I Social Network

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I Social Network
C APITOLO 1
Social Marketing
In questo modulo andremo a scoprire come fare business con Twitter
S EZIONE 1
Twitter e i suoi segreti
Ecco perché ora parleremo di questo “blue bird”, chiamato
Twitter.
A cosa serve? che cosa me ne faccio? Ma soprattutto come posso iniziare a usare questa potentissima piattaforma?
Anche a noi, che lavoriamo nella comunicazione sul web, Twitter ci ha mandato in crisi, non ne capivamo le potenzialità ,
l’uso corretto, il linguaggio ( sembrava quasi un sistema criptato che utilizzava simboli quali “#”, “retweet”, “stelline” e “@”)
mentre poi, piano piano, abbiamo iniziato a comprenderlo ed
apprezzarlo.
Twitter, il social network cinguettante!
Negli ultimi 10 anni siamo stati costretti ad imparare l’uso di
Facebook con i suoi pregi e difetti , rimanendo costantemente
aggiornati in base al cambio di algoritmi, Timeline ( grafica)
ecc.
Successivamente abbiamo avuto a che fare con Instagram, il
social network dedicato alla condivisione di foto che, attraverso i suoi hashtags e filtri fotografici, ci ha permesso di condividere tutta la nostra quotidianità e i momenti più speciali della
nostra vita, attraverso le emozioni delle immagini.
Ma l’apripista di questo mondo è stato un uccellino turchese
dall’aria amichevole, che ci ha introdotti, già dai primi approcci, in un nuovo sistema di comunicazione, impensabile fino a
poco tempo prima.
Non ci resta che iniziare con la sua analisi e scovare tutte le
sue più importanti caratteristiche.
P RIMI P ASSI CON T WITTER
La prima cosa da fare, per accedere al Social, è collegarsi al sito web di Twitter www.twitter.com, fleggare la lingua, in alto a
destra e, cliccare su “iscriviti a twitter”.
Successivamente saremo di fronte alla prima scelta “strategica” della nostra comunicazione sul social: il “Twitternick”.
Scegliamo un nome utente corto e simpatico, perché ci rappresenterà in tutte le fasi comunicative sula piattaforma.
Ricordatevi: mai più lungo di 15 caratteri ma, soprattutto, siate creativi nella scelta!
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I L TWITTERNICK
• Storpiamenti di nomi già usati per altri account.
Tutti questi elementi potrebbero non permettere di ricordare,
in modo quasi naturale, il nostro nick.
Il nostro Twitternick è molto importante per iniziare con il piede giusto a usare il social media, costituirà il primo approccio
con gli altri membri del social.
Il nome che sceglieremo dovrà, infatti, esser breve ma significativo per permettere di esser ricordato facilmente. Dovremo
riuscire a rispecchiare noi stessi o il nostro brand, a seconda
del tipo di profilo che sceglieremo: account personale o profilo
aziendale.
Va da se che, il nostro “twitternick” dovrà legarsi bene al nostro marchio/ prodotto per aumentarne la sua “reputation online”.
Nessuno ci vieta comunque di scegliere un nome di fantasia, a
patto che sia stimolante e intuitivo per chi lo legge e non possa
creare effetti dannosi sull’azienda che rappresentiamo, nel caso di un account business!
E’ buona norma, come già accennato, ad inizio capitolo, ricordare che il nome dovrebbe essere conciso, simpatico e chiaro;
ma soprattutto dovremo evitare l’uso di:
• Underscore.
Infine se, all’atto dell’iscrizione, ci dovesse capitare di scegliere un twitternick già utilizzato da un altro profilo (situazione
molto frequente), non demoralizziamoci, basterà armarsi di
santa pazienza e cercare un altro nome; ricordiamoci che, quasi al 90% di noi, è capitata questa situazione.
Ma se proprio desiderassimo a tutti i costi un Nick, che è già
usato o occupato possiamo usare questo servizio:
http://twittercounter.com/pages/username_alert che ci permetterà di essere aggiornati quando il nome prescelto sarà libero o, l’account collegato, eventualmente viene disattivato.
Il servizio, via mail, ci allerterà quando il twitternick sarà pronto per essere nostro!
Dopo la scelta del nostro pseudonimo dovremo scegliere una
password e inserire un’email valida con cui Twitter potrà contattarci per informazioni di servizio o con gli aggiornamenti
settimanali.
Come da consuetudine, dopo 9 nannosec, dal inserimento dell’email, riceveremo una email di conferma. Basterà aprirla, seguire il link et voilà: l’iscrizione sarà completata!
• Lettere maiuscole tra le altre lettere.
• Suffissi e prefissi strani.
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L A SCELTA DEL NOSTRO PROFILO SU T WITTER
Dopo aver scelto il nome e abilitato l’account, Twitter” ci chiederà di aggiungere “almeno” tre amici (non è obbligatorio),
che sappiamo essere presenti sul social, per iniziare a popolare la nostra community.
Dovremo digitare “nome e cognome/nickname” dei nostri amici o persone che ci interessa aggiungere su Twitter e, nel caso
in cui, non conoscessimo ancora nessuno, il sistema stesso ci
darà dei suggerimenti affinché sia possibile aggiungere persone affini ai nostri interessi o che reputiamo interessanti, per
iniziare a “riempire “ la nostra pagina con i primi contenuti.
blicare la foto di nostra nonna che compie 97 anni eh??!! O la
foto del fidanzato.
