Linee guida per approvazione del Piano Anticorruzione 2016-2018

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Linee guida per approvazione del Piano Anticorruzione 2016-2018
COMUNE DI SAN CESAREO
Città Metropolitana di Roma Capitale
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DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Copia
n. 1 del 26-01-2016
OGGETTO: Linee guida per l'approvazione del Piano Anticorruzione (ptcp) 2016 - 2018 determinazione Anac n. 12 del 28/10/2015 – Esame ed approvazione
L'anno duemilasedici, il giorno ventisei, del mese di gennaio, a partire dalle ore 15:30, nella Sala delle
adunanze, a seguito dell’ invito diramato dal Presidente del Consiglio e notificato ai Signori Consiglieri a
norma di legge, si è riunito il Consiglio comunale in sessione D'urgenza ed in Seconda convocazione, in
seduta Pubblica.
Preside la seduta il Consigliere Comunale, Salvatore Schiano Di Tunnariello, in qualità di Presidente del
Consiglio.
All'appello risultano:
Consiglieri
Panzironi Pietro
Sabelli Alessandra
Mastracci Achille
Mattogno Massimo
Tufi Francesco
Bianchi Adriano
Paglia Vittorio
Rossi Marco
Schiano Di Tunnariello Salvatore
Presenza
P
P
P
P
P
P
P
P
P
Consiglieri
Rossi Michele
Tocci Gianluca
Mariani Renzo
Bellia Arianna
Ponzo Ilaria
Montagner Emilio
Roma Stefano
Pasqualini Dario
PRESENTI: 13 - ASSENTI:
Presenza
P
P
A
P
A
A
A
P
4
Assiste il Segretario Generale, Avv. Alfonso Migliore.
Constatato il numero legale degli intervenuti, il Presidente del Consiglio Comunale Salvatore
Schiano Di Tunnariello assume la presidenza e dichiara aperta la seduta invitando a deliberare
sull’oggetto sopraindicato.
La seduta è Pubblica
Vengono nominati scrutatori i Consiglieri Comunali:
Rossi Marco
Tocci Gianluca
Ponzo Ilaria
Si dà atto che sulla proposta della presente deliberazione sono stati resi i pareri dei Responsabili competenti
per materia, ai sensi dell’articolo 49, comma 1, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
IL CONSIGLIO COMUNALE
VISTA E RICHIAMATA la proposta di deliberazione che, corredata del relativo parere favorevole di
natura tecnica, reso dal Segretario Generale in qualità di Responsabile della prevenzione della corruzione, si
allega al presente verbale per costituirne parte integrante e sostanziale.
Il Presidente del Consiglio comunale cede la parola al Segretario generale ai fini dell’esposizione dei punti
salienti della deliberazione in oggetto.
Alle ore 15:50 entra in aula il consigliere Dario Pasqualini.
Il Segretario generale spiega una delle novità più importanti, ossia l’adozione, da parte del Consiglio
comunale, delle linee guida per l’aggiornamento del Piano Anticorruzione 2016/2018. (Alle ore 15:58 esce
dall’aula il Consigliere Stefano Roma).
Il Segretario richiama in proposito la deliberazione Anac n. 12 dello scorso 28 ottobre 2015, con la quale si
è, infatti, stabilito che, poiché negli enti locali gli organi di indirizzo politico sono due, ossia giunta e
consiglio, si rende opportuno coinvolgerli entrambi nel percorso di predisposizione del Piano. Pertanto,
conferma che, in base a tale indirizzo seguito dall’amministrazione, la Giunta procederà ad approvare il
Piano 2016/2018 sulla scorta delle linee guida recepite nel provvedimento odierno. Si tratta di un
procedimento che va concluso entro il 31 gennaio 2016, essendo anche previste sanzioni pecuniarie a carico
degli amministratori per la mancata adozione del Piano. Il Segretario generale si sofferma poi sulle misure
già adottate dall’ente, come la possibilità di inoltrare, sia da parte dei cittadini che dei dipendenti comunali,
denunce anonime direttamente al responsabile dell’anticorruzione su fatti che possano dar luogo ad ipotesi di
illeciti in danno dell’ente. Spiega, infatti, che è stato attivato un link sul portale istituzionale da cui è
possibile fruire del servizio attivato. Richiama, altresì, i provvedimenti di mobilità interna adottati e la
delibera di riorganizzazione dei Settori adottata nel 2015, attraverso i quali si è proceduto a porre in essere
alcune misure organizzative di rotazione del personale, che costituisce un’altra delle novità più importanti
della normativa sull’anticorruzione. Ricorda anche l’adesione alla Centrale Unica di Committenza attraverso
la quale i procedimenti di affidamento di lavori, beni e servizi vengono gestiti da Responsabili diversi che si
alternano nell’iter procedimentale, costituendo tale modalità una ulteriore garanzia di controllo.
