relazione tecnica - Comune di Sanremo

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relazione tecnica - Comune di Sanremo
STUDIO DI INGEGNERIA DOTT. ING. MARCO GAMINARA
1. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Decreto Ministeriale 01 febbraio 1986 – TestoNorme di sicurezza antincendi per la costruzione e
coordinato 14 gennaio 2003
l'esercizio di autorimesse e simili
Decreto 22 gennaio 2008, n 37
Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo
11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge
n. 248 del dicembre 2005, recante riordino delle
disposizioni in materia di attività di installazione
degli impianti all'interno degli edifici.
Decreto 10 marzo 1998
Criteri generali di sicurezza antincendio e per la
gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro.
D.Leg. 14.08.1996 n. 494
Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente
le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da
attuare nei cantieri temporanei o mobili
Legge 186/68
Disposizioni concernenti la produzione di materiali,
apparecchiature,
macchinari,
installazioni
e
impianti elettrici ed elettronici.
D.P.R. 547/55
Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro
e successive modificazioni ed integrazioni.
Norme CEI 64-8
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale
non superiore a 1000 V in corrente alternata e a
1500 V in corrente continua.
Norma UNI EN 10779 – luglio 2007
Impianti di estinzione incendi – Reti di idranti –
Progettazione installazione ed esercizio
Norma UNI EN 12485 – versione italiana aprile Installazioni fisse antincendio - Sistemi automatici
a sprinkler – Progettazione, installazione e
2007
manutenzione.
Norma UNI 9795
Sistemi fissi automatici di rivelazione, di
segnalazione manuale e di allarme d’incendio –
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2. IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO AD IDRANTI
L'autorimessa in oggetto sarà dotata di impianto idrico antincendio per la protezione interna ossia
la protezione contro l’incendio che si ottiene mediante idranti a muro, installati in modo da
consentire il primo intervento sull’incendio da distanza ravvicinata, e soprattutto tali da essere
utilizzati dalle persone che operano all’interno dell’attività
I requisiti costruttivi e prestazionali soddisfatti nella progettazione deriveranno dalla norma UNI EN
10779, “Impianti di estinzione incendi – Reti di idranti – Progettazione installazione ed esercizio”.
Di seguito verranno riportate le caratteristiche ed i requisiti di riferimento per il dimensionamento
dell’impianto ad idranti in oggetto.
* Portata di ogni idrante UNI 45 ………....................................................................…. q = 120 lt/min
* Idranti UNI 45 funzionanti contemporaneamente ………….... metà degli idranti per ogni comparto
* Pressione residua al bocchello degli idranti UNI 45 ..................................................... Pu = 2,0 bar
* Tempo di utilizzo .............................................................................…......................... t = 60 minuti
L’alimentazione idrica, realizzata direttamente dalla rete cittadina, garantirà la portata e la
pressione per il tempo di erogazione richiesti dalla norma di riferimento (Decreto Ministeriale 01
febbraio 1986 – Testo coordinato 14 gennaio 2003
– Norme di sicurezza antincendi per la
costruzione e l'esercizio di autorimesse e simili – punto 6.1.4 e Norma UNI 10779 – Appendice B)
Dimensionamento impianto idrico-antincendio
Per il calcolo idraulico delle tubazioni si farà riferimento all’Appendice C della Norma UNI EN
10779.
Perdite di carico distribuite:
Le perdite di carico per attrito nelle tubazioni sono state calcolate mediante la formula di Hazen
Williams:
6.05 x Q1.85 x 109
p = -------------------------C1.85 x D4.87
Dove:
p
è la perdita di carico unitaria in millimetri di colonna d’acqua al metro di tubazione ;
Q
è la portata, in litri al minuto
C
è la costante dipendente dalla natura del tubo uguale a 120 per tubi in acciaio
D
è il diametro interno medio della tubazione, in millimetri.
