Scarica - Collegio Geometri Genova
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il geometra ligure 3 luglio agosto settembre 2013 Tariffa Regime Libero: “Poste Italiane S.p.A.” Sped. abb. post. 70% - DBC Genova In caso di mancato recapito restituire a: Collegio Geometri Viale Brigata Bisagno, 8/1-2 – 16129 Genova che si impegna al pagamento della tariffa Contiene I.R. Visita il nostro sito http://www.collegio.geometri.ge.it/ il geometra ligure anno 62° - 3 luglio - agosto - settembre 2013 Tariffa Regime Libero: “Poste Italiane S.p.A.” Sped. abb. post. 70% - DBC Genova Tassa pagata Autorizzazione del Tribunale di Genova n. 318 del 29/11/54 Direttore Responsabile Arnoldo Juvara Foto di copertina: Adolfo Morasso Segretario di Redazione Marco Russello Redattori Roberta Arena Pier Emilio Copello Alessio Danovaro Paolo De Lorenzi Filippo Finocchiaro Franco Garbarino Mauro Mattei Andrea Merello Adolfo Morasso Liliana Olcese Alessandro Ombrina Roberto Ombrina Adriano Rodari Simone Verucci Direzione Amministrazione Redazione e Distribuzione 16129 Genova Viale Brigata Bisagno, 8/1-2 Tel. 010.5700735 [email protected] www.collegio.geometri.ge.it Hanno collaborato a questo numero Geom. Enrico Torrisi Geom. Pasquale Recchia Geom. Mauro Macellari Geom. Fabio Crovetto Avv. Emanuele Olcese Barche a Camogli...oggi luglio agosto settembre 2013 3 sommario 90 Congresso Nazionale di Rimini 93 Indennità di sopraelevazione 95 L’evoluzione dell’impermeabilizzazione 100 Sicurezza nei cantieri 105 Indennità di maternità 108 Pericle: discorso agli Ateniesi, 461 a.C. 109Strutture La presente pubblicazione è distribuita gratuitamente agli iscritti all’albo professionale della Provincia di Genova ed ai Collegi Geometri e Geometri Laureati d’Italia. La riproduzione degli articoli, schizzi e fotografie è permessa solo citando la fonte. Le opinioni espresse dagli Autori, Redattori, Corrispondenti non impegnano né la Direzione, né la Redazione, né il Collegio di cui il periodico è l’organo. Stampato nel mese di luglio 2013 da Antica Tipografia Ligure Via Luigi Canepa 13 B-C r - 16165 Genova Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana 110 Il triangolo 111 Progetto Campo Topografico Genova 113 Reati ambientali 115 Sala dell’Autunno e della Loggia delle Rovine 118Legislazione 125 Rassegna stampa 127 In memoria del Geom. G. Iachini 128 Recensioni: “Realizzare una scala” Congresso Nazionale di Rimini “Presentazione del Geometra del Mare” geom. Franco Garbarino N ei giorni 10, 11, 12 e 13 aprile si è svolto a Rimini il 44° Congresso Nazionale dei Geometri, al quale hanno partecipato oltre 1300 iscritti, i rappresentanti del Consiglio Nazionale, della Cassa Italiana Previdenza e Assistenza Geometri, personaggi politici, esperti in specifiche materie tecniche e giornalisti. Per il Collegio di Genova erano presenti il Presidente, alcuni Consiglieri e diversi iscritti. le competenze professionali e la protezione civile. è stata effettuata la presentazione delle varie associazioni che ruotano intorno alla nostra professione. Il fulcro del Congresso è stata la condivisione di proposta del nuovo Regolamento Professionale (ricordiamo che quello ad oggi vigente risale al 1929); proprio tale argomento ha dato origine al titolo del Congresso “Ruolo e Competenza in evoluzione”. Infatti il nuovo Regolamento nasce dall’esigenza di porre la nostra professione al servizio della moderna società sia a livello nazionale sia a livello europeo. Gruppo del Collegio di Genova presente a Rimini Il Congresso, che si è tenuto presso il Palacongressi di Rimini, si è svolto in tre sale e nell’anfiteatro principale. Ogni giorno, si sono svolte, anche in contemporanea, varie sessioni di studio e lavoro riferite alle tematiche relative alle specifiche materie professionali tra cui: catasto, estimo, condominio, mediazioni, topografia; ed inoltre temi di attualità quali: gli standards di qualità, la conservazione del territorio, Il geometra ligure - N° 3/ 2013 Presentazione del Nuovo Regolamento Il nuovo regolamento tratterà oltretutto le competenze professionali della figura del geometra. Le competenze dovranno rientrare in un quadro di comportamenti etici, previo opportuna ed approfondita conoscenza delle problematiche e delle emergenze sociali. Per tale motivo, l’art. 3 del Regolamento Congresso Nazionale di Rimini illustra le competenze in progressione secondo l’importanza per la società moderna cioè: la tutela dell’ambiente e del territorio, le sue conoscenze e misure (topografia), il suo utilizzo (costruzioni-edilizia), la sua valutazione (estimo) e, per finire la sicurezza. Ultimo argomento che viene trattato nel lavoro dalla bozza del Regolamento è quello riferito al percorso di accesso alla professione, in virtù delle tipologie di lavoro che hanno consentito l’inserimento nella nostra categoria (DPR 328/2001). Su tale argomento il nuovo Regolamento opera approfondite considerazioni circa la conservazione e sviluppo degli istituti tecnici professionali avanzando la proposta di tirocinio nell’ultimo anno. Ha suscitato particolare interesse la sessione di lavoro che si è tenuta venerdì 12 presso la Sala dell’Arco dal titolo “Territorio tra Istituzione Tecnica Superiore e Rete”, a cui hanno partecipato numerosi studenti dell’Istituto per Geometri di Rimini. In questa sessione di lavoro, presieduta dal nostro presidente Geom. Luciano Piccinelli, è stata presentata la figura tecnica del “Geometra del Mare”. Su tale argomento si sono susseguiti gli interventi del Dott. Sergio Rossetti, Assessore all’istruzione della Regione Liguria, della Prof.ssa Elisabetta 91 Panina, consulente per i rapporti tra scuola e Collegio dei Geometri di Genova, nonché progettista del Corso e della Dott.ssa Elena Ugolini, sottosegretario di Stato del Ministero all’Istruzione, Università e Ricerca. Prof.sa Elisabetta Panina e Dott.ssa Elena Ugolini, sottosegretario a MIUR Presentazione della figura del “Geometra del Mare” da parte della Prof.sa Elisabetta Panina Presentazione della Figura del Geometra del Mare da parte del Presidente Piccinelli La sala al momento della presentazione Il geometra ligure - N° 3/ 2013 Congresso Nazionale di Rimini 92 Il corso di formazione della figura del “Geometra del Mare”, la cui esatta denominazione è quella di “tecnico superiore esperto in costruzioni in ambito portuale, costiero, fluviale e lacustre”, è stato progettato per affrontare tutte le varie problematiche relative allo studio, al rilievo ed alla gestione dei territori costieri, delle spiagge dei porti e degli ambiti lacustri e fluviali. Il corso è articolato su due anni, per n. 1800 ore, ripartite tra studio e stages aziendali. Il piano di studio si articola su macroaree, quali topografia, costruzioni, ambiente, impianti, cantiere, diritto, marketing e comunicazione e si concluderà con un esame finale che consentirà l’ammissione all’esame di stato per l’abilitazione alla professione di geometra. La sede del corso sarà a Genova presso la Fondazione dell’Accademia Italiana della Marina Mercantile. L’intervento dell’assessore della Regione Liguria Rossetti polizza rc professionale é stata rinnovata la convenzione tra il collegio dei geometri della provincia di genova e società reale mutua di assicurazioni Agenzia Principale di Genova - Guido Carosini, Filippo e Francesco Parodi S.a.s. Piazza Dante 8/4, 16121 Genova (GE) (Italia) - tel. 010 5957567 per individuare con competenza specifica la migliore scelta Assicurativa legata alla Professione e suggerire soluzioni personalizzate. La copertura “Base” (RC Terzi + RC Dipendenti/Collaboratori) prevede anche le seguenti garanzie: A - Danni alle opere B - Danni conseguenti a mancato rispetto dei vincoli urbanistici C - Mancata corrispondenza delle opere A richiesta è possibile inserire la condizione facoltativa: D - Consulenza in materia di sicurezza D.L.G.S. n° 494/96 e succ. Reale Mutua Assicurazioni dà anche copertura per la “Legge Merloni” Per informazioni rivolgersi a: Geom. Favafabbri Mauro c/o Agenzia Principale di Genova - Tel. 010 5957567 e-mail: [email protected] Per i sottoscrittori della polizza professionale sono previste condizioni favorevoli nei seguenti rami assicurativi: auto, globale casa, infortuni, malattia, vita (Forme Pensionistiche*, Piani Individuali di Accumulo, Investimenti a Capitale Garantito e Temporanee Caso Morte). * Premio completamente denunciabile dal modello UNICO. Il geometra ligure - N° 2/ 2013 3/ 2013 Indennità di sopraelevazione geom. Arnoldo Juvara L’ argomento che intendo qui trattare è certamente più rilevante e complesso di quanto possa sembrare. Esso, infatti e come vedremo, coinvolge diverse forme di interventi sulla copertura e/o nel sottotetto e diritti particolari molto spesso trascurati. Lo spunto nasce dalla lettura della sentenza della Corte di Cassazione, a Sezioni Unite Civili, del 30 Luglio 2007 che, tra l’altro, sostiene: “L’indennità di sopraelevazione, di cui all’art. 1127 cod. civ. è dovuta, quale conseguenza della realizzazione del nuovo piano, in ogni ipotesi di costruzione oltre l’ultimo piano, indipendentemente dall’entità dell’innalzamento stesso. Quel che conta è che vi sia stato un aumento della superficie e della volumetria, indipendentemente dal fatto che esso dipenda o meno dall’innalzamento dell’altezza del fabbricato.” Leggendo il meccanismo della sentenza, val la spesa evidenziare alcuni passaggi, posto che lo svolgimento del processo riguarda “la trasformazione dell’originario sottotetto da parte del proprietario esclusivo di esso, nel 1985, in abitazione mediante lavori interni e, nel 1996, in due nuove unità abitative, poi alienate a terzi, mediante demolizione dell’originaria copertura, innalzamento di 50 centimetri dei muri perimetrali, ricostruzione della copertura”. Si legge ancora: “Quanto all’attribuzione del diritto di sopraelevazione, l’uso del predicato al singolare non assume rilevanza alcuna: dacché il diritto di sopraelevazione non è attribuito in considerazione della presenza d’un unico proprietario, ma in ragione della posizione del piano nel fabbricato, i principi valgono allo stesso modo quando i partecipanti sono uno Gli ampliamenti di superficie sino ad 1/5 del valore dei millesimi totali può essere eseguito senza incremento dei millesimi. o più d’uno; la proprietà comune del lastrico solare, poi, non influisce sulla soluzione della titolarità del diritto di sopraelevazione, dacché, in seguito alla costruzione sopra l’ultimo piano, il lastrico solare, che adempie alla funzione di copertura dell’edificio ed in ragione di essa è bene comune, si sposta in altezza e la proprietà comune ed i relativi oneri si trasferiscono sul lastrico della nuova costruzione.” Ed ancora: “Il proprietario dell’ultimo piano, a seguito dell’ope rata sopraelevazione di nuovi piani o nuove fabbriche, dovrà per il futuro concorrere (alle spese, ecc., n.d.s.), in misura maggiore che per il passato, in proporzione al valore anche dei nuovi piani o delle nuove fabbriche acquisiti” trovando applicazione