(Alle ore 16:16 si allontana dall’aula il Consigliere Ilaria Ponzo). Informa, inoltre, che si è proceduto ad
attivare la procedura di consultazione aperta tramite il portale, ai fini di ottenere proposte e/o suggerimenti da
parte degli stakeholders; per la stessa finalità sono stati, inoltre, preventivamente coinvolti con apposite
comunicazioni il sindaco, gli assessori, i consiglieri comunali ed i responsabili dei Settori.
Riepiloga, infine, i contenuti della relazione per l’anno 2015, predisposta dallo stesso Responsabile della
prevenzione della corruzione e pubblicata sul sito lo scorso 15 gennaio. Segnala le difficoltà operative per
adeguarsi a tutte gli innumerevoli adempimenti in materia di trasparenza che esigono oramai l’attivazione di
un ufficio ad hoc.
Prende la parola il Consigliere Dario Pasqualini che legge una interrogazione che deposita formalmente
presso la presidenza del Consiglio comunale. Il Consigliere Arianna Bellia si associa all’interrogazione
presentata.
Il Sindaco replica che si provvederà a riscontrare l’interrogazione con risposta scritta, come da regolamento.
Il Consigliere Dario Pasqualini presenta, inoltre, una serie di emendamenti al testo della delibera Che si
allegano al presente verbale), alcuni dei quali fanno però riferimento alla legge in materia che è tuttora in
corso di approvazione.
Il Presidente del Consiglio mette in votazione il primo emendamento (art. 5, punto 6 ).
Il Consiglio approva all’unanimità l’emendamento.
Il Presidente mette in votazione gli ulteriori emendamenti presentati (articolo 12, punto g, articolo 12 punto
j). Dalla votazione si ottiene il seguente esito:
Favorevoli a respingere gli emendamenti: 11
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Contrari a respingere gli emendamenti: 2 (Pasqualini e Bellia).
Il Presidente non esclude che allorquando la legge sarà approvata si potrà integrare il Piano.
Terminate le votazioni sugli emendamenti e non essendoci altri interventi, il Presidente dispone la rituale
votazione concernente l’approvazione della proposta in oggetto; votazione che, effettuata a scrutinio palese e
per alzata di mano, decreta il seguente esito, comunicato formalmente dagli scrutatori al Presidente:
Presenti
Assenti
Votanti
Favorevoli
Contrari
Astenuti
13
04 (Montagner, Ponzo, Roma e Mariani)
11
11
0
2 (Bellia e Pasqualini)
Per effetto della votazione sopra riportata
IL CONSIGLIO COMUNALE
DELIBERA
Di approvare la proposta di deliberazione in oggetto che allegata al presente verbale ne costituisce parte
integrante e sostanziale.
Successivamente, stante l’urgenza a provvedere, con votazione effettuata a scrutinio palese e per alzata di
mano, che decreta il seguente esito, comunicato formalmente dagli scrutatori al Presidente:
Presenti
Assenti
Votanti
Favorevoli
Contrari
Astenuti
13
04 (Montagner, Ponzo, Roma e Mariani)
11
11
0
2 (Bellia e Pasqualini)
DELIBERA
Di rendere la presente deliberazione immediatamente eseguibile, ai sensi e per gli effetti dell’art. 134,
comma 4, del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267.
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Città Metropolitana di Roma Capitale
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
DEL CONSIGLIO COMUNALE
n. 1 del 19-01-2016
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PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
SETTORE INTERESSATO
SEGRETARIO GENERALE
ASSESSORATO PROPONENTE
SINDACO
IL RESPONDABILE DEL PROCEDIMENTO
F.to Migliore Alfonso
IL RELATORE
F.to Panzironi Pietro
Ai sensi dell'articolo 49 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267:
1.
“ Su ogni proposta di deliberazione sottoposta alla Giunta ed al Consiglio, che non sia mero atto di
indirizzo, deve essere richiesto il parere, in ordine alla sola regolarità tecnica del responsabile del servizio
interessato e, qualora comporti riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul
patrimonio dell’ente, del responsabile di ragioneria in ordine alla regolarità contabile. I pareri sono inseriti
nella deliberazione”.
2.
“Nel caso in cui l’Ente non abbia i Responsabili dei Servizi, il parere è espresso dal Segretario dell’Ente, in
relazione alle sue competenze”.