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Perdite di carico localizzate:
Le perdite di carico localizzate dovute ai raccordi, curve, pezzi a T e raccordi a croce, attraverso i
quali la direzione di flusso subisce una variazione di 45° o maggiore e alle valvole di
intercettazione e di non ritorno, sono state trasformate in “lunghezza di tubazione equivalente”
come specificato nel prospetto C.1 della suddetta Norma UNI ed aggiunte alla lunghezza reale
della tubazione di uguale diametro e natura.
L'acqua per il suddetto impianto verrà fornita e conteggiata da un contatore generale installato
dall'Ente erogatore cittadino, ubicato in posizione opportuna nelle vicinanze dell’autorimessa.
Subito a valle del contatore, sarà installata una valvola di intercettazione a sfera a passaggio totale
ed un disconnettore che consentirà l'isolamento dell’impianto dalla rete esterna cittadina.
L’impianto, all'interno dell'autorimessa sarà suddiviso in tre parti (tubazioni ad anello) ognuna delle
quali andrà ad alimentare gli idranti ubicati nei due compartimenti sovrapposti. Dette tubazioni ad
anello saranno posate a soffitto dei rispettivi comparti ubicati al 2° piano interrato.
Per la parte interrata, saranno impiegate tubazioni del tipo in polietilene PEAD PN 16 posate ad
una profondità non inferiore a 0.80 mt dal piano praticabile di superficie.
Per le parti in vista all’interno dell’autorimessa edificio saranno impiegate tubazioni in acciaio nero
opportunamente staffate alla strutture.
Tutte le tubazioni risulteranno protette dal gelo, in quanto quelle in polietilene saranno interrate alla
profondità indicata sopra mentre quelle
in acciaio fuori
terra, saranno installate all’interno
dell’autorimessa ove sono assicurate temperature maggiori di 4 °C.
Ogni idrante sarà completo di cassetta con corredo di impiego costituito da manichetta in nylon
pesante da 20 mt e lancia frazionatrice, omologata, completo di raccordi unificati. Il tutto sarà
conforme alle norme UNI EN 10779 e UNI 671-2, marchiato CE.
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3. IMPIANTO A SPRINKLER
Dati l'ubicazione interrata ed il numeri di box o posti auto, per l'autorimessa sarà
l'impianto di spegnimento automatico a sprinkler per rilevare
previsto
la presenza di un incendio ed
estinguerlo nello stadio iniziale con acqua, oppure di tenere sotto controllo le fiamme in modo che
l'estinzione possa essere completata con altri mezzi.
I requisiti costruttivi e prestazionali soddisfatti nella progettazione derivano dalla norma UNI EN
12845, “Installazioni fisse antincendio
- Sistemi automatici a speinkler – Progettazione,
installazione e manutenzione”.
Di seguito verranno riportate le caratteristiche ed i requisiti di riferimento per il dimensionamento
dell’impianto spinkler in oggetto.
−
Area operativa (prospetto 3 UNI 12845) ......................................................................... 144 mq
−
Densità di scarica di progetto (prospetto 3 UNI 12845) ............................................ 5,0 mm/min
−
Portata massima richiesta (prospetto 6 UNI 12485) ................................................... 1000 lt/min
−
Area massima per sprinkler (prospetto 19 UNI 12485) ...................................................... 12 mq
−
Tempo di utilizzo ..........................................................................…......................... t = 60 minuti
L’alimentazione idrica, realizzata direttamente dalla rete cittadina, garantirà la portata e la
pressione per il tempo di erogazione richiesti dalla norma di riferimento (Norma UNI 12845).
L’alimentazione sarà di tipo combinato disponendo di alimentazione idrica singola superiore con
elevato grado di affidabilità costituita dall’acquedotto alimentato da entrambe le estremità in
conformità alla seguenti condizioni:
o
Ogni estremità dovrà essere in grado di soddisfare la richiesta di pressione e di portata del
sistema.
o
Deve essere alimentato da due o più sorgenti d’acqua.
o
Deve essere indipendente in qualsiasi punto su una singola condotta principale.
Il sistema sprinkler sarà costituito da una alimentazione idrica, dall'impianto sprinkler
comprendente un complesso di valvole principali di controllo dell'impianto e un insieme di tubazioni
dotate di sprinkler (erogatori). Gli erogatori saranno disposti in posizioni specificate.
