rapporto diagnostico - Parco Nazionale dei Monti Sibillini
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rapporto diagnostico - Parco Nazionale dei Monti Sibillini
RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini STRATEGIA QUINQUENNALE DI SVILUPPO TURISTICO PER L’APPLICAZIONE DELLA CARTA EUROPEA DEL TURISMO SOSTENIBILE NEL PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI Rapporto Diagnostico, luglio 2001 Acta, Associazione Cultura Turismo e Ambiente The tourism Company Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 39 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini INDICE INTRODUZIONE 1. 1 IL TERRITORIO ATTRAVERSO I DOCUMENTI PROPEDEUTICI ALLA PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE LOCALE p. 15 1.1. La scheda di area del PNMS 1.2. Le caratteristiche demografiche e socioeconomiche 1.3. Le caratteristiche rurali 2. p. p. 17 p. 20 p. 25 IL SISTEMA TURISTICO DEL PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI p. 28 2.1. Le attrazioni naturali e culturali p. 28 2.1.1. L’analisi delle attrazioni naturali p. 32 2.1.2. La capacità di carico e i possibili effetti dell’aumento dei flussi turistici p. 34 2.1.3. Le attrazioni culturali p. 39 2.2. La ricettività p. 45 2.2.1. La distribuzione territoriale delle strutture ricettive p. 47 2.2.2. Il mercato delle case in affitto p. 49 2.2.3. Il mercato alberghiero p. 52 2.2.4. Il mercato extralberghiero p. 54 2.2.5. I nodi da sciogliere della ricettività p. 57 2.3. Ristorazione gastronomia e artigianato p. 59 2.3.1. Le strutture della ristorazione p. 59 2.3.2. I prodotti gastronomici e l’artigianato del Parco p. 61 2.4. Sport, intrattenimento ed eventi p. 64 2.4.1. Gli sport invernali p. 65 2.4.2. Gli sport della natura p. 66 2.4.3. Gli altri impianti sportivi p. 67 2.4.4. Gli eventi p. 68 2.5. L’informazione, l’educazione e l’interpretazione p. 70 2.6. Comunicazione e commercializzazione p. 75 2.7. Accessibilità e mobilità nel PNMS p. 79 2.7.1. Accessibilità al Parco: i trasporti pubblici p. 79 2.7.2. La mobilità interna p. 81 2.7.3. Una valutazione complessiva dell’accessibilità p. 83 2.8. La domanda turistica nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini: analisi dei flussi turistici. p. 91 2.9. L’analisi della fruizione del patrimonio. Il comportamento dei visitatori. 2.9.1. Il profilo del visitatore p. 98 2.9.2. La provenienza p. 99 2.9.3. La durata del soggiorno p. 100 2.9.4. L’alloggio p. 101 2.9.5. I mezzi di trasporto p. 102 2.9.6. Le motivazioni e le aspettative dei visitatori p. 103 2.9.7. La scelta della destinazione p. 104 2.9.8. Le fonti di informazione sul Parco p. 104 2.9.9. La conoscenza del Parco, i luoghi visitati e le attività svolte 2.9.10. La spesa p. 111 2.9.11. Il livello di soddisfazione del turista p. 114 2.9.12. Sintesi riepilogativa dell’indagine p. 117 Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 40 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 3. GLI ATTORI ISTITUZIONALI E L SISTEMA TURISTICO DEL PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI p.121 3.1. I colloqui con i Sindaci p. 121 3.1.1. Il conflitto come risorsa: i rapporti con il Parco p. 122 3.1.2. Il vissuto delle Case del Parco p. 126 3.1.3. L’immagine del territorio p. 127 3.1.4. La progettualità locale p. 198 3.1.5. La cultura locale dell’integrazione p. 131 3.1.6. Gli indicatori p. 133 3.2. Le interviste agli assessori provinciali p. 136 3.2.1. Spazi aperti per la cooperazione fra Province e PNMS p. 137 3.2.2. Gli indicatori p. 140 3.2.3. Le opportunità della sinergia fra Provincia e Parco p. 142 3.3. Il Focus Group con le Comunità Montane p. 143 3.3.1. Il quadro delle Comunità Montane p. 144 3.3.2. L’oggetto dell’analisi p. 148 3.3.3. I rapporti con il Parco e nel Parco p. 149 3.3.4. La visione dello sviluppo turistico p. 150 3.3.5. Gli indicatori p. 152 3.4. Il seminario di lavoro con le case del Parco p. 153 3.4.1. La storia delle case del Parco p. 154 3.4.2. Gli indicatori p. 160 3.5. Il modello organizzativo dell’Ente Parco p. 161 3.5.1. La sfida del turismo p. 162 3.5.2. I presupposti organizzativi perché il parco diventi un laboratorio di sinergia p. 162 3.5.3. Dalla fase di avvio alla fase di regime p. 166 3.5.4. Gli indicatori p. 168 3.6. L’immagine sintetica del territorio sulla base delle rilevazioni qualitative svolte p. 170 4. L’ELENCO DEI PUNTI DI FORZA, DI DEBOLEZZA, DELLE OPPORTUNITA’ E DELLE MINACCE. p. 181 5. LE TENDENZE DEL MERCATO TURISTICO p. 181 5.1. Dal turismo ai turismi 5.1.1. Il turismo verde 5.2. L’impatto economico del turismo nel PNMS 5.3. Un possibile modello di segmentazione del mercato 5.4. I possibili prodotti turistici nelle aree protette 5.4.1. Il turismo enogastronomico 5.4.2. Il turismo religioso 5.4.3. Il turismo scolastico 5.4.4. Il turismo sportivo 5.4.5. Il cicloturismo 5.4.6. Il turismo invernale 5.4.7. L’ecoturismo 5.4.8. Il turismo culturale 5.4.9. Il turismo della salute p. 181 p. 183 p. 186 p. 188 p. 192 p. 193 p. 194 p. 196 p. 198 p. 199 p. 200 p. 202 p. 203 p. 206 Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 41 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini PREMESSA Le caratteristiche economiche e sociali delineate dal Piano Pluriennale Economico e Sociale (PPES) indicano una tendenza del territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini al declino demografico e ai diversi aspetti che lo caratterizzano: lo spopolamento delle aree, l'invecchiamento della popolazione, la concentrazione di essa in alcuni Comuni, la presenza di numerose frazioni e la persistente marginalità dell'economia locale. L'allearsi di queste variabili è tale da non consentire di lasciar le cose alla loro spontanea evoluzione, perché l'assenza d'interventi porterebbe inevitabilmente a far diventare il territorio "un museo senza popolazione", con la progressiva dissoluzione di gran parte dei Comuni oggi esistenti. E poiché la legge 394/91 affida ai Parchi il compito della conservazione del patrimonio naturale e culturale in sinergia con lo sviluppo economico del territorio, il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, consapevole delle opportunità sociali ed economiche legate al turismo, ha posto come obiettivo strategico la promozione di uno sviluppo turistico che si concili con i principi definiti dalla Carta Europea del turismo sostenibile delle aree protette. E' opinione comune, infatti, soprattutto negli anni che seguono la Conferenza di Rio de Janeiro, che il turismo possa rappresentare un potente strumento di sviluppo a condizione che si ponga all'interno di una strategia di sviluppo sostenibile. Condividendo appieno tale opinione, il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, tra i primi in Europa, ha sottoscritto la Carta Europea del turismo sostenibile, la cui importanza sta nel considerare e collegare, all'interno di un quadro complessivo e di una prospettiva temporale che abbraccia il breve come il lungo periodo, i singoli elementi della filiera turistica e le differenti competenze espresse dal territorio, a beneficio sia dei visitatori sia di coloro che vivono e operano nel territorio. Per attuare la Carta Europea è necessario l'impegno sinergico di tutte le Istituzioni e una vasta mobilitazione imprenditoriale in grado di valorizzare le risorse naturali e culturali e di qualificare l'insieme dei servizi turistici. Il territorio del Parco può costituire uno straordinario laboratorio di sperimentazione di tale sinergia e mobilitazione del territorio, pertanto, con la collaborazione di ACTA e di The Tourism Company quali guide e strumenti di orientamento nell'elaborazione della Strategia quinquennale del turismo sostenibile in applicazione della Carta Europea, il Parco si propone di dare inizio a quel processo d'integrazione sistematica fra le diverse Istituzioni e fra Istituzioni e operatori, necessario perché il turismo si concili con i principi del turismo sostenibile e diventi un effettivo volano di sviluppo economico e sociale del territorio. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 42 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Il percorso di lavoro prevede nella prima fase la predisposizione di un Rapporto Diagnostico in cui si analizza con quali connotazioni si presenti oggi il fenomeno del turismo nel Parco. La messa a fuoco dei punti di forza e di debolezza del territorio del Parco rispetto al mercato permetterà di passare alle fasi di lavoro successive che consistono nel coinvolgimento degli attori locali in un processo di concertazione e condivisione dello sviluppo locale e nella definizione della Strategia turistica del Parco in accordo con i principi della Carta Europea del turismo sostenibile. Compito del Rapporto Diagnostico è far luce attraverso l'analisi dei dati e delle informazioni disponibili sul fenomeno complesso del turismo. A tale obiettivo sono finalizzate cinque aree di riflessione corrispondenti alle cinque parti di suddivisione del Rapporto Diagnostico. Nella prima parte (Il territorio attraverso i documenti propedeutici alla programmazione e pianificazione locale) sono state messe a fuoco quelle che la Carta Europea del turismo sostenibile chiama "le poste in gioco", cioè si è data una lettura del territorio del Parco attraverso i documenti propedeutici alla programmazione e pianificazione locale. E' stato così possibile partire dall'analisi, sia pur a grandi linee, del fenomeno demografico e delle principali caratteristiche economiche e sociali e arrivare alla convinzione che il modello rurale costituisca per il Parco la più importante risorsa del territorio e, al tempo stesso, rappresenti una prospettiva determinante per la sostenibilità attuale e futura dei processi di crescita e sviluppo. Nella seconda parte (Il sistema turistico del Parco Nazionale dei Monti Sibillini), si è utilizzato un modello sistemico, un approccio cioè che analizzando i mutamenti dei singoli elementi che compongono il sistema turistico (il profilo della domanda, l'offerta delle risorse turistiche, il contesto socio-istituzionale del turismo) non può che leggerli nella combinazione e nell'intreccio reciproco. Con questa logica si è fatto riferimento, per un verso, ai flussi turistici e alle motivazioni ed aspettative che spingono il turista a fruire del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, per l'altro verso, alle attrazioni disponibili e ai prodotti e servizi offerti, alla comunicazione che rende visibile al turista il Parco, ai trasporti che consentono l'accessibilità del territorio e alla commercializzazione del Parco. Nella terza parte (Gli attori istituzionali e il sistema turistico) sono state riassunte ed interpretate le informazioni qualitative di diverse modalità di indagine effettuate nel territorio: Colloqui con i 18 Sindaci Interviste individuali agli Assessori al turismo delle tre Province (Ascoli Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 43 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Piceno, Macerata, Perugia) Focus Group con le 5 Comunità Montane Seminario con le Cooperative giovanili che in convenzione con il Parco gestiscono le Case del Parco Intervista di gruppo alla Presidenza , Direzione, Uffici del Parco La complessità strutturale del territorio del Parco ha, infatti, messo in luce la necessità di arricchire il patrimonio informativo disponibile attraverso le statistiche ufficiali, con informazioni e valutazioni espresse dagli attori locali che hanno un ruolo significativo nella pianificazione e animazione turistica. Sono stati quindi programmati diversi strumenti d'indagine che hanno portato ai seguenti risultati: - dai Colloqui con i 18 Sindaci sono stati desunti alcuni indicatori significativi che permettono di leggere le informazioni ufficiali del sistema turistico; - dal Focus group con le 5 Comunità Montane si sono evidenziate le potenzialità turistiche che le Comunità Montane ritengono debbano essere oggetto di valorizzazione all'interno del territorio del Parco; - dalle Interviste individuali agli Assessori delle 3 Province è nata l'occasione di mettere a fuoco gli indirizzi effettivi della Provincia relativi allo sviluppo turistico del territorio del Parco; - dal Seminario con le 8 Cooperative dei giovani che gestiscono le 15 Case del Parco (oltre che alcuni Centri di educazione ambientale e Servizi di interpretazione e di visite guidate) sono emersi i seguenti interrogativi: Puntare sui giovani ha costituito un'intuizione dirompente e innovativa, per cui il Parco dei Monti Sibillini rappresenta un caso conosciuto anche fuori dei confini nazionali. Mentre, nella fase di avvio, il ruolo delle Cooperative è stato quello di sensibilizzare il territorio, oggi le Cooperative hanno anche l'obiettivo di essere soggetti imprenditoriali attivi nel mercato turistico. Verso quali prodotti turistici si stanno dirigendo? Se le Case del Parco sono passate da essere elementi di sperimentazione a elementi strutturali del Parco, si può forse dire che oggi debbano passare ad essere elementi di sistema del territorio? - dall'Intervista di gruppo svolta all'interno del Parco è stato infine ottenuto un preciso quadro degli obiettivi che l'Ente Parco vuole raggiungere nel turismo;. Nella quarta parte (L'elenco dei punti di forza , di debolezza, delle opportunità e delle minacce nel processo di costruzione della Strategia del turismo sostenibile e di applicazione della Carta Europea) sono stati sintetizzati, combinandoli fra loro, i risultati di ogni singola area di riflessione e la sintesi ha portato, come prevede la Carta Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 44 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Europea del turismo sostenibile, ad un elenco di punti di forza, di punti di debolezza, di opportunità politiche, finanziarie, organizzative esistenti e di minacce e fattori di rischio in relazione al territorio del Parco (SWOT ). Nella quinta (Il mercato turistico e gli scenari all'avvio del terzo millennio) sono stati sintetizzati gli scenari possibili del turismo all'avvio del terzo millennio e l'impatto economico che il turismo nel Parco potrebbe avere. Il risultato che si propone di sintetizzare tutti gli output prodotti nelle diverse fasi di lavoro che hanno composto il Rapporto Diagnostico, è rappresentato, a conclusione del Rapporto Diagnostico, da una configurazione del territorio orientata al futuro, in cui le richieste dei soggetti locali e le esigenze del mercato s'incontrano. In un quadro in cui il mercato turistico rappresenta nello stesso tempo il traguardo da raggiungere, la chiave per il superamento dei problemi e, insieme, l'opportunità in grado di far fronte ai punti di debolezza del territorio, oltrepassando la limitatezza dei singoli punti di vista, collegando e mettendo a frutto la specificità e ricchezza di ciascuno di essi. Se la mappa dei sistemi locali messa a punto dal Piano pluriennale economico e sociale (PPES) è il risultato dei processi di trasformazione territoriale degli ultimi decenni e dell'integrazione territoriale generata nell'uso dalla specializzazione funzionale tra luoghi di residenza, di produzione, di lavoro e di tempo libero e segna quindi il nesso tra ieri ed oggi, lil risultato finale del Rapporto Diagnostico è una raffigurazione del territorio come sintesi fra le esigenze dell'insieme dei Soggetti locali e le caratteristiche del mercato del terzo millennio, del nesso tra l'oggi e il domani. INTRODUZIONE il Parco è diventato, negli ultimi anni un forte attrattore di mobilità turistica e, come accade nelle modalità di sviluppo delle destinazioni turistiche, i benefici derivanti dal turismo possono tradursi in problemi di carattere sociale, ambientale ed economico (speculazioni incontrollate…) se non ci si dota di adeguati strumenti di pianificazione e gestione. La Carta del Turismo sostenibile dei Parchi nasce proprio per affrontare e fornire soluzioni adeguate al fenomeno collettivo legato alla “scoperta dei Parchi” che ha generato un forte aumento della domanda turistica a livello mondiale. La Carta del turismo sostenibile è lo strumento che Parco e territorio si impegnano ad adottare nel predisporre la Strategia di uno sviluppo turistico coerente sia con le finalità istituzionali del Parco, sia con i principi dello sviluppo sostenibile. Una Strategia che abbia i seguenti obiettivi: Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 45 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini • • • • • • Accrescere la consapevolezza locale sull’importanza del turismo come elemento di sviluppo economico dell’area Fornire alle diverse categorie di operatori una guida e orientamento all’azione Promuovere la collaborazione tra le imprese e le organizzazioni coinvolte nell’attività turistica Diventare una parte determinante del piano socioeconomico dell’area Definire un ponderato programma d’azione Individuare criteri di monitoraggio e controllo delle misure proposte Ciascuno degli obiettivi elencati per tradursi in un risultato tangibile deve essere collocato all’interno di un processo che prevede un forte coinvolgimento degli attori, una partecipazione reale di tutto il territorio. La metodologia La Carta, predisposta dalla Federazione Francese dei Parchi con il patrocinio di EUROPARC, richiede che ogni Parco predisponga una strategia per il turismo sostenibile basata su: • • • • • • Identificazione dei problemi globali che l’area deve affrontare Valutazione delle risorse e dei mercati che conduca all’identificazione dei punti di forza, di debolezza, delle opportunità e delle minacce. Progettazione dell’organizzazione e delle risorse per attuare la strategia Individuazione degli obiettivi strategici Selezione degli indicatori per il monitoraggio Attuazione di un piano d’azione Prima di illustrare gli elementi metodologici che hanno informato il Rapporto Diagnostico è opportuno fare alcune considerazioni sul concetto di Turismo sostenibile. Ci si trova spesso di fronte a opinioni e punti di vista diversi e non sempre univoci: a volte si tratta di una semplice applicazione della definizione del Rapporto Bruntland, altre volte vengono enfatizzati specifici aspetti o ambientali o sociali o economici legati al sistema turistico. La conclusione a cui si può giungere è di ricondurre il concetto di turismo sostenibile ad alcuni principi, su cui esiste già un elevato grado di accordo, idonei a guidare e affiancare processi di pianificazione e gestione turistica verso la sostenibilità. Di seguito sono indicati i principi di turismo sostenibile assunti dalla Carta Europea: PRINCIPI DELLA CARTA EUROPEA DEL TURISMO SOSTENIBILE 1. Riconoscere il Parco come risorsa fondamentale del patrimonio Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 46 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini che deve essere tutelata e valorizzata dalle generazioni presenti e future Sviluppare e gestire il turismo in maniera sostenibile, tenendo conto dei bisogni dell'ambiente, degli abitanti, delle imprese locali, dei turisti 3. Coinvolgere tutti gli attori locali attraverso un forum permanente 4. Predisporre e attuare una strategia di turismo sostenibile e un programma di azioni 5. Consentire che tutti i visitatori abbiano un'esperienza di qualità in tutti gli aspetti della loro visita 6. Incoraggiare prodotti turistici rendendo disponibili attività, eventi e proposte che includano l'interpretazione della natura e del patrimonio 7. Comunicare effettivamente ai visitatori le caratteristiche specifiche del Parco 8. Incrementare la conoscenza del Parco e le strade della sostenibilità attraverso la formazione professionale del personale turistico 9. Garantire che il turismo sostenga la qualità della vita locale coinvolgendo i Comuni, conservando buoni rapporti tra abitanti e turisti, cercando di prevenire e risolvere i possibili conflitti 10. Tutelare e valorizzare il patrimonio naturale e culturale (controllando l'impatto del turismo in tutti luoghi fragili, incoraggiando le attività che tutelano il patrimonio, riducendo le attività che hanno un impatto sul paesaggio, l'aria, l'acqua, l'energia non rinnovabile, il rumore, i rifiuti, sensibilizzando i turisti e le imprese turistiche alla tutela dell'ambiente) 11. Accrescere i benefici per l'economia locale (promuovendo la vendita dei prodotti locali, incoraggiando l'occupazione degli abitanti nel settore del turismo sostenibile) 12. Controllare e governare i flussi turistici 2. Nella metodologia utilizzata nella fase diagnostica si è fatto riferimento a: 1. 2. 3. 4. 5. 6. gli attori del sistema turistico (stakeholders); il sistema turistico e le tipologie di ambiente; i possibili tipi di turismo nelle relazioni con lo sviluppo sostenibile i diversi settori del sistema turistico e il rapporto con lo sviluppo sostenibile. le attività di “management” del settore turistico le caratteristiche culturali locali, il livello di attuazione delle politiche di sviluppo sostenibile e le relative pratiche gestionali.. E’ stato possibile approfondire ciascuna delle componenti citate, applicando il modello rappresentato nella fig. 1 Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 47 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Fig 1. Il modello di interpretazione del territorio •Fonti secondarie • Ricerche • Documenti di programmazione • Piani territoriali di coordinamento • Interviste MODELLO SPINTA DIAGNOSI •Domanda e offerta •Analisi della domanda ATTRAZIONE PARTECIPAZIONE Focous group Seminari Gruppi di lavoro Partecipazione Il contesto oggetto di indagine, cioè il territorio del Parco, è caratterizzato da un’ elevata complessità (ne è esempio la presenza di numerose istituzioni: due regioni, tre provincie, cinque comunità montane e diciotto comuni): Si è quindi deciso di articolare la fase diagnostica in tre distinti livelli: • • Diagnosi. Si tratta di una rilevazione puntuale attraverso fonti statistiche istituzionali Modello Attrazione e Spinta. L’utilizzo di questo modello (si rinvia la Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 48 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini • descrizione al testo più avanti) ha permesso di organizzare le informazioni alla luce di due elementi: la filiera turistica e il mercato. L’applicazione del modello è stata integrata dalla costruzione di indicatori (turisticità, patrimonio naturale e culturale) finalizzati ad accompagnare alcuni processi decisionali nella stesura della strategia e utilizzabili nella fase di monitoraggio prevista dalla Carta Europea. Partecipazione. Come si è già accennato, la partecipazione è l’elemento metodologico fondamentale per l’attuazione della Carta Europea. La complessità istituzionale e le articolazioni sociali presenti sul territorio sono state analizzate utilizzando metodologie di indagine diversificate a seconda degli interlocutori: in alcuni casi interviste, in altri focus group, in altri ancora seminari. Il processo analitico si è in tal modo arricchito di elementi operativi utili alla definizione della strategia. Alcune considerazioni: • ogni singolo livello è funzionale all’altro; ad esempio la diagnosi consente di impostare l’analisi del modello spinta attrazione, che a sua volta è indispensabile per promuovere la partecipazione. Infine la partecipazione permette di leggere criticamente la diagnosi elaborata su fonti secondarie; • allo stesso tempo i tre elementi interagiscono tra loro secondo la dinamica rappresentata nella fig. 2 Le tre componenti del modello nel corso del processo tendono a convergere fino a definire un’area all’interno della quale informazioni, interpretazioni analitiche e attività e modalità di partecipazione consentono di elaborare le indicazioni di massima su cui definire la strategia. Il grado di convergenza o sovrapposizione dipende da diverse variabili: livello del conflitto presente sul territorio, accessibilità e disponibilità di informazioni, intensità della AZIONI partecipazione, motivazione e determinazione degli attori locali. La sovrapposizione fra i tre elementi sarà tanto più forte e integrata, quanto più approfondita sarà la lettura dei dati e delle STRATEGIA informazioni raccolte e tanto più attento sarà l’ascolto alle istanze che provengono e dal territorio. Da questo punto di vista, mentre la raccolta di informazioni costituisce un’attività ormai comune nella prassi progettuale, vale la pena puntualizzare gli aspetti che hanno caratterizzato sia l’adozione del modello di spinta e attrazione sia il modello di partecipazione. La scelta del modello “ spinta e attrazione” è dovuta alla complessità del fenomeno turistico, alle interdipendenze settoriali a cui è legato, all’esigenza di adottare una lettura sistemica in grado di cogliere i risvolti di carattere psicologico, sociale e culturale. La lettura del turismo come sistema permette inoltre di cogliere le implicazioni spaziali-regionali ed economiche di rappresentarne gli elementi mutuamente dipendenti di cui si compone e i cui mutamenti determinano processi evolutivi o regressivi. Tra questi: Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 49 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini • • il turista, con le sue motivazioni, scelte e comportamenti, l’industria turistica, ovvero l’insieme delle imprese, appartenenti a settori economici differenti, che offrono beni e servizi in grado di soddisfare le esigenze del turista, • l’offerta di risorse turistiche, cioè di beni, strutture e infrastrutture, da parte degli ambiti geografici di destinazione del turista, • il contesto socio-istituzionale del turismo, cioè i mutamenti socio-culturali, tecnologici, politici collegati ai flussi turistici. L’approccio sistemico applicato allo sviluppo turistico locale si focalizza sulla dimensione spaziale – regionale del fenomeno. Da un punto di vista concettuale si possono individuare due tipi di regioni: • quelle che generano i flussi turistici, in cui operano prevalentemente quei settori dell’industria turistica che si occupano di promozione, marketing e intermediazione; • quelle che ricevono i flussi turistici, che ospitano principalmente i settori ricettivo, ristorativo, di gestione di attrazioni turistiche, del tempo libero, e così via. In realtà una regione genera e riceve flussi turistici, ma è la prevalenza di quest’ultimo aspetto a caratterizzare una regione turistica che si articola al suo interno in località o destinazioni turistiche. Entrambe presentano elementi di offerta / domanda fortemente interrelati tra loro e tali da organizzarsi a loro volta in sottosistemi. Tale caratteristica è stata recepita dal legislatore che, nella proposta di legge di riforma del sistema turistico nazionale, introduce il concetto di sistema turistico locale.1 Ai fini del presente Rapporto si è voluto assimilare il Parco Nazionale dei Monti Sibillini a tale concetto. Tale associazione, alla luce dei dati analizzati non risulta impropria, mentre più problematica è l’individuazione dei sub-sistemi (località o destinazioni). Da un lato è necessario tenere conto dei documenti di programmazione economica approvati2 che individuano due tipologie subsistemiche: i sistemi locali di sviluppo e i nuclei montani. Dall’altro, relazioni sociali ed economiche già consolidate, strategie di promozione turistica avviate, presenza di elementi naturalistici e culturali diffusi in modo disomogeneo, rendono evidente un ulteriore sforzo di lettura del territorio, a partire dalle esigenze e dalle regole imposte dal mercato turistico. Nella predisposizione della strategia si intende fornire una interpretazione del territorio che tenga conto sia delle riflessioni prodotte nei piani di programmazione locale, sia del concetto di sistemi locali sia infine della struttura della filiera turistica. Per questo motivo l’analisi ha inteso cogliere gli elementi strutturali di funzionamento del sistema turistico ricorrendo ad una logica di tipo “spinta e attrazione”. Il modello come si evince dalla fig. 3 distingue i due momenti e ne articola le dimensioni che li 1 Si definiscono sistemi turistici locali i contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a Regioni diverse, caratterizzati dall’offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell’agricoltura e dell’artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate. (Disegno di legge, 2198, Senato). 2 Ci si riferisce al Piano Pluriennale Economico e Sociale. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 50 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini compongono. Figura 3. Rappresentazione del modello Spinta - Attrazione locali Sistemi turistici Le componenti Gli attori Come regioneturistica IL PARCO Associazione Cultura Turismo Ambiente ATTRAZIONE The Tourism Company COMUNICAZIONE 51 TRASPORTI RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini La componente SPINTA fa riferimento agli aspetti socio-psicologici e individuali della scelta del turista, le motivazioni ed aspettative che spingono il turista ad acquistare un certo prodotto turistico. Per prodotto turistico si intende “un insieme di beni e servizi, tangibili e intangibili – molti dei quali acquistati nella destinazione –, percepito dal turista come un’esperienza acquistabile ad un determinato prezzo” (Middleton, 1988). Comprendere chi, come, quando e perché si sposta verso una certa destinazione richiede una segmentazione del mercato dei visitatori secondo criteri di provenienza geografica, caratteristiche socio-economiche e demografiche, motivazione, durata e stagionalità del viaggio, e così via, al fine di individuare tipologie omogenee di turisti. Nel caso in esame si è reso quindi necessario integrare la classica analisi sui flussi turistici ufficiali con un’indagine ad hoc sui visitatori del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, effettuata tramite la somministrazione di un questionario. In definitiva si è cercato di comprendere le caratteristiche della domanda di turismo nei parchi attraverso una analisi condotta su due livelli: • l’analisi dei flussi turistici sulla base dei dati “ufficiali” • l’analisi del domanda turistica del PNMS La componente ATTRAZIONE si riferisce invece ad elementi connotati geograficamente, ovvero al patrimonio naturale e culturale, alle strutture, ai servizi offerti da una determinata regione o destinazione turistica, i quali costituiscono i motivi che attraggono il turista verso quella specifica località. Questo è l’aspetto fondamentale che distingue l’industria turistica dalle industrie tradizionali: mentre nelle seconde i prodotti vengono portati (distribuiti) al mercato, che può essere anche molto distante dal luogo di produzione, nel turismo luoghi di produzione, commercializzazione e consumo sono fra loro inseparabili, è il mercato che viene portato al prodotto in quanto quest’ultimo è necessariamente legato ad una destinazione, essa è parte fondamentale del prodotto turistico e non solo il luogo in Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 52 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini cui questo viene consumato. La relazione tra prodotto turistico e destinazione turistica non è però biunivoca: un luogo turistico può offrire diversi prodotti e, generalmente, uno stesso prodotto può essere offerto da differenti destinazioni turistiche (Collier,1994). Si comprende, quindi, come non meno importanti al fine di analizzare la capacità attrattiva di una regione turistica siano aspetti più generali di una località, spesso intangibili, quali il sistema di valori civili e sociali, la qualità delle risorse umane, la qualità delle relazioni esistenti fra gli attori sociali, l’efficienza dei sistemi amministrativi, il livello di competenze del tessuto economico-produttivo, ecc... Il sistema turistico è la risultante dell’integrazione di questi elementi e non coincide con la loro somma, bensì è l’insieme complessivo delle loro relazioni. Per quanto riguarda l’analisi del Parco si è proceduto a distinguere concettualmente la componente dell’offerta turistica vera e propria, da un lato, e gli aspetti relativi agli attori sociali, dall’altro. Come componenti dell’offerta si intendono: - le attrazioni naturali e culturali Una destinazione turistica fonda la propria capacità di attrarre turisti su quegli elementi che, plasmati nel corso della storia dall’azione dell’uomo e della natura, ne definiscono l’identità e la contraddistinguono rispetto ad altre località. Possono essere attrazioni naturali come il paesaggio, la fauna, il mare e le spiagge, o costruite dall’uomo come il patrimonio storico, artistico ed etnologico. Costituiscono la base su cui una località può costruire una propria offerta turistica specifica individuabile in quelle strutture e servizi destinati all’accoglienza, alla mobilità, alla ricreazione del turista, ecc.. Queste strutture e servizi costituiscono delle risorse per la destinazione turistica in quanto inserite nel processo produttivo del sistema turistico e in grado di generare reddito. Il concetto di risorsa è dunque legato alla capacità di generare reddito degli elementi di una destinazione. Traslandone il significato si può anche parlare di risorse naturali o culturali nel momento in cui determinati siti naturalistici o beni culturali generano attorno a se una serie di servizi per la propria fruizione (si pensi a tutti quei siti con accesso a pagamento, ai servizi di guida e accompagnamento o a quelli di caffetteria e ristorazione…), entrando in tal modo nel processo produttivo pur non essendo fattori riproducibili da parte del mercato. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 53 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini - le strutture e i servizi turistici: ricettività gastronomia e artigianato sport e ricreazione interpretazione ed educazione Sono tutti quegli elementi che permettono al turista di fruire delle attrazioni della destinazione. E’ evidente che la distinzione fra attrazioni da un lato e strutture e servizi dall’altro non è sempre netta: un ristorante tipico o un impianto sportivo possono considerarsi allo stesso tempo una struttura e una attrazione, qualora costituiscano il motivo principale di un viaggio. - l’immagine della località Ci si riferisce all’idea e alle credenze che i turisti hanno della destinazione. Essa non è il frutto di una esperienza vissuta ma, spesso, dell’azione combinata di campagne promozionali, guide turistiche, passaparola e altri elementi veicolati dai mass-media, che hanno un impatto fondamentale sui processi di scelta del turista. Nel Rapporto si sono considerate sia l’immagine percepita del Parco sia quella promossa attraverso le guide turistiche. Indispensabili per il funzionamento del sistema turistico sono poi gli elementi di collegamento tra la destinazione turistica e i mercati di riferimento: la comunicazione, che rende visibile al turista le caratteristiche e le attrazioni e i trasporti, che ne consentono l’accesso. - Comunicazione Consiste nel flusso di informazioni fra la regione turistica e il mercato, fra l’offerta e la domanda. Esso può avvenire in due direzioni: dalla destinazione al mercato e viceversa, la prima si definisce promozione e può consistere in molteplici attività, pubblicità, incentivi, pacchetti, …, la seconda ricerca di mercato ed è essenziale per restituire alla località un feedback su bisogni, aspettative, soddisfazione del turista. Il rapporto, in mancanza di una organica attività di indagine sui fruitori del parco, ha analizzato il materiale di comunicazione prodotto ai vari livelli istituzionali dal Parco. Trasporti Si intendono le strutture e infrastrutture che mettono fisicamente in collegamento il mercato con la destinazione turistica: la velocità, la sicurezza, l’affidabilità, il costo dell’accesso nonché le modalità della mobilità interna sono elementi importanti nella scelta del turista e influenzano notevolmente la determinazione dei mercati di riferimento. La lettura complessiva del modello spinta attrazione consente un’analisi multidimensionale del fenomeno turistico nell’area del parco. L’elaborazione di indicatori ed indici ha favorito la verifica rispetto alla filiera turistica e ha permesso di individuare i criteri su cui impostare il processo di partecipazione. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 54 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Partecipazione e costruzione della strategia. Il modello di “spinta – attrazione” ha integrato la fase diagnostica tradizionale ed è servito da timone per stimolare la partecipazione locale, per promuovere la centralità dell’interazione con il territorio e per orientare alla gestione dei problemi sia gli operatori pubblici sia gli operatori privati. La centralità dell’interazione e l’orientamento alla gestione dei problemi sono concetti alla base della cosiddetta pianificazione partecipata fortemente auspicata nel processo di definizione della strategia. Il tema della partecipazione, da alcuni anni è centrale nel dibattito sulla costruzione di politiche pubbliche e, in termini generali è finalizzato a : • Migliorare le prestazioni delle politiche pubbliche, avvicinando il mondo dove si formano i bisogni, all’ambito della produzione di decisioni; • Valorizzare le conoscenze del luogo degli attori locali che si manifestano in molte forme e non sempre evidenti; • Valorizzare le competenze progettuali degli attori locali e incrementare il numero e il tipo delle idee prodotte e trattate nel processo; • Trattare i problemi dei soggetti deboli, che meno di altri riescono ad accedere al sistema della rappresentanza politica. Le esperienze di partecipazione già realizzate, confermano la possibilità di conseguire margini di miglioramento del processo di progettazione contemporaneamente in ciascuno dei quattro ambiti indicati. Occorre chiarire tuttavia, che in questa prima fase il coinvolgimento non ha rappresentato un momento di allargamento della base decisionale rispetto alle politiche del parco, ma un semplice incontro e, in alcuni casi un confronto sui contenuti e sulle prospettive relative allo sviluppo turistico auspicato nella Carta. Il coinvolgimento degli attori, in questo caso è stato mirato a rilevare esigenze concrete da recepire o rifiutare nell’ambito della strategia, a verificare la presenze/assenza di motivazioni ad agire e a sostenere processi di mutamento e, infine ad accogliere spunti e idee a cui dare cittadinanza nell’ambito più generale del processo in corso. L’ipotesi che si è inteso verificare è derivata dal modello di Middleton (1998) rappresentato graficamente nella figura 4, che assume come elemento di osservazione la relazione che caratterizza il contesto rappresentato dalla molteplicità di attori che partecipano alla definizione del prodotto turistico. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 55 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Figura 4. Il prodotto turistico visitatori Agenzie DOMANDA mercato turistic a Tour operator agenti di viaggio Servizi ai turisti Promotori Trasporti Ambiente naturale Prodotti turistici Gruppi di interesse locale Infrastrutture OFFERTA risorse Ambiente costruito Amministrazioni locali e municipalizzate residenti V. Middleton, R. Hawkins, 1998 Nella "ruota" il prodotto turistico costituisce l’elemento di sintesi della filiera turistica rappresentata, in questo caso, da attori che partecipano sia dal lato dell’offerta, sia dal lato della domanda, al processo di produzione del servizio turistico. Il movimento della ruota è dato dal sistema di relazioni che anima il processo complessivo; se ne deduce che tanto maggiore sarà la qualità delle relazioni, tanto maggiore sarà la qualità del prodotto turistico. Nel turismo quindi, la presenza degli operatori è fondamentale e la strategia non può prescindere da un loro coinvolgimento e dalla definizione di un linguaggio comune. La costruzione del linguaggio è stata possibile sia attraverso l’adozione dei modelli presentati, sia attraverso incontri mirati con interlocutori privilegiati. Fra gli attori locali più significativi si è deciso di avviare la rilevazione incontrando i Sindaci del territorio del Parco, assumendo il loro punto di vista come sintesi della progettualità locale, per la vicinanza alle molteplici istanze della popolazione e, nello stesso tempo, per il quotidiano interloquire con le diverse Istituzioni del territorio. Si Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 56 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini è ritenuto che la loro esperienza potesse fornire una vera e propria chiave di lettura nella fase diagnostica del territorio. E' seguito il focus group con le Comunità Montane, l'incontro con le Province, il seminario di lavoro con le Case del Parco, l'intervista di gruppo al Parco. L’analisi del materiale informativo emerso dai contatti con gli interlocutori scelti è stato sintetizzato aggregando i diversi punti di vista in dati, informazioni e tipologie di argomentazioni. Si è quindi messo a confronto il materiale informativo proveniente dalle fonti secondarie (rilevazioni ad hoc ) con i dati e le informazioni provenienti dalle fonti primarie (dati statistici) espressi. Si sono confrontate le informazioni delle fonti primarie e secondarie con le conoscenze derivanti dalle esperienze nazionali ed internazionali di sviluppo locale e pianificazione turistica e si sono definiti i criteri per organizzare i gruppi di lavoro con gli operatori del territorio. Le risultanze della fase diagnostica sono state presentate e discusse con i rappresentanti del settore privato e rappresentano la grammatica del linguaggio che hanno condotto alla predisposizione della strategia. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 57 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini PRIMA PARTE 1. IL TERRITORIO ATTRAVERSO I DOCUMENTI PROPEDEUTICI ALLA PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE LOCALE Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini ha recentemente approvato il Piano pluriennale Economico e Sociale che, nel documento di presentazione, si propone come l’ambito in cui vengono definite le tattiche per lo sviluppo locale, laddove le strategie e le politiche ambientali sono definite nel Piano del Parco (attualmente ancora in via di approvazione). Necessaria è stata la scelta di predisporre contestualmente il Piano del Parco e il Piano pluriennale economico e sociale per conciliare l’esigenza di costruire le strategie a lungo termine proprie del Piano del Parco insieme con le azioni concrete e le risposte tempestive ai problemi locali specifiche del PPES. E mentre, nel Piano del Parco, si è presa come riferimento un’articolazione del territorio per “unità di paesaggio” e per “reti” , nel Piano Pluriennale sono stati individuati dieci “sistemi locali”, considerati come forme di aggregazione territoriale in grado di esprimere la dimensione socio-economica a cui oggi si è giunti negli stili di vita, al di là delle forme tradizionali di aggregazione amministrativa. In relazione ai contenuti dei due Piani, il Piano del Parco disciplina l’organizzazione generale del territorio definendo gli indirizzi e i vincoli e suddividendo il territorio in base al grado necessario di protezione; a sua volta il Piano pluriennale economico e sociale individua gli interventi per integrare le politiche di sviluppo, per qualificare i servizi di base, per trasformare i nuclei montani del Parco in luoghi strategici per la fruizione turistica, dove le attività agricole possano essere integrate con il turismo naturalistico e con le attività legate alla valorizzazione delle tradizioni. Dal punto di vista metodologico, la prima fase del processo di pianificazione è consistita nella predisposizione di una serie di analisi settoriali cioè di una serie di letture del territorio operate dagli esperti nelle diverse discipline. Ciò ha permesso di costruire un patrimonio di conoscenze, studi, analisi a beneficio di chi vive, opera e amministra il territorio del Parco, e, nello stesso tempo, un quadro di riferimento essenziale per l’approfondimento e l’ampliamento dell’analisi e delle proposte. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 58 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini A tale patrimonio di dati, informazioni e conoscenze, ci si è richiamati nel predisporre il Rapporto Diagnostico, che, secondo la metodologia prevista dalla Carta Europea del turismo sostenibile, ha il compito di analizzare con quali connotazioni si presenti oggi il fenomeno del turismo nel Parco. Infatti, se il turismo, così come viene sottolineato dai Piani finora predisposti, costituisce per il Parco Nazionale dei Monti Sibillini la principale attività economica che potrebbe non solo valorizzare il ricchissimo patrimonio di risorse disponibili e creare nuova occupazione e nuovi profili professionali, arrestando l'esodo dei giovani e delle famiglie, ma anche qualificare i servizi esistenti incrementando la qualità della vita della popolazione e svincolando l'economia locale dai trasferimenti pubblici e dalla dipendenza da fonti di occupazione esterne all'area territoriale, occorre attingere al patrimonio informativo esistente per comprendere, attraverso una lettura intrecciata dei dati e delle informazioni come sia possibile mantenere un equilibrio territoriale (con opportuni interventi sulle condizioni di vita dei residenti in termini di razionalizzazione e ri-allocazione dei servizi di base e di incentivi alla residenzialità) e come sia possibile rilanciare lo sviluppo del territorio, promuovendo nuove modalità di far turismo in grado di avviare quel processo d'integrazione fra settori economici, Istituzioni e operatori. L’elaborazione della Strategia del turismo sostenibile diventa quindi l’occasione per un verso di lettura e di risistemazione dei dati disponibili in chiave d’intervento sul turismo, per l’altro di divulgazione e approfondimento di essi in tutte le sedi di confronto con i Soggetti locali. Tale modalità di utilizzo permette quindi di valorizzare il patrimonio informativo raccolto ai fini della redazione dei Piani, utilizzarlo per la definizione della strategia turistica, arricchirlo, farlo conoscere e renderlo vivo nel territorio. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 59 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 1.1. La Scheda di area del Parco Nazionale dei Monti Sibillini Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini si estende per una superficie di 71.437 ettari, compresa fra due Regioni (Marche ed Umbria), tre Province (Ascoli Piceno, Macerata, Perugia) 18 Comuni (Acquacanina, Amandola, Arquata del Tronto, Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Fiordimonte, Montefortino, Montegallo, Montemonaco, Norcia, Pievebovigliana, Pievetorina, Preci, San Ginesio, Ussita, Visso). Figura 1. Collocazione geografica del Parco Fonte immagine www.parks.it/parco.nazionale.monti.sibillini/map.html Il territorio del Parco è caratterizzato da un massiccio montuoso centrale di natura calcarea il cui versante orientale è solcato da valli (Fiastrone, Ambro, Tenna, Aso, Fluvione), a sud dal corso del fiume Tronto che separa la catena dei Sibillini dai Monti della Laga, il versante occidentale è inciso dalla valle del fiume Nera e dalla più piccola valle del Campiano e presenta le caratteristiche depressioni calcaree dei Piani di Castelluccio (rarità assoluta negli Appennini con una così larga estensione a 1500 metri sul livello del mare) ed è delimitato a nord dalla Valle del Chienti. Il paesaggio, fortemente articolato, in pochi chilometri consente di spaziare da vette rocciose e pareti scoscese a dorsali ampie e ondulate, da altipiani carsici coperti di pascoli e praterie d'altitudine a falde montane coperte di foreste, da valli glaciali a gole strette e profonde scavate dall'acqua. Non numerose le vette che superano i 2000 metri d’altitudine, fra cui il Monte Vettore (2.476 m), sotto la cui cima, si trova il leggendario lago di Pilato(1940 m); Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 60 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Figura 2. Quote di territorio protetto per ambiti comunali CESSAPALOMBO SAN GINESIO OLTRE IL 91% PIEVEBOVIGLIANA FIASTRA DAL 71% AL 90% DAL 51% AL 70% DAL 21% AL 50% PIEVE TORINA ACQUACANINA BOLOGNOLA FIORDIMONTE AMANDOLA FINO AL 20% USSITA MONTEFORTINO VISSO CASTEL S.ANGELO PRECI MONTEMONACO MONTEGALLO NORCIA ARQUATA DEL TRONTO Elaborazione ACTA su dati Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini L'intreccio di elementi naturali culturali costituisce il carattere affascinante del territorio del Parco i cui tratti fondamentali riguardano: una straordinaria ricchezza di paesaggi, di specie floristiche (rinomate le fioriture di Castelluccio e di Prati di Ragnolo a metà giugno, si contano 1800 specie floristiche tra cui la stella alpina dell'Appennino, la genziana dinarica, l'anemone alpino, il giglio martagone, l'uva orsina, il ginepì e numerose specie di orchidee. Tra le specie arboree la roverella, il carpino nero, il carpino bianco, il castagno, il cerro, il leccio, il faggio, l'acero montano), di specie faunistiche (fra le numerosissime specie di animali occorre ricordare la presenza dell'aquila, lupo, gufo reale, martora, gatto selvatico, istrice. Spicca la presenza esclusiva del chirocefalo del Marchesoni, piccolo crostaceo endemico del lago di Pilato). La diffusa presenza di elementi dell’architettura religiosa. L’area, appartenuta per secoli allo Stato Pontificio, è stata teatro del fiorire della cultura monastica: numerosi sono i segni lasciati sul territorio, abbazie, santuari, monasteri, pievi, eremitaggi, oltre al ricco patrimonio ecclesiastico urbano presente nelle numerose piccole frazioni disseminate sul territorio - antiche strutture feudali ancora visibili nelle cinte murarie ben conservate di alcuni comuni e nei numerosi resti di torri, rocche e castelli Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 61 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini numerosi borghi e centri storici di origine medievale che dopo il terremoto hanno potuto fruire di appositi interventi per la ristrutturazione e che si presentano oggi per lo più in buono stato - monumenti di architettura rurale: casolari e ville, fontanili, mulini, antiche carbonaie ancora in atto... segni superstiti dell’antica tradizione agricola del territorio, a volte in stato di abbandono; - Alcune risorse "uniche" fra cui i preziosi manoscritti leopardiani conservati a Visso e musei e istituti culturali dedicati a personaggi illustri (Gasparri, Gentili, Duranti…) in grado di attrarre turisti per motivi di studio Un territorio ricchissimo di prodotti tipici : dalle lenticchie e farro di Castelluccio al prosciutto di Norcia, dal tartufo al ciauscolo, dalle castagne e dal carbone ai formaggi di pecora, al miele, alle trote. Un'immagine del Parco indissolubilmente legata all’atmosfera che si respira alle alte quote fra le cime del Monte Sibilla, del Vettore e sull’altopiano di Castelluccio. Attorno a quest’atmosfera magica si sono sviluppate in tempi remoti quelle leggende che hanno dato i nomi ai luoghi e che tuttora costituiscono l’anima del Parco: la leggenda della Sibilla, le gesta del Guerin Meschino, la leggenda di Pilato… I Monti Sibillini, infatti, prendono il nome dal Monte Sibilla, dove secondo alcune fra le numerose leggende che si raccontano, si rifugiò la Sibilla Cumana, fuggita dai Campi Flegrei all'avvento del cristianesimo. Per aver osato contendere il ruolo di Madre di Dio alla Vergine Maria è stata condannata a vivere fino alla fine del mondo, rinchiusa nell'antro appenninico. La fortuna della Sibilla appenninica è rappresentata da una ricca tradizione scritta tra cui primeggia il poema cavalleresco di Andrea da Barberino "Il Guerin Meschino" (1410) che racconta la storia di un cavaliere soprannominato "meschino" per la malinconia che lo affliggeva in quanto era alla ricerca delle proprie origini. Poiché aveva sentito parlare della Sibilla di Norcia, il cavaliere salì fino alla cima della montagna tra venti, serpenti, draghi e grifoni per interrogarla. La Sibilla fece di tutto per trattenere il cavaliere oltre quei fatidici 330 giorni oltrepassati i quali si è costretti a restare per sempre prigionieri del regno della Sibilla. Ma il cavaliere resistette alle tentazioni… Anche Antoine de la Salle , scrittore provenzale vissuto tra il quattordicesimo e quindicesimo secolo raccontò nel libro "Le Paradis de la reine Sibylle" la sua ascesa alla grotta, nel corso di un suo viaggio in Italia a seguito dei d'Angiò. Ma la Sibilla vive anche grazie ai racconti degli anziani, dei pastori e degli abitanti dei villaggi vicini : le ancelle della sua corte scendono dal monte per ballare con i giovani dei villaggi, a volte li aiutano a sorvegliare il gregge, i bambini mormorano il suo nome all'avvicinarsi Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 62 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini del temporale, lei, in persona, insegna alle donne le arti domestiche ed in particolare l'uso delle erbe e la tessitura…. La Sibilla, dalla duplice natura di fata e di strega, è, come ogni mito, una realtà intramontabile e inafferrabile, ma nel territorio del Parco ha una sua presenza particolarmente forte perché strettissimi sono i suoi legami con la fantasia popolare. 