Referendum costituzionale, così il voto per

Transcript

Referendum costituzionale, così il voto per
Referendum costituzionale, così il
voto per corrispondenza dei
residenti all'estero «temporanei»
di Roberta Giuliani
I cittadini italiani temporaneamente all'estero potranno votare per
corrispondenza per il Referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre ma
devono fare in fretta: entro l'8 ottobre dovranno inviare al Comune d'iscrizione
nelle liste elettorali un'apposita opzione: la circolare n. 40 della Direzione
centrale dei servizi elettorali del Viminale oltre a chiarire le modalità di voto ha
pubblicato il modello da trasmettere al Comune per posta, telefax, posta
elettronica anche non certificata, oppure a mano anche da persona diversa
dall'interessato. Per garantire l'esercizio del diritto di voto ai ritardatari, sono
comunque valide le disposizioni stabilite dalla circolare n. 6/2016 - emanate in
occasione del Referendum abrogativo dello scorso aprile, quello sulle trivelle che ha previsto che «i comuni considereranno valide le opzioni che perverranno
entro il trentaduesimo giorno antecedente la votazione (2 novembre), ovverosia
in tempo utile per la immediata comunicazione al Ministero dell'interno». I
Comuni per facilitare la presentazione delle opzioni dovranno inserire nell'home
page del proprio sito un indirizzo di posta elettronica non certificata.
La dichiarazione
La legge n. 52/2015 «Italicum» ha introdotto la modalità di voto per
corrispondenza per gli elettori italiani e loro familiari conviventi che per motivi
di lavoro, studio o cure mediche si trovano temporaneamente all'estero per un
periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento del
Referendum. Per l'invio dell'opzione è stato definito il termine di dieci giorni
successivi alla data di pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi
elettorali, pubblicazione avvenuta il 28 settembre 2016 sulla Gazzetta Ufficiale n.
227 con il Dpr 27 settembre 2016 che ha fissato al prossimo 4 dicembre la data
della consultazione referendaria.
La dichiarazione di opzione, redatta su carta libera e obbligatoriamente
corredata di copia di documento d'identità valido dell'elettore, deve in ogni caso
contenere l'indirizzo postale estero cui va inviato il plico elettorale, l'indicazione
dell'ufficio consolare competente per territorio e una dichiarazione attestante il
possesso dei requisiti per l'ammissione al voto per corrispondenza (motivi di
lavoro, studio o cure mediche oppure o familiare convivente). La dichiarazione è
necessaria oltre che per «avere formale notizia della presenza temporanea
all'estero degli interessati» anche per acquisire i dati necessari per la successiva
formazione dell'elenco degli elettori con l'aggiornato indirizzo postale estero: i
Comuni dovranno prima cancellare i nominativi dalle liste sezionali per la
medesima consultazione (o annotare «vota all'estero«).
Gli adempimenti dei Comuni
Il Comune appena ricevuto l'opzione dovrà trasmettere immediatamente, e
comunque non oltre il trentaduesimo giorno antecedente la votazione in Italia (2
novembre), ed esclusivamente con procedura informatica alla Direzione centrale
dei servizi elettorali generalità e indirizzo all'estero dell'elettore. Dovrà poi essere
specificato anche il consolato di competenza, con le modalità indicate nel
manuale
di
utilizzo
disponibile
all'indirizzo https://daitweb.interno.it nell'applicazione
«Elettori
Estero»
sezione "Documentazione" - per gli incaricati dei Comuni che siano stati
autorizzati al trattamento dei dati in questione. Nella stessa applicazione
«Elettori Estero» è inserita la funzione «Gestione Temporanei» che permette
l'acquisizione e la gestione delle posizioni relative agli elettori che hanno
presentato la domanda.
Il termine della comunicazione delle generalità degli elettori è perentorio poiché
è strettamente correlato alle successive procedure di competenza dei ministeri
Interno e Affari esteri: la trasmissione è presupposto essenziale per la
formazione degli elenchi elettori e del loro successivo inoltro.
Elettori "speciali"
La Direzione centrale dei servizi elettorali ricorda poi che restano valide le
specifiche modalità tecnico-organizzative, dettate dalla circolare n. 3/2016, per
alcune categorie di elettori come quelli appartenenti alle Forze armate e di
polizia che si trovano all'estero per missioni internazionali oppure per i
domiciliati presso Ambasciate e Consolati: questi cittadini potranno votare con
criteri appositi «anche in Stati ove non sia possibile, per gli elettori ivi residenti,
il voto per corrispondenza». In questo caso particolare molte opzioni non
verranno inoltrate ai Comuni dagli elettori ma dagli uffici consolari, o qualche
volta dai Comandi militari, all'indirizzo di posta elettronica certificata del
Comune indicato nel sito www.indicepa.gov.it. La circolare n. 40 richiama
dunque i Comuni a provvedere «con ogni tempestività e precisione» alla
trasmissione delle comunicazioni al Viminale di questi elettori: dovranno essere
controllati cancellazioni/annotazioni sulle liste sezionali per evitare possibili
errori e omissioni sul computo del corpo elettorale presso i seggi in Italia e sulla
formazione dell'elenco dei cittadini aventi diritto al voto per corrispondenza
all'estero.
L'elenco provvisorio
Per le prefetture e i Comuni nei prossimi giorni sarà disponibile l'elenco
provvisorio degli elettori italiani residenti all'estero le cui modalità di
composizione sono descritte nell'apposita scheda presente nella sezione
«Documentazione» dell'applicazione «Elettori Estero». Con una prossima
circolare verranno dettate istruzioni sull'elenco degli elettori residenti all'estero.