In ricordo della Shoah
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In ricordo della Shoah
3 Febbraio 2015 Il pensiero della Città Cronaca Cronaca Circumvesuviana Acerra, paradosso ferroviario Q ualcuno, o forse, più di qualcuno, ha sostenuto in passato, e altri continuano a sostenere, che lo sviluppo economico-sociale di un paese, è direttamente proporzionale alle sue vie di comunicazione, ed alla capacità dello stesso di garantire servizi pubblici in grado di offrire collegamenti ottimali, e far sì che le periferie non siano strozzate dalle grandi città. Quindi ad Acerra in base a questo cosa succede? La stazione della circumvesuviana di via Olmitelli chiude. Ma facciamo un passo indietro. La stazione fu attivata il 1º febbraio 2005. E' composta da quattro binari a livello interrato, con un percorso di appena 3 chilometri, in questo modo si giunge a Pomigliano d'Arco, dove la tratta si connette alla linea NapoliNola-Baiano. E pensate che nel piazzale accanto alla stazione, è istituito, addirittura il capolinea di alcune linee di autobus, con ampia disponibilità di parcheggio auto gratuito. “Questa stazione deve fungere anche da strumento di rilancio dell'industria campana – affermò il giorno dell'inaugurazione l'ex Assessore ai Trasporti della Regione Campania Cascetta – in quanto il settore ferroviario serve a far crescere anche l'economia su un territorio, che ne ha veramente bisogno”. Fino a questo punto sembriamo tutti d'accordo, ma caso, negligenza, incompetenza, cattiva sorte, o qualsiasi altra causa vogliamo ricercare; succede che la stazione fu chiusa per motivi di sicurezza nel maggio del 2008, a causa delle reiterate infiltrazioni d'acqua nella volta della galleria sotterranea, con tanto di allagamento dei binari e di cedimento di qualche parete della galleria. Da quel momento la struttura, che usufruì di un finanziamento pari a 336 mila euro, rimase chiusa al pubblico, in quanto i lavori di ripristino, “quantunque iniziati”, non riuscivano ad essere portati a termine. Poi ci fu una valutazione complessiva anche di ordine economico rispetto Inaugurata a Feb 2005, 10 anni fa Spesi 59 Milioni di Euro Ha funzionato per il 55% (soli 66 mesi su 120 disponibili) ai numeri delle corse ed alla quantità dei viaggiatori ed alle esigenze di fare un'altra stazione, che mettesse in collegamento questa con un'altra tratta ferroviaria. Alla fine si arrivò alla conclusione che, nel giro di alcuni mesi, sarebbero state riaperte le corse della stazione circumvesuviana. Arrivò infine la conferma della riapertura tra maggio e giugno del 2010 direttamente dall'azienda Circumvesuviana: “Sono state fatte tutte le verifiche, risolti i problemi tecnici che avevano determinato la chiusura e così verrà ripristinato il servizio, i treni cammineranno su due binari e tutto tornerà alla normalità”. E anche se la puntualità non fu delle migliori e la continuità del servizio ha lasciato molto a desiderare, la circumvesuviana dal 12 settembre 2011, ha previsto un orario che “garantiva” un treno all'ora, ad esclusione della domenica, in cui non si effettuavano corse. Ora, pare che quando fu progettata, già era noto che la falda acquifera locale non distava molto dalla superficie della struttura ferroviaria e, secondo alcuni, tale livello si è innalzato e si sarebbe continuato ad innalzare. Eccoci arrivati nel 2015. Napoli – “Mentre cresce la protesta dei viaggiatori per il rincaro del biglietto Unico, che è aumentato di 20 centesimi, e per il caos tariffario determinato dal nuovo modello voluto da l’assessore regionale Sergio Vetrella, la Circumvesuviana riduce ulterior- Attualità mente il servizio. Sta per scattare la soppressione dei treni Napoli – San Giorgio e della tratta Pomigliano d'Arco – Acerra. I viaggiatori che intendano raggiungere Acerra con la Circumvesuviana dovranno scendere alla stazione di