Sarebbe un errore imperdonabile e oltremodo poco professionale che lederebbe anche il nostro brand!
Ricordiamoci sempre il “fil Rouge” che deve muovere i nostri
post: Coerenza!
Non dovremo mai disorientare chi ci segue o legge con cinguettii personali su un profilo aziendale!
Nel caso volessimo pubblicare contenuti personali, come la foto di nostra nonna, il consiglio è quello di optare per un account privato complementare.
Ma prima di parlare di personalizzazione della nostra pagina
dobbiamo fare un passo indietro:
Twitter ospita milioni di utenti e, per far sì, che la nostra strategia comunicativa sia efficace dobbiamo concentrarci anche
sulla personalizzazione della nostra pagina!
Profilo Personale o profilo aziendale? Dobbiamo essere strategici!
Nome Cognome e creatività. Tanta.
Se sceglieremo una pagina- per cui un profilo privato- dovremo decidere quale tema e stile da utilizzare (per esempio un
appassionato di trekking può twittare su montagne, pubblicare foto di polenta e funghi e aggiornare il bollettino meteo) e
l’utilizzo di uno stile più personale nella pubblicazione dei
post.
Dobbiamo essere unici!
La nostra pagina dovrà contenere la nostra immagine o foto e
una piccola descrizione che ci rappresenti.
Qui a fianco troviamo un esempio con un immagine, una descrizione personale, e una “copertina”.
Se invece decidessimo di attivare un account aziendale, dovremo essere maggiormente accorti, e pubblicare contenuti interessanti senza influenze personali…dobbiamo evitare di pub4
re creando ad hoc copertine per la nostra “social page” con il
servizio gratuito di Canva.
In pochi minuti avremo un nuovo style per il nostro account!
I L T WEET SU T WITTER
Ma quali sono i passi per la personalizzazione del profilo?
Utilizziamo l'icona con la "rotellina dell’ingranaggio" che troviamo in alto a destra; da lì potremo gestire tutte le impostazioni del nostro profilo.
Cliccandoci sopra avremo a disposizione molte opzioni: Nome
e Cognome, descrizione biografica di max 140 caratteri (dobbiamo essere concisi e simpatici, sarà la frase/ descrizione che
le persone vedranno e collegheranno al nostro nome e immagine).
Da qui sarà poi possibile modificare il tema, in altre parole lo
sfondo, scegliendo tra ben 20 temi disponibili e molto altro.
Ma se i layout proposti da Twitter non ci rappresentano, potremo trovare moltissimi sfondi su http://tweetstyle.com/ oppu-
Ritornando a guardare la nostra pagina/profilo e controllando
di aver completato tutte le informazioni necessarie per rendere il nostro account completo al 100% saremo pronti spiccare
il volo con il nostro primo Tweet. Cinguettiamo? Ma come? E
in che modo? Con un bel messaggio di massimo 160 caratteri
chiaro, simpatico e conciso! Esser breve e concisi è la prerogativa di Twitter; dobbiamo esser in grado di poter comunicare,
con pochi caratteri delle informazioni che creino interesse per
creare viralità e conseguenti “retweet”! Tweet lunghi e tediosi
sono banditi dagli utenti dal social stesso che, con la sua forma e struttura, ammette solo 140 caratteri. Ma vediamo il perché:
• Primo su tutti è una questione di interesse.
Un “tweet” verrà sicuramente letto più facilmente di un comunicato o contenuto molto lungo. Il tweet ci permetterà, dandoci un estratto di un articolo, di decidere se poi approfondire o
meno un certo argomento.
• Questione di forma
Un tweet deve esser corto e snello, come i vecchi sms, che ammettevano solo un testo di 140 caratteri. Prima che venissero
immessi sul mercato i moderni smartphone eravamo abituati
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a comunicare in modo telegrafico e, chi usciva dai 140 caratteri, pagava ulteriori “25 cent” per un secondo messaggio. Che
cosa si faceva? Si imparava ad essere concisi! Ora, con Twitter, lo stile di fondo della piattaforma è lo stesso! Quindi andranno bandite frasi articolate per dar spazio al “core” del contenuto stesso.
• Infine questione di Logica.
Un tweet breve è facilmente indicizzabile dal “motore di ricerca di Twitter”, in parte grazie all’uso di “#-hashtag ( parole
chiave che scandiscono un tema), ma soprattutto grazie alla
scelta di frasi brevi e concise, che permettono di poter categorizzare il nostro cinguettio e renderlo ricercabile all’interno
della piattaforma. Scrivere un messaggio in 160 caratteri, inizialmente potrà apparire difficoltoso, considerando la nostra
abitudine a scrivere su social media, come Facebook , senza
limiti di caratteri e spazi; ma, nel tempo, tentando e ritentando otterremo ottimi risultati anche con questi “short” message. Quando “Twittiamo” possiamo comunicare il nostro stato
d’animo, le nostre immagini o invitare i nostri “follower” (coloro che ci seguono su Twitter) a cliccare su un link presente sul
tweet. Ma, soprattutto in questo caso, il problema di inserire
un link, per rimandare il lettore verso una sorgente esterna,
presenta il solito problema: se il link è lungo ci permetterà di
utilizzare, per il testo, ancora meno caratteri! Per ovviare a
questo problema consigliamo l’uso di “Bitly”, tool gratuito e
online per abbreviare il nostro link. Qui sotto un esempio di
tweet che contengono immagini, link abbreviati e considerazioni personali.