il combinato disposto dagli artt. 68, primo e secondo comma, e 69, n. 2, disp. att. CC, laddove è espressamente prevista l’ipotesi di sopraelevazione tra quelle, che possono comportare un’alterazione dell’originario rapporto tra i valori dei singoli piani o porzioni di piano, in conside razione delle quali, ove di notevole entità, (del 18 Giugno, superiore ad 1/5, n.d.s.) è consentita la modifica delle tabelle stesse. Quel che rileva “ai fini della corresponsioIl geometra ligure - N° 3/ 2013 94 ne dell’indennità di cui all’art. 1127 CC è la maggiore utilizzazione dell’area sulla quale sorge l’edificio, ...onde l’indennità dovuta da colui che sopraeleva agli altri condomini ha propriamente lo scopo di ristabilire la situazione economica precedente, mediante la prestazione dell’equivalente pecuniario della frazione di valore perduta, per effetto della sopraelevazione, da ogni singola quota relativa a piano o porzione). Ne consegue che, indiscussa l’inapplicabilità della norma in esame nell’ipotesi di pura e semplice ristruttu razione interna, tale da non comportare alcuna alterazione nella superficie e nella volumetria degli spazi interessati, il criterio distintivo è, in sostanza, analogo a quello a cui vien fatto ricorso, in tema di edilizia, per distinguere le ipotesi della ristrutturazione e della ricostruzione da quella della nuova costruzione.” I “passaggi” trascritti dovrebbero, per noi tecnici, esaurire il concetto di sopraelevazione soggetto al riconoscimento di indennità à sensi dell’art. 1127 del C.C.. Val però la spesa operare alcune considerazioni conclusive, e cioè che ogni ampliamento volumetrico e/o superficiario realizzato all’ultimo piano o al sottotetto è considerato “sopraelevazione” rientrando in essi, a mio parere, anche le verande abitabili, il recupero dei sottotetti purché vengano operate anche lievi sopraelevazioni o aumenti di superfici. Tali “sopraelevazioni” comportano anche la revisione dei valori millesimali à sensi degli artt. 68 e 69 delle Norme di Attuazione del C.C., sempreché rientrino nel concetto di dette norme e cioè che comportino “notevole alterazione del rapporto originario” (v. art. 69). Individuare il concetto di “notevole” è, al momento, ardua impresa, giacché non esistono parametri definiti. Posso dire che la sezione del Tribunale di Genova, deputata alle sentenze in materia condominiale, ha allargato, come si dice, le “maglie” nel senso che, anche a fronte di variazioni non particolarmente significative, tende a provvedere nel Il geometra ligure - N° 3/ 2013 Indennità di sopraelevazione senso del rifacimento delle T.M.. Al riguardo la nuova normativa in materia condominiale, che entrerà in vigore il 18 Giugno p.v., prevede un’alterazione “per più di un quinto”, con ciò, portando un importante riferimento quantitativo su cui, a mio parere, non saranno poche le questioni che potrà sollevare. Sul punto spero di potermi meglio esprimere in altra occasione su queste pagine. È rilevante, per concludere questo aspetto del problema prima di dare un cenno sulla indennità da riconoscere, ribadire che le conclusioni di cui sopra fanno riferimento – come detto – ad una sentenza della Cassazione a sezioni riunite, che ha una valenza di poco inferiore ad una norma di legge, giacché costituisce indirizzo univoco dell’“ultimo stadio” della nostra magistratura. L’art. 1127 in punto indennità da riconoscere al Condominio per la “sopraelevazione” fa riferimento al controvalore, pro quota, della superficie occupata dalla sopraelevazione. La dizione è puntuale, più complesso è il metodo tecnico di applicazione, specie per la ripartizione. In due parole, riservandomi di meglio approfondire questo argomento, è mia opinione che il valore della quota d’area, detratto quello di competenza di chi esegue l’intervento (pari alla quota di un piano o porzione di piano) vada ripartito tra tutti gli altri condomini in base ai millesimi di proprietà in essere prima dell’esecuzione dei lavori, giacché l’area su cui sorge il fabbricato è, per definizione, un bene comune. Alcuni operano la divisione in base ai piani e non ai millesimi che, secondo il mio pensiero, è un procedimento errato. Quelli sopra riportati sono cenni di indirizzo, molto importanti perché, quanto meno, inquadrano un problema, invero poco trattato e spesso mal interpretato, se non addirittura trascurato. Quanti sono i casi di “sopraelevazioni” eseguite senza riconoscere la legittima indennità? [email protected] (per eventuali chiarimenti) L’evoluzione dell’impermeabilizzazione Un nuovo sistema per impermeabilizzare in edilizia geomm. Enrico Torrisi e Adriano Rodari L e prime impermeabilizzazioni da parte dell’uomo, per quanto è conosciuto, furono eseguite con l’impiego del bitume e pare che risalgano addirittura al medio paleolitico, ovvero a circa 42.000 anni addietro. Anticamente, infatti, il bitume era reperibile in natura nelle pozze ove affiorava il petrolio di giacimenti superficiali, ovviamente e perlopiù in medio oriente; solo col tempo, quello “a portata di mano” era finito e si è cominciato quindi a ricercarlo più in profondità. L’uomo imparò ben presto, quindi, ad utilizzare a proprio vantaggio le particolari caratteristiche di questa insolita materia nera, che fu perfino utilizzata come una medicina e spalmata sulla pelle per curarne alcune malattie, o come arma, combinato con lo zolfo nel famigerato “fuoco greco” tanto usato dai Bizantini. Ma gli usi più comuni e noti erano ovviamente altri, la presenza del bitume come legante tra un mattone e l’altro, ad esempio, caratterizza le imponenti costruzioni mesopotamiche, ma anche alcune costruzioni egizie di Tebe; costruzioni spesso magnificamente conservate e che risalgono fino a circa 6.000 anni addietro. Risultando particolarmente tenace e duraturo come adesivo, era impiegato anche per incollare a mura e palazzi decorazioni in maiolica o pietre. E qui emerge la vera e importante qualità del bitume, quella di essere il più antico materiale a disposizione dell’uomo per impermeabilizzare e sigillare: il bitume ha aiutato nei secoli ed in molti modi a controllare ed impermeabilizzare, ad esempio calatafando le imbarcazioni perché Le prime impermeabilizzazioni con la caldaia per la fusione dei pani di bitume sull’acqua galleggiassero. Ma anche trascurando specifiche categorie e specializzazioni, il bitume ha costituito un indispensabile elemento di civiltà e confort garantendo case impermeabili e asciutte; un uso estremamente importante ed oggi ancor più evoluto e diffuso che preme considerare, in conclusione, è che il bitume è stato ed è un utile elemento naturale per l’impermeabilizzazione. Il prodotto che usiamo oggi è derivato dal petrolio, ma non è diverso da quello che si utilizzava quarantamila anni fa, ricavato dalla natura ma sempre ed ugualmente dal petrolio. Catrame può indicare almeno due differenti prodotti, dall’aspetto di liquido molto denso e scuro, di composizione variabile, ma principalmente costituito da composti organici ad alto peso molecolare e basso livello di ossidazione per i quali viene effettuata la seguente distinzione: • catrame di legna viene prodotto principalmente dal legno e dalle radici Il geometra ligure - N° 2/ 2013 3/ 2013 L’evoluzione dell’impermeabilizzazione 96 • • di pino e di legni ricchi di resina per distillazione pirolitica distruttiva; la sua produzione e commercio ha dato un contributo importante nelle economie di Nord Europa e America coloniale ed il suo utilizzo principale era di preservante e calafatante per le navi lignee; il più grande utilizzatore è stata la Royal Navy. La domanda commerciale è diminuita gradualmente con l’avvento delle navi in ferro e acciaio; prodotti analoghi possono essere ottenuti anche da altre forme di materia organica come la torba. catrame minerale fa parte della categoria nei materiali bituminosi, ed è un composto che deriva dalla distillazione secca del carbone fossile, in particolare del litantrace, il più importante carbone fossile. Si presenta come un liquido denso di colore nero o bruno. Il catrame di carbone è quindi considerato come un sottoprodotto del carbon coke. Da un punto di vista chimico e fisico, il catrame è un sistema colloidale costituito da una elevata quantità di sostanza organica e da acqua, quest’ultima in percentuale variabile del 2-5%. Prodotti minerali simili derivano da idrocarburi fossili. bitume è un termine usato per i depositi naturali di petrolio “catramoso”. Manto impermeabile eseguito ancora negli anni ‘50 costituito da più strati di cartonfeltro bitumato con interposte spalmature di catrame Il geometra ligure - N° 3/ 2013 E’ noto che nel mondo dell’edilizia moderna vi sono diverse esigenze ed un numero adeguato di possibilità per rendere le superfici murarie impermeabili; le prime tecniche del passato prevedevano l’utilizzo di asfalto minerale, un vero e proprio impermeabilizzante naturale, che veniva applicato a caldo dopo essere stato fuso direttamente in cantiere a mezzo di caldaie. Per le costruzioni edilizie di nostra conoscenza all’inizio fu utilizzato l’asfalto minerale: un vero e proprio impermeabilizzante naturale che veniva applicato a caldo e fuso con apposite caldaie direttamente in cantiere. Poi venne il catrame che fu impiegato in combinazione con strati meccanicamente resistenti come cartonfeltro, juta, etc.: fino agli anni ‘30 e ‘40 le impermeabilizzazioni erano fatte sovrapponendo molteplici strati di cartonfeltro catramato con interposte spalmature di catrame. Progressivamente il catrame è stato sostituito dal bitume, quale ultimo prodotto che si ottiene dalla distillazione del petrolio, in raffineria. Il bitume non è cancerogeno (a differenza del catrame) e possiede delle caratteristiche chimico-fisiche migliori pur con alcuni limiti; se non riscaldato si presenta in forma solida con la tendenza a rammollirsi alle alte temperature e ad irrigidirsi e a rompersi con il freddo. Nel tempo si scoprì che ossidando il bitume per mezzo d’ossigeno attivo il prodotto migliorava le prestazioni fisiche, resistendo al calore fino a 70°C. La svolta fondamentale fu rappresentata dalla scoperta dell’ottima compatibilità tra bitume distillato ed il polipropilene atattico; il polipropilene (detto anche APP è un polimero plastomerico) si ottiene come sottoprodotto della lavorazione del polipropilene isotattico (il vecchio Moplen degli anni ‘50). Le prime (APP) sono state concepite con una massa bituminosa a base plastica, hanno ottime caratteristiche e possono essere impiegate per qualunque tipo di impermeabilizza- L’evoluzione dell’impermeabilizzazione zione che non richieda particolari standards di flessibilità a freddo o di allungamento a rottura (flessibilità a freddo variabile a seconda del modello da 0°C ad un massimo di -15°C; allungamento a rottura massimo pari al 50% longitudinale e al 50% trasversale). Manto impermeabile eseguito con teli di guaina bituminosa elastomerica saldata a caldo mediante fusione del bitume per incollare i lembi dei teli. 97 impermeabilizzanti