Ezio Veggia, Confagricoltura
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Ezio Veggia, Confagricoltura
2° Workshop sulle Filiere della Chimica "Soddisfare le esigenze del mercato: le innovazioni lungo la Filiera Chimico-Agro-Alimentare" "L’innovazione strumento di competitività e sostenibilità" Ezio Veggia Vice presidente Confagricoltura Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio relativa al partenariato europeo per l'innovazione "Produttività e sostenibilità dell'agricoltura" Secondo la FAO, la domanda mondiale di derrate alimentari è destinata ad aumentare del 70% entro il 2050. Tale vertiginoso aumento sarà accompagnato da una forte crescita della domanda di mangimi, fibre, biomassa e biomateriali: inevitabilmente ciò innescherà una reazione sul fronte dell’offerta da parte del settore agricolo dell’Unione, che è uno dei principali fornitori dei mercati agricoli di tutto il mondo. Ci sarà la necessità di aumentare del 60% la produzione agricola secondo le stime della FAO. Negli ultimi decenni si è registrato un significativo incremento della produttività dell’agricoltura, ma negli ultimi anni questa tendenza ha segnato un rallentamento nei paesi sviluppati. Tale incremento di produttività è stato in parte conseguito sottoponendo le risorse naturali e l’ambiente a sollecitazioni pesanti. Numero di persone malnutrite nel mondo (Fao-2012) • Una delle sfide che abbiamo quindi è produrre più cibo per tutti e “nutrire il pianeta”. Per far questo, sottolinea la FAO, abbiamo bisogno di maggiore tecnologia ed innovazione. • Anche ad esempio per aumentare le rese. Dal 1960 al 2000 l’aumento medio per anno della resa media di produzione dei cereali è passato da 3,2% a 1,5%: la produttività, quindi, aumenta ma a tassi sempre minori e questo non è in linea con gli obiettivi di crescita che ci siamo dati. Dobbiamo cambiare marcia. Dobbiamo orientarci verso un processo di « intensificazione sostenibile» • E’ una sfida globale che coinvolte non solo il settore primario che viene in questo modo rimesso al centro della scacchiera, ma anche tutti quanti operano da sempre a fianco degli agricoltori. Senza l’ausilio degli agrofarmaci e dei fertilizzanti non sarà possibile raggiungere il traguardo desiderato. Il ruolo di CONFAGRICOLTURA : afianco delle imprese • Essere l’espressione delle imprese agricole • Puntare sulle imprese che hanno una valenza economica, competitive ed in grado di essere sul mercato perché solo incrementando la loro attività – e quindi in prima battuta la produzione e la produttività - si potrà conseguire maggiore crescita e maggiore occupazione. • Raccontare l’agricoltura per ciò che rappresenta nella sua realtà con i suoi problemi, le sue potenzialità, con le mille soluzioni percorse dalle imprese, nel food, feed e non food (energy, fybers, polymers for bioplastic …) • Evitando di rappresentare l’agricoltura attraverso immagini, ideali, slogan che tendono più a dare lustro evanescente al sistema di rappresentanza verso l’opinione pubblica che a dare riposte concrete all’agricoltura. • produttività, • sostenibilità economica ambientale e sociale, • innovazione, • internazionalizzazione • reti di impresa • territori • sono i temi sfidanti dei prossimi anni e contenuti nella programmazione 2014-2020 Riforma della Pac “verso il 2020” che è sempre più: • smart-intelligente, competitività basata sulle conoscenze. Ricerca, innovazione, trasferimento di know how e di saperi devono essere la cifra cui ispirare gli interventi; • sustainable-sostenibile processi produttivi che siano economicamente validi dal punto di vista del mercato, che garantiscano un utilizzo razionale delle risorse naturali e che abbiano positivi risvolti sul tessuto sociale. • inclusive-inclusiva, promuovere interventi capaci di integrare il più possibile le aree rurali alle altre che oggi possono godere di un reddito medio