Aperture 2.1 e MacBook Air
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Aperture 2.1 e MacBook Air
Software Aperture 2.1 e MacBook Air Aperture è ormai un software maturo, con una velocità operativa elevata, un buon sviluppo dei file Raw e un’ottima gestione dell’archivio. MacBook Air è un portatile incredibilmente sottile, dalle prestazioni interessanti anche per un fotografo. Un vero e proprio computer che può entrare comodamente in una semplice busta di carta, lanuovareleasediunsoftwaretalmenteinnovativo da aver spinto Adobe a realizzarne una versione propria, ed infine un fotografo. Ecco il suggerimento per un“incontro romantico” con la fotografia digitale. Il tutto, fotografo escluso, made in Apple. I più informatizzati di voi avranno già capito di cosa parlo e forse staranno già storcendo il naso; sulla carta infatti il MacBook Air non è certo la macchina ideale per il trattamento delle immagini digitali, non a caso in ambientenotebookesistonoprodottispecifici per queste applicazioni come i MacBook Pro che hanno potenza da vendere. E’ vero, lo riconosco, ma dovendovi narrare le innovazioni di Aperture 2 (in particolare della sua nuova versione 2.1), l’occasione di parlare anche del portatile ultra-sottile di Apple era troppo ghiotta per lasciarsela scappare, e alla fine i risultati ci hanno sorpreso. 146 MacBook Air Durante la presentazione ufficiale, come del resto mostra la pubblicità, il piccolo portatile Apple veniva fatto uscire da una semplice busta di carta, ma la confezione che ho sul mio tavolo è decisamente più grossa. Dentro infatti trovo il MacBook Air, il SuperDrive esterno e (squillino le trombe) Time Capsule! Chi non conosce il mondo Mac probabilmente non ha idea di cosa si tratti, quindi esaminiamoli ad uno ad uno. Il MacBook Air è un portatile in alluminio con uno spessore variabile tra 0,4cm e 1,94cm e dalle dimensioni leggermente superiori a quelle di un comune foglio A4 (32,5x22,7cm); all’interno Apple ha inserito tutte le sue più recenti tecnologie informatiche. Il pannello Lcd ha una diagonale di 13,3”, è illuminato a Led ed ha una finitura lucida, mentre la tastiera retroilluminata ha dimensioni“umane”, a tutto vantaggio del comfort di utilizzo. Sotto la tastiera trovano posto tecnologie d’avanguardia come il processore Intel Core 2 Duo 1,8 GHz, i banchi di memoria DDR2 a 667 MHz, la scheda video Intel GMA X3100, le connessioni WiFi 8021a/b/g e Bluetooth 2+EDR fino al disco rigido, che può essere di tipo tradizionale o a stato solido da 64 GB. Questi gli aridi dati di targa, ma con i prodotti Apple non si può non parlare di soluzioni di design: la luce che delicatamente ci segnala lo stato del computer, anche a monitor chiuso, proviene da una serie di micro-fori nell’alluminio, e ancora, quello che sembra un gioco di simmetrie per non sbilanciare la zona della webcam iSight (ovvero i fori che sembrerebbero celare esclusivamente il microfono), in realtà nascondono anche un sensore che regola la luminosità del pannello Lcd a seconda della luce ambiente. Per non citare le prese per i collegamenti esterni, montate su di un pannello a scomparsa, In effetti il MacBook Air è estremamente sottile Il disco esterno Time Capsule sembra addirittura più grande del portatile e del lettore di dischi ottici esterno. Come sempre, la cura dei dettagli è di casa a Cupertino. Grazie alla connessione WiFi, MacBook Air e Time Capsule possono dialogare senza fili. o la guarnizione che corre tutto attorno al monitor così da proteggere dalla polvere il computer, una volta chiuso. Tutto questo in 1,36 Kg di peso, non male davvero! Ma per contenere peso e dimensioni Apple ha dovuto rinunciare al lettore di dischi ottici, il SuperDrive, che appunto risiede in una unità esterna; poco male, oggi i dati si trasmettono spesso via rete o chiavette Usb. La macchina naturalmente dispone dell’ultima versione del sistema operativo Mac OS X Leopard 10.5.3 che, tra le innumerevoli novità rispetto a Tiger 10.4, vede la nascita del sistema di backup automatico Time Machine. Il programma si occupa di eseguire, ogni ora, un backup incrementale del nostro disco locale su di un disco esterno, rendendo estremamente facile recuperare dati persi o cancellati per errore grazie all’integrazione totale con il sistema operativo. Per sfruttare al meglio questa caratteristica con il MacBook Air, che si basa