3.
4.
“ I soggetti di cui al comma 1 rispondono in via amministrativa e contabile dei pareri espressi.
"Ove la Giunta o il Consiglio non intenda conformarsi ai pareri di cui al presente articolo, devono darne
adeguata motivazione nel testo della deliberazione”
Delibera di Consiglio Comunale n. 1 del 26-01-2016 - Pag. 4 di 10 - COMUNE DI SAN CESAREO
Su proposta del Segretario Generale in qualità di Responsabile della Prevenzione della Corruzione
(RPC).
IL SINDACO
Vista e richiamata la normativa in materia di prevenzione della corruzione contenuta nella legge n.
190/2012 e nei provvedimenti attuativi, tra cui i decreti legislativi n. 33/2013 e n. 39/2013, nonché
il D.P.R. n. 62/2013.
VISTO l’allegato “DOCUMENTO DI INQUADRAMENTO GENERALE DEL SISTEMA
DELL'ANTICORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA (Allegato A), predisposto dal
Responsabile della Prevenzione della Corruzione allo scopo di rendere edotto il Consiglio comunale
sullo stato della normativa in materia di Prevenzione della corruzione e sugli obblighi che ne
derivano.
Richiamata la determinazione n. 12 del 28/10/2015 con cui l’Autorità Nazionale Anticorruzione
(ANAC) ha proceduto all’aggiornamento del Piano Nazionale Anticorruzione (PNA), al fine di
fornire, sulla base un’analisi effettuata sulle risultanze della valutazione condotta sui Piani di
prevenzione della Corruzione di un campione di 1911 amministrazioni, un supporto operativo che
consenta alle Pubbliche Amministrazioni e agli altri soggetti tenuti all’introduzione di misure di
prevenzione della corruzione di apportare eventuali correzioni volte a migliorare l’efficacia
complessiva dell’impianto a livello sistemico.
Considerato che nella citata determinazione l’Anac ha evidenziato, a livello generale, le seguenti
cause dell’insoddisfacente attuazione delle novità introdotte dalla legge n. 190/2012:
-
le difficoltà incontrate dalle Pubbliche Amministrazioni dovute alla sostanziale novità e
complessità della normativa. La tecnica dell’introduzione di misure organizzative per la
prevenzione della corruzione è stata prevista, per soggetti di natura privatistica, con il
decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231. La legge n. 190/2012, pur ispirandosi al citato
decreto, implica un’attività più vasta e impegnativa, di autoanalisi organizzativa e di
individuazione di misure preventive relative potenzialmente a tutti i settori di attività. Ciò in
rapporto a fenomeni corruttivi che non riguardano il solo compimento di reati, ma toccano
l’adozione di comportamenti e atti contrari, più in generale, al principio di imparzialità, cui
sono tenuti tutte le Pubbliche Amministrazioni e i soggetti che svolgono attività di pubblico
interesse;
-
le difficoltà organizzative delle amministrazioni cui si applica la nuova politica
anticorruzione, dovute in gran parte a scarsità di risorse finanziarie, che hanno impoverito
anche la capacità di organizzare le funzioni tecniche e conoscitive necessarie per svolgere
adeguatamente il compito che la legge ha previsto;
-
un diffuso atteggiamento di mero adempimento nella predisposizione dei PTPC, limitato
ad evitare le responsabilità che la legge fa ricadere sul RPC (e oggi, dopo l’introduzione
della sanzione di cui all’art. 19, comma 5, del d.l. 90/2014, anche sugli organi di indirizzo)
in caso di mancata adozione del PTPC;
-
l’isolamento del Responsabile della Prevenzione della Corruzione, nella formazione del
PTPC e il sostanziale disinteresse degli organi di indirizzo. Nella migliore delle ipotesi,
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questi ultimi si sono limitati a ratificare l’operato del RPC, approvando il PTPC, senza
approfondimenti, né sull’analisi del fenomeno all’interno della struttura, né sulla qualità
delle misure da adottare. Ciò dipende, in larga misura, da una impropria distribuzione delle
responsabilità connesse all’adozione del PTPC e alla sua attuazione, concentrate sulla sola
figura del RPC, senza significativi coinvolgimenti degli organi di indirizzo che pure
approvano il PTPC.
Letto il paragrafo 4 della citata Determinazione ANAC n. 12/2015, rubricato “Processo di adozione
del PTCP: soggetti interni”, dal quale emerge che una ragione della scarsa qualità dei PTPC e della
insufficiente individuazione delle misure di prevenzione è il ridotto coinvolgimento dei componenti
degli organi di indirizzo della politica in senso ampio, mancando un’accurata disciplina del
processo di formazione del Piano che imponga una consapevole partecipazione degli organi di
indirizzo.