L A GESTIONE DELLE IMMAGINI SU T WITTER
Twitter,ormai da qualche mese, permette di caricare nei nostri
post testuali anche delle immagini per rendere maggiormente
appetibile i nostri contenuti e permetterci un miglior tasso di
engagement.
Ma essendo un social network che, per la maggior parte dei casi, viene utilizzato “in movimento”, attraverso smartphone o
tablet presenta una lacuna molto gravosa; a differenza di Facebook, non permette di caricare di default foto o video direttamente dai propri devices.
Quindi cosa possiamo fare? 6
Per caricare filmati e immagini necessita di un passaggio intermedio tramite alcune piattaforme, come Twitpic per le immagini e Twitvid per i video.
Twitpic è una piattaforma fantastica che ci dà la possibilità di
integrare le immagini facendo una foto con il nostro cellulare
e condividendola in modo istantaneo con i nostri amici.
Basterà andare sul sito di Twitpic, loggarsi con lo stesso user e
pass che abbiamo utilizzato su Twitter e caricare le nostre immagini con relativa descrizione.
Basterà loggarsi, selezionare il video che vogliamo caricare dal
nostro pc e pubblicarlo. Questo strumento poi è molto interessante perché permette di creare video direttamente da questa
console in modo semplice e veloce. La piattaforma, nonostante sia in inglese, è molto intuitiva e facile da utilizzare.
A NALISI DELLA T AB SU T WITTER
Dopo aver settato il nostro profilo e fatto qualche cinguettio
sulla nostra pagina, troveremo le seguenti “Tab”, che riassumono le azioni che abbiamo fatto/ottenuto da quando abbiamo aperto l’account e collegato il nostro profilo.
Invece, per ciò che concerne i video, che vogliamo condividere
su Twitter, consigliamo “twitvid“.
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• Teniamo sempre presente che i Tweet rappresentano i nostri
“cinguettii”, ovvero ciò che abbiamo comunicato tramite il
social network.
• Foto e Video rappresentano tutti gli elementi multimediali
pubblicati;
• “Following” sono gli utenti che seguiamo (di cui riceveremo,
ad ogni loro nuovo tweet, un aggiornamento nella home page),
• “Follower” sono le persone che ci hanno reputato interessanti e che hanno deciso di seguirci e ricevere i nostri aggiornamenti.
• I “Preferiti” sono invece i contenuti che segnaliamo con le
“stelline”; rappresentano i tweet che vogliamo salvare e tenere, in una sorta di archivio cronologico.
Sia che scegliamo un account personale che aziendale, il numero di “Follower” è un indicatore molto importante e di gran peso per l’algoritmo di Twitter. Più persone ci considereranno
interessanti, maggiori saranno le possibilità di creare “engagement” sulla piattaforma.
Va da se che il nostro obiettivo sarà quello di pubblicare contenuti freschi, aggiornati, curiosità e notizie che possano fare in
modo che i nostri follower non ci “ defollowino” ( smettano di
seguirvi). Un passo determinante, nella gestione della nostra
comunicazione social con Twitter, sarà quella di interessare
anche degli “opinion leader” del nostro settore. In questo
modo, se anche loro diventeranno nostri Follower, la cassa di
risonanza del nostro account sarà notevolmente migliorata.
Ogni loro retweet di un nostro contenuto significherà nuova
linfa per il nostro account e uno spettro di azione molto amplificato.
Case History – il test di Caterina
Proviamo a Tweetare! Proviamo a fare un esempio: se guardiamo il profilo che abbiamo creato ad hoc per il corso su Twitter, siamo partiti con un profilo privato e una biografia abbastanza irriverente che descrive le mie caratteristiche principali.
In questo modo, già dalla bio, viene riconosciuto come un profilo privato, si capisce che mi occupo di Web e in particolare
che amo i social media.
In un secondo momento, avendo deciso il “ taglio” e il goal del
mio profilo, ho deciso di rivolgermi a chi, come me, è appassionato di web e social comunication.
Ho deciso di entrare in contatto con persone o web agency che
hanno la mia stessa passione, per cui che possono farmi pubblicità indiretta o darmi valore aggiunto con scambi di idee. In
questo caso il mio interesse è tutto rivolto a interagire con coloro che, nel mio settore, reputo essere personalità di spicco:
nel caso specifico “Hootsuite Italia”.
A questo punto che cosa dobbiamo fare?
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Il primo approccio cercherà di attirare attenzione, scegliendo
e pubblicando contenuti ad “hoc” e cercando di interagire con
loro, anche se, in modo indiretto.
In questo modo cercheremo di farci seguire o, almeno farli
“ritwittare” i nostri elementi, diffondendo il nostro contenuto
a loro volta con i loro “follower”.
Per chi non lo sapesse per fare il “retweet” di un elemento basterà cliccare sulle due “freccette” sotto il contenuto pubblicato. In questo modo il contenuto sarà ripubblicato anche nel nostro profilo.
Infine, mettendo l’Hashtag (#) corretto, abbiamo fatto in
modo che, il nostro pensiero, venisse contenuto nella lista delle persone che citavano “Hootsuite”, e per cui fosse ricercabile.
Usando l’Hashtag corretto abbiamo ricevuto una risposta diretta da Hootsuite. Una multinazionale molto prestigiosa sul
web ci ha risposto!
Sopra vediamo un esempio di una notizia su una problematica
di Hootsuite che abbiamo pubblicato. Questa “news” è poi stata ricondivisa da utenti e addetti ai lavori come si vede dalla
foto in basso.
