rassegna stampa del 17 settembre 2016
Transcript
rassegna stampa del 17 settembre 2016
USTICA LINES Sabato, 17 settembre 2016 USTICA LINES Sabato, 17 settembre 2016 Trasporti Marittimi 17/09/2016 Giornale di Sicilia (ed. SiracusaRagusa) Pagina 9 1 Una tassa per scalare i vulcani 16/09/2016 AmNotizie SERGIO GRANATA Lipari, mazzata sulla tassa di sbarco. Ora costa 5 euro 16/09/2016 Normanno 3 Sbarcare alle Eolie dalla prossima estate costerà 5 euro 16/09/2016 Messina Oggi RED. ME Lipari, la tassa di sbarco sale a 5 euro 17/09/2016 La Gazzetta Marittima 4 5 Ivano Russo a Gioia Tauro 17/09/2016 La Gazzetta Marittima 6 Authorities e il gioco delle careghe 17/09/2016 La Gazzetta Marittima 8 Limpidh2o®, ovvero ecodragaggio dei sedimenti in circuito chiuso 17/09/2016 La Gazzetta Marittima 10 Riforma e Guardia Costiera: ancor meglio definiti i ruoli 17/09/2016 La Gazzetta Marittima 12 Piombino, si sblocca la 398 17/09/2016 L' Avvisatore Marittimo 2 Alberto Ghiara L'Europa ha perso 140 cantieri navali 17/09/2016 L' Avvisatore Marittimo 13 15 Agenti marittimi in allarme, a rischio lo sviluppo del porto Trasporti marittimi 17/09/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 20 Nave sospinta contro una gru Pochi problemi ma tanta paura 17/09/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 23 Ripepi: il rinvio della grande Authority danneggia tutti ALFONSO NASO 17 19 17 settembre 2016 Pagina 9 Giornale di Sicilia (ed. SiracusaRagusa) Trasporti Marittimi Una tassa per scalare i vulcani Il Consiglio comunale di Lipari ha aumentato la tassa di sbarco da 1,50 a 5 euro, a partire dall' 1 giugno e fino al 30 settembre 2017. Nei restanti periodi si pagherà la metà. Il contributo per la prima volta sarà pagato dai croceristi, mentre sono stati esentati i diportisti e coloro che dimostreranno di pagare le tasse in qualità di proprietari di case. Le compagnie d i navigazione dovranno versare i soldi al Comune entro un mese. È stata anche istituita la tassa per scalare i crateri di Stromboli (nella foto) e Vulcano e si pagheranno 5 euro. Lo scorso anno il Comune aveva incassato circa 800 mila euro; quest' anno si potrebbe anche arrivare a un milione. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1 16 settembre 2016 AmNotizie Trasporti Marittimi Lipari, mazzata sulla tassa di sbarco. Ora costa 5 euro Il consiglio comunale di Lipari ha aumentato la tassa di sbarco da 1,50 a 5 euro, a partire dall' 1 giugno e fino al 30 settembre 2017. Nei restanti periodi si pagherà la metà. Il contributo per la prima volta sarà pagato dai croceristi, mentre sono stati esentati i diportisti e coloro che dimostreranno di pagare le tasse in qualità di proprietari di case. Le compagnie d i navigazione dovranno versare i soldi al Comune entro un mese. E' stata anche istituita la tassa per scalare i crateri di Stromboli e Vulcano e si pagheranno 5 euro. Lo scorso anno il Comune aveva incassato circa 800 mila euro; quest' anno si potrebbe anche arrivare a un milione di euro. Dal prossimo anno, grazie all' aumento consistente, gli incassi dovrebbero ancora aumentare. SERGIO GRANATA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 16 settembre 2016 Normanno Trasporti Marittimi Sbarcare alle Eolie dalla prossima estate costerà 5 euro Aumento della tariffa di sbarco alle Eolie. È quanto deciso dal consiglio comunale di Lipari. La tassa, fino a oggi di 1,50 euro, sarà di 5 euro, a partire dall' 1 giugno e fino al 30 settembre 2017. Nei restanti periodi dell' anno si pagherà la metà. A pagare inizialmente saranno i croceristi, mentre sono esentati dal pagamento i diportisti e i proprietari di case che dimostreranno di essere in regola con le tasse. Le compagnie di navigazione dovranno versare i soldi al Comune entro un mese. 5 euro sarà anche il costo previsto per tutti coloro che vorranno scalare i crateri di Stromboli e Vulcano. Tale provvedimento porterà un aumento consistente degli incassi del Comune. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 3 16 settembre 2016 Messina Oggi Trasporti Marittimi ENNESIMO BALZELLO Lipari, la tassa di sbarco sale a 5 euro La decisione arriva dal Consiglio comunale, esentati diportisti e proprietari di case estive. I primi a pagare saranno i crocieristi Il Consiglio comunale di Lipari ha aumentato la tassa di sbarco da 1,50 a 5 euro, a partire dall' 1 giugno e fino al 30 settembre 2017. Nei restanti periodi si pagherà la metà. Il contributo per la prima volta sarà pagato dai croceristi, mentre sono stati esentati i diportisti e coloro che dimostreranno di pagare le tasse in qualità di proprietari di case. Le compagnie d i navigazione dovranno versare i soldi al Comune entro un mese. E' stata anche istituita la tassa per scalare i crateri di Stromboli e Vulcano e si pagheranno 5 euro. Lo scorso anno il Comune aveva incassato circa 800mila euro; quest' anno si potrebbe anche arrivare da un milione di euro. Dal prossimo anno, grazie all' aumento consistente, gli incassi dovrebbero ancora aumentare. RED. ME Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 17 settembre 2016 La Gazzetta Marittima Trasporti Marittimi Ivano Russo a Gioia Tauro