decisamente superiore. Le 6 priorità dello sviluppo rurale Accordo di partenariato : gli 11 obiettivi tematici delle politiche di coesione 11 obiettivi tematici della politica di coesione: Innovazione Agenda digitale Competitività PMI Green economy Cambiamenti climatici Risorse Mobilità sostenibile Occupazione e mobilità Inclusione sociale Istruzione e formazione PA La ricerca e l’innovazione L’incremento della produzione agricola e della sua sostenibilità sarà realizzabile solo con un ingente sforzo di ricerca e innovazione a tutti i livelli ed è quindi importante intensificare gli sforzi per: • ridurre l’attuale distanza tra i risultati della ricerca scientifica e l’adozione di pratiche agricole innovative. • migliorare il dialogo con il mondo della ricerca affinchè i bisogni pratici degli agricoltori siano comunicati in modo sufficientemente efficace alla comunità scientifica; • garantire l’applicazione pratica di innovazioni in agricoltura su scala sufficientemente ampia; OBIETTIVO TEMATICO 1 - RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO E INNOVAZIONE (RAFFORZARE LA RICERCA, LO SVILUPPO TECNOLOGICO E L'INNOVAZIONE) Per ciò che concerne la ricerca e l’innovazione nei settori agricolo, agro-alimentare e forestale, la declinazione delle azioni terrà conto in via prioritaria di ulteriori specifiche esigenze, relative a: 1) il miglioramento della sostenibilità ambientale dei processi produttivi (tecniche di produzione a basso impatto e uso più efficiente di input – acqua, nutrienti e antiparassitari); 2) l’adattamento dei processi produttivi ai cambiamenti climatici, alla protezione del suolo e alla prevenzione dei rischi naturali; 3) la produzione di soluzioni tecnologiche e organizzative che contribuiscano a migliorare la redditività sostenibile dei processi produttivi; 4) la produzione e l’ adattamento delle varietà in funzione di una maggiore qualità e salubrità per il consumatore, anche attraverso una valorizzazione del patrimonio genetico locale; 5) il miglioramento del rendimento energetico delle produzioni, sia riducendo il consumo di energia che migliorando tecnologie e metodi di produzione di bioenergie da rinnovabili, residui e scarti del processo produttivo. OBIETTIVO TEMATICO 1 - RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO E INNOVAZIONE (RAFFORZARE LA RICERCA, LO SVILUPPO TECNOLOGICO E L'INNOVAZIONE) Strategia di messa a punto e trasferimento delle innovazioni, attuata dai Gruppi Operativi del PEI (Partenariato Europeo per l’Innovazione), destinati a favorire una maggiore connessione tra la ricerca e la pratica agricola e a incoraggiare un’applicazione più diffusa delle misure di innovazione e a creare o rafforzare i legami tra agricoltura e gli altri settori dell’economia. I GO saranno il luogo in cui vengono messe a punto e sviluppate le nuove idee, in sinergia col mondo della ricerca, e consolidate e applicate nel tessuto produttivo tramite attività di formazione, informazione e consulenza. Essi interverranno attraverso proposte progettuali, anche a scala interregionale per accrescere l’impatto delle soluzioni tecnologiche e/o organizzative oggetto di trasferimento. I GO vengono applicati dall’art. 35 del reg. 1305/13 Le reti di impresa • Un supporto in questa direzione lo stanno dando e lo daranno sempre più le reti di impresa, istituto innovativo del nostro sistema produttivo che realizza un modello di collaborazione tra imprese che consente, pur mantenendo la propria indipendenza, autonomia e specialità, di realizzare progetti ed obiettivi condivisi nell’ottica di incrementare la capacità innovativa e la competitività sul mercato. Il nuovo strumento contrattuale risponde sostanzialmente all’esigenza di favorire i processi di aggregazione e cooperazione fra le imprese. • Esigenza che è stata già colta dal settore agricolo attraverso diverse iniziative in rete con il sistema