1.2. Le Caratteristiche demografiche e socio-economiche La popolazione del Parco, è soggetta ad un rilevantissimo declino che ha avuto inizio con il dopoguerra e che comporta un preoccupante spopolamento di numerose aree e l'accentuarsi sempre più manifesto dell'invecchiamento della popolazione. Nel corso degli ultimi 50 anni i residenti (attualmente 13.200 abitanti) si sono più che dimezzati e questo processo di depauperamento di risorse umane interessa tutto il territorio del Parco, ma in alcuni Comuni (Montegallo, Castelsantangelo sul Nera, Arquata del Tronto) si configura con una particolare drammaticità. Figura 3. Variazione demografica 1951-1997 140 120 Dinamica della 100 popolazione 80 residente per ambiti 60 territoriali di 40 riferimento (numeri 20 Italia Regioni Province 0 indice 1951=100) 1951 Comuni Comunità Montane 1961 1971 1981 Comuni Parco 1991 1997 1951 1961 1971 1981 1991 Comuni Parco 100 81 59,4 51 47,6 1997 Comuni Comunità Montane 100 90,8 77,8 72,4 70,4 69,5 Province 100 98,8 97,4 101,8 102,8 105,4 Regioni 100 98,8 98,5 102,4 103,4 105,3 Italia 100 106,5 113,9 119 119,5 121,1 46,4 Il modello insediativo delle comunità locali del Parco ha una struttura scarsamente concentrata e la popolazione si distribuisce nelle numerosissime frazioni, tuttavia più della metà della popolazione risiede nei Comuni di Norcia, Amandola, San Ginesio. I Comuni del Parco Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 63 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini sembrano caratterizzarsi come dei Comuni scarsamente abitati, con un'alta percentuale di abitazioni non occupate (54% a fronte di una media nazionale pari a 21.1%) e oggi inutilizzate come residenza abituale, ma utilizzate, nella maggioranza dei casi, per le vacanze per accogliere il cosiddetto "turismo di ritorno", quando molte persone del luogo, stabilitesi altrove, tornano nella comunità di origine per trascorrervi il periodo delle ferie, con i conseguenti problemi di gestione dei flussi, di carenza di servizi, d'impatto sull'ambiente, di scarsa incisività economica. Figura 4. Nuclei familiari per frazioni 43 - 51 PIEVEBOVIGLIANA 34 - 42 ACQUACANINA 25 - 33 16 - 24 PIEVE TORINA BOLOGNOLA AMANDOLA 6 - 15 DATI NON DISPONIBILI MONTEFORTINO VISSO MONTEMONACO CASTEL S.ANGELO PRECI MONTEGALLO Elaborazione ACTA su dati ISTAT ARQUATA DEL TRONTO La quota di popolazione con più di 65 anni che vive nel Parco rappresenta quasi il doppio della media nazionale e se è vero che tale dato non va drammatizzato considerando il ruolo prezioso che oggi un anziano può svolgere, è altrettanto vero che la carenza generalizzata di risorse umane ed in particolare di popolazione giovanile si pone con una forte drammaticità nel territorio. La lettura integrata degli indicatori demografici e sociali, oltre ad evidenziare un fenomeno di declino della popolazione, di una sempre maggiore quota di anziani e una sempre decrescente quota di giovani, sottolinea che i Comuni del Parco si caratterizzano rispetto alla media nazionale per un grado d'istruzione più basso sia per quanto riguarda il numero dei laureati( 2.3% rispetto al 4%), sia per quanti hanno conseguito il diploma di scuola media superiore(15% rispetto al 18.6%), sia anche per quanti sono in possesso del titolo di licenza media(24.3% rispetto al 30.7%). Il dato tuttavia risale all'ultimo censimento della popolazione e quindi nell'ultimo decennio la situazione potrebbe essersi in parte modificata. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 64 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Mentre i fenomeni sopra citati rappresentano una costante per tutto il territorio del Parco, il tasso di variazione amministrativa della popolazione (saldo tra iscrizioni e cancellazioni dalle Anagrafi Comunali) presenta valori positivi in alcuni Comuni (in particolare in quelli vicini a vie di comunicazione importanti). Ciò per un verso può indicare il ritorno di una quota di popolazione, forse al momento del pensionamento, al luogo d'origine, ma per l'altro verso può evidenziare la decisione di prendere la residenza per trasformare le seconde case in prime case per motivi fiscali e, quindi, potrebbe non esprimere affatto l'emergere di una tendenza del territorio del Parco ad essere maggiormente attrattivo che nel passato. Figura 5. Saldo anagrafico amministrativo (1985-1997) e quota di popolazione anziana Elaborazione ACTA su dati ISTAT 32% CESSAPALOMBO SAN GINESIO 30% PIEVEBOVIGLIANA SALDI POSITIVI 33% FIASTRA 35% FIORDIMONTE SALDI NULLI SALDI NEGATIVI ACQUACANINA 36% 33% PIEVE TORINA BOLOGNOLA 28% 24% VISSO 30% USSITA (1985-1997). Le percentuali si riferiscono alla quota di popolazione 25% 25% MONTEFORTINO 33% I saldi si riferiscono al tasso di iscrizione e cancellazione anagrafica AMANDOLA CASTEL S.ANGELO 38% PRECI 33% MONTEMONACO 28% MONTEGALLO 43% NORCIA 23% ARQUATA DEL TRONTO 23% anziana (con più di 65 anni) sui residenti.. In relazione al mercato del lavoro, mentre il tasso di attività dei Comuni del Parco (38.4%) è inferiore a quello nazionale (42.2%), il tasso di disoccupazione (11.8%) è più basso rispetto alla media nazionale(17.8%): in altre parole chi ha deciso di non andar via, oggi non trova difficoltà ad entrare nel sistema economico locale o delle aree limitrofe. L'economia locale oggi si basa principalmente sulle seguenti attività: Attività manifatturiere (23% della popolazione attiva) Agricoltura (17%) Commercio (11%) Costruzioni(11%) Alberghi e ristoranti (5%) Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 65 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini (Elaborazione ACTA su dati ISTAT, Censimento Industria e Servizi 1996) Il settore manifatturiero, che ha valori vicini alla media nazionale, ha nella regione Marche, in cui ricade la maggior parte del territorio del Parco, una forte presenza di piccole e medie imprese e ben quattro Comuni del Parco (Amandola, Montefortino, Montegallo e Montemonaco) sono nel raggio di attrazione di Comunanza, centro fortemente industrializzato. L'alto numero di popolazione occupata nel settore agricolo presenta ben dieci punti percentuali sopra la media nazionale e fa capire come l'agricoltura rappresenti un importante elemento della storia del territorio e, quindi, possa svolgere una funzione rilevante in una prospettiva di sviluppo sostenibile oltre che rappresentare anche un'importante risorsa turistica. Il commercio che pure ha una quota notevole nell'economia locale non esercita una funzione volano sullo sviluppo locale perché vende soprattutto merci che provengono dall'esterno dell'area : ben diversi effetti potrebbe avere con un collegamento più funzionale al settore agricolo e turistico. L'indice dell'occupazione in attività alberghiere e di ristorazione, maggiore rispetto alla media nazionale (3.8%), resta contenuto, probabilmente perché il settore turistico essendo per il momento un'attività stagionale fa ricorso al lavoro saltuario. Ciò nonostante, il dato esprime una tendenza, che nel futuro avrà ulteriori probabilità di crescere. Per il reddito disponibile il territorio del Parco si pone al di sotto di tutti gli ambiti presi a comparazione: 18 milioni annui a fronte di 20.980.000 (reddito medio delle province di Ascoli Piceno, Macerata, Perugia), 21.290.000 (reddito medio delle regioni Marche e Umbria), 20.810.000 (reddito medio italiano) e presenta una notevole variabilità: Montegallo, Acquacanina e Fiordimonte hanno il reddito più basso e sono anche i tre ultimi Comuni nella graduatoria di tutti i Comuni delle tre Province, mentre Pievebovigliana e Visso sono i Comuni con reddito disponibile medio-alto e presentano valori vicini alla media nazionale. Il quadro demografico e socio-economico del territorio in sintesi mette in luce diversi elementi di preoccupazione: l'accentuato spopolamento, l'elevato indice d'invecchiamento della popolazione, il basso livello d'istruzione, una struttura di economia marginale a parte alcune eccezioni quali Norcia(turismo), Amandola (servizi), S. Ginesio (pellame), un reddito al di sotto di tutti gli ambiti presi a comparazione (provinciale, regionale, nazionale). Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 66 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini L'area del Parco, pur presentando alcune caratteristiche comuni, non è del tutto omogenea: è possibile individuare tre gruppi di Comuni che presentano condizioni diverse a partire dal saldo anagrafico, dalla variazione nel numero degli addetti tra il 1971 e il 1996 e dal residuo occupazionale (stima delle forze lavoro che non trovano occupazione nel Parco cioè è una stima dei pendolari e delle persone in cerca di occupazione). Del primo gruppo caratterizzato da Comuni più dinamici fanno parte i Comuni che presentano quote crescenti di addetti extra-agricoli, residui occupazionali relativamente bassi e saldi anagrafici positivi(Amandola, Fiastra, Norcia, Ussita, Visso). Al secondo gruppo appartengono i Comuni stazionari (Bolognola, Castelsantangelo, Cessapalombo, Fiordimonte, Montefortino, Preci). Il terzo gruppo dei Comuni regressivi, presenta una bassa quota di addetti sulla popolazione in età lavorativa, indotta in alcuni casi da una posizione geografica svantaggiata in termini di altitudine e viabilità (Acquacanina, Arquata, Montegallo, Montemonaco, Pievebovigliana, Pievetorina, San Ginesio). Tabella 1. La dinamicità dei comuni del Parco Fonte: Politiche strumenti e progetti per la valorizzazione dei centri storici IL QUADRO DI SINTESI del PNMS: analisi demografica dei comuni. saldo anagrafico comuni variazioni add. residuo occupazionale UL NORCIA 0,9 130 80% VISSO -0,4 -35 78% AMANDOLA 0,1 375 30% USSITA 0,5 -65 22% FIASTRA 0,2 29 20% CESSAPALOMBO -0,3 110 18% CASTELSANTANGELO 0,8 -3 15% MONTEFORTINO 0 179 15% FIORDIMONTE 0 21 15% PRECI -0,1 44 15% BOLOGNOLA -0,6 -7 15% PIEVEBOVIGLIANA 0,4 56 -18% ARQUATA -0,2 91 -20% PIEVETORINA 0,3 50 -22% MONTEMONACO -0,3 87 -22% MONTEGALLO -0,6 78 -55% 4 -70% 169 -78% Associazione Cultura Turismo0,6 Ambiente ACQUACANINA The Tourism Company SAN GINESIO 0,3 LA CONGIUNTURA ECONOMICA COMUNI DINAMICI COMUNI STAZIONARI COMUNI REGRESSIVI 67 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini In questo quadro di generalizzato declino ( pur con qualche eccezione), il Parco può rappresentare una via di sviluppo potenzialmente ben più attraente sia rispetto a quanto l'area circostante offre in termini di occupazione che a quanto le città vicine offrono in termini di qualità della vita. Costituisce infatti una grande occasione di crescita economica "post industriale" e di sviluppo dell'occupazione non solo nel settore turistico, ma anche in altre attività che trovino nel turismo un complemento fondamentale (agricoltura, settore alimentare, settore del benessere, artigianato, commercio…). Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 68 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 1.3. Le caratteristiche rurali Nei documenti propedeutici alla pianificazione del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, si è molto insistito sul modello rurale proprio dello sviluppo storico dell'area dei Sibillini che costituisce la più rilevante risorsa del territorio. Essa comporta notevoli benefici non solo diretti, ma anche funzionali ad una prospettiva di sostenibilità presente e futura dei processi di crescita del territorio. Nel territorio esistono 1.567 aziende agricole e di queste il 96% è condotto direttamente dal proprietario con manodopera per lo più familiare, e, in misura ridotta, attraverso salariati, dopo che è finita la conduzione a mezzadria. La tendenza attuale è nella diminuzione del numero di imprese agricole, non essendoci un adeguato ricambio generazionale. I principali prodotti agricoli sono dati dalle produzioni erbacee, da quelle arboree, dalle attività di raccolta dei tartufi e dei funghi, dall'allevamento. Nella produzione erbacea le produzioni di foraggere provengono da prati di erba medica, di graminacee e leguminose, da pascoli. Particolare importanza merita la famosissima lenticchia di Castelluccio e il farro che rappresentano le produzioni tipiche del Parco dei Sibillini. Nella zona di Visso esiste anche la coltivazione di piante officinali e aromatiche come l'anice che vanno a rifornire le vicine industrie di liquori. Fra le produzioni arboree, in particolare nei comuni di Montegallo, Montemonaco, e Montefortino ed in misura minore nei comuni di Fiastra e Visso, tra 500 e i 750 metri s.l.m. vi sono numerosi castagneti da frutto, la cui importanza è testimoniata dalle manifestazioni e sagre che vengono svolte durante il periodo di raccolta nel mese di ottobre. Il prodotto viene in parte auto-consumato (marmellate, dolci…) in parte raccolto dai turisti, in parte venduto durante le sagre, in parte conferito ai grossisti. La selvicoltura è prevalentemente volta a procurarsi la legna da ardere e, nonostante che l'attività sia regredita per l'esodo della popolazione , per l'introduzione di alternative energetiche per il riscaldamento, per le misure di vincoli introdotte dalle Regioni, è ancora praticta nell'area sia come settore primario di occupazione che come fonte integrativa al reddito. Buona parte della legna viene auto consumata per il riscaldamento(usi civici sulle proprietà delle Comunanze Agrarie), una parte viene destinata ai mercati vicini, una parte viene trasformata in carbone (Arquata e Cessapalombo) e distribuita tramite la Coop. La raccolta dei tartufi nelle due specie di tartufo bianco pregiato e nero pregiato attualmente viene destinata ai ristoranti locali, a grossisti e a negozi tipici. Altrettanto si può dire della raccolta dei funghi e dei prodotti del sottobosco. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 69 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Una delle risorse agricole più importanti è rappresentata dall'allevamento del bestiame (51 mila ovini, 3 mila bovini,625 equini, 500 caprini, suini). Nei Monti Sibillini sono presenti 18.000 ettari di pascoli che rappresentano il 34% dell'intero territorio e gran parte di questi pascoli sono di proprietà dei Comuni e delle Comunanze Agrarie che li affittano a canoni irrisori ai pastori. Gli allevamenti ovini sono i più rappresentativi ed essendo formati da razze pregiate come la Vissana e Sopravvissana, Sarda e Massese riescono a fornire prodotti di qualità sia in termini di latte e formaggio, che di carne e lana. Nella zona del Parco è possibile vedere anche asini e muli utilizzati per il trasporto del legname. Nella zona maceratese della Valnerina, e in quella di Montemonaco sono presenti alcuni impianti di acquacoltura. Tali risorse, che rappresentano per le famiglie una fonte di reddito integrativa, non sono quasi mai raccordate ad attività economiche di altro settore ed in particolare al turismo(turismo rurale…). Di qui nascono per il futuro molteplici opportunità, tutte da valorizzare, particolarmente interessanti per le giovani generazioni non solo appartenenti alle comunità locali, ma anche provenienti da contesti urbani e motivate a scelte di vita alternative. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 70 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini PESCA (TROTE) MAPPA DEI PRODOTTI TIPICI DI ALLEVAMENTO E PESCA MIELE FORMAGGI NORCINERIA CESSAPALOMBO Provincia di Macerata TROTE-FORMAGGI-NORCINERIA SAN GINESIO FIASTRA MIELE-NORCINERIA-TROTE PIEVEBOVIGLIANA FORMAGGI-TROTE AMANDOLA PIEVE TORINA ACQUACANINA FIORDIMONTE BOLOGNOLA MONTEMONACO USSITA VISSO Comunita’ Montana di Camerino Comunita’ Montana di S. Ginesio Comunita’ Montana Valnerina Comunita’ Montana del Tronto Comunita’ Montana dei Monti Sibillini MONTEFORTINO MONTEGALLO DEI MONTI SIBILLINI CASTELSANTANGELO SUL NERA ARQUATA DEL TRONTO PRECI Provincia di Ascoli Piceno NORCIA Provincia di Perugia MAPPA DEI PRODOTTI TIPICI RURALI PATATE FARRO Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company MELE LENTICCHIE-FARRO CESSAPALOMBO Provincia di Macerata FARRO-MANDORLE SAN GINESIO FIASTRA PIEVEBOVIGLIANA AMANDOLA PIEVE TORINA ACQUACANINA FIORDIMONTE BOLOGNOLA VISSO USSITA MONTEFORTINO MONTEMONACO Comunita’ Montana di Camerino Comunita’ Montana di S. Ginesio Comunita’ Montana Valnerina Comunita’ Montana del Tronto Comunita’ Montana dei Monti Sibillini 71 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Fonti: elaborati per la predisposizione del PPES e del Piano del Parco Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 72 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini SECONDA PARTE 2. Il sistema turistico del Parco nazionale dei monti sibillini 2.1. Le attrazioni naturali e culturali L’analisi paesistica condotta nell’ambito della predisposizione del Piano del Parco per l’individuazione delle unità di paesaggio rileva tre elementi fondamentali: • Un “cuore del Parco” in cui si distinguono le dorsali principale e secondaria, segnate dal susseguirsi di praterie e pareti rocciose e dall’assenza di insediamenti, i piani di Castelluccio, l’altopiano di Macereto, le Gole del Fiastrone, la valle di Fiastra • Una “corona insediativa” differenziata fra versante umbro e versante marchigiano, articolata in ambiti di forte caratterizzazione, per la ricchezza di elementi e segni distintivi, le relazioni antropiche e naturali, le diverse dinamiche evolutive • Un’area esterna intensamente abitata e coltivata formata dalle valli del Chienti e del Tronto, dalle colline marchigiane e picene, dall’area del casciano. Da un punto di vista qualitativo gli aspetti caratterizzanti dell’area del Parco riguardano: La natura e il paesaggio Il Parco presenta una notevole ricchezza floristica e faunistica, si contano 1800 specie floristiche, 50 specie di mammiferi, 150 specie di uccelli, 20 specie di rettili ed invertebrati, 700 specie di farfalle. Fra queste la presenza esclusiva del chirocefalo del Marchesoni nel lago di Pilato, e rare specie vegetali come la genziana dinarica. Area densamente abitata nel medioevo è stata soggetta nei secoli ad un intenso disboscamento che ha portato ad una forte riduzione delle faggete originarie, alla scomparsa del pino mugo e dell'abete bianco, all'estinzione della lontra, del cervo, del camoscio appenninico, dell'orso marsicano e di uccelli come il gipeto, il grifone, il corvo imperiale. I caprioli sono stati reintrodotti e si ha modo di pensare che l'orso marsicano proveniente dalle montagne dell'Abruzzo faccia delle incursioni sul territorio. L'abbandono dell'agricoltura e della pastorizia hanno recentemente contribuito ad una rinaturalizzazione delle medie quote. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 73 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Il paesaggio del Parco è fortemente articolato e consente di passare da vette rocciose a dorsali ampie e ondulate, da pascoli e praterie a foreste, da valli glaciali a gole strette e profonde scavate dall'acqua. La storia ha plasmato l'ambiente naturale fino alle medie quote lasciando segni nei nuclei edificati di cui molti sono in stato di abbandono e nelle costruzioni sparse del sistema agrario. La figura presenta un inventario dei siti naturali di maggiore interesse per i turisti (fonte: Parco). Figura 1. I siti naturali di interesse turistico del PNMS Gole del Fiastrone Grotta dei Frati Lame rosse Montana di Camerino Montana di S. Ginesio Montana Valnerina Montana del Tronto Montana dei Monti Sibillini Provincia di Macerata Lago di Fiastra CESSAPALOMBO SAN GINESIO FIASTRA PIEVEBOVIGLIANA Prati di Ragnolo PIEVE TORINA Provincia di Ascoli Piceno ACQUACANINA FIORDIMONTE AMANDOLA BOLOGNOLA USSITA VISSO Monte Sibilla MONTEFORTINO MONTEMONACO Monte Vettore Monte Sibilla Lago di Pilato Piana di Foce CASTELSANTANGELO SUL NERA PRECI MONTEGALLO Monte Vettore Lago di Pilato ARQUATA DEL TRONTO Monte Vettore Lago di Pilato NORCIA Monte Vettore Piani di Castelluccio Provincia di Perugia Il patrimonio storico-artistico L'intreccio fra gli elementi naturali e storico-architettonici costituisce il carattere distintivo ed affascinante del territorio del Parco. A questo si aggiunge un'evidente differenziazione fra la zona umbra del Parco ,la zona maceratese e il piceno che costituisce un ulteriore elemento di ricchezza. I tratti fondamentali del patrimonio riguardano numerosi borghi di origine medievale, la presenza forte di un'architettura religiosa Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 74 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini costituita, a partire dal secolo VI con Benedetto da Norcia, da abbazie, santuari, monasteri, pievi, eremi, oltre al patrimonio ecclesiastico disseminato nei centri urbani e nelle numerose frazioni , torri, rocche, castelli e cinte murarie di origine feudale, elementi dell'architettura rurale (casolari, fontanili, mulini, segni superstiti dell'antica tradizione agricola) e alcune testimonianze uniche fra cui i manoscritti leopardiani conservati a Visso. Nelle pagine seguenti viene presentato il censimento dei beni esistenti, per il quale sono state utilizzate come fonti le Guide Rosse del Touring Club Italiano (Regione Marche e Regione Umbria), uniche guide ad essere riconosciute dal Ministero dei Beni culturali per il repertorio del patrimonio artistico nazionale e il materiale di comunicazione prodotto dai Comuni e che, tuttavia, non risulta completo. Figura 2. I siti storico culturali turisticamente rilevanti Montana di Camerino Montana di S. Ginesio Montana Valnerina Montana del Tronto Montana dei Monti Sibillini Collegiata Provincia di Macerata CESSAPALOMBO SAN GINESIO FIASTRA PIEVEBOVIGLIANA Provincia di Ascoli Piceno Museo Nostra Terra PIEVE TORINA ACQUACANINA Museo Antropogeografico Abbazia di SS. Ruffino e Vitale FIORDIMONTE BOLOGNOLA Manoscritti di Leopardi Santuario di Macereto USSITA VISSO AMANDOLA MONTEFORTINO Pinacoteca Fortunato Duranti MONTEMONACO CASTELSANTANGELO SUL NERA Abbazia di S. Eutizio MONTEGALLO ARQUATA DEL TRONTO PRECI Rocca NORCIA Piazza S. Benedetto Provincia di Perugia SITI STORICO-CULTURALI Il patrimonio etnologico Attorno all'atmosfera che si respira fra le cime del Monte Sibilla, del Vettore, sull'altopiano di Castelluccio , le Gole del Fiastrone…. si sono sviluppate le leggende che costituiscono l'anima del Parco : la leggenda della Sibilla nell'area che va da Norcia a Montemonaco e che trova nella grotta della Sibilla un suo epicentro, la leggenda del lago di Pilato (sotto il M. Vettore) nelle cui acque si narra sia inabissato il corpo del governatore Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 75 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini romano dopo aver peregrinato a lungo su un carro trainato da bufali. Il riflesso rosseggiante del lago ha fin da tempi remoti ispirato visioni sinistre e attirato sul luogo maghi e negromanti. Ma è soprattutto sulla Sibilla che si concentra un forte interesse testimoniato da un crescendo d'iniziative di ogni genere : volumi, articoli, conferenze, visite ai luoghi della Sibilla, intitolazioni di strade, di esercizi, di prodotti commerciali…"E' la prova che questo mito solo apparentemente anacronistico ha salde radici e, come una ceppaia secolare , verdeggia ancora. Un revival che spinge studiosi delle più disparate discipline a cercare una spiegazione del suo successo e delle sue origini. Ma sono tentativi destinati a fallire perché cercano di spiegare ciò che è impossibile spiegare. Alla fine l'approccio meno frustrante sembra essere quello di chi non fa professione di scientismo: artisti, letterati, proseliti di ogni tipo che rilanciano l nome della Sibilla, riproponendola con sempre nuove invenzioni, rivisitandola sotto inedite angolazioni, immaginandola con i colori della fantasia, la ricreano continuamente in nuove disparate forme. E forse è questo il segreto di una creatura che abita nei recessi più nascosti del nostro io, là dove si agitano chimere, utopie e apostasie." 3 Figura 3. Gli eventi di maggior richiamo turistico Comunita’ Montana di Camerino Comunita’ Montana di S. Ginesio Comunita’ Montana Valnerina Comunita’ Montana del Tronto Comunita’ Montana dei Monti Sibillini Il Palio Provincia di Macerata CESSAPALOMBO PIEVEBOVIGLIANA FIASTRA PIEVE TORINA Provincia di Ascoli Piceno ACQUACANINA AMANDOLA FIORDIMONTE Torneo delle Guaite SAN GINESIO VISSO BOLOGNOLA Festival Internaz. del Teatro USSITA MONTEFORTINO CASTELSANTANGELO SUL NERA MONTEMONACO Sagra delle Castagne MONTEGALLO Notte delle Paure Prosciutto in vetrina ARQUATA DEL TRONTO Le Fate Rievocazione Battaglia di Lepanto Alla corte della Regina PRECI NORCIA Provincia di Perugia 3 Sagra del Tartufo Nero Intramontabile Sibilla di Romano Cordella in via di pubblicazione (testo presentato in una conferenza del prof. Cordella). SITI DEGLI EVENTI DI MAGGIOR RICHIAMO Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 76 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 2.1.1. L'analisi delle attrazioni naturali Le pagine seguenti sono il risultato di una ricerca finalizzata ad individuare i siti di maggiore attrazione mediante l’analisi delle guide commerciali naturalistiche (Guida ai parchi e alla riserve naturali in Italia del TCI) e del materiale di comunicazione del Parco: i singoli siti sono localizzati in base al Comune interessato dalla loro presenza, prescindendo da un rigido rispetto dei limiti amministrativi. Questa prima lista è stata successivamente integrata e confrontata con le indicazioni fornite dai Sindaci, portatori di una lettura locale degli elementi rilevanti del territorio. Si è proceduto poi ad alcune valutazioni sulla fruizione, ricorrendo ai risultati dell’indagine sui visitatori ed a fonti secondarie, e alla individuazione dei siti a maggior fragilità ambientale e oggetto di indicazioni di intervento nei documenti ufficiali del Parco (Piano del Parco e Piano pluriennale Economico e Sociale). Di seguito sono indicati in una matrice i risultati dell’analisi. COMUNI ATTRAZIONI 1 ACQUACANINA PRATI DI RAGNOLO 2 AMANDOLA FIUME TENNA 3 4 ARQUATA - MONTEGALLO MONTE VETTORE - MONTEMONACO ARQUATA - NORCIA FORCHE CANAPINE 5 C. S. ANGELO VALLE DI RAPEGNO 6 C. S. ANGELO VALLE INFANTE 7 CESSAPALOMBO LAME ROSSE 8 CESSAPALOMBO GROTTA DEI FRATI 9 FIASTRA LAGO DI FIASTRA 10 FIASTRA CESSAPALOMBO MONTEFORTINO GOLE DEL FIASTRONE 11 12 MONTEFORTINO VALLE DELL'AMBRO 13 MONTEGALLO VALLE GLACIALE DI LAGO 14 MONTEMONACO PIANA DI FOCE 15 MONTEMONACO VALLE DELL’ASO 16 MONTEMONACO FRONDOSA 17 MONTEMONACO LAGO DI PILATO 18 MONTEMONACO GROTTA DELLA SIBILLA 19 MONTEMONACO 20 MONTEMONACO LAGHETTO DI PALAZZO BORGHESE VALLE GRASCIA 21 NORCIA PIAN GRANDE CASTELLUCCIO 22 NORCIA MACCHIA CAVALIERA 23 NORCIA - PRECI VALLE CASTORIANA 24 PIEVEBOVIGLIANA LAGO DI POLVERINA 25 PIEVE TORINA RISERVA NAT. TORRICCHIO 26 PRECI MONTE PATINO 27 PRECI MONTE MORICONE 28 S. GINESIO S. LIBERATO 29 USSITA - C. S. ANGELO MONTE BOVE 30 VISSO PIANO DELLA CARDOSA 31 VISSO MACERETO 32 GUIDA TCI SINDACI INTERVENTI ZONE DI PPES FRAGILITA’ GOLA DELL'INFERNACCIO VALLE CANATRA La matrice, che riporta i siti naturali più interessanti, elenca per ogni sito la citazione della Guida al Turismo verde del TCI, del Sindaco del comune nel cui ambito ricade, la possibilità di essere area di interventi previsti dal PPES, e se è considerato “fragile”. Tanto più intenso è il colore tanto più rilevante è citazione nei documenti considerati o dei sindaci. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 77 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Figura 4. I siti naturali più visitati (% di visitatori; fonte analisi della domanda) GOLE FIASTRONE 7% MADONNA DELL'AMBRO 10% ALTOPIANO CASTELLUCCI O 27% LAGO PILATO 12% LAGO FIASTRA 18% INFERNACCIO 12% MACERETO 14% Il confronto tra la tabella della pagina precedente e il grafico consente di arrivare a due conclusioni: a) Le misure di intervento indicate nel PPES riguardano solo due fra i siti a maggior fragilità individuati dal Piano del Parco. b) Su 28 siti individuati, quali di interesse turistico, solo 12 sono oggetto di comunicazione commerciale (guide turistiche). Infine, nella figura seguente è riportata la concentrazione dei siti naturali, rilevanti ai fini turistici, per comune. Montemonaco è l’ambito comunale con più siti. Inoltre, come si può vedere, la parte più a sud del Parco presenta i territori comunali con la maggiore concentrazione. Figura 4. Distribuzione per ambito comunale dei siti ambientali di maggior interesse CESSAPALOMBO Oltre 5 SAN GINESIO PIEVEBOVIGLIANA FIASTRA Da 3 a 5 Fino a 2 FIORDIMONTE ACQUACANINA PIEVE TORINA BOLOGNOLA USSITA AMANDOLA MONTEFORTINO VISSO MONTEMONACO CASTEL S.ANGELO PRECI MONTEGALLO NORCIA ARQUATA DEL TRONTO I comuni evidenziati con un colore più intenso sono quelli che hanno una maggiore concentrazione di siti naturali turisticamente rilevanti. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 78 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 2.1.2. La capacità di carico e i possibili effetti dell’aumento dei flussi turistici nel PNMS L’analisi sociale ed economica ha evidenziato i benefici che la Comunità del Parco potrà avere dallo sviluppo turistico. La metodologia della Carta Europea del Turismo Sostenibile prevede allo stesso tempo una analisi sui possibili “impatti” negativi del turismo. Vale a dire comprendere in che modo l’aumento dei flussi turistici potrebbe “compromettere” la conservazione del patrimonio ambientale e fino a che punto i siti più frequentati possono “sostenere” flussi di visitatori crescenti. Non è operazione agevole l'individuazione di indicatori di sostenibilità del turismo, anche a prescindere dalla componente più sfuggente del concetto, vale a dire quella sociologica. Il rapporto che intercorre tra attività turistica e risorse del territorio è infatti così diretto e immediato da rendere le interrelazioni tra i due sistemi estremamente complesse. E’ preferibile quindi ragionare in un'ottica intertemporale tenendo presente in particolare che in ogni contesto spazio-temporale lo sviluppo turistico si fonda sulla fruizione dello stock di risorse presenti (naturali e di origine antropica). La "produzione turistica" ha dunque come pre-condizioni irrinunciabili le dotazioni e le vocazioni del territorio, che vanno gestite oculatamente. Non si può certo negare la presenza di frequenti motivi di conflitto tra le esigenze di sviluppo economico avanzate dalle popolazioni residenti o dagli operatori economici da una parte e quelle di salvaguardia evidenziate dagli organi pubblici che si occupano di gestione del territorio o da movimenti ambientalisti dall’altra. Per la verità sarebbe interessante poter avere un monitoraggio della capacità di portata degli ecosistemi e verificare i casi di suo superamento, ma a tal fine non si dispone di rilevazioni sufficienti, anche se non è difficile immaginare che in quelle località in cui si verificano, in certi periodi dell’anno, elevate concentrazioni vi siano delle conseguenze negative sull’ambiente. L’obiettivo del presente paragrafo, lungi dall’essere una valutazione di impatto ambientale della politica turistica adottata, è finalizzata a dotare gli organi competenti alle decisioni in materia turistica di elementi aggiuntivi e complementari a quelli già posseduti in loro possesso. Capacità ricettiva teorica Qualora si considerino i posti letto nelle strutture ricettive commerciali (alberghi, agriturismi, alloggi in affitto, rifugi, campeggi) e quelli delle seconde case di proprietà il Parco può ospitare contemporaneamente circa 47.000 turisti stanziali. In teoria si potrebbe avere una situazione in cui per ogni abitante del parco sarebbero presenti quattro turisti. Per avere un termine di paragone si consideri che nelle località turistiche del Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 79 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Trentino, nei giorni di massimo afflusso, si arrivano ad avere fino a 12 turisti per abitante nei comuni con popolazione inferiore ai 1000 abitanti. Le “presenze” effettive sul territorio Un indice interessante, soprattutto al fine di un corretto dimensionamento delle infrastrutture di servizio, è quello che mette in relazione le presenze turistiche nel giorno di massimo afflusso e la popolazione residente. La costruzione dell’indice risulta “complessa” a causa della difficoltà a stimare i flussi di visitatori nel Parco. A tal fine si è fatto ricorso ad un modello che integra diverse fonti: a) dati sugli arrivi e le presenze registrate nelle strutture ricettive “ufficiali” fornite dall’APT Regione Umbria e APTR Regione Marche b) risultati dell’analisi dei flussi di visitatori presso le Case del Parco (fonte: Istituto Pangea) c) risultati dell’analisi del comportamento dei visitatori del Parco (fonte: ACTA, ECONSTAT) Come orizzonte temporale si è considerato il mese di agosto, in particolare i fine settimana. I risultati sono riportati nella tabella seguente: Media dei turisti stanziali presenti ad agosto al giorno strutture ricettive commerciali "ufficiali" (intero territorio 2.733 del Parco) Alloggi in affitto REC Marche 2.000 Alloggi in affitto REC Umbria 1700 Alloggi non REC Marche 1600 Seconde Case (intero territorio del Parco) 7.385 TOTALE 15.418 Escursionisti nel fine settimana ad agosto 36.000 (Elaborazioni ACTA su dati APT Umbria 1999, APTR Marche 1999, Istituto Pangea, Econstat) Nel Parco circolano, in un fine settimana di agosto circa 52.000 persone tra escursionisti (il 70%) e turisti stanziali. In pratica ci sono 4 visitatori per ogni abitante. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 80 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini La densità turistica Sarebbe interessante disporre di un valido indicatore della concentrazione spaziale del turismo, ma la sua costruzione non è agevole. In generale si può dire che nel periodo di massima affluenza ci sono circa 74 visitatori (turisti stanziali ed escursionisti) per Km mq. Qualora si considerano anche i residenti del Parco la densità antropica è di 94 persone per Km mq. Inoltre, considerando il numero di visitatori presso le Case del Parco come indicatore proxi dei flussi turistici di passaggio, i comuni più interessati sono Visso e Arquata del Tronto dove giungono, rispettivamente, il 73% e il 10% dei visitatori del Parco. Infine, qualche dato sui siti ambientali oggetto più di altri di flussi turistici consistenti. Si propone un elenco predisposto dall’Ente Parco che evidenzia sito per sito i problemi derivanti dalla fruizione turistica. Tabella 1. Siti naturali a “rischio” (fonte: Ente Parco Nazionale Monti Sibillini) Comune sito Pintura Lago del Fiastrone Macereto Frontignano M. Prata Pian Perduto di Gualdo Campolungo Madonna dell'Ambro Valleria Infernaccio S. Leonardo Montemonaco (AP) M. Sibilla Piano della Gardosa Le Svolte V. del Lago di Pilato Arquata del Tronto (AP) M. Vettore Forca di Presta C.lle Le Cese - F. Canapine Forca Canapine M. Cappelletta Pian Grande Fiastra (MC) Castelluccio Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company conflitti e rischi Strutture scarichi, rifiuti rifiuti, auto auto, strutture, rifiuti strutture, auto auto, sci di fondo auto auto, rifiuti auto, rifiuti, fuoco rifiuti, chiasso rifiuti, chiasso, erosione auto, erosione auto, rifiuti, fuoco chiasso, erosione chiasso, rifiuti, erosione chiasso, erosione, rifiuti auto, erosione auto, strutture, rifiuti strutture, auto, rifiuti strutture, auto, rifiuti auto, rifiuti, erosione, volo libero, sci di fondo auto 81 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Come si evince dalla lettura della tabella uno dei maggiori problemi legati alla fruizione turistica del Parco è legato all’uso dell’automobile privata. L’auto risulta infatti il mezzo utilizzato dall’85% dei visitatori per accedere e spostarsi all’interno del Parco. In termini numerici si può stimare che nel periodo di massima affluenza circolino all’interno del Parco circa 15.000 veicoli. Infine un altro problema è legato ai rifiuti. Le interviste ai sindaci hanno evidenziato che per i piccoli comuni l’aumento della popolazione durante la stagione estiva comporta notevoli problemi di gestione. Tra questi lo smaltimento dei rifiuti, che deve essere effettuato con lo stesso personale e gli stessi strumenti a disposizione nei mesi invernali (quando la popolazione è notevolmente inferiore). 2.1.3. Le attrazioni culturali La mancanza di un database sufficientemente organizzato del patrimonio culturale del PNMS, ha indotto il gruppo di lavoro a procedere alla compilazione di un “inventario”. L’inventario dei beni esistenti è di carattere numerico e differenziato per tipologia; è stato condotto sulla base delle segnalazioni contenute nelle Guide Rosse TCI e nel materiale di comunicazione prodotto dai vari Comuni che tuttavia è lacunoso. Successivamente, sulla base dell’inventario dei beni esistenti (nelle pagine seguenti Tabella 2), sono stati individuati gli elementi maggiormente attrattivi dell’area Parco. Il metodo seguito consiste, come già visto per la attrazioni naturali, nell’associare gli elementi di pregio indicati dalle guide turistiche principali, di cui una sintetica nazionale (guida De Agostini) e una a carattere regionale (guide Verdi TCI), con quelli segnalati dai rappresentanti della comunità locale. I giudizi di importanza riportati dalle guide sono stati sintetizzati in una scala di tre valori rappresentata graficamente, nella matrice (nelle pagine seguenti Tabelle ), da tre gradazioni di colore. Il colore più scuro (Tabella 3) indica il giudizio di maggiore rilevanza. Un punto di forza delle attrazioni culturali è costituto dal fatto che, utilizzando i finanziamenti del terremoto, si sono resi possibile lavori di riattamento e tutt'oggi lo stato del patrimonio è adeguato. Un punto di debolezza è l'inaccessibilità delle strutture disperse in un territorio non servito sufficientemente dalla rete dei trasporti pubblici. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 82 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 83 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Tabella 2 . Inventario del Patrimonio culturale esistente ABBAZIE CHIE CONVE MONU MURA- MUSEI- PAL PIAZZ RESTI SANTU TEAT SE NTO MENTI PORTE PINACOT AZZI E ARCHEOL ARI RI ECHE OGICI ACQUACANINA 1 2 1 AMANDOLA 1 5 1 1 2 1 2 1 ARQUATA 5 BOLOGNOLA 3 2 C. S. ANGELO 8 1 1 1 CESSAPALOMBO 1 2 2 1 FIASTRA 4 1 1 FIORDIMONTE MONTEFORTINO MONTEGALLO MONTEMONACO NORCIA PIEVE TORINA PIVEBOVIGLIANA PRECI SAN GINESIO USSITA VISSO TOT 1 1 5 Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 10 5 1 6 18 9 9 6 9 6 6 114 2 1 1 4 3 1 2 1 2 1 5 4 2 15 2 1 1 2 3 1 4 3 1 1 19 2 1 3 17 1 1 1 4 1 1 1 1 1 1 2 9 TORRIROCCHECASTELLI 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 1 1 2 2 3 1 3 1 1 1 1 1 1 2 1 8 TRAD. ALT STORI RO TOT CHE 8 2 18 3 6 6 11 8 1 9 2 6 3 19 3 84 1 3 20 11 12 4 10 41 21 17 9 24 9 22 246 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Tabella 3. Gli elementi di pregio COMUNE NOME 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 CHIESA ABBAZIALE S. MARIA DI RIO SACRO CASTELLO VARANO MUSEO DEI FOSSILI MUSEO DELLA CIVILTA' CONTADINA PORTA S. GIACOMO PALAZZO MUNICIPALE CHIESA S. AGOSTINO CHIESA S. FRANCESCO ABBAZIA SS. RUFINO E VITALE TEATRO LA FENICE ROCCA TORRE CIVICA PARROCCHIALE CHIESA MADONNA DEL SOLE CHIESA DI SPELONGA CHIESA FAETE PALAZZO PRIMAVERA VILLA MALVEZZI PARROCCHIALE S. STEFANO CHIESA S. MARTINO CONVENTO S. LIBERATORE LE ROCCHE PALAZZO SIMONELLI ZONA ARCHEOLOGICA MUSEO CIVICO CENTRALE IDROELETTRICA ABBAZIA S. SALVATORE FIASTRA 28 29 CHIESA S. LORENZO CHIESA S. PAOLO FIORDIMONTE 30 ACQUACANINA 1 2 3 4 AMANDOLA ARQUATA DEL TRONTO BOLOGNOLA C. S. ANGELO CESSAPALOMBO 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 CHIESA S. BIAGIO CHIESA S. BENEDETTO CHIESA S. GIORGIO CHIESA S. LORENZO CHIESA S. MARIA IN CASALICCHIO 31 32 MONTEFORTINO MONTEGALLO MONTEMONACO CASTELLO PINACOTECA FORTUNATO DURANTI SANTUARIO MADONNA DELL'AMBRO CHIESA S. AGOSTINO CHIESA S. FRANCESCO PALAZZO LEOPARDI PARROCCHIALE CHIESA S. MARIA IN LAPIDE ABITAZIONI RURALI DIFFUSE Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company GUIDA DE TCI VERDE SIND AGOSTINI RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini COMUNE NOME 44 45 46 47 NORCIA 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 65 66 67 68 69 CHIESA MADONNA DELLA NEVE CHIESA S. SALVATORE (CAMPI VECCHIO) MUSEO NOSTRA TERRA MULINO CHIESA S. AGATA OSPEDALE PELLEGRINI CHIESA MADONNA CASPRIANO 70 MUSEO RAFFAELE CAMPELLI 71 72 CHIESA S. GIUSTO CHIESA S. MARIA MADDALENA 73 74 75 76 77 78 CHIESA S. MARIA ABBAZIA S. EUTIZIO PARROCCHIALE S. ANDREA PARROCCHIALE S. EGIDIO CHIESA ANNUNCIATA CHIESA S. GIOVANNI BATTISTA 64 PIEVE TORINA PIEVEBOVIGLIAN A PRECI MONUMENTO S. BENEDETTO MURA PIAZZA S. BENEDETTO CHIESA S. MARIA ASSUNTA (CASTELLUCCIO) PORTICO DELLE MISURE DUOMO CASTELLINA MUSEO CIVICO PALAZZO COMUNALE PALAZZO BUCCHI PALAZZO COLIZZI ORATORIO S. AGOSTINUCCIO CHIESA S. BENEDETTO CHIESA S. FRANCESCO CHIESA S. AGOSTINO EDICOLA CHIESA S. GIOVANNI CHIESA S. ANDREA (CAMPI VECCHIO) Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company GUIDA DE AGOSTINI TCI VERDE SINDACI RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini COMUNE SAN GINESIO NOME 86 87 MURA PORTA PICENA OSPEDALE DEI PELLEGRINI CHIESA S. AGOSTINO EX CONVENTO AGOSTINIANI COLLEGIATA MUSEO PINACOTECA (EX CHIESA S. SEBASTIANO) CHIESA S. FRANCESCO MONASTERO S. LIBERATO 88 89 90 CHIESA S. MARIA ASSUNTA CHIESA S. STEFANO MUSEO GASPARRI 79 80 81 82 83 84 85 USSITA VISSO PIAZZA DEI MARTIRI VISSANI CHIESA DI S. AGOSTINO MUSEO PINACOTECA COLLEGIATA DI S. MARIA PIAZZA CAPUZI PALAZZO DEI GOVERNATORI PALAZZO DEI PRIORI SANTUARIO MADONNA DI 98 MACERETO 99 PALAZZO DELLE GUAITE 100 MANOSCRITTI LEOPARDI 101 PIEVE MEVALE 102 CHIESA MADONNA DI CARDOSA 91 92 93 94 95 96 97 Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company GUIDA DE AGOSTINI TCI VERDE SINDA RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Figura 1. Il patrimonio culturale censito CESSAPALOMBO DA 31 A 41 SAN GINESIO PIEVEBOVIGLIANA FIASTRA DA 21 A 30 FIORDIMONTE DA 11 A 20 FINO A 10 ACQUACANINA PIEVE TORINA BOLOGNOLA USSITA AMANDOLA MONTEFORTINO VISSO CASTEL S.ANGELO PRECI MONTEMONACO MONTEGALLO NORCIA ARQUATA DEL TRONTO Nella figura è rappresentata la distribuzione dei beni culturali per ambito comunale. Come si può notare il comune con più testimonianze storiche è Norcia. Risultano ricche di beni culturali anche località quali Visso, Fiordimonte e San Ginesio. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Figura 2. Distribuzione per ambiti comunali delle principali attrazioni culturali CESSAPALOMBO DA 15 A 21 SAN GINESIO PIEVEBOVIGLIANA FIASTRA DA 10 A 15 FIORDIMONTE DA 5 A 9 FINO A 4 ACQUACANINA BOLOGNOLA PIEVE TORINA USSITA AMANDOLA MONTEFORTINO VISSO MONTEMONACO CASTEL S.ANGELO PRECI MONTEGALLO NORCIA ARQUATA DEL TRONTO Per principali attrazioni culturali si intendono le testimonianze storiche e il patrimonio culturale citati dalle guide turistiche specializzate sui Parchi. Anche in questo caso Norcia risulta il comune con la maggiore concentrazione. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 2.2. La ricettività Il sistema ricettivo del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, si compone di diversificate tipologie di esercizi, che, convenzionalmente, sono suddivise nelle due macro-categorie: alberghiera ed extra alberghiera. Considerando ambedue i settori di offerta, (comprese le case private iscritte al R.E.C, che costituiscono una sorta di categoria a sé stante, anche se generalmente è assimilata alle strutture extra alberghiere), all’interno dei Comuni facenti parte del Parco sono stati individuati complessivamente: 1414 alloggi privati iscritti al REC (circa 7000 posti letto) 52 esercizi alberghieri (2304 posti letto) 28 agriturismi (circa 450 posti letto) 12 rifugi (circa 300 posti letto) 6 campeggi (circa 1550 posti letto) 3 ostelli (circa 125 posti letto) Analizzando solo il dato relativo ai posti letto, il 53% di questo si riferisce alle case private iscritte al R.E.C. il 22% si riferisce agli esercizi alberghieri (compresi i residence) il 18% è rappresentata dai campeggi il 4% dagli agriturismi il 2% dai rifugi l’1% dagli ostelli L’area del Parco presenta una struttura ricettiva coerente con il contesto rurale e montano delle aree protette, frutto di una trasformazione avvenuta negli ultimi anni e tuttora in atto. Dal 1993, anno in cui si è insediato l’Ente Parco, il sistema dell’offerta, ha aumentato i posti letto, soprattutto in ragione dell’aumento degli esercizi extra-alberghieri. Dagli 8 esercizi agrituristici si è passati agli attuali 28 e diverse strutture sono ancora in via di apertura. Anche il comparto dei rifugi è destinato a crescere, soprattutto con la prossima apertura degli 8 rifugi che costituiscono i punti tappa del Grande Anello dei Sibillini, sentiero pedonale attrezzato che corre lungo il perimetro del Parco. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Figura 3. L'offerta ricettiva "commercializzata" | | | Fonti: Guida del Parco Compagnia dei Parchi 1 Ι | | | 7 Alberghi 3 stelle Alberghi 2 stelle Alberghi 1 stella ∀ campeggi agriturismi Ι Θ rifugi nn Appartamenti in affitto | ∀ 1 Ι Ι Ι Ι Ι Ι Ι 23 Ι Ι Ι 22 | 1 Ι Ι Ι Ι | | | 2 2 Ι | | | Ι Ι | | | | | | | ∀ΘΘ 5 | | ∀Ι | ∀ ΘΘ 9 Ι Ι 24 | | | | | | | | | | | | | Ι Ι Θ 11 | | ∀ Ι Ι 15 | | | | Ι Ι Ι 21 Θ Θ | | | ∀ 1 | | | | ΘΘ 6 Θ Θ 30 Θ Compagnia dei Parchi In questa mappa è evidenziata la distribuzione delle strutture ricettive “visibili”. Vale a dire le struttu “pubblicizzate” attraverso i principali strumenti di comunicazione turistica dell’area. Le strutture evidenziate sono quelle site all’interno dei confini dell’area del Parco. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 2.2.1 La distribuzione territoriale delle strutture ricettive Le ricerche condotte ai fini della predisposizione del Piano del Parco e del PPEES hanno evidenziato la mancanza di integrazione e sinergie produttive nel sistema ricettivo: risultano incongruenze tali da far supporre che, alle implicite differenziazioni esistenti tra i sottosistemi locali, si è sovrapposta l'assenza di una pianificazione strategica per uno sviluppo razionale ed ordinato di un settore di vitale importanza per l’economia locale. I risultati di questo processo incontrollato possono essere sintetizzati in due elementi fondamentali: • disomogeneità distributiva in termini quantitativi ( del numero di posti letto presenti nei vari Comuni) per effetto di una politica di investimenti che non ha tenuto conto delle reali esigenze del mercato e delle potenzialità locali. (non si spiegherebbero altrimenti in alcune località altissimi indici di densità alberghiera che non solo superano di gran lunga le medie nazionali o regionali, ma si discostano dallo stesso valore medio di tutto il Parco, che risulta notevolmente alto). • disequilibri nella distribuzione delle due macro tipologie ricettive (alberghiera ed extra alberghiera) e delle singole tipologie di esercizi ricettivi. In qualche caso si assiste a sistemi di offerta “monotematici” come nel caso di Visso (solo alberghiero) o Cessapalombo e Acquacanina (solo extra alberghiero). Nell'analisi della distribuzione di specifiche tipologie di esercizi vale la pena di segnalare alcuni dati di un certo rilievo: • nel Comune di Norcia vi è concentrato il 55,3% della categoria alberghiera "3 stelle" di tutto il Parco ed un'ulteriore quota di circa il 30% (sempre della stessa categoria) è ubicata in altri due soli Comuni, Visso ed Ussita • molti Comuni riescono ad offrire una sola categoria alberghiera, è il caso di Visso ed Amandola per la categoria "3 stelle" e di Fiastra Bolognola e Montegallo per la categoria "2 stelle". Anche nel settore extra alberghiero, che tuttavia è oggetto di forti cambiamenti in atto, vi sono realtà con picchi di capacità ricettiva: nel settore agrituristico, nel solo Comune di San Ginesio è concentrato quasi il 37% di tutti i posti letto disponibili nel Parco, mentre tutti gli altri Comuni in cui è presente questa tipologia di offerta si attestano su una quota media del 10%. Gli ostelli ed i rifugi sono tra le strutture finora (ma nel corso del 2001 si apriranno diverse strutture) più concentrate sul territorio: in Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini particolare a Montefortino si trova il 65% dei posti letto di tutti i rifugi, gli ostelli sono localizzati in due soli Comuni (San Ginesio ed Amandola). Una distribuzione più equilibrata è invece quella dei campeggi nei sei Comuni che presentano questo tipo di struttura (per un totale di 261.000 mq.) In relazione agli appartamenti privati dati in affitto, il Comune di Ussita, da solo, detiene quasi il 40% di tutti gli appartamenti registrati nel Parco, tuttavia il dato va preso con cautela per la notoria tendenza di questo settore a sfuggire ai processi di rilevazione statistica Figura 4. Densità del sistema ricettivo POSTI LETTO PER 100 ABITANTI 100 - 176 (2) 50 - 100 (2) 30 - 50 (3) 10 - 30 (3) 0 - 10 (8) CESSAPALOMBO SAN GINESIO PIEVEBOVIGLIANA FIASTRA ACQUACANINA FIORDIMONTE Sono compresi i posti letto in alberghi, esercizi complementari e alloggi iscritti al REC BOLOGNOLA PIEVE TORINA USSITA AMANDOLA MONTEFORTINO VISSO MONTEMONACO CASTELSANTANGELO SUL NERA MONTEGALLO PRECI NORCIA ARQUATA DEL TRONTO Elaborazione ACTA su dati Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 2.2.2 Il mercato delle case in affitto Nell'analisi della capacità ricettiva del Parco emerge che le case in affitto risultano la principale forma di alloggio offerta, coerentemente con la struttura ricettiva prevalente dei sistemi rurali e delle aree protette. Ma se si considera la “visibilità” delle strutture, cioè la possibilità dei turisti di acquistare il servizio tramite i sistemi istituzionali (Pro Loco, agenzie…) e informali (passaparola), l’offerta di alloggi in affitto risulta fortemente problematica. Infatti, gli alloggi “visibili” (Catalogo Compagnia dei Parchi), risultano essere circa 200, cioè solo il 20% dell’intera offerta di alloggi iscritti al REC. Si ritiene che tale scarto sia principalmente dovuto al fatto che l’iscrizione al REC sia stata fatta per motivi di contingenza fiscale, piuttosto che per finalità commerciali. A ciò si aggiunga che si è riscontrata in alcune ricerche, effettuate ai fini della redazione dei Piani del Parco, una scarsa propensione da parte dei proprietari delle abitazioni disponibili, ad affittare camere o appartamenti per esigenze turistiche: probabilmente questo accade perché gli stessi proprietari tendono a preservarsi l’uso e la disponibilità delle abitazioni per i periodi feriali estivi (non a caso si riscontra un alto tasso di turismo di ritorno), oppure per il fatto che alcuni di questi appartamenti non sono praticamente utilizzabili per il periodo invernale (assenza del riscaldamento…). La valorizzazione turistica degli edifici non abitati potrebbe costituire una grande opportunità per il recupero ed il restauro dei centri storici o di edifici di particolare valore storico e culturale dei nuclei abitativi rurali, rappresentando un intervento di valorizzazione non solo di natura economica, ma anche sociale ed ambientale (non a caso questa possibilità è prevista espressamente dalla stessa Legge quadro sulle Aree protette). Le opportunità sono dovute a: • domanda in crescita verso queste forme di accoglienza • possibilità di redditi integrativi per i proprietari e contributo alle pari opportunità (si pensi ai numerosi corsi di formazione per l'imprenditorialità femminile e per la gestione di alloggi Bed and Breakfast) • recupero patrimonio edilizio. Uno Studio recente della Compagnia dei Parchi (Turismo Ambiente e Comunicazione nelle Aree Protette, CARSA 2000) ha preso in esame le opportunità che derivano dalla valorizzazione del Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini patrimonio edilizio non utilizzato relativamente al Parco dei Monti Sibillini. Le conclusioni a cui lo studio arriva sono le seguenti: • su un patrimonio edilizio di 4.500 abitazioni non utilizzate, circa 1.000 ricadono in aree ad alta vocazione turistica • tra le 1000 abitazioni in affitto, 600 possono essere immesse in tempi brevi sul mercato e, calcolando che per ogni abitazione si prevede un fatturato di circa 10 milioni l’anno, il giro d’affari diretto attivabile direttamente dalla rivalutazione delle seconde case sarebbe circa 6 miliardi, ai quali vanno aggiunti circa 5 miliardi di indotto • la ricaduta occupazionale stimata, diretta e indotta, è di circa 100 addetti (tra saltuari e fissi) Uno stimolo non trascurabile all’apertura di nuovi esercizi è costituito dalla nuova legge sul B&B (L.R. 8/2000) varata dalla Regione Marche. L’Amministrazione Regionale marchigiana cogliendo lo spirito della formula ricettiva, basata sul rapporto diretto tra turista e territorio, ha disposto che la colazione, un elemento costitutivo del prodotto, debba essere preparata in casa utilizzando almeno il 70% dei prodotti locali. Recentemente, anche la Regione Umbria si è dotata di uno strumento legislativo specifico per il Bed and Breakfast. La legge è stata deliberata dal Consiglio Regionale alla fine del dicembre 2000. Il Bed & breakfast è la formula ricettiva che, negli ultimi anni, ha avuto una notevolissima diffusione sulla spinta delle politiche di valorizzazione dei centri montani (in particolare i progetti “borgo albergo”) e di inserimento delle categorie svantaggiate nel mondo del lavoro imprenditoriale. Importata dal mondo anglosassone, ha avuto in Italia una fase di sperimentazione spontanea nelle grandi città d’arte, coprendo il fabbisogno dei posti letto nei periodi di punta. La consistenza dell’offerta di B&B nel Parco non è facilmente quantificabile. Le guide specializzate riportano due esercizi, ma le interviste con i Sindaci hanno evidenziato che esistono sempre più numerose richieste di autorizzazione. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Figura 5. Distribuzione delle seconde case per ambito comunale CESSAPALOMBO POSTI LETTO SECONDE CASE SAN GINESIO PIEVEBOVIGLIANA 5.050 - 6.670 (1) 3.440 - 5.050 (1) 1.830 - 3.440 (7) - 1.830 (9) 220 FIASTRA FIORDIMONTE ACQUACANINA PIEVE TORINA BOLOGNOLA USSITA AMANDOLA MONTEFORTINO VISSO MONTEMONACO CASTEL S.ANGELO PRECI MONTEGALLO NORCIA ARQUATA DEL TRONTO Elaborazione ACTA su dati ISTAT Nel grafico sono evidenziate le seconde case, l’alloggio di una componente fondamentale della domanda turistica attuale: “il turismo di ritorno”. Si stima che il 20% di esse siano inutilizzate. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 2.2.3 Il mercato alberghiero Il Parco è un territorio ad altissima densità alberghiera: l'indice di densità alberghiera risulta essere di 1500 posti letto per abitante. Paradossalmente le uniche due regioni che superano il valore relativo al Parco sono la Valle d'Aosta (con 2024 posti letto per abitante) ed il Trentino (con 2658 p.l. per ab.) che notoriamente godono di flussi turistici di gran lunga superiori e abbastanza distribuiti nell'arco dell'anno. Figura 6. Concentrazione territoriale dell'offerta alberghiera PIEVETORINA 1 FIASTRA 1 PRECI 1 MONTEGALLO 1 BOLOGNOLA 3 1 AMANDOLA 1 SAN GINESIO 2 MONTEFORTINO 1 1 CASTELSANTANGELO 1 1 *** ** * 3 1 MONTEMONACO 2 2 VISSO 2 ARQUATA 2 3 3 USSITA 3 6 NORCIA 0% 10% 20% 1 30% 40% 50% 60% 4 70% 80% 90% 100% Il grafico riporta il numero di alberghi (e il peso percentuale) per tipologia presenti in ogni comune Elaborazioni ACTA su dati ISTAT, APTR MARCHE, APT UMBRIA Il numero medio è di circa 40 letti per esercizio, rispetto a una media italiana di 53, della regione Marche 55 e dell’Umbria di 48. Solo 11 esercizi su 48 hanno più di 60 posti letto, di cui 8 localizzati a Norcia, 2 a Ussita e uno ad Amandola. La presenza di strutture con dimensioni inferiori alla media costituisce un dato positivo in relazione al minore impatto da un punto di vista ambientale e paesaggistico, ma, in realtà, introduce un fattore di fragilità finanziaria ed economica nel tessuto imprenditoriale, in quanto la gestione di piccole strutture rende difficile l’operazione di abbattimento dei costi fissi e di gestione, già Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini di per sé compromessa dall'elevato indice di stagionalità dei flussi turistici. Si aggiunga che una così limitata capacità delle strutture alberghiere rappresentano un problema per i gruppi organizzati (per esempio scolaresche), per l’accoglienza dei quali sono necessarie strutture alberghiere con una disponibilità di almeno 50 posti letto o di 25 camere. In alcune località, inoltre, dagli anni del dopoguerra fino agli anni settanta, si sono verificati disastrosi interventi speculativi, dannosi sia da un punto di vista ambientale che strettamente economico: come a Ussita (ed in modo più limitato Castelsantangelo, Fiastra, Bolognola), dove schiere di strutture turistiche "fantasma", hanno generato e continuano a generare altissimi costi per il territorio e per l’economia della stessa comunità locale, soprattutto se si considera lo scarso indice di utilizzazione degli alberghi e delle infrastrutture create per la fruizione di un turismo invernale che negli ultimi anni ha segnato il passo. Figura 7. Distribuzione degli esercizi e dei posti letto alberghieri ESERCIZI E POSTI ALBERGHI 3 606 - 802 (1) 408 - 606 (0) 210 - 408 (1) 12 - 210 (12) 0 1 1 Fonti: Parco Nazionale Monti Sibillini, 2000 Osservatorio Turistico Regione Marche, 2000 F. Alaimo, Il sistema di ricezione turistica nel PNMS, lavoro propedeutico al PPES, 1998 In particolare si è fatto ricorso a quest’ultimo lavoro per la rilevazione dei posti letto di C. S. Angelo, Montemonaco e Visso. Nel comune di Montemonaco si considera anche la presenza di 3 residence alberghieri. 