Una significativa visita del consigliere del ministro Delrio GIOIA TAURO Giornata intensa e ricca di appuntamenti quella di Ivano Russo, consigliere del ministro Graziano Delrio, in visita all'Autorità portuale di Gioia Tauro. Accolto dal commissario straordinario Andrea Agostinelli, l'incontro operativo ha avuto inizio a bordo della motovedetta della Capitaneria di porto, lungo il canale portuale, e proseguito nelle aree portuali. Nel corso del sopralluogo, particolare attenzione è stata rivolta all'area dove sorgerà il gateway ferroviario, per il quale, lo scorso 10 agosto, è stato sottoscritto, nei locali dell'Autorità portuale, il contratto con la ditta Sogemar, che si è aggiudicata la gara internazionale di realizzazione e gestione di questa strategica infrastruttura, che offrirà allo scalo un collegamento diretto più efficiente con la linea ferroviaria nazionale e, di conseguenza, servirà a dare un chiaro slancio all'aumento dei traffici portuali. Al fine di rendere più celere la procedura di avvio dei relativi lavori, in una conference call con l'amministratore delegato della Sogemar, Sebastiano Grasso, sono stati definiti gli accordi esecutivi necessari all'apertura del cantiere di costruzione dell'opera. La visita tecnica all'interno dello scalo portuale si è conclusa con un successivo sopralluogo lungo le aree che potranno essere destinare alla creazione del futuro bacino di carenaggio e al conseguente insediamento dell'attività di riparazione container. E' seguito l'incontro, molto partecipato in un clima distensivo e di reciproca collaborazione, con i rappresentanti di tutte le sigle sindacali (Cgil Cisl Uil Ugl e Sul), al quale hanno preso parte i delegati nazionali, regionali e territoriali. L'obiettivo dell'ente è stato quello di illustrare i meccanismi di funzionamento dell'istituenda Agenzia del lavoro interinale, prevista dall'accordo di programma quadro sottoscritto, lo scorso 27 luglio, presso la presidenza del Consiglio dei Ministri. A tale proposito, il consigliere del ministro Delrio, Ivano Russo, ha manifestato spiccato interesse nella ricezione delle istanze pervenute dai rappresentanti sindacali ai quali ha evidenziato la massima apertura del Governo che, nello specifico, ha fissato, per mercoledì 21 settembre, una riunione operativa presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Stessa attenzione è stata, altresì, rivolta nel costruttivo confronto con i rappresentanti del cluster marittimo del porto di Gioia Tauro in una riunione organizzata al fine di illustrare le tematiche relative al traffico container del porto di Gioia Tauro e le diverse strategie, messe in atto dall'Autorità portuale, per meglio definire un maggiore sviluppo dello scalo e dell'economia dell'intera area. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 5 17 settembre 2016 La Gazzetta Marittima Trasporti Marittimi Authorities e il gioco delle careghe FIRENZE E' la manna dal cielo per i cronisti con le antenne verso il gossip. Lo confesso, non mi ci riconosco: ma il dovere, dice il vecchio adagio, deve precedere il piacere. E fare il giornalista raccontando anche le chiacchiere e le ipotesi scriveva quel cinico sottile di Montanelli è pur sempre meglio che lavorare. Perdonatemi l'Incipit. Siamo, come tutti i miei quattro lettori sanno bene, alle porte coi sassi: ovvero, entro pochi giorni dovrebbero essere sciolti i nodi o almeno, i primi nodi della governance nelle Autorità di sistema Portuali. Per molti ancor oggi sulla carega (poltrona, in genovese) tira aria da ultima raffica. Sussurri e grida possono aprire certi cuori e spezzare sistemi nervosi. Mai come in queste ore s'incrociano chiacchiere, previsioni, certezze dichiarate e balle inattendibili. Vogliamo dare un'occhiata a cosa è piovuto alla rete del vecchio cronista? Si parte e per ora ci si ferma dalla Toscana. Pare e ribadisco il pare che nelle riunioni più o meno segrete che si stanno snocciolando su quello che potrebbe essere il destino delle poltrone dell'Authority LivornoPiombino, sarebbe stata riportata una specie di schedina del Totocalcio, con cinque nomi sui quali starebbe ponzando il governatore Enrico Rossi. Li metto in ordine alfabetico, così non scontento nessuno (o scontento tutti): Luca Becce, Silvio Fremura, Luciano Guerrieri, Pasqualino Monti e un genovese, avvocato Rossi, che dicono sia molto vicino a Msc e al suo armatore. In un incontro a livello di Pd toscano, qualcuno avrebbe già aperto il fuoco di bordata contro almeno tre di questi nomi, per manifesto conflitto d'interesse: Becce (uomo di Negri), Fremura (terminalista, anche se in ritirata dopo l'uscita da Sintermar) e Rossi per la ragione (Msc) già detta. Tutto da prendere con le molle. Però, anche con ogni beneficio di dubbio, Rossi avrebbe manifestato l'intenzione di una totale discontinuità con gli assetti attuali. Il che non significa che Gallanti e Provinciali vadano necessariamente in pensione, o al ministero (di ritorno): ci sono altri posti che potrebbero essere liberi, poi ci sono le careghe ancora da riempire nella Porto 2000 privatizzata, nell'interporto Vespucci, nei gradini immediatamente