costituite da bitume - polimeri, riducendo così i tempi d’applicazione ed i costi di manodopera. Negli anni ‘70 si iniziò ad utilizzare anche un altro polimero, l’SBS elastomerico che, mescolato al bitume ne incrementava notevolmente l’elasticità. L’evoluzione coinvolse anche le armature, che passarono dal semplice cartonfeltro al velovetro e, infine, al tessuto non tessuto di poliestere. Negli anni recenti vennero posti sul mercato i manti impermeabili completamente sintetici costituiti da Lega di Poliolefine (TPO o FPO), PoliVinile di Cloruro (PVC Plastificato), Etilene Propilene Diene Monomero (EPDM). I manti realizzati in Lega di Poliolefine Flessibili (FPO o TPO), sono estremamente flessibili, hanno caratteristiche di elevata resistenza meccanica, ottima durata nel tempo, compatibilità con il bitume, nessun problema causato dal contatto con polistirene o PVC rigido, assenza di plastificanti, ottima stabilità dimensionale e elevato profilo ecologico. Le seconde (SBS), sono modificate con la gomma termostatica Stirolo Butadiene Stirolo: elastomero termoplastico con struttura reticolare che si comporta, nelle normali condizioni d’impiego, come se fosse gomma vulcanizzata. Questa particolarità, conferisce al bitume: 1)ottima lavorabilità alle basse temperature (raggiunge i -25°C); 2)migliore resistenza alle sollecitazioni meccaniche; 3)migliore comportamento elastico. Unendo il polipropilene al bitume mediante agitazione meccanica a 200 - 220°C si ottiene un materiale con ottime caratteristiche tecniche di resistenza alle basse ma anche e soprattutto alle alte temperature. Si è riusciti in questo modo a produrre finalmente un materiale che comunemente oggi chiamiamo ‘guainà e cioè le membrane Fase di posa dei teli sintetici per l’impermeabilizzazione di una copertura. Vi è però un aspetto di questi sistemi che si ritiene negativo dovuto alla differenza elevata dei costi per la saldatura ed il controllo della stessa. Infatti, durante le fasi di saldatura si rende Il geometra ligure - N° 3/ 2013 L’evoluzione dell’impermeabilizzazione 98 obbligatoria una perfetta pulizia dei lembi che andranno saldati un’attenta realizzazione della presaldatura, l’accurata saldatura finale dei due lembi dei teli da unire. Un altro sistema per eseguire impermeabilizzazioni di manufatti a contatto con il terreno come platee di fondazione, diaframmi, pali, casseri a perdere, vasche di smaltimento di acque e fanghi (opere ove si manifestino infiltrazioni provenienti dal sottosuolo, impermeabilizzazioni strutture in calcestruzzo interrate da acque di falda costante o altalenante) un’ottima e duratura soluzione é l’applicazione di prodotti contenenti bentonite di sodio naturale. Con il termine bentonite si individua una famiglia di minerali argillosi le cui strutture sono basate su strati compositi. Impermeabilizzazione di una fondazione interrata eseguita con teli bentonitici. Chimicamente si preferisce fare riferimento ad uno specifico gruppo di minerali argillosi, il gruppo delle smettiti, caratterizzate da espansibilità, per assorbimento d’acqua e di molecole organiche entro gli strati strutturali, e da notevoli proprietà di scambio cationico. Il principio attivo delle bentoniti utilizzate per la produzione di barriere geosintetiche bentonitiche è la montmorillonite, un silicato idrato di alluminio e magnesio, morfologicamente costituito da ottaedri di allumina imprigionati tra due strati di silice tetraedrica. La bentonite di sodio naturale é un comIl geometra ligure - N° 3/ 2013 posto che, a contatto con l’acqua o con la sola presenza dell’umidità propria dei terreni, si idrata trasformandosi in un gel impermeabile, il quale aumentando di volume (16/18 volte quello iniziale) rende impermeabile il sito ove viene applicato. Della vasta gamma di prodotti presenti sul mercato, quelli che vengono utilizzati sono confezionati in teli contenenti bentonite sodica e sono composti da un tessuto poroso (il quale, durante le operazioni di getto, si autoaggancia in maniera indissolubile alla parete in c. a.) e da un tessuto non tessuto con interposta bentonite sodica naturale, assemblati meccanicamente con un sistema di agugliatura il quale conferisce al prodotto un’elevatissimo autoconfinamento con prestazioni di impermeabilità eccezionali. Differenze sostanziali con l’impiego di pannelli contenenti bentonite, sono da individuarsi nella migliore e più veloce posa in opera, ma soprattutto sono dovute dal fatto che, mentre il pannello una volta bagnato si lacera permettendo alla bentonite di fuoriuscire e andare a saturare gli “interstizi” esistenti fra i due getti (ricordiamo che la bentonite deve sempre essere applicata fra due elementi in cemento armato perché la sua funzione impermeabile si ottiene creando un “gel” continuo che impedisce il passaggio dell’acqua), il telo essendo finemente agugliato, permette l’espansione della bentonite ma sempre contenendola all’interno dei due fogli di tessuto non tessuto. Ultima innovazione per quanto attiene le impermeabilizzazioni, è il polimero di riferimento e a cui si indirizza l’attenzione è la Poliurea: un elastomero ottenuto mediante poliaddizione di isocianati ed ammina (bicomposizione), che viene polimerizzato con metodologie assai simili a quelle di produzione del poliuretano. La tecnologia del sistema Poliurea ha uniche ed importanti caratteristiche; la peculiarità identificativa di questo prodotto è che la composizione lo rende immediatamente reattivo e questo risulta determinante per la sua L’evoluzione dell’impermeabilizzazione applicazione in quanto viene spruzzata sulle superfici piane da impermeabilizzare e la sua immediata reattività ne facilita l’asciugatura. Particolare dell’impermeabilizzazione di una vasca interrata eseguita con poliurea bicomponente applicata a caldo con apposita pistola. Viene spesso addizionata con pigmenti ed altre sostanze che possano migliorare il grado di resistenza ad usura, abrasione ed agenti chimici, e la sua reticolazione risulta efficiente ed immediata; la sua applicabilità mediante spruzzo la rende adattabile a qualunque superficie e soprattutto la realizzazione avviene in un corpo unico, con i vantaggi facilmente intuibili (si pensi a quante volte le guaine impermeabili a fiamma presentano infiltrazioni nei giunti!). Inoltre, e non da poco, la caratteristica interessantissima è che questo “nuovo” materiale ha una capacità elastica del 400 % … ed oltre. Avete letto proprio bene: quindi niente fratture, essiccazioni e conseguenti strappi anche in presenza di strutture flettenti o in “movimento”. La particolare tecnologia di applicazione mediante vaporizzazione a caldo dei due componenti che rimangono divisi sino al momento della stesura permette di creare un manto impermeabile continuo senza giunte anche in presenza di geometrie complesse ancorandosi 99 perfettamente a tutti i supporti resi idonei a recepire il prodotto previa applicazione di un apposito primer. Il materiale mantiene invariate le sue caratteristiche fisico/meccaniche anche alla variazione delle temperature da -30 gradi a +80 gradi e lo spessore di applicazione del manto impermeabile Poliurea dovrà essere pari almeno a mm 2, o superiore, in funzione delle esigenze riscontrate. La Poliurea viene definita come prodotto a rapida reticolazione, 3-10 secondi con immediata maneggiabilità; il poliuretano può essere catalizzato sino a 15 secondi ma bisogna attendere alcuni minuti prima che possa essere maneggiato. Entrambi i sistemi sono considerati a rapida reticolazione e questa caratteristica può essere utilizzata per accelerare i tempi di produzione nell’ambito industriale, attualmente anche nell’ambito edilizio, quando si debbano rispettare norme che richiedono la carrabilità immediata. Gli impieghi possibili di impermeabilizzazioni con la Poliurea sono indicati per tettoie di capannoni industriali in lamiera, giardini pensili, superfici in calcestruzzo, la protezione e l’incapsulamento del fibrocemento, protezione dellle vecchie guaine bituminose senza asportazione dell’esistente, terrazze pavimentate, tetti in legno, strutture in ferro, pannelli coibentanti in polistirolo, impermeabilizzazioni controterra e tradizionali continue e senza giunti, orizzontali o verticali, vasche di contenimento acqua ovvero contenitori per alimenti e acqua potabile, vasche ed ambienti di decantazione, ecc. Si ringraziano per la gentile messa a disposizione della documentazione: Rossato Comm. Marco – Soc. Coop. di Nè Syntech Azychem di Mantova Il geometra ligure - N° 3/ 2013 Sicurezza nei cantieri Obblighi e procedure in ambienti inquinati o confinati geom. Pasquale Recchia I 18 aprile scorso presso la zona fiera di Bologna si è svolto un convegno organizzato da ASSO.IMPRE.DI.A., l’Associazione nazionale Imprese per la Difesa e tutela Ambientale. L’Associazione impegnata nella salvaguardia e tutela dell’ambiente riunisce imprese riconosciute a livello Nazionale che operano nel settore delle manutenzioni del verde pubblico, della riqualificazione urbana, nonché nel settore del ripristino idrogeologico ed ingegneristico naturalistico. L’evento ha consentito di approfondire temi tecnici e giuridici di grande attualità dalla bonifica dei siti inquinati sino ai ritardi dei pagamenti della pubblica Amministrazione. L’incontro è iniziato con i saluti di rito e a seguire nell’ordine sono intervenuti geologi, geometri e avvocati. L’intervento dello scrivente ha riguardato gli ambienti sospetti di inquinamento o confinati con riferimento agli obblighi e alle procedure di sicurezza, tema questo trattato anche dalla stessa Commissione Parlamentare di inchiesta con particolare riguardo alle cosiddette «MORTI BIANCHE» nella relazione finale sull’attività svolta, approvata dalla Commissione nella seduta del 15 gennaio 2013, che cita testualmente: ”…Questa disfunzione crea notevoli inconvenienti ed è spesso all’origine di molti gravi incidenti sul lavoro, anche mortali: un esempio tipico sono gli infortuni nei cosiddetti ambienti «confinati» (silos, pozzi, cisterne, ecc.), che hanno causato autentiche tragedie, di alcune delle quali si è occupata purtroppo in questi anni anche la Commissione. Il geometra ligure - N° 3/ 2013 In questi casi uno dei fattori ricorrenti alla base dell’infortunio è la mancata o incompleta informazione da parte dell’azienda principale alle persone che debbono operare nell’ambiente confinato riguardo alla presenza di sostanze tossiche o nocive (gas, vapori, ecc.) e alle relative precauzioni da adottare. Quasi sempre, le vittime sono operai (magari non adeguatamente addestrati) che lavorano per ditte appaltatrici o subappaltatrici, che non si erano coordinate bene tra loro e con il committente….” AMBIENTI CONFINATI La normativa e la documentazione di riferimento riporta diverse definizioni e individuazioni di ambiente confinato come agli articoli 66 e 121 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i., all’allegato IV, punto 3, del medesimo decreto legislativo, nessuna delle quali è comunque in grado di