agroindustriale ed il mondo della ricerca per promuovere l’innovazione di prodotto e di processo e di filiera, anche con approfondimenti tematici in specifici progetti con primari gruppi industriali. • Ulteriore sviluppo delle reti di impresa deriverà dalle novità introdotte dal DL competitività 91/2014, che interessano specificatamente il settore agricolo. • L’obiettivo oggi è di far conoscere a tutti le opportunità che offre questo nuovo modello di aggregazione interimprenditoriale che da la possibilità di sviluppare iniziative specifiche proprio sull’efficienza dei sistemi produttivi, compresi quelli energetici e della chimica verde, e sulla sostenibilità. Bioeconomia garantire la sicurezza alimentare (fornire risposte all’aumento della domanda di prodotti alimentari, diminuzione degli sprechi, tutela del made in Italy rafforzando la lotta alla contraffazione e all’italian sounding); gestire le risorse naturali in modo sostenibile (produrre di più con meno risorse, contenimento di consumo di suolo attraverso una programmazione territoriale che dia priorità all’utilizzo dei siti e degli immobili dismessi, introducendo forme di premialità e di incentivazione; che offra opportunità e non ponga nuovi vincoli). ridurre la dipendenza dalle risorse non rinnovabili; attenuare gli effetti dei cambiamenti climatici ed adattarvisi (maggiore sequestro di carbonio nei terreni agricoli, miglioramento delle risorse forestali e dell’arboricoltura da legno anche attraverso un sistema di incentivi basato sulla contabilizzazione degli assorbimenti di CO2, piano di interventi per la tutela del territorio, sia in relazione alle alluvioni che alla siccità) Puntare sulla “Economia circolare” e sulla “bioeconomia basata sulla conoscenza” • La stessa Unione Europea è convinta che solo il passaggio da una economia lineare (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) ad una economia circolare in cui i materiali biologici siano reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera, possa consentire di raggiungere gli obiettivi al 2030 sulla riduzione delle emissioni (comunicazione Commissione UE del 2 luglio 2014 “Verso una economia circolare: un programma rifiuti zero per l'Europa”). • L’utilizzo di residui derivanti dalle prime attività di raccolta e di sottoprodotti derivanti dalla trasformazione come materie prime per altre attività economiche deve essere promosso in modo da avere imprese più competitive, mantenere l’occupazione e creare posti di lavoro nelle zone rurali. • Ripensare, ridefinire, ridurre, riutilizzare, riciclare, recuperare le risorse è l’approccio che è al centro dell’economia circolare, che soprattutto nei settori dell’agricoltura e della silvicoltura, è strettamente collegato alla ricerca ed all’innovazione, al fine di generare nuove idee e sviluppare ulteriormente quelle già esistenti. La sostenibilità ambientale In base ai regolamenti approvati ben il 30% delle risorse dei pagamenti diretti (primo pilastro) e il 30% delle risorse dello sviluppo rurale (secondo pilastro) dovranno essere vincolati ad interventi ed impegni a tutela della biodiversità, del paesaggio e in genere dell’ecosistema. Quasi 2 miliardi di euro l’anno, quasi il 10% del valore aggiunto del settore, e quasi 14 miliardi di euro nei sette anni; una quota consistente dei trasferimenti comunitari alla nostra agricoltura. E si tratta di una stima di minima. In realtà anche la rimanente parte della spesa dovrà tenere conto della sostenibilità ambientale promuovendo ad esempio una migliore gestione delle risorse naturali; azioni per il mitigamento del cambiamento climatico e per fronteggiarne gli effetti; per promuovere le energie da fonti rinnovabili. La sostenibilità ambientale Occorre arrivare ad un’intensificazione sostenibile dei processi produttivi agricoli che: • favorisca la produzione e la produttività di cui abbiamo bisogno per il