inferiori al Top. Per Piombino, si sussurra che Sandra Muccetti potrebbe essere una risorsa da valorizzare. Si sussurrano anche tante altre cose, con l'attendibilità appunto dei sussurri. Compreso il fatto che la pioggia di deroghe scatenatasi sul ministro per usufruire dei 36 mesi di libera uscita da parte di sistemi che non si vogliono sistemare a sistema, potrebbe creare ritardi se non scontri. Mi rendo conto che scrivo sulla sabbia della battigia, nel senso che una piccola onda può render tutto solo chiacchiere vane. Ma l'ho premesso: Relata refero, e fa parte del gioco. Auguri. Antonio Fulvi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 6 17 settembre 2016 < Segue La Gazzetta Marittima Trasporti Marittimi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 17 settembre 2016 La Gazzetta Marittima Trasporti Marittimi Limpidh2o®, ovvero ecodragaggio dei sedimenti in circuito chiuso CARRARA L'innovativa e certificata tecnologia dell'ecodragaggio Limpidh2o® di Decomar, che nel corso degli ultimi anni si è affinata soprattutto nello studio delle importanti problematiche relative alle fragilità ambientali dei dragaggi, rappresenta oggi l'unica soluzione ecosostenibile capace di rendere tangibile la filosofia di economia circolare, coniugando rispetto ambientale e vantaggio economico in raffronto alle tecnologie tradizionali. Nello specifico, la tecnologia Limpidh2o®, operando il prelievo dei sedimenti in circuito chiuso, è in grado di apportare numerosi vantaggi operativi: Dragaggi in aree SIN, SIC, SIR, e laddove siano presenti particolari fragilità ambientali nel pieno rispetto della normativa. Prelievo dei sedimenti in circuito chiuso permettendo di operare senza prelievo di acqua dal corpo idrico e quindi con il vantaggio di non dover operare ulteriore trattamento di acque di scarico industriale. Recupero e valorizzazione dei sedimenti dragati (SEDIMENTI=RISORSA) altrimenti destinati a discarica. Concentrazione degli inquinanti nella frazione più fine e riduzione volumetrica della frazione inquinata permettendo il recupero di grandi volumi di risorse altrimenti destinate alle costose discariche. Assenza di acqua da restituire al corpo idrico eliminando così il problema dell'inquinamento idrico tipico di tutte le tecnologie oggi costituenti lo stato dell'arte. Esecuzione di interventi di dragaggio senza necessità di vasche di colmata o, in alternativa, se vantaggioso, conferimento in vasca di colmata del materiale disidratato e granulometricamente selezionato con eliminazione e/o riduzione dei costi di stabilizzazione. Riduzione del costo globale d'intervento con un importante vantaggio economico rispetto ai costi attualmente correnti per conferire i sedimenti in discarica o per realizzare soluzioni di casse di colmata e quindi con la conseguente perdita delle risorse. Esecuzione di ripascimenti selettivi con rilevante riduzione del costo globale d'intervento rispetto ai costi attualmente correnti per recuperare sedimenti idonei ad essere impiegati per ripascimento. La tecnologia Limpidh2o® è stata impiegata nei porti di La Spezia e Livorno dimostrando sul campo i vantaggi derivanti dal prelievo in circuito chiuso. L'attività è stata condotta in comparazione con la tecnica nota della benna bivalve, dimostrando la totale inadeguatezza di quest'ultima in seno alle attività di eco dragaggio e ottenendo la certificazione dei risultati da parte di CIBM di Livorno Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata e Sogesid spa, società in house del Ministero dell'Ambiente. Grazie alle sue Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8 17 settembre 2016 < Segue La Gazzetta Marittima Trasporti Marittimi caratteristiche uniche, la tecnologia dell'ecodragaggio è il tema centrale di importanti valutazioni tecniche, cruciali per consentire di ridisegnare lo sviluppo portuale costiero del paese Italia. Lo testimoniano le collaborazioni con il CNR di Taranto, l'Assoporti di Roma, l'Università di Firenze nonché il prossimo REMTech, che vede in questa tecnologia la chiave strategica per lo sviluppo di soluzioni in grado di sciogliere i nodi che da anni mantengono l'empasse su numerose realtà italiane con fragilità ambientali. E' proprio di questi giorni la notizia che l'ecodragaggio, realtà scientifica e industriale, sarà utilizzato per risolvere le problematiche in un sito nella regione Puglia, sito in cui le tecnologie tradizionali si sono arrese dimostrando tutta la loro inadeguatezza di fronte a problemi di fragilità ambientale. In occasione del festival Ecofuturo di Rimini, l'ecodragaggio Decomar ha dimostrato come anche il grande problema ambientale, rappresentato dagli altissimi valori d'inquinamento da mercurio del fiume Paglia (affluente del Tevere), può definitivamente essere risolto attraverso l'impiego di questa tecnologia in grado di garantire il non rilascio degli inquinanti nel corpo idrico. Infatti sostanze come il mercurio, con il loro meccanismo di contaminazione del corpo idrico, rappresentano un fattore di rischio di diffusione oggi del tutto insuperabile per le tecnologie di dragaggio tradizionale. In buona sostanza, con questa