o “stato di shock”
Rassicurare, sostenere utilizzando un
linguaggio semplice
Spiegare l’accaduto e le procedure alle
quali verrà sottoposto il bambino
Non abbiate fretta…poche parole ma
“dedicate”
Crisi di pianto, urla e disperazione
Contenere la disperazione, mantenere
la calma e utilizzare un linguaggio
semplice
Non insistere se il genitore o la figura di
riferimento ha perso il controllo
Chiedere a qualcuno di allontanarlo
dalla sala
Senso di colpa, rimprovero verso
sé stessi
Ascoltare e rassicurare
Comunicare con professionalità
Informazioni reali per non insinuare
false aspettative
Rapporto di fiducia con gli operatori
sanitari
…..si fidano e si affidano…..
La presenza costante del genitore o della
persona di riferimento va considerata
come:
risorsa organizzativa
Mantenere la relazione
di accudimento
Mantenere la relazione
di difesa e controllo del
bambino
IL PROCESSO ASSISTENZIALE
PROCESSO NEGOZIALE
L’infermiere struttura il suo intervento
negoziando: tempi, spazi interventi
e persone
interagendo: con le figure che
entrano nel processo di cura
E’ necessario che l’equipe assistenziale
sia in grado di cogliere ed
interpretare ciò che il piccolo
paziente e la sua famiglia
domandano alla struttura sanitaria
…….aspettative…….
Bisogno di: essere accolti e curati
Bisogno di : essere ascoltati, rassicurati
ed ottenere informazioni
esaurienti
Carta dei Diritti dei BAMBINI
e delle BAMBINE in OSPEDALE
Carta Europea per la tutela educativa di
bambini ed adolescenti malati curati
in ospedale o in assistenza domiciliare
Assemblea Generale di H.O.P.E.
(Hospital Organisation of Pedagogues in Europe)
Barcellona, 20 Maggio 2000
CARTA DI LEDHA:
E.A.C.H. - European Association for Children in Hospital
1. Un bambino o una bambina saranno ricoverati in ospedale
solo se le cure di cui hanno bisogno non possono essere
assicurate, con la stessa efficacia, a casa o in regime di day
hospital
2. Un bambino o una bambina ricoverati in ospedale avranno
diritto alla vicinanza dei propri genitori o di altre persone
amiche in ogni momento della giornata
3. I genitori verranno accolti all'interno del reparto e saranno
aiutati e incoraggiati a rimanervi. Essi saranno messi in
condizione di non dovere affrontare spese aggiuntive o
subire perdite economiche. Per partecipare alla cura del
proprio figlio, i genitori saranno informati riguardo ai tempi
e ai ritmi della vita del reparto e la loro attiva collaborazione
sarà incoraggiata.
Carta di Ledha:
E.A.C.H. - European Association for Children in Hospital
4. Bambini e genitori hanno diritto a ricevere informazioni in
modo adeguato alle proprie conoscenze e capacità di
comprensione. Il personale cercherà di minimizzare lo stress
fisico ed emotivo conseguente al ricovero ed alla lunga
ospedalizzazione
5. Bambini e genitori hanno il diritto a partecipare
consapevolmente alle decisioni sanitarie che li riguardano.
Ad ogni bambino o bambina saranno evitate cure mediche
ed esami superflui
6. Un bambino o una bambina ricoverati saranno curati
assieme ad altri bambini che hanno le stesse esigenze di
crescita e sviluppo e non saranno inseriti in reparti per
adulti. Non viene posto nessun limite all'età dei visitatori dei
bambini ricoverati
Carta di Ledha:
E.A.C.H. - European Association for Children in Hospital
7. Un bambino o una bambina ricoverati avranno la possibilità
di giocare, divertirsi e lavorare in maniera adeguata alla
loro età e condizione medica. Avranno la possibilità di
vivere in un ambiente pensato e attrezzato per le loro
esigenze in questo senso.
8. Bambini o bambine saranno seguiti da uno staff
adeguatamente preparato in grado di affrontare i bisogni
fisici, emotivi, e di crescita dell'intero nucleo familiare
9. Continuità e costanza nelle cure sarà assicurata dall'equipe
del reparto
10.Bambini e bambine ricoverati saranno trattati con tatto e
comprensione; la loro privacy sarà rispettata in ogni
momento.
…In conclusione….
(take home message)
L’evento malattia-ospedalizzazione non
deve interferire nella normale rapporto
tra bambino e la figura di riferimento……
L’azione infermieristica deve essere
orientata verso
l’unità inscindibile
Genitore- Bambino