10) Recupero del calore dell`impianto di produzione del vapore

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10) Recupero del calore dell`impianto di produzione del vapore
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Intervento dal titolo
Recupero del calore
dell’impianto di
produzione del vapore
A cura di
Dott. Stefano Bonotto
F2 S.r.l.
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Recupero del calore dell’impianto di produzione del vapore
1) IL RELATORE
Stefano Bonotto, laureato in Economia e Commercio, presso l’Università degli
Studi di Trento.
Membro del C.D.A. di F2 S.r.l.
2) L’AZIENDA
F2 S.r.l. è un’azienda che opera nel settore del finissaggio tessile.
La sua storia è lunga più di 50 anni.
Nasce negli anni ’50 a S. Vito di Leguzzano con il nome “FINITEX”. Qui cresce e
si espande fino a metà degli anni ’80.
In quegli anni si avverte la necessità di nuovi e più razionali spazi, necessità
che porta alla costruzione di un nuovo stabilimento in zona industriale a
Schio. Contemporaneamente la società muta il suo nome in “NUOVA FINITEX”,
in conseguenza all’ingresso in azienda di nuovi soci.
Infine nel 2002 l’azienda viene acquisita dal GRUPPO BONOTTO, e muta il
nome nell’attuale “F2”.
F2 si occupa di finissaggio, tintoria e controllo qualità di tessuti per
abbigliamento e arredamento. I suoi clienti sono tra i nomi più importanti nel
panorama dei produttori di tessuto e degli stilisti italiani.
In F2 lavorano mediamente un’ottantina di persone, divise sui tre turni.
Le lavorazioni di tintoria e di finissaggio si caratterizzano per essere
“energivore” ed “idrovore”, poiché molte delle lavorazioni che si svolgono nei
cicli produttivi utilizzano in diversi mix acqua, vapore, calore, oltre all’energia
elettrica necessaria a far muovere tutti i macchinari.
3) CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA SOSTENIBILITA’
Senza dilungarmi su un terreno fin troppo ampio ed impervio, vorrei
sottolineare alcuni concetti che ritengo molto importanti.
3.1) L’Ambiente è una risorsa, o forse “E’ LA RISORSA”.
Infatti tutti noi viviamo nell’Ambiente che ci circonda, quindi dobbiamo
cercare di rispettarlo non inquinandolo e cercando di non sprecare le risorse
limitate che ci sono. Non solo per una questione etica, di per se già più che
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sufficiente, ma anche per una questione di pura utilità: cosa faremo quando
saranno finite le risorse?
3.2) Le risorse non sono inesauribili.
Per esempio, le stime più ottimistiche dicono che le risorse di petrolio saranno
sufficienti per i prossimi 40 anni. Al di là di questi dati, è evidente che prima o
poi certe risorse verranno a mancare.
3.3) Processi produttivi SOStenibili.
E’ sempre più importante quindi mettere in atto processi produttivi che a
parità di risultato utilizzino meno risorse e abbiano un impatto ambientale
inferiore. Siano cioè più efficienti. Questo implica l’utilizzo di nuove tecnologie
o di metodologie differenti da quelle tradizionali, che generalmente
comportano costi supplementari per l’installazione e l’utilizzo.
4) CONSUMI DI ACQUA CALDA IN F2
F2 si attesta ad un livello di consumo medio di gas metano tra i 2 e i 2,5 milioni
di metri cubi annui, di cui un 50% necessari al riscaldamento dell’acqua o alla
produzione di vapore, e il rimanente direttamente impiegato in linea per la
produzione di calore.
Infatti molte lavorazioni, quali lavaggio, follatura, tintura richiedono grandi
quantità di acqua a temperatura superiore a quella ambiente, mentre altre
lavorazioni, quali (ancora) la tintura e alcuni tipi di asciugatura, usano il vapore
come conduttore di calore, in altre ancora, come il vaporizzo, utilizzano il
vapore a diretto contatto con i tessuti.
5) L’IMPIANTO
L’impianto installato in F2 è stato prodotto in base alle nostre esigenze
specifiche.
L’impianto si compone di due sistemi “indipendenti”.
5.1) L’impianto di recupero del calore dai fumi esausti delle caldaie
Dopo aver analizzato le diverse possibilità, essendoci disponibilità di più
camini su cui montare il sistema, abbiamo deciso di installarlo sui due camini
della centrale termica, adibita alla produzione di vapore. Questo perché i due
camini forniscono energia sufficiente alle nostre esigenze e per la vicinanza
alla cisterna utilizzata come “deposito” dell’acqua in temperatura.