modalità di ecodragaggio, è possibile intervenire in contemporanea con le normali attività portuali o di fruizione, ludica, irrigua o altro, delle acque interne. La non dispersione del plume e degli inquinanti, determina una grande appetibilità sociale delle attività di dragaggio, le quali non rappresentano più una minaccia per attività come la mitilicoltura, l'immagine turistica dei luoghi, la pesca, insomma il dragaggio Limpidh2o® migliora e rispetta l'ecosistema su cui interagisce. Se il dragaggio nel nostro paese diventa ecodragaggio, sarà finalmente effettuato con continuità come normale ed efficace manutenzione, sarà fonte del recupero di molti materiali inerti per il ripascimento delle spiagge o per usi in edilizia, sbloccando lo stallo in cui si trova l'intero settore. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 17 settembre 2016 La Gazzetta Marittima Trasporti Marittimi Riforma e Guardia Costiera: ancor meglio definiti i ruoli Una nota del Comando Generale per la nuova formulazione dell'art. 3 del decreto La sicurezza ma anche l'Ambiente e i vari regimi sulla pesca e sui titoli professionali del mare Dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Comando generale del Corpo delle C a p i t a n e r i e d i p o r t o Guardia costiera, riceviamo la seguente cortese ed esaustiva nota che chiarisce alcuni aspetti giuridici e funzionali del Corpo che la lettura dell'art. 3 della Riforma Portuale aveva aperto a dubbi interpretativi. ROMA Gentile Direttore, l'articolo apparso lo scorso 7 settembre su La Gazzetta Marittima, dal titolo In Gazzetta Ufficiale ecco la riforma (ma restano sul vago alcuni tempi), reca alcuni spunti di analisi sul provvedimento di riforma della legislazione portuale, pubblicato il 31 agosto (decreto legislativo 4 agosto 2016, n.169, recante Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le autorità portuali di cui alla legge 28 gennaio 1994, n.84). In merito, si ritiene di offrire il proprio mirato contributo di pensiero all'interrogativo suscitato dalla riformulazione dell'articolo 3 del decreto legislativo, che apporta modifiche all'art. 3 della legge 28 gennaio 1994, n. 84. Dalle espressioni che lo commentano, parrebbe, infatti, evincersi che il non aver menzionato la dipendenza del Corpo dalla Marina Militare e delle Capitanerie di porto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti abbia ingenerato qualche perplessità. Sul punto, è opportuno osservare, preliminarmente, come la nuova formulazione dell'articolo 3, in coerenza con l'impianto generale della riforma, abbia operato una innovazione naturale del precetto preesistente, sulla base delle novità intervenute e contenute in norme di rango primario ovvero in richiami espressi, previsti dalla legge , adeguando la struttura della legislazione di settore alle previsioni più moderne ed operando un coordinamento, per una migliore intelligibilità. Quanto alla dipendenza del Corpo al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, si sottolinea che: la connotazione funzionale del Corpo è già consacrata dal codice della navigazione nonché da diverse leggi speciali, quali, ad esempio, quelle in materia di sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo e di controllo del traffico marittimo; l'art. 3, nell'aggiornare il quadro normativo vigente e, in particolare, richiamando il provvedimento di organizzazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti decreto Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 10 17 settembre 2016 < Segue La Gazzetta Marittima Trasporti Marittimi del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 febbraio 2014, n. 72 opera un rinvio al più attuale quadro delle attribuzioni proprie del Comando generale, quale vertice dell'organizzazione territoriale del Corpo cui è affidata la direzione tecnica delle funzioni assegnate dalla legge, con ciò affermando inequivocabilmente il vincolo funzionale ed organizzativo che lega le Capitanerie di porto al MIT. Inoltre, l'articolo 3 della legge n. 84/94, nella sua versione originaria, richiamava la titolarità della funzione di sicurezza della navigazione esercitata, a livello centrale, dal Comando generale, quale funzione propria del MIT affidata già allora all'esercizio tecnico del Comando generale delle Capitanerie di porto. Con riferimento, invece, alla dipendenza funzionale delle Capitanerie di porto dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, per le materie di rispettiva competenza, si precisa come: l'art. 3, nella sua versione originaria, già prevedeva il regime di avvalimento del Corpo dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare; la precisazione del regime di dipendenza funzionale dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, per la materia della pesca, trova presupposto in intervenute norme di rango legislativo che ne consacrano un saldo legame istituzionale. Del resto, sulla disciplina della pesca è noto come incidano aspetti legati anche al regime amministrativo della navigazione in termini di ammissione ed abilitazione delle unità da pesca e di regime dei titoli professionali degli equipaggi. A tali profili