1 3 (0) 2 1 2 7 2 6 1 13 La mappa evidenzia la capacità ricettiva alberghiera del Parco, espressa in termini di esercizi (il numero) e di posti letto (il colore). 4 Elaborazione ACTA su dati ISTAT Nell'analisi della composizione del settore, dai dati risulta che vi è una prevalenza massiccia delle categorie alberghiere più basse: si riscontra una totale assenza delle categorie di esercizi a quattro e cinque stelle, mentre più del 60% degli esercizi è composto dalle categorie a 1 e 2 stelle; gli esercizi appartenenti alla categoria “tre stelle” invece occupa il 38% della composizione totale ed una minima quota interessa infine i residences, che convenzionalmente vengono assimilati alla categoria 3 stelle. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Tuttavia non sempre vi è corrispondenza tra categoria dichiarata ed il livello di qualità e dei prezzi, in quanto si verificano casi in cui, secondo notizie fornite dalle APT, esercizi che dispongono dei requisiti necessari per appartenere ad una data categoria possono decidere, per strategie legate alla domanda turistica disponibile, di auto-declassarsi. Inoltre bisogna considerare che i criteri di classificazione non sono sempre omogenei, in quanto i parametri di riferimento per definire la categoria di appartenenza sono definiti dalle leggi regionali mentre l'attribuzione vera e propria viene concessa, o dalle AAPT o dalle Provincie. In futuro, il livello di frammentazione dei parametri di classificazione potrebbe aumentare ulteriormente perché, secondo le ultime disposizioni normative di carattere regionale, le competenze dovranno passare ai singoli Comuni. C'è da dire che il mercato locale attualmente non sembra assolutamente pronto per accettare sistemi volontari di garanzia di determinati standard nella qualità del servizio ( sistemi di certificazione di qualità) che invece dovrebbero avere un importanza strategica, non solo nell'interesse primario del consumatore, ma anche perché introdurrebbero un fattore di competitività fra le imprese del settore. 2.2.4. Il mercato extra alberghiero Per una valutazione dettagliata sulle caratteristiche strutturali e sugli indicatori di consistenza dell'offerta extra-alberghiera, vi sono due ordini di difficoltà: • esistono differenze tra le varie categorie di esercizi di cui è composto il settore (basti pensare a quanto sono diversamente strutturati un campeggio ed un ostello) • non vi è nessuna definizione degli indicatori di riferimento per le diverse tipologie (basti pensare alla difficoltà ad individuare il “posto letto" in un camping, o al diverso modo di classificare la capacità ricettiva di una struttura agrituristica, a volte facendo riferimento alle camere, a volte alle “unità abitative"). • Tale difficoltà è sottolineata dai differenti modi attraverso cui vengono raccolti e classificati i dati dalle diverse APT di zona, dall'ISTAT e dalle altre fonti d'informazioni. La ricettività extra alberghiera è presente nel territorio del Parco con 49 esercizi e circa 2500 posti letto, ai quali vanno aggiunti i 1414 esercizi delle abitazioni private alle quali corrispondono 6967 posti letto: complessivamente, quindi la capacità ricettiva di questo settore ammonta a 9167 posti letto. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini In primo luogo ci pare opportuno suddividere le strutture extra alberghiere in due grandi aree: nella prima rientrano solo le case private iscritte al R.E.C., mentre nella seconda tutti gli altri esercizi complementari (campeggi, aziende agrituristiche, ostelli, rifugi). I dati mettono in luce come le case e gli appartamenti in affitto costituiscono non solo la parte più consistente del settore extra alberghiero, (circa 7000 posti letto contro i 2200 di tutti gli altri esercizi, tanto da costituire il 76% di tutti i posti letto extra alberghieri), ma anche di tutto il sistema ricettivo nel suo complesso. Figura 8. Distribuzione degli esercizi e dei posti letto agrituristici ESERCIZI E POSTI LETTO CESSAPALOMBO AGRITURISMI 7 SAN GINESIO 2 PIEVEBOVIGLIANA FIASTRA 88 - 112 3 (1) FIORDIMONTE 64 - 88 (1) 40 - 64 (2) 16 - 40 (7) 0 PIEVE TORINA 1 ACQUACANINA 1 USSITA (0) La mappa evidenzia la capacità ricettiva alberghiera del Parco, espressa in termini di esercizi (il numero) e di posti letto (il colore). Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company CASTEL S.ANGELO 1 2 MONTEFORTINO 3 MONTEMONACO MONTEGALLO PRECI NORCIA 4 2 VISSO Fonti: Parco Nazionale Monti Sibillini, 2000 I posti letto sono frutto di una stima basata sull’attribuzione di un numero medio di 16 posti per ogni agriturismo . AMANDOLA BOLOGNOLA 2 ARQUATA DEL TRONTO RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini L’agriturismo L’“agriturismo” registra una consistenza del 18% circa sul totale dei posti letto (circa 450 posti letto per 28 esercizi) e si pone al secondo posto per consistenza ricettiva. Il settore rappresenta una tipologia di offerta turistica ideale in una prospettiva economica di sostenibilità ambientale. La ristrutturazione dei casolari agricoli a fini turistici rappresenta una valida risorsa da utilizzare per creare ospitalità senza provocare impatto sul paesaggio, ma rende possibile anche una attenta e diretta fruizione delle risorse ambientali e del patrimonio storico e culturale presente nei piccoli nuclei urbani. In questi ultimi anni, il fenomeno ha assunto una dinamica di sviluppo davvero sorprendente, che va molto al di là del tasso generale di crescita di tutte le altre strutture ricettive. Dal 1993 al 1999 infatti, sono sorte 24 nuove aziende per un totale di 400 posti letto, determinando un tasso di crescita totale di circa il 320%; Grazie a questo recente processo di crescita, circa i tre quarti del totale degli esercizi hanno un'età media di circa tre anni; si è ampliata pure l'area geografica interessata da queste strutture, anche se ancora vi sono dei Comuni completamente scoperti: nel 1993 le realtà agrituristiche si concentravano in quattro Comuni, mentre adesso i Comuni coinvolti sono nove, distribuiti nei diversi versanti del Parco. Come già evidenziato negli studi propedeutici alla redazione dei Piani del Parco, in questo campo si assiste spesso ad un uso improprio del termine “agriturismo” da parte di operatori economici che in realtà non hanno nessun legame con la tradizione e la cultura agricola vera e propria. Si rischia in tal modo di vanificare la concreta possibilità che si sviluppi un’offerta di qualità in grado di soddisfare le reali aspettative della domanda e di creare contraccolpi sull’immagine complessiva del Parco. Gli ostelli e i rifugi Le strutture a cui si rivolge il segmento di domanda giovanile o caratterizzato da motivazioni strettamente legate alla fruizione delle risorse naturalistiche del Parco, sono gli Ostelli, i Rifugi, i Campeggi, le aree attrezzate per camper. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Figura 9. Distribuzione per ambito comunale di rifugi ed ostelli POSTI LETTO 100 2 81 - 63 - 80 (1) 44 - 62 (1) 25 - 43 0 (1) 2 (2) (11) 2 N. ESERCIZI 2 Fonti: F. Alaimo, Il sistema di ricezione turistica nel PNMS, lavoro propedeutico al PPES, 1998 Parco Nazionale Monti Sibillini, 2000 Il numero dei rifugi (12) è basato sulle rilevazioni del Parco, mentre per il numero dei posti letto, poiché non tutti ancora ne sono dotati, si è fatto ricorso al lavoro di Alaimo. 3 2 2 La Regione Marche ha recentemente approvato una legge che la pone all’avanguardia nella regolamentazione del settore dei Campeggi. Infatti, nel prendere atto che il mercato è cambiato, la nuova normativa prevede una equilibrata integrazione delle piazzole di sosta con le unità abitative fisse e la realizzazione di strutture di servizio commerciali, sportive e ricreative. Introduce inoltre numerose novità: oltre al marchio di qualità e a un maggiore rigore nella classificazione delle strutture, viene previsto l’allestimento delle piazzole di sosta attrezzate per il turismo itinerante, adiacenti ai campeggi e la realizzazione di strutture mobili per ospitare coloro che non dispongono di tende o roulotte. I titolari o i gestori dei campeggi, potranno poi esercitare anche l’attività di ristorazione a favore dei campeggiatori. Nel caso di applicazione di prezzi superiori a quelli indicati nelle apposite tabelle o di carenza nella gestione delle strutture, i consumatori potranno presentare reclami. Si rinvia alla deliberazione della Giunta Regionale n. 3031 del 29/11/99, per i requisiti obbligatori dei campeggi. Infine, una delle modalità di fruizione proprie dell’ecoturismo è quella del turismo itinerante. La Regione Marche, nel 1996 è stata la prima Regione Italiana a regolamentarla, con l’obiettivo d'incentivare i Comuni a realizzare, sul proprio territorio, aree attrezzate da adibire alla sosta di autocaravan e caravan prevedendo, per la loro realizzazione, l’assegnazione di appositi contributi. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Figura 10. Distribuzione dei campeggi e dei posti letto (stimati) nei campeggi. ESERCIZI E POSTI LETTO CAMPEGGI 780 - 560 - 780 (0) 340 - 560 (0) - 340 (5) 120 1.000 0 (1) 1 (0) 1 1 1 1 1 Elaborazione ACTA su dati ISTAT 2.2.5 I nodi da sciogliere della ricettività Nella valutazione complessiva, il problema della stagionalità dei flussi turistici costituisce uno dei principali nodi da risolvere ai fini del rilancio economico dell’economia turistica. E' interessante notare come il valore che si riferisce alla percentuale di esercizi che dichiarano di rimanere aperti al pubblico tutto l’anno (escluso ovviamente il periodo di chiusura per ferie), si attesta intorno all’80% del totale. Esso indicherebbe una buona propensione degli operatori a prolungare il livello di fruibilità ricettiva oltre l’esigenza reale della domanda (si ricorda, a questo proposito, che la stagione turistica si riduce per lo più ad un periodo di 2 mesi l’anno). Tale valore si differenzia tra le diverse tipologie di esercizi. Vi è una generale tendenza del settore alberghiero a tenere alta la percentuale di apertura annuale. Ma i valori si differenziano molto anche all’interno di ogni singola classe: ad esempio, tra la categoria tre stelle e quella una stella vi è una differenza di otto punti percentuali in favore della categoria tre stelle. Le differenze sono ancora più marcate nel settore extra alberghiero: la media generale di tutto il settore (in cui non vengono considerate le case private) denota un valore del 41% circa; in particolare, emerge un valore molto basso per i campeggi ( 16%) ed un valore relativamente alto per le aziende agrituristiche (42% Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini circa); sorprendente il dato relativo ai rifugi, dei quali nessuno dichiara di stare aperto per tutta l’intera stagione (cosa paradossale, in considerazione della particolare tipologia di turisti alla quale questi esercizi sono destinati) In relazione all'offerta di servizi complementari, la percentuale di esercizi che offrono servizi complementari (anche in convenzione con soggetti terzi), si aggira intorno al 47%, presentando delle notevoli differenze tra i due principali settori ricettivi: tra le strutture alberghiere infatti, solo il 38 % di queste presentano almeno un servizio complementare mentre tra gli esercizi extra alberghieri risultano essere quasi il 53%. Anche in questo caso, le differenziazioni tra categorie di esercizi sono notevoli e ne rispecchiano le specifiche caratteristiche: nel settore alberghiero, per esempio, si va da un valore del 15% circa degli alberghi ad “una stella”, ad un valore di gran lunga più alto degli alberghi a “tre stelle” (quasi 59%) ; viceversa, nel settore extra alberghiero, la media generale è tenuta bassa dalla categoria “rifugi” la quale presenta un valore dello 0%; invece le altre tipologie evidenziano percentuali abbastanza alte, soprattutto per quanto riguarda i camping (83,3%). In definitiva, i dati non permettono di valutare -e ciò costituirà l'oggetto d'indagine della seconda fase del processo di elaborazione della Strategia del turismo sostenibile, cioè dei gruppi di lavoro che coinvolgeranno gli operatori turistici del Parco- se per l'offerta dei servizi complementari le strutture ricettive si avvalgono, come dovrebbero, dei servizi del territorio , formando una vera e propria filiera turistica attorno ai bisogni dei visitatori. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 2.3. Ristorazione, gastronomia e artigianato 2.3.1 Le strutture della ristorazione Nel Parco sono presenti 153 esercizi tra ristoranti, pizzerie, trattorie e osterie, agriturismi: gli esercizi sono distribuiti all’interno dei vari Comuni, in stretta relazione con le strutture ricettive presenti, anche perché gran parte degli esercizi di ristorazione sono strutture comprese in alberghi o in altre servizi extra alberghieri. La classificazione proposta dalla guida del Parco è la seguente: 41 ristoranti-alberghi 28 agriturismi 27 ristoranti 18 ristoranti pizzerie 11 ristoranti rifugi 7 pizzerie 6 trattorie 3 osterie 3 ristoranti tipici 3 ristoranti pizzerie 3 ristoranti residence 2 ristoranti con camere 1 spaghetteria Per quanto riguarda la composizione, vi è una certa prevalenza dei ristoranti sulle trattorie/pizzerie, il che può far trasparire uno sbilanciamento dell'offerta sul segmento di domanda con maggiore disponibilità di spesa; ma per avvalorare questo tipo di considerazione sarebbe necessario disporre di dati più articolati sia sulla qualità e sui prezzi dei servizi offerti, che sulle caratteristiche di consumo della domanda. Un elemento che introduce un fattore di criticità nella qualità dei servizi ristorativi riguarda l'organizzazione degli orari di apertura e dei turni di chiusura che non riesce a garantire una disponibilità continua e diffusa dei servizi pubblici. Spesso si tiene conto più delle esigenze e dei tempi degli stessi gestori che non di quelli dei turisti. E' da sottolineare infine che nel Parco, territorio in cui sono presenti numerosi prodotti tipici , vi è una forte carenza di ristoranti tipici ( come struttura architettonica e di arredo) , che dovrebbe invece rappresentare un naturale punto di forza del territorio. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini La guida del Parco ne indica solo tre, ma, attraverso un'indagine condotta con l’ausilio delle guide specializzate nel settore si è riusciti a costruire un quadro più completo, che tuttavia non oltrepassa il numero di sette, rappresentando il 10% dell’offerta tipica locale . La distribuzione geografica indica una forte concentrazione a Norcia (4 su 7). Figura 11. Distribuzione dei esercizi di ristorazione per i sistemi locali individuati dal PPES N. ESERCIZI 26 - 41 (2) 16 - 25 (2) 6 - 15 (2) 1 - 5 (3) PIEVEBOVIGLIANA 6 FIORDIMONTE 6 ESERCIZI DI RISTORAZIONE (RISTORANTI-PIZZERIE-TRATTORIE) 6 6 SAN GINESIO PIEVE TORINA 23 - 28 (2) 8 - 13 (1) 5 - 7 (2) VISSO USSITA 1 - 4 (4) CASTEL S.ANGELO SERVIZI DI RISTORAZIONE (BAR) 6 CESSAPALOMBO FIASTRA ACQUACANINA BOLOGNOLA 9 - 13 (5) 6 3 - 8 (1) 6 1 - 2 (3) PRECI NORCIA 6 6 6 Elaborazione ACTA su dati Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 6 6 AMANDOLA MONTEFORTINO MONTEMONACO MONTEGALLO ARQUATA DEL TRONTO RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 2.3.2. I prodotti gastronomici e l’artigianato del Parco L'importanza strategica del comparto enogastronomico è andata progressivamente crescendo negli ultimi anni. L’enogastronomia rappresenta oggi la motivazione principale per molte fasce di utenti, collocandosi tra i turismi emergenti. Basti solo pensare che ne 1999 presso le aziende vinicole italiane si sono registrate circa 2,5 milioni di visite. Il turismo enogastronomico è una forma di turismo culturale, basato sulla conservazione dei territori agricoli, che può portare benefici a diverse categorie di persone (dagli agricoltori, dagli allevatori agli albergatori, ai ristoratori, ai commercianti di prodotti locali ) e che ben si addice alle finalità del Parco. Figura 12. Distribuzione dei prodotti tipici e dell'artigianato per sistemi locali CESSAPALOMBO FIASTRA ACQUACANINA BOLOGNOLA DISTRIBUZIONE DEI PRODOTTI DELL’ARTIGIANATO 1 - 2 PIEVEBOVIGLIANA FIORDIMONTE (8) 0 DISTRIBUZIONE DEI PRODOTTI GASTRONOMICI PIEVE TORINA 4 - 11 (2) 1 - 3 (6) SAN GINESIO VISSO USSITA AMANDOLA MONTEFORTINO MONTEMONACO CASTEL S.ANGELO 0 PRECI NORCIA Elaborazione ACTA su dati Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company MONTEGALLO ARQUATA DEL TRONTO RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Dal momento che l’agricoltura e l’allevamento costituiscono l’economia tradizionale del territorio, la presenza di prodotti alimentari locali è molto diffusa sul territorio e, ultimamente, si stanno compiendo notevoli passi nell'acquisizione di certificazioni riconosciute a livello ufficiale (certificazioni d'origine controllata, Appenninia, Slow food…). Il polo della tipicità è prevalentemente ubicato nel sistema Norcia–Preci, in cui le lenticchie di Castelluccio e il prosciutto di Norcia, già di rinomanza nazionale, hanno recentemente conseguito il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta). La norcineria, ovvero l’arte della lavorazione del maiale, è conosciuta a livello internazionale ed è alla base di una fiorente industria del turismo enogastronomico. Un indice significativo è dato da una struttura ricettiva extralberghiera nell'area di Preci che ha attirato circa ventimila presenze nel 1999, di cui più della metà straniere, cioè il 15% delle presenze dell’intero sistema Norcia–Preci pubblicizzando sui mass media il messaggio "Vieni a fare il maiale con noi !" Pregiato è anche il tartufo nero, che costituisce l'occasione di richiamo ad una sagra-mercato annuale a Norcia. Sul versante maceratese, le Comunità Montane delle Alte Valli del Fiastrone, Chienti e Nera e Alte Valli del Potenza e dell’Esino hanno dato vita ad un marchio promozionale del territorio (“Appenninia”) legato alla produzione di salumi, fra i quali il ciauscolo, di legumi, di cereali biologici, di formaggi, di prodotti del bosco, del tartufo nero di Visso. Altri prodotti tipici sono le mele rosa dei Sibillini prodotte a Montefortino, il miele e le castagne diffusi ovunque. A Castel Sant’Angelo, infine, viene imbottigliata un’acqua minerale, Acqua Nerea, che attualmente è l'unico prodotto che riporta il logo del Parco. Di seguito vengono specificati i luoghi di produzione dei diversi prodotti: Tabella 2. I Prodotti tipici citati dall’Atlante Slow Food Farro Cicerchia Lenticchia di Castelluccio Pecorino Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company Castelsantangelo, Castelluccio, Preci Castelsantangelo, Norcia, Castelluccio Castelluccio, Castelsantangelo Visso e ovunque Castelsantangelo, Ussita, Visso RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Ciauscolo Miele Ceci Roveglia Castagne/marroni Tartufo bianco Tartufo nero Tartufo nero pregiato Norcineria Mele rosa dei Sibillini Acqua Nerea ovunque Pievebovigliana Castelsantangelo, Norcia e Castelluccio Montegallo,Montemonaco,Arquata,Ca stelsantangelo Pievebovigliana, Amandola, Fiastra, Montefortino Norcia, Visso Norcia, Preci, Visso Montefortino Castelsantangelo L’artigianato Di minore spicco risulta la produzione artigianale del Parco. Il territorio non offre prodotti particolarmente rinomati. Di grande interesse tuttavia è la produzione del carbone secondo il metodo tradizionale delle carbonaie ad Arquata, Cessapalombo e Acquacanina, oggi commercializzato nel circuito Coop. Altre produzioni segnalate sono quella del ferro battuto ad Amandola, Pieve Torina, Visso e Preci, derivante quest’ultima dalla tradizione della Scuola Chirurgica Preciana e sorta originariamente come produzione di ferri chirurgici; quella di tessuti a Pievebovigliana e Visso; il restauro di mobili antichi ad Amandola. 2.4. Sport, intrattenimento ed eventi L’offerta di svago e di eventi in grado di attrarre visitatori non appare sufficiente rispetto alla ricchezza di attrazioni naturali e culturali presente sul territorio. Sono poche, infatti, le realtà imprenditoriali che organizzano e gestiscono servizi fruibili dal turista in tutte le ventiquattro ore della giornata. Sono presenti servizi a carattere sportivo (sebbene esistano notevoli differenze nei Comuni nella dotazione e nella qualità) mentre sono episodici quelli dedicati all'intrattenimento. Finora questi sono stati legati allo sviluppo dell’associazionismo e, conseguentemente, al momento attuale, risentono dei problemi legati allo spopolamento, al pendolarismo lavorativo, alla fuga dei giovani, all’invecchiamento della popolazione. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 2.4.1. Gli sport invernali Sotto la spinta di politiche pubbliche di sviluppo basate sul potenziamento del turismo invernale , le caratteristiche altimetriche e climatiche dei Monti Sibillini hanno portato, a partire dall'ultimo dopoguerra, alla realizzazione di alcune stazioni sciistiche come quella, abbastanza nota, di Frontignano (Ussita). Negli anni più recenti, la contrazione dei mesi innevati e la concorrenza delle stazioni sciistiche alpine e delle vicine stazioni abruzzesi, hanno determinato un forte calo del turismo invernale e un conseguente invecchiamento degli impianti che, attualmente, sebbene vi siano in progetto ristrutturazioni e ampliamenti, hanno un mercato di carattere prevalentemente locale. Le dimensioni delle strutture sciistiche sono piuttosto contenute: dei 35 impianti, 27 sono sciovie, 6 sono seggiovie, è attiva una stazione per lo sci da fondo e una cabinovia. Ogni località sciistica, ad eccezione di Acquacanina, è dotata di una scuola di sci. Occorre rilevare inoltre la presenza, ad Ussita, di uno stadio del ghiaccio di rilevanza regionale. La funzionalità delle attrezzature sciistiche è allo stesso livello delle stazioni appenniniche minori. Infatti, le località appenniniche più frequentate come Abetone, Roccaraso e Scanno dispongono di una capacità di elevazione degli impianti di risalita pari rispettivamente a 4,5 e 6,8 milioni di persone/ora4 Tabella 5. Impianti sciistici del PNMS5 LOCALITA’ ACQUACANINA ARQUATA DEL TRONTO BOLOGNOLA C. S. ANGELO USSITA TOT N. IMPIANTI Di cui F 1 10 1 7 4 13 35 4 1 10 LUNG H. TOT (Km) 4,777 7 4 6 27 3,575 2,380 11,319 22,051 SC S 6 6 FU 1 1 LUNG H. MEDIA 478 511 595 871 - PORTA N. TA IMPIANTI ORARI OMOLOG A ATI 1 5590 0 4800 2445 7908 - Fonte Istat , Nono Rapporto sul turismo Italiano 2000 Fonte: elaborazione ACTA su dati Regione Marche -Servizio Turismo e Attività ricettiva (Legenda: F=fondo, SC=sciovia, S=seggiovia, FU= funivia) 5 Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 1 1 1 4 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 2.4.2 Gli sport della natura Con questo termine si fa riferimento a quelle pratiche sportive coerenti con un contesto naturalistico e montano. Alcune di esse possono essere considerate servizi indispensabili per l’offerta di turismo nel Parco (l’equitazione, la mountain bike…), altre tipologie, già presenti nel territorio (si pensi alla scuola di volo libero (deltaplano, parapendio…) di Castelluccio, al centro di pesca sportiva di San Ginesio, alla possibilità di fare roccia, di praticare canoa, rafting sul fiume Nera e a tutti gli sport che si fanno a diretto contatto con la natura) possono rappresentare delle grandi attrazioni per il turista della natura ed un fortissimo richiamo a visitare il Parco. Nel rigoroso rispetto dei vincoli definiti dal Parco, tali settori dovranno essere potenziati ed organizzati in tutta la loro filiera. Nella tabella di seguito vengono presentati i Comuni dove hanno luogo alcune di queste attività: Tabella 6. Sport della natura nel PNMS 6 LOCALITA’ BOLOGNOLA FIASTRA FIORDIMONTE MONTEFORTINO NORCIA SAN GINESIO USSITA EQUITAZ. X X X X X MOUNT. VOLO GOLF BIKE LIBERO X X X X X X ROCCIA CANOA RAFTING X X X X 2.4.3 Gli altri impianti sportivi Per quanto riguarda le strutture sportive “classiche” ogni Comune è dotato di qualche struttura fra campi da tennis, campi da bocce, campi da calcio e campetti polivalenti per pallacanestro/pallavolo. Alcuni Comuni presentano un’offerta più qualificata, come San Ginesio, che dispone di un centro addestramento tennis della Federazione Italiana del Tennis con circa 14 campi, e Norcia, dotata di un centro sportivo che ospita atleti e squadre impegnate nell'agonismo. Anche Ussita dispone di una buona dotazione di impianti, se si considera l’esistenza delle due piscine di cui una coperta, ma i costi di gestione, assolutamente sperequati rispetto all'utilizzo delle strutture, rendono nei fatti non disponibili le piscine se non per due mesi l’anno. 6 Fonte: materiale di comunicazione dei Comuni Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company PESCA SPORT RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Tabella 6. Impianti sportivi del PNMS CAMPI N. POLIVALE CALCE MINI LOCALITA’ TENNIS SPORTI BOCCE PISCINE IMPIAN NTE TTO GOLF VI TI ACQUACA 1 1 1 3 NINA BOLOGNO 1 1 2 LA C. S. 1 1 1 1 4 ANGELO FIASTRA 1 2 2 5 FIORDIMO 1 1 1 3 NTE NORCIA 1 1 1 1 2 1 8 PIEVE 1 1 1 3 6 TORINA PIEVEBOVI 1 1 1 1 1 5 GL. SAN 2 1 1 4 GINESIO USSITA 1 1 2 1 5 VISSO 1 1 1 1 4 TOT 10 9 9 6 4 2 1 41 Di seguito viene presentata una tabella riassuntiva che consente di caratterizzare ogni Comune del Parco in base alla tipologia di dotazione sportiva: Tabella 7. Dotazione degli impianti sportivi per tipologia di sport LOCALITA’ ACQUACANINA ARQUATA BOLOGNOLA C. S. ANGELO FIASTRA FIORDIMONTE MONTEFORTINO NORCIA PIEVE TORINA PIEVEBOVIGLIANA SAN GINESIO USSITA VISSO TOT SPORT INVERNALI 1 10 7 4 Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company SPORT RURALI SPORT GENERICI 3 2 1 2 1 5 1 13 3 1 35 11 2 4 5 3 7 6 5 4 5 4 41 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 2.4.4 Gli eventi Numerose sono le sagre, le feste religiose, i piccoli e i grandi eventi di animazione estiva (concerti, festival del teatro, rassegne, gare di fotografia) organizzati per lo più in occasione del "turismo di ritorno". Fra gli eventi promossi direttamente dal Parco si ricorda la Rassegna annuale delle Bande che si svolge in diversi comuni. Nell'ambito del progetto " La Festa della Sibilla" del Gal Sibillini Umbria è stato recentemente messo a punto l'itinerario "Valnerina alla scoperta di erbe e tradizioni" per guidare i visitatori alla scoperta del patrimonio naturale e culturale della Valnerina. Fra gli eventi promossi, il Sentiero della Sibilla propone ai visitatori un'escursione guidata ed animata dagli operatori della Cooperativa Monte Patino alla scoperta della…Sibilla7 Un particolare cenno va fatto anche alle strutture dove possono essere organizzati gli eventi: se solo a Norcia esistono delle vere e proprie strutture congressuali (quali il complesso di S. Francesco, inaugurato per Europarc 2000 e la struttura dove viene organizzata ogni anno la sagra dei tartufi) ) tutto il territorio beneficia di un patrimonio cospicuo di chiese rurali e di edifici del patrimonio ecclesiastico da poter utilizzare per occasioni anche di rilievo. Si tenga presente che con i fondi del terremoto e, poi, del Giubileo, tale patrimonio è stato del tutto riadattato ed è quindi pronto per il mercato. Tuttavia è necessario rilevare che l’esistenza delle strutture in questione non è sufficiente a creare un mercato di turismo congressuale. In primo luogo bisognerebbe sciogliere il nodo legato alla gestione delle strutture stesse. In secondo luogo si dovrebbe avviare un processo di riqualificazione alle strutture alberghiere coerentemente agli standard ricercati dal moderno turista congressuale. Infine, affinché dei benefici derivanti dalla crescita di questo nuovo segmento di domanda siano beneficiari anche soggetti diversi dai gestori delle strutture dell’accoglienza, si dovrebbe incentivare l’erogazione dei servizi accessori e complementari all’organizzazione di eventi e congressi, allo stato attuale, non reperibili sul territorio. 7 Si veda la brochure presentata a Milano alla Bit 2001 Valnerina:erbe e tradizioni Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 2.5. L'informazione, l'educazione e l'interpretazione Fin dai primi tempi della sua operatività, il Parco ha creato con le Case del Parco dei Centri Visitatori che avessero il compito d'informazione e documentazione sul Parco, di accoglienza dei visitatori, di promozione del turismo, di vendita dei materiali del Parco, di coordinamento delle attività finalizzate a rendere fruibili le risorse del territorio (escursioni, visite guidate, laboratori didattici…). Si rinvia alla parte terza per un'analisi puntuale delle 15 Case del Parco, presenti in tutti i Comuni del Parco (tranne Fiordimonte, Acquacanina che fa riferimento alla Casa del Parco di Fiastra, e Pievetorina). Si deve tuttavia sottolineare che nel corso degli anni le Case del Parco, gestite attualmente da 8 Cooperative di giovani locali, hanno in misura sempre maggiore differenziato la loro attività. In stretto collegamento con le Case del Parco, è nata un'Associazione di 50 guide riconosciute dal Parco che promuove un ricco programma di escursioni (naturalistiche (80%), culturali, didattiche…). Il 48% delle escursioni sono previste per il mese di agosto , il 31% per il mese di luglio, il 21% si distribuisce nei mesi da aprile a settembre . Lo scorso mese di agosto hanno partecipato ad escursioni promosse dalle Guide circa 300 utenti , facendo registrare una presenza media di 6 persone per ogni iniziativa. Anche i sette Centri di Educazione Ambientale (CEA) sono in diretto contatto con le Case del Parco, anzi, se si eccettua il CEA di Montegallo gestito direttamente dal Comune, nella maggior parte dei casi, i Centri sono gestiti dalle stesse Cooperative che hanno in gestione le Case del Parco. Sono prevalentemente localizzati nel versante ascolano del Parco , ad eccezione di quello di Ussita e di San Ginesio. Essi offrono prevalentemente pacchetti didattici per le scuole, anche a carattere residenziale(settimane o week end verdi). Il CEA di Amandola svolge anche un'attività ricettiva, ma anche in altri Comuni ci si sta attrezzando a tal fine. Chi invece non dispone di strutture per la ricettività si appoggia alla disponibilità ricettiva del territorio. Dallo studio effettuato, nell'ambito dei Piani del Parco, sui servizi di educazione ambientale risulta che i centri integrano le attività didattiche con il servizio di formazione per i docenti e, in alcuni casi, con consulenze per terzi e con progetti di ricerca. Si tratta di un volume pari a circa 10.000 arrivi ogni anno e i flussi di utenti sono in aumento. Oltre alle Case del Parco, all'Associazione delle Guide, ai Centri di educazione Ambientale, alle Cooperative che gestiscono questi servizi e, in modo autonomo, anche altre attività (apicoltura, formazione, turismo…), non sono numerose le realtà imprenditoriali Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini e associative che offrono servizi specifici per i turisti. In quasi tutti i Comuni sono attive le Pro Loco che si occupano per lo più dell'animazione del territorio organizzando sagre e manifestazioni popolari. In alcuni Comuni del Piceno operano delle strutture della Provincia adibite alla promozione dei siti culturali. Una realtà destinata ad assumere nel Parco una forte rilevanza è quella dei Musei etnografici. Attualmente sono presenti il Museo della Civiltà contadina a Norcia, e il Museo della Nostra Terra di Pievetorina, ma alla fine dell'anno (dicembre 2001) sarà inaugurato il Museo Antropogeografico di Amandola che rappresenterà un modello innovativo di riferimento importante per questo tipo di servizi. Anche a Castelsantangelo dove sarà presto attiva un'oasi faunistica del cervo e a Montemonaco, il Comune dove è di casa la Sibilla, sono previste per il futuro delle strutture museali. Fra i musei di presentazione di opere artistiche sii segnalano invece La Castellina a Norcia e la Pinacoteca comunale di Montefortino gestita dalla Cooperativa "Il Chirocefalo" di Amandola. Infine è opportuno rilevare che un veicolo di informazione fondamentale e spesso trascurato, sono le indicazioni stradali. Come di avrà modo di approfondire più avanti, nella presentazione dei risultati dell’analisi della domanda, il 90% dei visitatori giunge al Parco e ne fruisce attraverso l’auto propria. La “cartellonistica stradale “ è quindi uno strumento fondamentale nell’ottica della gestione dei visitatori. Non rientra tra gli scopi di questo lavoro approfondire aspetti quali la coerenza dei cartelli con il paesaggio, la loro uniformità o la loro efficacia in termini di informazioni. Tuttavia si ritiene opportuno sottolineare che nelle principali direttrici di accesso manchi una informazione adeguata della presenza del Parco stesso. Spesso la prima segnalazione si presenta in prossimità dei confini del Parco. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Tabella 3. I servizi dell'informazione, interpretazione ed educazione: Case del Parco, Servizio di guide, CEA, Pro Loco e Piceno da scoprire, Musei . Pro loco – Case Servizi del o Parco guide Piceno da C.E.A. scoprire Associaz. Musei Musei etnografici Turist. ACQUACANINA 1 AMANDOLA 2 ARQUATA 2 BOLOGNOLA 1 CASTELSANTANGELO 1 CESSAPALOMBO 1 FIASTRA 0 FIORDIMONTE 0 MONTEFORTINO 1 MONTEGALLO 1 MONTEMONACO 1 NORCIA 10 PIEVE TORINA 0 PIEVEBOVIGLIANA 1 PRECI 1 SAN GINESIO 1 USSITA 2 VISSO 1 Fra i servizi di fruizione e interpretazione in un Parco, come evidenzia l’indagine sui visitatori effettuata da ACTA, riveste una particolare importanza la sentieristica cioè l'insieme di sentieri segnati che consentano l’accesso e il godimento dei beni naturali presenti sul territorio a chiunque non possieda una conoscenza specifica dei luoghi. In un Parco come quello dei Monti Sibillini, dove gran parte del patrimonio è disperso sul territorio, i sentieri costituiscono una struttura fondamentale per la fruizione delle risorse che va segnata, segnalata e adeguatamente gestita e manotenuta . Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Stando ai progetti in atto, con l'inaugurazione del Grande Anello dei Sibillini, sono tre i percorsi del Parco fruibili dal turista: • il Grande Anello che circonda a media e bassa quota il cuore dei Sibillini , toccando siti naturalistici e luoghi ricchi di testimonianze storico-architettoniche. Ha un'apposita segnaletica e si svolge in parte su strade e carrarecce. E' suddiviso in nove tratti percorribili a piedi in circa 8 giorni e presto si potrà fruire di una rete di rifugi in via di apertura. Prevede l'allestimento di una serie di percorsi attrezzati per i disabili fra cui il primo in località Fiastra è già attivo. Il risultato atteso è quello di rendere possibile la fruizione del Parco anche a persone con difficoltà deambulatorie. • il Grande Anello Bike che prevede l'attraversamento in mountain bike del Parco e 14 piccoli anelli a guisa di petali concentrati sul Grande Anello (di cui uscirà nei mesi prossimi una guida specifica per i cicloturisti); • i percorsi per le Famiglie che partono da ogni Comune la cui segnaletica e comunicazione sono già predisposte. Recentemente, il Comune di Montegallo ha realizzato un itinerario escursionistico lungo 30 Km. che collega nuclei rurali attraverso vecchie strade che risalgono al 1600 e che sono state dotate di punti informativi ed aree attrezzate. In relazione ai percorsi escursionistici, Il CAI ha effettuato il censimento di tutti i sentieri del Parco, ma fino all'approvazione del Piano del Parco (entro l'estate 2001) è impossibile definire quali saranno i percorsi accessibili ai turisti. Ad approvazione del Piano, verrà effettuata la manutenzione della rete dei sentieri e l'apposita segnaletica per riportare poi i sentieri fruibili su una nuova edizione della Cartina del Parco. Attualmente i sentieri segnati dal CAI sono circa 35, concentrati nella parte centrale del Parco, nell'area che comprende le maggiori attrattive naturalistiche, fra Pintura di Bolognola a nord e Forca Canapine a sud; essi si svolgono per lo più ad alte quote e prevedono livelli diversi di difficoltà. Il territorio del Parco, inoltre, è percorso dal Sentiero Italia che attraversa i Comuni di Norcia e Visso . Perché il patrimonio del Parco possa essere adeguatamente fruito e diventare uno strumento di informazione-formazione ambientale e di crescita personale, occorre che sia adeguatamente interpretato nei suoi valori più autentici e comunicato ai visitatori . Il tema è oggetto del Piano d'interpretazione del Parco Nazionale dei Monti Sibillini in via di predisposizione e a tale documento si rinvia per l'analisi diagnostica dei problemi esistenti e per la definizione delle strategie necessarie. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 8 2.6. Comunicazione e commercializzazione Moltissimo ancora bisogna fare nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini per rendere il ricco patrimonio di attrattive un patrimonio di risorse per la destinazione turistica in grado di generare reddito. Solo nel momento in cui attorno ai siti naturalistici o culturali verrà costituita una serie di servizi per la loro fruizione (per la gestione e per la commercializzazione ) e questi entreranno nel processo produttivo, il Parco potrà essere considerato a pieno titolo una destinazione turistica. Tuttavia il Parco non si propone l'obiettivo di diventare una delle destinazioni turistiche, ma la legge 394/91 intende i Parchi come un sistema di valori da comunicare alle persone. Per far sì che questo tema sostanzialmente etico trovi il forte riscontro economico che può avere, dal momento che assai elevato è il numero di potenziali fruitori del Parco (da ricercare sia in quanti sono consapevoli del loro bisogno di vivere i valori del Parco e che non trovano risposte in questo tipo di società, sia in quanti non ne sono ancora consapevoli, ma hanno un reale bisogno di trovare messaggi per scoprire nuove prospettive), diventa imprescindibile l'acquisizione di una capacità di comunicazione efficace con i visitatori. In questa prospettiva la comunicazione può diventare la chiave di volta per la commercializzazione del prodotto Parco. La politica della comunicazione del Parco Il Parco ha finora perseguito una politica della comunicazione basata su tre principali tracciati : • la comunicazione istituzionale • la comunicazione nell'accoglienza • la comunicazione promozionale-commerciale Il primo tracciato è costituito da tutti gli strumenti di cui il Parco si serve per dare segni dei suoi fini . E' costituito dal logo9, dai depliant, cartine e materiale cartaceo di presentazione dell'Ente Parco, dal sito su Internet, dal giornale periodico Voci del Parco, dal materiale di vendita(gadget…), dalla segnaletica, dal calendario 8 La commercializzazione vera e propria, cioè l'attività d'intermediazione non è stata oggetto di analisi nel Rapporto Diagnostico in quanto attualmente non coinvolge, se non marginalmente (con la partecipazione a fiere e con l'adesione ancora sulla carta alla Compagnia dei Parchi il cosiddetto "tour operator delle aree protette"…), l'operato del Parco, ma sarà oggetto di trattazione, con la definizione di specifiche misure nel documento della Strategia di turismo sostenibile 9 Il logo del Parco , risultato di un concorso nelle scuole del territorio è stato valutato sulla base di un apposito studio come il logo di maggiore attrattività fra tutti i loghi dei Parchi nazionali. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini annuale che il Parco offre alle istituzioni e agli operatori, dall'immagine con cui il Parco si presenta nella sua sede (attualmente in rifacimento) e fuori sede (piazza Navona a Roma…) e da tutti i veicoli che diffondono l'immagine del Parco (acqua Nerea, la Corale del Parco…) . Il secondo tracciato è costituito dallo stile di accoglienza con cui il Parco ha voluto sempre caratterizzarsi, attraverso le Case del Parco, attraverso l'organizzazione di momenti come Europarc 2000… Il terzo tracciato è rappresentato dagli strumenti con cui il Parco commercializza i prodotti del suo territorio. Si rinvia al Piano d'interpretazione in via di predisposizione a cura dell'Istituto Pangea per un'analisi dei tre tracciati, occorre tuttavia prendere atto che mentre i primi due tracciati finora hanno goduto di una forte attenzione alla qualità, di un elevato coinvolgimento di risorse umane, finanziarie, e di una grande attenzione ai risultati ottenuti, l'impegno nel terzo tracciato deve ancora cominciare: la scelta d'investire innanzitutto nelle fondamenta risulta coerente con l'obiettivo primario del Parco che non è quello di vendere a tutti i costi, ma quello di proporre dei valori e acquisire mercato sui valori proposti. Inoltre, tale strategia ha permesso di evitare contraccolpi : un marketing avrebbe portato nel territorio flussi di persone che il territorio non è ancora preparato reggere e, soprattutto, a soddisfare. Ciò premesso, occorre tuttavia analizzare soprattutto in relazione al terzo tracciato (che necessita di maggiore attenzione per il futuro ) i principali problemi . Si è quindi pensato di studiare un campione ( costituito da una quarantina di supporti cartacei promozionali) del materiale promozionale prodotto, all'interno del territorio del Parco, dai Comuni, dalle Comunità Montane, dalle Pro Loco e dalle Associazioni presenti sul territorio al fine di rispondere ai seguenti quesiti: a chi si rivolge la comunicazione del territorio del Parco? • cosa comunica? • qual è il livello di visibilità del Parco? • quali sono le informazioni utili per il turista? Il materiale è redatto per lo più in lingua italiana, solo in un depliant su quattro è disponibile la traduzione inglese e in un depliant su dieci quella tedesca. Tuttavia anche il materiale prodotto in lingua straniera non tiene conto delle caratteristiche del mercato di riferimento: alcune parti significative del testo non Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini vengono tradotte, il carattere utilizzato per la traduzione in lingua è molto ridotto, numerosi sono i termini che presentano difficoltà semantiche per degli stranieri . Per quanto si riferisce al contenuto del materiale promozionale, si rileva che il 75% dei testi è finalizzato a promuovere una generica conoscenza del territorio (le caratteristiche naturali e storiche ) e una parte molto esigua è destinata a dare informazioni sui beni esistenti, sulle manifestazioni a cui partecipare, sul calendario e orari di apertura e modalità di partecipazione. Il fatto di trovarsi in un'area di Parco non è sempre esplicitato. Il materiale finalizzato alla comunicazione dei beni artistici e storici è composto soprattutto da pubblicazioni corpose ed impegnative per addetti ai lavori. Il materiale redatto per la pubblicizzazione degli eventi presenta contenuti e forme comunicative molto eterogenee fra loro: si tratta per lo più di manifestazioni a carattere locale, concentrate nel mese di agosto, rivolte a visitatori che già si trovano sul posto o a turisti senza particolari caratterizzazioni. Meno del 30% del materiale analizzato si riferisce a target di domanda specifici ed in particolare a ecoturisti a cui vengono presentati i principali itinerari naturalistici, a turisti che possano amare l'enogastronomia come le manifestazioni tradizionali, lo sport come le feste religiose. Ai turisti sportivi che possono trovare nel territorio numerose opportunità, ai turisti eno-gastronomici a fronte di un patrimonio così significativo di prodotti locali non sono riservati strumenti mirati di comunicazione . In complesso i risultati che possono essere stati raggiunti dal materiale analizzato non sono certamente proporzionali ai costi sostenuti. Se è stato ottenuto l'effetto d'informare il visitatore, certamente non è stato ottenuto quello di caratterizzare l'identità dell'area nelle sue peculiarità e nella sua capacità attrattiva. La predisposizione della Strategia del turismo sostenibile potrà costituire (oltre che alla definizione delle misure direttamente legate alla commercializzazione del prodotto Parco) l'occasione di una riflessione sull'attività di comunicazione finalizzata alla commercializzazione che dovrà connotarsi per una duplice modalità: • un'attività guidata e finalizzata a far conoscere il territorio in modo efficace a livello nazionale ed internazionale • un'attività coordinata e finalizzata all'accoglienza dei visitatori con strumenti coerenti all'identità dell'area Parco e mirati ai bisogni anche pratici delle diverse tipologie di turisti. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 2.7. Accessibilità e mobilità nel PNMS Il Parco è raggiungibile sia con mezzi propri che con i trasporti pubblici. Tuttavia, come l’analisi della domanda ha evidenziato, l’automobile è il mezzo di trasporto prevalentemente utilizzato. I motivi della preferenza accordata all’auto vanno ricercati: • nella scarsa mobilità interna offerta dal servizio di trasporto pubblico • nella difficoltà ad accedere al Parco con i mezzi di trasporto pubblici, soprattutto dai poli urbani più distanti (Milano ad esempio) Il sistema dei trasporti pubblici del Parco è infatti pensato per soddisfare le esigenze dei pendolari. 2.9.1 Accessibilità al Parco: i trasporti pubblici a) Aereo Gli aeroporti più vicini all’area di interesse sono Roma Fiumicino, Perugia S.Egidio ed Ancona Falconara. Nessuno di essi ha collegamenti diretti con le località del Parco. E’ necessario ricorrere ad una combinazione di più mezzi di trasporto. a1) Roma Fiumicino Da Roma Fiumicino vi è il servizio ferroviario che collega ogni 15 min. l’aeroporto con la stazione di Roma Tiburtina. Da qui per raggiungere il Parco bisogna utilizzare il pullman. La linea SPOLETINA collega Roma con Norcia e la CONTRAM collega Roma con Visso. b2) Ancona Falconara Da Ancona Falconara, la linea CONERO-BUS collega l’aeroporto con la Stazione Ferroviaria di Ancona. Da qui, con un treno si possono raggiungere le stazioni di Porto S.Giorgio o di Macerata per poi proseguire con i pullman e giungere ad Amandola. b3) Perugia SanEgidio Dall’aeroporto di Perugia-S.Egidio vi è il collegamento tra l’aeroporto e Perugia con un autobus che parte dall’aeroporto tre volte al giorno (14.10, 17.40, 20.55), ma, una volta giunti a Perugia, l’unico mezzo pubblico che collegherebbe la città con il Parco Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini sarebbe la linea SPOLETINA Perugia-Norcia che però effettua una sola corsa giornaliera alle 14.00. In conclusione Norcia, Visso e Amandola risultano essere i punti di accesso principali, per chi giunge in Aereo. b) Ferrovie Per quanto riguarda l’utilizzo della ferrovia, non essendo i comuni del parco dotati di stazioni ferroviarie, per raggiungerlo, anche in questo caso, si rende necessario l’utilizzo di più mezzi pubblici combinati. Sono stati analizzati i collegamenti con i quattro nodi ferroviari d’accesso all’area interessata al fine di ottenere una visione globale della situazione dell’affluenza su tutta la regione. Tali nodi sono Milano, Firenze, Roma, Pescara. b1) Roma Per quanto riguarda Roma ben 15 treni diretti raggiungono la città di Spoleto ogni giorno, ma da questa città per il Parco esiste solo una coincidenza al giorno con un’attesa media di 40’, sia feriale che festivo. In termini quantitativi solo 3000 persone ogni mese, se in pieno utilizzo, potrebbero raggiungere il Parco con i mezzi pubblici. b2) Da Firenze a Spoleto giungono 12 treni al giorno (10 con almeno 1 cambio e 2 diretti) che incontrano lo stesso problema ripuntoto per Roma, solo 2 sono i collegamenti giornalieri con il Parco, solo al pomeriggio e solo feriali, in base alle coincidenze con i treni, con un’attesa media di 15’. In questo caso soltanto 6000 persone al mese, se in pieno utilizzo, potrebbero raggiungere il Parco con i mezzi pubblici. b3) Da Milano e da Pescara la stazione più comoda è Fermo – Porto S. Giorgio, alla quale giungono 13 treni al giorno da Milano (tutti con almeno 1 cambio) e 12 da Pescara ( di cui 10 diretti e 2 con 1 cambio). Una volta giunti a destinazione, per quanto riguarda i treni provenienti da Milano vi sono solo 2 collegamenti sia feriali che festivi al giorno, escluso ferragosto, con Amandola, così come i treni provenienti da Pescara con un’attesa media di 30’. Anche in questo caso solo poche persone potrebbero raggiungere il Parco con i mezzi pubblici, nella misura di 12000 persone al mese, se in pieno utilizzo. Le località di Amandola e Norcia risultano essere punti di accesso principali per il Parco, per chi giunge tramite ferrovia. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini c) Il Pullman Roma è l’unica città extraregionale che presenta collegamenti diretti con il Parco. La linea SPOLETINA garantisce 2 collegamenti giornalieri tra la capitale e le località di Norcia e la linea CONTRAM garantisce 2 collegamenti giornalieri con Visso. La linea Roma-Norcia è solo feriale, la linea Roma-Visso, anche se solo nei mesi di lugno e agosto, è servita anche nei giorni festivi. Nella regione Marche uno dei principali collegamenti diretti su gomma con il Parco avviene attraverso la città di Macerata che con la linea S.A.S.P. (9 corse giornaliere tutte feriali) collega la città con la località di Amandola. L’altro capoluogo marchigiano che appare più collegato con il Parco è Ascoli Piceno che, con la linea START, garantisce il collegamento con le località di Arquata del Tronto e Norcia. La linea Ascoli-Cascia collega 2 volte al giorno il capoluogo con Arquata e Norcia nei giorni di mercoledì, Sabato e Domenica. La linea Ascoli-Amatrice effettua 11 corse al giorno per Arquata del Tronto, solo nei giorni feriali, serve quindi pendolari e scolaresche. Mentre la linea Borgo d’Arquata-Arquata-Norcia collega 1 volta al giorno Arquata con Norcia, solo nei giorni feriali. I punti di accesso al Parco appaiono quindi Amandola e Arquata del Tronto per il versante orientale del Parco, Norcia e Visso per quello occidentale. 2.7.2. La mobilita’ interna Le quattro autolinee che garantiscono gli spostamenti tra un comune e l’altro del Parco sono la CONTRAM, la SPOLETINA, la START e la MAZZUCA. La linea CONTRAM serve il versante occidentale. - Da Visso a Macerata vi è solo una corsa del mattino ed è feriale, da Macerata vi è un solo collegamento giornaliero feriale pomeridiano con Visso. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini - - - - Da Camerino a Bolognola vi sono 3 corse giornaliere feriali, da Bolognola a Camerino invece solo 2 corse giornaliere, sempre feriali. Da Castel S. Angelo sul Nera a Visso partono 6 corse giornaliere (5 feriali , 1 scolastica10), 7 sono invece le corse di ritorno (1 settimanale, 4 feriali e 2 scolastiche). Da Ussita a Visso partono 8 corse giornaliere (5 feriali, 3 scolastiche), 10 sono le corse di ritorno (7 feriali e 3 scolastiche). Una corsa giornaliera, sempre feriale, effettua il percorso Ussita- Castel S. Angelo sul Nera –Visso. Da Macerata a Cessapalombo vi sono 2 corse giornaliere feriali di andata e due di ritorno. E’ possibile anche andare da Visso a Bolognola, collegando quindi i comuni di Visso con Fiastra, Acquacanina e Bolognola, ma non ci sono corse dirette, bisogna effettuare più cambi e per questo tale collegamento risulta malagevole. La linea SPOLETINA collega Norcia con i comuni di Castelluccio e Preci. - Un solo collegamento settimanale (giovedì) tra Norcia e il comune di Castelluccio. Un solo collegamento giornaliero feriale tra Norcia e Preci La linea START spa collega Ascoli Piceno con i comuni di Arquata del Tronto e Norcia. - - 10 Da Ascoli ad Arquata a Norcia vi sono 2 corse al giorno sulla linea Ascoli-Cascia, solo il mercoledì, il sabato e la domenica. Da Arquata a Norcia c’è solo un collegamento pomeridiano feriale in direzione Norcia-Arquata. La linea Ascoli-Amatrice collega ancora Ascoli con Arquata più volte al giorno, ma è solo feriale. Da Arquata a Norcia vi è solo un collegamento giornaliero scolastico sulla linea Borgo di Arquata-Arquata-Norcia. Per scolastica s’intende che le corse vanno dal 1/09 al 30/06 dell’anno. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Tramite la START, si può raggiungere anche il comune di Montegallo. - la linea Ascoli-Montegallo, effettua più corse al giorno solo feriali. Si può contare circa un collegamento ogni ora. la linea Amandola-Montegallo, sul percorso AmandolaTrisungo-Roma, che passa dai comuni di Montemonaco e Montefortino effettua 2 corse al giorno feriali di andata e 2 feriali di ritorno. Infine la linea MAZZUCA effettua 3 collegamenti giornalieri tra Amandola e Montemonaco sulla linea Ascoli-Montemonaco. - - 3 corse al giorno di andata e 3 di ritorno collegano i comuni di Montemonaco, Montefortino, Amandola e Comunanza sulla linea Montemonaco-Ascoli Piceno. 2 corse al giorno di andata e 2 di ritorno collegano Montemonaco con Amandola sulla linea MontemonacoAmandola. La linea MASSACCI TOURS collega i comuni di Force con Sarnano, passando da Amandola. - un solo collegamento giornaliero feriale effettua tale collegamento. 2.7.2. Una valutazione complessiva dell’accessibilità Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini In questo paragrafo è riportato il ventaglio delle possibilità di giungere al Parco. L’analisi è stata condotta sulla base del presupposto che nel concetto di accessibilità rientrino i seguenti elementi: a) Numero di collegamenti al giorno b) Tempo medio di percorrenza c) Costo del collegamento A. IN AEREO (aeroporti di Ancona, Perugia, Roma sono i più vicini all’area) - Da Roma Fiumicino vi è la possibilità di raggiungere il Parco con il servizio ferroviario che collega ogni 15 minuti l’aeroporto con la stazione di Roma Tiburtina. Da qui per raggiungere il Parco bisogna utilizzare il pullman. La linea SPOLETINA collega Roma Tiburtina con Norcia 2 volte al giorno con un’attesa media alla Stazione di Roma Tib. di circa 20 min.