Perché è importante che le nostre notizie vengano retwittate e
ricevano risposte?
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In questo modo ciò che pubblichiamo potrà essere letto da altre persone (follower di chi fa il retweet), che se ci reputeranno interessanti potranno decidere, a loro volta, di seguirci in
modo diretto, diventando nostri follower. Inutile sottolineare
che, alla base di questa strategia ci sia la scelta di “opinion leader” in linea con i nostri argomenti! Se avessimo scritto il messaggio, utilizzato precedentemente, citando, ad esempio, il
Corriere della Sera o Barilla sicuramente non sarebbe stato,
ricondiviso ( ritwittato) perché fuori tema. I follower sono
quelli che ci daranno popolarità e faranno di noi dei veri e propri opinion leader.
C OME POSSO SFRUTTARE LE IMMAGINI E GLI HASHTAG
Vediamo ora altre funzioni possibili su Twitter. In questo
esempio sotto vediamo come poter interagire con un “tweet”
pubblicato da un utente di Twitter.
• da sinistra : possiamo rispondere al tweet commentandolo
in modo diretto due freccette: ( retweet) ovvero ci piace questo messaggio? Si , allora lo ripubblichiamo sulla nostra bacheca interessando anche i nostri follower.
• Stella : salvo il tweet fra i preferiti del nostro account.
• Ultimo a destra : “Incorpora tweet”: possiamo inglobare l’immagine o tweet e condividerlo sulla nostra bacheca; “Togli
voce” è l’equivalente di “non seguire piu il tweet che ha pubblicato quella persona” ; “Blocca” è la stregua di bloccare la
persona e non ricevere più gli aggiornamenti da quell’account.
C OME ACCRESCERE IL NUMERO DI F OLLOWER
Come abbiamo accennato prima è molto importante incrementare il numero di “Follower”
Ma come possiamo procedere? Come convinciamo una persona a seguirci?
• Creando contenuti interessanti.
• Commentando le notizie del giorno dando il nostro parere.
• Tenendo aggiornato il nostro profilo.
• Seguendo gli opinion leader.
• “Stellinando” le cose che riteniamo interessanti .
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Usare le “Stelline”, è un pò come su Facebook il mettere un “I
Like”, solo con la piccola differenza che tutto ciò che “stelliniamo” rimarrà inserito nella nostra lista “preferiti”.
L’ USO DEGLI H ASHTAG # SU T WITTER Ritwittando : condividendo a tutte le persone che vi seguono
ciò che di interessante trovate su Twitter e che sia in linea con
il vostro tema. Questo non significa fare “Spam”!
Per far si che ciò che scriviamo venga legato ad un “topic” o tematica sul social network.
• Utilizzando gli hashtag (# cancelletto) corretti. Per ottenere
dei suggerimenti sulle tendenze del momento consigliamo di
guardare la colonna sinistra del nostro account.
In questo modo legheremo il nostro pensiero ad argomenti
(vedi le tendenze) che possono essere considerate “hot”, rendendoci così maggiormente visibili nelle ricerche interne.
Se volessimo approfondire la tematica segnaliamo un link molto interessante che può aiutarci a capire la loro importanza:
vai all’articolo.
Ma se volessimo parlare di qualcosa che non è presente nelle
“tendenze” di Twitter?
Basterà andare su Hashtagify.
Questo tool gratuito ci permetterà di analizzare le relazioni tra
i vari Tag #, gli influencer gli orari di pubblicazione e la frequenza delle pubblicazioni dei tag.
Uno strumento che ci permetterà di essere sempre in linea
con gli argomenti più apprezzati in quel momento.
Per esempio digitando in alto a destra la parola o hashtag “bacio” possiamo notare subito come dall’hashtag “bacio” vengano generati altri hashtag, come per esempio “buongiorno”.
Qui sotto un esempio pratico di come usare hashtagify.me:
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• Facciamo domande alle persone che ci seguono e ascoltiamo
ciò che hanno da dire
• retwittatiamo e rispondiamo in pubblico ai tweet migliori
dei follower ( persone che ci seguono) coinvolgiamoli in
eventi o contest creati ad hoc.
Parola d’ordine: essere sempre interattivi!
P ER QUALI MOTIVI UTILIZZARE T WITTER
Prima di aver fare i primi passi su questo social dobbiamo capire in che cosa Twitter puo’ fare la differenza e perchè può garantirci un valore aggiunto.
Twitter è un social media veloce e immediato che può davvero
diventare fondamentale per molte professioni.
Avremo così una stima della popolarità e dell’andamento di
tutte le parole che riguardano il nostro business e poter aumentare la nostra popolarità in un modo “quasi” scientifico!
Da non dimenticare! Lo scopo di Twitter non è quello di creare una vetrina, ma interagire con le persone ( creare engagement)! Twitter può inoltre esser usato a livello aziendale in
modo da costruire la propria reputazione on line.
Ma non dimentichiamo, anche in questo caso, gli stessi principi di un profilo privato:
• condividiamo foto e immagini, magari anche la “preview” di
prodotti
Gli utilizzi proficui sono davvero molti, vediamo di analizzarne i principali:
• per informazione
Per la professione di giornalista Twitter è la piattaforma che
meglio si sposa con le sue necessità informative. Essendo un
media molto immediato e veloce permette di ricevere e trasmetter notizie nuove e fresche da tutto il mondo in tempo reale. Le notizie sono diffuse da tutto il globo e possono essere selezionate in modo accurato e poi commentate e ritrasmesse
dal giornalista stesso.