sostentamento della popolazione mondiale ma anche per una stabilità dei mercati; • tenga conto degli effetti dei cambiamenti climatici e renda il sistema agricolo più resiliente e adattativo ai cambiamenti che inevitabilmente subirà; • incentivi modelli di produzione e di consumo che siano in linea con la necessità di mitigare i cambiamenti climatici favorendo un’agricoltura a bassa emissione di gas serra e che non per forza è un’agricoltura limitata alle filiere corte e locali. Innovazione e sostenibilità nella chimica Agrofarmaci per piante ed animali - L’innovazione ha interessato anche la difesa delle piante e degli animali rispetto alle principali fitopatie e malattie animali. Oggi è più agevole lottare malattie e parassiti. Sono disponibili maggiori principi attivi e formulati ed è anche possibile un utilizzo più ragionato e mirato dei presidi chimici. Cosa che ha consentito anche di limitarne l’utilizzo. A fronte di ciò una serie di politiche rischiano di compromettere la disponibilità dei prodotti fitosanitari: • il processo di approvazione dei principi attivi a livello dell'UE • Le procedure di autorizzazione agli usi eccezionali in Italia • Un’applicazione rigida del Piano di azione sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari Dalla fertilizzazione evoluta al “Precision farming” L’innovazione ha consentito di migliorare i prodotti fertilizzanti aumentandone l’efficienza e riducendone l’uso. Le ultime tendenze prevedono anche di razionalizzare il consumo di fertilizzanti specializzandoli per coltura e soprattutto calibrandoli in funzione della effettiva necessità del suolo. Il tutto calcolato con analisi di precisione alle quali segue una distribuzione altrettanto di precisione (precision farming appunto) e guidata da sistemi GPS o con sensori veicolati da droni che monitorano i campi che compensa le carenze in misura strettamente necessaria alla mappa della dotazione di principi nutritivi dei suoli. E’ un’innovazione recentissima che si sta adottando man mano sempre su più larga scala e che si può utilizzare anche vantaggiosamente per la distribuzione di prodotti chimici e dell’acqua. Il progetto Ecocloud: gli obiettivi Applicazione web con le pratiche di sostenibilità (ambientali, economiche e sociali) delle imprese agricole associate a Confagricoltura che hanno deciso di aderire spontaneamente al progetto. Diffondere e rafforzare lo sviluppo del tema della sostenibilità nel settore agricolo. Rendere protagoniste le imprese agricole che stanno lavorando con dedizione su temi molto importanti legati alla sostenibilità Momento di confronto delle diverse conoscenze e innovazioni, di diffusione delle esperienze già in essere, di vetrina rispetto al mondo con cui collaboriamo, di incubatore di nuovi progetti. Punto di partenza per una strategia di più ampio respiro sulla responsabilità ambientale, sociale ed economica. Obiettivi non solo di comunicazione ma anche di individuazione di proposte da presentare nelle sedi opportune a supporto delle filiere sostenibili (incentivi, semplificazioni, certificazioni, ecc.). Collaborazione con Federchimica Comitato di coordinamento a livello nazionale sui problemi dei fertilizzanti e dei prodotti fitosanitari Proposta per la creazione di un gruppo di lavoro nazionale su «agricoltura sostenibile» L'agricoltura sostenibile consiste nell'utilizzo di tecniche agricole e mezzi tecnici in grado di rispettare l'ambiente, la biodiversità e la naturale capacità di assorbimento dei terreni agricoli (precision farming, rotazioni colturali, risparmio idrico, fertilizzanti e fitofarmaci di nuova generazione, ecc.). L'agricoltura sostenibile persegue i seguenti obiettivi: il reddito equo dell’agricoltore, la tutela della salute dell’operatore agricolo e del consumatore, la conservazione nel tempo della fertilità del suolo, la conservazione nel tempo delle risorse ambientali.