Gli sprinkler funzioneranno a temperature predeterminate per scaricare l'acqua sopra le parti
interessate dell'area sottostante. Il flusso dell'acqua attraverso la valvola di allarme innescherà un
allarme di incendio. La temperatura di funzionamento sarà generalmente selezionata affinché si
adatti alle condizioni di temperatura ambiente. Entreranno in funzione solamente gli sprinkler in
prossimità dell'incendio, cioè quelli che si scalderanno sufficientemente.
Per il suddetto impianto saranno impiegate conformi alle norme UNI EN 12845/2005
opportunamente staffate alla strutture.
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Tutte le tubazioni risulteranno protette dal gelo, in quanto quelle in polietilene saranno interrate alla
profondità indicata sopra mentre quelle
in acciaio fuori
terra, saranno installate all’interno
dell’autorimessa ove sono assicurate temperature maggiori di 4 °C.
Le tubazioni che attraverseranno delle strutture tagliafuoco saranno dotate di sistemi per inibire il
passaggio di calore, fiamme e fumi da parte di tubazioni in acciaio. Tali sistemi saranno costituiti
da nastro in lana di fibre scelte e additivi, applicato esternamente al tubo.
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4. IMPIANTO DI VENTILAZIONE MECCANICA
Dati l'ubicazione interrata ed il numeri di box o posti auto, per l'autorimessa sarà
previsto
l'impianto di ventilazione meccanica ad integrazione della ventilazione naturale (pari ad 1/25 della
superficie in pianta dei vai comparti).
La portata dell’impianto di ventilazione avrà una portata non inferiore a 3 ricambi orari. Il sistema di
ventilazione meccanica sarà azionato con comando manuale o automatico, ubicato in prossimità
delle uscite.
L’impianto sarà azionato nei periodi di punta individuati dalla contemporaneità della messa in moto
di un numero di veicoli superiore ad 1/3 o dalla indicazione di miscele pericolose segnalate da
indicatori opportunamente predisposti. Il sistema entrerà in funzione quando uno o più indicatori
riveleranno valori delle concentrazioni di miscele infiammabili eccedenti il 20% del limite inferiore di
infiammabilità.
Il suddetto impianto sarà costituito opportuni ventilatori assiali direttamente accoppiati adatti per il
funzionamento in emergenza come estrattore di CO e miscele infiammabili, con motore
antideflagrante
Le caratteristiche tecniche saranno determinate secondo:
ISO 5801:1987 tipo D (BS 848:1987, Parte 1) - caratteristiche aerauliche, equivalenti a AMCA
Standard 210-85.
- BS 848 1985, Parte 2, equivalenti ad AMCA 300-85 = livelli di rumorosità espressi in decibel di
pressione sonora.
-Tutte le apparecchiature risponderanno a requisiti di ISO 9001 e UNI 29.001 e secondo i
requisiti Garanzia di Qualità (G.Q) indicati.
- Gli elettroventilatori saranno costruiti conformemente alla Direttiva Europea 89/392, 73/23,
89/336 e relativi aggiornamenti riportando il marchio “CE” .
L'impianto sarà completato mediante la posa di canalizzazioni realizzate in lamiera zincata a caldo
di prima scelta con spessore minimo di zinco secondo la norma UNI 5753-75.
La forma sarà quadrata e/o rettangolare e lo spessore della lamiera dovrà variare in funzione del
lato maggiore secondo i valori di seguito riportati:
Dimensione lato maggiore
Sino a 450 mm
da 460 a 800 mm
da 850 a 1100 mm
da 1100 a 2000 mm
Spessore
6/10 di mm
8/10 di mm
10/10 di mm
12/10 di mm
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L’irrobustimento della lamiera avverrà mediante nervatura della stessa, perpendicolare al senso di
scorrimento dell’aria. La distanza tra due nervature saràpari a 250 mm.