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Twitter funziona meglio di un agenzia di stampa, permettendo
di creare di veri e propri flussi interattivi di notizie, in ordine
cronologico, diventando un inesauribile fonte di materiale su
cui lavorare.
E’ proprio questa la forza di Twitter come mass media del terzo millennio!
Ma la domanda da porsi in questo caso è “ ma come facciamo
a riconoscere una fonte attendibile?”
Il giornalista può quindi contare di ricevere informazioni, scegliendo tra tanti utenti e notizie; le notizie derivano e si mescolano tra le fonti più disparate con relativi commenti, opinioni
e testimonianze di chi potrebbe aver visto o vissuto le evento.
In questo modo si crea n flusso d’informazioni sempre più
grosso dove ognuno può dare un proprio contributo in termini
di opinione o versione dei fatti!
La risposta è semplice, ma efficace, controlliamo accuratamente il trust di chi pubblica le notizie; se fossero dei mostri sacri
come ANSALIVE o BREAKING NEWS/ REPUBBLICA.IT
/CORRIERE DELLA SERA saremo tranquilli sulla sua veridicità; probabilmente avremo una notizia meno “ fresca”, ma più
attendibile che ci metterà ai ripari da un eventuale “fake” pubblicato da uno sconosciuto.
Per verificare l’attendibilità della fonte dovremo controllare la
biografia di colui che pubblica e quanti tweet ha, controllando
anche i link e le immagini pubblicate.
Verificando i tweet potremo vederne il numero complessivo,
se ha ricevuto già precedenti retweet negativi. E’ consigliabile
evitare di ripubblicare “news” da account con pochi followers
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o appena creati, potrebbero essere dei “fake” creati ad hoc. Un
ulteriore controllo possibile è la verifica dell’orario di pubblicazione che ci permetterà di capire se quel utente è davvero un
testimone o una fonte attendibile. Ma, se non siamo sufficientemente garantiti da questi controlli è sempre meglio inviare
un messaggio diretto all’utente per ottenere maggiori informazioni. Una notizia “fake” pubblicata con il nostro account potrebbe ledere anche alla nostra immagine!
• Per promuovere eventi, prodotti, marchi
Twitter oltre essere adatto alla comunicazione ed informazione è un ottimo strumento per offerte speciali e promozioni vere e proprie.
Per esempio qui abbiamo un marchio famoso come Zara, che
ovviamente, non avrebbe bisogno di certo di comunicare tramite media come Twitter, ma lo utilizza in modo intensivo
non solo per far conoscere le sue collezioni e i suoi prodotti
ma anche, in modo sistematico, per promozioni di breve periodo per ottenere una promozione virale attraverso i retweet e
le condivisioni.
La forza di questa piattaforma, ormai nota ai grandi brand, stà
nell’enorme engagement naturale che una promo commercializzazione su Twitter può generare; una corsia preferenziale
per far partecipare attivamente gli utenti con tutti i benefici
del caso.
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• Per fare pubblicità a prodotti aziende, eventi.
Chi l’ha detto che la pubblicità si possa’ fare solamente con
campagne Facebook o Adword?!
Twitter ora ha introdotto, all’interno delle ricerche interne,
una sorta di “suggest” che poi è rappresentato dal “tweet sponsorizzato”. Il tweet sponsorizzato è composto e formato dall’immagine del profilo, nome utente, testo con hashtag o link.
sorizzato, apparendo sulla nostra homepage, non pagherà nulla. Le Impression, ovvero le visualizzazioni non sono fonte di
guadagno per Twitter. L ‘immagine potrà apparire su innumerevoli profili ma se non otterrà un’azione, da nessun utente,
l’investitore non avrà alcun costo mentre la sua pubblicità lo
aiuterà a fare branding.
Un secondo modo per fare pubblicità sul social sarà utilizzare
le “ tendenze sponsorizzate”.
Caratteristico del tweet sponsorizzato, è la freccetta gialla con
scritto “sponsored by” oppure “sponsorizzato da” . Nel nostro
caso, Google play, paga per fare vedere il suo annuncio a dei
profili che sono considerati, dal brand “potential customers”.
Questa forma di pubblicità (pushing) è molto mirata e, come
con Facebook, l’investitore pagherà solamente se otterrà
un’azione, che potrà essere, in questo caso, un click, una stellina (preferiti) o un retweet. Google play, con il suo tweet spon-
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Acquistando una o più voci nel box delle “tendenze” potremo
ottenere visibilità, per 24 ore, sia a livello nazionale che internazionale, potendo altresì scegliere il giorno in cui essere visibili in un paese, e il giorno in cui farci vedere in un altro. Una
promozione in larga scala che però, rispetto al tweet sponsorizzato è molto più dispendiosa.
gliamo di vedere le foto come risultati, scorriamo le immagini
e troviamo una “nuova apertura”, ovvero un negozio che stà
aprendo e vuole far conoscere il suo marchio e logo.
Oltre a queste due soluzioni ci potrebbe capitare di voler promuovere, anche solamente, il nostro profilo aziendale con
l’obiettivo di acquisire maggior follower. In che modo ? Rendendolo “in evidenza” e utilizzando le funzionalità dei “tweet
sponsorizzati”.
La logica, in questo caso, sarà lievemente diversa e l’inserzionista non pagherà per le azioni come un click, inserimento nei
preferiti, le condivisioni o i retweet, ma solo in base ai follower che riceverà.