essere esaustiva. Questo è dovuto alle numerose tipologie, fisiche e dimensionali, che un ambiente confinato può assumere ed anche ai diversi rischi che possono manifestarsi al suo interno. Un ambiente confinato può essere descritto come uno spazio chiuso o parzialmente chiuso in cui può essere necessario accedere per lavori di manutenzione, installazione di apparecchiature, bonifica o ispezione: - non progettato per essere occupato continuativamente da lavoratori o persone; - in cui sono presenti limitazioni e impedimenti per l’accesso e l’uscita; - in cui c’è un’aerazione naturale non sufficiente o assente; Sicurezza nei cantieri - in cui possono verificarsi infortuni gravi o mortali a causa della presenza di sostanze pericolose, della carenza di ossigeno o di altri rischi. Questi rischi possono essere già presenti prima dell’accesso dei lavoratori oppure derivare dalle attività lavorative svolte nell’ambiente confinato. Alcuni spazi possono essere facilmente riconosciuti come ambienti confinati, tipo: vasche interrate, canalizzazioni, tubazioni, fogne, serbatoi, recipienti, silos, cisterne interrate e non, e simili. Altri ambienti confinati possono essere meno identificabili come: vasche fuori terra, depuratori, camere con aperture in alto, scavi profondi a sezione ristretta, stanze non ventilate o scarsamente ventilate, locali tecnici con accessi difficoltosi e spazi angusti. Esistono anche ambienti comunemente frequentati che assumono temporaneamente le caratteristiche di ambiente confinato in relazione all’attività di lavoro in essere al suo interno: attività di manutenzione all’interno di fosse o di vani corsa degli ascensori, attività in galleria, parcheggi sotterranei, metropolitane, cantine e sottotetti. VALUTAZIONE DEI RISCHI Prima di consentire l’accesso di lavoratori in un ambiente confinato è necessario valutarne i rischi al fine di determinare le misure di prevenzione e protezione che garantiscano la salute e la sicurezza dei lavoratori. Il D.Lgs. 81/08 e s.m.i., ha ribadito la necessità di effettuare la valutazione dei rischi, ponendo specifica attenzione alle attività che espongono i lavoratori a fattori di rischio per la sicurezza e la salute a causa della presenza di sostanze tossiche, asfissianti o infiammabili. In attesa della definizione di un complessivo sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi, come previsto dagli articoli 6, comma 8, lettera g), e 27 del decreto 101 legislativo, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 260 dell’8 novembre 2011 il Decreto del Presidente della Repubblica n. 177 del 14 settembre 2011 diretto a disciplinare le caratteristiche di professionalità e qualificazione delle imprese e dei lavoratori operanti in settori a particolare rischio infortunistico quali silos, cisterne, pozzi e simili. Manuale illustrato per lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati. Approvato dalla Commissione consultiva il 18 aprile 2012. A seguito della pubblicazione del Decreto del Presidente della Repubblica n. 177 del 14 settembre 2011, la Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro ha colto la necessità, al fine di fornire soluzioni tecniche, organizzative e procedurali per i lavori da realizzare nelle diverse tipologie di ambienti sospetti di inquinamento o confinati, di realizzare un manuale pratico che, come previsto dall’art.3, comma 3, del D.P.R. n.177/2011, rappresenti i contenuti di una procedura di sicurezza per lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, rivolto a quanti operano a vario titolo in tale settore e, soprattutto, a tutte quelle micro e piccole imprese che si occupano di bonifiche e/o manutenzione in ambienti confinati. Il documento è stato approvato nella seduta del 18 aprile 2012. In definitiva si può affermare che i soggetti coinvolti (DdL Committente, DdL, lavoratori, preposti, lavoratori autonomi, C.S.P., C.S.E.) hanno precisi obblighi e rivestono specifiche posizioni di garanzia sia rispetto al D.Lgs.81/08 e smi, sia a quanto, aggiuntivamente, previsto dal D.P.R. n.177/2011. Il geometra ligure - N° 3/ 2013 102 Riferimento siti internet: http://www.studiorecchia.it h t t p : / / w w w. l a v o r o . g o v. i t / L a v o r o / SicurezzaLavoro http://www.assoimpredia.com http://www.aipin.it/ Riferimenti normativi e manuali: - Circolare del Ministero del Lavoro n. 42 del 09/12/2010. Sicurezza nei cantieri - Circolare del Ministero del Lavoro n. 13 del 19/04/2011. - Articoli 66 e 121 all’allegato IV, punto 3 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i. - D.P.R. n.177/2011 e s.m.i. - Manuale illustrato per lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, approvato dalla Commissione consultiva il 18 aprile 2012. Immagini e moduli di autorizzazione per l’ingresso in ambienti confinati tratti dal Manuale illustrato per lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, approvato dalla Commissione consultiva il 18 aprile 2012 reperibili sul sito http://www.lavoro.gov.it/Lavoro/SicurezzaLavoro Il geometra ligure - N° 3/ 2013 Sicurezza nei cantieri 103 Il geometra ligure - N° 3/ 2013 104 Il geometra ligure - N° 3/ 2013 Sicurezza nei cantieri Parliamo un pò di Indennità di maternità Come viene calcolata e come fare per ottenerla Consulta Femminile geom. Liliana Olcese G li artt. 31 e 37 della Costituzione affermano che alla madre lavoratrice ed al bambino debba essere assicurata un’adeguata protezione art. 31 (…..Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo) art. 37 (…La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione..). Sulla base di quanto sancito dagli articoli sopramenzionati si sono delineate nel tempo le diverse fattispecie da tutelare (legge 30 dicembre 1971 n. 1204 tutela della lavoratrice madre), (legge 29 dicembre 1987 n. 548 indennità di maternità delle lavoratrici autonome) fino ad arrivare alla legge n. 379 del 1990, la quale stabilisce il diritto delle libere professioniste ad una indennità in caso di maternità, di adozione, di affidamento preadottivo e di aborto. Le leggi 548/1987 e 379/1990 prevedono entrambe, rispettivamente per le lavoratrici autonome e per le libere professioniste, un’indennità per il periodo di maternità (comprendente i due mesi precedenti la data presunta del parto ed i tre mesi successivi alla nascita del bambino) o in caso di adozione, affidamento pre-adottivo, di aborto spontaneo o terapeutico. Nessuna delle leggi indicate obbliga le lavoratrici autonome e le libere professioniste ad astenersi da ogni attività lavorativa a tutela della propria salute e di quella del bambino ma si limitano a prevedere un’indennità per i periodi di gravidanza e dopo parto. Le disposizioni contenute nella L. n.379/1990 sono state integralmente trasferite nel T.U. in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità (D. Lgs. n. 151/2001) successivamente integrate e riformate nella L. n.289/2003. Viene così introdotto un massimale all’importo dell’indennità di maternità erogabile a favore della professionista fissando l’evento parto quale momento temporale rilevante per l’individuazione del reddito ed è stato meglio precisato il reddito da prendere a base per il calcolo con il riferimento specifico al reddito da lavoro autonomo risultante dalla relativa dichiarazione fiscale. Il geometra ligure - N° 3/ 2013 106 Il contributo riconosciuto a favore delle libere professioniste è quantificato nella misura dei 5/12 dell’ 80% del reddito professionale dichiarato nel secondo anno antecedente alla data del parto (o alla data dell’aborto, successivo al sesto mese, o alla data dell’ingresso del bambino nel nucleo familiare in caso di affidamento o adozione). L’indennità di maternità in quanto sostitutiva del reddito professionale è sottoposta alla ritenuta d’acconto del 20% e costituisce base di calcolo dei contributi previdenziali dovuti alla Cassa. L’indennità viene concessa a condizione che venga presentata la domanda, a partire dal sesto mese della gravidanza ed entro il termine di 180 giorni dal parto, indipendentemente dall’effettiva astensione dall’attività lavorativa. Nel caso di aborto spontaneo o terapeutico intervenuto tra l’inizio del quarto mese e la fine del sesto mese della gravidanza, l’indennità spetta nella misura di 1/5 mentre spetta in misura intera se l’interruzione di gravidanza è avvenuta dopo il compimento del sesto mese. L’indennità erogata non può essere inferiore a cinque mensilità di retribuzione calcolata nella misura pari all’80% del salario minimo giornaliero stabilito dall’art.1 del D.L. 29 luglio 1981, n.402 nella misura risultante, per la qualifica di impiegato, dalla tabella A e dai successivi decreti ministeriali di cui al secondo comma del medesimo articolo, né superiore a cinque volte l’importo minimo come sopra individuato. L’importo non può essere comunque superiore a cinque volte l’importo minimo stabilito. Il contributo, come sopra sottolineato, spetta anche in favore delle professioniste che adottino o prendano in affidamento il bambino a condizione che quest’ultimo non abbia compiuto i 6 anni d’età (in caso di adozione internazionale, tuttavia, la Corte Costituzionale, con sentenza n. 371/2003, ha dichiarato che il vincolo dell’età anagrafica ai fini della corresponsione dell’indennità non opera). Alla copertura degli oneri, si provvede con un contributo annuo a carico di ogni iscritto a casse di previdenza e assistenza per i libeIl geometra ligure - N° 3/ 2013 Indennità di maternità ri professionisti e con un contributo statale (cfr. gli artt. 78 e 83 del D.Lgs. n.151/2001). La modifica sulla definizione di reddito da considerare a base per il calcolo dell’indennità risolve i dubbi interpretativi in merito alla possibilità di prendere in considerazione redditi diversi da quelli denunciati fiscalmente come redditi da lavoro autonomo. In particolare, con le sentenze n.15222/2000, 19130/2003 e 1102/2005, la Suprema Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, aveva espresso il principio secondo cui la determinazione dell’indennità di maternità spettante alle libere professioniste (che, a norma dell’art. 1, comma 2, della legge n. 379 del 1990, era basato sul riferimento al reddito percepito e denunciato ai fini fiscali dalla libera professionista nel secondo anno precedente a quello della domanda) trovava applicazione a prescindere dalla forma di attività professionale facendo rientrare nel calcolo anche redditi da attività mista professionale e di impresa. La sentenza n.12260/2005 della Suprema Corte di Cassazione Sezione Lavoro, in base alle revisioni apportate dalla L. n.289/2003, ha integralmente modificato l’orientamento di cui sopra, chiarendo a che, ai fini dell’indennità di maternità spettante alle libere professioniste, va preso in esame soltanto il reddito professionale denunciato ai fini fiscali. Altra questione sottoposta analizzata dalla Suprema Corte di Cassazione è stata quella relativa alle modalità di liquidazione dell’indennità nel caso in cui il periodo coperto da tutela si collocassero