Per i canali aventi il lato maggiore di dimensioni fino a 500 mm, le piegature di irrigidimento
potranno essere del tipo a croce di Sant’Andrea.
La chiusura dei canali nel senso longitudinale avverrà per aggraffatura, in modo accurato per
evitare fuoriuscite d’aria. La giunzione trasversale avverrà mediante l’uso di flange, fissate alle
estremità dei canali, con l’interposizione di una guarnizione in polietilene autoadesiva (spess. 5
mm), mediante bulloni e appositi morsetti per il serraggio (bulloni in acciaio cadmiato).
Per i canali a sviluppo verticale, le staffe ad L saranno murate a parete e rivettate ai canali in modo
da scaricare sulla parete stessa il peso della condotta.
Le canalizzazioni saranno collegate agli elettroventilatori sia in aspirazione che in espulsione
mediante la posa di appositi giunti antivibranti.
Alle canalizzazioni saranno applicate idonee griglie di aspirazione aria, in acciaio, complete di
serranda di taratura e controtelaio e griglie di espulsione aria, in acciaio, complete anch'esse di
controtelaio.
Nei casi in cui le canalizzazioni attraversano compartimenti diversi saranno protette con strutture
tagliafuoco aventi caratteristiche di resistenza al fuoco pari a quella del compartimento.
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5. IMPIANTO DI SOLLEVAMENTO ACQUE PIOVANE
Dati di calcolo
Intensità pluviometrica di riferimento .................................................................…...…... 2.5
l/min/m2
Coefficienti riduttori per assorbimento secondo la tabella seguente:
Genere di superficie esposta
K
- Tetti inclinati, con tegole, ondulati
plastici, fibrocemento, fogli di
materiale plastico
- Tetti piani ricoperti con materiale
plastico o simile
1.0
- Tetti piani con rivestimento in lastre
di cemento o simile
- Piazzali, viali, etc, con rivestimento
duro
0.8
- Tetti piani con rivestimento in ghiaia
- Piazzali, viali, etc, con ghiaietto o simile
0.6
- Tetti piani ricoperti di terra
(tetto giardino)
0.3
L’impianto di sollevamento acqua piovana sarà suddiviso in più zone data la vastità dell'intervento.
Per ogni zona saranno previste n. 2 stazioni di pompaggio, ciascuna costituita da n. 2
elettropompe (una di riserva all’altra).
Le acque piovane saranno raccolte dalla griglie poste nella parte inferiore delle rampe di accesso
e dalle intercapedini.
Dette acque piovane confluiranno entro appositi pozzetti ricavati nelle intercapedini stesse, in
posizioni opportune da cui, tramite le stazioni di pompaggio saranno convogliate entro appositi
pozzetti di calma al piano terra e successivamente nella rete cittadina acque bianche.
Le elettropompe costituenti le stazioni di pompaggio (n. 2 elettropompe per ogni stazione) saranno
in grado di funzionare una in alternativa all’altra oppure contemporaneamente nelle condizioni di
massima piena.
Ogni stazione di pompaggio sarà dotata di apposito quadro elettrico completo dei dispositivi di
comando e protezione installato in cassetta stagna, nelle vicinanze della stazione di pompaggio
stessa, in grado di effettuare i seguenti programmi:
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-
pompa 1 inserita
-
pompa 2 inserita
-
pompa 2 di emergenza (funzionante in contemporanea alla pompa 1 nei momenti di massima
piena
-
pompa 2 inserita
-
pompa 1 di riserva
-
pompa 1 di emergenza (funzionante in contemporanea alla pompa 2 nei momenti di massima
piena.
Da ogni stazione di pompaggio si dipartiranno due tubazioni (una per ogni pompa) di mandata
autonoma, in polietilene ad alta densità,
per il raggiungimento della quota pavimento, quindi
confluiranno in un’unica tubazione, anch’essa in polietilene ad alta densità, che si collegherà alla
rete cittadina acque bianche.
Oltre che dall’alimentazione elettrica di rete le elettropompe saranno alimentate dalla linea di
emergenza collegata a gruppo elettrogeno.