si lega la rilevanza anche per le economie dei territory assunta dai porti con destinazione peschereccia, pure citati nella legislazione portuale, nonché altri aspetti comunque connessi a diversi profili funzionali del MIT, affidati al Corpo, caratterizzati da un nesso di stretta contiguità e complementarietà. Per quanto precede, uno dei pregi della novella legislativa riteniamo sia stata l'introduzione, in un unico precetto, di un momento organizzativo, espressione e sintesi di un proficuo coordinamento tra pubbliche amministrazioni, collocato nel quadro delle attribuzioni del Corpo delle Capitanerie di porto Guardia Costiera che costituiscono esercizio di una importante espressione della funzione marittima assicurata al Paese, segnatamente nel settore dedicato agli usi civili e produttivi del mare. Quanto, infine, all'appartenenza del Corpo alla Marina Militare, circoscritta a profili di stato giuridico, avanzamento del personale e ad esercizio, in regime di concorso, di talune funzioni militari espressamente citate dall'articolo 132 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n.66 , si rappresenta come la predetta appaia estranea alla materia trattata, o comunque richiamata dalla legge di riforma portuale, che non reca alcun riferimento alla disciplina relativa alla sicurezza militare dello Stato, per affrontare i temi riferiti alla disciplina del settore marittimoportuale, con più diretto riferimento al modello di governance degli scali. Tanto si rappresenta, a titolo di contributo di pensiero, con l'intento di offrire ai lettori ed alla redazione utili spunti di analisi, per le più ampie valutazioni sui temi che riguardano, per gli aspetti trattati, il Corpo delle capitanerie di porto, rimanendo a disposizione per ogni produttivo confronto e chiarimento al riguardo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 11 17 settembre 2016 La Gazzetta Marittima Trasporti Marittimi Piombino, si sblocca la 398 La notizia dal sottosegretario all'Ambiente Mercoledì una riunione tecnica sul progetto da approntare ROMA Tocchiamo ferro, dopo tante delusioni. Ma questa volta forse è quella buona. Secondo il sottosegretario all'Ambiente onorevole Silvia Velo, che si sta dimostrando un provvidenziale mastino sulle tematiche legate al territorio toscano, ci sono finalmente buone notizie dal Governo per Piombino: Ministero dei Trasporti e Presidenza del Consiglio hanno previsto 50 milioni di euro per la realizzazione del primo lotto della 398, un'opera vitale per lo sviluppo delle infrastrutture e dell'economia della città di Piombino. Quello di oggi ha continuato Velo in un suo Post su Facebook rappresenta un passo molto importante, un risultato atteso da anni, arrivato grazie all'impegno di tutti i soggetti coinvolti che hanno lavorato senza sosta per la realizzazione di un'infrastruttura strategica per la città. Dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti arriva anche la conferma che per mercoledì prossimo 21 settembre è stata convocata una riunione tecnicooperativa sul tema. La priorità, adesso sottolinea l'onorevole Velo è quella di avviare al più presto tutte le procedure necessarie per arrivare alla realizzazione del progetto esecutivo in tempi rapidi. * * * Più specifiche le notizie che arrivano dal MIT, il ministero delle infrastrutture e trasporti. Nel piano pluriennale 20162020 con l'Anas il ministero ha inserito 25 milioni per la 398 e gli altri 25 milioni con la stessa destinazione sono stati inseriti nei fondi della presidenza del Consiglio. Il viceministro Riccardo Nencini l'ha confermato al sindaco di Piombino Massimo Giuliani. Di questi 50 milioni però, se 25 sono già disponibili cash, gli altri arriveranno nell'esercizio finanziario 2018. C'è anche una nota, non si sa se chiarificatrice o inquietante: In base al nuovo Codice degli appalti dice la nota del ministero occorrerà far diventare esecutivo il progetto definitivo dell'opera, che il Comune ha da tempo consegnato all'Anas. Intanto ci saranno i consueti passaggi per l'approvazione al Cipe e poi alla Corte dei Conti, che secondo il sindaco Giuliani saranno sbrigati in un anno. E siamo quindi già all'inizio del 2018 L'Autorità portuale da parte sua s'è impegnata a realizzare al più presto la bretella di collegamento dal porto al Capezzolo, dove arriverà (quando arriverà) la 398. Luciano Guerrieri ha messo saggiamente da parte le risorse derivate dai ribassi d'asta sui grandi lavori degli ultimi tempi, e ora le butta sulla bretella. Forse, visti i precedenti, farà prima il porto dell'Anas. Ma almeno si dovrebbe finalmente partire e sarebbe la volta buona. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 12 17 settembre 2016 L' Avvisatore Marittimo Trasporti Marittimi L'Europa ha perso 140 cantieri navali E il 40 % delle imprese mondiali ancora attive non riceve ordini dal 2014 Il numero dei cantieri navali è sceso da 931 a 402 fra il 2009 e il 2016. Di quelli rimasti, 240 hanno ordini soltanto fino al 2017 e soltanto 59 traguardano il 2019 e oltre. Un quarto ha una sola nave in costruzione e il 40 per cento non ha più ricevuto ordini dal 2014. Lo rivela uno studio del broker britannico Clarksons. E' il livello più basso da almeno undici anni a questa parte. Nel 2005 i cantieri considerati attivi dalla ricerca, ossia con almeno una nave da 1.000 tonnellate cgt in costruzione, erano in numero superiore a cinquecento. Questa cifra è cresciuta fino al 2009 per poi scendere progressivamente negli anni successivi. In pratica, come nota Clarksons Research, è più che dimezzata nel settembre 2016 e nel corso dell'ultimo decennio ha avuto un'impennata e un crollo altrettanto rapidi. Il destino dell'industria cantieristica mondiale è stato strettamente legato alla bolla speculativa che al principio degli anni 2000 ha gonfiato gli investimenti, anche nel settore armatoriale che fino ad allora era stato tradizionalmente meno appetibile per i non addetti ai lavori. Il paradosso è che la costruzione di navi è diventata oggetto dell'attenzione degli speculatori finanziari proprio mentre la comunità internazionale, con le convenzioni di Basilea, poneva paletti rigidi all'accesso al credito, con logiche che rendevano più difficile l'attività in particolare proprio agli armatori, quelli con un piano industriale di lungo periodo e con l'esperienza e la capacità di gestire i cicli del settore e l'andamento instabile dei noli. I contratti per nuove navi sono aumentati in tutto il mondo del 78 per cento dal 2002 fino al picco del 2007, mentre per quanto riguarda il carnet di ordini in lavorazione il picco è stato raggiunto nel 2009. Contemporaneamente i cantieri, soprattutto in Far East, hanno continuato a espandere le proprie infrastrutture per adeguare la capacità alla domanda. Nuovi bacini venivano aggiunti grazie alla garanzia finanziaria fornita dalle navi che dovevano ancora essere costruite. Il numero dei cantieri attivi è schizzato in alto del 72 per cento dal 2005 al picco di 931 cantieri nel 2009. Nello scorso mese di agosto uno dei maggiori cantieri cinesi, Yangzijiang Shipbuilding Holdings, ha annunciato il taglio di altri duemila posti di lavoro. Il numero di occupati era già sceso nel corso del 2016 da 26 mila a 22 mila. E' solo uno dei casi più disastrosi che sono seguiti alla crisi finanziaria del 2008, portando a una riduzione drastica del numero delle industrie navali, soprattutto in Asia. Al principio di settembre del 2016 il numero di cantieri attivi censiti da Clarksons è di 402, ossia il 59 per cento in meno del 2009. Più della metà delle aziende è uscita dal Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 13 17 settembre 2016 < Segue L' Avvisatore Marittimo Trasporti Marittimi mercato. Ma anche rispetto al 2005, quando la bolla non era ancora al massimo, la riduzione è quasi del trenta per cento. In parallelo a questa riduzione dei cantieri attivi, la produzione di nuove navi è caduta e quest'anno Clarksons stima che sarà il 34 per cento più bassa, in termini di tonnellate cgt, che nel 2010, momento di picco. Dal 2005, il numero di cantieri cinesi in attività è cresciuto rapidamente. Nel 2009 erano 382, il 117 per cento in più rispetto a quattro anni prima. Molti di questi cantieri erano specializzati nella costruzione di navi rinfusiere. L'industria cinese produceva a pieno ritmo e anche il prezzo delle materie prime era in quel periodo salito, favorendo l'aumento del livello dei noli marittimi e incoraggiando il travaso di investimenti speculativi nel settore dello shipping. La caduta nel 2008 del principale indice dei noli rinfusieri, il Baltic dry index, è stata riconosciuta come il più preciso indicatore della crisi che di lì a poche settimane avrebbe toccato tutte le piazze finanziarie, a partire dal crollo della banca Lehman Brothers. Da allora, il numero dei cantieri cinesi è diminuito del 63 per cento. La crisi ha coinvolto soprattutto i piccoli che fino a quel momento avevano consegnato soltanto una o due navi. Attualmente in Cina ne sopravvivono 140, che sono il 35 per cento della quota mondiale. In Giappone la situazione è stata più stabile: picco di 71 cantieri nel 2008, calo del 17 fino a settembre 2016 con 59 ancora in attività. In Europa, dal 2008 a oggi sono spariti 140 cantieri. Alberto Ghiara Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14 17 settembre 2016 L' Avvisatore Marittimo Trasporti Marittimi Agenti marittimi in allarme, a rischio lo sviluppo del porto Un summit urgente è quanto chiede Assoagenti napoletana che raccoglie al suo interno gli agenti marittimi cittadini guidata dal nuovo presidente Stefano Sorrentini subentrato ad Andrea Mastellone, preoccupata per i grandi mutamenti che si profilano all'orizzonte. A partire dall'entrata in vigore del decreto legge di riforma del sistema portuale italiano , la delibera della Giunta regionale della Campania per l'assegnazione all'Autorità portuale dei fondi per la realizzazione di interventi infrastrutturali, l'imminente nomina del presidente dell'AdSP su cui vige ancora il top secret. Non solo la normalizzazione istituzionale precisa il presidente di Assoagenti napoletana Stefano Sorrentini ma anche un impegno preciso da parte degli operatori portuali per il recupero della produttività e dell'efficienza. «Abbiamo registrato