parzialmente in un periodo in cui la professionista non risultasse iscritta all’ente previdenziale. In questo caso la Suprema Corte, con sentenza n. 4814/2001, ha stabilito che il computo dell’indennità potesse essere effettuato frazionandola in rapporto al periodo di copertura assicurativa, precisando, altresì, che il momento tutelato dalla disciplina della maternità non è l’evento “parto” ma la maternità nel suo complesso compreso il periodo di puerperio. La disciplina della maternità è stata fatta oggetto di specifica attenzione anche da Indennità di maternità 107 parte della Corte Costituzionale che ha espanso ampiamente l’ambito della tutela. In primo luogo la Corte Costituzionale, con sentenza n. 3 del 1998, ha dichiarato infondati i dubbi di legittimità costituzionale sollevati con riferimento agli artt.3, 32 e 37 della Costituzione dell’art. 1 L. n.379/1990, nella parte in cui non prevedeva l’obbligo per la libera professionista di astenersi dall’attività professionale nel periodo di copertura. La Corte ha, invece, osservato che la funzione materna cui è ispirata la normativa di tutela della maternità: “può avvenire lasciando che la lavoratrice svolga la funzione familiare conciliandola con la contemporanea cura degli interessi professionali non confliggenti col felice avvio della nuova vita umana”. Con un successivo intervento, sentenza n. 371/2003, la Corte Costituzionale ha esteso la tutela, in caso di adozione internazionale, anche laddove, in contrasto con quanto disposto dall’art.72 del D.Lgs. n.151/2001, il bambino abbia superato il limite dei sei anni d’età. LA PROCEDURA SI ATTIVA: ACCEDENDO AL SITO CASSA ITALIANA PREVIDENZA E ASSISTENZA GEOMETRI ACCEDERE ALLA MODULISTICA RICERCA MODULI A pag. 2 SCARICARE Domanda di indennità di Maternità Alla stessa allegare: Certificato medico attestante la data di inizio della gravidanza e quello presunto del parto rilasciato in data non antecedente al sesto mese di gravidanza in sostituzione certificato di nascita. Fotocopia documento di identità in corso di validità. Alcuni si immergono nei piaceri e, abituatisi, non ne possono più fare a meno e sono davvero infelici perché arrivano al punto che per loro il superfluo diventa necessario. Lucio Anneo Seneca Il geometra ligure - N° 3/ 2013 Pericle Discorso agli Ateniesi, 461 a.C. « Q ui ad Atene noi facciamo così. Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia. Qui ad Atene noi facciamo così. Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento. Qui ad Atene noi facciamo così. La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo. Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private. Qui ad Atene noi facciamo così. Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa. E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso. Qui ad Atene noi facciamo così. Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore. Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero. Qui ad Atene noi facciamo così.» Il geometra ligure - N° 3/ 2013 Strutture geom. Mauro Macellari L’ umanità in generale, i popoli e la civiltà non possono essere dissociati dall’ambiente. Ne consegue che uno stile di costruzione non può che essere legato all’ambiente naturale, sociale, tecnologico ed economico nel quale nasce e si sviluppa. In Europa nei secoli le foreste sono state fonti inderogabili di materie prime: >combustibile<-->materiali da costruzione<->nutrimento per le genti e gli animali<->prodotti farmaceutici<-->rifugio e protezione militare<-->nonché regolatrici climatiche ed idrogeologiche. Con lo sfruttamento civile, militare e per costruzioni imponenti - venne a crearsi una penuria di legname di pregio e di grosse dimensioni dovuta al non compensabile differenziale tra consumo e crescita e di conseguenza furono adottate nei vari regni europei misure “ecologiche” di protezione. Le costruzioni “monumentali” in genere fagocitavano grandi quantità di materiali lapidei e in particolare di legname scelto e con “il protezionismo delle foreste” si evidenziarono difficoltà a cui fece riscontro l’ingegnosità. L’insieme si rivelò man mano sempre più estremamente troppo costoso. Poichè la necessità aguzza l’ingegno, considerato che le necessità erano in sintesi: - limitazione dei costi; - protezione delle fonti di sussistenza (boschi e foreste); - far fronte a esigenze di prestigio, socio culturali e mistico religiose; si svilupparono nuove tecniche costruttive, favorite anche dagli scambi con i paesi arabi all’avanguardia per tecnologie. I progettisti architetti - maestri e o “geometri ante litteram” - come da sempre - erano chiamati a conciliare qualità, prestigio, bellezza ed economia. Si trattava di realizzare costruzioni elevate di grandi luci, con vuoti che superassero i pieni, usando elementi di piccole dimensioni sia di legno che di pietra. Base di questa idea è l’arco a sesto acuto - già noto nei tempi - che meglio incanala le forze verso il basso e l’arco rampante a corollario a cui è affidato il contrasto e la discesa a terra della forza componente. Semplificando pare quindi da ritenersi l’arco a sesto acuto la base del gotico. Il romanico con bucature esterne più limitate si è sviluppato nei paesi latini dove la luce “abbonda”; nei paesi nordici per accedere alla minor luce è nato il gotico. Occorreva trovare soluzioni costruttive meno dispendiose. Nel Medioevo ad esse fece da volano la fede e la mistica. L’architettura è la conseguenza prima e necessaria per soddisfare esigenze di vita. L’Architettura - poi-gotica - si espresse in particolare nella costruzione di grandi chiese, chiamate forse impropriamente “cattedrali”. Il geometra ligure - N° 3/ 2013 Il triangolo geom. Mauro Macellari L a figura geometrica più diffusa è certamente il triangolo, si consideri che tutte le figure piane e non, con la sola eccezione di quelle imperfette caratterizzate da linee curve, li contengono e sono tutte e per intero scomponibili triangoli. Al triangolo si rifanno anche la tecnica, l’economia e non ultimo una certa fantasia. La tecnica ci richiama al triangolo del fuoco che, se privato di un lato, porta all’estinzione dello stesso. L’economia richiama anch’essa il triangolo natura, capitale e lavoro che, se privato di un lato, porta parimenti all’inesistenza dell’economia intesa in senso moderno. Altro triangolo economico e’: capitale rischio - utile. Per “babbiare” infine il triangolo LUI LEI E L’ALTRO FORMAZIONE CONTINUA OBBLIGATORIA Centro di riferimento per la Formazione continua del Collegio Provinciale GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI DI GENOVA Viale Brigata Bisagno 8/2 – 16129 Genova Organizzato e gestito dall’ Associazione Geometri di Genova IBAN IT25 S034 4001 4000 0000 0145 000 Per conoscere i corsi ed i seminari in programma consultate il sito: www.associazionegeometri-ge.it cliccando su “formazione” o sul sito: www.collegio.geometri.ge.it cliccando “formazione continua” e poi “assogeo” La segreteria è aperta al pubblico nei giorni di mercoledì e venerdì ore 9,00÷12,30 e risponde telefonicamente al numero 393.9036079 (dal lunedì al venerdì dalle 11,00 alle 12,00) o scrivere a: [email protected] Il geometra ligure - N° 3/ 2013 Per contattare i direttori chiamare il numero 393.9034346 (orario d’ufficio). Progetto Campo Topografico Genova geom. Fabio Crovetto I l progetto di creare un “campo prova permanente per la verifica della taratura della strumentazione topografica” nasce dalla collaborazione tra il Collegio dei Geometri di Genova, il Laboratorio di Geodesia Geomatica e Gis del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Genova” e Gter srl una spin-off della stessa università. Esso prevede la creazione di una struttura fisica aperta ai colleghi topografi genovesi e non che permetta di verificare l’efficienza della propria strumentazione topografica. Recentemente il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati con il progetto “Standard di qualità ai fini della qualificazione professionale della categoria dei geometri”, in collaborazione con U.N.I. ( Ente Nazionale Italiano di Unificazione), ha approvato 48 specifiche dedicate alle attività professionali più ricorrenti svolte nei settori applicativi afferenti tre macro aree: - edilizia e urbanistica - estimo e attività peritale - geomatica e attività catastale Nell’area “geomatica e attività catastale” Schema planimetrico del campo prova nel capitolo 6.2 conoscenze e abilità specifiche è previsto che il geometra debba conoscere e saper utilizzare la strumentazione appropriata e avere la capacità di verificare la taratura degli strumenti. Il progetto, unico in Italia per quanto a nostra conoscenza, è quindi di estrema attualità e potrà ottenere un ottimo riscontro da parte dei professionisti e della comunità topografica che lo potranno utilizzare facilmente. La gestione delle misure verrà resa quasi del tutto automatica e gestita da un’interfaccia web che, parte integrante del sito web del progetto, consentirà l’inserimento dei dati rilevati e lo sviluppo dei calcoli di verifica in maniera veloce e produttiva. Il geometra ligure - N° 3/ 2013 112 La verifica della taratura della strumentazione topografica è regolata dalla normativa ISO 17123 divisa in vari capitoli: parte 1 Teoria parte 2 Livelli parte 3 Teodoliti parte 4 Elettro-distanziometri ( EDM ) parte 5 Stazioni totali parte 6 Laser rotanti parte 7 Strumenti di messa a piombo ottici parte 8 Strumentazione GNSS in rete RTK Per la realizzazione del campo prova saranno analizzate le parti 2 Livelli, 5 Stazioni totali e 8 Strumentazione GNSS in rete RTK. La norma prevede una serie di misurazioni da effettuarsi secondo un preciso protocollo, ed una elaborazione dei dati i cui risultati determineranno la precisione dello strumento. Questo tipo di verifica non vuole sostituire i controlli specifici di laboratorio, certamente più rigorosi e meno influenzati da agenti atmosferici, ma vuole essere solamente un metodo normato di auto verifica della propria strumentazione che ogni tecnico può effettuare in ogni momento. I risultati ottenuti potranno essere confrontati con le tolleranze dichiarate dalle case costruttrici nei manuali relativi ad ogni strumento. In caso di risultati differenti dalle aspettative i colleghi potranno decidere di rivolgersi ai laboratori di manutenzione delle case costruttrici per le eventuali rettifiche. La creazione del campo prova dal punto di vista pratico prevede una parte software via web che elabori i dati di campagna secondo la procedura descritta nelle norme ISO e rediga un report sulle operazioni eseguite ed i risultati ottenuti e una parte fisica che consiste nel posizionamento di due pilastrini in cemento dotati di piastre per il fissaggio delle stazioni totali, circa 7/8 mini prismi da monitoraggio da posizionare permanentemente, circa 10 borchie da livellazione e tre vitoni da murare per il posizionamento delle antenne gps. Alcune prove prevedono il confronto con misure di riferimento che dovremmo fare Il geometra ligure - N° 3/ 2013 Progetto Campo