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6. IMPIANTO DI ADDUZIONE ACQUA FREDDA E SOLLEVAMENTO ACQUE NERE
Nell'eventualità di installazione di “idrantini” per il prelievo di acqua fredda sarà prevista la
realizzazione di una rete di distribuzione acqua a partire dalla rete rete cittadina (acquedotto) e la
realizzazione della relativa rete di scarico acque nere fino alla rete fognaria cittadina.
Dati di calcolo
Per il calcolo delle portate sarà considerato, per ogni “idrantino”: ...................................... 0,40 l/sec
DESCRIZIONE IMPIANTO IDRICO ACQUA DI CONSUMO
L'acqua fredda verrà fornita e conteggiata da un contatore generale fornito dall’Acquedotto
cittadino. A valle del punto di consegna saranno installati: una valvola di intercettazione a sfera a
passaggio totale, un disconnettore, un filtro ed un riduttore di pressione. Dette apparecchiature
saranno installate entro apposito manufatto, in posizione opportuna secondo le indicazioni della
D.L.
La dorsale principale interrata all’esterno dell’edificio sarà realizzata in polietilene ad alta densità
PN 10 e sarà protetta dal gelo mediante interramento ad una profondità tale da garantire
temperature superiori a 0°C (in genere 0.50 - 0.60 mt.).
Tutte le tubazioni di adduzione acqua fredda alle utenze saranno del tipo multistrato in polietilene
reticolato costituite da:
* strato interno in polietilene reticolato elettronicamente
* strato esterno in polietilene ad alta densità PE-HD
* strato intermedio in alluminio saldato longitudinalmente di testa
Le suddette tubazioni saranno posate sotto traccia a pavimento o a parete, saranno coibentate
con guaine a base di gomma sintetica a celle chiuse, dello spessore pari a 9 mm
DESCRIZIONE RETE DI SCARICO
L’intera rete di scarico acque nere sarà realizzata in polietilene ad alta densità tipo GEBERIT o
similare.
Lungo la rete orizzontale, in corrispondenza dei cambiamenti di direzione e prima dell'immissione
nella rete fognaria cittadina, la rete di scarico dovrà essere dotata di idonee ispezioni.
Tutte le tubazioni di scarico avranno pendenza pari all’1%.
Le giunzioni tra le tubazioni saranno eseguite per saldatura "testa-testa" o a manicotto per
saldature elettriche, o a vite chiavardata, o a manicotto d'arresto, secondo come necessario.
Le giunzioni scorrevoli dei tubi saranno eseguite con manicotti scorrevoli in considerazione
dell'elevato coefficiente di dilatazione termica del polietilene, pari a 0.2 mm/m °C.
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Le tubazioni sotto traccia saranno annegate in malta di cemento e calce.
Le tubazioni libere saranno collegate a idonei collari fissi e scorrevoli in modo da poter assorbire,
senza "svergolamenti", le dilatazioni termiche.
Le colonne verticali di scarico (e ventilazione primaria) saranno dotate di giunto scorrevole tra ogni
piano e nelle condotte orizzontali un giunto scorrevole ogni 6.0 metri.
Le giunzioni a manicotto semplice o a manicotto scorrevole saranno protette contro l'introduzione
di polvere o altro nel manicotto stesso con impiego di opportune guarnizioni.
Le derivazioni di scarico dovranno essere raccordate tra loro sempre nel senso del flusso, con
angoli tra gli assi non superiore a 45°.
Le colonne per la ventilazione primaria saranno prolungate, con lo stesso diametro, almeno 0.5 m.
al disopra della copertura dell'edificio, in quel punto saranno munite di idonei esalatori a "mitria"
girevole o di "cappello esautore" tali da favorire l'evacuazione dei gas contenuti nella colonna e da
impedire l'immissione di corpi estranei (volatili od altro).
Il foro di passaggio della colonna sulla copertura sarà protetto, verso l'esterno, con una "conversa"
tale da impedire l'infiltrazione di acqua piovana nell'edificio.