quasi esclusivamente sui collegamenti wireless, Apple ha presentato la Time Capsule, ovvero una unità esterna WiFi sulla quale eseguire i backup automatici di Time Machine. Vedere con quale semplicità, una volta rientrati a casa, sia possibile eseguire automaticamente un backup totale della giornata di lavoro lascia basiti; anche il prezzo però non può lasciarci impassibili: il solo portatile costa 1.700 Euro con consegna a domicilio “gratuita”, ma servono oltre 2.800 Euro per la versione con processore da 1,8 GHz e disco rigido a stato solido. Le novità di Aperture 2.1 Ma veniamo al software, che è poi la parte che più interessa a noi fotografi. Sebbene fosse il primo tentativo di Apple di creare un software dedicato ai fotografi, Aperture 1 ci aveva favorevolmente impressionati, e non tanto per la qualità d’immagine, che avrebbe potuto essere migliore, quanto per l’idea di integrare in un unico software tutto ciò che serve al fotografo, e nulla di più. L’idea era talmente nuova che spinse il leader di mercato, Adobe, a scendere in campo con il suo Lightroom. Come da tradizione Apple, ogni nuova versione dei software arriva sul mercato con molte novità e migliorie, ed elencare tutte quellediAperture2occuperebbetroppospazio; concentriamoci quindi sulle innovazioni più importanti rinviando al sito Apple quanti fossero interessati ad approfondire l’argomento, all’indirizzo http://www.apple.com/ it/aperture/features/100.html La prima cosa che si nota all’avvio è la nuova interfaccia, che vede le schede Projects, Metadata e Adjustments tutte raggruppate nel pannello Inspector (così come nella sua controparte HUD nella visione a pieno schermo); questo permette di avere molto più spazio a disposizione ed un metodo di 147 L’interfaccia è stata rimodellata, ora il pannello Inspector racchiude le schede Projects, Metadata e Adjustments. Projects. lavoro più lineare, con le sole informazioni necessarie alla scelta del progetto sul quale lavorare, all’inserimento dei metadati nelle immagini o al loro sviluppo. Novità anche per quanto riguarda la visualizzazione dei progetti; ora infatti è possibile farsi un’idea del contenuto di un progetto senza aprirlo, ma semplicemente con un movimento del mouse, o lavorando con il touchpad; questo, nel caso del MacBook Air, è del tipo multitouch, ovvero distingue il movimento di più dita, può eseguire zoomate, scroll ed altre operazioni, tutte naturalmente supportate dal software Apple. Si tratta di una soluzione mutuata da iPhoto, con il quale Aperture è ora completamente compatibile, potendo importare foto direttamente dalla libreria del software amatoriale. Una volta creato un nuovo progetto, si nota la seconda grande novità di Aperture 2, ovvero la velocità: sarà la riscrittura totale del database delle immagini, l’ottimizzazione degli algoritmi o lo svolgimento in background e a bassa priorità di compiti quali importazioni, esportazioni e generazione di miniature e anteprime, ma la nuova versione del software della Mela è straordinariamente veloce anche 148 Adjustments. Metadata. con un “semplice” MacBook Air dotato di un processore da 1,6 GHz. E non abbiamo lavorato con immagini Jpeg della compattina da 3 Mpxl, bensì con i file Raw sfornati da una moderna reflex da 12 Mpxl, con scansioni di negativi 6x6 in formato Tiff a 16 bit (con questi in verità il MacBook Air ha fatto fatica, ma anche il mio desktop arranca con file compressi da 160 MB!) e con Tiff e Jpeg provenienti da precedenti elaborazioni e macchine fotografiche varie. Sempre in termini di velocità operativa, si deve citare la nuova funzione Quick Preview, che permette di navigare tra le immagini a qualsiasi velocità il vostro dito riesca ad impartire ordini al computer utilizzando semplicemente le anteprime contenute nei file Raw, o generate in background dallo stesso Aperture dopo ogni importazione. Trovata l’immagine che vogliamo elaborare sarà sufficiente premere il tasto P per lavorare sull’originale a piena risoluzione. Semplice e rapido: perché non ci pensano anche altri produttori? Una delle più grandi novità di Aperture 2 riguarda il motore di conversione Raw, giunto alla versione 2: la qualità delle conversioni è ora al livello di qualsiasi altro software ed è un bene, poiché nelle precedenti versioni era possibile incappare in artefatti e passaggi tonali un po’troppo duri rispetto a quanto