Pomigliano Alfa Sud e da lì proseguire in autobus”. Soluzione, questa, non molto ben visti dall'opinione pubblica, perché gli autobus sono soggetti a traffico e ai numerosi passaggi a livello che non consentirebbero ai convogli in questione la massima puntualità. La vicenda della circumvesuviana di Acerra, ha poco a che vedere con il progresso. La stazione di via Olmitelli, che ora chiude, era stata inaugurata solo nove anni fa; i lavori di prolungamento della tratta ferroviaria tra Pomigliano ed Acerra sono costati complessivamente 59 milioni di euro. Il motivo per il quale si sopprima la tratta, non solo è un'offesa ai fondi utilizzati per riuscire a salvare una stazione ferroviaria, che già dalla sua genesi non ha vantato troppa fortuna, ma è la conferma che non si riesce a riconoscere l'utilità e la necessità di un servizio, ed del bagaglio culturale e sociale che rappresenta un mezzo del genere. Capire come muovere le corde dello sviluppo non è certo a portata di mano. Ma la capacità di non saper nemmeno guardare la punta del proprio naso è un problema troppo controproducente che ci riguarda troppo da vicino. Quali siano i giochi di potere che manipolano la decisione assurda di costruire una circumvesuviana su una falda acquifera, e quali siano i meccanismi che portano a voler salvare il complesso ferroviario, e ancora quali siano i termini che dopo nove anni di peripezie determinino la chiusura, restano un paradosso, un enorme fallimento, un' offesa. Un passo indietro. Che fa riflettere sull'arretratezza civile che schiaccia l'emancipazione di una terra già abbastanza ferita. Martina Di Martino egli ultimi anni la cattiva politica ha tagliato fondi, ore e docenti per la scuola e per l'Università italiana, abbiamo assistito all'allontanamento degli studenti da ogni forma assembleare, sociale e politica. Da persona da formare, lo studente si è trasformato per la società in un vaso vuoto da riempire con una didattica sterile e nozionistica; tale situazione ha suscitato il malcontento nei giovani ed ha stimolato gli studenti medi ed universitari di Acerra a riprendersi gli spazi di partecipazione e di democrazia della città costruendo una rete della conoscenza che possa diventare un luogo di incontro per gli studenti medi ed universitari per discutere liberamente circa le problematiche attuali, nazionali e territoriali, per informarsi e per sviluppare spirito critico. Nello specifico, "la Rete" è un'associazione di secondo grado, di ispirazione sindacale, di rappresentanza sociale e di partecipazione politica, che si propone di rappresentare e difendere i soggetti in formazione nelle scuole e nelle università e di organizzare attività sul territorio e per il territorio. La Rete della Conoscenza si batte per un'istruzione pubblica, gratuita, laica, I genitori degli scolari di Acerra, stufi, chiamano Luca Abete. Il volto noto del programma di Canale 5, Luca Abete, è stato invitato da un gruppo di genitori realmente preoccupato per l'inefficienza della mensa nelle scuole elementari e dell'infanzia. L'inviato di “Striscia la notizia” si è presentato al Sindaco, Raffaele Lettieri, per intervistarlo. Nel corso della intervista il primo cittadino ha ripercorso tutte le fasi della vicenda, fatta di lungaggini e ricorsi al Tar. Lettieri ha chiarito che la Stazione Unica Appaltante ha indetto il concorso e stilato l'elenco dei possibili affidatari, dal momento che il valore dell'appalto ammonta intorno ai duecentocinquantamila euro. Quando alla ditta vincitrice fu annullata la partecipazione, il Comune, in possesso dell'elenco degli aggiudicatari, aveva affidato l'incarico alla seconda ditta. Stessa sorte anche per quest'ultima: revoca dell'affidamento per la mancanza dei requisiti richiesti. Se il Tar e il Consiglio di Stato hanno definitivamente deciso di escludere la prima ditta, il convincimento per