(una corsa feriale ed una giornaliera11), la CONTRAM collega invece Roma Tiburtina con Visso 2 volte al giorno con un’attesa media alla Stazione di Roma Tib. di 15 min. Le corse sono feriali, mentre nei mesi di luglio e agosto vi è anche 1 corsa festiva serale. • Da Roma a Visso: N. Collegamenti/giorno per il Parco: 2 Tempo medio: 4h 10’ Costo: £. 28500/£. 40500 (SOLO ANDATA O A/R) Punto d’accesso: Visso N. mezzi: 2 Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini • Da Roma a Norcia: N. Collegamenti/giorno per il Parco: 2 Tempo medio(compresa attesa): 4h 15’ Costo: £. 24500/£.34500 (SOLO ANDATA O A/R) Punto d’accesso: Norcia N. mezzi: 2 - Da Ancona Falconara c’è la possibilità di raggiungere il Parco, attraverso l’utilizzo combinato di più mezzi di trasporto. La linea CONERO-BUS collega l’aeroporto con la Stazione Ferroviaria di Ancona, effettuando 12 collegamenti al giorno dal lunedì al sabato, 1 ogni ora, dalle 7.40 alle 18.30 e 7 collegamenti giornalieri la domenica e i festivi, dalle 10.00 alle 23.35. Da qui, con il treno si possono raggiungere le stazioni di Porto S.Giorgio o di Macerata per poi proseguire con i pullman e giungere ad Amandola. Da Ancona a Porto S.Giorgio arrivano 19 treni diretti al giorno, vi sono 11 collegamenti con porto S. Giorgio, di cui due soli hanno la coincidenza con il bus che conduce ad Amandola (le corse si effettuano tutti i giorni escluso ferragosto). Da Ancona a Macerata vi sono invece 9 treni tutti con cambio a Civitanova Marche, da qui solo tre sono i collegamenti esclusivamente feriali con Amandola in coincidenza con i treni. • Da Ancona Falconara ad Amandola (via Macerata): N. Collegamenti/giorno per il Parco: 3 Tempo medio: 3h 15’ Costo: £. 14000 Punto d’accesso: Amandola N. mezzi: 4 11 Per giornaliera s’intende tutti i giorni feriali e festivi. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini • Da Ancona Falconara ad Amandola Giorgio): N. Collegamenti/giorno per il Parco: 3 (via Fermo-Porto S. Tempo medio: 2h 55’ Costo: £.12800 Punto d’accesso: Amandola N. mezzi: 4 - Dall’aeroporto di Perugia-S.Egidio non vi sono collegamenti con il Parco. Vi sarebbe un autobus che collega lo scalo aeroportuale con Perugia tre volte al giorno (14.10, 17.40, 20.55), ma, una volta giunti qui, l’unico mezzo pubblico che collegherebbe la città con il Parco sarebbe la linea SPOLETINA Perugia-Norcia che però effettua una sola corsa giornaliera alle 14.00. . Norcia, Visso e Amandola risultano essere le Porte di Accesso principali, per chi giunge in Aereo. - 12 B. IN TRENO (stazioni di Fermo-Porto S.Giorgio, Spoleto sono i nodi intermodali di collegamento) Da Roma ben 15 treni diretti raggiungono la città di Spoleto ogni giorno, ma da questa città per il Parco esiste solo una coincidenza al giorno con un’attesa media di 40’, sia feriale che festivo. Quindi solo 3000 persone ogni mese, se in pieno utilizzo12, potrebbero raggiungere il Parco con i mezzi pubblici. S’intende ad autobus completo. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini • Da Roma a Norcia N. Collegamenti/giorno per il Parco: 1 Tempo medio: 3h 30’ Costo: da £. 22400 a £. 30500 ( a seconda del treno che si prende se IC o Ir) Punto d’accesso: Norcia N. mezzi: 2 - Da Firenze a Spoleto giungono 12 treni al giorno (10 con almeno 1 cambio e 2 diretti) che incontrano lo stesso problema ripuntoto per Roma, solo 2 sono i collegamenti giornalieri con il Parco, solo al pomeriggio e solo feriali, in base alle coincidenze con i treni, con un’attesa media di 15’. In questo caso soltanto 6000 persone al mese, se in pieno utilizzo, potrebbero raggiungere il Parco con i mezzi pubblici. • Da Firenze a Norcia N. Collegamenti/giorno per il Parco: 2 Tempo medio: 4h 35’ Costo: £. 30000 ca. Punto d’accesso: Norcia N. mezzi: 2/3 (a seconda se il treno è diretto o no) Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini - Da Milano e da Pescara la stazione più comoda è Fermo – Porto S. Giorgio, alla quale giungono 13 treni al giorno da Milano (tutti con almeno 1 cambio) e 12 da Pescara ( di cui 10 diretti e 2 con 1 cambio). Una volta giunti a destinazione, per quanto riguarda i treni provenienti da Milano vi sono solo 2 collegamenti sia feriali che festivi al giorno, escluso ferragosto, con Amandola, così come i treni provenienti da Pescara con un’attesa media di 30’. Anche in questo caso solo poche persone potrebbero raggiungere il Parco con i mezzi pubblici, nella misura di 12000 persone al mese, se in pieno utilizzo. • Da Milano ad Amandola N. Collegamenti/giorno per il Parco: 2 Tempo medio: 6h 40’ Costo: £. 65000 Punto d’accesso: Amandola N. mezzi: 3 • Da Pescara a Arquata del Tronto N. Collegamenti/giorno per il Parco: 2 Tempo medio: 3h 10’ Costo: £. 13200 Punto d’accesso: Arquata del Tronto N. mezzi: 2 Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Amandola e Norcia risultano essere le due Porte di Accesso principali per il Parco, per chi giunge tramite ferrovia. - C. IN PULLMAN (Roma, Macerata, Ascoli Piceno sono i nodi di collegamento diretto) Da Roma (unica città extraregionale che presenta collegamenti diretti con il Parco) la linea SPOLETINA garantisce 2 collegamenti al giorno (1 giornaliero e 1 feriale) tra la capitale e le località di Norcia e la linea CONTRAM garantisce 2 collegamenti al giorno (feriali) con Visso. La linea Roma-Visso, anche se solo nei mesi di luglio e agosto e solo la sera, è servita anche nei giorni festivi. • Da Roma a Visso N. Collegamenti/giorno per il Parco: 2 Tempo medio: 3h 30’ Costo: £. 20.000/32000 ( SE SOLO ANDATA O A/R) Punto d’accesso: Visso N. mezzi: 1 • Da Roma a Norcia N. Collegamenti/giorno per il Parco: 2 Tempo medio: 3h 30’ Costo: £. 16000/26000 (SE SOLO ANDATA O A/R) Punto d’accesso: Norcia N. mezzi: 1 Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Da Macerata la linea S.A.S.P. collega la città con la località di Amandola (9 corse giornaliere tutte feriali). • Da Macerata a Amandola N. Collegamenti/giorno per il Parco: 9 Tempo medio: 1h 30’ Costo: £. 5000 Punto d’accesso: Amandola N. mezzi: 1 - • Da Ascoli Piceno, con la linea START, si garantisce il collegamento con le località di Arquata del Tronto e Norcia. La linea Ascoli-Cascia collega 2 volte al giorno il capoluogo con Arquata e Norcia nei giorni di mercoledì, Sabato e Domenica. La linea Ascoli-Amatrice effettua 11 corse al giorno per Arquata del Tronto, solo nei giorni feriali, serve quindi pendolari e scolaresche. Mentre la linea Borgo d’Arquata-Arquata-Norcia collega 1 volta al giorno Arquata con Norcia, solo nei giorni feriali. Da Ascoli a Arquata del Tronto - Norcia N. Collegamenti/giorno per il Parco: 11- 3 Tempo medio: 1 h circa – 1h 40’ Costo: £. 3300 – 6200 Punto d’accesso: Arquata del Tronto – Norcia N. mezzi: 1 Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Amandola e Arquata del Tronto per il versante orientale del Parco, Norcia e Visso per quello occidentale sono le Porte di Accesso principali. D. IN AUTO Macerata) (Spoleto, Porto S. Giorgio,Civitanova- Per chi proviene da Roma o da Firenze passa da Spoleto e tramite la SS209 può raggiungere direttamente Visso oppure prendere la SS320 e la SS396 e raggiungere Norcia. Mentre chi proviene da Milano può seguire uscendo dalla A14 a Porto S. Giorgio la SS210 o uscendo a Civitanova Marche la SS78 e giungere ad Amandola, oppure uscendo sempre Civitanova Marche, attraverso le SS77 e SS209 può arrivare fino a Visso. Da Pescara con la A14 e poi con la Salaria (SS4) si può raggiungere Arquata del Tronto. 2.7.3. La rete dei servizi di autolinee Frequenza dei collegamenti - A Norcia giungono mediamente 5 pullman al giorno dall’esterno del Parco, 2 da Roma, 2 da Ascoli Piceno e 1 da Borgo d’Arquata. - Ad Arquata del Tronto giungono mediamente 13 pullman al giorno dall’esterno del Parco, da Ascoli Piceno. - A Visso giungono mediamente 3 pullman al giorno dall’esterno del Parco, 1 da Macerata e 2 da Roma. - Ad Amandola giungono mediamente 11 pullman al giorno dall’esterno del Parco, 2 da Porto S. Giorgio e 9 da Macerata.. I principali nodi della rete Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Per quanto riguarda la mobilità interna, le quattro autolinee principali sono la CONTRAM, la SPOLETINA, la START e la MAZZUCA. La linea CONTRAM serve il versante occidentale. - - - - - Da Visso a Macerata vi è solo una corsa del mattino ed è feriale, da Macerata vi è un solo collegamento giornaliero feriale pomeridiano con Visso. Da Camerino a Bolognola vi sono 3 corse giornaliere feriali, da Bolognola a Camerino invece solo 2 corse giornaliere, sempre feriali. Da Castel S. Angelo sul Nera a Visso partono 6 corse giornaliere (5 feriali , 1 scolastica13), 7 sono invece le corse di ritorno (1 settimanale, 4 feriali e 2 scolastiche). Da Ussita a Visso partono 8 corse giornaliere (5 feriali, 3 scolastiche), 10 sono le corse di ritorno (7 feriali e 3 scolastiche). Una corsa giornaliera, sempre feriale, effettua il percorso Ussita- Castel S. Angelo sul Nera –Visso. Da Macerata a Cessapalombo vi sono 2 corse giornaliere feriali di andata e due di ritorno. E’ possibile anche andare da Visso a Bolognola, collegando quindi i comuni di Visso con Fiastra, Acquacanina e Bolognola, ma non ci sono corse dirette, bisogna effettuare più cambi e per questo tale collegamento risulta malagevole. La linea SPOLETINA collega Norcia con i comuni di Castelluccio e Preci. - Un solo collegamento settimanale (giovedì) tra Norcia e il comune di Castelluccio. Un solo collegamento giornaliero feriale tra Norcia e Preci La linea START spa collega Ascoli Piceno con i comuni di Arquata del Tronto e Norcia. - Da Ascoli ad Arquata a Norcia vi sono 2 corse al giorno sulla linea Ascoli-Cascia, solo il mercoledì, il sabato e la domenica. - Da Arquata a Norcia c’è solo un collegamento pomeridiano feriale in direzione Norcia-Arquata. 13 Per scolastica s’intende che le corse vanno dal 1/09 al 30/06. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini - La linea Ascoli-Amatrice collega ancora Ascoli con Arquata più volte al giorno, ma è solo feriale. Da Arquata a Norcia vi è solo un collegamento giornaliero scolastico sulla linea Borgo di Arquata-Arquata-Norcia. Tramite la START, si può raggiungere anche il comune di Montegallo. - la linea Ascoli-Montegallo, effettua più corse al giorno solo feriali. Si può contare circa un collegamento ogni ora. la linea Amandola-Montegallo, sul percorso AmandolaTrisungo-Roma, che passa dai comuni di Montemonaco e Montefortino effettua 2 corse al giorno feriali di andata e 2 feriali di ritorno. Infine la linea MAZZUCA effettua 3 collegamenti giornalieri tra Amandola e Montemonaco sulla linea Ascoli-Montemonaco. - - 3 corse al giorno di andata e 3 di ritorno collegano i comuni di Montemonaco, Montefortino, Amandola e Comunanza sulla linea Montemonaco-Ascoli Piceno. 2 corse al giorno di andata e 2 di ritorno collegano Montemonaco con Amandola sulla linea MontemonacoAmandola. La linea MASSACCI TOURS collega i comuni di Force con Sarnano, passando da Amandola. - un solo collegamento giornaliero feriale effettua tale collegamento. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini ACCESSIBILITA’ CON I MEZZI PRIVATI – I PRINCIPALI NODI DI ACCESSO AL PARCO MACERATA-CIVITANOVA CAMERINO FABRIANO San Ginesio AUTOLINEA S.A.S.P. MACERATA - C OMUNANZA FERMO PORTO S. GIORGIO FOLIGNO Pieve Torina PEDASO Amandola Visso Comunanza ASCOLI PICENO SPOLETO START SPA ASCOLI–C ASCIA BORGO D’ARQUATANORCIA ROMA - VISSO S.BENEDETTO DEL TRONTO START SPA ASCOLI–C ASCIA ASCOLI-AMATRICE Norcia ROMA-NORCIA ROMA Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company Arquata del Tronto AUTOLINEA FERIALE,FESTIVA 2 O PIU’ COLLEG\GIORNO 1 COLLEG\GIORNO NODI DI COLL EGAMENTO DIRETTO SU GOMM A REGIONALI NODI DI COLL EGAMENTO DIRETTO SU GOMM A EXTRAREG IONALI STAZI ONI FERROVIARIE PORTE D’ACCESSO RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini ACCESSIBILITA’ CON I MEZZI PUBBLICI – LE CONNESIONI CON GLI AEREOPORTI ANCONA FALCONARA MACERATACIVITANOVA CAMERINO FABRIANO PERUGIAS.EGIDIO ANCONA San Ginesio AUTOLINEA S.A.S.P. MACERATA - C OMUNANZA FERMO PORTO S. GIORGIO FOLIGNO Pieve Torina S.T.E.A.T. PORTO .S GIORGIOAMANDOLA PEDASO Visso Amandola Comunanza ASCOLI PICENO SPOLETO S.BENEDETTO DEL TRONTO ROMA - VISSO Norcia ROMA-NORCIA ROMA TIBURTINA Arquata del Tronto AUTOLINEA FERIALE,FESTIVA E FERROVIA 2 O PIU’ CO LLEG\G IORNO 1 COLLEG\GIO RNO Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company ROMA FIUMICINO AEROPORTI REG IONALI AEROPORTI EXTRAREG IONALI STAZI ONI FERROVIARIE PO RTE D’ACCESSO RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini ACCESSIBILITA’ CON I MEZZI PUBBLICI – LE CONNESIONI CON LA RETE FERROVIARIA 2 COINCIDENZE\GIORNO PER IL PARCO CAMERINO FABRIANO MACERATA CIVITANOVA San Ginesio LINEA FERROVIARIA MILANOBOLOGNAFERMO 13 ARRIVI FERMO-PORTO FOLIGNO PERUGIA S. GIORGIO Pieve Torina S.T.E.A.T. PORTO .S GIORGIOAMANDOLA LINEA FERROVIARIA FIRENZE-SPOLETO 12 ARRIVI Visso Amandola Comunanza 2 COINCIDENZE\GIORNO PER IL PARCO LINEA FERROVIARIA LECCEPESCARA FERMO 12 ARRIVI 2 COINCIDENZE\GIORNO PER IL PARCO S.BENEDETTO DEL TRONTO SPOLETO Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company SPOLETINA SPOLETO-NORCIA Norcia Arquata del Tronto PRINCIPALI COLLEGAMENTI FERROVIARI COLLEGAMENTO SU GOMMA FERIALE E FESTIVO 1 COINCIDENZE\GIORNO PER IL PARCO LINEA FERROVIARIA ROMA-SPOLETO 15 ARRIVI NODI INTERMODALI PRINCIPALI PORTE D’ACCESSO RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini ACCESSIBILITA’ CON I MEZZI PUBBLICI – LE CONNESIONI CON LE AUTOLINEE MACERATA-CIVITANOVA CAMERINO FABRIANO San Ginesio AUTOLINEA S.A.S.P. MACERATA - COMUNANZA FERMO PORTO S. GIORGIO FOLIGNO Pieve Torina PEDASO Amandola Visso Comunanza ASCOLI PICENO SPOLETO START SPA ASCOLI–C ASCIA BORGO D’ARQUATANORCIA ROMA - VISSO S.BENEDETTO DEL TRONTO START SPA ASCOLI–C ASCIA ASCOLI-AMATRICE Norcia ROMA-NORCIA ROMA Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company Arquata del Tronto AUTOLINEA FERIALE,FESTIVA 2 O PIU’ COLLEG\GIORNO 1 COLLEG \GIORNO NODI DI COLL EGAMENTO DIRETTO SU GOMM A REGIONALI NODI DI COLL EGAMENTO DIRETTO SU GOMM A EXTRAREGIONALI STAZI ONI FERROVIARIE PO RTE D’ACCESSO RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini MOBILITA’ INTERNA – RETE DELLE AUTOLINEE MACERATA-CIVITANOVA CAMERINO Cessapalombo San Ginesio FOLIGNO PERUGIA Pieve Torina Fiastra FERMO PORTO S. GIORGIO Sarnano Acquacanina Bolognola FORCE Ussita PEDASO Amandola Visso Comunanza Montefortino Castel S.Angelo Montemonaco Preci ASCOLI PICENO Castelluccio Montegallo SPOLETO Norcia ASCOLI-CASCIA ANCHE FESTIVO ASCOLI-CASCIA ANCHE FESTIVO Arquata del Tronto S.BENEDETTO DEL TRONTO AUTOLINEE S.A.S.P. AUTOLINEE M AZZUCA AUTOLINEE M ASSACCI TOURS AUTOLINEE CONTRAM AUTOLINEE SPOL ETINA AUTOLINEE START S.P.A. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 1 CORSA GIORNALIERA 2-3 COR SE GIORNALIERE OLTRE 3 CORSE GIORNALIERE FERMATE AUTOLINEE INTERNE RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini RETE STRADALE CAMERINO FABRIANO A 14 77 SS DA PESCARA 78 SS 209 SS 3BIS MACERATA Cessapalombo FOLIGNO PERUGIA FERMO PORTO S. GIORGIO SS DA FIRENZE DA MILANO E BOLOGNA CIVITANOVA San Ginesio Pieve Torina Fiastra Sarnano Acquacanina Bolognola Ussita SS Amandola Visso 9 PEDASO 43 SS 3 Montefortino 20 SS Norcia 0 Comunanza Castel S.Angelo Preci 21 Montemonaco Castelluccio Montegallo Arquata del Tronto SS4 ASCOLI PICENO S.BENEDETTO DEL TRONTO SS 396 STRADE INTERNE DI COLLEGAMENTO TRA I COMUNI DEL PARCO SS 320 SPOLETO DA FIRENZE A 1 Associazione Cultura Turismo Ambiente DA ROMA The Tourism Company STRADE PROVINCIALI E STATLI MINORI STRADE STATLI PIU’ IMPORTANTI GALLERIE IMPORTANTI ORTE SVINCOLI AUTOSTRADALI CASCIA NODI DI SMISTAMENTO PRINCIPALI RIETI A1 AUTOSTRADE DI COLLEGAMENTO PORTE DI ACCESSO PRINCIPALI RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 2.8. La domanda turistica nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini: analisi dei flussi turistici. L'analisi dei flussi turistici studia il movimento dei clienti registrati nelle strutture ricettive ufficiali. Per strutture ricettive ufficiali s'intende: Gli esercizi alberghieri e le residenze turistico-alberghiere presenti nel territorio del Parco Gli esercizi complementari, cioè gli ostelli per la gioventù, i campeggi, i villaggi vacanza, le case per ferie, gli alloggi privati gestiti da imprese iscritte al REC, le country -houses, gli agriturismo, i rifugi alpini e simili. Per quanto concerne il movimento dei clienti , costituiscono oggetto della rilevazione: Gli "arrivi" dei clienti nelle strutture ricettive e gli arrivi vengono calcolati ogni volta che un cliente si presenta a chiedere alloggio nell'esercizio (ad esempio per uno stesso turista che nel corso di un viaggio fa più tappe in diverse località all'interno del Parco, si rilevano tanti arrivi, quante sono le volte che il turista prende l'alloggio in ciascuno degli esercizi) . Le "presenze" e per presenza s'intende ogni notte trascorsa dal cliente nella struttura ricettiva(ad esempio per un cliente che prende alloggio in una struttura e vi resta 4 notti, si registra un arrivo e quattro presenze). L'analisi sui flussi non è sufficiente a far emergere un quadro completo sulle “dimensioni” del fenomeno turistico in quanto sulla base dei dati ufficiali non è possibile stabilire con una buona approssimazione il numero dei turisti che visitano il Parco. Alcuni studi di settore rilevano che il numero reale di turisti sia tre volte quello indicato dalle statistiche ufficiali; si tratta di dati prettamente quantitativi che non consentono valutazioni di tipo qualitativo sui comportamenti della domanda e, proprio per garantirsi la disponibilità di tali valutazioni, si è realizzata nel corso del processo di elaborazione della strategia del turismo sostenibile un'indagine sul campo. L'analisi dei flussi consente tuttavia di avere informazioni utili in merito a: • le dimensioni del mercato turistico ufficiale • la stagionalità della domanda • i mercati geografici di riferimento • le strutture ricettive utilizzate • la durata del soggiorno Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 121 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini E' necessario premettere che il sistema differente di rilevazione statistica adottato dalla Regione Marche e dalla Regione Umbria influisce sull'uniformità dei dati. Infatti i dati relativi agli esercizi complementari dei comuni umbri (Norcia e Preci) non comprendono, a differenza di quanto avviene nelle statistiche dei comuni marchigiani, i dati relativi agli alloggi privati (non iscritti al REC)dati in affitto. Le dimensioni del mercato turistico ufficiale Il Parco nel 1999 con circa 93.000 arrivi e 560.000 presenze registrate nei Comuni del Parco costituisce il 10% del mercato turistico delle tre Province di Ascoli Piceno, di Macerata e di Perugia. Tale dato a partire dal 1993 è in costante crescita. Negli ultimi otto anni le presenze sono cresciute del 21%, un valore superiore alle Regioni Marche ed Umbria (entrambe attorno a +15%), tra le più dinamiche in Italia. L'aumento degli arrivi, con uguale tasso di crescita, sta a significare che l'incremento del mercato è dovuto principalmente all'arrivo di nuovi turisti. Tuttavia, la distribuzione geografica dei tassi crescita non è uniforme: segnano il passo le destinazioni del turismo invernale: Ussita passa dalle 145.000 presenze registrate nel 1994 alle 110.000 quattro anni dopo. Meno pesante il bilancio della seconda stazione sciistica del Parco, Bolognola dove i valori delle presenze sono altalenanti. Al più alto valore registrato nel 1994 (14.000) si contrappongono nel 1997 8000 presenze. Dal quadro generale risulta che il Parco negli ultimi anni ha conquistato nuovi turisti in virtù delle risorse naturalistiche e culturali, ma non per il turismo montano legato alla neve. Ne sono conferma i valori in crescita di alcune località quali Fiastra, San Ginesio, Montegallo, e Montemonaco, mete con interessanti valenze ambientali, ma senza attrezzature sciistiche. Figura 13. Tasso di variazione degli arrivi per ambito comunale CESSAPALOMBO SAN GINESIO I tassi sono calcolati su un arco PIEVEBOVIGLIANA FIASTRA 67% 160% temporale 1994-1999. I valori PIEVE TORINA ACQUACANINA FIORDIMONTE relativi all’anno 1999 dei comuni del marchigiano sono stimati in base alla distribuzione per Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company -12% VISSO BOLOGNOLA 6% -15% 35% USSITA AMANDOLA 9% MONTEFORTINO 28% MONTEMONACO 42% CASTELSANTANGELO SUL NERA 30% MONTEGALLO PRECI -5% 7% NORCIA ARQUATA DEL TRONTO 122 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini La stagionalità della domanda Il 63% degli arrivi è concentrato nel periodo compreso tra giugno e settembre. Ciò significa che i due terzi dei turisti scelgono il periodo estivo per visitare il Parco. In termini di presenze, l'estate costituisce l'80% del mercato. In tutto il territorio nazionale l'estate è il periodo in cui vengono di solito concentrate le più importanti attività di fruizione ambientale e culturale, ma la domanda turistica del Parco Nazionale dei Monti Sibillini risente di una maggiore e più drammatica stagionalità. Figura 14. Andamento mensile degli arrivi e delle presenze 20000 18000 16000 14000 12000 10000 8000 6000 4000 2000 0 gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno alberghieri luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre complementari FONTI: elaborazioni ACTA su dati APTR MARCHE, APT UMBRIA, 1999 Tale dato è importante anche ai fini di una valutazione sull'impatto ambientale: considerando solo i dati ufficiali del mese di agosto (in cui si registrano il 33% degli arrivi e il 47% delle presenze annue), si può stimare un afflusso giornaliero di 9.000 turisti, con tutto quello che comporta in termini di congestione del traffico, di affollamento delle strutture… Occorre però evidenziare che la stagionalità si presenta in modo differenziato nelle diverse tipologie ricettive: il 90% dei turisti che alloggiano negli esercizi complementari scelgono senz'altro il periodo estivo, viceversa, i turisti che visitano il Parco e che scelgono di fermarsi negli alberghi (circa il 55% dell'intero flusso), solo in parte (pari al 44% ) viaggiano nei mesi estivi: aprile, maggio, ottobre e le festività natalizie costituiscono dei periodi in cui negli alberghi cominciano a registrarsi dei flussi turistici interessanti. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 123 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini I mercati geografici di riferimento In termini d mercati geografici, le regioni dell'Italia centrale sono le principali aree provenienza dei turisti in visita al Parco. I flussi maggiori sono provenienti da Roma (il 33% degli arrivi e il 30% delle presenze). Le provenienze da Ascoli e Macerata da sole rappresentano il 52% delle presenze. Il turismo estero sebbene sia in ascesa, resta fortemente limitato: solo il 10% dei turisti proviene dai paesi stranieri (in prevalenza tedeschi) ed è interessante notare che i turisti stranieri preferiscono viaggiare soprattutto nei mesi primaverili ed autunnali. Inoltre la distribuzione geografica del turismo estero all'interno del territorio del Parco è fortemente concentrata nella zona tra Norcia e Preci. Figura 15. Provenienza geografica degli arrivi. ARRIVI per provincia di provenienza I dati tengono conto Altre Province Italiane 9% solo dei flussi Paesi esteri 3% registrati nel versante Roma 29% Perugia 7% Ancona 12% Ascoli 13% Macerata 27% PRESENZE per provincia di provenienza I dati tengono conto solo dei flussi Altre Province Italiane 7% Perugia registrati nel versante Paesi esteri 3% Roma 33% 7% Ancona 12% 124 Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company Ascoli 16% Macerata 22% RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Le strutture ricettive utilizzate La maggior parte dei turisti che visitano il Parco sceglie di utilizzare l'albergo (il 55% degli arrivi). Tuttavia se si considerano anche gli alloggi non iscritti al REC (e ciò si può fare solo per la Regione Marche) il mercato degli alloggi rappresenta una quota pari a più della metà. Alberghi Alloggi REC Marche Alloggi non REC Marche Altre strutture Marche Campeggi Marche Preci (tutte le strutture) Esercizi Complementari Norcia Agriturismi Marche arrivi presenze 48.369 164.257 Permanenza Media 3 17.414 6.540 5.354 4.280 4.019 1.857 1.501 180.812 111.861 32.198 29.818 28.116 4.994 7.710 10 17 6 7 7 3 5 La durata del soggiorno In media chi visita il Parco si ferma almeno sei giorni, ma sono presenti alcuni elementi di differenziazione: il turista non straniero alloggia in media 11 giorni negli esercizi complementari (la media estiva sale a 20 giorni) e solo 3 negli esercizi alberghieri; viceversa, i turisti stranieri che tendono a preferire le strutture alberghiere non prolungano il loro soggiorno oltre i sei giorni. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 125 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 2.9. L’analisi della fruizione del patrimonio. Il comportamento dei visitatori. L’impostazione di una strategia di sviluppo turistico non può prescindere dalla conoscenza attenta del visitatore, delle sue attese, dei suoi bisogni. La teoria delle scienze sociali applicate al turismo prevede l’analisi di due tipologie di visitatori: quelli potenziali (in altre parole, persone intenzionate a visitare le aree protette) e quelli effettivi (gli attuali visitatori del Parco Nazionale dei Monti Sibillini). La realtà, come spesso accade, si discosta dalla teoria: la cultura della pianificazione turistica italiana tradizionalmente poco orientata alla conoscenza del mercato e il costo elevato delle indagini sulla domanda (soprattutto per i vincoli di budget degli enti competenti in materia turistica) non consentono spesso di dotarsi di un quadro informativo sufficientemente significativo della domanda sia potenziale che effettiva. Da questa realtà non sfugge il Parco Nazionale dei Monti Sibillini che, tuttavia negli ultimi anni, nell’ambito del notevole sforzo di pianificazione avviato, ha condotto ricerche e studi mirati a colmare la carenza di "informazioni di governo". Ai fini dell'elaborazione della strategia del turismo sostenibile, è stato deciso di utilizzare il patrimonio informativo esistente 14 e di procedere ad una specifica rilevazione (anche se non prevista nel Piano di Lavoro) finalizzata a rispondere ai seguenti interrogativi: • • • • • Chi è il visitatore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini? Perché sceglie il Parco per le sue vacanze? Come utilizza i servizi e le possibilità di svago? Quanto spende? E’ soddisfatto del sistema di offerta locale? Consapevoli dei vincoli temporali e delle limitate risorse disponibili, si è voluto mirare l’indagine alla conoscenza del visitatore estivo (a chi ha visitato il Parco nel periodo compreso tra Agosto e Settembre 2000). In termini numerici, infatti, in tale periodo, si registrano nelle strutture ricettive ufficiali del Parco circa la metà delle presenze dell’intero anno. 14 Si fa riferimento all'indagine sugli escursionisti effettuata nel 1999 dalla Regione Marche nel territorio marchigiano del Parco a cura di ECONSTAT (Ricerche sulla situazione e sulle tendenze del turismo locale. I distretti turistici delle aree 5b e le priorità di intervento) e all'indagine sui visitatori delle Case del Parco effettuata nell'estate del 2000 dall'Istituto PANGEA ai fini della predisposizione del Piano d'interpretazione. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 126 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Pur avendo analizzato solo una parte del fenomeno (non si hanno informazioni sul turista potenziale e sui visitatori invernali e primaverili), si ritiene che l'indagine effettuata possa costituire un utile strumento per costruire delle ipotesi di sviluppo turistico che basino i loro presupposti su elementi di natura oggettiva. L’indagine è stata realizzata attraverso interviste ad un campione casuale di visitatori (turisti ed escursionisti non residenti nel Parco) di età superiore ai 15 anni . Per garantire una certa significatività alla indagine, il campione è stato dimensionato su 500 interviste distribuite nei principali siti turistici del Parco proporzionalmente alla distribuzione dei posti letto. Ma poiché l'intervista ha richiesto più tempo di quello preventivato e non è stato facile convincere i visitatori a sottoporsi ad un'intervista di durata effettiva di circa 40 minuti, i casi risultati validi con interviste condotte a termine sono stati 234. Nei grafici seguenti sono riportate la distribuzione temporale delle interviste e la distribuzione geografica dei luoghi di realizzazione. Figura 16. Distribuzione temporale delle interviste 1 - 15 settembre 10% Le interviste sono state condotte dal 1° agosto al 30 settembre 16 - 30 settembre 11% 1 - 15 agosto 23% 16 - 31 agosto 56% Figura 17. Distribuzione geografica del campione FIASTRA 16% AMANDOLA 9% VISSO 3% PRECI 5% USSITA MON TEF ORTINO 22% CASTEL S. ANGELO 4% 3% MON TEMONAC O 4% MON TEGALLO 4% NORCIA 27% ARQUATA DEL TRON TO 2% Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 127 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 2.9.1 Il profilo del visitatore I dati si presentano molto simili alle rilevazioni di ECONSTAT che nell'indagine sui visitatori ospiti delle aree naturalistiche marchigiane, rileva una presenza maschile pari al 60% degli intervistati, un’età media di 42,4 anni, (a fronte del dato di 43 anni nella presente indagine) e una forte concentrazione nelle classi di età intermedie (nell'indagine oggetto di analisi circa la metà di essi (48%) appartiene alla fascia d’età dei 35 – 54 anni e la classe d’età più rappresentata è quella che va dai 35 ai 44 anni). Figura 18. Distribuzione del campione per classi di età e sesso 55-64 14% > 65 6% 45-54 22% 15-24 8% Femmine 25-34 24% 40% Maschi 35-44 26% 60% Base 227 Risposte mancanti 7 Base 229 Risposte mancanti 5 Il Parco, quindi, rappresenterebbe un'area la cui valenza naturale e culturale attrae prevalentemente segmenti di mercato collocati nelle fasce di età matura, costituite soprattutto da famiglie e coppie (circa il 60% dei visitatori). Figura 19. Con che è in vacanza Fa m ig lia (b am Co pp bi ia ni Fa < m 12 ig G lia ru an p ni (b ) am po a du bi n lti i> G ru pp 12 an o ni et ) à m ist a G ru S pp ing o l gi e ov an i Al tro L'indagine svolta ai fini 30% 25% 22% della predisposizione 25% 18% 20% della Strategia del 12% turismo sostenibile non 15% 10% ha preso in 10% 5% 3% 3% considerazione la 5% professione e il livello di 0% istruzione, ma i risultati di altre indagini confermano che la maggior parte dei Base 231 visitatori fa parte del Risposte mancanti 3 ceto medio impiegatizio con un buon livello di istruzione. La percentuale di diplomati si attesta sul 55%, considerando un valore intermedio fra quelli indicati dalle Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 128 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini due indagini cui si fa riferimento15. Divergenze rilevanti emergono invece per quanto riguarda la percentuale di laureati (35% PANGEA e 13,5% ECONSTAT) e la composizione per classi professionali: particolarmente accentuata la differenza relativa alla quota di studenti (27% PANGEA e 8% ECONSTAT). La differenza può essere spiegata dal fatto che l’indagine Pangea ha utilizzato questionari compilati dai visitatori presso le Case del Parco che, si presume, siano frequentate in maggiore percentuale da studenti. 2.9.2. La provenienza Il 70% dei visitatori proviene dalle Regioni limitrofe: Lazio (in particolare da Roma) 39%, Marche 37%, Umbria 4%, Toscana 4%. Solo il 5% dei visitatori proviene dall’estero. I dati risentono della metodologia di campionamento adottata che non prende in esame solo i turisti, ma anche gli escursionisti, i quali, come è prevedibile, hanno per lo più una provenienza dalle aree limitrofe a quelle della rilevazione. Anche l’indagine ECONSTAT, che considera solo gli escursionisti , rileva una dimensione dei mercati di riferimento fortemente connotata dalle regioni vicine, con una percentuale di visitatori stranieri nell'estate dell'anno precedente che non supera il 2% . Figura 20. Provenzienza dei visitatori UMBRIA 4% Stranieri 5% MARCHE 37% Altro 16% Italiani 95% LAZIO 39% TOSCANA 4% ALTRO (nord) 10% ALTRO (sud) 5% ALTRO (centro) 1% Tuttavia un incrocio con i dati dei flussi turistici ufficialmente censiti nelle strutture ricettive (che si riferiscono quindi solamente a coloro che Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 129 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini pernottano almeno una notte) e i risultati delle altre indagini delle altre indagini (Pangea) consente di affermare che: a) i visitatori esteri del Parco sono tra il 2 e il 5% del totale. Le nazionalità più rappresentate sono quella tedesca, quella olandese e quella inglese. b) la principale quota di mercato è costituita dai visitatori provenienti dalla Regione Marche, tra il 37 e il 51% e dalla Regione Lazio (soprattutto Roma), tra il 23 e il 39%. c) modesti sono i flussi provenienti dalle altre regioni limitrofe. L’Umbria (in prevalenza dalla provincia di Perugia) tra il 4 e il 10%, la Toscana intorno al 4%. d) Tra le aree di provenienza non limitrofe la quota di visitatori più alta spetta al Milanese (circa il 3%). La maggior parte di essi sono escursionisti, che soggiornano nelle vicine località balneari. 2.9.3. La durata del soggiorno L’indagine rileva che il 23% delle persone intervistate svolga una escursione giornaliera. Un dato molto simile ai risultati di PANGEA (28%). Intrecciando i risultati delle tre indagini (ACTA, ECONSTAT e PANGEA) si può verosimilmente affermare che nei giorni infrasettimanali la quota degli escursionisti si aggiri tra il 20 e il 30% dei visitatori, viceversa nel fine settimana, soprattutto nei mesi estivi, la componente escursionistica arrivi a rappresentare il 60% dei visitatori. Figura 21. Principali componenti della domanda Escursionisti 23% Turisti 77% Base 234 Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 130 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini L'analisi della durata del soggiorno evidenzia due fenomeni importanti: a) una elevata permanenza media nel territorio del Parco (il 46% soggiorna almeno per una settimana), spiegabile principalmente con l’importanza del turismo di ritorno, come vedremo a breve; b) l’importanza crescente del segmento “vacanza breve”: il 25% degli intervistati dichiara di soggiornare da uno a tre giorni, in conformità con le tendenze che attualmente si riscontrano tanto nel territorio italiano che di tutta Europa. Figura 22. La durata del soggiorno da 22 a 1 mese 12% più di 1 mese 5% da 15 a 21 20% da 8 a 14 9% da 1 a 3 25% da 4 a 7 29% Base 181 Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 131 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 2.9.4 L’alloggio Tutte le indagini finora effettuate concordano che il turismo del Parco sia prevalentemente un turismo “di ritorno” e la lettura del grafico seguente lo conferma: il 48% dei turisti intervistati dichiara infatti di alloggiare presso la propria seconda casa o presso parenti e amici. Figura 23. Tipologia di alloggio scelto 35% 31% 30% 25% 20% 15% 17% 11% 10% 5% 5% 4% 3% 3% 3% 2% 1% C as a d ip ro A p m ri et ic io à p ar en ti A lb er C g o am pe g A gi gr o it ur is m o C am C pe as r a in af fi tt o T en da Rif d ug a i b o iv ac A ff co itt ac am er e 0% Base 190 Risposte mancanti 44 Percentuale che tende ad aumentare (78%) se si considerano i turisti abituali, cioè coloro che visitano il Parco più volte l’anno, e quasi a raddoppiare (87%) per quelli che si trattengono in vacanza per più di 15 giorni e che sono ben il 37% del totale dei turisti. E’ interessante notare che l’albergo rappresenti la soluzione preferita, dovendo scegliere un alloggio “commerciale”. Il dato molto contenuto relativo all’agriturismo è spiegabile dall’elemento novità. Le strutture agrituristiche ancora poche sono nate solo negli ultimi anni . Ne è una conferma il fatto che ben l’80% di coloro che hanno scelto questo tipo di sistemazione è alla prima visita nel Parco. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 132 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini E' da sottolineare il fatto che le formule che contraddistinguono il turismo "plein air", in notevole crescita nelle regioni dell'Italia centrale, ancora non emergano in modo rilevante nel Parco. Nel complesso appare limitata la dimensione commerciale del soggiorno. In altre parole, a fronte di una fruizione estiva intensiva del Parco, la ricaduta economica per l’industria turistica è molto bassa. 2.9.5. I mezzi di trasporto L’automobile è il mezzo di trasporto più utilizzato. L’85% degli intervistati si serve dell’auto per raggiungere e visitare il Parco. Un dato questo che, sebbene prevedibile data la scarsa distribuzione e frequenza di servizi pubblici di trasporto, pone al centro della strategia di turismo sostenibile il problema della “gestione dei visitatori”. Non si è ancora affermato il cicloturismo. Figura 24. Mezzi di trasporto utilizzati Al 3% tro 1% ci cl ot o 1% Bi o en Tr eo Ae r pe C am Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 2% M 3% r 4% Au to llm an 7% et ta 85% pr op r Pu ia 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Sono consentite più risposte. La frequenza percentuale per ogni risposta è calcolata sul numero dei casi (234) 133 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 2.2.6. Le Motivazioni e le aspettative dei visitatori Prima di partire, cosa si aspettava Il motivo principale del viaggio nei Sibillini è quello di trascorrere un dalla vacanza? periodo di vacanza all’interno del Parco. Le aspettative principali legate a questo tipo di vacanza si riconducono al binomio natura-riposo (relax). Tuttavia non bisogna trascurare altri elementi quali la gastronomia, la riscoperta della cultura e delle tradizioni e la dimensione delle visite ai luoghi religiosi. Il Parco dei Sono consentite più risposte. Nazionale La frequenza percentuale per ogni risposta è calcolata Monti Sibillini ha sul numero dei casi (234) infatti un valore aggiunto rispetto ai contesti naturalistici . Le testimonianze storico culturali (in special modo le testimonianze religiose), le tradizioni rurali e la gastronomia rappresentano, infatti, gli elementi di un potenziale prodotto turistico molto ricco nella diversificazione delle sue risorse. frequenza Contatto natura 172 Riposo 133 Stare con amici/famiglia 111 Arte/cultura/tradizioni 76 Divertimento 69 Ambiente rurale 66 Gastronomia 52 Centri religiosi 44 Fare amicizia 30 Isolamento 24 Salute/cura personale 23 Evasione/trasgressione 8 Altro 3 % 74% 57% 47% 32% 29% 28% 22% 19% 13% 10% 10% 3% 1% Figura 25. Motivazioni della vacanza nel PNMS Sono consentite più risposte. La frequenza percentuale per ogni risposta è calcolata sul numero dei casi (234) 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 63% 21% 14% 3% ta ti e) ) rna ro v re n t za arco l o a i n a P op ca ng g io V a nel ai ic i t i log m l o s i i a a g V ( ita lo g za Vis (a l an c Va Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 0% A ff 1% ari A ltro 134 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 2.9.7. La scelta della destinazione Tra i fattori di scelta che spingono gli intervistati a visitare i Monti Sibillini viene ribadita l'importanza della natura, della buona cucina e del “Parco” in quanto tale. Anche la qualità della sistemazione risulta presente. Tuttavia incrociando gli indicatori oggettivi come il livello di servizi offerti dalle strutture ricettive, misurato dal numero di stelle che non superano mai le tre - e gli indicatori soggettivi - come le valutazioni degli imprenditori, riportate nelle interviste agli attori istituzionali, che denotano un sistema ricettivo di qualità mediacon il livello di soddisfazione dell’alloggio (che nella presente indagine risulta discreto), si può immaginare che i visitatori del Parco non siano molto esigenti in termini di qualità della sistemazione ricettiva. Il dettaglio dei singoli fattori di scelta , presentato nella tabella seguente è coerente con quello rilevato dall’indagine ECONSTAT che individua una motivazione di base legata al relax, una consistenza elevata delle motivazioni ambientaliste, sportive e religiose: fra le aree naturalistiche marchigiane il Parco dei Sibillini si dimostra la più versatile. Figura 26 Quale importanza hanno avuto i seguenti elementi nella scelta? (da 0 = nessuna, 1 = poca, 3 = molta) Moda Base 2,89 3 204 2,17 3 174 2,07 3 179 2,05 3 132 2,01 3 160 1,99 3 161 raggiungere 1,97 3 182 qualità/ 1,79 3 121 2,82 3 Medi Paesaggio intatt Gastronomia buona E' un Parco Qualità della Ricchezz di specie Variet Facile Rapporto sistemazione d d protett attività prezz Altr 28 2.2.8. Le fonti d’informazione sul Parco In relazione alle modalità con cui si è fatta conoscenza con il Parco, il miglior veicolo per orientare le scelte del turista è stato il consiglio di parenti e amici (il cosiddetto "passaparola") Hanno avuto una scarsa Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 135 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini incidenza i metodi tradizionali quali le inserzioni pubblicitarie, mentre cominciano a farsi strada nuovi strumenti quali la navigazione su Internet. Come già rileva la ricerca ECONSTAT, anche se il “passaparola” resti lo strumento più utilizzato dal mercato turistico italiano perché ritenuto più “fidato”, sui dati relativi al Parco dei Sibillini incide in modo rilevante il fatto che i turisti siano per lo più residenti nelle vicinanze del Parco e che quindi hanno necessariamente utilizzato il "passaparola". Infatti, i turisti intervistati provenienti da aree non limitrofe al Parco dichiarano di aver fatto ricorso a strumenti commerciali quali agenzie, inserzioni, articoli, depliant. Il mancato approfondimento nell’intervista della voce “Altro” impedisce di avere informazioni più precise riguardo ad altri strumenti di comunicazione. Emerge che la voce “altro” è la fonte di conoscenza principale per i frequentatori abituali del Parco, dopo il consiglio di amici e parenti, mentre la stessa voce è molto ridotta per i visitatori “nuovi”. Ciò potrebbe verosimilmente indicare che sotto la voce "altro" si raggruppano sostanzialmente coloro che hanno una conoscenza personale del Parco perché originari del luogo. Vale a dire che potrebbe costituire una stima indiretta di quella quota del turismo di ritorno costituita da ex residenti o discendenti di residenti nel Parco. Figura 27. Come ha conosciuto la possibilità di trascorrere una vacanza nel Parco? Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 136 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 50% 24% 6% 6% 4% 4% 1% 1% C on si gl io di am ic Pe Si i to rc In as te o rn et Ag Pa en rc o zi a Ar vi tic ag In ol se gi i su rz io riv ne is te pu N av bb ig lic az ita io ria ne In te rn et Al tro 50% 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Anche in relazione alle informazioni utilizzate per programmare le attività da svolgere durante la visita nel parco, il consiglio di parenti e amici e l'esperienza maturata in visite precedenti sono stati gli strumenti principali. Sebbene per ordine di frequenza le “Case del Parco” siano la terza voce tra quelle menzionate, esse non rappresentano ancora, per il mercato, un punto di riferimento per la programmazione della visita nel Parco. Il quadro completo delle risposte fa ipotizzare un tipo di turista “fai da te”. Sorprende in questo senso la scarsa utilizzazione di supporti quali brochure, depliant e cartine, pur esistenti e di qualità notevole. Le informazioni disponibili non consentono di comprendere perché il visitatore non utilizzi i servizi informativi offerti e se ciò sia imputabile ad un atteggiamento tipico del turista di “ritorno”. Tuttavia sembra opportuna una riflessione sul fatto che il 61,5% degli intervistati dichiara di conoscere le Case del Parco, ma solo il 14% le utilizza per organizzare la propria visita nel Parco. Figura 28. Strumenti utilizzati per programmare la visita Consiglio di altre persone Visite precedenti Ufficio informaz. e CdP Brochure/depliant Riviste/giornali Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company Internet Materiale informativo Info telef. al Parco Libro guida Ufficio informazioni 48% 46% 14% 10% 10% 5% 5% 5% 4% 4% La risposta multipla “Consiglio di altre persone e visite precedenti” rappresenta il 21% dei casi 137 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 2.9.9. La conoscenza del Parco, i luoghi visitati e le attività svolte Tutti i visitatori intervistati sono a conoscenza di essere in un Parco. Per un quarto di essi si tratta delle prima visita, mentre circa la metà visita il Parco più di una volta all’anno. Il dato è confermato dalla ricerca ECONSTAT che rileva esattamente le stesse percentuali, mentre se ne discosta l’indagine PANGEA che individua il 37% di prime visite. La frequenza delle visite conferma ancora una volta che una quota consistente del turismo del Parco è rappresentata dal “turismo di ritorno”. La quota elevata di coloro che visitano il Parco per la prima volta è indice di un buon grado di attrazione, specialmente se si considera che la maggior parte di essi (75%) trascorre almeno una notte all’interno del Parco: si tratta prevalentemente di turisti che si fermano per un week-end o una settimana. Figura 29. Quante volte ha visitato il Parco prima? E' la prima volta 26% Più volte in 1 anno 48% Base 232 Risposte mancanti 2 Occasionalmente 13% Ogni 1-2 anni 13% I luoghi più conosciuti sono, in ordine di importanza, l’Altopiano di Castelluccio, il Lago di Fiastra, il lago di Pilato, il santuario di Macereto, le Gole dell’Infernaccio, Norcia, Visso . Sorprende che solo il 50% degli intervistati dichiari di aver sentito parlare della “Grotta della Sibilla”. Assai meno le persone che hanno sentito parlare del mito del “Guerin Meschino”. Un altro dato su cui riflettere è la scarsa conoscenza delle opportunità di diversificazione della visita nel Parco. Il 60% degli intervistati non è a conoscenza di un programma di visite guidate. Più del 75% non ha sentito parlare di eventi e manifestazioni di forte richiamo quali la “Rassegna Teatrale di Amandola” e la “Festa delle Fate di Arquata”. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 138 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Il dettaglio delle risposte è riportato nella tabella seguente: Figura 30. Ha mai sentito parlare di..….? frequenza % Monte Vettore Case del Parco San Benedetto Monte Bove Grotta della Sibilla Calendario attività guide del Parco Il Guerin Meschino Grande Anello dei Sibillini La marcite di Norcia La Rassegna teatrale di Amandola La festa delle fate di Arquata La Pinacoteca di Montefortino Il carbone dei due Parchi Il sentiero dei mietitori ( Montegallo ) Giovanna la pazza 79,1 61,5 59,0 51,3 50,4 40,2 23,9 21,8 19,2 16,2 16,2 10,3 10,3 7,7 7,3 Nella domanda si sono elencati i siti, gli eventi, miti e personaggi tradizionalmente meno conosciuti Sono consentite più risposte. La frequenza percentuale per ogni risposta è calcolata sul numero dei casi (234) I luoghi più visitati del Parco sono l’altopiano di Castelluccio e Visso. Almeno due turisti su tre si recano nel luogo più reclamizzato e in quello dove ha sede l’Ente Parco. Sorprende che alcuni siti (ad esempio le Gole dell’Infernaccio e le Gole del Fiastrone) su cui vi è una forte comunicazione non siano stati visitati dalla maggioranza degli intervistati. Figura 31. I siti e le località più frequentati frequenza % Altopiano di Castelluccio Visso Norcia Lago di Fiastra Fiastra Santuario di Macereto Ussita Arquata Gole dell'Infernaccio Amandola Lago di Pilato Bolognola Castelsantangelo Preci Montefortino Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 62,0 61,1 56,0 41,5 37,6 30,3 29,5 28,2 27,4 26,1 26,1 25,2 24,8 23,1 22,6 frequenza % Madonna dell'Ambro Montemonaco Pievetorina Montegallo Pievebovigliana 22,2 19,2 17,5 17,1 17,1 Acquacanina Rocca di Arquata Gole del Fiastrone San Ginesio Fiordimonte 15,4 15,4 13,7 9,8 Pinacoteca di Montefortino Cessaplombo Altri itinerari 9,4 6,4 5,1 15,0 139 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini La fruizione del Parco tende a concentrarsi principalmente nei luoghi dove si soggiorna. In media ogni intervistato conosce 5 elementi sui 15 considerati nell'intervista e ne ha sperimentato solo 2, il 45% di quelli conosciuti. Se si eccettuano le Case del Parco assai diffuse nel territorio, il Monte Bove e il Monte Vettore, le altre risorse (luoghi, eventi, attività) non solo sono poco conosciute, ma anche poco “sperimentate”. Figura 32. Luoghi , attività e manifestazioni "sperimentati" % Case del Parco Monte Bove Monte Vettore Il sentiero dei mietitori (Montegallo) La Pinacoteca di Montefortino La festa delle fate di Arquata San Benedetto Calendario attività guide del Parco Giovanna la pazza La Rassegna teatrale di Amandola Grande Anello dei Sibillini Il Guerin Meschino Grotta della Sibilla La marcite di Norcia Il carbone dei due Parchi 82% 63% 58% 44% 42% 39% 39% 38% 35% 29% 24% 21% 18% 18% 17% frequenza;base 118; 144 75; 120 107; 185 8; 18 10; 24 15; 38 54; 138 36; 94 6; 17 11; 38 12; 51 12; 56 21; 118 8; 45 4; 24 Quando i visitatori vengono a conoscenza delle possibilità che il Parco offre, allora la fruizione turistica del Parco è diversificata: non solo le escursioni, le visite ai centri storici e le attività legate al concetto di scoperta delle identità locali (gastronomia, acquisto prodotti locali, partecipazione a manifestazioni della tradizione) sono tra le attività svolte dai visitatori, ma anche le attività legate alla fruizione sportiva (le cui percentuali di attività, per quanto piccole, sono molto significative, tenendo conto che il campione selezionato ha una forte prevalenza di ultra quarantenni e, soprattutto, che le percentuali crescono quando si fa riferimento a ciò che si vorrebbe fare nel futuro). Un altro elemento importante che si desume dai dati è l’interesse crescente per visite guidate. Se solo il 18,4% degli intervistati ha usufruito finora delle visite guidate, è pur vero che il 40% ha dichiarato di essere a conoscenza del programma di visite guidate e il 38% degli intervistati si dice interessato a usufruirne in futuro. Ne deriva che una più efficace campagna promozionale e degli accordi specifici tra gli operatori turistici (soprattutto con quelli del comparto ricettivo) e le guide del Parco potrebbe trovare i visitatori disponibili ed interessati ad accogliere le proposte in questa direzione. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 140 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Anche in relazione ad un calendario di manifestazioni culturali nel Parco, oltre il 48% manifesta un grande interesse. Figura 33. Attività svolte Quali attività stai svolgendo in questo viaggio (A) e quali possono interessarti in futuro (B)? Brevi passeggiate Visita ai centri storici Gastronomia locale Acquisto prodotti locali Visita case del Parco Manifestazioni culturali Lunghe camminate Visite guidate Altri acquisti Trekking Mountain bike Sci (visite future) Cavallo Pesca Arrampicata % 74,4 53,4 52,6 52,1 47,0 39,3 30,3 18,4 15,8 12,8 10,3 10,3 8,5 3,0 3,0 % 53,8 50,4 44,4 42,3 35,0 48,3 39,3 38,5 12,0 25,2 15,8 36,3 18,4 6,0 12,8 % -20,5 -3,0 -8,1 -9,8 -12,0 9,0 9,0 20,1 -3,8 12,4 5,6 26,1 9,8 3,0 9,8 2.9.10. La spesa La spesa giornaliera del visitatore medio risulta di circa 90 mila lire. Il dato varia leggermente se si distingue fra turisti ed escursionisti: la propensione cresce per questi ultimi (94 mila) ed è di poco inferiore per i primi (87 mila). Come prevedibile, varia molto secondo la durata del soggiorno: il picco di spesa giornaliera si raggiunge nei soggiorni di una settimana, la spesa diminuisce poi all’aumentare della permanenza. Su quest’andamento incide sicuramente l’alloggio: l’albergo è il tipo di sistemazione prevalente fra coloro che si fermano fino a una settimana, mentre per permanenze superiori prevalgono, come si è visto, categorie di alloggi non commerciali. Se confrontata con la spesa media per presenza del turista in Italia16, pari a 170 mila lire per il turista straniero e 130 per l’italiano, quella del visitatore del Parco si rivela di entità modesta, a conferma di un turismo di tipo prevalentemente tradizionale e non particolarmente esigente riguardo alla diversificazione ed alla qualità della fruizione. Nel primo dei due grafici sottostanti è rappresentata la distribuzione della spesa giornaliera per classi: circa il 30% degli intervistati dichiara di spendere fra le 60 e le 100 mila lire, è alta anche la quota (28%) di chi spende fra 30 e 60 mila lire. 16 ENIT, Nono rapporto sul turismo italiano 2000. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 141 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Figura 34. Quanto pensi di spendere oggi (24 ore) nel Parco, inclusi viaggio, pasti e sistemazione? 27,7% 30,0% 29,9% 25,0% 19,2% 20,0% 13,4% 15,0% 10,0% 4,0% 4,9% 5,0% 0,4% 0,4% <1 0. 00 10 0 -3 0. 00 30 0 -6 0. 60 00 0 -1 10 00.0 0 - 2 00 00 20 .0 0 00 -4 00 40 .0 00 0 -6 00 .0 00 >6 00 .0 00 0,0% Nel grafico seguente, l’andamento della spesa complessiva durante il viaggio, che raggiunge tre picchi in corrispondenza delle tre classi centrali, è spiegato dal peso che hanno all’interno di ciascuna classe rispettivamente i turisti del week-end, quelli che si fermano all’incirca una settimana e quelli che pernottano fra le due e le tre settimane. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 142 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Figura 35. Puoi stimare la somma spesa complessivamente nel viaggio? 28,4% 30,0% 26,5% 29,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 6,5% 7,7% 1,3% 0,6% <5 0. 00 50 0 -1 00 .0 10 00 0 -5 00 50 .0 0. 00 00 0 -1 M IL 1 -3 M IL 3 -5 M IL >5 M IL 0,0% Un ulteriore elemento di indagine è dato dal paniere di spesa del visitatore che evidenzia la netta prevalenza dei consumi alimentari su tutte le altre voci. Particolarmente scarsa risulta la spesa per i servizi di fruizione turistica. Si deve tenere presente che le voci menzionate non pretendono di essere esaustive, ma si limitano ad indicare alcune componenti rilevanti della spesa, escluso l’alloggio ( si è visto come sia per lo più di tipo non commerciale). La rilevazione della composizione percentuale è quindi indicativa e non consente di produrre confronti col paniere medio del turista italiano. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 143 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Tabella 3. Spesa media del visitatore per tipologia d’acquisto. media Somma spesa o da spendere all'interno del Parco Di cui per: bar/ristoranti vestiario trasporti regali attrazioni/divertimento guide, mappe, libri altro 620.694 323.407 185.063 122.847 107.171 93.889 71.985 128.714 Figura 36. Composizione percentuale della spesa complessiva del visitatore per tipologia. guide, mappe, libri vestiario altro 4% 2% 6% attrazioni/divertimento bar/ristoranti 51% 7% regali 11% trasporti 19% Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 144 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 2.9.11 . Il livello di soddisfazione del turista Al fine di rendere più efficace l’analisi sulla soddisfazione del visitatore, si è ritenuto opportuno conoscere la sua “gerarchia dei servizi nel Parco” per ordine d’importanza e per ordine di efficacia. In pratica, tutti i servizi citati nell'intervista hanno per il visitatore una certa importanza, lo scarto massimo fra il giudizio di maggiore e quello di minore importanza è inferiore ad uno, su uno spazio ( range) che va da 0 a 5. Figura 37. Quali sono i servizi che ritiene importanti in un Parco? (da 1= assolutamente contrario a 5=molto d’accordo, x=non so) Aree attrezzate per disabili Qualità dell’accoglienza Manutenzione sentieri Segnaletica Sistemazione ricettiva Case del Parco Depliant informativi Parcheggi Visite guidate Bus navette per turisti Piatti tipici nei ristoranti Ristoranti Uffici informazioni Feste folcloristiche, popolari Intrattenimenti serali Strutture sportive Conferenze, iniziative sull'ambiente e attività culturali media moda 4,62 4,58 4,56 4,44 4,44 4,28 4,24 4,17 4,15 4,15 4,14 4,13 4,07 4,05 3,96 3,95 5 5 5 5 5 5 4 5 4 5 5 4 4 4 4 4 3,71 X Si può comunque osservare che la graduatoria rivela una struttura dei bisogni coerente con quella di un turista in cerca di relax e di contatto con la natura e la comunità rurale: in alto sono i bisogni primari (la qualità dell’accoglienza, la sistemazione, l’accesso alle informazioni, la mobilità e, trattandosi di un Parco naturale, la manutenzione dei sentieri e la segnaletica), in fondo, gli intrattenimenti serali, le strutture sportive, le conferenze e le iniziative strettamente culturali. Da notare la grande attenzione che il turista dimostra per l’opportunità di rendere il Parco fruibile anche a persone disabili. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 145 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Figura 38. I servizi più “efficaci” (da 1= assolutamente contrario a 5=molto d’accordo, x= non so) Ristoranti Piatti tipici nei ristoranti Case del Parco Depliant informativi Sistemazione ricettiva Visite guidate Feste folcloristiche, popolari Qualità dell’accoglienza Parcheggi Uffici informazioni Strutture sportive Segnaletica Intrattenimenti serali Conferenze, iniziative sull'ambiente e attività culturali Aree attrezzate per disabili Manutenzione sentieri Bus navette per turisti media 3,81 3,68 3,59 3,50 3,49 3,44 3,39 3,39 3,30 3,21 3,19 2,89 2,69 2,61 2,20 2,13 1,51 moda 4 4 X 4 X X X 4 4 X X 2 X X X 1 X Il livello di soddisfazione dei visitatori sembra discreto, anche se non sono stati utilizzati nell'intervista parametri per esprimere un giudizio sintetico. Non si segnalano tuttavia livelli “estremi” tanto in positivo quanto in negativo. In altre parole, non esistono servizi per i quali il giudizio di efficacia è positivo e si è molto soddisfatti ma neppure esistono servizi per i quali il giudizio è negativo e non ci si sente per nulla soddisfatti. Gastronomia (sia i ristoranti che i “piatti tipici”), Case del Paro e servizi informativi, sistemazione ricettiva, sono i servizi più apprezzate. Mobilità, sentieristica, intrattenimenti serali e culturali, segnaletica sono quelle che lasciano meno soddisfatto il turista. Per approfondire la valutazione della soddisfazione dei visitatori, si è chiesto loro se concordassero con alcune affermazioni riportate nell'intervista. La frase con il più alto grado di condivisione è “mi piacerebbe che conoscessero il Parco anche i miei amici: glielo dirò appena torno”. Viene in tal modo ribadita l'importanza del “passaparola” nel Parco e si sottolinea il ruolo che esso può svolgere nella promozione turistica del Parco. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 146 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Figura 39. E’ d’accordo con le seguenti affermazioni (da 1= assolutamente contrario a 5=molto d’accordo) media moda Mi piacerebbe che conoscessero il Parco anche i 4,38 5 miei amici: glielo dirò appena torno Un calendario unitario degli eventi e manifestazioni a disposizione di tutti i turisti potrebbe essere molto 4,36 5 utile Mi piacerebbe avere sempre la possibilità di mangiare piatti locali della gastronomia tipica 4,11 5 dell’Area Parco Sarebbe fantastico tornare qui in mesi in cui non c'è 3,9 5 tanta gente! Dovrebbero essere previste più attività alternative in caso di cattivo tempo Sarei interessato ad usare un bus navetta per lo spostamento nei diversi punti del Parco Le testimonianze culturali e storiche dovrebbero essere maggiormente fruibili, attraverso appositi servizi d'interpretazione Il programma delle attività serali dovrebbe essere più ricco Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company Base; mancanti 218 16 220 14 224 10 218 16 3,86 4 218 16 3,77 5 222 12 3,77 4 218 16 3,76 5 216 18 147 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Dalla tabella sono desumibili una serie di “suggerimenti” che rimandano all'esigenza fondamentale di essere aggiornati sulle attività e sugli eventi, in modo più sistematico. Gli intervistati chiedono, inoltre, una maggiore attenzione alla valorizzazione dei beni culturali, attraverso un sistema di gestione che li renda più fruibili, una maggiore ricchezza delle attività serali e la presenza di intrattenimenti alternativi in caso di cattivo tempo. Tra i suggerimenti spicca ancora l’attenzione alla gastronomia locale: notevole è l’interesse ad avere sempre a disposizione menù tipici del luogo. Le interviste effettuate danno modo di mettere a fuoco i seguenti nodi da sciogliere: a) la manutenzione dei sentieri. La lamentela più frequente è lo stato in cui versano alcuni sentieri, segnalati sulla carta ma abbandonati nella realtà e con una dotazione scarsa di segnaletica. b) il modello di fruizione e di mobilità, basato sull’utilizzo dell’auto privata crea problemi di congestione in alcuni tratti di strade e in alcune giornate di punta. Bus navette e potenziamento dei trasporti pubblici, incontrerebbero il favore di molti visitatori, così come la realizzazione di percorsi adatti anche ai disabili. Alcune spie che segnalano un livello di congestione nel periodo estivo sono costituite dalla dichiarazione di numerosi visitatori che tornerebbero al Parco "quando non c'è tanta gente! Inoltre esiste un desiderio diffuso di prevedere il numero chiuso per alcuni itinerari (ad esempio il lago di Pilato) E’ significativo che entrambi i nodi problematici individuati coincidano con gli aspetti cui il visitatore attribuisce l’importanza maggiore nella gerarchia dei bisogni. 2.9.12. Sintesi riepilogativa dell'indagine L'indagine effettuata nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini su un campione casuale di 234 visitatori tramite interviste svolte nell'agosto 2000 nei principali siti turistici del territorio porta ai seguenti risultati: il Parco rappresenta un'area la cui valenza naturale e culturale attrae prevalentemente segmenti di mercato collocati nelle fasce di età più mature, formati per lo più da famiglie e coppie il 70 % dei visitatori proviene dalle Regioni limitrofe(39% dal Lazio ed in particolare Roma, il 37% dalle Marche. Solo il 4% dall'Umbria e il 4% dalla Toscana ) Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 148 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini il 5% dei visitatori sono stranieri , provenienti per lo più dalla Germania, dall'Olanda, dall'Inghilterra su 100 visitatori, nei giorni infrasettimanali sono 23 gli escursionisti, ma nel fine settimana sono 60 il 48 % dei turisti alloggia nella propria casa o in casa di parenti (fra questi una grossa quota di "turisti di ritorno"), ma dovendo scegliere una soluzione commerciale, l'albergo è la soluzione preferita(11%). L'agriturismo e le soluzioni plein air , in notevole crescita in Europa, non emergono ancora in modo rilevante nel Parco. Non si è ancora affermato il cicloturismo l'85% si serve della propria auto per visitare il Parco: ciò pone al centro della strategia di turismo sostenibile il problema della gestione dei visitatori il passaparola resta la fonte d'informazione più frequente, ma i turisti provenienti da aree meno vicine hanno fatto ricorso a strumenti ufficiali come depliant, agenzie… Cominciano a farsi strada nuovi strumenti quali la navigazione su Internet. Il turista prevalente è "fai da te" il Parco è vissuto come un patrimonio di risorse naturalistiche, ma anche storico-culturali, religiose, di tradizioni locali e gastronomiche. Nel Parco vi sono tutti presupposti per un prodotto turistico ricco e differenziato. fra i fattori di scelta, la qualità dei servizi turistici non ha ancora quel peso che si riscontra in contesti europei. Il visitatore del Parco di oggi non è molto esigente in fatto di qualità, è soddisfatto di un trattamento "familiare" su 100 visitatori per 25 si tratta di una prima visita, ma circa 50 visitatori visitano il Parco più volte in un anno (fra questi i turisti di ritorno) I turisti di ritorno possono essere stimati tra una soglia massima del 40% e un soglia minima del 25% del movimento dei visitatori elevata è la permanenza media nel territorio del Parco: il 46% soggiorna almeno un settimana, ma cresce l'importanza della vacanza breve da uno a tre giorni (25%) i luoghi più conosciuti sono Castelluccio, Fiastra, il lago di Pilato, Macereto, l'Infernaccio, Norcia, Visso, mentre quelli più visitati Castelluccio, Visso e Norcia. Solo il 50% ha sentito parlare della Sibilla. La fruizione tende a concentrarsi nei luoghi dove si soggiorna, tuttavia ai turisti piace alternare diverse attività il 61.5% dei visitatori conosce le Case del Parco, ma soltanto il 14% le ha utilizzate per organizzare la propria visita solo il 18.4% dei visitatori ha usufruito delle visite guidate, ma il 40% è a conoscenza del programma e il 38% si dice interessato a usufruirne in futuro le attività preferite sono: brevi passeggiate (sotto le 3 ore), la visita ai centri storici, l'acquisto di prodotti locali, soprattutto gastronomici, le manifestazioni legate alla tradizione Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 149 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini la spesa media giornaliera risulta di 90.000 Lit, di modesta entità se confrontata con la media italiana (170.000 Lit per il turista straniero, Lit 130.000 per quello italiano).Particolarmente contenuta la spesa per la fruizione turistica i servizi turistici ritenuti più importanti: l'ospitalità, la manutenzione dei sentieri, la segnaletica, un servizio di navette per gli spostamenti sul territorio. Fra i servizi importanti, quelli ritenuti nel Parco dei Sibillini più efficaci : la ristorazione, i menu tipici e l'ospitalità; fra i servizi importanti, quelli di cui si sente la necessità: un servizio di navette per gli spostamenti sul territorio, l'accessibilità per persone con minore mobilità, programmi di conferenze ed attività culturali per la sera e in caso di cattivo tempo, la manutenzione e la segnaletica dei sentieri, il numero chiuso per alcuni itinerari connotati da maggiore fragilità (Lago di Pilato…) il grado di soddisfazione complessivo è discreto, non emergono né giudizi entusiastici, né severe critiche. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 150 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini TERZA PARTE 3. GLI ATTORI ISTITUZIONALI E IL SISTEMA TURISTICO 3.1. I colloqui con i Sindaci I colloqui con i Sindaci si sono svolti presso la sede dei Comuni (si rimanda all'allegato per i documenti di verbale). Si è trattato di colloqui individuali, ad eccezione del caso di Visso in cui, essendo il Comune commissariato, è stato previsto un tavolo di testimoni privilegiati (il Commissario, il Sindaco uscente, il Presidente della Pro-loco, il funzionario della Biblioteca Comunale). Si sono avuti anche degli incontri con alcuni Comuni che, pur essendo al di fuori dei confini amministrativi del Parco, ricoprono un’importante rilevanza da un punto di vista della filiera turistica, il cui coinvolgimento, quindi, è fondamentale per l'elaborazione della strategia, che dovrà considerare anche le aree contigue. A tal fine sono state effettuate delle interviste anche nei Comuni di Sarnano, Cascia, Camerino, Montecavallo (che, tuttavia, esulano da questo Rapporto). Le aree-obiettivo dei colloqui sono state le seguenti: 1. Strumenti di pianificazione in vigore 2. Economia locale 3. Comunicazioni 4. Patrimonio disponibile 5. Domanda e offerta turistica 6. Progettualità locale 7. Coesione sociale 8. Prassi cooperative e transnazionalità 9. Situazione finanziaria 10. Relazione con l'Ente Parco e con le Case del Parco 11. Punti di forza e di debolezza Non sempre si è ritenuto opportuno analizzare le aree tematiche previste in eugual misura per dare spazio alla maggior complessità di alcune di esse e non ovunque è stato possibile un approfondimento articolato di ciascun tema, tuttavia, il quadro complessivo è in grado di far emergere i principali punti di forza e di debolezza del territorio. L'analisi che viene fatta si propone di sintetizzare i temi trattati, mediante quadri riepilogativi, approfondendone alcuni da cui poter trarre interessanti spunti di riflessione ai fini dell'elaborazione della strategia del Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 151 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini turismo sostenibile e di concludersi con la definizione dei punti di forza e di debolezza del territorio. Come punto di partenza dell'analisi si è scelto di privilegiare il tema del conflitto e la motivazione di tale scelta è dettata, non tanto dal peso effettivo che questo tema ha nella realtà locale e che è analogo alle realtà di tutti i Parchi italiani, quanto dalla convinzione che il conflitto possa rappresentare un indicatore importante che esprime in questo caso l'attaccamento alla propria terra, il timore che si possa essere lesivi dei valori del territorio, la preoccupazione collettiva che i problemi che affliggono la popolazione locale non vengano risolti… Vale dunque la pena "leggere" il conflitto per assumerne ogni energia positiva (il conflitto come risorsa) e grazie ad esso comprendere quali siano gli strumenti (di ascolto, di confronto, di elaborazione delle strategie, di coinvolgimento…) maggiormente in grado di rendere coesi gli attori locali verso il comune obiettivo della valorizzazione e sviluppo locale. 3.1.1 Il conflitto come risorsa: i rapporti con il Parco Il conflitto sembra avere una presenza frequente sul territorio, non soltanto legata alle scadenze elettorali, ma anche alla presenza storicamente recente dell'istituzione Parco. E' forse possibile che gli attori coinvolti (Sindaci e popolazioni da una parte ed Ente Parco dall'altra) abbiano interessi e principi contrapposti? E' così diverso l'uso delle risorse ambientali fra le pratiche secolari (agricole, pastorali, boschive…) della popolazione e la salvaguardia della natura da parte di un'Istituzione dello Stato? E può questo costituire un ostacolo insuperabile all'instaurarsi di una relazione cooperativa? Chi ha dimestichezza con il tema della mediazione pubblica sa bene che tanto maggiore è il confronto fra i diversi Soggetti che compongono un territorio, tanto più alta è la probabilità che si stabiliscano divergenze d'interessi e di principi, ma sa anche che la qualità delle relazioni è data proprio dalla ricchezza del confronto dei molteplici punti di vista. Per garantire tuttavia lo sviluppo qualitativo dei rapporti, occorre essere ben consapevoli della natura delle divergenze in atto: a fronte dei "conflitti" (che hanno sempre origine in un interesse materiale) è necessario dotarsi di strumenti preventivi o riabilitativi (diffusione delle informazioni, tavoli di concertazione, distribuzione delle responsabilità …), che siano in grado di far approdare i Soggetti coinvolti a delle risoluzioni comuni. A fronte dei "dissidi" (i cui moventi, invece, sono dati da principi contrastanti), è necessario un dialogo per rendere esplicite all'altro le Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 152 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini proprie motivazioni, e, solo nel caso in cui queste effettivamente si appoggino su valori diversi, si potrà essere convinti dell'impossibilità di una risoluzione condivisa. Generalmente, l'area dei dissidi resta di gran lunga minoritaria sul piano quantitativo. Al contrario degli iceberg e delle terre sommerse, ciò che è visibile è una vasta porzione di conflitti, che risultano essere quasi sempre risolvibili con idonei strumenti di conciliazione, mentre ciò che è sommerso, l'irriducibile quota di dissidi, sembrerebbe avere dimensioni relativamente ridotte. Figura 40. Mappa della conflittualità AREA DELL’OSTILITA’ AREA DELLA CRITICITA’ AREA DELLA CIRCOSPEZIONE CESSAPALOMBO FIASTRA Provincia di Macerata Comunita’ Montana di Camerino Comunita’ Montana di S. Ginesio Comunita’ Montana Valnerina Comunita’ Montana del Tronto Comunita’ Montana dei Monti Sibillini SAN GINESIO PIEVEBOVIGLIANA AMANDOLA PIEVE TORINA ACQUACANINA FIORDIMONTE BOLOGNOLA USSITA MONTEFORTINO MONTEMONACO VISSO MONTEGALLO Provincia di Ascoli Piceno CASTELSANTANGELO SUL NERA ARQUATA DEL TRONTO PRECI NORCIA Provincia di Perugia Per mettere in luce e comprendere il fenomeno della conflittualità nel territorio del Parco, si è costruita una mappa con l'individuazione di tre linee prevalenti: la linea dell'ostilità, la linea della criticità, la linea della circospezione, comprensiva quest'ultima di atteggiamenti prudenziali, segnati, a seconda delle circostanze, da una maggiore o minore fiducia nell'istituzione del Parco. Se la linea della circospezione è quella più diffusa sul territorio, ciò non deve far sottovalutare la forte potenzialità del conflitto. Sia, perché chi Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 153 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini esprime un atteggiamento prudenziale di non dissenso non esprime un atteggiamento convinto di approvazione, sia perché i poli di ostilità e di criticità, per quanto ridotti numericamente, possono coltivare alleanze e diffondere sul territorio i propri motivi di polemica. Analizzando la distribuzione nel territorio delle tre linee, non emergono collegamenti fra la conflittualità dei Sindaci e la tipologia dell'Istituzione di riferimento. Infatti i Comuni, dove il Sindaco ha espresso una maggior conflittualità, sono distribuiti indifferentemente nel territorio di diverse Comunità Montane e di diverse Province, a significare che il conflitto fra Sindaco e Parco non possa essere spiegato da motivazioni riflesse da Istituzioni diverse: esso ha origine entro l'ambito comunale. Cosa analoga si può dire in riferimento alla quota di territorio del Comune. Figura 41. Confronto "conflittualità" - quota del territorio comunale nel Parco MAGGIORE DI 90% 71 % - 90 % 51 % - 70 % 21 % - 50 % CESSAPALOMBO FIASTRA Provincia di Macerata FINO AL 20 % SAN GINESIO PIEVEBOVIGLIANA AMANDOLA PIEVE TORINA ACQUACANINA FIORDIMONTE BOLOGNOLA VISSO USSITA CASTELSANTANGELO SUL NERA Comunita’ Montana di Camerino Comunita’ Montana di S. Ginesio Comunita’ Montana Valnerina Comunita’ Montana del Tronto Comunita’ Montana dei Monti Sibillini MONTEFORTINO MONTEMONACO MONTEGALLO Provincia di Ascoli Piceno ARQUATA DEL TRONTO PRECI NORCIA Provincia di Perugia Ci si sarebbe aspettato che i Comuni con maggiore quota di territorio nel Parco, avessero più difficoltà a condividere la politica del Parco, essendo maggiormente vincolati nel proprio territorio, ma a parte il caso di Bolognola (che ha il 100% di quota del territorio nel Parco)e quello di Fiastra (83% di quota), i Comuni delle linee più conflittuali hanno quote di territorio interno al Parco relativamente esigue. Non è possibile d'altra parte collegare il conflitto - ed è questo un dato molto significativo ai fini di una possibile mediazione della conflittualità esistente - all'emergere di progettualità opposte ai principi del Parco. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 154 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini In realtà tutti i Sindaci si sono dichiarati d'accordo in via di principio con gli obiettivi del Parco e anche i progetti più significativi in corso sono all'interno di una logica di sviluppo sostenibile. Quali sono allora i motivi di conflittualità con il Parco? Sulla base di quanto emerge dagli incontri con i Sindaci, possono essere raggruppati in quattro tipologie: • polemica (Fiastra, Montefortino e Bolognola) motivata dal rifiuto di aderire a iniziative promosse dal Parco • critica (Montegallo, Amandola, Pievetorina) motivata dall'idea che l'Ente Parco non abbia introdotto il cambiamento atteso né in relazione all'indotto economico, né in relazione allo sviluppo demografico del territorio in controtendenza allo spopolamento; • richiesta di atti concreti snellendo le procedure burocratiche (Arquata, Preci, Ussita), di dare alla popolazione segni tangibili della vicinanza del Parco (Norcia, Montemonaco, Castelsantangelo, Cessapalombo), di soddisfare bisogni e domande che i Comuni non riescono ad assolvere e cioè: maggiore promozione del territorio, avvio di nuove imprenditorialità, marchi di qualità dei prodotti, formazione di una cultura turistica diffusa, servizi turistici e nuovi finanziamenti (Pievebovigliana, Visso, San Ginesio e quasi tutti i Comuni); • attesa di avere specifici benefici dall'Ente Parco (Fiordimonte , Acquanina). Le tipologie di motivazioni, diverse a seconda dei differenti profili dei Sindaci, manifestano un clima generale di potenziale conflittualità che secondo uno studioso di aree protette (cfr Beato, Parchi e società, F. Angeli 1999) ha questa genesi: quando il Parco nasce viene percepito dalle comunità locali come fonte di rischio. Poi, le azioni del Parco necessariamente differenziate perché differenziata è la struttura sociale del territorio, introducono vantaggi e svantaggi che non possono equidistribuirsi tra i diversi gruppi sociali. Questa differenziazione, che viene rielaborata dai diversi gruppi a seconda della propria cultura e della propria esperienza, determina la genesi del conflitto locale. Così, gli anziani residenti in un'area protetta che fino a ieri basava la propria economia sul raccolto dei prodotti della terra, non possono che criticare l'Ente Parco perché non ricostruisce quelle condizioni che ieri erano portatrici di benessere. Così, diversi gruppi di popolazione locale che percepiscono scarsamente i benefici derivanti dalla presenza del Parco, finiscono a volte per allinearsi su posizioni contrarie al Parco e portatrici d'interessi addirittura contrastanti con i propri. Così, analogamente, i Sindaci le cui preoccupazioni sono focalizzate sui problemi dello sviluppo del proprio territorio e di prospettive temporali ravvicinate, in grado di confermare loro il consenso della cittadinanza, non possono che contestare criteri che privilegiano lo sviluppo di un'area comprensiva di più comunità locali, di progetti finalizzati a volte a medio e Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 155 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini lungo termine o improntati a regole più legate alla modernità e all'innovazione che non alle abitudini del territorio. In questo quadro, si comprende come la manifestazione di Europarc (organizzata dal Parco a Norcia nel settembre 2000) sia stata da alcuni considerata come una manifestazione di scarso impatto sul territorio, e non come una modalità necessaria per entrare in un mercato globale e, nello stesso tempo, una premessa fondamentale per far crescere rapporti transnazionali. E si comprende anche perché lo sviluppo sostenibile non sia considerato da tutti oltre che come un dovere nei confronti delle generazioni del futuro, una garanzia economica per le generazioni attuali, in quanto è proprio il criterio della sostenibilità ad introdurre progresso, valorizzazione, e il suo contrario a comportare il rischio dell'uscita dal mercato. Va sottolineato tuttavia che l'assenza di sintonia nelle valutazioni legate al territorio rappresenta anche l'effetto di una grande trasformazione in atto. E' cambiato un millennio, è cambiato un orizzonte spaziale, sono cambiate in pochi anni le condizioni di vivere, lavorare, stare con gli altri. E' in questo panorama di trasformazioni che dobbiamo leggere il conflitto per scoprire le modalità più adeguate per affrontarlo. Un modo per affrontarlo è, certamente, quello di individuare delle opportunità concrete per instaurare nel territorio relazioni cooperative. Ed è con questa convinzione, che il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, fin dalla sua nascita, ha voluto realizzare sul territorio un modello di gestione partecipata che rendesse i giovani protagonisti e li coinvolgesse nell’attività di animazione del territorio. Animazione, appunto, finalizzata a promuovere relazioni e prassi cooperative in grado di costruire le strade nuove dello sviluppo economico e sostenibile del territorio. Ed è a tal fine, che ha dato vita al progetto “Case del Parco” che ha trovato maggiori riconoscimenti a livello internazionale che non a livello locale. 3.1.2 Il vissuto sulle Case del Parco: da elementi strutturali del Parco a elementi di sistema del territorio Se si fa un bilancio del vissuto locale sulle Case del Parco, va detto che, escludendo il caso in cui non ha avuto luogo il colloquio con il Sindaco e, quindi, non è possibile alcuna valutazione, tutti i Sindaci, ad eccezione di Bolognola, hanno dato un giudizio sostanzialmente positivo delle Case del Parco anche se in proposito emergono critiche, attese, desideri. Pur nelle valutazioni diverse, un dato incontrovertibile è che le Case del Parco siano considerate allo stato attuale, da quasi tutti i Sindaci, come una realtà strutturale del territorio. A fronte della preoccupazione diffusa di vedere in atto un progressivo spopolamento della maggioranza dei Comuni, nella convinzione condivisa Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 156 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini che lo sviluppo locale debba passare soprattutto attraverso la motivazione dei giovani a restare e a costruire imprese sul territorio, la strategia del Parco che ha puntato sulle cooperative giovanili, come elemento di animazione del territorio attraverso le Case del Parco, ha in qualche modo risposto al forte bisogno del territorio di disporre di un volano per l'occupazione giovanile. E' chiaro che in questa prima fase, le Case del Parco hanno dovuto concentrarsi su problemi legati al "nascere", all'essere riconosciute, alla necessità di diffondere il significato del Parco e di rappresentare un punto di accoglienza, d'informazione e di riferimento stabile per i visitatori. Ma già in alcune situazioni, dove le condizioni sono state più favorevoli per il consenso della popolazione, per la formazione degli operatori, per avvenimenti molteplici, è possibile constatare come si sia di fatto innescato un processo che condurrà gradualmente le Case del Parco, le cooperative che le gestiscono, i giovani del territorio a fare impresa e a veicolare sul territorio nuove opportunità di occupazione. E di queste cose i Sindaci sembrano esserne ben consapevoli. 3.1.3. L'immagine del territorio Non emergono forti diversità nelle immagini che i Sindaci danno del proprio territorio: in tutti i colloqui emerge il ricordo di un passato agricolo non lontano, di cui è testimonianza la presenza dei numerosi prodotti della terra (lenticchia, farro), del bosco (castagna, funghi, tartufi, carbone), di allevamento (formaggi, prosciutto, ciauscolo, insaccati, trote, miele), l'abitudine ancora viva delle feste legate alle stagioni e che riportano nei paesi chi è andato via. In tutti i colloqui emerge l'amara realtà dello spopolamento, dell'inarrestabile diminuzione ed invecchiamento della popolazione (tranne poche eccezioni quali Norcia, Amandola, San Ginesio, non esenti tuttavia dal rischio di veder andar via i giovani), della progressiva chiusura dei servizi di base .E in tutti colloqui emerge anche la ferma intenzione dei Sindaci di costruire sul passato agricolo un'economia legata al turismo. Ed è tale la ricchezza del patrimonio disponibile che si possono contare almeno 15 forme di turismo possibile, 15 identità che caratterizzano il territorio e che dovranno concretizzarsi in prodotti turistici da inoltrare sul mercato, 15 ampi segmenti in cui si può scomporre la domanda turistica che affluisce al momento attuale nel Parco. L'intero territorio del Parco è caratterizzato da: • Turismo gastronomico • Turismo di ritorno (è questo un segmento di domanda molto rilevante per il territorio, ma, per quanto se ne sia consapevoli, minima è l'offerta di servizi turistici dedicati a questa fascia di turisti) Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 157 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini • • Escursionismo domenicale (di famiglie, di sportivi, di motociclisti…) Turismo religioso (Norcia, Santuario di Macereto(Visso), Abbazia di S.Eutizio (Preci), Santuario dell'Ambro (Montefortino). Tale aspetto del turismo potrebbe riguardare l'intero territorio se venisse valorizzato il patrimonio ancora inutilizzato delle numerose chiese presenti nelle frazioni di tutti i Comuni (che, grazie ai finanziamenti per i lavori dopo il terremoto e del giubileo, è stato per lo più riattato). Figura 42. I principali Siti Religiosi Comunita’ Montana di Camerino Comunita’ Montana di S. Ginesio Comunita’ Montana Valnerina Comunita’ Montana del Tronto Comunita’ Montana dei Monti Sibillini Provincia di Macerata CESSAPALOMBO SAN GINESIO FIASTRA PIEVEBOVIGLIANA Provincia di Ascoli Piceno PIEVE TORINA ACQUACANINA FIORDIMONTE AMANDOLA BOLOGNOLA Santuario Madonna di Macereto VISSO USSITA MONTEFORTINO Santuario Madonna dell’ Ambro MONTEMONACO CASTELSANTANGELO SUL NERA MONTEGALLO Abbazia S. Eutizio ARQUATA DEL TRONTO PRECI NORCIA Duomo di Norcia Provincia di Perugia Cascia (fuori dal Parco) SITI RELIGIOSI Solo parte del territorio del Parco è caratterizzata da: • Turismo scolastico richiamato dai Centri di Educazione Ambientale • Turismo sportivo (Norcia, San Ginesio, Ussita) • Turismo invernale sciistico (Ussita, Bolognola, Castelsantangelo…) • Turismo estivo naturalistico (Montemonaco, Fiastra, Cessapalombo…) • Turismo di stranieri (Norcia, San Ginesio, Preci) • Turismo sociale con riferimento alle convenzioni per le vacanze degli anziani promosse da alcuni Comuni (Amandola…) • Turismo per istruzione e congressuale (previsto a Norcia, Arquata) Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 158 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini • • Turismo delle famiglie dei cacciatori (Fiordimonte) Turismo alternativo (Castelluccio, luogo delle fioriture, del volo libero). Nuovi turismi: nei colloqui con i Sindaci emergono riferimenti solo incidentali al turismo dei disabili e al turismo ciclistico, collegati al Grande Anello dei Sibillini, perché tali progetti non sono ancora in atto, ma, nei prossimi anni, essi non potranno che avere un forte impatto sul territorio. Diffusa è la consapevolezza di disporre di un patrimonio molto ricco fra siti naturali, culturali, tradizioni mutuate dall'economia agricola, eventi, ma altrettanto diffusa è la certezza che la valorizzazione turistica di tale patrimonio passa attraverso la maturazione di una cultura della fruizione turistica che il territorio ancora non possiede. Ciò fa sì che alcuni beni, che sono addirittura caratterizzati dal fatto di essere unici al mondo, siano del tutto ignorati ai fini della promozione turistica (ne è l'esempio più clamoroso il manoscritto leopardiano dell'Infinito e di altri Idilli); alcuni beni significativi per l'identità del territorio (come il mito della Sibilla) danno origine a gravi dilacerazioni fra chi abbia più titolo per rivendicarne la proprietà e non implicano invece una comune elaborazione, un laboratorio collettivo di proposte per valorizzare i luoghi del mito, tutelandoli dalla loro fragilità e, nello stesso tempo, per tradurre la molteplicità delle idee in progetti concreti; di moltissimi beni c'è una grande consapevolezza del valore, ma non altrettanta chiarezza di come portarli sul mercato, di come valorizzarli dal punto di vista turistico e proporli, tenendo presente le esigenze diverse del turismo (che, nel Parco, ha facce assai diversificate); ed infine i beni oggetto dei programmi del PPES di cui viene colta senz'altro l'importanza, ma non vengono parallelamente analizzate le trasformazioni che potranno portare sul territorio. Il Centro dei due Parchi ad Arquata, il Museo Antropogeografico ad Amandola, il Centro ecofaunistico e il Museo dell'acqua a Castelsantangelo, il Grande Anello dei Sibillini, con i suoi sentieri, i suoi rifugi, le sue strutture turistiche aperte anche ai disabili, sono dei progetti in corso d'opera, di cui sono ancora da analizzare gli scenari dei cambiamenti che introdurranno nel territorio e i problemi collegati alla gestione dei visitatori. 3.1.4 La progettualità locale Quali sono i progetti verso cui i Sindaci pongono una grande attenzione? Nella diffusa consapevolezza che il turismo sia il veicolo principale della nuova ricchezza, i progetti che concretizzano di più le attese sono : promozione e qualificazione dei prodotti tipici, aumento della ricettività mediante piccole strutture, rifugi e agriturismo (in particolare a Preci, Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 159 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Amandola, Montefortino, Montemonaco, San Ginesio, ultimamente anche a Montegallo e altri Comuni), organizzazione di eventi estivi (di richiamo per lo più locale), riattazione di edifici storici, rurali e del patrimonio ecclesiale, utilizzando contributi relativi al terremoto e adibendo poi tali edifici a manifestazioni di respiro sovralocale (Norcia, Amandola, Montemonaco, Montefortino…), iniziative rivolte soprattutto ad alcuni segmenti dell'articolata domanda turistica: i ragazzi delle scuole e gli sportivi (creazione dei CEA, visite didattiche, tornei sportivi…), iniziative infine che vanno incontro alle domande degli abitanti. Il Comune di Fiordimonte ha di propria iniziativa, attivato una navetta che ha il compito di occuparsi dei trasporti degli anziani da tutte le frazioni del Comune ai luoghi di riferimento per la vita degli anziani : l'ambulatorio, il supermercato, la posta, la banca…In molti dei Comuni vengono attivate corali, scuole di ballo, corsi d'inglese, ginnastica e yoga, musica per i bambini, corsi di teatro, catechesi… Nel panorama assai diversificato dei progetti, si vuole sottolineare a titolo esemplificativo alcune iniziative più attinenti al settore turistico: il Comune di Preci ha in progetto di sviluppare la comunicazione del territorio utilizzando diverse modalità (portale su Internet, dotazione di pannelli informativi (plurilingue) caratterizzati da una forte capacità espressiva e disposti in luoghi chiave, in modo da proporre con sistematicità ai visitatori le attrattive di tutto il territorio comunale). Il Comune di Montegallo ha già realizzato un itinerario verde di 30 Km, recuperando le vecchie strade del 1600 che collegavano le case rurali con fontanili, fienili, mulini, mentre il Comune di Cessapalombo si appresta a realizzare un percorso delle Rocche e dei castelli. Nel Comune di Arquata (la stazione romana "Supircanum" ) collocato in una posizione strategica e sede futura del Centro dei 2 Parchi, è in corso il progetto "Il calore dei 2 Parchi" che consiste nella tutela e sostegno di antichi mestieri (carbonai…), ancora attivi nel Parco dei Sibillini e nel Parco del Gran Sasso e Laga e nella commercializzazione del carbone prodotto, all'interno della grande distribuzione. Il Comune di Amandola (dove ha luogo un festival di teatro di fama internazionale), di Castelsantangelo (in cui la Casa del Parco è riuscita a mettere in piedi una Corale di Voci bianche con la partecipazione di tutti i bambini del luogo) e di Montemonaco impegnato a valorizzare il mito della Sibilla appenninica (che nel territorio comunale, trova la sua collocazione leggendaria), attiveranno presto una rete di Ecomusei/Centri visita che avranno una forte capacità di attrazione dei visitatori. Nel contempo, a Pievetorina, il Museo della Nostra terra dà il benvenuto ai visitatori in entrata dal versante maceratese. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 160 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Mentre il Comune di Norcia è già a metà strada nel percorso di qualificazione dei prodotti locali (avendo già ottenuto dei marchi di qualità (IGP) per alcuni prodotti (prosciutto, lenticchia), molti Comuni (come Montefortino, Pievebovigliana…) stanno attualmente adoperandosi per conseguire un marchio di qualità dei prodotti agricoli. Diversi Comuni hanno la necessità di monitorare, nei momenti di maggiore afflusso, la capacità di carico dei siti naturalistici più visitati (Castelluccio, lago di Fiastra, Gole del'Infernaccio, Lago di Pilato, Valle dell'Ambro, Foce …). Il Comune di Visso (antica località di produzione e lavorazione della lana) per dare una rinnovata vitalità al suo territorio dovrà fare i conti, completati i lavori di ristrutturazione del dopo-terremoto, con il consistente patrimonio di abitazioni non occupate ed incentivarne l'utilizzo, attraverso un'organizzazione efficiente che preveda misure di garanzia verso i proprietari e una risposta adeguata alla domanda dei turisti. I Comuni di Bolognola e di Ussita, fra rinnovo degli impianti scioviari ed azioni di risanamento ambientale, rielaborano l'identità del loro territorio (comuni montani, cittadelle dello sport, centri del benessere). Tale progettualità ricca e diffusa, mette in luce, insieme la presenza di un patrimonio straordinariamente diversificato e ricco di attrattive naturali e culturali, tuttavia non sempre, non ovunque, non a sufficienza lavorato, e per lo più spezzettato, offerto più sulla base delle iniziative delle singole Amministrazioni che non sulla base di un progetto complessivo che integri organicamente le risorse dei tre versanti del Parco e di tutti Comuni. E mette in luce anche un patrimonio umano ridotto come numero, ma non come motivazione e qualità, di soggetti che hanno scelto di restare nel territorio ed un patrimonio finanziario costituito dalle opportunità esistenti di finanziamenti ai diversi livelli (regionale, nazionale e comunitario). Pur risentendo di una forte semplificazione delle molteplici attività che tutti i Comuni realizzano, i progetti riportati, per la diversità delle tematiche e la ricchezza dei contesti locali che sottintendono, consentono di evidenziare gli assi portanti su cui costruire la strategia del turismo sostenibile del territorio del Parco. 3.1.5 La cultura locale dell'integrazione Uno degli assi strategici per lo sviluppo locale è la cultura dell'integrazione. Se è difficile trarne dalle interviste un quadro preciso, si Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 161 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini possono invece identificare dalle interviste alcuni atteggiamenti che la mettono in luce . Da quanto si può dedurre dai colloqui con i Sindaci, vengono poco utilizzati a livello comunale sistemi informativi legati alla programmazione, al monitoraggio e alla valutazione: nelle realtà comunali non sono ancora in uso documenti di pianificazione turistica, addirittura solo in tre situazioni è in vigore il Piano regolatore (Preci, Amandola, Pievebovigliana), anche se in diversi Comuni l'iter di approvazione è in via di completamento o di attesa dell'approvazione del Piano del Parco. In questa situazione certamente problematica, i documenti programmatori degli altri livelli (si pensi al PPES dell'Ente Parco, pur approvato all'unanimità, ai documenti delle Comunità Montane, delle Province e delle Regioni) lungi dall'essere considerati un "proprio" bagaglio prezioso, una guida all'azione, utile nel concreto per articolare meglio i programmi del Comune, vengono, viceversa, sentiti come vincoli da cui occorre difendersi. Non utilizzando un riferimento di pianificazione, è alto il rischio di focalizzare la prospettiva dell'azione amministrativa sul breve termine, sulla domanda emergente, con un'elevata probabilità di far cadere nell'indifferenza, se non addirittura nell'ostilità, i progetti che hanno bisogno di tempi lunghi, le iniziative di avanguardia che stimolano ai cambiamenti culturali, i progetti di sistema che comportano la sinergia di più attori, di più Comuni, di più territori. In relazione alla coesione sociale, quasi tutti i Sindaci danno un parere fortemente positivo del clima delle relazioni esistente nel territorio ( Norcia, Preci, Montegallo, Montefortino, Montemonaco, Cessapalombo, San Ginesio, Acquacanina, Pievetorina, Fiordimonte) e, solo per i Comuni di Visso, Arquata e Amandola, la valutazione è relativamente negativa. Tuttavia, laddove esiste, la coesione non si traduce in prassi cooperative quotidiane rivolte a intese e collaborazioni sia fra Istituzioni che fra operatori, anche se queste a volte sono sollecitate dai Sindaci e sono incentivate dai nuovi indirizzi dell'Amministrazione Pubblica. In altre aree del Paese, analoghe per molti aspetti a quella del Parco dei Sibillini, i finanziamenti europei (Leader in particolare) hanno costituito l'opportunità di coagulare interessi diversi attorno a dei progetti comuni di sviluppo locale, avviando all'interno delle aree un metodo di lavoro, un linguaggio comune e un'integrazione tra Enti pubblici e privati, che prima non esisteva. Nel territorio del Parco ciò non sembra essere ancora avvenuto. Anche il linguaggio della transnazionalità non è ancora fatto proprio dal territorio: non vi sono progetti di partenariato con altri Paesi, i gemellaggi sono rari e riguardano per lo più scambi di visite o manifestazioni di solidarietà in occasione dell'avvenuto terremoto. Sotto questi aspetti, le manifestazioni internazionali sul tipo di Europarc 2000 rappresentano "un vero e proprio laboratorio" con una forte portata Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 162 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini innovativa per il territorio, perché vanno a costruire un capitale di competenze e di relazioni fra Comuni e e fra mondi diversi. La cultura locale sottintende una preoccupazione comune a tutti i Sindaci, così forte che spesso diventa paralizzante: il timore che il depauperamento di risorse giovanili sia tale da far profilare il rischio di nuova povertà per il territorio. Tale opinione è bene espressa dal Sindaco di Norcia "Fino al terremoto del 1979, lo sviluppo del territorio è stato prevalentemente agricolo, poi dopo la ricostruzione sono state create le prime strutture turistiche per opera di alcuni imprenditori capaci e motivati. Oggi però si manifesta una rinnovata difficoltà: il turismo, per come è adesso, pur essendo negli ultimi anni esploso, porta un'economia che non riesce ancora a portare un'occupazione "garantita" , sufficiente a tutti. Conseguentemente, i giovani del territorio, dopo la laurea, scappano via senza alcuna intenzione di stabilirsi nel territorio. E i mestieri degli anziani che hanno assicurato ieri al territorio la sopravvivenza e che rappresentano oggi un patrimonio prezioso di saperi, rischiano di non trovare quella continuità necessaria per portare al territorio il benessere appena intravisto". Quali possano essere le soluzioni concrete a questo problema non è ancora chiaro, certo è -tale è la condivisione del problema- che la pianificazione del che fare e del come agire sull’emergenza dell’esodo potrebbe costituire un fronte comune ed aggregante di tutto il territorio. Sarà compito della strategia raccordare gli elementi culturali emersi e definire procedure per far sì che la cultura dell'integrazione, l'elemento più frequentemente emerso come necessità del territorio, possa costituire il terreno base di ciascuna comunità locale. 3.1.6 Gli indicatori Dai Colloqui con i Sindaci sono stati desunti alcuni indicatori significativi che permettono di fornire un quadro sintetico della realtà e nello stesso tempo di stimolare un'immagine del che fare. Nella tabella seguente, accanto ad alcuni indicatori su cui si è soffermata l'analisi, è riportata la valutazione dei principali punti di forza, punti di debolezza, opportunità, minacce del territorio, emergenti dai Colloqui con i Sindaci. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 163 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Tabella 4. Indicatori, punti di forza e di debolezza, opportunità e minacce, desunti dai Colloqui con i Sindaci INDICATORI PUNTI DI FORZA Cultura della Coesione sociale integrazione Cultura dell'integrazi one fra Comuni e Parco nell'emergen za Le Case del Parco come leve per lo sviluppo del territorio Cultura • dell'integrazi one fra Comuni e Parco nel governo del turismo Avvio del processo di pianificazione del Parco (PPES, Piano del Parco, Strategia T.S., Piano dell'interpretazio Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company PUNTI DI DEBOLEZZA OPPORTUNITA' MINACCE SFIDE di La Carta Assenza di prassi Costruzione di procedure e Moltiplicarsi cooperative strumenti di ascolto, di conflittualità Europea del dialogo, di concertazione, dissidio turismo di negoziazione delle sostenibile come posizioni di conflittualitàopportunità per risorsa costruire procedure e strumenti di integrazione Costruzione di un fronte Fuga dei giovani Avvio di • Assenza di incentivi comune che e dei giovani occupazione all'imprenditorialità individui le possibili laureati e delle stabile, ripresa giovanile e alla soluzioni allo famiglie degli indici residenzialità nei spopolamento demografici Comuni del Parco • Potenziamento dei trasporti e dei servizi di qualità • Politiche di sostegno agli investimenti • Assenza di strumenti • Costituzione di un • Focalizzazion Avvio per la progetto organico e sul proprio d'integrazione fra e sull'integrazione dei 3 programmazione, territorio, sul Istituzione su operatori versanti del Parco e di breve monitoraggio, da valutazione a livello gestione dei flussi dei termine, sulla progetti lanciare durante comunale visitatori (Ape, Regione, domanda l'anno Province, valorizzazione emergente dell'Ecoturismo protocollo d'intesa con il Comune di Roma) 164 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini ne) Avvio di progetti di sistema (Grande Anello dei Sibillini), transnaz. (Europarc) e di avanguardia (Carta Europea T.S.) • Presenza di • alcuni imprenditori capaci e di successo • Nascita di una rete • di cooperative giovanili motivate, • formate, coese • Avvio di alcuni Servizi innovativi (Case del Parco, guide, CEA, Centro 2 Parchi, rifugi…) • • Cultura dell'integrazi one fra Comuni e Parco nella sviluppo del turismo Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company • Insufficiente valorizzaz. del patrimonio (atomizzato e non lavorato adeguatamente) Assenza della filiera turistica Formazione professionale non adeguata ai bisogni Costituzione di un progetto di Centri Visita (Sibilla, Leopardi, Acqua…) Costituzione di un progetto di qualificazione delle strutture ricettive Disponibilità di capitali • (investimenti, sponsor, finanziamenti locali, regionali, nazionali, europei), disponibilità di opportunità formative • Squilibrio territoriale nella distribuzione del turismo Turismo mordi e fuggi • Turismo di qualità Scadente • Presenza di un patrimonio non valorizzato L'elaborazione della strategia di turismo sostenibile. come occasione per costruire la filiera turistica 165 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Nella tabella, la colonna degli indicatori sintetizza gli elementi cardine desunti dai Colloqui con i Sindaci, le colonne dei punti di forza e dei punti di debolezza evidenziano i fattori reali che costituiscono elementi di freno o di motore dello sviluppo turistico, mentre le colonne delle opportunità e delle minacce riassumono i fattori potenziali in grado di influenzare positivamente o negativamente lo sviluppo turistico. Ad esempio, in relazione all'indicatore "Cultura della integrazione", l’attuazione della Carta Europea del turismo sostenibile sembra costituire una preziosa opportunità per costruire procedure e strumenti per l'integrazione, soprattutto se la conflittualità esistente sul territorio viene letta per assumerne ogni energia positiva, e far refluire pregiudizi e ostilità non costruttive. Ciò che emerge dall'analisi, è che accanto ad alcuni punti di forza, quale l'avvio nel territorio del processo di pianificazione del Parco e di progetti di sistema di avanguardia, permangono fra i punti di debolezza, una scarsa abitudine a livello comunale a dotarsi di strumenti per la programmazione, monitoraggio e valutazione. Le opportunità da utilizzare sono quelle che derivano dalle possibili modalità operative per avviare all'interno dei Comuni e fra le diverse Istituzioni un metodo di lavoro e un linguaggio comune in grado di rendere coesi tutti i Soggetti verso l'obiettivo della valorizzazione e sviluppo del territorio. In relazione agli altri indicatori considerati "Cultura d'integrazione nel governo e nello sviluppo del turismo e nell'emergenza" va costituito un fronte comune e aggregante di tutto il territorio che individui le possibili e graduali soluzioni allo spopolamento. Vi sono infatti tutte le condizioni per l'affermarsi di una solida economia turistica in grado di dare occupazione e benessere alla popolazione, purché si individuino tempestivamente gli interventi terapeutici più adeguati (ad esempio incentivi all'imprenditorialità dei giovani e alla residenzialità nei Comuni del Parco, potenziamento dei trasporti e dei servizi, politiche di sostegno agli investimenti). Sotto questo aspetto, fondamentale è l'esempio di alcuni imprenditori capaci e di successo che operano nel territorio, altrettanto importante è il ruolo della rete delle cooperative giovanili coese, motivate, formate , come dei passi fatti in direzione dell'apertura di servizi innovativi (Case del Parco, Servizio di guide, CEA…). Per la crescita di una cultura d'impresa sul territorio dovrà progettarsi una rigorosa formazione professionale, attraverso forme efficaci di accompagnamento degli attori dello sviluppo locale verso l'eccellenza dei modelli operativi. Anche sotto questo aspetto, la Carta Europa del turismo sostenibile può rappresentare un potente volano per valorizzare appieno le attrazioni del territorio, utilizzare le opportunità del mercato e costruire nel contempo la filiera turistica del Parco. I diversi punti di forza e di debolezza, evidenziati in modo per lo più concorde dai Sindaci, sottolineano, per un verso, un cambiamento di Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 166 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini orizzonte già avvenuto (avvio di un processo di pianificazione all'interno del Parco, una consapevolezza dei problemi e delle opportunità del mercato, la disponibilità di finanziamenti e di modelli che possono incentivare il partenariato fra operatori come l'integrazione degli sforzi da parte delle Istituzioni…), per l'altro, una lentezza dell'apparato ad adeguarsi al cambiamento (assenza di abitudine a fare progetti di lungo periodo, difficoltà a strutturare sia prassi cooperative che rapporti internazionali, prevalere a volte delle polemiche non costruttive). Dalla tempestività e dalla responsabilità con cui si affronterà il percorso verso il futuro, (che è un percorso innanzitutto culturale) , dipenderà lo sviluppo economico e sociale del territorio. 3.2. Le Interviste agli Assessori Provinciali del turismo Pur nella consapevolezza dei problemi e delle difficoltà che il Parco si trova ad affrontare, l'immagine che gli Assessori Provinciali hanno del territorio è un'immagine sfocata, in qualche misura deformata dai "sentito dire", dagli articoli di stampa, dalle battaglie del passato, dai desideri irreali, dal rumore delle polemiche e dal silenzio dei fatti quotidiani. Emerge uno strano paradosso fra i tre Assessorati Provinciali al turismo e il Parco Nazionale dei Monti Sibillini: una vicinanza di valori, di obiettivi, d'interessi, di linguaggi, e stesso tempo, una lontananza inspiegabile come se appartenessero a territori diversi, esiste una forte sinergia potenziale che tuttavia deve ancora concretizzarsi. Le interviste ai tre Assessori Provinciali al turismo (si rimanda agli allegati per i documenti di verbale) hanno seguito una traccia che comprendeva un 'unica area d'indagine: - gli spazi aperti per la cooperazione fra Province e Parco. Così come per i colloqui con i Sindaci si è scelto di privilegiare il tema della relazione tra Sindaci e Parco (e si è visto come, nel caso dei Sindaci, il termine abbia a volte assunto un'accezione di dissidio, ma molto più spesso un'accezione positiva di risorsa), anche nel caso delle interviste provinciali l'accento è posto sulla relazione tra Provincia e Parco e, nella lettura che si fa della relazione, l'obiettivo dell'analisi è quello di evidenziare i possibili margini di cooperazione a partire dai propri ambiti di competenza. L'aver assunto come indicatore significativo oggetto di analisi nel Rapporto diagnostico la cooperazione tra Provincia e Parco è perché si è convinti che solo attraverso una strettissima relazione fra i due Enti sarà possibile Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 167 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini per il Parco raggiungere l'obiettivo dello sviluppo e della valorizzazione del territorio. Gli impedimenti incontrati dai Parchi europei sono così gravosi che o si stabilisce un'alleanza forte tra più soggetti che condividano gli obiettivi e lavorino in ambiti diversi e in modo strettamente integrato, o l'operato, per quanto fecondo di una parte a sé stante, non riuscirà a far decollare il territorio. Viceversa, un rapporto pienamente cooperativo tra Parco e Provincia può determinare dei circoli virtuosi che non solo sono in grado di accelerare lo sviluppo del mercato turistico, ma portano a dei traguardi di eccellenza che possono costituire un modello di riferimento anche per altre aree territoriali. 