L’impianto si compone infatti di due “batterie” di tubi, ognuna installata sul
camino di una caldaia, che fanno circolare dell’acqua all’interno di serpentine
che vengono investite dal fumo che esce. L’acqua con questo sistema si
scalda fino a circa 40 gradi, temperatura alla quale può già essere utilizzata in
alcune lavorazioni, o può essere immessa in caldaia per produrre vapore, in
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questo caso con un minor differenziale termico da colmare. L’acqua calda cosi
ottenuta viene stoccata in un’apposita cisterna coibentata, che fa rimanere
l’acqua in temperatura per alcune ore, fino al momento del suo utilizzo.
L’impianto gestisce l’afflusso di acqua in maniera autonoma, al fine di sfruttare
al massimo il calore dei fumi che varia nei vari momenti di funzionamento
delle caldaie.
5.2) L’impianto di recupero delle condense.
Questo sistema permette di recuperare vapore e calore dal circuito del vapore
utilizzato come vettore di calore. Prima dell’installazione di tale sistema il
vapore di ritorno veniva solo in parte riutilizzato rimettendolo in circolo,
mentre un’altra parte veniva dispersa in ambiente.
Il sistema consiste in un recipiente sotto pressione che raccoglie tali condense
e le rende riutilizzabili, abbassando il reintegro delle acque necessarie a
produrre il vapore.
6) PRESENTAZIONE DEI RISULTATI OTTENUTI.
Le previsioni formulate dall’azienda installatrice prevedevano il ritorno
dell’investimento, circa 100.000 Euro, in 2 anni, grazie alla riduzione delle ore
di funzionamento delle caldaie.
Purtroppo i dati non ci vengono in aiuto, poiché poco dopo l’installazione
degli economizzatori i cicli di produzione sono stati modificati sensibilmente,
cosicché non è possibile valutare scientificamente i risultati ottenuti.
Ciononostante è molto facile vedere quanta acqua calda viene prodotta
dall’impianto utilizzando quel calore residuo dei fumi, calore che andrebbe
disperso in atmosfera. Stesso discorso per il recupero delle condense.
Possiamo perciò dire che:
- Utilizziamo in maniera più efficiente l’energia del combustibile (gas metano)
recuperando parte del calore residuo presente nei fumi.
- Consumiamo meno combustibile per produrre la stessa quantità di acqua
calda.
- Emmettiamo meno particele inquinanti derivanti dalla combustione poiché
bruciamo minori quantità di combustibile.
- Emettiamo minor calore, poiché i fumi sono meno caldi, cedendo parte del
loro calore all’acqua.
Tutto ciò ci permette di avere un doppio tornaconto:
- Economico, perché acquistiamo meno gas.
- “morale”, perché utilizziamo meno risorse per produrre gli stessi beni finali.
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7)
CONSIDERAZIONI GENERALI SUL RISPARMIO ENERGETICO
Oggi tecnicamente sono possibili molte strade per risparmiare, o, meglio,
“utilizzare con più occulatezza” le risorse limitate di cui disponiamo.
Molte di queste però sono ancora economicamente non praticabili, cioè
costano oggi di più di quello che prevedibilmente potranno rendere nell’arco
della loro vita. Questo significa che senza un intervento di carattere politico
che le sostenga economicamente, solo una piccola parte degli interventi
tecnicamente possibili saranno effettivamente messi in atto dalle persone o
dalle aziende che potranno e vorranno permetterselo.
8)
IDEE PER IL FUTURO
F2 sta valutando attentamente la possibilità di installare un impianto
fotovoltaico per la produzione di energia elettrica.
Più volte abbiamo pensato ad un altro progetto inerente ancora al recupero
del calore. Infatti in F2 potremmo recuperare ancora molto altro calore, che
attualmente viene disperso, per produrre altra acqua calda. Però quest’acqua
non servirebbe all’interno di F2, mentre potremmo invece venderla ad altri
soggetti interessati, fornendo un servizio di teleriscaldamento. Purtroppo i
costi delle tubazioni per portare tale acqua calda agli utenti finali sono troppo
elevati perché il progetto sia economicamente fattibile. A meno che…
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