Dato atto che, per quanto sopra esposto, l’ANAC suggerisce, nell’attesa del decreto delegato
previsto dall’articolo 7 della legge n. 124/2015, di prevedere, con apposite procedure, la più larga
condivisione delle misure sia nella fase dell’individuazione che in quella dell’attuazione, indicando
all’uopo, per gli Enti Territoriali, - caratterizzati , come noto, dalla peculiarità consistente
nell’esistenza di due organi di indirizzo politico (Consiglio e Giunta), -:
che l’assemblea approvi un documento di carattere generale sul contenuto del PTPC;
che, invece, l’organo esecutivo resti competente all’adozione del documento finale.
Ritenuto, per le ragioni esposte, di condividere il percorso indicato dall’Anac, e che, pertanto, il
Consiglio comunale, nella sua tipica funzione di indirizzo e controllo, debba intervenire fissando
alcune linee guida che dovranno caratterizzare l’attività di aggiornamento del PTPC 2016-2018 del
comune di San Cesareo.
Valutata la esperienza maturata nell’ente nella prima fase di applicazione della predetta normativa,
che ha visto l’ente dotarsi di un proprio piano di prevenzione della corruzione, a cui sono correlati
sia il Piano della Trasparenza e dell’Integrità e sia il Codice di Comportamento dei pubblici
dipendenti, entrambi pubblicati in forma permanente sul sito istituzionale alla voce
“Amministrazione trasparente”.
Viste le relazioni sulle attività svolte in materia di prevenzione della corruzione del Responsabile
per la prevenzione della corruzione relativamente agli anni 2014 e 2015, pubblicate nell’apposita
sezione denominata “Amministrazione trasparente”.
Atteso che è necessario che vi sia un’adeguata consapevolezza dell’importanza delle misure per la
prevenzione della corruzione.
Ritenuto che l’applicazione delle misure di prevenzione della corruzione sia una condizione
preliminare per lo svolgimento di una efficace attività amministrativa.
Ritenuto necessario che anche tutto l’apparato burocratico dell’ente, a partire dai Responsabili
delle strutture di vertice (apicali), senza trascurare il rilievo che assume il massimo coinvolgimento
attivo di tutto il personale nella proposizione ed attuazione di un insieme coordinato di misure di
prevenzione della corruzione.
Considerato che il coinvolgimento attivo degli organi di governo appare quanto mai necessario,
affinchè nell’ente si dia corso ad un insieme coordinato ed efficace di misure di prevenzione della
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corruzione e che questa non sia solo una attività meramente operativa di competenza del
Responsabile per la prevenzione della corruzione e, più in generale, dei responsabili dei Servizi.
Dato altresì atto che si è proceduto:
-
-
ad attivare una forma di consultazione aperta, tramite il sito istituzionale, pubblicando un
avviso agli stakeholders al fine di sollecitare eventuali proposte e/o suggerimenti da inserire
nel Piano;
a coinvolgere in tale percorso di consultazioni anche i Responsabili dei Servizi, giusta
nota protocollo n. 816 del 15/01/2016, oltre ai componenti della giunta comunale e del
consiglio comunale, giusta nota protocollo n. 813 del 15/01/2016.
Atteso che in questa fase è, quindi, necessario proporre al Consiglio comunale di adottare alcune
linee guida per la redazione, gestione e monitoraggio delle misure previste in materia di
prevenzione della corruzione.
Atteso che sulla presente proposta di deliberazione è stato reso il parere favorevole in ordine alla
regolarità tecnica, ai sensi dell’art. 49 del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267.
Tutto ciò premesso,
FORMULA LA SEGUENTE PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Di fornire al Responsabile per la prevenzione della corruzione ed alla giunta comunale,
rispettivamente nella presentazione della proposta e nella adozione del Piano Triennale per la
Prevenzione della Corruzione (di seguito PTPC) del triennio 2016/2018, le seguenti linee guida:
1.
garantire che nel processo di adozione del PTPC sia assicurato il massimo della
partecipazione, attraverso l’impegno a stimolare con l’invio e la sollecitazione diretta, la
presentazione di proposte ed osservazioni;
2.
adeguare il Piano Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (PTTI) con uno separato
documento, da approvare unitamente al PTPC, previo coinvolgimento di tutti i Responsabili;
3.