Topografico Genova attraverso l’utilizzo delle strumentazioni più sofisticate e di diverse aziende produttrici. Dopo l’analisi dei requisiti che doveva garantire il campo prova per soddisfare le esigenze dettate dalla normativa ISO 17123 è stato necessario indagare vari siti tra i quali è stata scelta un’area sita a monte dell’abitato di Bolzaneto nei pressi del casello autostradale. Il sito prescelto presenta ampi spazi orizzontali , un capannone sufficientemente alto da permettere la verifica degli angoli orizzontali e verticali e una buona visibilità per l’utilizzo della strumentazione gnss. Per la necessità di coprire parte dei costi di realizzazione abbiamo provveduto a contattare le aziende costruttrici di strumentazione topografica che interverranno con sponsorizzazioni per la fornitura dei materiali topografici e la realizzazione delle misure di riferimento. Una volta che il campo prova sarà operativo si apriranno inoltre molte opportunità di studio e di crescita culturale sia per noi che per le collaborazioni che abbiamo con gli istituti tecnici. Si potrebbe verificare per esempio l’importanza della scelta di un tipo di strumento a seconda dello scopo che ci proponiamo, verificare l’eventuale degrado delle prestazioni della strumentazione in relazione al loro utilizzo nel tempo, inoltre verificare - prima e dopo un rilievo - le prestazioni dello strumento allegando ai nostri elaborati anche il report sulle precisioni con le quali si è lavorato. Come Collegio dei Geometri attraverso la Commissione Catasto e Topografia potremmo avviare un progetto di studio importate e lasciare un segno del nostro impegno. Attualmente lo stato di avanzamento del progetto è alla fase burocratica con le richieste delle autorizzazioni agli enti interessati. L’ing. Daniele La Iacona ha effettuato la sua tesi di Laurea triennale in Ingegneria Civile e Ambientale sulla progettazione del campo prova analizzando le procedure di misurazione ed i calcoli richiesti dalla normativa ISO. Reati ambientali Massime giurisprudenziali del TRIBUNALE DI GENOVA a cura dell’Avv. Emanuele Olcese 1) G.I.P. GENOVA 6 ottobre 2012. Art. 44 D.P.R. 380/01. Art. 181 comma 1 D.Lgs. 42/04. Violazione edilizia - Violazione paesaggistica - Opere di ripristino a protezione dei fabbricati - Somma urgenza – Insussistenza. Non sussiste la violazione edilizia di cui all’art. 44 D.P.R. 380/01 e la violazione paesaggistica di cui all’art. 181 comma 1 D.Lgs. 42/04 allorquando si tratti di opere di ripristino di una barriera frangiflutti a protezione degli edifici esistenti e sussiste alla luce della consulenza tecnica e delle precedenti comunicazioni al Comune, la somma urgenza per ovviare ai pericoli di incolumità pubblica. (Nel caso di specie il G.I.P. ha accolto la richiesta di archiviazione del P.M. che, esaminata la documentazione prodotta dalla difesa, ha concluso come nella maniera riportata). 2) TRIBUNALE DI GENOVA Sent. n. 5467 del 18 febbraio 2012. Art. 181 comma 1 bis ed Art. 44 lett. c) D.P.R. 380/2001. Violazione paesaggistica – Impatto paesaggistico non apprezzabile – Insussistenza. Non sussiste la violazione paesaggistica di cui all’art. 181 comma 1 bis allorquando si tratti di un non apprezzabile impatto ambientale e paesaggistico, venendo meno in questo caso il principio di offensività del reato. (Nel caso di specie si trattava di un’aiuola di circa 4 metri e alta al massimo 70 cm, già oggetto di sanatoria edilizia che valeva a sanare il reato urbanistico. Il Giudice ha aderito all’orientamento, peraltro minoritario, ritenendo insussistente il reato paesaggistico trattandosi di una manufatto di minime dimensioni, peraltro chiuso alla vista dei terzi da un’altra recinzione. Il Tribunale ha accolto la linea difensiva anche alla luce del parere paesaggistico rilasciato nella sanatoria il quale espressamente definisce l’intervento di cui trattasi “tale da non compromettere gli equilibri ambientali della zona interessata in quanto la soluzione progettuale proposta ne definisce adeguatamente le caratteristiche tipologiche–compositive sia in relazio- Il geometra ligure - N° 3/ 2013 Reati ambientali 114 ne alle situazioni esistenti nell’immediato contorno che in rapporto ai valori d’insieme del quadro paesaggistico nel quale l’intervento si colloca”). 3) TRIBUNALE DI GENOVA Sent. n. 1148/12. Art. 181 - comma 1 bis D.Lgs. 42/04 - D.L. 216/11 art. 45. Violazione paesaggistica – Sanatoria ambientale – Estinzione del reato. Alla luce dell’art. 45 D.L. 216/11 è sanabile un intervento di asportazione di terreno, demolizione di un muro in pietra ed apposizione di una recinzione per intervenuta declaratoria di conformità paesaggistica. (Nel caso di specie la difesa si è avvalsa del Decreto Legge indicato che rendeva sanabili gli interventi effettuati in violazione dell’art. 181 comma 1 bis che non determinassero aumenti di volume o di superficie. Attualmente tale soluzione è impraticabile perché il Decreto Legge non è stato convertito, da ciò ne consegue che le violazioni di cui all’art. 181 comma 1 bis D.Lgs. 42/04 - laddove sussista un decreto ministeriale che sancisca il sito di particolare valore paesaggistico – non sono sanabili). La teoria è quando si sa tutto ma non funziona niente. La pratica è quando funziona tutto ma non si sa il perché. In ogni caso si finisce sempre con il coniugare la teoria con la pratica: non funziona niente e non si sa il perché. Albert Einstein Il geometra ligure - N° 3/ 2013 Cultura Ligure Sala dell’Autunno e della Loggia delle Rovine D opo diversi anni di lavoro, preceduti da un cantiere propedeutico di sei mesi condotto congiuntamente dall’Istituto Centrale del Restauro e dal Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, tornano a splendere gli affreschi di Domenico e Paolo Gerolamo Piola della Sala dell’Autunno e della Loggia delle Rovine di Palazzo Rosso. L’intervento di restauro vero e proprio è stato condotto dalla ditta Doneux e soci s.c.r.l. e interamente finanziato dalla Compagnia di San Paolo, che da più di quindici anni sostiene l’onere degli interventi conservativi effettuati nella grande dimora che fu della famiglia Brignole-Sale. Il problema principale da affrontare era quello dell’affioramento di sali sulle superfici affrescate che, cristallizzandosi per il fenomeno dell’efflorescenza, indebolivano la pellicola pittorica facilitandone la caduta, così che se il fenomeno non fosse stato contrastato per tempo, avrebbe provocato un danno irreversibile agli affreschi di quello che è considerato il più importante ciclo pittorico genovese dell’età barocca per via della compresenza di nomi di grandi artisti come Domenico Piola e Gregorio De Ferrari. Le efflorescenze saline sono per altro dovute a drammatiche vicende storiche di settant’anni fa, quando, durante la Seconda guerra mondiale, lo spegnimento delle fiamme provocate dagli spezzoni incendiari e dalle bombe sganciate sulla città avvenne utilizzando un acquedotto alimentato da acqua di mare. Nell’occasione, nella Sala dell’Autunno, sono state recuperate anche parti affrescate nel tardo Seicento, in parallelo agli interventi sulla volta, dal quadraturista bolognese Antonio Haffner, tra cui una “divertente” porta a trompe-l’oeil, mentre nella Loggia delle Rovine sono tornati pienamente godibili tutti i dettagli che simulano appunto la decadenza di un aulico edificio dove è simulato che la dea Diana vada a visitare l’amato Endimione. Con l’impegno continuativo della Direzione dei Musei di Strada Nuova e sotto il costruttivo controllo della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria e della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Liguria, oltre agli affreschi sono stati altresì restaurati tutti i dipinti e gli arredi della Sala dell’Autunno, e, con la consulenza dello Studio Tortelli e Frassoni e quella di Eugenio Labate è stato ammodernato, pur mantenendo intatte le “scocche” delle lampade progettate da Franco Albini, l’apparato illuminotecnico al fine di garantire, attraverso le nuove tecnologie, maggior efficacia e minori consumi. Ancora una volta il determinante sostegno finanziario della Compagnia di San Paolo, vero e proprio partner istituzionale nel recupero di Palazzo Rosso, ha permesso di raggiungere un risultato di altissimo profilo che si intende confermare prossimamente con il restauro delle altre sale della stagioni. Il geometra ligure - N° 3/ 2013 116 Sala dell´Autunno e della Loggia delle Rovine Dalle cassettiere al tavolo… multimediale Grazie a un finanziamento regionale (L.R. 33/2006, bando 6/2010), il Centro DocSAI può oggi offrire nuovi strumenti per conoscere il ricco e variegato materiale conservato presso le sue strutture: le collezioni cartografica e topografica, l’archivio fotografico e la biblioteca di storia dell’arte. Un nuovo prodotto multimediale, con il quale è possibile organizzare il ricco patrimonio iconografico per temi, soggetti, epoche, rende possibile compiere dei piccoli “viaggi” nella città di Genova, dal rinascimento all’Ottocento, in maniera facile e amichevole, ma avendo nel contempo a disposizione informazioni complete e rigorose. La prima occasione di incontro con questa nuova modalità di approccio ai documenti è da oggi in Palazzo Rosso, nella nuova sala multimediale, a ingresso libero, dove un tavolo multi touch offre al pubblico la possibilità di immergersi in aspetti perduti o poco conosciuti della città col solo tocco delle mani. Ma molti percorsi potranno essere proiettati, su richiesta, in sedi esterne, innanzitutto nelle scuole; e una versione degli stessi contenuti sarà presto riversata su web, sul sito www. museidigenova.it. Ecco le prime proposte: Percorsi nella Genova rinascimentale: Omaggio a Galeazzo Alessi a cinquecento anni dalla nascita I principali monumenti eseguiti durante la permanenza genovese del grande architetto perugino sono presentati con brevi schede descrittive e una serie di disegni, acquerelli, fotografie storiche tratti dalle collezioni del Centro DocSAI , che li raffigurano in vari momenti della loro storia urbana: la Basilica di Carignano, Porta Siberia, Villa Cambiaso e Palazzo Sauli. Di quest’ultimo, in particolare, è possibile ricostruire la dimensione monumentale oggi completamente perduta. Pietro Paolo Rubens, I palazzi di Genova La biblioteca di Storia dell’Arte del Centro conserva l’edizione originale del Libro che Rubens pubblicò nel 1622 con i rilievi dei più prestigiosi palazzi genovesi. La scansione ad alta definizione del volume è proposta integralmente, con testi di introduzione e didascalie, rendendo il prezioso volume, difficilmente consultabile nella sua edizione originale, alla portata di tutti. Il geometra ligure - N° 3/ 2013 117 Sala dell´Autunno e della Loggia delle Rovine Strada Nuova, quartiere rinascimentale Ogni edificio è presentato con schede di approfondimento e fotografie di interni e di particolari decorativi, permettendo dunque anche una visita virtuale a palazzi abitualmente chiusi al pubblico. Percorsi nella Genova ottocentesca: Una veduta a 