3.2.1 Spazi aperti per la cooperazione fra Province e Parco Nazionale dei Monti Sibillini Dal punto di vista legislativo, gli Assessori Provinciali al turismo si propongono, in coerenza con la legge 20/96 della Regione Umbria e la legge 53/97della Regione Marche e per quanto riguarda le proprie competenze, di portare il turismo tra i settori leader dell'economia, contribuendo ad una sua nuova organizzazione. A tal fine, operano, in due delle tre Province (Macerata e Ascoli Piceno), delle Consulte per il turismo, con il compito di raccordarsi con gli Enti locali e gli operatori privati. In relazione al Parco Nazionale dei Monti Sibillini, il territorio è considerato dagli Assessori delle tre Province una preziosa risorsa turistica da considerarsi "carta vincente": non solo per la ricchezza del patrimonio di risorse naturali e culturali, ma anche perché tutta l'area del Parco è un laboratorio di sperimentazione, un motore trainante di modelli di sviluppo sostenibile, i cui risultati devono essere allargati a aree sempre più ampie del territorio. Ciò ha decorrenza immediata nel caso dell’Umbria dove (sulla base dell’intervista effettuata) non sembrano emergere differenziazioni tra l’area compresa nel Parco (Norcia e Preci) e l’area della Valnerina. Dal punto di vista operativo, gli Assessorati con personale assolutamente impari rispetto ai compiti che la legislazione affida loro (promozione turistica, coordinamento, classificazione delle strutture ricettive…) e anche rispetto alle necessità di adeguamento di tutto il settore turistico, utilizzano le risorse di cui dispongono, al meglio possibile, senza tuttavia poter costruire, ancora, quella relazione cooperativa con gli Enti Locali e gli operatori del settore, necessaria rispetto agli obiettivi che si sono posti. In relazione al Parco Nazionale dei Monti Sibillini, i traguardi da raggiungere che emergono dalle interviste ai tre Assessori provinciali sono i seguenti: Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 168 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Un primo traguardo è quello di caratterizzare fortemente l'identità dell'area Parco. L'immagine del turismo sostenibile è fortemente legata ai valori: la tranquillità di una vita legata a ritmi non incalzanti, la serenità del tessuto sociale, il senso di ospitalità, la ricchezza del paesaggio, del patrimonio artistico e architettonico e delle tradizioni, la storia del territorio, la genuinità e naturalezza dei prodotti gastronomici locali (che diventerà sempre più una rarità), l'attenzione per ciascuno dei visitatori e in particolar modo per visitatori "speciali" come i bambini e i ragazzi, coloro che hanno problemi di mobilità, di handicap e gli anziani. E' un turismo che può definirsi turismo di scoperta, di conoscenza, di qualità della vita, in una parola, è "un turismo di valori" . E' proprio a partire da questi elementi che bisogna sviluppare, a breve e medio termine, dei prodotti turistici, dei prodotti-Parco legati all'immagine di turismo sostenibile e di qualità della vita da costruire, predisponendo pacchetti attraenti, associando servizi, personale e risorse di più Comuni. Un secondo traguardo da raggiungere, rinforzando l'impegno del Parco con quello delle Province, è quello di realizzare gradualmente una maggiore qualificazione dell'offerta turistica. Occorre pensare ad una crescita della qualità della ricettività e della cultura della fruizione turistica nel Parco. Dal momento che le Province hanno il compito di verifica delle categorie delle diverse strutture, occorre progettare per ogni struttura adeguamenti progressivi, elaborando progetti specifici per la crescita quantitativa e qualitativa dei servizi di ogni tipo(alberghieri, extra-alberghieri, nuovi servizi :paese hotel…)17, prevedendo anche modalità efficaci di formazione professionale Un terzo traguardo da portare avanti, anche attraverso organi quali le Consulte provinciali per il turismo, è quello di organizzare il raccordo tra i vari livelli istituzionali. Se sul piano culturale, l'idea di Parco è oggi forse più condivisa di ieri (o forse meno ostacolata) come strumento necessario per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio, continua a permanere una diffusa diffidenza dei diversi Enti, un'abitudine alla separatezza degli interventi che nuoce alla promozione del territorio: questa potrà risultare efficace, solo all'interno di una strategia di collaborazione e perfino di solidarietà di tutti i soggetti interessati al turismo. A tal fine occorre un maggior rapporto di familiarità e condivisione 17 Fino a qualche tempo fa non si sarebbe potuto prevedere l’elevato indice di gradimento che avrebbero conseguito i Marchi di qualità delle strutture alberghiere nei paesi europei: l’adesione volontaria da parte dei promotori nel definire le regole cui i servizi turistici devono attenersi e da parte di chi richiede il marchio nell'adeguare il servizio ai criteri ed indicatori definiti , risponde evidentemente ad un’esigenza diffusa. I marchi oggi stanno diventando un significativo settore che opera per ridurre l’impatto ambientale da parte dei servizi turistici, attraverso regole (basate su criteri ed indicatori) cui attenersi, in un percorso di crescita graduale della qualità dell'offerta turistica. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 169 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini fra il Parco e gli altri Soggetti Istituzionali. Per cominciare a fare progetti insieme, sarebbe importante promuovere periodicamente un tavolo fra tutti gli Enti e le Istituzioni, con la convinzione che l’integrazione non debba trovare vita solo in protocolli d’intesa che risultano a volte essere fine a se stessi, ma debba porsi l'obiettivo di raggiungere concretamente la valorizzazione e lo sviluppo economico del territorio. Un quarto traguardo è quello di raggiungere una maggior visibilità . All'interno innanzi tutto. Far conoscere a tutti i soggetti del territorio gli impegni che ci si è dati, gli sforzi che sono stati fatti, i risultati piccoli e grandi che si sono ottenuti, soprattutto in termini economici e occupazionali, gli ostacoli che si sono trovati e che si continuano a trovare. Verso l'esterno, dove la comunicazione dovrà connotarsi attraverso una duplice modalità: • un'attività rigorosamente coordinata su esigenze razionali e guidata da un soggetto (che anche per le deleghe che le sono state affidate potrebbe essere la Provincia) finalizzata a far conoscere il territorio in modo pienamente efficace • un'attività finalizzata all'accoglienza, una volta che i visitatori siano arrivati sul territorio, per cui gli operatori locali dovranno poter offrire una conoscenza approfondita del territorio, una capacità di comunicare e di comunicare in più lingue (sia dal vivo che tramite Internet), una cortesia che, oltre ad essere nella tradizione del luogo è il prodotto della motivazione al proprio lavoro. Rispetto a tali traguardi gli spazi per una integrazione fra le azioni del Parco e quella delle Province sono ampi e, finora, non battuti. Il Parco che ha affrontato il suo percorso iniziale da solo, ha dovuto convogliare il massimo delle sue energie nel fronteggiare le pressioni e le emergenze provenienti dall'interno. Le Province a fronte dell'esiguo dimensionamento dell'organico in relazione alla vasta gamma degli interventi da compiere, hanno cercato di volta in volta di trovare una soluzione che si ponesse l'obiettivo dell'efficacia, pur nella consapevolezza dell'insufficienza quantitativa degli strumenti. Così, nella Provincia di Ascoli Piceno, fra le numerose iniziative svolte, di particolare efficacia è risultata l'iniziativa "Piceno da scoprire" che è servita a coinvolgere molti giovani e ha innescato un movimento di energie, entusiasmi, produzione di materiali. Così, la Provincia di Macerata, impegnata in prima linea sul fronte della promozione del territorio, con la recente iniziativa della Guida tematica (formata da più brochure su specifici temi quali: Aree protette, Rocche e castelli, Musei e itinerari, Olii e vini, Prodotti tipici e mercati…) si è proposta di indicare come l'attuale sovrabbondanza di materiali per lo più cartacei oggi in distribuzione - a cui non corrisponde a volte né una buona Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 170 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini qualità né un'efficacia promozionale - possa trovare una valida alternativa se si concentra solo su un Ente, quale ad esempio la Provincia, il ruolo della comunicazione all'esterno del territorio. Così, nel caso della Provincia di Perugia che , a completamento del processo di ricostruzione dai danni del terremoto, si è data l’obiettivo di stimolare concretamente le iniziative imprenditoriali della Valnerina. E lo vuole fare attraverso uno strumento formativo, una sorta di “incubatoio dell’imprenditorialità” che parta da incentivi finanziari e tecnici e supporti l’imprenditorialità mostrando dal vivo casi positivi di valorizzazione del territorio quali obiettivi da raggiungere e, nello stesso tempo, strade concrete e sostenibili per raggiungere gli obiettivi prefissati. Tale iniziativa , (L.R 12/1995) non solo potrà consentire di sviluppare le potenzialità economiche e turistiche del patrimonio della valle, ma anche di arginare il rischio dell’abbandono del territorio da parte dei giovani. 3.2.2 Gli indicatori Anche per gli incontri con gli Assessori provinciali al turismo è stata fatta, in relazione all'indicatore assunto come significativo (la cooperazione fra Assessorati provinciali al turismo e Parco), una valutazione dei principali punti di forza e di debolezza , opportunità e minacce emersi dalle interviste. E' riportata nella tabella seguente. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 171 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 172 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Tabella 5. Indicatori, punti di forza e di debolezza, opportunità e minacce desunti dalle interviste agli Assessori Provinciali INDICATORI PUNTI DI FORZA Cooperazio 1.FORTE SINERGIA ne fra Parco POTENZIALE: e Province 1.1 vicinanza di valori importanza del turismo e importanza del turismo sostenibile consapevolezza del ruolo del Parco, coscienza della ricchezza del patrimonio) 1.2 obiettivi e interessi comuni (incrementare la qualità, raccordare le istituzioni e gli operatori, promuovere il territorio) 1.3 coscienza delle difficoltà in atto (conflittualità elevata, distribuzione equilibrata delle risorse, immaturità turistica rispetto al mercato: avvio di specifici prodotti sul mercato gestione dei flussi dei visitatori, ritorno economico …) Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company PUNTI DI DEBOLEZZA 1.ASSENZA DI CONDIVISIONE DEL QUADRO DI CONOSCENZE E VALUTAZIONI assenza di un osservatorio sistematico da parte della Provincia (con perdita di dati e informazioni rilevanti ai fini di un'equa distribuzione dei flussi turistici e delle risorse economiche) -assenza di visibilità del Parco e di comunicazione 2. ASSENZA DI STRUMENTI SISTEMATICI DI CONCERTAZIONE (tavoli, consulte, conferenze) 3 ASSENZA DI UNA COLLABORAZIONE OPERATIVA . condivisione e diffusione dei valori , dei linguaggi, dei modelli operativi . messa in comune del personale . integrazione fra gli operatori 173 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini OPPORTUN MINACCE ITA’ LAVORO Consolidarsi di un modello COMUNE burocratico nel rapporto fra per la gli Enti qualificazion e dell'offerta ricettiva per la visibilità del Parco (interna, esterna) per lo sviluppo della funzione del Parco di SFIDE -Attuazione della Carta Europea del turismo sostenibile come avvio di sinergia fra le Istituzioni "laboratorio di modelli di sviluppo sostenibile" da trasportare all'esterno(ar ee contigue) La tabella mette in evidenza che se esiste una potenziale sinergia per la vicinanza dei valori, degli obiettivi, degli interessi, per la coscienza delle difficoltà, questa non si traduce in effettiva sinergia né attraverso momenti periodici di valutazione dell'esistente, né attraverso strumenti sistematici di dialogo, né attraverso progetti operativi del percorso comune, né attraverso azioni concertate in direzione del mercato turistico. A fronte del rischio del consolidamento di un modello burocratico nel rapporto fra gli Enti, l'attuazione della Carta Europea del turismo sostenibile rappresenta una concreta opportunità per tradurre in atti la potenziale sinergia fra Province e Parco e trasformarla in un volano per il decollo del territorio. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 174 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 3.2.3 Le opportunità della sinergia fra Province e Parco Le Province e il Parco che oggi sono ancora realtà distanti fra di loro, dal momento che in concreto non costruiscono un percorso comune (identificando problemi, soluzioni, priorità, difficoltà e risultati da raggiungere insieme), potrebbero invece costituire congiuntamente una leva potente per il raggiungimento delle proprie finalità istituzionali. Numerosi infatti sono i vantaggi che potrebbero derivare da una cooperazione concreta fra gli Enti: le Province potrebbero avvalersi del Parco per sperimentare progetti innovativi ed esportarne i modelli più efficaci fuori dal territorio del Parco, che, viceversa, potrebbe agevolarsi della collaborazione delle Province per trovare una maggior distensione nel sistema delle relazioni e concentrare le sue forze nel raggiungere più speditamente il mercato. Si enumerano di seguito le principali opportunità che deriverebbero da un'azione congiunta degli Assessorati Provinciali al turismo e del Parco: • costruzione di un'immagine del territorio del Parco nelle tre Province che permetterebbe di mettere a fuoco per priorità problemi e azioni e distribuire conseguentemente le risorse (l'assenza di un osservatorio sistematico fa perdere dati ed informazioni ricostruibili solo a livello provinciale come nel caso delle comunicazioni e trasporti che gli stessi Assessori denunciano come problematico, della gestione della capacità di carico dei siti turistici e della distribuzione dei flussi dei visitatori, della valutazione dell’effetto Parco sull’indotto finanziario ). • supporto nel diffondere valori (importanza del Parco, importanza del turismo sostenibile, …), linguaggi (innovazione, transnazionalità…), modelli legati alla cultura della fruizione e del mercato turistico e modelli operativi da mutuare dalle esperienze nazionali ed internazionali di eccellenza • attività di concertazione, di negoziazione finalizzata al superamento della polemica frontale per la valorizzazione di ciascun punto di vista e al raccordo fra Enti e Soggetti operanti nel settore • comunicazione esterna del territorio del Parco • condivisione del percorso per la qualificazione dell'offerta turistica (definizione dei marchi o degli standard di qualità da raggiungere, definizione profili professionali necessari e formazione degli operatori) • identificazione comune dei temi di sperimentazione e delle aree fuori del territorio del Parco dove esportare i modelli sostenibili già sperimentati nel Parco • collaborazione sistematica nel superamento degli impedimenti che ostacolano lo sviluppo del mercato turistico nel Parco. • incentivazione di fattori-volano, valorizzando la rete delle Case del Parco, al fine di minimizzare le barriere che si frappongono fra territorio e mercato La sinergia fra Assessorati Provinciali al turismo e Parco costituisce una leva potente, ma ancora inutilizzata, per lo sviluppo economico e sociale Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 175 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini e la valorizzazione del Parco,. La Prima Conferenza sul turismo del Parco rappresenterà un primo passo in questa direzione? 3.3. Il Focus Group con le Comunità Montane Il Focus Group con le Comunità Montane si è svolto a Muccia, presso la sede della Comunità Montana di Camerino ( si rimanda all'allegato per i documenti di verbale). Delle 5 Comunità Montane erano presenti quella del Tronto (per i Comuni Arquata e Montegallo), quella dei Monti Azzurri (per i Comuni Cessapalombo e San Ginesio), quella delle Alti Valli del Chienti Fiastrone e Nera -comunemente detta di Camerino- (per i Comuni di Visso, Ussita, Castelsantangelo). Mancavano invece (per oggettive difficoltà legate al cattivo tempo) quella della Valnerina (Norcia e Preci) e quella dei Sibillini(Amandola, Montefortino, Montemonaco). La metodologia del Focus Group ha il pregio di creare un luogo d’incontro e di scambio delle rispettive opinioni, stimolando un atteggiamento positivo e costruttivo nei partecipanti perché costituisce, grazie anche al ruolo del moderatore del Focus Group, un’opportunità di costruzione di un linguaggio comune e, nello stesso tempo, di approfondimento delle soluzioni inerenti ai problemi del proprio territorio, Il ruolo del moderatore del Focus Group è quello di far svolgere autonomamente la discussione e d'intervenire solo per: • apportare a sostegno degli argomenti utilizzati esperienze significative e soluzioni mutuate da casi pilota • garantire che avvenga il processo di scambio, facilitando le condizioni in cui si attua il confronto e consentendo, al tempo stesso, il superamento costruttivo di eventuali divergenze. Nel caso del Focus Group con le Comunità Montane i lavori sono stati organizzati nel seguente modo: - presentazione da parte del moderatore del progetto complessivo di elaborazione della • strategia di turismo sostenibile (in allegato comunicazione svolta) • presentazione da parte dei partecipanti del profilo di ciascuna Comunità Montana • breve illustrazione da parte del moderatore dei temi oggetto di discussione, in particolare : la visione dello sviluppo turistico, la progettualità delle Comunità Montane e i rapporti di cooperazione con il Parco e nel Parco Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 176 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini • • discussione osservazione e monitoraggio da parte del gruppo di osservatori esterni degli argomenti utilizzati, della gerarchia d'interessi e dei comportamenti complessivi. Tale metodologia applicata allo studio di un'organizzazione territoriale complessa come la Comunità Montana ha permesso di selezionare fra i numerosi indicatori possibili solo quelli ritenuti più significativi ai fini dell'elaborazione della strategia di turismo sostenibile, relativi in particolare alle condizioni necessarie per l’attuazione della Carta Europea del turismo sostenibile. 3.3.1. Il quadro delle Comunità Montane Nella tabella seguente si presenta il quadro delle Comunità Montane e dei sistemi locali e dei Comuni che esse comprendono. Comuni tà Montan a Sistema Locale Valnerina (25%) Norcia Preci Funzione (PPES) - E' il centro turistico più importante del territorio come diversificazion e del patrimonio (enogastr.relig .sport. cult. ambient), come capacità imprenditorial e espressa, Il turismo è esploso negli ultimi anni, ma l'economia non riesce ancora ad assicurare l'occupazione a tutti Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company Comune (PPES) Norcia (57%) Norcia: non occorrono interventi nel breve periodo Castelluccio: modello di fruizione come luogo "diverso" del silenzio… Preci (28%) percorsi nella valle del Campiano (affluenza notevole di stranieri a Collaccio), maggiore valorizzazione di S. Eutizio Progettu alità Progettuali tà Comuni Comunità Montane Maggiore Informazion maturità e mancante turistica maggiore coesione fra Istituzioni (Parco e Comuni) Organizzazi one a sistema dell'offerta turistica (distribuzio ne dei pannelli informativi, realizzazion e itinerari, qualificazio ne operatori) 177 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Comuni tà Montan a Sistema Locale Funzione (PPES) Via Arquata (54)% Finestra sulla Salaria con ristorante di qualità e area di ristoro Piazza di Arquata con Lo vendita di spopolament prodotti tipici o è il problema da Montegallo risolvere (59%) Sistemazione piazza comune capoluogo Arquata Sulla Montegall Salaria o Del Tronto (11%) Comune (PPES) Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company Progettu alità Progettuali tà Comuni Comunità Montane Centro dei Turismo 2 Parchi mare e (centro monti visita, casa (progetto in del Parco, collab. con ostello…) la Com. Mont. dei Monti Misure di Sibillini e la contrasto provincia di per lo AP) spopolame Promozion nto e Valorizzazi pubblicitari one a in itinerario occasione realizzato Bit 2001 dal Comune (30Km) Creazione strutture ricettive 178 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Sistema Locale Funzione (PPES) Comune (PPES) Progettualità Comuni Amandol aMontefort inoMontemo naco Trova in Comunanza e nella base industriale il perno dell'econom ia Amandola(36 %) Centro dei servizi e ricreativo (teatro) Museo Antropogeogr afico Grande Anello dei Sibillini e attenz. alle frazioni. Messa in rete dei servizi culturali Montefortino (69%) Centro turistico: -area di Rubbiano -ricettività e ristorazione di qualità -convegni Attenzione alla capacità di carico del santuario dell'Ambro e Infernaccio Parcheggio area Rubbiano. Dei Sibillini(19 %) Comuni tà Montan a Montemonac o(84%) Centro turistico che valorizza patrimonio naturale e culturale: -la piazza -Foce -Altino Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company Progettu alità Comunità Montane m.i Insuff. strutture ricettive Centro visita sulla Sibilla Valorizzazione Foce Utilizzazione a museo del mulino di Tofe Valorizzazione patrimonio delle frazioni 179 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini (Sarnano:risorsa termale e sciistica) Monti Azzurri(4%) Comunit à Montana Sistema Locale Funzione (PPES) Cessapal ombo San Ginesio E' un sistema integrato con il sistema di Tolentino che ha avuto negli ultimi decenni un'intensa crescita industriale. I due Comuni , ricchi di emergenze architettoniche e naturalistiche e legate al paesaggio agrario, possono svolgere la funzione di Parco urbano Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company Comune (PPES) Progettualità Comuni Cessapal Realizza. ombo itinerario (72%) Rocche , Castelli Valorizzazione della centrale San idroelettrica Ginesio (13%) Utilizzazione delle frazioni a (pellami… finalità ) turistica Completament o del recupero di Palazzo Simonelli Ricettività Progettu alità Comunità Montane Ricettività (presso Cea…) Riqualificaz ione ricettività Unificazion e del biglietto mus. (conComun ità di S.Severino) Valorizz.pro doti tipici maceratesi (Internet) Marchio Prov. MC 180 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini (Camerino, Montecavallo) Alte Valli del Chienti Fiastrone e Nera (40%) Comunità Montana Sistema Locale VissoUssitaCastelsanta ngelo Funzione ( PPES) Il modello di sviluppo che fino agli anni 80 si è cercato d'imporre all'area ha lasciato sedimentazioni che sono ostacoli per modelli di sviluppo alternativo. Occorre sincronizzarsi con il processo di ricostruzione, avendo ben presente che è necessario trovare un uso Acquacanin del grosso acapitale edilizio Bolognola- disponibile. Fiastra Comune (PPES) Visso (41%) Protocollo d'intesa con il Comune di Roma per scuole ed anziani Progettualità Comuni L'Infinito e i Monti Azzurri La valorizzazione di Macereto Animazione delle frazioni Progettualità Com.Montane Incentivi per il reinserimento della razza originale di suini bianco e neri (produzione del lardo…) Lo sport e il Realizzazione di un marchio di benessere qualità (Università di L'Ecocentro Castelsantang faunistico del Camerino) elo (100%) cervo e del Gestione di un un’intera frazione capriolo del Comune di Museo Fiastra destinata dell'acqua a Centrodiaccoglie nza Ussita (100%) Acquacanina (100%) Può diventare un centro E' un sistema residenziale di debole con qualità (paese meno di 1000 hotel), Pievebovigl abitanti. conservando il ianapaesaggio Pievetorina agrario Fiordimont Bolognola La facilità di (100%) e accesso da Deve essere ritutta la trasformato in provincia di un Comune di Macerata montagna consente di pensare ad Fiastra (83%) una La sua identità specializzazio è costruita sulla ne per l'attività presenza del ricreativa lago giornaliera o di fine settimana di un'area molto ricca di Pieveboviglian emergenze a (37%) culturali. Pievetorina (2%) Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company Fiordimonte (5%) Benefici per gli anziani Contributo per la pista da fondo Aumentare la ricettività Rinnovo impianti sci Risanamento ambientalepar cheggi m.i. perimetrazion e congrua assenza ricettività e ristorazione museo della nostra terra iniziative turistiche per le famiglie dei cacciatori 181 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Il quadro presentato sintetizza le seguenti informazioni: • Comunità Montane interessate dal territorio del Parco e quota di territorio compresa nel Parco (La Comunità di Camerino possiede la quota più elevata quella dei Monti Azzurri la quota più bassa) • Comuni del Parco (e quota di territorio compresa nel Parco) e Sistemi locali (previsti dal PPES) nel territorio delle diverse Comunità Montane • Funzioni attribuite dal PPES (Piano Pluriennale economico-sociale del Parco recentemente approvato ) ai Sistemi Locali e ai Comuni del Parco compresi nelle Comunità Montane • Progettualità locale desunta dalle Interviste ai Sindaci e dal Focus Group con le Comunità Montane 3.3.2. L'oggetto di analisi Così come per i colloqui con i Sindaci e per le interviste agli Assessori Provinciali al turismo, si è scelto di privilegiare il tema della relazione tra Istituzioni18, anche nel Focus Group, ha un posto di primo piano il tema della cooperazione fra Comunità Montane e soggetti istituzionali quali il Parco da un lato e i Comuni dall’altro. In particolare si è focalizzata l’attenzione sull’integrazione per quanto riguarda l’ambito di competenza affidato dalla legislazione delle due Regioni alle Comunità Montane e cioè quello di animazione turistica. Tale ambito di competenza nelle analisi disponibili e nell’accezione comune si esplica nelle seguenti funzioni: • • guida del processo globale di sviluppo turistico, sia integrando diversi settori economici (agricoltura, settore culturale, turismo), che individuando le componenti della filiera turistica attenzione alle istanze delle comunità locali che si esplica nello stimolare Enti e Soggetti pubblici e privati ad una feconda cooperazione, nel coinvolgere gli attori locali e mobilitare la popolazione agli obiettivi dello sviluppo turistico 18 E, nel primo caso, l'accento è stato posto sulla conflittualità e sul fatto che può essere considerata quasi sempre una “risorsa”, soprattutto se si organizzano adeguate modalità di ascolto e di condivisione di responsabilità, mentre, nel secondo caso, si è messa in evidenza una forte sinergia fra Province e Parco che tuttavia resta allo stato potenziale perché il prevalere di un modello burocratico nei rapporti fra gli Enti finisce per vanificarla. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 182 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Se dalla sinergia di azione fra Province e Parco, il territorio può ricavare il vantaggio di una maggiore spinta alla diffusione di valori e di linguaggi (innovazione, transnazionalità…), di modelli legati alla cultura della fruizione e del mercato turistico, che tengano conto anche delle esperienze positive nazionali ed internazionali, l’integrazione per un verso fra Comunità Montane e Parco e per l’altro fra Comunità Montane e Comuni consente una spinta - altrimenti impensabile- a dinamizzare il territorio ai fini dello sviluppo turistico. Si ricorda che i modelli di pianificazione più utilizzati a livello internazionale mettono in luce come soltanto una forte sinergia tra tutti gli attori locali possa portare ad uno sviluppo sociale ed economico del territorio e come tanto più ricca sia la qualità dei rapporti fra i soggetti coinvolti nel processo di sviluppo turistico, tanto più velocemente e più adeguatamente sia possibile l’inserimento nel mercato. Ma si può parlare di integrazione e di sinergia nel caso dei rapporti fra le Comunità Montane e i Soggetti istituzionali del territorio? 3.3.3. I rapporti con il Parco e nel Parco Il Focus Group evidenzia un rapporto molto complesso fra Comunità Montane e Parco: in teoria il Parco è considerato una risorsa del territorio (la fase dello scontro frontale appartiene ad un passato quasi del tutto superato), tuttavia nessuno dei rappresentanti delle Comunità Montane fa riferimento al principale compito che la L 394/91 attribuisce ai Parchi e cioè quello di costituire un laboratorio sperimentale di modelli di sviluppo sostenibile da esportare anche al di fuori del territorio. In pratica al Parco vengono mosse diverse critiche, anche se non da tutti condivise, fra cui le principali riguardano: • una scarsa visibilità • un insufficiente coinvolgimento dei Comuni e delle Comunità Montane • una separazione tra i tre versanti del Parco • un investimento sulle Case del Parco e sulle Cooperative giovanili locali non proporzionale ai risultati conseguiti Dal Focus Group si desume che se per un verso il Parco è stato vissuto da una parte del territorio con la speranza di avere delle opportunità che altrimenti non sarebbe stato possibile avere, per l’altro verso quello che ci si aspettava in realtà era una soluzione rapida ai problemi del territorio, il desiderio che costituisse un veloce antidoto allo spopolamento, un potente braccio commerciale del territorio e, anche se gli indici delle presenze turistiche siano significativamente aumentati negli ultimi sette anni, i risultati ottenuti appaiono inferiori a così grandi aspettative. Considerando d’altro canto il rapporto fra Comunità Montane e Comuni, il confronto fra i partecipanti al Focus Group mette in evidenza come siano Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 183 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini stati compiuti dei progressi rispetto al passato: sempre più frequentemente, i Comuni si associano per la gestione dei servizi (un esempio è dato dalla raccolta dei rifiuti solidi urbani ), dando vita a forme svariate di cooperazione. Ma, secondo quanto emerge dal Focus Group, è una questione più di necessità che di consapevolezza, perché i Comuni si associano solo laddove possono conseguire riduzioni di costi o incentivi economici. Le Comunità Montane vengono quasi sempre percepite come Enti erogatori di finanziamenti, di benefici immediati (produzione di materiale di comunicazione, erogazione di incentivi economici). Restano sporadiche le richieste alle Comunità Montane di altro tipo, più legate alla formazione degli operatori e alla qualificazione dell'offerta turistica. In sintesi, si può dedurre un forte parallelismo nei rapporti fra le Comunità Montane e il Parco e fra i Comuni e le Comunità Montane: così come le Comunità Montane sono considerate dai Comuni una necessità legata al fabbisogno di finanziamenti e non alla rilevanza del loro ruolo, allo stesso modo esse considerano il Parco come un ente inefficiente a meno che non sia in grado di produrre immediatamente dei benefici economici. Tale realtà fa comprendere come nel territorio, attualmente lacerato da schieramenti e Istituzioni che operano per proprio conto debba ancora nascere la convinzione, fatta propria dalla politica dell’Unione Europea, che soltanto una forte sinergia tra tutti gli attori locali e, quindi , un percorso condiviso da tutti i Soggetti Istituzionali e non, un’integrazione delle azioni degli sforzi di ciascuno possa portare ad uno sviluppo sociale ed economico del territorio. Solo quando si farà strada la certezza che la via maestra dello sviluppo debba passare attraverso delle concrete opportunità di organizzare i tempi e i luoghi dell’integrazione di tutti gli attori locali e che il Parco, per un verso, e le Comunità Montane, per l’altro, potranno costituire i nodi fondamentali di tale processo di sinergia/condivisione/ integrazione, solo allora si saranno gettate le condizioni basilari per uno sviluppo del territorio che tenga conto degli indirizzi e dei programmi europei. Per il momento manca ancora al territorio la coscienza che il Parco possa rappresentare un prezioso strumento di ascolto e di organizzazione dell’incontro fra gli Enti e che le Comunità Montane delle fondamentali guide dello sviluppo del territorio, sia nello stimolare ad una feconda cooperazione Enti e Soggetti pubblici e privati, sia nel collegare i diversi settori economici (agricoltura, settore culturale, turismo), sia nell’individuare le componenti della filiera turistica, sia nel mobilitare la popolazione sugli obiettivi del turismo come leva essenziale per il raggiungimento dello sviluppo economico e sociale del territorio. Alla luce di questa realtà complessa e lacerata nello stesso tempo, la Carta Europea del turismo sostenibile rappresenta una bussola indispensabile per il percorso da fare. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 184 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 3.3.4. La visione dello sviluppo turistico Lo sviluppo turistico, secondo quanto è emerso nel Focus Group ha un carattere di complementarità rispetto allo sviluppo degli altri settori. Per le caratteristiche del territorio il turismo di qualità rappresenta una scelta d'obbligo per la mancanza di posti letto, ma comporta un’innovazione e una diversificazione dell'offerta, tutte da costruire. I problemi principali sotto questo aspetto riguardano il reperimento della forza di lavoro, l’assenza di una cultura imprenditoriale, la formazione degli operatori turistici. Il bilancio che le Comunità Montane fanno del turismo attuale nel territorio del Parco è molto critico: "Il turismo oggi è un turismo "mordi e fuggi" che non porta alcuna ricaduta economica sull'area…né è avvenuta quell'inversione di tendenza al progressivo spopolamento che ci si aspettava…la qualità dell'offerta turistica è scadente, gli unici servizi che funzionano con efficienza sono gestiti da persone che vengono da fuori….scarsa è la propensione imprenditoriale dei giovani locali in cui manca del tutto la volontà di rischiare in proprio…la realizzazione di pacchetti turistici è impossibile… i prodotti locali venduti nei posti d'origine non sono competitivi né per la qualità né per il prezzo con quelli delle città…le poche azioni efficaci del territorio sono quelle legate al recupero delle produzioni tipiche e all'introduzione dei marchi di qualità (progetto Appenninia, e studio del marchio per la Provincia di Macerata)…" Facendo riferimento al modello di Weaver (1999), presentato nella introduzione metodologica, i rappresentanti delle Comunità Montane identificano la posizione del territorio del Parco in un punto di bassa intensità turistica e di bassa regolamentazione e ritengono che occorra mantenere un livello ridotto d'intensità, proporzionale alla capacità ricettiva del territorio, ma incrementare la sua regolamentazione qualificando il turismo, puntando ad una distribuzione equa dei flussi turistici e nello stesso tempo raggiungendo anche ad un incremento della spesa media dei turisti. Tra gli ostacoli allo sviluppo ci si trova di fronte a: • ostacoli di natura geografica, demografica e sociale come la scarsa densità di popolazione, il progressivo spopolamento, le distanze nelle comunicazioni, i trasporti difficoltosi, l'assenza di servizi, in particolare della ricettività extra-alberghiera, la scarsità di mano d'opera locale, la scomparsa delle produzioni locali, l'economia debole che non permette il decollo di prodotti turistici (gastronomici, naturalistici, culturali) • dinamiche conflittuali (espresse o non espresse) • tematiche di ordine culturale come la mancanza della volontà di rischiare, la mancanza di cultura imprenditoriale (definita come il vero problema del territorio), l’urgenza della formazione professionale Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 185 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini • problemi organizzativi come la scarsezza di strutture turistiche qualificate, la mancanza di una definizione univoca dei criteri per i marchi ambientali…) Sulla base delle valutazioni emerse nel Focus Group, l’impegno primario delle Comunità Montane è orientato a far decollare il turismo osteggiando la fuga delle risorse locali e adoperandosi per una maggiore e più adeguata regolamentazione del turismo, in particolare con azioni volte a predisporre i criteri per i marchi di qualità dei prodotti locali e a incentivare la formazione professionale degli operatori. 3.3.5 Gli indicatori Indicatori, punti di forza e di debolezza, opportunità e minacce desunti dal Focus Group con le Comunità Montane INDICATORI • Integrazione Istituzioni • Turisticità territorio fra le • del PUNTI DI FORZA recupero e valorizzazio ne dei prodotti tipici - - - Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company PUNTI DI DEBOLEZZA rapporti critici con il Parco (scarsa visibilità, insufficiente coinvolgimento dei Comuni e delle ComunitàMontane, separazione fra i versanti, investimento sulle CdP non proporzionale ai benefici ottenuti) cooperazione con i Comuni più legata ad esigenze di utilità che non di convinzione del ruolo esodo e assenza manodopera comunicazioni, trasporti difficolt., scarsità di serv per residenti assenza di incentivi alla residenz. turismo “mordi e fuggi" scarsa quantità e qualità delle strutture turistiche (ricet) e dei prodotti assenza cultura imprenditoriale nei giovani 186 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini • • • OPPORTUNITA' Ruolo delle Comunità • Montane come guide dello sviluppo turistico: marchi di • qualità dei prodotti e costruzione della • filiera turistica Formazione (cultura d'impresa, lingue, progettualità, riqualificazione professionale) politica di sostegno agli investimenti (produzioni tipiche, strutture per il turismo, servizi per i residenti) MINACCE spopolamen • to progressivo economia debole • dinamiche conflittuali SFIDE La Carta Europea come possibilità di integrazione fra gli Enti e gli operatori e di crescita del turismo Le Comunità Montane come nodifondamentali per la crescita del turismo La tabella mette in evidenza un punto di forza - costituito dalla valorizzazione dei prodotti tipici - di grande importanza, sia perché trova in tutte le Comunità Montane un ambito d’interesse comune, sia perché le tipicità locali rappresentano un aspetto rilevante delle risorse del territorio, sia perché, con l’esodo dei giovani dal territorio, è elevato il rischio d’interruzione della catena fra vecchie e nuove generazioni, sia infine perché la genuinità dei prodotti, che il territorio ancora può offrire, rappresenta sempre di più una rarità da tutelare. Molteplici i punti di debolezza che trovano dei correttivi e delle soluzioni nelle opportunità di investimenti e nell’avvio di un percorso generalizzato d'integrazione, a partire da uno specifico ruolo guida svolto dalle Comunità Montane nell'animazione turistica del territorio e della filiera turistica. Tale percorso che costituisce, secondo la prospettiva dell’Unione Europea, la condizione indispensabile per la crescita dello sviluppo e della valorizzazione del territorio, diventa la principale sfida della strategia del turismo sostenibile del Parco e, quindi, dell'applicazione della Carta Europea. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 187 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 3.4. Il seminario di lavoro con le Case del Parco Nel processo di costruzione della strategia del turismo sostenibile del Parco, le Case del Parco hanno un ruolo centrale sia in quanto portatrici d'interessi e competenze atte ad innescare energie per lo sviluppo locale, sia in quanto testimoni privilegiati della storia degli ultimi cinque anni del territorio e della relazione fra questo e il Parco. L'importanza di tale ruolo è stata del resto ribadita nei colloqui con i Sindaci e nel Focus Group con le Comunità Montane, tanto che le Case del Parco, possono essere considerate, pur nelle contraddizioni che contraddistinguono la realtà quotidiana, non solo degli elementi strutturali del Parco, ma anche degli elementi di sistema del territorio. In relazione al processo di elaborazione della strategia del turismo sostenibile, le modalità di coinvolgimento delle Case del Parco sono state definite a seguito di una riunione con i Presidenti delle Cooperative che gestiscono le Case del Parco, in cui è stato presentato il progetto complessivo e si è concordato di promuovere un seminario di lavoro di approfondimento degli scenari possibili a seguito della nuova convenzione19. Per poter svolgere pienamente tale ruolo, un'opportunità concreta è costituita dall'elaborazione della strategia di turismo sostenibile del Parco, in cui le Case del Parco e le Cooperative che le gestiscono hanno occasione di incontrare gli operatori turistici del territorio, interrogarsi sui prodotti turistici da portare al mercato, verificare la filiera turistica da costruire, comprendere le leve necessarie per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio attraverso il mercato turistico. Il seminario di lavoro con le Case del Parco momenti (si rimanda ai verbali del 23 gennaio ciascuna cooperativa ha presentato se stessa svolte, servizi gestiti, risultati, relazioni con le si è sviluppato in due e del 6 febbraio) in cui (numero di soci, attività altre cooperative, con il 19 Finora si sono avute tre convenzioni del Parco con le Case del Parco, (1995, 1997, 2000) che progressivamente accompagnano l'evoluzione delle Case del Parco da servizi più centrati su attività di sportello, a servizi più centrati su imprenditorialità e animazione economica. L'attuale convenzione prevede tre funzioni : servizi istituzionali, attività di animazione socio-economica e servizi aggiuntivi. Fra i servizi istituzionali(per i quali la quota non potrà superare il 60% dell'ammontare complessivo): Informazione ai visitatori, monitoraggio dei visitatori, verifica della soddisfazione dei visitatori, Informazione ai esidenti sulle attività del Parco, Sensibilizzazione sulle regole, Promozione e vendita dei gadget del Parco e diffusione materiali, Attività di rappresentanza per conto del Parco(fiere), Raccolta dati o informazioni locali per conto del Parco, attività amministrative della CdP. L'attività di animazione socio-economica è finalizzata allo sviluppo e valorizzazione del territorio in collegamento anche con progetti che riguardano altri territori. Rappresenta l'attività che caratterizza la singola Casa del Parco. Fra i servizi aggiuntivi (per cui è possibile prevedere finanziamenti aggiuntivi). Monitoraggio delle aree critiche, Interpretazione ambientale, Altre attività. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 188 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Parco, con il territorio , elementi di criticità, prodotti turistici da portare sul mercato) e insieme è stato a lungo dibattuto sulle difficoltà trovate nell'acquisire una sempre maggiore autonomia finanziaria dal Parco ed un maggiore peso a livello territoriale. Ciò ha permesso di evidenziare l’opportunità di arrivare ad un livello di aggregazione delle cooperative. Infatti, è fondamentale, soprattutto nelle relazioni con il mercato, che vengano espressi obiettivi unitari, anche se fra le cooperative coesistono elementi di cooperazione e di competizione. Va verificata a tal fine la possibilità di trovare strumenti adeguati di aggregazione, e il punto di partenza per tale verifica può essere costituito dall'elaborazione della Strategia del turismo sostenibile. Le Cooperative, attraverso lo strumento del business plan, metteranno a fuoco la propria identità organizzativa rispetto al mercato, e, lavorando congiuntamente agli operatori turistici del territorio per costruire le ipotesi d'intervento del territorio nel suo complesso, potranno verificare in concreto la possibilità di agire attraverso forme di aggregazione. A questo scopo un gruppo di operatori delle Cooperative seguirà attivamente gli incontri sul territorio programmati per la progettazione condivisa della strategia, e stimolerà il maggior numero possibile di operatori turistici locali a partecipare alla Conferenza sul turismo del Parco del 16 marzo e ai gruppi di lavoro che si svolgeranno fra aprile e luglio e che specificamente approfondiranno le problematiche relative al mercato turistico e individueranno i prodotti concreti che diventeranno parte integrante della Strategia. 3.4.1. La storia delle Case del Parco Una sintesi della breve, ma intensa storia delle Case del Parco viene riportata in una comunicazione del presidente del Parco al Ministro dell'Ambiente 20 di cui , di seguito, vengono riportati alcuni stralci: "Fin dal momento della sua istituzione (ottobre 1993), il Parco decise di far partecipare i giovani alla propria vita, nella consapevolezza di offrire loro una prospettiva importante e, nello stesso tempo, di riuscire a far meglio recepire alle popolazioni locali la novità del Parco, cioè l'idea di uno sviluppo che potesse coniugarsi alla conservazione. I giovani in un territorio in via di forte e progressivo invecchiamento accolsero con 20 Tale analisi è stata assunta dalla comunicazione del Presidente del Parco Carlo Alberto Graziani al Ministro dell'Ambiente on. Willer Bordon del 15 febbraio 2001 (oggetto Case del Parco). Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 189 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini entusiasmo l'invito e nel 1995 nacquero le Case del Parco gestite da Cooperative di giovani , nel frattempo costituitesi, con questi obiettivi: • svolgere un'opera di animazione socio-economica del territorio sulle tematiche del Parco • formare i giovani stessi alle dinamiche anche imprenditoriali del Parco • essere strumento di partecipazione dei residenti alla vita del Parco • operare come sportelli informativi per i residenti e per i visitatori. Le 15 Case del Parco (una per ogni Comune con centro abitato nel territorio del Parco) operano con un contributo dell'Ente che, nei primi anni, ammontava complessivamente a Lit 1.100.000.000 e, dal 2000, a causa dell'aumento delle uscite, a 850 milioni. Il contributo è destinato a diminuire ulteriormente: per il 2003 è stata stabilita la cifra di 750 milioni. A fronte di tale spesa il Parco dal 1995 ha potuto disporre di: • quindici Case del Parco aperte tutti i giorni dell'anno (inclusi i giorni festivi) per 6 ore al giorno • più di 200 giovani coinvolti di cui 50 regolarmente assunti dalle propri cooperative (gli altri prestano lavoro volontario) • quindici strutture, in cui si lavora per il Parco, messe a disposizione a titolo gratuito dai Comuni o, in alcuni casi, prese in locazione dalle stesse cooperative • una crescita progressiva della capacità progettuale degli operatori, dimostrata dai progetti attualmente in fase di realizzazione (tutte le cooperative sono riuscite ad attivare iniziative economiche che vanno ad integrare i servizi previsti nella convenzione che regola la gestione delle Case del Parco e a creare quindi ulteriori opportunità occupazionali e di reddito attraverso i Servizi di guide e interpreti del territorio, i Centri di Educazione Ambientale, la gestione di strutture ricettive, la produzione di prodotti tipici…). • un servizio complessivo che, pur potendo essere ancora perfezionato , ha incontrato notevoli apprezzamenti perfino internazionali (valgano per tutti la presentazione delle Case del Parco come unico caso italiano esemplare al convegno del 1999 di Lisbona organizzato dalla DGXI dell'Unione Europea sul turismo sostenibile e lo svolgimento dell'Assemblea Generale del 2000 della Federazione Europarc sul tema "I giovani e i Parchi" nel Parco dei Sibillini, scelto proprio perché sede di un progetto pilota considerato di particolare valore (le Case del Parco per l'appunto). E' da sottolineare che se l'efficacia di tale progetto è legata soprattutto al significato culturale e sociale, ciò non toglie che se il Parco acquistasse sul mercato i servizi che attualmente le Case del Parco offrono, dovrebbe affrontare un costo più che triplo e ne è prova il confronto con servizi analoghi (servizi informativi, centri visita…) del nostro paese." Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 190 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Anche negli studi preparatori del Piano Pluriennale Economico e Sociale viene effettuato un bilancio del sistema delle cooperative che gestiscono le Case del Parco e viene ribadito il valore strategico del progetto che oltre a dimostrarsi funzionale ad una politica di qualificazione del sistema di fruizione turistica del territorio, si è rivelato un innovativo strumento di animazione economica che ha contribuito ad accelerare lo sviluppo di un'imprenditorialità giovanile diffusa, malgrado i limiti di un contesto poco favorevole a generare cultura d'impresa21. "Con le Case del Parco si è sviluppata una cultura del fare e del fare insieme della quale prima non si aveva alcun riscontro nel territorio, una nuova cultura che ha fatto maturare nell'immaginario collettivo l'idea che la presenza del Parco rappresenti una preziosa risorsa per il soddisfacimento delle aspettative occupazionali sia individuali che sociali". Tale idea può diventare una realtà del territorio, proprio grazie all'opportunità dell'applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile e della definizione della strategia di sviluppo turistico del Parco. Una realtà in cui le Cooperative giovanili rafforzino la loro identità attraverso un processo di specializzazione funzionale, offrano una più dei servizi, raggiungano una maggiore ampia diversificazione autonomia finanziaria e peso politico anche mediante adeguati strumenti di aggregazione. Una realtà in cui le Cooperative giovanili esprimano la capacità concreta di diventare cerniera fra territorio e mercato. Nel pagine seguenti per ogni Casa del Parco vengono indicate le principali informazioni di sintesi. Legenda: • SERVIZI ISTITUZIONALI (per i quali la quota non potrà superare il 60% dell'ammontare complessivo): Informazioni ai visitatori, Monitoraggio visite, verifica soddisfazione, informazioni ai residenti sulle attività del Parco, sensibilizzazione sulle regole, Promozione e vendita gadget del Parco e diffusione materiale, attività di rappresentanza per conto del Parco(fiere), Raccolta dati o informaz.locali per conto del Parco, Attività amministrative della CdP. • ANIMAZIONE SOCIO ECONOMICA è finalizzata allo sviluppo e valorizzazione del territorio che può collegarsi anche d altri territori. E' l'attività che caratterizza la singola Casa del Parco. • SERVIZI AGGIUNTIVI (per cui è possibile prevedere finanziamenti aggiuntivi) : Monitoraggio aree critiche, Interpretazione ambientale, Altre attività. N.B. Gli Enti gestori delle CdP possono svolgere ulteriori attività a carattere imprenditoriale al fine di valorizzare il territorio del Parco, ma 21 Si rimanda allo studio di Stefania Truffini sul progetto "Case del Parco" Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 191 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini sono tenuti ad operare collaborando fra loro e in un rapporto di lealtà con il Parco. Gli importi avuti finora sono stati da 60 (nei Comuni con meno di 500 abitanti) a 100 milioni (nei Comuni con oltre 2000 abitanti) + 15 milioni per area critica dove va effettuato il monitoraggio (Montemonaco: 2 aree critiche, Montefortino:2, Arquata:1, Amandola:1, Fiastra :1, Norcia:1). Nelle previsioni del 2001 si passa ad un importo che va dai 54 ai 63 milioni (arrotondando per eccesso), nelle previsioni del 2002 ad un importo che va dai 51 ai 60 milioni, nelle previsioni del 2003 ad un importo che va dai 48 ai 55 milioni. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 192 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini RIEPILOGO ATTIVITA' DELLE CASE DEL PARCO CASE DEL PARCO COOPERATIVE ARQUATA (2 Parchi) AMANDOLA SERVIZI ISTITUZIONALI Apertura integrat. 4 ore al giorno 5 giorni feriali CdP (36%) (1700 : 10%res) Cime azzurre (1994)* Il Chirocefalo* BOLOGNOLA Apertura integrativa giorni feriali CdP Monti Sibillini CESSAPALOMBO Il Balcone dei Sibil. Offerta gratuita di Pagina web agli operatori tur CdP -Kinder-land -Coro Voci bianche -Gestione Centro faunist. -Gestione verde Villa di Itinerar Turistic Montalto, -Manutenz. Sentieri carbon e Grotta dei Frati CdP Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company Siti web, prenot albergh. on line - CdP Alcina CASTELSANTANGELO ANIMAZIONE IDENTITA SERVIZI AGGIUINTIVI E ALTRE SOCIOECONOMICA ATTIVITA’ Forma-Il Calore dei 2 Parchi(20%) CEA(500) -Il Centro dei 2 Parchi (progetto zione Serv guide (250) APE) -La Bottega dei Parchi? -gestione della biblioteca com -visite guidate alla Rocca medievale3000 visitatori annui -organizzaz.di eventi(video, convegni, mo-stre,fiere,sagre, ("Marrone che passione") -animaz. Sviluppososten -monitoraggio aree critiche -itiner nat-cult -La carta di Arquata(2001) Educaz -Educazione amb. Scol. CEA+ strutt ricett(con Legamb) ambient -Laboratori temat Serv guide -Sistemaz e manutenz itin. Natural. Amandola -Visite guidate - SOCI 13 di cui 4 assunti+ 1 collab coord e cont+3 occas 15 soci di cui 5 assunti, 5 part time, 5 collab period Vedi Fiastra - Vedi Visso Festa dei carbonai Vedi S. Ginesio 193 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini CASE DEL PARCO FIASTRA E ACQUACAN MONTEGALLO MONTEFORTINO MONTEMONACO NORCIA COOPERATIVE ANIMAZIONE IDENTITA SERVIZI AGGIUINTIVI E ALTRE SOCIOECONOMICA ATTIVITA’ Promozione del Parco nelle AccessiCEA scuole e presso disabili bilità Serv. guide (progetto accessibilità) -Organizzaz Alcina(1999 per corsi di formaz. profess.FSE fusione di 2 (48%) Coop, nate nel 96 -Convegni e nel 96) -Realizz.siti web e gestione prenotaz.alb. -Organizzaz. Triathlon M.Sibill (700 visit) CdP(1500 visitat) -Gestione del trappolam Itinerartur CEA istici selett.del cinghiale +strutt ricett in apertura +campeggio -mostra mercato prod tip (gara miele) -attività inf ccordin con Vettore attrezzat sport:piscina Comune, Prov,Com Mont -Organizz manifestaz, concorsi Il Chirocefalo* Il Chirocefalo* Monte Patino(1993)* Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company SERVIZI ISTITUZIONALI CdP(40%) 800 visitat SOCI 26 di cui 6 lavoratori , 1 lavorator e non socio, e 10 attivi 16 di cui 3 lavorat Apertura integrativa 2 giorni feriali -Educaz. Amb. Scol. -Manutenz itin.Rubbiano -Biblioteca Sibilla - - Vedi Amandol a Apertura integrativa 2 giorni feriali -Educaz. Amb. Scol. -Visite guid Foce, LagoPil -Attiv. coordin. - - Vedi Amandol a -Sportello inf. Poliv. Apertura integrativa continuativa (in accordo con il Comune) Sportello di Casteluccio -opuscolo sulle Chiese da scoprirein 4 lingue -collab. con il Comune per la prom. Tur -promoz. conosc. del Parco -opuscolo sulle Marcite -continuaz Itin della Sibilla e itinerari erbe e tradizioni Formaz. Profes Itinerar tur. CEA Mostre Itinerar tur 31 di cui 5 soci lavorano nelle CdP 194 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini CASE DEL PARCO PIEVEBOVIGLIANA PRECI SAN GINESIO COOPERATIVE SERVIZI ISTITUZIONALI CdP: 700 visitat Monti Azzurri (1993)* Monte Patino* Il Balcone dei Sibil. (1995) Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company ANIMAZIONE IDENTITA SERVIZI AGGIUINTIVI E ALTRE SOCIOECONOMICA ATTIVITA’ apicultura -Gestisce insieme a Legamb. l'Oasi di -Centro di della fauna selvat. -organizz.sito CdP Polverina --Corsi sull'agricoltura -realizz. Apiario didattico biologica -CEA "Casa dell'ape" -Sagra della castagna -mostra permanente dei prod -Corale Monti Azzurri tipici -monitoraggio Isola di Pievebov nel mese di ottobre -Visite guidate nelle strutt. ecclesiast -punto di riferim per la Corale -punto di rif per l'Assoc Macerata Soccorso -promoz. concorsi scolastici sul Parco -collab con il Comune di Fiordimonte -collegam tra Parco e Oasi natural. Apertura -Gestione SIM integrativa -opuscoli su Chiese da scoprire continuativa (in -laboratorio didattico accordo con il ambientale per le scuole Comune) CdP(35% 2500 visit) - -Riqualif. Amb area Campo Cicloturismo Lupo S. Liberato -manutenz sentiero per mountain bike - SOCI 35 di cui 8 attivi: 1 a tempo pieno, 2 part time, 5 volont Vedi Norcia CEA+ ostello(60 pl)/600visit)+ trekking 21 poi 5 e mountain bike di cui 8 Serv. guide collab di cui 4 in modo contin. 