l'emanazione di una sentenza anche per la seconda ditta è ancora in fieri. Sembra seriamente risentito Lettieri che ha sostenuto che “la vicenda è ingiusta ma rappresenta il costo necessario per garantire la legalità. Legalità necessaria per l'Amministrazione. «Non è giusto per i bambini, lo so ... I bambini di Acerra sono i miei bambini e mio figlio soffre dello stesso problema perché frequenta la scuola pubblica dell'infanzia, io sono un genitore che soffre le stesse difficoltà degli altri geni-tori di Acerra». Intanto, sembra che le scuole abbiano rifiutato i finanziamenti del comune per sostenere le spese annuali della mensa. I genitori dei bambini delle scuole avrebbero, però, “un santo in Paradiso”: Luigi Gallo è un esponente Attualità Nasce la rete della conoscenza N Quando la refezione è un miraggio solidale, antifascista ed antisessista, che trovi nelle differenze una risorsa da valorizzare. In essa confluiscono due grandi coordinamenti: Link-Coordinamento Universitario, e l'Unione degli Studenti che, mettendo in rete scuole e Università, provano ogni giorno ad affermare il protagonismo degli studenti medi ed universitari nella costruzione di una società più giusta. L'UdS e Link difendono ogni giorno i diritti delle studentesse e degli studenti nelle scuole e nelle università e si battono per un'istruzione pubblica e gratuita, a misura di studente, capace di coinvolgere gli studenti e stimolarne le curiosità”. Caratterizzante per la Rete della Conoscenza di Acerra, sarà l'attenzione per la tutela dell'ambiente, del paesaggio e dell'ecosistema - “Per quella terra felix che hanno fatto diventare terra dei fuochi, la Rete parteciperà attivamente alla decennale battaglia contro l'inceneritore di Acerra, imposto alla comunità in deroga ad ogni normativa nazionale ed europea e in deroga, soprattutto, alla salute dei cittadini, svenduta per i profitti dei pochi” . Maria Bianca Russo In ricordo della Shoah S i è svolta presso il Teatro Italia la giornata del gemellaggio Budapest – Acerra e si è celebrata la XV Giornata della Memoria in ricordo della Shoah, organizzata dal Dott. Luigi Montano, che se ne occupa dal 2001 e che, grazie all'appoggio della Diocesi di Acerra e del Comune, è riuscito ad instaurare un fitto rapporto sia con la Comunità Ebraica Ungherese che con l'Amministrazione della città di Budapest. “Budapest ed Acerra verso il Gemellaggio in nome di S.E. Mons. Gennaro Verolino, Giusto fra le Nazioni che salvò nel 1944 a Budapest circa 25.000 ebrei. Tutto ebbe inizio quando, da un articolo in prima pagina del Mattino curato dalla Dr.ssa Teresa Bartoli il 3 ottobre del 2004, la città e gli stessi familiari apprendono dell'esperienza eroica di salvezza che, l'allora giovane segretario della Nunziatura Apostolica di Budapest, Verolino, aveva svolto nel 1944 a favore di moltissimi ebrei ungheresi. Da quella notizia, l'Associazione Éidos e il suo Presidente, il Dott. Luigi Montano, fra l'altro pronipote di Verolino, che come tutti non conosceva i fatti di Budapest e che organizza la Giornata della Memoria ad Acerra fin dalla prima edizione del 2001, ha dato ulteriore impulso alle manifestazioni che poi negli anni si sono susseguite, avviando con il sostegno della Diocesi di Acerra e del Comune rapporti sempre più stretti con la Comunità Ebraica Ungherese e con l'amministrazione della Città di Budapest”. Lo stesso Sindaco di Budapest, Demsky Gabor nel maggio 2010 fu ospite ad Acerra per rendere omaggio alla tomba del nostro concittadino, morto il 17 novembre 2005 . Nell'edizione della commemorazione della Shoah il 27 gennaio 2013 venne formalizzato il Gemellaggio fra la Scuola Gennaro Verolino di Budapest e la Scuola Media Nicola Capasso di Acerra. Nel giugno dello stesso anno presso il Parlamento Europeo in occasione di una manifestazione in onore di Verolino, l'Europarlamentare Ungherese