360° Il Panorama di Genova dalla Loggia di levante del Palazzo del Principe di Nicolas Marie Joseph Chapuy (Parigi 1790 – 1858), litografia colorata ascrivibile alla prima metà dell’Ottocento e conservata nella Collezione topografica del Centro DocSAI, riprodotta ad altissima definizione, costituisce il punto di partenza per la consultazione suggestiva, immediata e didascalica di materiale grafico, pittorico e fotografico di alcuni snodi della città ottocentesca, modificati negli anni successivi, fino ad essere oggi irriconoscibili. Gli approfondimenti proposti in questa sezione sono dedicati a: Lanterna, colle di San Benigno, chiese di San Michele, San Tomaso e San Teodoro, Molo Vecchio, Ripa Maris, Palazzo del Principe, il Castelletto, Arsenale e Darsena. La città disegnata da Luigi Garibbo Una scelta di opere del vedutista genovese cui il CentroDocSAi ha dedicato una mostra monografica nel 2011, consegna al visitatore una serie piacevole e inconsueta di immagini della città nell’Ottocento, di grande interesse artistico e topografico, accompagnati da schede didattiche. Il geometra ligure - N° 3/ 2013 Legislazione Ministero della giustizia • DECRETO 8 febbraio 2013, n. 34 Regolamento in materia di società per l’esercizio di attività professionali regolamentate nel sistema ordinistico, ai sensi dell’articolo 10, comma 10, della legge 12 novembre 2011, n. 183. IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA di concerto con IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO Visto l’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400; Visto l’articolo 10 della legge 12 novembre 2011, n. 183, recante: «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato», ed in particolare il comma 10, che rimette al Ministro della Giustizia, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, l’adozione di regolamento allo scopo di disciplinare le materie di cui ai commi 4, lettera c), 6 e 7 dello stesso articolo10; Visto l’articolo 3, comma 5, del decreto-legge 13 agosto 2011, n.138, convertito, con modificazioni, dall’articolo 1, comma 1, della legge 14 settembre 2011, n. 148, recante: «Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo»; Visto il decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 96, recante: «Attuazione della direttiva 95/5/CE volta a facilitare l’esercizio permanente della professione di avvocato in uno Stato membro diverso da quello in cui è stata acquisita la qualifica professionale»; Visto l’articolo 31 della legge 24 novembre 2000, n. 340, recante: «Disposizioni per la delegificazione di norme e per la semplificazione di procedimenti amministrativi»; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 7 dicembre 1995, n. 581, recante: «Regolamento di attuazione dell’articolo 8 della legge 29 dicembre 1993, n. 580, in materia di istituzione del registro delle imprese di cui all’articolo 2188 del codice civile»; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 14 dicembre 1999, n. 558, «Regolamento recante norme per la semplificazione della disciplina in materia di registro delle imprese, nonchè per la semplificazione dei procedimenti relativi alla denuncia di inizio di attività e per la domanda di iscrizione all’albo delle imprese artigiane o al registro delle imprese per particolari categorie di attività soggette alla verifica di determinati requisiti tecnici»; Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla sezione consultiva per gli atti normativi nell’adunanza del 7 giugno 2012; Vista la comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri in data 4 febbraio 2013 prot. n. 679; Il geometra ligure - N° 3/ 2013 Legislazione 119 Adotta il seguente regolamento: Capo I Disposizioni generali Art. 1 Definizioni 1. Ai fini del presente regolamento, si intende per a) «società tra professionisti» o «società professionale»: la società, costituita secondo i modelli societari regolati dai titoli V e VI del libro V del codice civile e alle condizioni previste dall’articolo 10, commi da 3 a 11, della legge 12 novembre 2011, n.183, avente ad oggetto l’esercizio di una o più attività professionali per le quali sia prevista l’iscrizione in appositi albi o elenchi regolamentati nel sistema ordinistico; b) «società multidisciplinare»: la società tra professionisti costituita per l’esercizio di più attività professionali ai sensi dell’articolo 10, comma 8, della legge 12 novembre 2011, n. 183. Art. 2 Ambito di applicazione 1. Le disposizioni del presente regolamento si applicano alle società per l’esercizio di attività professionali regolamentate nel sistema ordinistico, la cui costituzione è consentita ai sensi dell’articolo 10, commi da 3 a 11, della legge 12 novembre 2011, n.183. 2. Per le associazioni professionali e le società tra professionisti costituite secondo modelli vigenti alla data di entrata in vigore della legge di cui al comma 1 resta ferma l’applicazione dell’articolo 10, comma 9, della medesima legge. Capo II Conferimento ed esecuzione dell’incarico professionale Art. 3 Conferimento dell’incarico 1. Al fine di garantire che tutte le prestazioni siano eseguite da soci in possesso dei requisiti richiesti per l’esercizio della professione svolta in forma societaria, sono imposti alla società obblighi di informazione del cliente secondo quanto previsto dal presente capo. Art. 4 Obblighi di informazione 1. La società professionale, al momento del primo contatto con il cliente, gli deve fornire, anche tramite il socio professionista, le seguenti informazioni: Il geometra ligure - N° 3/ 2013 Legislazione 120 a) sul diritto del cliente di chiedere che l’esecuzione dell’incarico conferito alla società sia affidata ad uno o più professionisti da lui scelti; b) sulla possibilità che l’incarico professionale conferito alla società sia eseguito da ciascun socio in possesso dei requisiti per l’esercizio dell’attività professionale; c) sulla esistenza di situazioni di conflitto d’interesse tra cliente e società, che siano anche determinate dalla presenza di soci con finalità d’investimento. 2. Al fine di consentire la scelta prevista al comma 1, lettera a), la società professionale deve consegnare al cliente l’elenco scritto dei singoli soci professionisti, con l’indicazione dei titoli o delle qualifiche professionali di ciascuno di essi, nonchè l’elenco dei soci con finalità d’investimento. 3. La prova dell’adempimento degli obblighi di informazione prescritti dai commi 1 e 2 ed il nominativo del professionista o dei professionisti eventualmente indicati dal cliente devono risultare da atto scritto. Art. 5 Esecuzione dell’incarico 1. Nell’esecuzione dell’incarico ricevuto, il socio professionista può avvalersi, sotto la propria direzione e responsabilità, della collaborazione di ausiliari e, solo in relazione a particolari attività, caratterizzate da sopravvenute esigenze non prevedibili, può avvalersi di sostituti. In ogni caso i nominativi dei sostituti e degli ausiliari sono comunicati al cliente ai sensi dell’articolo 4, commi 2 e 3. 2. È fatta salva la facoltà del cliente di comunicare per iscritto il proprio dissenso, entro tre giorni dalla comunicazione del comma 1. Capo III Partecipazione alla società tra professionisti Art. 6 Incompatibilità 1. L’incompatibilità di cui all’articolo 10, comma 6, della legge 12 novembre 2011, n. 183, sulla partecipazione del socio a più società professionali si determina anche nel caso della società multidisciplinare e si applica per tutta la durata della iscrizione della società all’ordine di appartenenza. 2. L’incompatibilità di cui al comma 1 viene meno alla data in cui il recesso del socio, l’esclusione dello stesso, ovvero ilt rasferimento dell’intera partecipazione alla società tra professionisti producono i loro effetti per quanto riguarda il rapporto sociale. 3. Il socio per finalità d’investimento può far parte di una società professionale solo quando: a) sia in possesso dei requisiti di onorabilità previsti per l’iscrizione all’albo professionale cui la società è iscritta ai sensi dell’articolo 8 del presente regolamento; b) non abbia riportato condanne definitive per una pena pari o superiore a due anni di reclusione per la commissione di un reato non colposo e salvo che non sia intervenuta riabilitazione; c) non sia stato cancellato da un albo professionale per motivi disciplinari. 4. Costituisce requisito di onorabilità ai sensi del comma 3 la mancata applicazione, anche Il geometra ligure - N° 3/ 2013 Legislazione 121 in primo grado, di misure di prevenzione personali o reali. 5. Le incompatibilità previste dai commi 3 e 4 si applicano anche ai legali rappresentanti e agli amministratori delle società, le quali rivestono la qualità di socio per finalità d’investimento di una società professionale. 6. Il mancato rilievo o la mancata rimozione di una situazione di incompatibilità, desumibile anche dalle risultanze dell’iscrizione all’albo o al registro tenuto presso l’ordine o il collegio professionale secondo le disposizioni del capo IV, integrano illecito disciplinare per la società tra professionisti e per il singolo professionista. Art. 7 Iscrizione nel registro delle imprese 1. Con funzione di certificazione anagrafica e di pubblicità notizia ai fini della verifica dell’incompatibilità di cui all’articolo 6, la società tra professionisti è iscritta nella sezione speciale istituita ai sensi dell’articolo 16, comma 2, secondo periodo, del decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 96. 2. La certificazione relativa all’iscrizione nella sezione speciale di cui al comma 1 riporta la specificazione della qualifica di società tra professionisti. 3. L’iscrizione è eseguita secondo le modalità di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 dicembre 1995, n. 581 e del decreto del Presidente della Repubblica 14 dicembre 1999, n. 558. Si applica l’articolo 31 della legge 24 novembre 2000, n. 340. Capo IV Iscrizione all’albo professionale e regime disciplinare Art. 8 Obbligo di iscrizione 1. La società tra professionisti è iscritta in una sezione speciale degli albi o dei registri tenuti presso l’ordine o il collegio professionale di appartenenza dei soci professionisti. 2. La società multidisciplinare è iscritta presso l’albo o il registro dell’ordine o collegio professionale relativo all’attività individuata come prevalente nello statuto o nell’atto costitutivo. Art. 9 Procedimento 1. La domanda di iscrizione di cui all’articolo 8 è rivolta al consiglio dell’ordine o del collegio professionale nella cui circoscrizione è posta la sede legale della società tra professionisti ed è corredata della seguente documentazione: a) atto costitutivo e statuto della società in copia autentica; b) certificato di iscrizione nel registro delle imprese; c) certificato di iscrizione all’albo, elenco o registro dei soci professionisti che non siano iscritti presso l’ordine o il collegio cui è rivolta la domanda. 