P ER FAR CONOSCERE IL TUO MARCHIO ( BRANDING )
A volte il nostro profilo su Twitter può esser utile per una
“start up”, ovvero un’azienda appena nata, che decide di iniziare a comunicare e farsi conoscere. L’azienda, dopo aver creato
il suo profilo, dovrà cercare di pubblicare contenuti mirati e di
valore che ne spieghino l’essenza del brand e la mission masenza esser ridondante ovviamente.
L’obbiettivo sarà quello di farsi largo tra la concorrenza e legare il proprio marchio al prodotto stesso.
Qui sotto possiamo vedere un esempio concreto : facciamo
una ricerca, da lato utente, come per esempio “accessori”, sce-
Curiosando ci clicchiamo sopra, ed effettivamente, capiamo
che c’è un nuovo negozio, che ha un nome e con obiettivo quello di farlo conoscere.
Ovviamente la prima cosa che dovranno fare sarà legare il nome del marchio ai prodotti, e da li potranno iniziare, usando
immagini e hashtag corretti ad iniziare la loro scalata al successo.
• per comunicare : eventi, notizie.
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Nel settore eventi, Twitter è diventato imprescindibile grazie
alla sua possibilità di comunicare in tempo reale!
Vediamo assieme come si possa creare un evento in modo molto intuitivo, avendo cura di diffonderlo in modo capillare e rendendolo virale:
1.
Inizialmente dovremo riuscire a creare “suspense”,
scegliendo un “#” perfetto e mirato per il nostro evento. Solitamente si associano: il nome evento e l’anno.
2. Diffondiamo le informazioni dell’evento con degli
“opinion leader” attraverso “menzioni” dirette. Le menzioni ci
daranno la possibilità di citare e chiamare in causa direttamente un utente e aumentare così la sua viralità.
3. Durante l’evento utilizziamo l’hashtag scelto per
ogni pubblicazione su Twitter per far si che chi ci segu possa
essere sempre aggiornato in merito e ritrovare tutte le pubblicazioni senza difficoltà.
4. Quando l’evento sarà concluso, ricordiamoci di non
“lasciare morire” il nostro hashtag ma continuare a condividere foto, pubblicare post , link e video per mantenere alta l’attenzione e renderlo indelebile per il successivo evento in programma
• Customer Care
Twitter è un ottimo strumento per monitorare la quaità dei nostri prodotti e servizi. Il social ci servirà per raccogliere noti-
zie, lamentele, migliorie inerenti il nostro marchio e o prodotto e a fornire assistenza nel processo di acquisto o post-acquisto per i nostri clienti.
Twitter è un’ottima vetrina che contiene gli stati d animo degli
utenti; il 90% dei tweet pubblicati, sono inerenti a informazioni o lamentele sui marchi ed è in assoluto il modo piu diretto
per dare “voce” ai propri pensieri, gioie ,ma anche disagi nei
confronti di un azienda. Quindi Twitter potrebbe rivelarsi un
social media con effetto “boomerang”.
Il social ci permetterà di creare e migliorare le relazioni con i
nostri consumatori ma, allo stesso tempo, andrà monitorato e
seguito per evitare che, questa libertà di espressione possa essere controproducente al nostro brand.
Qui sotto un esempio pratico di cosa è successo alla nostra collaboratrice Caterina quest’estate.
Sono andata in vacanza a Linosa, in Sicilia e, il 20 agosto
2014, mi è arrivata un’email dalla compagnia aerea, che mi comunicava una partenza posticipata di 2 giorni (il mio rientro) con volo da Lampedusa a Bologna (da dove ero partita).
Il disagio era già molto accentuato ed oltre a risistemare la
mia agenda lavorativa avrei dovuto accollarmi il parcheggio
della mia auto per due ulteriori giorni suplementari. Questa
email, senza motivazioni eccellenti per il disservizio, mi comunicava solamente la cancellazione del viaggio e, se avessi ritenuto necessario di contattarli per ottenere ulteriori informazioni.
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Una comunicazione scarna ed immotivata che solamente mi
indicava la partenza da Lampedusa e l’atterraggio, non più a
Boogna ma a Milano Malpensa! Potete immaginare la mia rabbia e disagio perché avrei dovuto pagare un giorno in più di
permanenza a Lampedusa e un disagio per raggiungere Bologna dopo l’atterraggio.
Se non bastasse il centralino della compagnia risultava sempre occupato aumentando la mia irritazione.
A quel punto, provate tutte le vie istituzionali per far sentire la
mia voce ho deciso di lamentarmi tramite Twitter con un
“tweet” mirato, accompagnato da foto dell’email e inviato con
l’hashtag corretto alla compagnia, citandola come attore principale.
La risposta che ho ricevuto, dopo pochi istanti, è stata da parte di una compagnia aerea che non era quella con cui avevo
perso il volo: di male in peggio!
In quel preciso momento ho capito la vera forza di questo social network: “Budget Air”, altra compagnia concorrente, ha
subito approfittato del mio tweet e ritwittato a tutti i suoi follower la mia lamentela.
Dopodiché, “BravoFly”, accorgendosi della situazione incresciosa e di una viralità in aumento, si è scusata pubblicamente, spiegandomi le cause del disservizio!
Mi hanno fatto capire che era stata una decisone esterna alla
compagnia stessa e che si scusavano per il problema arrecato.
In soli 10 minuti, con molto piacere, ho ricevuto una chiamata
dalla compagnia, dove mi comunicavano il ripristino del volo
di ritorno su Bologna nel giorno corretto.