Tutte le acque nere provenienti dai suddetti “punti acqua” saranno convogliate entro apposito
pozzetto da cui tramite idonea stazione di pompaggio saranno sollevate fino al piano terra pe
essere immesse nella rete cittadina acque nere previa interposizione di un pozzetto di calma
7. IMPIANTO DI SOLLEVAMENTO ACQUE SOTTERANEE
Qualora non sia possibile raccogliere le acque sotterranee in modo da smaltirle naturalmente sarà
previsto un sistema di sollevamento con elettropompe opportunamente dimensionate in funzione
dei calcoli di portata che derivano dagli studi geologici sulla quantità di acqua presente a monte
dell’area di intervento.
Le elettropompe saranno alimentate, oltre che dall’alimentazione elettrica di rete, dalla linea di
emergenza collegata a gruppo elettrogeno.
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8. IMPIANTI ELETTRICI
I – Impianti di illuminazione ordinaria
Gli impianti di illuminazione ordinaria saranno realizzati con l’impiego di lampade stagne a tubi
fluorescenti nella formazione 1x58 W, disposti in modo tale da garantire un illuminamento medio di
75 lux, secondo le prescrizioni normative.
Gli apparecchi saranno sospesi a condotti sbarre prefabbricati ad 8 conduttori, portata 40 A,
staffati longitudinalmente a soffitto, da cui saranno alimentate le singole lampade mediante spine a
selezione di fase.
I conduttori della blindosbarra saranno utilizzati come di seguito descritto:
Lato 1
N. 3 conduttori di fase per alimentazione a lampada e illuminazione ordinaria;
N. 1 conduttore di neutro comune;
Lato 2
N. 2 conduttori per i circuiti di emergenza;
N. 2 conduttori per i circuiti di monitoraggio delle plafoniere autoalimentate.
I circuiti di potenza e quelli di emergenza saranno disposti su due opposti lati della blindosbarra al
fine di mantenere la separazione.
I circuiti di illuminazione di emergenza saranno costituiti da lampade servite da gruppi di continuità
statici centralizzati per ogni compartimento, dotati di batterie ermetiche, integrate da apparecchi
autoalimentati per garantire maggiore affidabilità.
Inoltre, in corrispondenza delle uscite di emergenza, saranno installate lampade segnaletiche con
visibilità 32 m. sempre di tipo autoalimentato con controllo centralizzato, dotate di pittogrammi
adesivi in conformità al D.Lgs. 493/96.
Gli apparecchi autoalimentati saranno controllati da un sistema di supervisione su linea BUS che
ne verifichi periodicamente durata ed efficienza.
I vani scale e le uscite di emergenza saranno illuminati da lampade a tubi fluorescenti nella
formazione 2x18 W, grado di protezione IP65, alimentati mediante condutture in tubo di PVC rigido
dai rispettivi quadri di comparto.
L’illuminazione di emergenza sarà realizzata con lampade autonome, flusso emesso 600 lm,
affiancate agli apparecchi per illuminazione ordinaria.
Le rampe di accesso all’autorimessa saranno illuminate da apparecchi dotati di lampade
fluorescenti compatte, incassati alla parete nel getto delle strutture, comandate da relé
crepuscolare.
Indicativamente saranno impiegate le seguenti quantità di materiali, da precisare nel progetto
esecutivo.
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Plafoniera a tubi fluorescenti 1x58W IP 65, reattore elettromeccanico, compreso tratto di cavo e
spina di allaccio ai condotti sbarre.
Gruppo di continuità da inserire all’interno delle plafoniere di cui sopra, predisposto per
collegamento a sistema di supervisione centralizzata.
Lampade segnaletiche autoalimentate visibilità 32 m.
Centralina di supervisione gruppi di continuità con comunicazione via BUS completa di stampante
e concentratori satellite.