2.La società tra professionisti costituita nella forma della società semplice può allegare Il geometra ligure - N° 3/ 2013 Legislazione 122 alla domanda di iscrizione, in luogo del documento indicato al comma 1, lettera a), una dichiarazione autenticata del socio professionista cui spetti l’amministrazione della società. 3. Il consiglio dell’ordine o del collegio professionale, verificata l’osservanza delle disposizioni contenute nel presente regolamento, iscrive la società professionale nella sezione speciale di cui all’articolo 8, curando l’indicazione, per ciascuna società, della ragione o denominazione sociale, dell’oggetto professionale unico o prevalente, della sede legale, del nominativo del legale rappresentante, dei nomi dei soci iscritti, nonchè degli eventuali soci iscritti presso albi o elenchi di altre professioni. 4. L’avvenuta iscrizione deve essere annotata nella sezione speciale del registro delle imprese su richiesta di chi ha la rappresentanza della società. 5.Le variazioni delle indicazioni di cui al comma 3, le deliberazioni che importano modificazioni dell’atto costitutivo o dello statuto e le modifiche del contratto sociale, che importino variazioni della composizione sociale, sono comunicate all’ordine o al collegio competenti ai sensi del comma 1, i quali provvedono alle relative annotazioni nella sezione speciale dell’albo o del registro. Art. 10 Diniego d’iscrizione 1. Prima della formale adozione di un provvedimento negativo d’iscrizione o di annotazione per mancanza dei requisiti previsti dal presente capo, il consiglio dell’ordine o del collegio professionale competente comunica tempestivamente al legale rappresentante della società professionale i motivi che ostano all’accoglimento della domanda. Entro il termine di dieci giorni dal ricevimento della comunicazione, la società istante ha diritto di presentare per iscritto le sue osservazioni, eventualmente corredate da documenti. Dell’eventuale mancato accoglimento di tali osservazioni è data ragione nella lettera di comunicazione di cui al comma 2 del presente articolo. 2. La lettera di diniego è comunicata al legale rappresentante della società ed è impugnabile secondo le disposizioni dei singoli ordinamenti professionali. È comunque fatta salva la possibilità, prevista dalle leggi vigenti, di ricorrere all’autorità giudiziaria. Art. 11 Cancellazione dall’albo per difetto sopravvenuto di un requisito 1. Il consiglio dell’ordine o collegio professionale presso cui è iscritta la società procede, nel rispetto del principio del contraddittorio, alla cancellazione della stessa dall’albo qualora, venuto meno uno dei requisiti previsti dalla legge o dal presente regolamento, la società non abbia provveduto alla regolarizzazione nel termine perentorio di tre mesi, decorrente dal momento in cui si è verificata la situazione di irregolarità, fermo restando il diverso termine previsto dall’articolo 10, comma 4, lettera b), della legge 12 novembre 2011, n. 183. Il geometra ligure - N° 3/ 2013 Legislazione 123 Art. 12 Regime disciplinare della società 1. Ferma la responsabilità disciplinare del socio professionista, che è soggetto alle regole deontologiche dell’ordine o collegio al quale è iscritto, la società professionale risponde disciplinarmente delle violazioni delle norme deontologiche dell’ordine al quale risulti iscritta. 2. Se la violazione deontologica commessa dal socio professionista, anche iscritto ad un ordine o collegio diverso da quello della società, è ricollegabile a direttive impartite dalla società, la responsabilità disciplinare del socio concorre con quella della società. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma, addì 8 febbraio 2013 Il Ministro della giustizia Severino Il Ministro dello sviluppo economico Passera Visto, il Guardasigilli: Severino Registrato alla Corte dei conti il 27 marzo 2013 Registro n. 3, foglio n. 79 Entrata in vigore del provvedimento: 21/04/2013 Pubblicato nella G.U. n.81 del 06/04/2013 Ministero dell’interno • DECRETO 29 marzo 2013 Modifica al decreto 16 marzo 2012 recante il piano straordinario biennale di adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi delle strutture ricettive turistico-alberghiere, adottato ai sensi dell’articolo 15, commi 7 e 8 del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216, convertito dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14. Note: Pubblicato nella G.U. n.86 del 12/04/2013 • DECRETO LEGISLATIVO 13 marzo 2013, n.32 Attuazione della direttiva 2007/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica le direttive del Consiglio 89/391/CEE, 83/477/CEE, 91/383/CEE, 92/29/CEE e 94/33/CE ai fini della semplificazione e della razionalizzazione delle relazioni all’Unione europea sull’attuazione pratica in materia di salute e sicurezza sul lavoro. (G.U. n. 80 del 5-4-2013). Note: Entrata in vigore del provvedimento: 20/04/2013 I testi integrali, qui non riportati, sono reperibili nel sito del Collegio Il geometra ligure - N° 3/ 2013 Legislazione 124 ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA Gli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati relativi ai singoli mesi del 2012 e 2013 e le loro variazioni rispetto agli indici relativi al corrispondente mese dell’anno precedente e di due anni precedenti risultano: Relativo ANNI e MESI 2012 2013 Marzo 2013 Variazioni percentuali rispetto al corrispondente periodo INDICI (base 2010 = 100) al mese di dell’anno precedente di due anni precedenti Marzo 105,2 3,2 5,8 Aprile 105,7 3,2 5,9 Maggio 105,6 3,0 5,8 Giugno 105,8 3,1 6,0 Luglio 105,9 2,9 5,7 Agosto 106,4 3,1 5,9 Settembre 106,4 3,1 6,2 Ottobre 106,4 2,7 6,0 Novembre 106,2 2,4 5,7 Dicembre 106,5 2,4 5,7 Media 105,8 Gennaio 106,7 2,2 5,4 Febbraio 106,7 1,8 5,1 Marzo 106,9 1,6 4,9 Non si ritorna mai più indietro per l’eternità ed il dopo è soltanto e sempre la conseguenza del prima. Anonimo Il geometra ligure - N° 3/ 2013 Rassegna stampa 125 Il geometra ligure - N° 3/ 2013 126 Il geometra ligure - N° 3/ 2013 Rassegna stampa In memoria del Geom. Giuliano Iachini geom. Arduino Repetto U n’altra antica bandiera del nostro Collegio è stata ammainata, lasciandoci il dolore per la scomparsa di un collega e caro amico. Nato a Genova il 25/08/1927 Giuliano Iachini si era diplomato all’Istituto Vittorio Emanuele di Genova nell’anno 1958, iscrivendosi al Collegio nell’anno 1965 dopo essersi occupato, quale tecnico progettista, presso un’importante azienda nazionale specializzata nel settore degli impianti di elevazione. Professionista diligente seppe coniugare la competenza tecnica col rigore deontologico. Valente Topografo, apprezzato Consulente Tecnico del Tribunale di Genova si specializzò nell’estimo e nella tecnica legale. Appassionato escursionista, il suo amore per la montagna era nato e si sviluppò durante il servizio militare prestato nelle truppe alpine al cui spirito di corpo rimase fedele per tutta la vita. Capitava di trovarlo con lo zaino affardellato sui monti liguri e soprattutto sui sentieri che conducevano ai vari rifugi montani sulle alte vette delle Alpi Valdostane ove, da anni, soggiornava nelle vacanze estive. Fu Dirigente del nostro Collegio, quale solerte Consigliere, per tredici anni, dal 1975 al 1988, quando dovette ritirarsi per motivi di salute. In tale periodo effettuò specifica attività quale esperto in talune Commissioni di lavoro. Agli inizi degli anni ’80, ricoprì anche l’incarico di Delegato alla Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Geometri Liberi Professionisti. Iscritto all’Associazione Nazionale Alpini di Genova, delle cui attività sociali fu sempre partecipe, vi ricoprì incarichi dirigenziali, finchè la condizione della salute glielo consentì. Il giorno delle esequie, nella piccola e raccolta chiesa di San Barnaba, erano partecipi le tante persone, amici, Colleghi Geometri - che di Giuliano avevano conosciuta ed apprezzata la esemplare capacità professionale e le doti umane – e numerosi Alpini, schierati alla meritata onoranza col Presidente di Sezione, tutti commossi alle tristi e struggenti note del “Silenzio” suonato dalla tromba. Caro Giuliano, resterai nel nostro ricordo, il tuo bonario sorriso ci mancherà e ti ringraziamo per quanto ci hai dato. Il geometra ligure - N° 3/ 2013 Recensioni “Realizzare una scala” (regole di progettazione, tipologie, materiali e finiture) di Alessandra Pennisi MAGGIOLI EDITORE – San Marino 2011 – pagine 116 – Prezzo € 20,00 geom. Liliana Olcese L a scala è un elemento di collegamento verticale costituito da un sistema architettonico che consente a persone e cose di superare determinati dislivelli, internamente o esternamente ad una costruzione. La scala si inserisce non solo come strumento che consente la mobilità verticale, ma anche come elemento che caratterizza un progetto e individua la logica distributiva ideata secondo le esigenze di coloro che ne usufruiscono. I requisiti principali sono quelli che devono rispettare la sicurezza, il benessere, l’interagibilità e la fruibilità senza tralasciare l’estetica. La scala, infatti, da manufatto necessario per il semplice collegamento tra piani, ha assunto un’importanza architettonica che la colloca, spesso, come elemento emergente all’interno di una struttura. Si comprende come la sua progettazione debba svilupparsi affinché gli spazi serviti dalla stessa armonizzino e creino ambienti confortevoli. Il progetto della scala deve tenere conto della sua integrazione nel fabbricato affinché la stessa avvenga sia sotto l’aspetto funzionale che sotto l’aspetto estetico senza limitarsi a considerare l’elemento “scala” come un componente isolato puramente costruttivo. Il manuale “Realizzare una scala” fornisce regole, tipologie e materiali affinché la scala sia creata sulla base delle considerazioni sopradescritte. Le regole per la progettazione iniziano con la descrizione di tutti gli elementi che la costituiscono e le regole per il loro dimensionamento (alzate, pedate, pianerottoli, rampe e pendenIl geometra ligure - N° 3/ 2013 za), oltre a fornire indicazioni sulla posizione e forma, offrono garanzia prima di tutto per la sicurezza e l’ergonomia. Il calcolo pratico di una scala diritta ed a chiocciola, riportato nel testo, contribuisce a chiarire le procedure per il dimensionamento degli elementi che la compongono. Diverse sono le tipologie che il volume prende in considerazione sia per forma sia per materiale utilizzato e, per ciascuna di queste, ne descrive le caratteristiche, la più appropriata collocazione e la migliore scelta del materiale di finitura. Il volume si presenta come “sintesi di progettazione” ed a tal fine propone uno strumento per l’analisi necessaria alla realizzazione di una scala partendo da concetti basilari con alcuni approfondimenti sui particolari costruttivi. Visita il nostro sito http://www.collegio.geometri.ge.it/ il geometra ligure 3 luglio agosto settembre 2013 Tariffa Regime Libero: “Poste Italiane S.p.A.” Sped. abb. post. 70% - DBC Genova In caso di mancato recapito restituire a: Collegio Geometri Viale Brigata Bisagno, 8/1-2 – 16129 Genova che si impegna al pagamento della tariffa Contiene I.R.