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Da questa mia esperienza positiva posso asserire con certezza
che Twitter è un’ottimo strumento per il “customer care” sia a
livello utente per far rispettare i propri diritti, sia a livello di
brand per migliorare la percezione del mercato al proprio
branding.
Un altro esempio,che non ha visto Caterina come protagonista
ma ha avuto molto clamore nel passato è stato il caso del “Winner Taco”, gelato del Algida degli anni 90, che fu ritirato dal
commercio qualche anno dopo.
Nel 2011, due ragazzi sconosciuti, hanno aperto una fan page
su Facebook (vedi la pagina) come protesta per il ritiro di questo prodotto dolciario. In pochi mesi hanno raggiunto circa
13.000 fan creando un certo imbarazzo all’azienda produttrice!
Dopodichè, non sazi del loro successo hanno iniziato un “tam
tam” mediatico su Twitter cosicchè l’Algida, con le spalle al
muro, non potendo ignorare la potenza di quelle voci ha deciso di riprenderne la produzione. Qui sotto possiamo vedere le fasi di questa protesta su Twitter: uno dei migliori esempi in cui il web ha dettato legge al
azienda e al marchio.
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I termini indispensabili su Twitter
• Reply
• Messaggio Diretto (DM)
Usato all’inizio di un tweet per agevolare la conversazione tra
due persone
E’ un messaggio privato tra due utenti. Per scrivere un messaggio utilizziamo l’icona con la letterina in alto a destra.
• Followers - Utenti che decidono di seguirci.
• Following - Le persone che stiamo seguite.
• Hashtag - Un hashtag, o “#”, definisce una parola “chiave” o
l’argomento su Twitter.
• Mentions
Menzione ,ovvero un tweet con l’uso del simbolo “ @” al suo
interno. Ricordiamoci sempre che possiamo menzionare più
persone o utenti in un solo tweet. Questo servirà per comunicare a queste persone che sono coinvolte in una discussione (a
loro verrà inviata una notifica).
• Liste -Le liste sono gruppi creati per incasellare le persone
all’interno di un settore specifico, per definire l’argomento
di cui parlano gli utenti.
Possono essere create attraverso l’ingranaggio.
•
Retweet (RT) - Tweet che viene semplicemente ripetuto
perfettamente per come è scritto ,condiviso e diffuso al nostro “pubblico”.
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• Tweet - Messaggio di 140 caratteri che può contenere link,
foto, hashtag, nomi utenti…
I NTERVISTA CON S IMONETTA P OZZI
•
Simonetta Pozzi una delle utenti attive su Twitter ed esperte
nel uso di web.
Timeline
La timeline Twitter è una sorta di home page che contiene tutti i tweet pubblicati dalle persone che seguiamo.
Chiediamo a lei il suo punto di vista da utente esperta e appassionata di Twitter.
• Tendenze
Ciao Simonetta, parlaci un po’ di te: Università e lavoro: qual
è stato il tuo background prima di avvicinarti al web?
Sono gli argomenti più seguiti su Twitter in un preciso momento. Ottima opportunità per cavalcare l’onda anche con i
propri contenuti da pubblicare.
Ciao Caterina, prima di tutto grazie dell’intervista. Mi preme
dire che non mi considero un’esperta di Twitter, ma una Twitter addicted ☺ che ama tenersi aggiornata e predilige come social Twitter e Google+. In merito al mio background, sono laureata in lingue e letterature straniere e specializzata in commercio internazionale.
Mi sono avvicinata al web per passione e per lavoro mi sono
occupata di figure professionali quali web master e consulenti
web per cui ho dovuto approfondire molte tematiche, essendo
anche per alcuni anni responsabile di recruiting tecnico. Per
interesse personale mi sono dedicata ai social e negli ultimi
tre anni alla comunicazione narrativa o corporate storytelling.
Oggi di cosa ti occupi come lavoro?
Mi occupo di formazione, ma l’attività di studio sul web e social è frutto di passione personale. Ho seguito dei corsi c/o
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Lab121 coworking e mi tengo costantemente aggiornata con
webinar, blog e convegni.
Quando hai scoperto Twitter e da quanto tempo lo
usi?
Mi sono avvicinata a Twitter nel 2009 quando ancora in Italia
era prerogativa soprattutto dei giornalisti e dei VIPS. Un mio
amico mi aveva invitata ed iniziai a fare i primi cinguettii. Il
mio obiettivo fu da subito seguire influencers che potessero
darmi aggiornamento ed informazioni. Ad oggi ho superato i
7.200 tweet.
Usi più Twitter per lavoro o vita privata?
Uso Twitter per lavoro in modo indiretto, ossia per tenermi costantemente aggiornata e per mantenere relazioni personali/professionali. Ad esempio utilizzo “https://
media.twitter.com/success” per studiare i casi di successo e
“https://blog.twitter.com/media” per ricevere aggiornamenti
puntuali.
Da quando ho iniziato ad occuparmi seriamente di storytelling
ho utilizzato il social anche per promuovere l’e.book Telling
Stories di cui cui sono co-autrice e la community che ho fondato con Patrizia Soffiati su Google+ dedicata allo storytelling,
storytellingITA oltre al corso che farò a Milano il 20-21 settembre #finYOURway dedicato sempre alla comunicazione narrativa.