da tempo, e con gradimento commenta il presidente Stefano Sorrentini una maggiore attenzione da parte degli organi di governo nazionale al contesto portuale napoletano, che unita alla diffusa consapevolezza da parte di tutti della gravità della situazione ha reso necessarie azioni concrete ed immediate. Sono certo che l'imminente nomina del presidente dell'AdSP continua il numero uno di Assoagenti sarà indirizzata verso una figura con i requisiti di alto profilo richiesti dalla circostanza; potremo, quindi, sperare di approssimarci alla stagione del rilancio della portualità locale. Auspico, tuttavia, che in parallelo agli ormai acquisiti interventi normativi e di bilancio, gli operatori portuali rispondano con azioni rivolte al miglioramento della produttività e dell'efficienza, nonché alla rimodulazione dei costi e delle tariffe, elementi questi altrettanto essenziali per il recupero dell'attuale nostro deficit competitivo». Al centro delle preoccupazioni c'è la perdita di traffico del porto prevista per il 2017, con una netta riduzione degli approdi di navi da crociera in banchina (si parla addirittura di una perdita di circa 160 scali per un totale di 500 mila passeggeri). «Assistiamo in maniera passiva all'ennesima perdita di traffico e alle conseguenti ricadute negative sull'economia del porto e dell'indotto; sarà opportuno, per il futuro, tentare di prevenire i cali di natura non fisiologica sottolinea Sorrentini operando con programmazioni più adeguate e, soprattutto, adottate in tempo utile. I dati degli ultimi anni, infatti, dimostrano che le politiche attendiste e gli interventi correttivi posti in essere solo in maniera tardiva, si sono rivelati inefficaci: il trend del traffico portuale napoletano è purtroppo ormai in caduta libera e deve essere ben chiaro che il processo involutivo che si è determinato diventerà irreversibile in tempi brevi». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 15 17 settembre 2016 < Segue L' Avvisatore Marittimo Trasporti Marittimi Questi gli impegni precisi del neonato consiglio direttivo di Assoagenti, che intende essere parte attiva nella augurabile inversione di tendenza del porto di Napoli e avere rapporti continui ed attivi con le istituzioni, i media e tutti gli operatori portuali. Con questo obiettivo sono già partite richieste di incontri e summit con Direzione marittima, Autorità portuale e Comuni per affrontare quei temi, che continuano ad essere un limite per lo sviluppo dei porti commerciali e turistici della Campania e per la sua economia inevitabilmente legata al mare. Bianca d'Antonio Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 16 17 settembre 2016 Pagina 20 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Trasporti marittimi Un moto ondoso anomalo provocato da un cargo in uscita causa un incidente al porto di Gioia Tauro Nave sospinta contro una gru Pochi problemi ma tanta paura Eseguiti i primi rilievi. Torna in primo piano nello scalo la questione sicurezza Alfonso Naso REGGIO CALABRIA Tanto spavento. Attimi di paura ma per fortuna nessuna conseguenza per i lavoratori del porto di Gioia Tauro. L' altra notte, come denuncia anche il Sul, durante le manovre di uscita dal porto della grande nave Gerda Maersk il moto ondoso provocato da tale nave portava la Msc Rapallo attraccata in banchina a colpire una delle gru del terminal. Solo grazie alla prontezza degli operatori di piazzale della società che gestisce lo scalo calabrese, Medcenter Container Terminal, si è potuto evitare il peggio, grazie alla preparazione dei manovratori che hanno seguito il percorso della nave traslando con le gru che altrimenti avrebbero colpito il ponte di comando della nave ormeggiata in banchina con conseguenze ben più gravi. L' urto con la grande gru agganciata alla nave non ha avuto importanti conseguenze ma comunque avrebbe spezzato un filo ad alta tensione. Sull' episodio, successivo di alcuni giorni a quello di uno scontro tra un carrello e un portellone, ci saranno specifiche verifiche. Anche se non sembrano evidenti danni alle infrastrutture portuali. M a n e l t e r m i n a l calabrese torna nuovamente di estrema attualità il problema della sicurezza. Il sindacato autonomo Sul in una dettagliata lettera ha denunciato la situazione alla Corporazione Piloti, alla Capitaneria di Porto, al Comando generale delle Capitanerie di porto, alla società che gestisce il servizio di rimorchio, all' Autorità Portuale. Nella lettera viene evidenziato che gli incidenti possono sempre capitare ma comunque serve maggiore cooperazione per tutelare le attività dello scalo soprattutto per le sue particolari caratteristiche morfologiche. Fari puntati sulle manovre e la velocità delle navi in entrata e uscita e la diminuzione dei rimorchiatori in servizio. Nel pomeriggio di ieri il sindacato autonomo ha diffuso una nota nella quale si legge che: «Un rimorchiatore in più avrebbe garantito una velocità di transito minore e, di conseguenza, avrebbe evitato quanto accaduto. Purtroppo, eventi imprevisti possono sempre sopraggiungere durante le attività lavorative ed è proprio per questo motivo che occorre saper