Condotti sbarre prefabbricati 8 conduttori (4+4) – In=40 A, completa di staffaggi e testate di
alimentazione
Plafoniera 2x18 W IP65 per vani scala, comprese condutture di alimentazione
Plafoniera autoalimentata 600 lm per vani scala comprese condutture di alimentazione
Apparecchio luminoso FLC 26 W per illuminazione rampe autorimessa
II – Quadro generale e distribuzione principale
Il quadro generale sarà alimentato da punto di consegna esterno, che sarà messo a disposizione
dall’ente erogatore per il quale sarà disposto apposito armadio in vetroresina, entro cui sarà
installato adeguato avanquadro a protezione della linea di alimentazione del quadro generale
autorimessa, disposta entro tubazione in polietilene a doppia parete interrata con massetto di
protezione in CLS.
Il quadro generale autorimessa sarà posizionato entro la control room, ubicata in prossimità
dell’ingresso.
Al quadro faranno capo i sottoquadri di comparto e le alimentazioni provenienti dal punto di
consegna esterno e dal gruppo elettrogeno, che sarà installato a servizio delle pompe di
drenaggio, delle pompe antincendio e dei cancelli.
Gli impianti di segnale interni alla control room saranno derivati direttamente dal quadro generale,
disponendo un apposito gruppo di continuità per garantirne l’alimentazione anche in assenza della
tensione di rete.
Ciascuna linea in uscita sarà protetta da interruttore magnetotermico differenziale coordinato in
modo da garantire la selettività con le protezioni a valle.
Per il collegamento tra il quadro generale ed i secondari saranno disposte tubazioni in polietilene
diametro 110/160 mm, annegate nel sottofondo delle pavimentazioni.
In corrispondenza dell’ingresso sarà installato un pulsante sottovetro a frangere per lo sgancio di
emergenza dell’alimentazione di rete ed un secondo pulsante per lo sgancio dell’alimentazione da
gruppo elettrogeno.
Sugli accessi di ciascun compartimento, inoltre, sarà previsto un pulsante per la disattivazione dei
relativi UPS di zona.
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III – Quadri secondari
Ciascun compartimento sarà servito da un proprio quadro elettrico dotato di sezionatore generale
ed un interruttore magnetotermico differenziale posto a protezione di ciascun circuito in partenza.
I circuiti di illuminazione saranno comandati da teleruttori connessi ad un sistema di supervisione
per il comando remoto.
Per gli impianti di emergenza saranno impiegati contattori normalmente chiusi.
Una sezione distinta del quadro sarà riservata ai circuiti alimentati da gruppo elettrogeno, quali
pompe antincendio, pomp
e di drenaggio, sistemi di aspirazione di emergenza e cancelli/sbarre.
La definizione dei quadri di comparto sarà effettuata a livello esecutivo in base agli assorbimenti
delle apparecchiature scelte.
I quadri saranno posizionati entro appositi vani tecnici, debitamente aerati, ove troveranno posto
anche i gruppi di continuità previsti per l’illuminazione di emergenza.
IV- Condutture di alimentazione
Le condutture per i collegamenti tra quadri elettrici, condotti sbarre, pompe ed altre utenze,
saranno costituite da cavi multipolari del tipo FG10-OM1 CEI 20-38 a bassissima emissione di fumi
tossici, disposti entro passerelle in acciaio zincato provviste di coperchio, disposte lungo il
perimetro della struttura, con i necessari attraversamenti.
Il canale sarà diviso in tre scomparti mediante appositi separatori interni, riservati, rispettivamente,
ai seguenti circuiti:
- circuiti di potenza;
- circuiti di segnale (BUS di gestione e videocontrollo);
- circuiti di rivelazione incendio e miscele esplosive.
Per la distribuzione terminale relativa ai circuiti di segnale saranno impiegate canaline di
dimensioni ridotte, posizionate sopra ciascuna blindo, sfruttando le stesse staffe, raccordate ai
canali principali ed alle utenze terminali con tubazioni in PVC rigido IP65.
Indicativamente saranno impiegati canali in acciaio zincato a caldo delle dimensioni di 400x100
mm a tre scomparti (200+100+100), completi di staffe e coperchi.
Per le derivazioni saranno previste cassette in resina IP65, fissate al di sotto dei canali stessi
oppure a soffitto.