Tamas Deutsh, ricordando che la sua esistenza la doveva all'opera di Verolino, in quanto suo padre fu salvato proprio dalla Nunziatura nel 1944, raccogliendo la proposta già avanzata dall'Associazione Éidos, Diocesi e Comune di cementare il legame con il gemellaggio fra le due città, si impegnò a far recapitare la richiesta al nuovo Sindaco di Budapest. “Nella lettera consegnata per il tramite dell'Europarlamentare On. Erminia Mazzoni al Presidente dell'Associazione Éidos il 27 gennaio 2014 durante la manifestazione, lo stesso Tamas ha ulteriormente confermato il suo impegno affinchè si concretizzi il gemellaggio, avendo già inoltrato tutta la documentazione necessaria per l'iter burocratico”. Maria Bianca Russo del M5S, nonché membro della Commissione Cultura alla Camera, che ha deciso, dopo le preghiere degli elettori della circoscrizione alla quale è affidato, di scrivere al Provveditorato delle Opere Pubbliche di Campania e Molise. A Giovanni Guglielmini è stato chiesto il motivo del blocco della refezione, che era prevista per il mese di novembre. Se per il Sindaco tutto è nelle mani capaci di giudici infallibili, per Luigi Gallo, il “parlamentare più produttivo della provincia di Napoli” (per Open Polis), la responsabilità dei disagi è sempre degli “amministratori che si confermano incapaci di perseguire il bene comune e spendere in modo corretto i soldi dei cittadini”. L'odissea per settecento famiglie italiane dura da quasi tre anni e quest'anno la gara scadrà. Non manca chi, tra mamme e attivisti del Movimento, propone di emulare l'esempio di Marano, che ha affidato il servizio tramite cottimo fiduciario, di tre mesi in tre mesi. Per quanto siano intoccabili le parole di Lettieri, realizziamo da tempo la necessaria ricerca di misure alternative per superare l'inattività temporanea della mensa, almeno fino a quando il Tar non avrà deciso o i nuovi aggiudicatari non saranno individuati. Marilena Laudando Cronaca Rivendichiamo il lavoro L 'Italia è una Repubblica fondata sul non lavoro. Da diverse settimane i lavoratori del Consorzio di Bacino di Napoli e Caserta presidiano dinanzi al Municipio di Acerra, Giovanni D'Errico, di 47 anni si è incatenato ad un palo interno alla struttura, un gesto estremo spinto dalla disperazione, lui come tanti altri colleghi non riceve lo stipendio da diversi mesi. Il Consorzio di Bacino era un ente pubblico che si occupava della gestione dei rifiuti i cui dipendenti erano selezionati tramite un bando pubblico al quale si poteva accedere dopo aver conseguito un corso di formazione (impiantistica – sezione rifiuti). “Il Consorzio lavorava per i Comuni, ma questi, spesso, assumevano anche ditte esterne e pagavano entrambe. Il Consorzio è poi fallito e di conseguenza, per sopperire sono stati creati nuovi enti, gli ex lavoratori del Consorzio dovevano essere assunti, secondo una legge regionale, automaticamente – ma ciò non è avvenuto” ci spiega un protestante – e conclude: “ Abbiamo intrapreso questa lotta per riappropriarci dei nostri diritti”. “Il consiglio comunale ha stilato un documento congiunto in cui chiedeva al Governo ed alla Regione Campania, per quanto di rispettiva competenza, di procedere celermente all'avvio del Progetto di formazione retribuita per 13 mesi per tali lavoratori in disponibilità, da finanziarsi con risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione e di porre in essere tutto quanto già previsto al fine di recuperare quanto spettante al Consorzio Unico di Bacino di Napoli e Caserta in liquidazione dagli enti locali morosi, anche attivando interventi sostitutivi e di riduzione dei trasferimenti. In quella stessa sede l'Amministrazione comunale aveva ribadito il suo impegno a sostenere la difesa degli attuali livelli occupazionali e del recupero delle somme maturate e non percepite dai lavoratori”. Maria Bianca Russo