AULIN FARMACO RITIRATO DAL COMMERCIO In Italia e in Europa

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AULIN FARMACO RITIRATO DAL COMMERCIO In Italia e in Europa
AULIN FARMACO RITIRATO DAL COMMERCIO
In Italia e in Europa, fa male al fegato.
L'aulin e' uno dei medicinali che molte persone assumono con facilita', forse sostenute dal sapore
all'arancio gradevole della medicina. Ora l'Aulin, farmaco col principio attivo del nimesulide, e'
stato ritirato dal commercio in Italia,in Irlanda , in Europa. L'allarme sulla pericolosita' del farmaco
arriva dai medici internisti italiani. IL medicinale produrrebbe effetti devastanti al fegato. Le
patologie erano state riscontrate in alcuni pazienti deceduti. Ma l'allarme non si poteva lanciare
prima?
Tratto dal Corriere della sera:
«Molti casi di danni al fegato da nimesulide» Dibattito sul farmaco con il principio attivo
dell'Aulin: «Non è un medicinale innocuo». Federfarma: «Usato male con ricette ripetibili»
ROMA - La nimesulide, principio attivo di molti antinfiammatori come l'Aulin, sale sul banco degli
imputati anche in Italia dopo essere stato ritirato in Irlanda per segnalazioni di gravi danni al fegato.
Dal convegno dei medici internisti italiani arriva l'allarme: «Per molto tempo la nimesulide ha
goduto della fama di un farmaco non molto rischioso, ma ogni anno, noi medici internisti,
osserviamo un numero abbastanza preoccupante di pazienti che subiscono danni epatici e
dell'apparato gastroenterico causati proprio da questa molecola». E' quanto affermato da Giovanni
Mathieu, presidente della Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti,
commentando la decisione dell'Agenzia del farmaco irlandese, di sospendere la vendita dei farmaci
a base di nimesulide. «Come ogni farmaco - precisa Mathieu - la nimesulide va valutata all'interno
di un rapporto rischio-beneficio. Purtroppo, infatti, come ogni farmaco, anche la nimesulide
presenta aree di rischio».
Sotto accusa la facilità con cui è possibile acquistare questo farmaco, commercializzato in Italia dal
1985 con successo (nel 2002 nel nostro Paese si registrava il più alto consumo di questa specialità
rispetto al resto dell'Europa). «La nimesulide viene considerata una molecola di facile uso - spiega
il presidente - quasi fosse un farmaco da banco, ma è tutt'altro che un medicinale innocuo».
LA REPLICA DI FEDERFARMA - Pronta la replica di Federfarma, l'associazione che raggruppa i
titolari di farmacie: I farmaci a base di nimesulide «non sono mai venduti nelle farmacie italiane
come medicinali Otc (over the counter), cioè senza ricetta» assicura il presidente Giorgio Siri. «E
nessun farmacista ne consiglia l'uso se non è strettamente necessario, proprio per via delle possibili
controindicazioni al fegato dovute al sovradosaggio. Già note a tutti da tempo». Ciononostante, Siri
assicura che «sarà nuovamente inviata a tutte le farmacie della penisola aderenti a Federfarma la
circolare che mette in guardia da un uso poco accorto e dal vendere il farmaco senza ricetta
medica». Per il presidente dell'associazione dei titolari, il problema alla base del consumo della
nimesulide «fuori prescrizione» deriva però dalla possibilità di «usare la ricetta del medico più volte
nell'arco di sei mesi. E dalle confezioni del farmaco che contengono troppe bustine rispetto ai
bisogni». «Proporremo al ministero della Salute di ridurre le confezioni di nimesulide, visto che il
più delle volte si tratta di un farmaco usato all'occorrenza. E che mai - conclude Siri - deve essere
assunto per un periodo prolungato».
PRECEDENTI - La nimesulide è già stata in passato al centro di casi analoghi. Nel marzo del 2002,
infatti, le autorità sanitarie finlandesi avevano sospeso la commercializzazione del medicinale
proprio per l'aumento delle segnalazioni di reazioni epatiche. Infatti, dal primo gennaio '98, nel
Paese scandinavo si erano verificati 66 casi di danni epatici che hanno portato a due trapianti di
fegato e a un decesso. Anche la Spagna, qualche mese più tardi, a maggio 2002, aveva sospeso
cautelativamente la vendita di questo farmaco. In seguito ai provvedimenti di sospensione della
commercializzazione del farmaco, l'Italia, quale paese a più alto consumo di nimesulide in Europa,
è stata incaricata di predisporre, insieme alla Finlandia, un rapporto di valutazione completo sul
profilo beneficio/rischio del farmaco. Dopo un processo di revisione dei dati esistenti durato 2 anni,
il Comitato Scientifico dell'Emea (CPMP, ora CHMP) ha stabilito che il profilo beneficio/rischio
della nimesulide è positivo e in linea con quello degli altri farmaci della stessa classe e ha
confermato il mantenimento della registrazione del prodotto in tutti gli Stati membri inclusa la
Finlandia, pur restringendone le indicazioni terapeutiche e aggiungendo altre controindicazioni nel
riassunto delle caratteristiche del prodotto.