offerto dalla concorrenza. Il nuovo motore di conversione Raw porta con sé il supporto ai file Dng che estende la capacità di elaborazione dei file anche a quelli delle macchine non ufficialmente supportate, offrendo comunque un metodo semplice per passare tutte le regolazioni effettuate sui Dng ai file Raw originali nel momento in cui la fotocamera dovesse entrare a far parte del gruppo di quelle supportate da Apple. Ancora, è disponibile un filtro per la rimozione del moiré, i controlli per il punto di nero e il recupero delle alte luci, il comando Vibrancy per aumentare la saturazione senza influenzare i toni della pelle e Definition per migliorare il contrasto locale, oppureVignette e Devignette per intervenire sulla caduta di luce ai bordi, o ancora il Retouch brush, che permette finalmente di eliminare piccole imperfezioni come i puntini di polvere sul sensore o fili e pali della luce, svolgendo la funzione di timbro clone. Grazie a Quick Preview è possibile scorrere molto velocemente le immagini fino a trovare quella desiderata, che può essere verificata a diversi ingrandimenti grazie alla loupe digitale. In modalità a pieno schermo, il pannello Inspector diventa fluttuante e possiamo posizionarlo dove preferiamo, magari sul desktop di un secondo monitor. La novità di Aperture 2.1 è la compatibilità con i plug-in di terze parti, qui vediamo all’azione il potente Viveza. Purtroppo manca ancora lo strumento curve, al quale i professionisti sono giustamente affezionati vista la sua flessibilità; in compenso con questa versione 2.1 Aperture guadagna la struttura modulare, ovvero la possibilità di installare numerosi Plug-in tra i quali Viveza di Nik Software, con la collaudata tecnologia U-Point contenuta in Nikon Capture NX, o i filtri Dfx di Tiffen. Inoltre Aperture 2.1 offre di serie il plug-in Dodge e Burn, per mascherare o bruciare aree dell’immagine. Naturalmente la riscrittura del database ha portato miglioramenti alla gestione dell’archivio delle immagini, che ora può raggiungere le considerevoli dimensioni di centinaia di migliaia di scatti e supportare ricerche particolari come “per motore di conversione Raw” o “per regolazioni applicate”. Ottime le funzioni di riconoscimento dei duplicati prima dell’importazione e di geolocalizzazione su mappe come Google Maps, se l’immagine contiene le informazioni GPS. Nel caso la destinazione finale dell’immagine sia la condivisione via web, Aperture consente l’invio delle immagini tramite account .Mac, senza tuttavia offrire un sistema FTP per la pubblicazione con sistemi diversi. Se invece l’intenzione è quella di stampare, il software Apple consente sia di ordinare stampe e libri on-line, che di pilotare stampanti ink-jet, anche con driver a 16 bit; in questo caso è di grande utilità la funzione di aumento della nitidezza per la stampa che, senza modificare in alcun modo l’immagine originale, aggiunge alla stampa la necessaria nitidezza; è anche possibile salvare queste impostazioni per applicarle in futuro su formati di stampa simili. Il giudizio Ho “giocato” a lungo con questi prodotti Apple; Aperture è ormai un software maturo, offre conversioni impeccabili ed una velocità operativa molto elevata, il tutto unito alla struttura modulare con plug-in interessanti, all’ottima gestione dell’archivio e a funzioni avanzate per la stampa. Anche se ora è possibile importare file in formato Dng, resta purtroppo il fatto che il numero di macchine supportate è decisamente limitato rispetto alla concorrenza e gli aggiornamenti sono lenti; c’è comunque da considerare che Prezzi Aperture 2.1: euro 200 Mac Book Air: euro 1.700 Distribuzione Apple, Via Milano 150, 20093 Cologno M. - www.apple.it almeno tali aggiornamenti ci sono, e ne possono beneficiare anche quanti posseggono iPhoto o Aperture 1, a differenza di chi fino a ieri ha utilizzato Photoshop e si è trovato a dover aggiornare tutto il software per ottenere la compatibilità con l’ultima versione di Camera Raw. Il computer è un vero gioiello: design pulito, materiali di pregio e prestazioni più che discrete, anche perunusosulcampo,siacome velocitàdielaborazionechecomeduratadella batteria. Peccato per lo schermo, solo lucido e montato con un meccanismo che ne limita un po’troppo il movimento. Naturalmente il prezzo non è proprio“popolare”, anche per i costi di miniaturizzazione. Andrea Nivini 149