Twitter si è rilevato fondamentale per suscitare interesse nei
confronti di queste attività. E’ stato molto utile anche per ampliare la rete di conoscenze che da virtuali in molti casi si sono
trasformate in reali. Ad esempio ho seguito influencers e noti
twitteri che sono tra gli organizzatori del #TA, incontro che riunisce dal 2010 i twitteri italiani e premia i più conosciuti in
rete. Quest’anno sarà a Bologna l’11 ottobre (vedi link
http://www.tawards.it/), da non perdere se siete Twitter addicted.
Quale il giusto equilibrio che a tuo avviso un manager o imprenditore dovrebbe avere tra ciò che pubblicamente dovrebbe scrivere o pubblicare per la propria attività, e ciò che rappresenta la sfera privata? Un manager o imprenditore dovrebbe prima di tutto scegliere su quali social avviare una relazione con i propri clienti e potenziali. Non è importante esserci,
ma la qualità del rapporto che si instaura. Deve coinvolgere i
followers, pubblicando contenuti interessanti che riguardano
la propria attività.
Questo non vuol dire essere autocelebrativi, anzi. Dovrebbe aggiornare, fornendo informazioni utili e veloci. I 140 caratteri
costringono ad essere stringati ed incisivi. Una qualità che
spesso manca a noi italiani. Usare gli hashtag in modo sapiente per far trovare più facilmente i temi discussi e creare le liste
che possano essere utili (liste che spesso vengono trascurate).
Altro utilizzo molto interessante del social è la relazione post
vendita che alcuni grandi brand hanno compreso e stanno utilizzando proprio con Twitter. L’immediatezza ed il caring si
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sposano perfettamente e sono molto apprezzati dal pubblico.
Come per ogni altro social bisogna prestare attenzione ai commenti anche se legati alla sfera privata. Il caso della manager
esperta in pubbliche relazioni, Justine Sacco di New York, che
fu licenziata perché scrisse un tweet razzista ‘docet’. Dobbiamo mantenere un atteggiamento coerente dentro e fuori la rete e dobbiamo tutelare la nostra immagine e personal branding.
Credi che nel 2014 sia fondamentale avere un account twitter per un azienda? In che può essere “ vincente “ rispetto agli altri media di comunicazione?
Per una PMI è diventato essenziale entrare su Twitter ed interagire soprattutto ora che in Italia sono diventate disponibili le
campagne advertising. Da pochissimo era avvenuto il rilascio
a tutti gli account delle funzioni di metriche con Twitter Analitycs ed in questi ultimi giorni tutti saranno man mano attivati
alla creazione di ads, uno strumento molto importante per piccole e grandi aziende.
A questo proposito vi consiglio di seguire l’account creato da
Twitter stesso @TwitterAdsITA che è la ‘fonte ufficiale di suggerimenti su Twitter per le aziende, aggiornamenti di prodotto, notizie e storie di successo’. Non posso affermare che l’utilizzo di un social network sia preferibile ad un altro in senso
generale; dipende da tanti fattori, a mio parere: tipo di attività, target, tempo da poter dedicare al social stesso, livello di
esperienza e conoscenza.
Essenziale è ascoltare il proprio target, una volta correttamente individuato. Solo ascoltando davvero le esigenze, le passioni, gli interessi dell’audience e curando la presenza sul social
si potranno raggiungere i risultati auspicati. Sarà necessario
anche un aggiornamento costante e particolare attenzione, in
quanto le epic fails sono dietro l’angolo. Vi cito solo, ad esempio, il caso recente dell’epic fail di Barilla che ha attivato una
campagna marketing su Twitter con hashtag #SOSPasta. Gli
utenti indicano su Twitter gli ingredienti che hanno a disposizione e ricevono una ricetta.
Peccato che @michaelgiova abbia inviato la foto del suo cane
ed abbia ricevuto una ricetta. Il caso ha fatto il giro del web in
pochissimo tempo. Cosa rappresenta per te Twitter? Una fonte inesauribile di aggiornamento.
Solitamente cosa condivi e ritwitti?
Condivido informazioni, cercando di dare qualità e contenuto.
Sono appassionata anche di live twitting che utilizzo soprattutto durante convegni per evidenziare temi interessanti da far
conoscere ai miei followers o durante eventi tipo blog tour a
cui partecipo (es. #gioiadarte di Pinacoteca Agnelli).
Utilizzo anche Storify che consente di costruire delle storie grazie ai tweet condivisi e quindi raccontare eventi personalizzandoli, e Vine che, acquistata da Twitter verso la fine del 2012,
mi permette di creare video amatoriali, piccoli frammenti di
vita da condividere sui social.
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Nel tuo comunicare day by day come inserisci twitter
nella tua giornata e quando lo usi?
Normalmente seguo ed interagisco fin dal mattino, in quanto
la rapidità d’interazione consente un’occhiata veloce ed un
retweet. Utilizzo spesso piattaforme come Hootsuite che consentono di pianificare, in quanto spesso nella giornata sono
impegnata in attività formative e quindi non sempre disponibile in rete. In caso di eventi o convegni seguo a distanza il live
twitting o lo attuo io stessa per essere sempre informata in
tempo reale.
Per il futuro dell’ uccellino blu cosa vedi?
Un futuro più che roseo, sicuramente, in quanto avendo messo a disposizione di tutti gli accounts gli analitycs ed i nuovi
Twitter ads potrà acquisire una maggiore rilevanza nelle campagne di comunicazione delle PMI e non essere solo prerogativa di grandi brand.
Ovviamente bisogna fare cultura!
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