195 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini CASE DEL PARCO COOPERATIVE SERVIZI ISTITUZIONALI Cdp USSITA VISSO Monti Sibillini Monti Sibillini(1988) Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company ANIMAZIONE SOCIOECONOMICA IDENTITA -Programma didattico per le scuole locali -Soggiorni scol nel Parco in CdP(10%) -Recupero Parco Jaja e Ident 2000vis per le 3 creazione Giardino Appenninico costruz. CdP -Gestione Sant.Macereto -Gestione Museo-Pinac Visso SERVIZI AGGIUINTIVI E ALTRE ATTIVITA’ SOCI CEA Vedi Visso -Ufficio organizz. Torneo delle Guaite -Valoriz manoscr leopard -Ricerca genziana -Attività forest 20% 56 di cui 11 lavorat 196 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 3.4.2 Indicatori , punti di forza e di debolezza, opportunità e minacce, desunti dal seminario di lavoro con le Case del Parco INDICATORI -Capacità di essere un elemento strutturale del Parco -Capacità di essere un elemento di sistema del territorio -Capacità di imprenditorial. -Capacità di autofinanziarsi -Capacità di essere cerniera fra territorio e mercato PUNTI DI FORZA -Esperienza nell' animazione del territorio -Consapevolezza della posta in gioco -Riconoscimento parziale del ruolo svolto PUNTI DI DEBOL. -Scarsa influenza nelle politiche locali -Mancanza di autonomia finanziaria dal Parco -Atomizzazione delle cooperative -Insufficiente diversificazione dei servizi -Formazione in atto offerti e assenza di filiera di una propria turistica identità -Produzione di servizi (CEA, ricettività, Servizio di guide, Centro 2 Parchi…) e di progetti ( produz tipiche…) OPPORTUNITA' -Formazione professionale -Aggregazione fra Cooperative -Rapporto e scambi con altre realtà dei Parchi italiani ed europei MINACCE SFIDE -Linguaggi autoriferiti -La Carta come maturazione della propria identità e conflittualità -Marginalità rispetto -La Carta come opportunità di aggregazione al mercato -La Carta come tappa fondam per arrivare al mercato Non deve meravigliare che la colonna degli indicatori, presentata in tabella, sintetizzi degli obiettivi che possono essere maggiormente attribuibili alle cooperative che gestiscono le Case del Parco. Infatti la peculiarità delle Case del Parco sta proprio (ed è in questo un esempio unico nel territorio nazionale) nel fatto che esse non rappresentino esclusivamente dei "servizi del Parco" ma si richiede loro di dimostrare capacità imprenditoriale, di autofinanziamento , di spinta del territorio verso il mercato. In realtà, dalle Case del Parco (e dalle cooperative che le gestiscono) il territorio si aspetta che, oltre a costituire delle "vetrine" del Parco (front Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 197 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini office), esse diventino dei veri e propri soggetti imprenditoriali, tanto più esemplari quanto più capaci di indicare una via di sviluppo al territorio, inventando e sperimentando soluzioni diverse. Le colonne dei punti di forza e di debolezza mettono in luce per un verso l'esperienza maturata dalle Case del Parco e i risultati conseguiti in termini di maggiore consapevolezza del proprio ruolo e della propria identità e di accreditamento sul territorio, per l'altro verso, la lontananza ancora dai traguardi attesi sia economici che di posizionamento sul mercato. Il maggior ostacolo incontrato è quello della mancanza da parte degli interlocutori politici di un vero riconoscimento del ruolo svolto dalle Case del Parco, dei suoi risultati, delle sue difficoltà. Paradossalmente, la cultura dello sviluppo locale resta ai margini delle strategie che contano. Le colonne delle opportunità e delle minacce riassumono i fattori potenziali in grado d'influenzare positivamente (formazione professionale, aggregazione fra Cooperative, rapporti e scambi con altre realtà dei Parchi italiani ed europei…) o negativamente (linguaggi autoriferiti e conflittualità, marginalità rispetto al mercato…) . Ma la maggiore opportunità, la sfida in atto è proprio data dal processo in corso di elaborazione della Carta del turismo sostenibile: la strada di un nuovo e progressivo sviluppo turistico potrà nascere da un patto fra gli operatori ed Istituzioni del territorio che su alcuni obiettivi concreti si impegnino ad unire i propri sforzi e ad operare in sinergia. E di questo patto le Case del Parco sono per loro storia il volano principale. 3.5. Il modello organizzativo dell’Ente Parco L’intervista al Parco si è svolta a Visso (è disponibile in allegato il verbale) presso la sede del Parco e vi hanno preso parte il Presidente, il Direttore e i componenti degli Uffici più direttamente a contatto con il territorio. L’intervista è stata effettuata prima di dare inizio alla fase del percorso di elaborazione della strategia di turismo sostenibile che riguarda la progettazione condivisa e, perciò, si è rivelata utile anche per costruire una base di lavoro per i gruppi con gli operatori turistici. Ha partecipato all’intervista Richard Denman che fa parte della Commissione dei valutatori europei delle strategie di turismo sostenibile dei Parchi che hanno sottoscritto la Carta Europea. Per carenza del tempo da dedicare all'intervista di gruppo, non è stato possibile, come nelle altre rilevazioni, porre l’accento sul tema della cooperazione, che, nel caso del Parco avrebbe significato finalizzare l'attenzione sul ruolo svolto dal Parco nello stimolare e organizzare, “il lavorare insieme “ verso la crescita del turismo del Parco. Nel tempo disponibile si è preferito approfondire la sfida che il Parco pone a se stesso e al territorio rispetto al turismo. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 198 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 3.5.1 La sfida del turismo Il turismo, così come generalmente s’intende, può essere un termine quasi distorcente rispetto agli obiettivi del Parco. La legge 394/91 intende il Parco come un sistema di valori che il Parco deve poter far “vivere” comunicandoli alle persone, in modo che tali valori possano fungere da esempio per un numero sempre più grande di persone. Questo tema sostanzialmente etico ha tuttavia un forte risvolto economico perché assai elevato è il numero di potenziali fruitori del Parco, da ricercare sia in quanti sono consapevoli del loro bisogno di vivere i valori del Parco e che non trovano risposte in questo tipo di società, sia in quanti non ne sono consapevoli perché più soggetti ai modelli di vita usuali. Tanto verso gli uni quanto verso gli altri il Parco ha il compito di costruire un’organizzazione tale da fornire risposte, nel primo caso pianificando una esperienza significativa, nel secondo caso ponendosi l’obiettivo di aprire per i visitatori nuove prospettive. Sulla base di quanto emerge dall'intervista, costruire tale organizzazione è una sfida che appare allo staff del Parco, ambiziosa, ma nel contempo semplice. Ambiziosa in quanto si tratta di creare strutture, operatori, modalità di fruizione diverse da quelle, prevalentemente in uso, che generalmente puntano al consumo fine a se stesso. Semplice perché il Parco assume come punto di riferimento la valorizzazione del proprio patrimonio (naturale, culturale, sociale, organizzativo) così come esso si è conservato fino ad oggi. Tale semplicità non deve tuttavia indurre a fraintendimenti: ogni caratteristica del territorio può diventare una potente risorsa turistica purché conservi la sua autenticità e nello stesso tempo acquisisca una capacità di essere comunicata in modo efficace al visitatore. Ciò comporta quindi una lavorazione intensa (di elaborazione, di professioni diverse, di operatori, di strutture) per riuscire a trasformare le attrattive del patrimonio in risorse turistiche. E implica anche uno sforzo sinergico del territorio in grado di definire le attrattive da promuovere, il come promuoverle e la filiera da offrire al visitatore. 3.5.2. I presupposti organizzativi perché il Parco diventi un laboratorio di sinergia Le interviste svolte ai diversi livelli (provinciale, comunale, di Comunità Montana) hanno fatto emergere la consapevolezza diffusa che una serie di ostacoli si frappongono fra territorio e mercato turistico. Se il collocamento nel mercato è tanto più agevole, quanto maggiore è la sinergia fra gli attori del territorio (sulla base del modello di Middleton preso come riferimento essenziale, la sinergia rappresenta il fattore Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 199 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini principale che determina la qualità del prodotto turistico), la prima condizione da raggiungere è quella di riuscire a incrementare la sinergia fra gli attori locali, istituzionali e non. In tale prospettiva gli ostacoli emersi dalle interviste ai Sindaci, agli Assessori provinciali, ai rappresentanti delle Comunità Montane, alle Case del Parco possono essere letti come ambiti privilegiati dell'azione del Parco: tanto più il Parco fungerà da stimolo e supporto nel superamento degli ostacoli incontrati dagli altri Enti, tanto più determinerà i presupposti necessari per raggiungere i suoi obiettivi. La sinergia con gli altri Enti diventa quindi per il Parco uno strumento per realizzare le condizioni e le alleanze necessarie per il raggiungimento del proprio fine istituzionale che è lo sviluppo e la valorizzazione del territorio. L'espressione "Parco come laboratorio di sinergia" è stata del resto enucleata all'interno dell'intervista di gruppo nel Parco, facendo riferimento sia ad un principio di gestione che tende ad accentuare la collaborazione con altri Parchi con lo scopo di creare un sistema di Parchi (sottolineando la distanza da altre organizzazioni in competizione fra di loro) che ad un principio di gestione basato su una forte integrazione con gli altri Enti con cui sia possibile stabilire comuni obiettivi strategici e avere un orientamento comune per le specifiche azioni. Tale integrazione è tanto più necessaria quanto più, a fronte delle sfide poste in gioco, risultano esigui i finanziamenti e gli organici a disposizione e per raggiungere le finalità istituzionali non è sufficiente il diretto impegno delle proprie risorse, ma diventa necessario anche quello di tutte le forze esterne che si muovono in modo coerente con gli obiettivi istituzionali del Parco. Tuttavia nell'espressione "Parco come laboratorio di sinergia" c'è anche la consapevolezza che allo stato attuale devono essere ancora immaginati, elaborati, sperimentati i linguaggi e i modelli relativi alla sinergia fra gli Enti, per poterli poi trasportare anche al di fuori dei confini del Parco (Si pensi alle molteplici situazioni tutte da sperimentare in cui il Parco ha la possibilità di agire come catalizzatore, fra queste la politica di stimolo delle imprenditorialità locali verso processi eco-compatibili, mediante il rilascio del marchio a quelle aziende che rispettino alcuni parametri di gestione ecologica nel loro processo produttivo) Nel breve tempo disponibile per l'intervista non si è purtroppo avuto il tempo di discutere e definire le condizioni organizzative perché il Parco possa diventare un laboratorio di sinergia. La stessa domanda posta da Denman ("Come il Parco può far fronte ad obiettivi così ambiziosi?" ) è restata senza risposta. In questo paragrafo quindi si tenterà di mettere in luce alcuni presupposti organizzativi che emergono dalla letteratura di settore che possono servire da lenti di osservazione per analizzare la realtà dell'Ente Parco alla luce delle sfide poste in gioco. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 200 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini La prima necessità su cui concordano unanimamente autorevoli autori 22è quella di disporre di un management adeguato, che rappresenta un fattore d'importanza decisiva soprattutto laddove esistono pressioni esterne, emergenti conflittualità, condizioni difficili, pesanti vincoli finanziari. Se solitamente la Pubblica Amministrazione presenta una cultura burocratica alla quale sono associati aspetti che influiscono negativamente sui risultati quali la carenza d'impegno posta nel lavoro dai dipendenti, i lenti ritmi e metodi di erogazione del servizio e la scarsa attenzione alle esigenze degli utenti, il management del Parco deve riuscire a scardinare i meccanismi che rendono spesso rigida, inefficiente, e improduttiva l'organizzazione, senza però assumere l'orientamento legato esclusivamente al profitto, ma elaborando un orientamento aziendale che oltre a considerare il mercato come riferimento, tenga conto che l'offerta dei servizi deve assicurare il maggior livello possibile di soddisfazione alle diverse categorie di utenti. Un filone della ricerca 23 ha analizzato le organizzazioni pubbliche e ha fornito un quadro dei principi che tali organizzazioni dovrebbero impiegare per passare da un paradigma burocratico ad un paradigma che consenta di operare in condizioni di maggiore efficacia, efficienza ed economicità. Dal momento che in tale passaggio esiste il concreto rischio di una diminuzione di garanzie per la collettività e che un'eccessiva spinta imprenditoriale possa stabilirsi a discapito del raggiungimento di importanti finalità istituzionali (spesso associate al conseguimento di valori di cui la collettività beneficia proprio al di fuori di uno scambio di mercato), occorre definire alcuni principi irrinunciabili che devono connotare il processo di evoluzione dell'organizzazione pubblica. I principi a cui far riferimento sono i seguenti: • atteggiamento orientato alla risoluzione dei problemi (e non dell'assolvimento del mansionario) e al tenace perseguimento degli obiettivi organizzativi. Ciò comporta un ribaltamento della prospettiva burocratica incentrata più sulle modalità di spesa dei finanziamenti (con una frequente attenzione a mantenere elevati i livelli di spesa per ottenere un ammontare corrispondente anche per gli anni seguenti) che non sullo sviluppo di strategie orientate al raggiungimento degli obiettivi organizzativi e ad uno stile di lavoro basato sull'efficienza, 22 cfr Carosi A. Problemi in ordine all'introduzione dei principi di management nella Pubblica Amministrazione in Enti Pubblici n.3 1995 pag270 23 cfr V. Lane J.E. L'evoluzione della Pubblica Amministrazione :dall'approccio amministrativo all'approccio manageriale in Problemi di Amministrazione pubblica a.XX n.4, 1995 pag 537 Mussari R. Di Toro P. Etica ed efficienza del management pubblico: un approccio economico aziendale in Azienda Pubblica a.VI n.3, 1993. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 201 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini sulla semplicità delle procedure, sulla rapidità delle risposte, sull'attenzione al problema dell"altro"; • capacità di sviluppare in tutto il territorio un forte senso di "missione da compiere", stimolando collaborazione e condivisione degli obiettivi strategici. La consapevolezza di contribuire al perseguimento di un'importante missione e l'orgoglio di perseguire obiettivi riconosciuti dalla collettività sono fattori di stimolo ad un'elevata devozione verso il lavoro (indipendentemente dagli orari contrattuali, dalle retribuzioni straordinarie…) al senso di responsabilità per i compiti assunti, al lavoro di squadra, ad un'organizzazione non solo gerarchica, ma che punti a sviluppare diverse tipologie di canali comunicativi per diffondere sul territorio valori e conquiste, per dare visibilità alle azioni del Parco, per strutturare modalità sistematiche di ascolto, per stimolare la partecipazione. In particolare i canali di comunicazione dall'alto al basso saranno utilizzati per ottenere la massima snellezza e velocità dell'azione amministrativa, i canali di comunicazione dal basso all'alto consentiranno di rendere i servizi sempre più rispondenti alle esigenze degli utenti, mentre i canali orizzontali renderanno possibile il lavorare efficacemente per progetti; • espressione di professionalità e progressivo miglioramento dei servizi attraverso l'ottimizzazione delle strategie, delle strutture, delle tecnologie e delle soluzioni organizzative adottate e attraverso un rapporto costante con le esigenze degli utenti. • Si deve considerare che a fronte di un patrimonio straordinariamente ricco, ci si trova di fronte ad un territorio relativamente povero di modelli nell'offerta turistica, povero di nuove figure professionali necessarie per far evolvere la realtà turistica, povero in relazione al fabbisogno di riqualificazione delle figure esistenti in relazione alle nuove regole del lavoro e nello stesso tempo alla richiesta di stabilità occupazionale. Un particolare elemento su cui far leva è quello della formazione che non deve essere finalizzata al solo apprendimento di funzioni, ma anche al lavoro di gruppo, a far crescere la consapevolezza degli obiettivi organizzativi e dei valori da sostenere e da difendere. Un fattore d'importanza decisiva è l'utilizzo di forme di assunzione di personale mediante contratti diversi da quello dei dipendenti di ruolo. Ciò permette di porre in essere meccanismi d'incentivazione del personale e di miglioramento delle performance, maggiormente basate sulla motivazione. Un terzo elemento è dato dal coinvolgimento dei volontari che può rappresentare un'opportunità straordinaria per il miglioramento del livello dei servizi erogati. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 202 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini • approccio ai problemi puntando costantemente all'integrazione. Il Parco infatti è strutturalmente un laboratorio d'integrazione e sinergia e come tale deve organizzare il suo staff per promuovere, organizzare e monitorare l'integrazione fra le diverse discipline, fra i diversi operatori, fra le diverse istituzioni , fra i diversi territori, per incrementare sempre più il grado di sinergia raggiunta. 3.5.3. Dalla fase di avvio alla fase di regime A tali principi sono legate le specifiche abilità di cui occorre dia prova il management del Parco e che possono essere sintetizzate nella conoscenza del territorio, nella capacità di ascolto e di organizzazione per priorità dei problemi emergenti, di costruzione della filiera turistica, di ottimizzazione delle relazioni e mediazione dei conflitti, di comunicazione e promozione della visibilità delle azioni svolte e degli obiettivi da raggiungere. Attualmente, l'organigramma del Parco evidenzia una struttura non coerente con un'organizzazione che si proponga di operare in condizioni di efficacia ed efficienza. Esso denuncia, infatti, una struttura più adeguata alla fase di avvio del Parco che non alla fase di regime, ad una fase in cui ogni ruolo corrispondeva ad un servizio e l'insieme dei ruoli concorreva a formare un organigramma snello e interrelato al suo interno. E tale struttura era tanto più adeguata quanto più il compito di animazione sul territorio era esternalizzato alle Case del Parco. Queste erano state costituite (oltre che per dar vita ad un processo di animazione del territorio basato sui giovani) per articolare piccole strutture, una per ogni Comune, cui il Parco delegasse parte di suoi compiti, evitando il rischio di costruire un Ente ricco di personale per le funzioni amministrative in un territorio quanto mai bisognoso di risorse umane attive localmente. Il Parco, cui restava il compito della programmazione e della valutazione delle attività e della formazione delle cooperative giovanili che gestivano le Case del Parco, poteva essere dotato di un organigramma snello con personale per lo più con funzioni direttive. A distanza di qualche anno il quadro in cui il Parco si muove è sostanzialmente cambiato: le Case del Parco da elementi strutturali del Parco sono diventate degli elementi di sistema del territorio (e questo fatto sottolinea l'innovatività e la fecondità del progetto originario) e contemporaneamente sono state poste le basi per un'attività imprenditoriale autonoma. In tal modo il Parco può sì esternalizzare ancora alle Case del Parco le attività di informazione relative al territorio e alle finalità del Parco, può diffondere e vendere i suoi gadget, può avere un supporto per le attività di rappresentanza alle fiere e nei convegni, può eventualmente contare sulle Case del Parco per servizi aggiuntivi Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 203 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini (monitoraggio delle aree critiche, servizio d'interpreti…), ma deve svolgere in prima persona una serie di compiti previsti dallo Statuto, con un organigramma deficitario rispetto alle finalità istituzionali 24. Se i prossimi concorsi per la pianta organica consentiranno di superare in parte il deficit, è pur vero che già emerge un insufficiente dimensionamento qualitativo e quantitativo delle piante organiche. Ciò è da mettere in relazione soprattutto con la forte crescita della domanda turistica, ma anche con la necessità di disporre di diversi profili professionali più aderenti alle nuove tipologie di offerta turistica richieste dal mercato (come ad esempio il pianificatore dell'esperienza dei turisti, l'animatore della filiera turistica, il mediatore dei conflitti, l'operatore addetto alla qualificazione e gestione ecologica dei servizi turistici, il comunicatore con il territorio, il progettista ed utilizzatore dei finanziamenti disponibili, l'animatore di partenariati …) Occorrerebbe una specifica rilevazione sugli attuali carichi di lavoro e sui fabbisogni dei profili professionali più urgenti per poter dimensionare correttamente la richiesta di un adeguamento della pianta organica. L'arricchimento della pianta organica e un più maturo orientamento ai principi sopra enunciati da parte del management , costituisce una priorità assoluta dell'Ente Parco e del suo territorio. 24 Le finalità statutarie del Parco sono: tutelare, valorizzare, estendere le caratteristiche di naturalità integrità territoriale e ambientale salvaguardare le aree suscettibili di alterazione e i sistemi di specifico interesse naturalistico c) conservare e valorizzare il patrimonio storico, culturale e artistico realizzare un modello di sviluppo sostenibile, favorendo e riorganizzando le attività economiche tradizionali, in particolare quelle agricole, zootecniche, forestali, e artigianali e promovendo lo sviluppo di attività integrative e turistiche compatibili con le sue finalità e) promuovere attività di ricerca scientifica e di educazione ambientale. a) b) c) d) Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 204 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 3.5.4 Gli indicatori Indicatori, punti di forza e di debolezza, opportunità e minacce desunti dall’Intervista di gruppo al Parco INDICATORI -capacità di rispondere alla domanda di vivere valori legati alla sostenibilità (anziani, portatori di handicap, scuole...) -capacità di creare domanda attraverso proposte efficacidi comunicazione dei valori del Parco -capacità di tutelare l’autenticità (attenzione alla fragilità, riqualificazione ambientale) -capacità di costruire i linguaggi e i modelli della sinergia nel territorio PUNTI DI FORZA -Lavori in corso per nuove strutture (GrandeAnello dei Sibillini….) - Competenze acquisite da alcuni operatori turistici, dalla rete di giovani, dalle CdP, dalle Guide, dai CEA -Progetti e servizi innovativi... in collegamento a progetti nazionali e transnazionali (APE, Carta Euopea Tur. Sost, Piano per l'interpretazionePiano del Parco…) Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company PUNTI DI DEBOLEZZA -Assenza di sinergia con le Istituzioni (conflittualità dei Comuni, separatezza delle Province, antagonismo delle Comunità Montane) -Organigramma debole (scarsità numerica dei dipendenti e di profili professionali manageriali, orientamento non adeguato agli obiettivi del Parco) con conseguenze nell' assenza di visibilità del Parco nel territorio 205 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini OPPORTUNITA' La Carta Europea del turismo sostenibile come Opportunità per costruire un management del Parco in grado di dare indirizzi, stimolo, supporto al territorio nel settore del ts MINACCE -Orientamento burocratico (assolvimento delle mansioni e non dei problemi, estraneità del territorio dalla mission del Parco, mancanza d'integrazione fra gli Enti, scarsa attenzione alle esigenze degli utenti) -Cambiamento del quadro politico a livello nazionale SFIDE Il Parco come laboratorio di modelli di sinergia da esportare anche fuori dell’area come unica possibilità di sviluppo e valorizzazione del territorio In base agli obiettivi per il turismo nel Parco emersi dall'intervista, nella tabella vengono identificati quattro macro-indicatori ed in particolare la capacità del Parco a rispondere alla domanda di target privilegiati quali ragazzi, anziani, portatori di handicap, la capacità di creare nuove modalità di fruizione dei valori di un territorio, la capacità di prevenire modalità di consumo selvaggio o di banalizzazione delle risorse, la capacità di costituire un laboratorio di sinergia (e, quindi, secondo l'ipotesi di Middleton, di creare con il concorso di tutti i Soggetti dei prodotti turistici di elevata qualità in grado di valorizzare il territorio e di incrementare il suo sviluppo economico). Per quanto riguarda il primo indicatore, si stanno predisponendo, ma sono ancora in costruzione alcune significative strutture (parte del Grande Anello dei Sibillini sarà fruibile anche da parte di portatori di handicap…); in relazione alla capacità di creare nuove modalità di fruizione turistica, il Parco ha come punti di forza una rete di Case del Parco, un'Associazione di Guide Interpreti del territorio, un insieme di Centri di Educazione Ambientale che appaiono ben rispondere alla domanda esistente, i cui programmi periodicamente aggiornati sono diffusi tramite sito Internet, un Centro dei 2 Parchi che farà della formazione degli operatori un'attività centrale …; in relazione al terzo indicatore, si sta definendo nel Piano del Parco la zonizzazione e le soglie di attenzione e attraverso altri documenti attualmente in elaborazione (Piano per l'interpretazione e Strategia del turismo sostenibile), si sta lavorando per definire in modo condiviso dal territorio criteri e modelli di fruizione; in relazione al quarto indicatore si evidenziano i più gravi punti di debolezza nell'insufficiente sinergia fra Parco ed Istituzioni (conflittualità dei Comuni, separatezza delle Province, antagonismo delle Comunità Montane) e nella scarsa visibilità del Parco nel territorio, riconducibile ad un organigramma inadeguato sia per scarsità numerica e di profili professionali che per una Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 206 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini oggettiva difficoltà a scardinare i meccanismi che rendono rigida e lenta l'organizzazione complessiva. La Carta Europea potrà costituire un'opportunità significativa ai fini dello sviluppo e valorizzazione del territorio, se riuscirà a avviare un laboratorio di sinergia fra le Istituzioni che, a sua volta, potrà strutturarsi solo a partire da un ruolo centrale svolto dal management del Parco nello stimolare e organizzare, “il lavorare insieme “ verso la crescita del turismo del Parco. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 207 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 3.6. L'immagine sintetica del territorio sulla base delle rilevazioni qualitative svolte Se la sinergia sulla base dell'ipotesi di partenza del Rapporto Diagnostico permette di costruire la qualità del sistema turistico e, di conseguenza, il posizionamento sul mercato, lo sviluppo economico e la valorizzazione del territorio, quali strumenti sono necessari per darle concretezza e quali risultati è possibile aspettarsi dalla fase di avvio di un processo che punti ad ottimizzare la sinergia? Nella tabella sono presentate le parole chiave relative alla relazione fra i diversi interlocutori e il Parco, gli strumenti concreti che possono far evolvere la situazione, caratterizzata da una generale frammentazione di risorse, perché costituiscono delle modalità sistematiche di dialogo, i risultati attesi che è possibile aspettarsi dalla fase di avvio di un processo che punti ad ottimizzare la sinergia, nell'ipotesi che questa (sulla base del modello assunto da Middleton) costituisca la più efficace via di sviluppo economico e valorizzazione del territorio. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 208 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Tabella 6 SINERGIA E SOGG Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 173 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini SOGGETTI DEL TERRITORIO CON CUI REALIZZARLA INTERLOCUTORI Sindaci Province Comunità Montane Case del Parco Parco FENOMENI ATTUALI STRUMENTI RISULTATI ATTESI Conflittualità-risorsa Incontri di ascolto e Fronte comune su comunicazione -iniziative contro lo spopolamento -Grande Anello dei Sibillini: come integrare i 3 versanti e gestire i flussi turistici -Progetto integrato dei Centri Visita Sinergia potenziale Osservatorii -Creazione degli osservatori con tre funzioni di promuovere la provinciali sul Parco visibilità, di diffondere valori e linguaggi, di verificare dove esportare i modelli di sostenibilità -Progetto integrato sulla qualità delle strutture ricettive Mancata integrazione Strumenti di -Progetto pilota sul ruolo delle C.M. nella costruzione della filiera accompagnamento turistica delle filiere turistiche -Progetti sulla def. e gest. dei marchi di qualità Partner del Parco Partner del territorio -Business plan per essere più efficaci -Aggregarsi per essere più riconosciuti La Carta Europea del Laboratorio di sinergia Progetto management: pianificazione e dotazione di un turismo sostenibile organigramma adeguato per profili professionali e per principi come opportunità di organizzativi a stimolare il lavorare in sinergia costruire la sinergia con le Istituzioni e gli operatori Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 173 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 174 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini QUARTA PARTE 4. L'ELENCO DEI PUNTI DI FORZA DELLE MINACCE. , DI DEBOLEZZA, DELLE OPPORTUNITÀ E Obiettivo di questa area di riflessione è quello, dopo aver combinato fra loro i risultati di ogni singola parte, di tradurre la sintesi prodotta, come prevede la Carta Europea del turismo sostenibile, in un elenco di punti di forza, di punti di debolezza, di opportunità (politiche, finanziarie, organizzative…) e di minacce esistenti che la Strategia del turismo sostenibile dovrà assumere per definire obiettivi strategici, azioni, risorse, organizzazione e indicatori di valutazione per l'applicazione della Carta Europea nel territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. La valutazione di sintesi, che è stato possibile costruire valorizzando il patrimonio informativo delle molteplici fonti presentate nelle parti precedenti del Rapporto, può tradursi nel seguente elenco di punti di forza, di debolezza, di minacce di opportunità : Punti di forza: • Ricchezza del patrimonio naturale, culturale, etnologico, sociale • Differenziazione delle risorse fra i 3 versanti del Parco e fra le 4 stagioni • Elementi di unicità (fra cui specie faunistiche e floristiche, mito della Sibilla, manoscritti di Leopardi, Centro dei 2 Parchi…) • Rinomanza di alcuni prodotti gastronomici • Felice ubicazione geografica (non lontana da destinazioni turistiche di forte richiamo) • Attualità del mercato turistico, anche se solo in fase di avvio (crescita della domanda negli ultimi 5 anni, presenza degli stranieri nella zona Norcia-Preci…) • Processo di pianificazione del Parco in fase di conclusione • Scelte strategiche coraggiose (voler puntare sui giovani tramite Case del Parco, CEA, Associazione Guide, giovani imprenditori…) • Comunicazione istituzionale efficace Punti di debolezza: • Elevata stagionalità della domanda Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 173 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini • • • • • • • • • • Insufficiente e non coordinata attività promozionale e commerciale Carenza di ristoranti tipici, di servizi dedicati allo svago, di artigianato tipico Scarsa disponibilità di trasporti pubblici (un pullman alla settimana per Castelluccio!) Modesta qualificazione dei servizi turistici (ritardo nei marchi di qualità per le strutture ricettive, scarsa formazione professionale…) Assenza di regolamentazione nella gestione dei visitatori e aree sottoposte a flussi superiori alla loro capacitò di carico Assenza di segnaletica turistica nelle direttrici di immissione al Parco Presenza di elementi d'impatto ambientale ed incoerenti con il territorio Mancanza di sinergia fra le Istituzioni Frequenti elementi di conflittualità-dissidio a livello politico ed operativo Poca visibilità dei progetti in atto del Parco (Grande Anello, Anello Bike, segnaletica, sentieristica…) Opportunità: • Incentivi economici a livello europeo, nazionale, regionale • Carta europea come strumento per distinguersi a livello europeo • Apertura di nuovi servizi (Grande Anello, Anello bike, Rifugi, Parco per tutti, Museo Antropogeografico di Amandola…) • Istituzione a livello nazionale della Compagnia dei Parchi come tour operator delle aree protette • Possibilità di attivazione del ruolo del Parco come laboratorio di sinergia e catalizzatore del territorio (grazie anche ai concorsi per pianta organica…) Minacce: • Prevalere dei dissidi , permanenza dei campanilismi, difficoltà a creare partenariati • Lentezza nel processo di maturazione del settore turistico e maggiore competitività di altre aree • Scarso riconoscimento del ruolo dei giovani, demotivazione delle leve giovanili ed ulteriore spopolamento del territorio • Banalizzazione delle tradizioni e sparizione dei mestieri e dei prodotti autentici • Perdita di attrattiva e di naturalezza del patrimonio • Atteggiamento burocratico delle Istituzioni, mancanza di ascolto e di orientamento alla risoluzione dei problemi • Scarsa valorizzazione del patrimonio delle attrattive del territorio e delle strutture turistiche Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 174 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Sulla base dell'elenco presentato e nell'ipotesi che il modello assunto da Middleton costituisca la più efficace via di sviluppo economico e di valorizzazione del territorio, è necessario accelerare un processo che armonizzi le relazioni del territorio, in una situazione fortemente penalizzata da una frammentazione disorganica delle risorse. A tal fine, in relazione alle rilevazioni qualitative svolte nel territorio che hanno coinvolto gli attori istituzionali locali, nella tabella 1, pagina seguente, sono presentate le parole chiave relative alla relazione fra i diversi interlocutori e il Parco e gli strumenti concreti che possono incrementare la qualità del tessuto relazionale. La sfida principale che il Parco deve porsi nei prossimi cinque anni, nel periodo cioè di attuazione della strategia del turismo sostenibile, è quella di cogliere le potenzialità del turismo nel creare benefici per le comunità locali e per l'economia, facendo leva sulle specifiche qualità dell'ambiente e del patrimonio di risorse del territorio e , nello stesso tempo, sulla capacità del Parco in quanto area protetta di attrarre flussi turistici. Tuttavia ciò esige un forte cambiamento della qualità dell'offerta turistica e del modo in cui tale offerta viene presentata e promossa. Con questo orientamento, l'elenco dei punti di forza, di debolezza, le opportunità le minacce specifiche per il territorio del Parco Nazionale dei Sibillini segnano la rotta da seguire per la definizione della Strategia. La Carta Europea per il turismo sostenibile -predisposta da Europarc su commissione dell'Unione Europea- che il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, fra i primi Parchi in Europa, ha sottoscritto per arrivare ad un equilibrio fra le necessità dell'ambiente e quelle dei visitatori e della comunità locale costituirà effettivamente una pietra miliare nella storia del Parco? Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 175 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 176 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Tabella 1. Il percorso verso la sinergia INTERLOCUTORI Sindaci Province Comunità Montane Case del Parco Parco FENOMENI STRUMENTI RISULTATI ATTESI ATTUALI Conflittualità- dissidio Incontri di ascolto e Fronte comune su comunicazione per - iniziative contro lo spopolamento promuovere sinergia - Grande Anello dei Sibillini: come integrare i 3 versanti e gestire i flussi turistici - Progetto integrato dei Centri Visita Sinergia solo Osservatori - Creazione degli osservatori con funzioni di potenziale provinciali sul Parco promuovere la visibilità, di diffondere valori e linguaggi, di verificare dove esportare i modelli di sostenibilità - Progetto integrato sulla qualità delle strutture ricettive di - Progetto pilota sul ruolo delle C.M. nella costruzione Mancata integrazione Strumenti accompagnamento della filiera turistica delle filiere turistiche - Progetti sulla definizione e la gestione dei marchi di qualità Partner del Parco Partner del territorio -Business plan per essere più efficaci -Aggregarsi per essere più riconosciuti La Carta Europea del Laboratorio di Progetto management: pianificazione e dotazione di un turismo sostenibile relazioni sinergiche organigramma adeguato per profili professionali e per come opportunità di principi organizzativi a stimolare il lavorare in sinergia costruire la sinergia con le Istituzioni e gli operatori Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 177 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 178 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 179 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini PARTE QUINTA 5. LE TENDENZE DEL MERCATO TURISTICO 5.1 Dal turismo ai turismi Negli ultimi decenni è avvenuta una radicale trasformazione dei consumi turistici, sia sotto il profilo quantitativo che sotto quello qualitativo. Se negli anni 50’andare in vacanza era ancora un fenomeno elitario (ci andava solo il 13% della popolazione), oggi riguarda almeno il 55% della popolazione. Non solo. Negli anni cinquanta si andava in vacanza mediamente una volta l’anno per un lungo periodo oggi, invece, il turista tipo preferisce diversificare i periodi di vacanza e le occasioni di svago. Inoltre, accanto ai turismi delle destinazioni storiche (mare, lago e montagna), nuove destinazioni trovano spazi favorevoli nelle scelte dei turisti. Il cambiamento è tale che parlare di “turismo” è diventato anacronistico. Oggi si parla di “turismi”. Turismo culturale, turismo verde, turismo rurale, turismo scolastico, turismo archeologico, ecoturismo, ecc.. sono solo alcune tipologie di turismo introdotte dalla letteratura scientifica e divulgativa. Alla base di queste classificazioni ,che hanno solo una valenza didascalica, c’è un aspetto fondamentale per leggere la complessità del fenomeno turistico contemporaneo: la motivazione. L’evoluzione recente del turismo non riguarda solo gli aspetti quantitativi, quanto i cambiamenti delle motivazioni alla base del desiderio di fare vacanza. Motivazioni che non hanno carattere esclusivo. E’ difficile che esistano forme uniche di turismo. Si può partecipare ad un congresso, ma poi utilizzare parte del tempo disponibile per visitare un museo. Si può fare agriturismo, ma fare anche turismo culturale. Si deve quindi correttamente parlare di motivazione prevalente. Le principali tendenze riguardano l’incremento delle motivazioni artistiche e culturali, il peso crescente della componente ambientale, la valorizzazione di forme alternative di fare vacanza. E’ in questo contesto che le aree protette stanno diventando un luogo privilegiato dove trascorrere le vacanze. Osservato dal lato del processo produttivo, il turismo appare come un settore economico complesso, un sistema costituito dall'integrazione di attività infrastrutturali, produttive e di servizio. Esso rappresenta, ormai, la principale attività economica a livello globale. Il turismo, infatti, • sposta 5 miliardi di persone ogni anno (oltre 600 milioni verso l’estero), Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 180 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini • occupa 230 milioni di persone a livello mondiale (1 ogni 15 lavoratori in tutto il mondo) • è destinato a crescere esponenzialmente nei prossimi decenni, favorito dallo sviluppo di trasporti e comunicazioni (stime dell’OMT indicano una crescita del 5-6% degli arrivi internazionali fino al 2010). Dell’intero movimento l’Europa copre il 60%, occupando oltre 22 milioni di persone, con un’incidenza delle attività turistiche sul PIL europeo pari al 14%. L’Italia attira il 5,5% dell’intero flusso, con circa 33 milioni di arrivi ogni anno. (FONTE: OMT) Nel 1998, anno cui si riferiscono i dati disponibili più aggiornati, l’industria dei viaggi e del turismo in Italia ha consolidato la sua posizione nell’economia italiana, registrando un incremento del fatturato nominale del 3,8% e dell’1,6% di quello reale. • 134 mila i miliardi di fatturato (consumi turistici), pari al 11% dei consumi interni e al 6,7% del Pil • 234 mila miliardi (il 20% del Pil) se si comprendono anche gli investimenti infrastrutturali, cioè quelli effettuati dalle imprese in beni capitali e per viaggi d’affari nonché le spese sostenute dalle autorità governative • 112.814 miliardi di valore aggiunto attivato dai consumi turistici che oscilla intorno al 5,7% dell’intero valore aggiunto del Paese. • 2 milioni gli occupati nel settore (8,8% dell’occupazione totale) (FONTE: NONO RAPPORTO SUL TURISMO ITALIANO, 2000) Sarebbe a dire che è pari a oltre il doppio di quello generato dall’industria alimentare e dal settore agricolo e circa l’84% del valore aggiunto di uno dei volani della economia italiana, il comparto tessile-abbigliamento-pellicuoio e calzature. Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini è compreso in un’area che interessa le Regioni Umbria e Marche e le province di Perugia, Ascoli Piceno e Macerata. Nel 1996 • 4.331 i miliardi di fatturato prodotti dalle attività turistiche all’interno delle regioni ( il 4,5% del fatturato turistico nazionale), di cui 1.401 miliardi in Umbria e 2.940 nelle Marche. • 854.010 miliardi di valore aggiunto attivato dai consumi turistici nelle due regioni • Nella Regione Umbria la domanda turistica attiva il 33,4% del valore aggiunto regionale, mentre nella Regione Marche tale quota è del 30% • Nel 1998 sono stati circa 15 milioni le presenze rilevate ufficialmente nelle due regioni, di cui 3,6 milioni nella Regione Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 181 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Umbria, 11,4 milioni nella Regione Marche (FONTE: RAPPORTO SUL TURISMO ITALIANO, 2000) NONO 5.1.1. Il turismo verde Il “Parco” è cambiato in questi anni. Dalle finalità di mera conservazione di specie particolari si sposta verso una progressiva antropizzazione. Grazie a questo cambiamento, il parco e il suo indotto stanno acquistando un crescente valore economico, spesso cruciale per una economia locale. Negli Stati Uniti, il paese con la più lunga tradizione nella gestione dei Parchi si calcola che il solo biglietto (che costa dai 3 ai 5 dollari) di 270 milioni di visitatori produce un incasso di circa un miliardo di dollari. Se a questo si aggiunge anche l’indotto, l’economia generata dal parco sfiora i 100 miliardi di dollari, una cifra che rappresenta il 2% del PIL USA. Nel dibattito sul tema dello sviluppo economico dei parchi si inserisce il turismo, un settore il cui impatto economico, già di per se rilevante è, come si è avuto modo di vedere, in crescita. La quantificazione dell’economia generata dal turismo dei parchi è ancora controversa. La mancanza di dati precisi, ma soprattutto la difficoltà a concettualizzare un turismo da alcuni definito “verde”, da altri “naturalistico”, da altri ancora “alternativo”, rendono difficili i tentativi di quantificazione del fenomeno. Tuttavia, al fine di circoscrivere il problema si può affermare che c’è una relazione stretta tra turismo nei parchi e “turismo verde”, cioè quella forma di turismo che ha come motivazione principale il contatto con la natura e i luoghi naturali. Secondo alcune stime dell’Organizzazione Mondiale del Turismo il “turismo verde” genera il 7% della spesa turistica mondiale( Lindberg, 1997). Il World Resources Institute (1990) ha condotto alcune ricerche secondo le quali il tasso di crescita medio annuo del turismo legato alla natura si situa tra il 10 e il 30%, mentre il turismo, inteso nella sua globalità presenta tassi di poco superiori al 4%. Dati, questi ultimi, indirettamente confermati da una ricerca americana che ha analizzato un campione di Tour Operator che trattano destinazioni ecoturistiche nel Pacifico. Negli ultimi anni, infatti, il tasso di crescita dei viaggi organizzati dai Tour Operator in questione è aumentato del 25% (Lindberg, 1997). In Italia, le regioni che hanno aumentato di più le quote di afflusso turistico sono proprio le regioni a più alto indice di naturalità: Valle d’Aosta +117%, Trentino +150%, Sardegna +159%, Umbria +246% (Compagnia dei Parchi, 2000). Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 182 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini A questo aumento di domanda è corrisposto un aumento di offerta che ha portato, secondo dati Agriturist, da 80 a 8.000 gli operatori agrituristici presenti su territorio nazionale. (Compagnia dei Parchi,2000) L’indagine Istat sulle vacanze degli italiani, condotta su un campione statistico di 16.000 famiglie, riporta che il 22% delle preferenze complessive vanno verso quelle località che possono definirsi “ecodestinazioni”. Alcune ricerche riferiscono che il trend del turismo verde è in crescita anche in Italia con un tasso medio annuo fino al 2005 del 3% (Giuliano, 1996,rit). Le stime più recenti quantificano il “turismo verde” italiano in 186 milioni di presenze complessive (il dato si riferisce alle presenze stimate, che tengono conto di dati non ufficialmente rilevati, Cresme), che equivalgono ad un giro d’affari di 13.642 miliardi di lire, l’11,22% del mercato turistico complessivo. A conferma di ciò, le statistiche relative al turismo verde in Francia, che si basano su un sistema di contabilità ambientale più evoluto di quello italiano, riportano dati i cui valori sono vicini a quelli italiani: il turismo verde rappresenta in Francia il 25% delle presenze e il 10% del consumo turistico interno. IL MERCATO DELL’ECOTURISMO IN ITALIA 11,2% del fatturato di tutto mercato turistico Presenze totali in Italia (in milioni) Presenze turismo "ambientale" (in milioni) (a) Stima del fatturato (in Euro) (b) Stima fatturato aggiuntivo alloggi privati (in Euro) (c) Stima fatturato con alloggi privati e seconde case (in Euro) Totale giro d'affari turismo "ambientale" (a+b+c) (in Euro) Con alloggi privati e Valore Con alloggi privati seconde ufficiale in affitto case 289,4 395,8 845,6 63,7 87,0 186,0 3.967.421,9 782.948,7 2.295.650,9 7.045.505,0 (Fonte: Turismo, Ambiente e Comunicazione delle aree protette italiane, CARSA edizioni) Secondo una indagine realizzata dall’ISAFA25 di Trento nel 1993, il 40% delle visite che ogni italiano fa in media nelle aree naturali sono effettuate 25 La stesura di questo paragrafo si basa sui dati che emergono da una ricerca condotta dalla Compagnia dei Parchi (Turismo, ambiente e comunicazione delle aree protette, a cura di Federico della Puppa e Sandro Polci. 2000). Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 183 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini nei parchi e nelle aree protette. Questo dato consente di stimare, in modo approssimativo, che i parchi e le aree protette in Italia generano un giro d’affari di circa 6.000 miliardi. Infatti, se si considera che il turismo ambientale complessivamente rappresenta ogni anno un insieme di 186 milioni di presenze, le presenze turistiche nei parchi e nelle aree protette si possono stimare in circa 74,4 milioni. Il che equivale a dire che, se si utilizza come moltiplicatore di attivazione economica di ogni singola visita un valore medio che oscilla tra le 65 e le 80 mila lire, si giunge alla conclusione che il sistema delle aree protette è capce di produrre attraverso le attività turistiche un giro di affari compreso tra i 5.000 e i 6.000 miliardi di lire. Questo dato è anche confortato utilizzando un altro metodo di stima. In base ai risultati di alcune ricerche effettuate nel Parco Nazionale degli Abruzzi, è emerso che, in media, ogni ettaro di Parco, “produce” dal punto di vista turistico 2,5 milioni di giro d’affari. Utilizzando questo valore come un moltiplicatore rappresentativo, e moltiplicandolo per il numero di ettari complessivi delle aree protette (circa 2.230.000), si giunge alla conclusione che l’economia turistica generata dai parchi e dalle aree protette è pari a 5.600 miliardi di lire. I benefici economici si trasmettono a quelli occupazionali. Si calcola che soltanto sul versante amministrativo, l’occupazione generata nel caso in cui le amministrazioni delle aree protette funzionassero a pieno regime sarebbe di circa 15 mila addetti. Dal punto di vista più marcatamente turistico, qualora si utilizzi uno stimatore prudenziale che vede un addetto ogni 80 milioni generati dall’economia turistica, si giunge alla conclusione che già oggi la valorizzazione turistica dei parchi attiva 65 mila addetti. 4% del mercato turistico italiano complessivo 6.000 miliardi di Lire 43% del mercato ecoturistico italiano Fonti dati: Compagnia dei Parchi, Turismo, ambiente e comunicazione Fonte immagine: www.cts.it/parchionline/parchi.htm Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 184 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 185 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 5.2. L’impatto Economico del turismo nei Monti Sibillini Per stimare il valore economico (il giro d’affari) messo in moto dall’economia turistica del Parco si è proceduto inizialmente a rilevare le presenze turistiche. Quelle ufficiali, il movimento turistico rilevato nelle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere, sono state rilevate (nel 1998) in 523.000 di cui 482.000 italiani e 41.000 stranieri. La differenziazione tra italiani e stranieri è importante in quanto diversa è la loro capacità di spesa. Secondo le stime riportate nell’ultimo IX Rapporto sul Turismo Italiano la spesa media per presenza di un turista italiano è di 130.000 Lire, mentre quella di un turista straniero è di Lire 170.000. Questa composizione di spesa ha delle differenze a seconda delle Regioni, ma le medie delle due Regioni all’interno delle quali ricade il territorio del Parco, confermano il dato medio nazionale. Tuttavia, come suggerito nel VII Rapporto sul Turismo Italiano, in base agli scostamenti della spesa calcolati nelle diverse destinazioni turistiche ricadenti nelle aree protette, si ritiene opportuno moltiplicare il livello della spesa media per un coefficiente di trasformazione pari a 0,86. Nelle aree protette, quindi, il valore dei consumi turistici medi per presenza degli stranieri diventa quindi di 140.000 mentre quello degli italiani è pari a 112.000. Questi valori, moltiplicati per le presenze ufficiali censite nel Parco dei Monti Sibillini, producono un giro d’affari legato ai consumi turistici di circa 70 miliardi di lire. Tenuto conto che in media nazionale, ogni 1000 spese in attività turistiche nel 1998, danno vita ad un valore aggiunto di circa 840 lire, e che tale valore aggiunto nelle regioni Umbria e Marche è calcolabile in 740 lire, si arriva a stimare che il valore aggiunto direttamente e indirettamente attivato dalla domanda turistica è pari a circa 51 miliardi. In conclusione il valore economico attivato dal movimento turistico ufficiale è pari a 121 miliardi di lire. A questa rilevazione sfugge però una componente essenziale della domanda turistica del Parco Nazionale dei Monti Sibillini: quella che alloggia nelle seconde case o negli appartamenti e camere date in affitto. Secondo stime effettuate annualmente per il IX Rapporto Italiano del Turismo la domanda turistica non rilevata rappresenta il 65% di quella totale in Umbria e il 45% nelle Marche. La particolare tipologia di turismo presente nel Parco, si ritiene sia più vicina ai valori stimati per la Regione Umbria che non quelli della Regione Marche. Si presume, infatti, che il 65% della domanda turistica totale del Parco sia non rilevata. In altri termini, a fronte di circa 523 mila presenze ufficiali si stimano circa 863 mila presenze non rilevate. Di queste, si può affermare, il 70% si distribuiscono nelle seconde case, mentre un 30% negli alloggi privati dati Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 186 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini in affitto. Tenuto conto che secondo le stime del COSES, la spesa media giornaliera per presenza negli alloggi privati è pari a 65 mila lire e quella nelle seconde case è pari a 45 mila lire, si giunge a stimare un giro d’affari, generato dai consumi turistici della domanda “non rilevata” pari a circa 44 miliardi (che genera direttamente e indirettamente un valore aggiunto di circa 32 miliardi). Concludendo i consumi turistici generano nel parco un valore economico pari a 110 miliardi, al quale sia aggiungono 83 miliardi di valore aggiunto. Con i dati ottenuti si può azzardare qualche ipotesi di valutazione dell’occupazione generata dall’economia turistica del Parco. A tal fine si ricorrerà all’uso di semplici stimatori. Si tratta dei valori di attivazione di un posto di lavoro in condizioni labour intensive, come quelle di un parco naturale, che possono presentare due valori di riferimento: da 60 milioni per addetto, riferito alle tipologie di lavoro a bassa specializzazione a 100 milioni per addetto, riferito a lavori ad alta specializzazione, come ad esempio quelli del settore ristorativo Utilizzando come dato di riferimento i 110 miliardi di fatturato stimato si giunge alla conclusione che allo stato attuale il turismo da occupazione nel parco, nell’ipotesi peggiore a 1100 persone, nell’ipotesi migliore a 1700. Si consideri che, secondo i dati statistici ufficiali, gli addetti al settore turistico (alberghi, ristoranti, commercio) nel Parco sono circa 1100. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 187 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 5.3. Un possibile modello di segmentazione del mercato turistico nel PNMS La segmentazione del mercato è una azione analitica e metodologica per l’identificazione di un gruppo omogeneo di turisti dal punto di vista dalle esigenze da soddisfare e delle risorse disponibili. La segmentazione di un mercato turistico è alla base di una scelta strategica di non considerare il mercato in modo indifferenziato. Una scelta coerente con l’impostazione teorica della Carta del turismo durevole. I criteri di segmentazione cui sovente si ricorre sono di carattere demografico, geografico e psicologico. Questo capitolo riporta, in parte, le analisi effettuate da Paolo Ramazzotti e Stefania Vico per la individuazione delle politiche di valorizzazione dei centri storici in declino (Politiche strumenti e progetti per la valorizzazione dei centri storici del Parco Nazionale dei Monti Sibillini; le politiche, a cura di Paolo Ramazzotti e Stefania Vico). Anziani I comuni del Parco si trovano ad un’altitudine solitamente compresa fra i 600 e i 1000 metri, adatta ai soggiorni di persone che soffrano di problemi di ipertensione, come spesso avviene agli anziani. Gli anziani sono raggruppabili in due gruppi: a) privati b) persone che partecipano ai programmi estivi di soggiorni per anziani organizzati dai comuni e dai dopolavori. La distinzione fra i due gruppi è importante: se è difficile rivolgersi ai privati, ben più facile può essere attivarsi per partecipare alle iniziative promosse dagli organismi in questione. Inoltre, i soggiorni estivi per anziani vengono solitamente organizzati fuori dai periodi di punta delle vacanze. Ciò permetterebbe di integrare forme diverse di turismo, allungando il periodo di afflusso turistico complessivo. Famiglie Famiglie con giovani (adolescenti e bambini) - L’area si presta ai soggiorni estivi di famiglie con bambini e ragazzi. E’ ragionevole ritenere, invece, che i giovani che abbiano l’età per muoversi da soli, sia pure solo per le Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 188 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini vacanze, nutrano scarso interesse a trascorrere un lungo periodo nei comuni del Parco, salvo che rientrino in una delle nicchie che seguono. Disabili Non si tratta di una fascia di mercato particolarmente grande. L’assenza generale di infrastrutture riscontrabile in molte località turistiche fa di questo segmento della popolazione una fascia di mercato sulla quale è possibile puntare. Per quel che riguarda le difficoltà fisiche, i disabili sono equiparabili agli anziani. In generale, invece, li si potrà considerare alla stessa stregua dei coetanei non disabili. Come per gli anziani, occorre pensare a iniziative rivolte non solo ai privati ma anche a quelle da realizzare congiuntamente con i comuni e le aziende sanitarie locali, volti a garantire i soggiorni estivi a categorie disagiate. Escursionisti Sugli escursionisti, poiché è il segmento prevalente di visitatori nel Parco, è necessario fare alcune puntualizzazioni. Si possono distinguere tre tipologie di escursionisti: gli escursionisti diretti, detti day tripper, gli escursionisti indiretti e i falsi escursionisti. Gli escursionisti diretti provengono dal luogo di residenza, concentrano la loro visita in una giornata, senza pernottare nella località prescelta e il costo della visita è limitato alla spesa per il trasporto nelle sue componenti monetarie e di disagio da sopportare. Gli escursionisti indiretti provengono da altri luoghi di villeggiatura, ad esempio bacini turistici balneari o termali nei dintorni del Parco, che non viene scelta come destinazione del proprio viaggio, oppure fanno una tappa nell’ambito di un viaggio più complesso. Infine i falsi escursionisti sono coloro che hanno scelto la località quale destinazione e centro di interesse della loro vacanza, ma trovano più conveniente pernottare in zone limitrofe. Gli escursionisti diretti non spendono denaro per l’alloggio, mentre gli escursionisti indiretti e i falsi escursionisti lo spendono in altre località. Gli escursionisti non solo spendono una cifra inferiore nella località considerata ma causano anche un maggiore costo, in quanto utilizzano per ogni visita le strutture di collegamento tra l’area urbana e le zone limitrofe, concentrando partenze ed arrivi nelle ore di punta e contribuiscono quindi alla congestione del traffico, mentre i turisti residenti hanno più libertà e spesso utilizzano strutture e servizi di trasporto al di fuori degli orari di punta. Dal punto di vista delle motivazioni che spingono un visitatore a far parte di un certo segmento, si sottolinea la differenza fra gli escursionisti indiretti e gli altri segmenti. Mentre i primi hanno come destinazione principale della propria vacanza una località differente da quella in questione e la Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 189 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini possibilità di effettuare l’escursione non ha un ruolo determinante nella scelta, le altre tipologie scelgono il Parco come destinazione, ma usufruiscono di un prodotto turistico differenziato, la cui scelta dipende dalle motivazioni individuali, dai vincoli di tempo e di bilancio. Il prodotto turistico per i residenti e i falsi escursionisti, invece, coincide ad eccezione della localizzazione della struttura di pernottamento. Le motivazioni di questa scelta apparentemente irrazionale possono essere dovute alla mancanza di disponibilità di strutture nelle località prescelte, in situazioni in cui la domanda eccede l’offerta o la ricettività non è adeguata oppure alla maggiore competitività dei prezzi nelle località limitrofe, poiché i prezzi degli alberghi aumentano generalmente in maniera proporzionale alla vicinanza al centro storico. I flussi di escursionisti di vario tipo sono difficilmente quantificabili, non esistendo strumenti certi per il loro controllo. Anche questo fenomeno è la conseguenza del diverso approccio nei confronti del movimento turistico contemporaneo, poiché la visita non è più una lunga vacanza o soggiorno interessato ad instaurare rapporti culturali profondi con la comunità visitata, ma diviene frettolosa fruizione di un luogo che si cerca solo per esserci stati, rispondendo ai canoni della moda e viene meno la ragione di una relazione duratura. La conformazione geografica dell’area del Parco è tale per cui, quale che sia la durata complessiva dell’escursione (giornaliera o plurigiornaliera), è difficile non scendere verso un centro abitato a fine giornata. Naturalmente l’esistenza di alcuni rifugi alpini non impedisce una permanenza più lunga in quota ma tale situazione sembra corrispondere più all’eccezione che alla norma. Si delinea, quindi, una domanda potenziale di servizi turistici nei centri abitati. Nel caso degli escursionisti plurigiornalieri è una domanda “obbligata”; non lo è per gli escursionisti di giornata. La stagione escursionistica è lunga. Senza pretesa di precisione, da maggio a novembre è possibile realizzare escursioni senza problemi associati all’innevamento. Inoltre, tenuto conto che il trekking nel Parco richiede di percorrere spesso sentieri al di sotto dei 1000 metri di quota, i mesi di maggio e giugno possono permettere di evitare il caldo estivo, godendo altresì della bellezza del periodo primaverile. Si tratta, quindi, di una domanda che si distribuisce in un arco di tempo abbastanza lungo e che non necessariamente deve sovrapporsi alla domanda associata ai soggiorni estivi. Praticanti degli sport estivi Praticanti di altri sport estivi (paracadute da pendio, deltaplano, equitazione, ciclismo su strada e da montagna, ecc) - Per il paracadute da pendio e il deltaplano esistono posti precisi dove è possibile praticare questi sport. Circa gli altri è possibile pensare di promuovere percorsi analoghi all’anello (escursionistico) dei Sibillini. Le considerazioni Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 190 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini sviluppate per gli escursionisti sono, a questo punto, estendibili anche a queste fasce di mercato. Occorre solo aggiungere che, mentre gli escursionisti solitamente hanno poco bisogno di assistenza tecnica, non altrettanto si può dire per i ciclisti e, ancor di più, per chi intenda trascorre più giorni a cavallo per il Parco. Praticanti degli sport invernali Dato che nelle stazioni sciistiche locali vi è una scarsa quantità e varietà di piste per praticare lo sci da discesa, i praticanti che occorre tenere a mente sono perlopiù i principianti. In tal senso si può pensare non solo a individui ma a scolaresche che trascorrano settimane bianche. Benché esistano più località dove è praticabile lo sci da fondo, la loro conoscenza è scarsa anche perché non ne viene fatta che una limitata pubblicità. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 191 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini 5.4. I possibili prodotti turistici nelle aree protette La progressiva estensione della civiltà industriale e post-industriale e il raggiungimento di condizioni di relativo vantaggio economico da parte di nuovi paesi rendono il turismo bisogno primario per una quota della popolazione mondiale che, già significativa, è in continua crescita. Questo fattore e la continua riduzione del costo degli spostamenti, in particolare per via aerea, concorrono nel definire, come recentemente rimarcato dall'O.M.T. (Organizzazione Mondiale del Turismo), brillanti prospettive per il turismo internazionale nei prossimi anni. Gli osservatori dei comportamenti della domanda turistica internazionale evidenziano in particolare i seguenti trend: una maggiore mobilità dei turisti; la frammentazione dei periodi di vacanza e la minore durata dei soggiorni; la minore disponibilità di tempo per viaggiare unita ad una maggiore disponibilità di reddito, che porterà alla crescita dell’offerta di prodotti turistici che propongono un maggior concentrato di esperienza nel minimo tempo; una maggiore individualità ed autonomia organizzativa dei turisti; lo sfumare e dissolvere di segmenti, classi e stili di vita, rimpiazzati dal sovrapporsi di nicchie e bisogni turistici trasversalmente ad età e classi sociali; la tendenza a dare agli aspetti ecologico-ambientali una valutazione sempre più importante per la scelta del luogo di vacanza; la rivalutazione della memoria storica e quindi anche delle motivazioni culturali ed artistiche del turismo; la crescita del turismo avventuroso, verso mete lontane e poco note. In questo quadro si pone al centro dell'attenzione la domanda di turismo montano e dei parchi (estivo e invernale), che da qualche anno, sia in Europa, che in America, che in Giappone, segnala una certa tendenza alla contrazione, in particolare nei confronti dei prodotti più tradizionali, come la villeggiatura estiva e il turismo "bianco". Il quadro nazionale non si discosta molto da quello internazionale. Il mercato turistico nazionale è un mercato ormai maturo, nel quale tende ad assumere maggiore rilievo la domanda di prodotti "alternativi", anche se si prevedono comunque buone prospettive di crescita per il turismo d'arte e quello balneare. In particolare per l'Italia, si rileva come l'impronta tecnologica della società attuale produrrà, quasi come contrappeso, la necessità di fughe sempre Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 192 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini più frequenti nel turismo, alla ricerca di una dimensione umana che si va perdendo nei tempi e nei modi dell'attività lavorativa. Il desiderio della vacanza appare sempre più forte, anche in presenza di minor reddito, per cui si preferisce rinunciare ad altro ma non a qualche breve break. Al fine di delineare un quadro più preciso della situazione si descrivono, di seguito i principali prodotti turistici che interessano il Parco. Si propone di seguito una sintetica analisi del trend della domanda nelle tipologie principali di prodotto turistico offerte nel parco. Vi sono, tra queste, particolari caratterizzazioni o ulteriori specificazioni dei prodotti turistici dei Sibillini (turismo sportivo/attivo, culturale, naturalistico, agrituristico, eno-gastronomico,cc.), che rappresentano potenziali fattori di innovazione, integrazione e diversificazione dell'offerta. E' proprio in direzione di queste caratterizzazioni dell'offerta che la domanda sembra più dinamica negli ultimi tempi. La prospettiva è dunque quella del superamento delle tipologie tradizionali di prodotto. In quest'ottica si invita a considerare le indicazioni che seguono. 5.4.1. Turismo enograstronomico Definizione Il turismo enogastronomico è quel particolare prodotto turistico che si basa sulle risorse vino e prodotti gastronomici. Dimensioni del fenomeno Da mera componente di altri prodotti turistici, l’enogastronomia ha assunto oggi, nel nostro Paese, il ruolo di motivazione principale dello spostamento di consistenti fasce di utenti, collocandosi fra i turismi emergenti. L’Italia vanta infatti un patrimonio enogastronomico di primaria importanza a livello mondiale: si contano, ad esempio, circa 500 varietà di formaggi, 300 tipi di salumi e oltre 2000 etichette di vini. L’immagine del Paese all’estero, derivante dagli articoli riportati sulla stampa internazionale, è innanzitutto associata alla bontà dei prodotti gastronomici e alla qualità dei vini. Profilo della domanda Il turista enogastronomico è quasi sempre uomo, ha un’età compresa fra i 30 e i 50 anni, è un fine conoscitore dei cibi e dei vini del suo luogo Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 193 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini d’origine ed è spinto al viaggio dalla curiosità e dalla ricerca di nuovi e più raffinati sapori. Il momento centrale della sua vacanza è la degustazione, attraverso cui si aspetta di sperimentare prodotti unici, identificabili non solo dal marchio, dalla confezione, dall’etichetta, dalla bottiglia ma soprattutto dalla particolarità del gusto. Al desiderio di gustare si accompagna generalmente un intento conoscitivo: i cibi e i vini diventano tramite per un approccio inedito al territorio e alla sua cultura. In tal senso il turismo enogastronomico è una forma di turismo culturale, il cui fruitore non si accontenta di degustare, ma chiede di conoscere particolari storici, provenienza e informazioni specifiche circa i piatti e gli ingredienti. Una categoria importante di questo gruppo di turisti (soprattutto gli stranieri provenienti dal nord Europa) richiede perfino di poter apprendere a cucinare i cibi assaporati, dal momento che attribuisce al cibo ed alla cultura italiana un valore di status symbol. Il canale di informazione e di promozione più rilevante per questo target di turisti è dato dagli stessi prodotti tipici: spesso il turista conosce la località proprio attraverso il prodotto. Utili canali promozionali sono rappresentati dal passaparola e dalle riviste specializzate, mentre relativamente poco efficace risulta la promozione attraverso i mezzi di comunicazione di massa. Strutture ricettive Le strutture ricettive utilizzate sono di livello medio-alto, in grado di fornire servizi accessori e caratterizzate dall’elevata professionalità e disponibilità del personale. Periodo e durata del soggiorno Il turismo enogastronomico viene praticato in tutte le stagioni ad eccezione del periodo estivo. La durata dei soggiorno è in costante aumento: il turismo enogastronomico nasce infatti come escursione all’interno di una vacanza motivata da altre ragioni e si afferma successivamente come vacanza a sé abbandonando l’iniziale carattere escursionistico. Servizi I servizi richiesti dal turista sono la ristorazione tipica di livello medio-alto, la possibilità di noleggiare auto. Solo il segmento più giovane (30-35 anni) richiede la possibilità di praticare sport o di disporre di intrattenimenti di diverso tipo, di luoghi ed opportunità d’incontro e di scambio. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 194 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Aree Il turismo enogastronomico ha potenzialità di sviluppo in tutti gli ambiti territoriali, ma è particolarmente coerente con l’ambito del paesaggio tradizionale. 5.4.2. Turismo religioso Il turismo religioso si riferisce a “tutte le relazioni giuridiche afferenti al fenomeno socio-economico caratterizzato dal viaggio o dalla permanenza in luoghi diversi da quello di normale residenza motivate da un fine religioso (turismo religioso oggettivo o in senso stretto) o quando, pur mancando una motivazione religiosa, riguardino espressamente soggetti religiosi (turismo religioso soggettivo o in senso lato)” (A. G. Chizzoniti)26. Dimensioni del fenomeno Il turismo religioso conduce ogni anno a santuari e a luoghi di richiamo religioso e spirituale in tutto il mondo oltre 250 milioni di persone. L’Italia, in cui si contano circa 2.400 santuari, si colloca ai primi posti tra le destinazioni preferite: nel 1997 si è registrato un flusso di circa 30 milioni di pellegrini di cui la metà nei sette principali santuari: San Giovanni Rotondo, Loreto, Assisi, Padova, Pompei, Caravaggio, L'Incoronata. Nel 1998 San Giovanni Rotondo, il luogo di Padre Pio, ha registrato ben 7 milioni e mezzo di visitatori, secondo solo al Santuario di Guadalupe, in Messico (oltre 14 milioni di fedeli)27. Il Giubileo del 2000 ha ulteriormente stimolato la crescita dei flussi turistici (anche internazionali) diretti verso località con testimonianze religiose. Secondo le ultime analisi condotte dall’Agenzia romana per la preparazione del Giubileo a beneficiarne sono stati soprattutto i centri minori. L’evento del 2000 ha aperto inoltre una riflessione sui temi del turismo religioso, stimolando le Amministrazioni Pubbliche a incentivare tale tipologia di turismo. Si consideri, ad esempio, la legge regionale della Liguria 11 settembre 1997 n. 39 Interventi della Regione Liguria in occasione del Giubileo dell’anno 2000, in cui si afferma che lo scopo della legge è, congiuntamente alla realizzazione di interventi per il Giubileo, quello di “consolidare nel tempo flussi di turismo religioso” con la promozione di iniziative che permettano l’insediamento del territorio 26 La definizione è tratta dall’articolo “Gli itinerari turistico-religiosi giubilari tra turismo e cultura” pubblicato sulla rivista on line Aedon (n°1, 1999). 27 Ogni anno sono 5 milioni i pellegrini che raggiungono il tempio di Montmartre, a Parigi. Stessa cifra per il santuario polacco di Czestochowa, per Lourdes e Fatima, per la Basilica del Santo di Padova e per il tempio mariano di Lujan, in Argentina. Santiago de Compostela, Assisi, Pompei e Loreto sono visitate, ciascuna, da 4 milioni e mezzo di fedeli l'anno. I luoghi della Terra Santa, il santuario di San Gabriele dell'Addolorata (Isola del Gran sasso-Teramo), la basilica di Yamoussoukro in Costa d'Avorio, i santuari di Mariatzell in Austria e di Knock in Irlanda registrano 2 milioni di pellegrini l'anno. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 195 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini regionale “nei circuiti nazionali ed internazionali del turismo culturale e religioso”. Profilo della domanda Il turista religioso si muove spesso in gruppo, insieme con altri pellegrini. Fa parte o comunque è vicino ad un gruppo o a una istituzione religiosa ed è spinto al viaggio dall’intenzione di approfondire la conoscenza storica in campo religioso e dal desiderio di rinvigorire la propria spiritualità. Il turista religioso viaggia in famiglia o in gruppo. Per il resto, l’eterogeneità sembra essere la caratteristica principale del segmento di domanda in oggetto. Strutture ricettive Le strutture ricettive preferite dai turisti che viaggiano per motivi religiosi sono le strutture di proprietà delle istituzioni religiose, organizzate per ospitare i pellegrini, in cui si ritrova l’atmosfera dei luoghi sacri. Recentemente si stanno affermando nuove forme di ricettività extralberghiera (bed & breakfast, case vacanza). Periodo e durata del soggiorno Il turismo religioso non si concentra in determinati periodi dell’anno. La durata media del soggiorno è di 2-3 giorni. Servizi I servizi richiesti dal turista religioso sono, in particolare, quelli legati all’offerta culturale (fruibilità di monumenti, musei, luoghi sacri, etc.). Aree Le zone maggiormente interessate dai flussi turistici religiosi sono quelle in cui vi è una forte presenza di beni storici e architettonici di carattere religioso e in cui le tradizioni religiose si sono conservate, in forma di feste, riti ed eventi culturali caratterizzanti. I luoghi più frequentati sono quelli immediatamente riconducibili alla vita di alcuni Santi o Beati (San Giovanni Rotondo, Padova, Assisi, etc.). 5.4.3 Turismo scolastico Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 196 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Per turismo scolastico si intende l’insieme di viaggi d’istruzione e visite guidate di uno o più giorni effettuati dalle scuole primarie e secondarie. I viaggi organizzati dagli istituti scolastici possono essere classificati secondo quattro distinte tipologie: 1. viaggi di integrazione della preparazione di indirizzo, finalizzati all’acquisizione di esperienze tecnico-scientifiche e a un più ampio e proficuo rapporto tra scuola e mondo del lavoro; 2. viaggi e visite di integrazione culturale finalizzati a promuovere negli alunni una maggiore conoscenza del Paese o anche della realtà di Paesi esteri, la partecipazione a manifestazioni culturali e concorsi, la visita presso complessi aziendali, mostre, località di interesse storico e artistico; 3. viaggi e visite nei parchi e nelle riserve naturali, considerati come momenti conclusivi di progetti in cui siano sviluppate attività connesse alle problematiche ambientali. A tale proposito si rileva che l’art. 1 della legge quadro sulle aree protette (l. 394 del 1991), prevede che vengano svolte all’interno dei parchi attività con finalità educative, di formazione e di ricerca scientifica, nonché attività ricreative compatibili. L’importanza delle aree protette come mete di viaggi di istruzione è sancita anche da uno specifico accordo di programma tra i Ministeri dell’Ambiente e della Pubblica Istruzione; 4. viaggi connessi ad attività sportive, che devono avere valore formativo, anche sotto il profilo dell’educazione alla salute. Rientrano in tale tipologia le manifestazioni sportive scolastiche nazionali e internazionali, nonché le attività in ambienti naturali e quelle rispondenti a significative esigenze a carattere sociale, anche locale. Dimensioni del fenomeno Il mercato di riferimento del turismo scolastico è formato, considerando solo gli istituti italiani, da circa 60.000 scuole e da oltre 7 milioni di studenti, di cui il 39% frequenta le scuole elementari, il 25% le scuole medie, il 36% le scuole superiori28. Del mercato di riferimento almeno il 75% effettua viaggi di istruzione o visite guidate per cui si può affermare che gli studenti italiani che viaggiano per motivi didattici e formativi sono ogni anno più di 5 milioni. Questi dati sono suscettibili di consistenti aumenti nei prossimi anni grazie alla riforma scolastica che attribuisce maggiore autonomia ai singoli istituti anche nell’organizzazione delle gite. Il regolamento sull’autonomia organizzativa e didattica delle istituzioni scolastiche (dpr 275, 8 marzo 1999) ha sancito l’autonomia degli istituti nell’organizzazione dei viaggi di 28 Gli studenti delle scuole materne non sono stati calcolati in quanto la circolare ministeriale 291 del 14 ottobre 1992 che disciplina la materia esclude dai viaggi di istruzione le scuole materne per cui si prevedono al limite brevi gite organizzate secondo modalità e criteri adeguati all’età. Associazione Cultura Turismo Ambiente 197 The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini istruzione, già prevista dalle circolari ministeriali 291 del 1992 e 623 del 1996 secondo cui “l’intera gestione delle visite guidate e dei viaggi d’istruzione o connessi ad attività sportive in Italia e all’estero rientra nella completa autonomia decisionale e nella responsabilità degli organi di autogoverno delle istituzioni scolastiche”. Profilo della domanda La domanda di turismo scolastico è composta da classi di 15-20 studenti delle scuole elementari, medie e superiori. All’interno della domanda vi sono notevoli differenze per quanto attiene la propensione alla spesa: lo studente delle scuole medie superiori che si reca all’estero spende in media circa 500.000 lire in un anno; il suo collega che viaggia all’interno dei confini nazionali circa la metà, mentre l’alunno delle scuole elementari non supera in media, per le sue escursioni senza pernottamento, le 100.000 lire. Complessivamente il turismo scolastico contribuisce al fatturato dell’industria turistica nazionale con un apporto di circa 2.000 miliardi di lire ogni anno. Il turista scolastico ricerca soprattutto prodotti culturali o itinerari integrati natura-cultura. Strutture ricettive Le strutture ricettive utilizzate dagli studenti sono alberghi di due o tre stelle, capaci di ospitare in media 100 studenti, in cui la variabile prezzo viene spesso ritenuta più importante della variabile qualità. Negli ultimi anni le scuole hanno dimostrato interesse per le strutture agrituristiche. Ospitare una scuola comporta il rischio di atti di cattivo utilizzo delle strutture da parte dei ragazzi o addirittura di atti di vandalismo per cui la struttura ricettiva deve essere organizzata e arredata nei mesi primaverili in funzione del turismo scolastico. Periodo e durata del soggiorno Il turismo scolastico presenta flussi fortemente stagionalizzati nei mesi primaverili: nei mesi di marzo e aprile si concentra l’84% dei viaggi di istruzione delle scuole superiore, il 65% dei viaggi delle scuole medie e il 90% delle escursioni delle elementari. La durata delle gite è di circa 5-7 giorni per le scuole superiori, 3-6 giorni per le scuole medie e 1 giorno per le elementari. Servizi Le scolaresche richiedono buoni livelli di servizi culturali quali guide ed accompagnatori preparati e abituati a comunicare con i ragazzi. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 198 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Per quanto attiene ai trasporti, le scuole si muovono quasi sempre con pullman privati anche se negli ultimi anni vi è stata una risposta positiva all’introduzione di vantaggiose tariffe per gruppi di studenti che viaggiano in treno o aereo. Aree Il turismo scolastico si dirige soprattutto verso le città d’arte e i borghi storici. I parchi e le aree naturali sono al secondo posto tra le preferenze degli istituti ma presentano un trend in ascesa, anche perché si affermano sempre più i pacchetti scolastici “arte e natura”. In Italia le regioni più visitate dagli studenti sono Lazio, Toscana e Campania, le tre regioni in cui si concentra la parte più significativa del capitale culturale del Paese. Circa il 20% del flusso di turismo scolastico si dirige fuori dai confini nazionali, in particolare verso le capitali europee. 5.4.4. Turismo sportivo Per turismo sportivo si intende l’insieme dei flussi turistici diretti ad una destinazione con il fine di praticare uno più sport specifici. Dimensioni del fenomeno Il turismo sportivo è uno dei segmenti in maggiore crescita soprattutto nelle aree protette, zone in cui si prevede un incremento per i prossimi anni superiore al 10%. Profilo della domanda Il target di domanda è composto da appartenenti ad associazioni ambientaliste, a CRAL aziendali e a gruppi giovanili mossi da precise motivazioni, riconducibili alla pratica di attività sportive che risulta difficile praticare nel luogo di provenienza (in particolare rafting, trekking, parapendio, pesca, canottaggio etc.). Il turista sportivo cerca esperienze autentiche, quasi sempre a contatto con la natura, che lo distolgano dai ritmi della città, da cui nella maggior parte dei casi proviene. Strutture ricettive Il turista sportivo alloggia in tutti i tipi di struttura alberghiera ed extra alberghiera. Negli ultimi anni predilige le strutture rurali che offrono la Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 199 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini possibilità di praticare sport a contatto con la natura (in particolare equitazione). Periodo e durata del soggiorno Negli anni 80 il turismo sportivo veniva praticato esclusivamente nella stagione estiva e attraverso brevissimi soggiorni. Dagli anni ’90 in poi si rileva una progressiva destagionalizzazione dei flussi e la disponibilità ad allungare le proprie vacanze. Servizi Il turista sportivo richiede la possibilità di noleggiare l’attrezzatura sportiva o di acquistarla presso esercizi commerciali specializzati, oltre che la possibilità di usufruire di guide e istruttori professionisti. Negli ultimi anni, in coincidenza con l’allungamento del soggiorno e con la destagionalizzazione del flusso, si richiede la possibilità di vivere esperienze a contatto con la natura. Aree Le località più frequentate dai turisti sportivi sono quelle alpine ed appenniniche. L’Umbria è la regione italiana che assorbe la parte più significativa di tale segmento di domanda. 5.4.5. Il cicloturismo Tra le forme di turismo sportivo è opportuno trattare come specifico prodotto turistico il cicloturismo, che comprende i flussi composti dai soggetti che intraprendono un viaggio con lo scopo principale di praticare il ciclismo in forma professionistica, amatoriale o dilettantistica. Dimensioni del fenomeno Il cicloturismo è ancora poco sviluppato in Italia (circa 900.000 cicloturisti ogni anno29) a differenza di Paesi europei quali Germania, Olanda e Austria. Profilo della domanda 29 Intervento di Maurizio Damilano su turismo e sport al convegno"LE TERRE DEL MONVISO: TURISMO E CULTURA UNA PROPOSTA DI SVILUPPO", Staffarda (CN) 30/31 maggio 1998. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 200 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Il cicloturismo non ha molto a che vedere con l’idea (diffusa nel nostro paese) di un turista con poca propensione alla spesa e che usa la bici per risparmiare sulla benzina,al contrario questo prodotto ha regole proprie articolate e precise, che occorre conoscere. Il cicloturista è prevalentemente nordeuropeo (singoli o tour operator specializzati), di sesso maschile e viaggia quasi sempre con un gruppo organizzato (associazione e club). La motivazione principale è l’uso della bicicletta, che in alcuni casi è la propria, portata da casa, in altri deve poter essere noleggiata in loco. Strutture ricettive Il cicloturista alloggia in strutture di livello medio, anche agriturismi e bed & breakfast. Periodo e durata del soggiorno Il cicloturismo viene maggiormente praticato durante i mesi che hanno clima temperato (primavera e autunno). Il soggiorno in una stessa regione è di circa 5 giorni anche se, all’interno della stessa regione, si tende a cambiare località giornalmente. Servizi Il cicloturista ha esigenze precise: percorsi in sicurezza, non eccessivamente lunghi, su terreni prevalentemente pianeggianti; assistenza per il trasporto bagagli in caso di tappe lunghe; possibilità di noleggio bici e assistenza organizzata. Importanti sono gli itinerari operativi che includono punti di assistenza e ristoro e l’accessibilità dei luoghi e delle attrazioni da visitare, sempre raggiungibili in bicicletta. Aree Il cicloturismo dilettantesco è diffuso soprattutto nelle aree costiere o pianeggianti dell’immediato entroterra, quello amatoriale o professionistico anche in quelle collinari o montagnose. 5.4.6. Turismo invernale Il turismo invernale si riferisce ai viaggi invernali, alle escursioni, alle “settimane bianche” degli amanti dello sci e degli sport invernali. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 201 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Dimensioni del fenomeno Il trend relativo agli ultimi anni presenta valori in diminuzione :i risultati di un’indagine effettuata su 21 importanti stazioni alpine ed appenniniche mostrano che le presenze invernali diminuiscono tra il 1996 e il 1998 di circa 408.000 unità (-11,5%). Il calo di turisti è dovuto alla accentuata concorrenza non solo delle stazioni sciistiche europee ma anche di nuove destinazioni esotiche e balneari più accessibili grazie alle sempre più vantaggiose offerte commerciali. Profilo della domanda Lo sci da discesa domina tra i turisti che si concedono vacanze invernali, ma le motivazioni sembrano diversificarsi sempre più verso altre attività, ora collaterali ma che alcuni studiosi indicano come il futuro core business dello svago sulla neve. Il turismo invernale rischia, infatti, di essere spesso l’omologo di quello balneare: un insieme poco distinto di motivazioni accomunate da un generico bisogno di evasione. E’ inoltre un mercato segnato da una fortissima competizione, persino più elevata che nel turismo balneare, a causa della minore estensione della stagione. Il turista invernale ricerca nella sua vacanza in montagna innanzitutto la possibilità di praticare lo sci o altri sport invernali e in secondo luogo paesaggi incontaminati e scenari naturali più grandiosi rispetto alla campagna per evadere dai ritmi della città e dallo stress del lavoro. Strutture ricettive Il turista invernale possiede spesso una seconda casa che utilizza proprio per i periodi invernali in cui si reca a sciare. Oltre la seconda casa vengono utilizzati gli alberghi nei pressi delle stazioni sciistiche e i rifugi. Periodo e durata del soggiorno Novembre- Febbraio. Servizi Il turista invernale richiede un buon livello di servizi soprattutto per quanto attiene la pratica dello sci. Innanzitutto si richiede la possibilità d frequentare lezioni di sci e di usufruire e di impianti di risalita di elevata qualità. Importante è anche la presenza nei luoghi di vacanza di itinerari per lo sci di fondo ben organizzati (segnaletica, guide dedicate, etc.). Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 202 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Un buon livello di servizi è richiesto anche nell’organizzazione di servizi dedicati alle famiglie (baby sitting etc.).Per quanto attiene ai trasporti generalmente il turista richiede servizi di trasporto da e per l’aeroporto in tempi rapidi ed a basso costo. Aree Montagne con piste da sci. 5.4.7. L’ Ecoturismo L’ecoturismo è quella forma di turismo responsabile verso le aree naturali che produce un impatto minimo sull’ambiente e contribuisce al miglioramento delle condizioni sociali delle popolazioni locali. Pertanto il concetto di ecoturismo si applica soltanto a quelle forme di turismo che: • • • • • si realizzano in contesti naturali relativamente “incontaminati”; sono ecologicamente sostenibili, cioè non danneggiano o degradano l’ambiente; contribuiscono direttamente ad una continua ed accurata protezione e “gestione” dell’ambiente naturale; sono soggette ad adeguate ed opportune forme di controllo e di organizzazione; rispettano le comunità locali e contribuiscono alla loro economia. Dimensioni del fenomeno L’ecoturismo nasce come fenomeno di nicchia praticato da una ristretta cerchia di soggetti ecologicamente sensibili e consapevoli, ma negli ultimi anni è diventato un fenomeno molto diffuso. In Italia il 22% delle presenze turistiche totali è registrato dall’Istat nelle “ecodestinazioni”30: ciò significa che secondo le statistiche ufficiali in Italia si registrano circa 65 milioni di presenze dovute all’ecoturismo. Tale dato, moltiplicato per la spesa media giornaliera per presenza nel turismo ambientale che ammonta a circa 120.000 lire, comporta un giro d’affari complessivo di circa 8 mila miliardi di lire. Se alle statistiche ufficiali si aggiungono le informazioni relative agli alloggi privati e alle seconde case 30 E’ opportuno precisare che i dati relativi al mercato ecoturistico non corrispondono esattamente alla definizione data ma si riferiscono più genericamente a forme di agriturismo e di turismo ambientale e rurale a cui è associato in Italia il concetto di ecoturismo. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 203 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini si possono stimare più di 185 milioni di presente legate all’ecoturismo con un giro d’affari superiore a 13 mila miliardi di lire (11,2% del totale). Del volume d’affari prodotto dall’ecoturismo più del 40% riguarda le aree protette.31 Profilo della domanda La natura, o forse il “mito della natura” incontaminata e selvaggia, è l’oggetto vagheggiato dal moderno ecoturista. Vi sono gradazioni differenti sia nelle motivazioni che nelle modalità di fruizione di questo viaggiatore. Sfumature che vanno dalle esigenze educative a quelle dell’avventura estrema. In generale, si può affermare che l’ecoturista cerca soprattutto un’esperienza intensa di carattere prettamente conoscitivo o di contatto con l’ambiente vegetale e animale o sportivo. Il profilo dell’ecoturista è quello di un visitatore proveniente da aree metropolitane, di età media superiore a quella dei turisti tradizionali, con preferenze precise suddivise a seconda dell’età. Di istruzione superiore alla media dei turisti, l’ecoturista viaggia in coppia e raramente con bambini. Strutture ricettive Per quanto concerne l’alloggio, chi domanda turismo naturalistico predilige strutture inserite nel contesto natural e (bed & breakfast, rifugi, agriturismi). Va smentita l’idea che questo tipo di turista si accontenti di standard scadenti. Al contrario, la richiesta è di soluzioni abitative lontane dal lusso tradizionale, ma efficienti, dotate di comfort moderni, scevre di fronzoli, ma esteticamente gradevoli. Periodo e durata del soggiorno Preferisce vacanze relativamente più lunghe e se le organizza per conto proprio. E’ propenso a viaggiare anche in bassa stagione ed effettua almeno due vacanze all’anno. Periodo: primavera ed autunno. Servizi 31 Tutte le informazioni quantitative riportate sono riprese dalla ricerca “Turismo, ambiente, comunicazione delle aree protette italiane” realizzata recentemente da Legambiente e dalla Compagnia dei Parchi. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 204 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini L’ecoturista ama camminare e richiede sentieri non solo ben organizzati (segnaletica, guide dedicate, punti di osservazione, etc.), ma anche dotati di un sistema di comunicazione che gli permetta di cogliere il senso del contesto. L’ecoturista giovane richiede inoltre un buon livello di servizi sportivi (rafting, deltaplano, parapendio, mongolfiere, etc). I meno giovani sono interessati ad attività più riposanti come il bird watching. In generale si può dire che basta anche un’offerta minima di servizi ma ben organizzata per ottenere buoni risultati. Lo spostamento a piedi non è la sola modalità richiesta da questo tipo di domanda, per cui importanti sono altri mezzi di trasporto collettivo, meglio se dotati di caratteristiche tipiche: traino a cavalli, autobus d’epoca, fuoristrada etc. Aree Zone rurali, aree protette, montagne. 5.4.7. Il turismo culturale Il turismo culturale è dato dai viaggi dei soggetti che si spostano per motivi culturali. Nell’analisi di tale tipologia di turismo è necessario distinguere tra turisti culturali generali e specifici, cioè tra coloro che viaggiano specificamente per visitare una data attrattiva culturale e per i quali questa è una motivazione molto importante o importante e coloro che visitano le attrattive culturali come parte della vacanza e per i quali queste ultime non costituiscono una motivazione importante. I turisti culturali specifici consumano una varietà più ampia di attrattive culturali, sono grandi consumatori di viaggi e vacanze, soprattutto brevi soggiorni e consumatori abituali di cultura anche nei luoghi di residenza. Si distinguono per avere un capitale culturale di base elevato, spesso lavorano nel settore culturale. Dimensioni del fenomeno La World Tourism Organization stima che il turismo culturale attualmente conti per il 37% del turismo generale e che la domanda stia crescendo al ritmo del 15% annuo, passando da fenomeno elitario a fenomeno di massa anche grazie a una nuova generazione di attrattive culturali popolari In Italia il 20% delle presenze turistiche totali è in qualche modo riconducibile al turismo culturale, che si colloca pertanto al secondo posto dopo il turismo marino. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 205 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Le regioni più visitatedai turisti per motivi culturali sono Lazio, Toscana e Campania i cui musei e istituti culturali hanno assorbito nel 1999 quasi il 75% dei visitatori (poco meno di 20 milioni di persone)e più dell’80% degli introiti (più di 100 miliardi di lire). Profilo della domanda Il turista che viaggia per motivi culturali ha un’età di circa 30-50 anni, presenta un livello di istruzione elevato (24% diploma di scuola media superiore, 44% laurea, 21% formazione post universitaria) e svolge un’attività a reddito medio alto: l’11,3% è composto da imprenditori, il 20% da impiegati, il 37% da dirigenti o liberi professionisti32. La motivazione del turista culturale è visitare luoghi e il patrimonio in essi contenuto, sia di carattere architettonico piuttosto che pittorico, archeologico, etc. Ulteriori elementi di attrazione sono le manifestazioni di carattere culturale, ovvero legate a specifiche caratteristiche della cultura di un luogo. Il profilo del turista culturale non è univoco. Questa definizione comprende sia i gruppi organizzati con interessi specifici (associazioni culturali, club, etc.), sia i viaggiatori in tour con autobus, così come i visitatori, mediamente di reddito medio alto, che viaggiano per conto proprio. In tutti i casi è possibile riassumere la motivazione in due concetti: • conoscere e arricchirsi moralmente, facendo esperienza; • evadere, entrando in un’atmosfera. Strutture ricettive Il turista culturale alloggia in hotel o in altre strutture ricettive di livello medio-alto. Periodo e durata del soggiorno La permanenza media del turista culturale è piuttosto bassa: da un’indagine condotta nel 1995 emerge che nelle località di interesse storico e artistico la durata media del soggiorno è di circa 2,76 giorni. Nonostante i dati relativi alla durata media del soggiorno collochino le città d’arte agli ultimi posti, è possibile affermare che l’aumento in termini qualitativi e quantitativi dell’offerta culturale degli ultimi anni favorisca il prolungamento del soggiorno. Tale affermazione è giustificata da alcune ricerche svolte all’estero che hanno mostrato questa tendenza. Anche se non si dispone di nessuno studio sui turisti in Italia è possibile riferirsi in 32 Le informazioni sono tratte da una ricerca di Valeria Minghetti – CISET – La spesa turistica nel Veneto, le città d’arte, 1996. Associazione Cultura Turismo Ambiente 206 The Tourism Company RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini particolare a un’indagine condotta nel 1997 negli Stati Uniti33, da cui emerge che la maggior parte dei turisti ha aumentato la sua permanenza nelle località di interesse culturale. In particolare, il 61% di questi ha prolungato il viaggio per meno di una giornata, il 30% di una giornata, il 5% di 2 giornate, il 4% di 3 o più giornate34. Il flusso di visitatori non si presenta costante durante tutto l’anno, ma presenta due picchi stagionali, in corrispondenza della primavera (in particolare nei mesi di aprile e maggio) e della stagione estiva (in particolare ad agosto), periodi in cui si concentrano rispettivamente le gite scolastiche e i viaggi organizzati per le vacanze; al contrario in inverno il flusso tende a ridursi significativamente, per cui sarebbero auspicabili politiche mirate a destagionalizzare i flussi con offerte specifiche. Servizi Il turista culturale è essenzialmente uno scopritore e un soggetto alla ricerca di atmosfere che evocano in lui conoscenze sedimentate durante il tempo in cui ha preparato la vacanza. La sua aspettativa principale è di trovare esattamente ciò che si attendeva; ciò che libri, guide, film etc. hanno contribuito a fargli conoscere in anticipo. I servizi per il turismo culturale nascono pertanto da una seria riflessione sulla storia e l’identità del luogo. Da questa sarà possibile trarre le indicazioni operative per l’erogazione di tali servizi. Siano essi sistemi multimediali o narrazioni di guide esperte, sia che si tratti di gastronomia, che di concerti di musica classica. Aree l prodotto turismo culturale è trasversale agli ambiti ed ha le sue migliori possibilità in tutte quelle località che possiedono emergenze culturali significative. 5.4.8. Il turismo della salute “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non soltanto l’assenza di malattia o infermità. Questa interpretazione di salute si associa con estrema facilità all’idea di turismo; anzi, estremizzando, si può sostenere che il turismo moderno nasce come 33 Secondo l’ENIT (Nono Rapporto sul turismo italiano – 2000 -) il turista culturale italiano e quello statunitense presentano caratteristiche socio-culturali omogenee, presentando entrambi cultura e reddito elevati ed età compresa fra i 40 e i 50 anni. 34 P.A Valentino – A. Musacchio – F. Perego, La storia al futuro, Firenze 1999. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 207 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini risposta ai problemi di salute, come “cura” del corpo e dello spirito. Rifacendosi agli antichi greci che andavano ad Epidauro, ai Romani che nel soggiorno in campagna contrapponevano ai negotia il valore positivo dell’otium, ai pellegrini medievali che andavano a Roma o a Santiago de Compostela nella speranza del benessere fisico e dell’anima, allo sviluppo della “civiltà della villeggiatura” settecentesca nella villa, come rifugio della nobiltà in centri salubri, alla pratica del “Gran Tour”, con il quale il giovane inglese scopriva i benefici effetti fisici, culturali e sociali del Mediterraneo, si osserva sempre la motivazione salutistica come elemento determinante.” (Emilio Becheri e Carlo Bartolini)35 Tornando ai nostri giorni, il turismo della salute comprende i flussi di turisti che viaggiano con la motivazione principale di “rimettersi in forma” attraverso il termalismo o il ricorso a centri e cliniche della salute e di bellezza. Dimensioni del fenomeno In Italia, in cui sono presenti circa 320 aziende termali attive di cui molte inserite in contesti ambientali attraenti sotto il profilo naturalistico e artistico, più di un milione di cittadini ogni anno frequenta stabilimenti termali e istituti termali, con un’elevata propensione a tornare nei centri visitati. Profilo della domanda Il turista della salute è un soggetto che proviene da centri urbani medio grandi e non ricorre alle terme o ai centri di salute per curare una malattia ma per “prendersi cura di tutto se stesso”. Il turista della salute ha quasi sempre sesso femminile, possiede cultura e reddito elevati e non è indifferente alle attrattive mondane dell’offerta. La scomposizione della domanda per classi d’età evidenzia un’accentuata presenza di persone anziane, anche se è erroneo considerare il turismo della salute come prodotto curativo per soli anziani: più del 35% dei curandi delle principali terme e istituti di bellezza italiani è composto da persona di età compresa fra i 20 e 60 anni e fra quelli che acquistano pacchetti benessere (piscina termale, remise en forme, cure estetiche, etc.) solo il 10% è over 60. Per quanto attiene le professioni dei turisti della salute la maggior parte di essi è in pensione, ma si rintraccia un buon numero di casalinghe e di impiegati. I turisti della salute normalmente provengono da realtà territoriali adiacenti a quella di offerta, il turismo della saluta è pertanto un turismo di 35 Istat, Nono rapporto sul turismo italiano 2000. Da questa ricerca sono riprese le informazioni quantitative riportate nella presente sezione. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 208 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini prossimità. La parte più significativa di turisti stranieri è composta da cittadini tedeschi. Strutture ricettive Il turista della salute soggiorna principalmente in strutture alberghiere di qualità medio alta, spesso situate nello stesso complesso dei centri termali o di bellezza. Periodo e durata del soggiorno Il turista termale viaggia principalmente nei periodi marzo –maggio e settembre-ottobre. La durata media di permanenza nelle località termali è di circa 5 giorni (con punte di 7 giorni registrate soprattutto nelle regioni meridionali). Servizi Il turista della salute ricerca soprattutto standard elevati di carattere medico sanitario e pretende beauty farm o comunque offerte specializzate per trattamento (terapie dedicate, metodi particolari e settoriali). Oltre le cure del corpo tale tipologia di turista richiede di assistere ad eventi di carattere culturale e mondano o comunque frequenta strutture finalizzate all’intrattenimento (cinema, teatri, sale da ballo) o allo sport (palestre, tennis, piscine, centri equitazione). Aree Le aree più visitate dai turisti della salute sono ovviamente quelle in cui vi sono numerosi e attrezzati centri di bellezza e stazioni termali. Le regioni d’Italia più interessate da tale tipologia di turismo sono la Toscana e l'Emilia Romagna. Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 209 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Bibliografia dei principali studi e ricerche sul PNMS utilizzate per la predisposizione del rapporto diagnostico. A. Per quanto concerne le fonti primarie è stata presa visione dei seguenti documenti: Flussi turistici e consistenza delle strutture ricettive, APT (Umbria) – APTR (Marche) Leggi Regionali sul Turismo Marche: 4/96, 20/96, 31/96, 41/97, 53/97, 75/97, 12/98, 20/99, 23/99, 8/00 Umbria: 08/94, 40/95, 20/96, 28/97, 38/99, 2/01 Bandi e Convenzioni con le Case del Parco B. Per quanto concerne le fonti secondarie è stata presa visione dei seguenti documenti: Programmazione del territorio PUT, Piano Urbanistico del Territorio (Regione Umbria) PIT, Piano di Inquadramento Territoriale (Regione Marche) Piano Territoriale di Coordinamento, Provincia di Perugia Piano Territoriale di Coordinamento, Provincia di Ascoli Piceno Bozza del Piano del Parco Programmazione economica e sociale PPS, Piano Programmatico per lo Sviluppo (Regione Marche) PRS, Programma Regionale per lo Sviluppo (Regione Marche) DAP, Documento Annuale di Programmazione (Regione Umbria) Provincia di Macerata, Linee programmatiche 1999-2004 Pal , Piano di Azione Locale, Gal Sibillini Marche PPEES, Piano Pluriennale economico e sociale del Parco Nazionale dei Monti Sibillini Documenti di propedeutici alla predisposizione del PPEES Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 210 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Le imprese agricole nei comuni del Parco tra autoconsumo ed orientamento al mercato L’intervento pubblico a sostegno delle attività agricole nel comprensorio del Parco Politiche strumenti e progetti per la valorizzazione dei centri storici del PNMS: analisi demografica dei comuni Politiche strumenti e progetti per la valorizzazione dei centri storici del PNMS: Le politiche Potenzialità di valorizzazione del sistema insediativo della valle del Campiano, valle Castoriana (punti A, B, C della convenzione) Il sistema di ricezione turistica nel PNMS Il sistema di offerta di servizi per la fruizione didattica del PNMS Imprenditori del Parco La coop. il Chirocefalo: un esperienza imprenditoriale nel PNMS Rappresentazioni sociali, motivazioni individuali e piani di vita nel PNMS (Senza titolo) Analisi demografica - comuni (Senza titolo) Analisi demografica - sistemi locali Le cooperative del Parco nell’economia del PNMS Il quadro dei servizi nel PNMS Programmazione turistica Programma Promozionale Turistico 2001, Regione Marche Programma Pluriennale per il Turismo Provincia di Macerata Letteratura socioeconomica Fulvio Beato, Parchi e Società Gruppo Grotta dell’Elefante, Monti Sibillini: un Parco Compagnia dei parchi, Turismo Ambiente Comunicazione Riviste e documenti del territorio Voci del Parco, (n°3/97, 1/99, 1/00) Regione Marche, Notiziario della Giunta Regionale (n°1,2,3,4,5 2000) Marche News (n°2-5-7/2001, 3-21-27-33/2000) Speciale Turismo, notiziario dell’Osservatorio Turistico Regionale dell’Umbria (n°6, 8, 9, 11) Atti della Conferenza presso Borsa Italiana del Turismo in Campagna, Abbadia di Fiastra – giugno 2000 Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 211 RAPPORTO DIAGNOSTICO Strategia Quinquennale di sviluppo turistico in applicazione della Carta Europea del turismo sostenibile nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Regione Marche, Relazione sulla legislazione turistica 1995 – 2000 Regione Marche, Relazione sugli sull’attuazione degli interventi di riqualificazione turistica regionale 1994-2000 Provincia di Macerata, Relazione sullo stato di attuazione del progetto L’arte della Qualità Guide turistiche CTS, Parchi nazionali d’Italia, guida all’ospitalità, 2000 WWF, Parchi Nazionali d’Italia, 1995 TCI, Parchi e riserve naturali in Italia, 2000 TCI, Marche e Umbria, Guida Rossa, 1996 TCI, Marche e Umbria. Guida verde, 2000 Antiche e nuove locande, Le Lettere, 2000 Mondadori – Panorama, Guida ai Parchi Nazionali d’Italia, 2000 Principali Siti Internet www.sibillini.net www.parks.it www.gal.sibillini.it/ www.regione.marche.it www.regione.umbria.it www.provincia.ap.it www.provincia.macerata.it www.comcamerino.sinp.net/ (Comunità Montana di Camerino) www.comsanginesio.sinp.net/ (Comunità Montana San Ginesio) www.provincia.ap.it/ospiti/comunita_montana/default.htm (Comunità Montana Montnana dei Monti Sibillini) http://members.xoom.it/_XOOM/valnerina/index.htm (Comunità Montana della Valnerina) www.turismo.marche.it www.regione.umbria.it/umbria/default.htm www.cedrav.net/ Associazione Cultura Turismo Ambiente The Tourism Company 212