V – Impianto di rivelazione incendi
L’impianto di rivelazione incendi
sarà costituito da sensori di calore da posizionare in
corrispondenza dei portoni tagliafuoco per determinarne la chiusura in caso di incendio.
Inoltre sarà disposto un sistema di allarme ottico-acustico, costituito da pannelli autoalimentati
recanti la scritta “Evacuare i locali” per avvertire i presenti della situazione di pericolo.
I dispositivi di allarme saranno comuni all’impianto di rilevazione miscele pericolose.
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Il sistema si svilupperà via BUS con individuazione singola, prevedendo un loop per ogni
comparto.
La centrale sarà posizionata nella control room prossima all’ingresso.
L’attivazione dei pannelli autoalimentati dovrà avvenire per caduta di una tensione di riferimento
proveniente dalla centrale.
I magneti che mantengono in apertura i portoni tagliafuoco si disattiveranno liberando i dispositivi
di autochiusura ed isolando così i comparti interessati.
Sarà presente un combinatore telefonico per il riporto a distanza degli allarmi nei periodi non
presidiati.
L’impianto sarà dotato di batterie in grado di garantirne l’efficienza anche in caso di mancanza
della tensione di rete per almeno 24 ore in stand-by e 30 minuti in condizione di allarme.
Saranno impiegati i seguenti componenti:
-
Sensore di calore di tipo multiforme, comprese connessioni.
-
Pannelli di allarme autoalimentati “Evacuare i locali”.
-
Centralina di allarme antincendio conforme EN54 individuazione singola.
-
Cavo twistato per loop e cavi di collegamento elettromagneti e pannelli.
VI – Impianto di rilevazione miscele esplosive e monossido di carbonio
Sarà installato un impianto di rilevazione miscele esplosive e monossido di carbonio, costituito da
sensori distribuiti e centrali di controllo con collegamento in BUS.
La prima soglia del sistema di rilevazione monossido di carbonio determinerà l’attivazione degli
aspiratori di emergenza sottesi al gruppo elettrogeno, mentre la seconda insieme alla rilevazione di
miscele esplosive determinerà l’inserimento dell’allarme.
VII – Impianto di videocontrollo
Sarà installato un impianto di videocontrollo costituito da telecamere con sensori CCD, inserite
entro apposite custodie stagne con staffa orientabile, dotate di resistenza anticondensa e provviste
di scheda per collegamento Enternet con indirizzo IP.
Ciascuna telecamera con apposito cavo in categoria 5E sarà collegata ad un concentratore di
segnali da cui sarà derivata una connessione in fibra ottica che raggiungerà la porta ottica da
prevedere nella control room, dove si collegherà al server di gestione dei segnali video, dotato di
software di controllo, monitor, hard disk principali e dispositivo di back up per la memorizzazione
delle immagini.
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STUDIO DI INGEGNERIA DOTT. ING. MARCO GAMINARA
VIII – Impianto di illuminazione pubblica.
Le aree di superficie saranno servite da un impianto di illuminazione pubblica in grado di fornire i
livelli di illuminamento previsti dalle norme UNI, costituito da apparecchi su palo con emissione
nulle di flusso luminoso oltre l'orizzontale, nel rispetto della vigente normativa regionale per la
limitazione dell'inquinamento luminoso.
Gli apparecchi saranno dotati di lampade a scarica per assicurare la migliore efficienza energetica.
I modelli saranno definiti on accordo con gli standard della zona ed il pregio dell'area.
Nella definizione delle zone verdi, si studieranno illuminazioni di accento realizzate con proiettori a
scarica e con tecnologia LED, per la valorizzazione di specie vegetali particolari e composizioni
ornamentali.
Gli impianti saranno derivati da quadri elettrici di protezione e comando dotati delle necessarie
apparecchiature, in grado di assicurare la necessaria selettività, provvisti di regolatori di flusso per
la riduzione notturna dei livelli di illuminamento, al fine di ottimizzare i consumi energetici.
Il progettista
Dott. Ing. Marco GAMINARA
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