premettere al PTPC un’analisi del contesto esterno in cui si metta in adeguata evidenza,
attingendo ai documenti disponibili, la condizione della comunità sui versanti, in particolare,
della presenza di forme di criminalità organizzata e di episodi di corruzione;
4.
premettere al PTPC una analisi del contesto interno, in cui si mettano in adeguata evidenza
le condizioni organizzative ed i possibili fattori di anomalia e di rischio che si manifestano,
anche con riferimento ad episodi di cattiva gestione ed alla incidenza di episodi di
responsabilità che si sono eventualmente manifestati;
5.
individuare le attività più elevato rischio di corruzione, oltre che in quelle dettate dalla
legge n. 190/2012, anche in quelle indicate dall’Anac ed in quelle che nella condizione
specifica si manifestano come tali e che possono essere individuate attraverso metodologie
che riprendano le indicazioni del Piano Nazionale Anticorruzione;
6.
individuare i principali fattori di rischio che si possono manifestare;
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7.
individuare le misure di prevenzione che possono essere assunte;
8.
implementare il principio della rotazione nelle procedure di affidamento di lavori e servizi,
collegando tale risultato ad incentivi di premialità per i Responsabili che daranno corso al
raggiungimento di tale programmato obiettivo;
9.
massimo coinvolgimento del personale dipendente attraverso l’assegnazione ai
collaboratori della responsabilità di ogni procedimento ascrivibile per competenza ai
rispettivi Servizi;
10. effettuare il monitoraggio dei procedimenti e dei processi in modo da individuare quelli a
più elevato rischio di corruzione e, per ognuno di essi, indicare i fattori specifici di rischio e
le misure di prevenzione più adeguate;
11. definire i compiti attribuiti al Responsabile per la prevenzione della corruzione, ai
Responsabili dei Servizi ed ai dipendenti;
12. prevedere che per ogni articolazione organizzativa siano individuati i referenti per l’attività
di prevenzione della corruzione;
13. articolare un ufficio a supporto del Responsabile della prevenzione della corruzione,
valutando anche soluzioni in forma associata;
14. definire idonee forme di monitoraggio e di verifica;
15. prevedere forme di integrazione con le attività di controllo interno;
16. prevedere forme di integrazione con il piano delle performance o degli obiettivi;
17. attivare protocolli d’intesa con gli altri organi preposti alla tutela della legalità.
Di trasmettere il presente provvedimento al Segretario Generale in qualità di Responsabile della
prevenzione della corruzione ed alla Giunta comunale, nonché, per opportuna conoscenza, a tutti i
Responsabili dei Settori Organizzativi.
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IL RESPONSABILE DEL SETTORE
Ai sensi dell’articolo 49, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, il Responsabile di Settore,
sulla presente proposta in ordine alla sola REGOLARITA' TECNICA esprime parere Favorevole.
San Cesareo, 21-01-2016
IL RESPONSABILE DEL SETTORE
F.to Avv. Alfonso Migliore
Delibera di Consiglio Comunale n. 1 del 26-01-2016 - Pag. 9 di 10 - COMUNE DI SAN CESAREO
Il presente verbale viene letto, approvato e sottoscritto.
Il Presidente del Consiglio Comunale
Il Segretario Generale
F.to Salvatore Schiano Di Tunnariello
F.to Avv. Alfonso Migliore
ATTESTATO DI PUBBLICAZIONE:
La presente deliberazione viene pubblicata all'albo pretorio on-line del sito web istituzionale di questo
Comune per 15 giorni consecutivi (articolo 32 comma 1, della legge n. 69 del 18 giugno 2009).
San Cesareo, 18-02-2016
Il Segretario Generale
F.to Avv. Alfonso Migliore
La presente deliberazione è esecutiva il giorno 26-01-2016 in quanto:
|x| Resa immediatamente eseguibile ai sensi dell’articolo 134, comma 4, del Decreto legislativo n. 2672000;
|x| Decorsi dieci giorni dalla pubblicazione ai sensi dell’articolo 134, comma 3, del Decreto legislativo. n.
267/2000;
San Cesareo, 26-01-2016
Il Segretario Generale
F.to Avv. Alfonso Migliore
***COPIA CONFORME ALL’ORIGINALE AD USO AMMINISTRATIVO***
San Cesareo, 18-02-2016
Il Segretario Generale
Avv. Alfonso Migliore
Firma sostituita da indicazione a mezzo stampa ai sensi dell’articolo 3 – comma 2 – del decreto legislativo. n° 39/1993
Delibera di Consiglio Comunale n. 1 del 26-01-2016 - Pag. 10 di 10 - COMUNE DI SAN CESAREO