coniugare gli interessi commerciali con Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 17 17 settembre 2016 Pagina 20 < Segue Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Trasporti marittimi quelli legati alla sicurezza ed alla salute dei lavoratori in un' ottica di prevenzione per scongiurare situazioni che potrebbero condurre a conseguenze catastrofiche ad ogni livello. Un primo passo potrebbe essere quello di sensibilizzare i comandanti delle navi che approdano a Gioia Tauro affinché siano indirizzati ad adottare una politica di maggior sicurezza a tutela delle manovre e della salute dei lavoratori». I rappresentanti del sindacato autonomo chiedono inoltre «che le tutte le parti interessate nella gestione dei processi debbano rendere maggiormente partecipe la concessionaria del servizio di rimorchio in tutte le fasi di programmazione e pianificazione dei servizi nautici con la finalità di aumentare il livello di sicurezza nel porto. La tutela e la salute dei lavoratori deve essere anteposta a qualsiasi altra esigenza e noi non abbiamo alcun dubbio che tutte le parti in causa vogliano adoperarsi per migliorare ulteriormente le condizioni di sicurezza nello scalo gioiese proprio facendo tesoro di eventi di tal guisa che indicano inequivocabilmente la strada da seguire». In ogni caso saranno adesso perizie varie a chiarire quanto successo anche se i primi rilievi sono stati già eseguiti sulle velocità dei mezzi, sul rispetto delle distanze e sulle operazioni messe in atto successivamente agli eventi. Al di là dell' evento è necessario aprire un dibattito serio sulla sicurezza. Medcenter, dopo i fatti dei giorni scorsi, ha invitato i lavoratori ad adottare tutte le misure di sicurezza.3. ALFONSO NASO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18 17 settembre 2016 Pagina 23 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Trasporti marittimi Il consigliere comunale di "Fratelli d' Italia" attacca il sindaco e i parlamentari sul silenzio dopo il "no" di Crocetta alla fusione dei porti Ripepi: il rinvio della grande Authority danneggia tutti Prospettate ripercussioni negative sull' economia della Città Metropolitana «Il rinvio dell' Autorità portuale Unica Tirreno Meridionale avrà gravi ripercussioni sul futuro del porto di Gioia Tauro e dell' economia della Città Metropolitana». Questa la sintesi del concetto del consigliere comunale di Fratelli d' Italia Massimo Ripepi che accusa il sindaco e gli altri parlamentari di immobilismo sulla vicenda. Ieri, durante una conferenza stampa, il responsabile della federazione provinciale, Pasquale Romeo, ha ricordato come il presidente della regio ne Sicilia, Crocetta, ha chiesto la proroga di tre anni al ministro Del Rio del Decreto riguardante l' accorpamento delle autorità portuali. Poi Ri pepi ha rimarcato che «questa è una questione di vita o di morte perché la nostra vita economica dipende dall' area integrata dello stretto, considerando come Gioia Tauro possa diventare l' elemento di occupazione e di sviluppo primario del nostro territorio, peraltro senza che si manifesti un rischio di concorrenza con Messina, occupandosi i due porti si di attività diverse. Qualora il Ministro Del Rio dovesse decidere a favore della proroga, l' unico vero rischio è per il nostro territorio che vedrebbe sfumare un ulteriore grande conquista, dopo quella della città metropolitana. Conquista che, diversamente, si trasformerebbe nel "prodromo della distruzione dell' altro caposaldo di un' eventuale nostra economia di scambio». Quindi le accuse di immobilismo alla politica perché «se il silenzio dei cittadini, stanchi di "un' oppressione generale" e caricati di problemi reali, è comprensibile, non lo è, invece, quello della classe politica che non ha nessuna giustificazione al fatto che per ragioni e interessi di partito non si faccia l' interesse del territorio che si rappresenta». «Un silenzio ha aggiunto Ripepi che si sta registrando a più livelli, cominciano niente meno che dal Palmento nazionale all' intero del quale nessuno dei parlamentari ha ritenuto opportuno far sentire la propria voce a difesa dell' autorità portuale dello stretto. Ma ad aumentare la perplessità del consigliere di Fratelli d' Italia è il silenzio del neo insediato sindaco metropolitano, Giuseppe Falcoma tà, nonostante sia "l' interlocutore privilegiato rispetto a questi temi». Duro l' affondo su Falcomatà: «È senz' altro importante inaugurare fontanelle, poltrone di artisti in via marina e fare fotografie con i cestini ha concluso ironicamente ma il sindaco metropolitano non stia facendo nulla di sostanziale». Non meno Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 19 17 settembre 2016 Pagina 23 < Segue Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Trasporti marittimi critico l' intervento nei confronti del ministro Delrio, «definito da questo sindaco come un assessore aggiunto, che, tuttavia, non ha ancora provveduto ed emettere alcun atto a favore della nostra città, a partire dalla decisione di non qualificare il "Tito Minniti" come aeroporto strategi co».4(a.n.) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20