Se il lettore è a(r)mato
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Se il lettore è a(r)mato
Se il lettore è a(r)mato... Lettwrae acqwisizionenellebibliotecbe pubblicbe, ouuerocosapwòfare il bibliotecarioper difenclersi el suo manuale di autodifesa del lettore' Luca Ferieri individua alcune controparti delle quali "cliffidare":l'autore, il mercato (l'eclitore), le istituzioni (scuola e biblioteca),1asocietàe gli altri lettori.fl hihliotccario. c qui mi riferisco a quello delle biblioteche di pubblicaleilura.r'omc si deve compofiare? Non si vuole produrre nei confrontl di chiunque alcuna tesi "offènslva" anzi si i,.uol porre 1'accentopiù sulI'amore che sr-rllearmi; futtayia da qualcuno e da qualcosaanche il bibliotecario deve guardarsi per poter "pacificare" la propfla utenza. l. ll bibliotecario come rappresentante delle istituzioni Se i1 lettore intrattiene con i1 testo un rapporto mediato da vari soggettl che possono disturbare "il suo piacere', i1 b1bliotecarlo, come rappresent a n t ed i u n a d e l l c i s t i t u z i o n i della lettura, la parte della schiera di coloro che lo poss o n o " f u o r r i a r e. l n f r t t i c g l i è il gestore cli una cosa che "nel suo funzionamento e nel suo impianto concettuale[...] soffre - secondo Ferrieri -, del limiti della democrazia forma1e".'Quest'ultimaè però la sol a d e m o c r a z i ac s i s l e n t co s s i a quella che stabilisceregole e vincoli ai comportamenti dei singolir e ne comprime, senza eliminarli, i didtti in base alle situazionì concrete. Se I'applicazione di tale concezione alla public library ha imposto dei limiti alle potenzialità individuali di lettura, non 1e ha lir e l l a t e i n t c r a m e n t ep e r c u i non è vero che sostanzialmente gli utenti vengono conslderati tutti uguali; così pure i do- 76 cumenti. Si puÒ invece affermare che entrambi sono div e n t a t is e m p r c p ì u n u m e r o s i . A1 blbliotecario compete pertanto h funzione di massimizzare qr-lantitativamentelettori e letture ma anche di formare ed accrescere,attraverso le acquisizioni, una raccolta, organizzafa in modo da raggiungere e manlenere una clichiarat6 udrietà qualitatiucr,' daf^ dall'essere,per definizione, la r a c c o l t a s t e s s ac o e r e n t e e d esaurientepur neÌle situazronr meno favorevoli. Pertanto.anrha ce le nrliarne e niì, . y,- consuete procedure di analisi del patrimonio documentario esaltano quasi esclusivamenteil primo risultato (standard, mis u r a z i o n i ,v a l u t a z i o n i d ' u s o , ecc.), mentre notevoli difficoltà pratiche (mancanza di strumenti) e teoriche sembrano rendere più difficoltoso il raggiungimento c1e1 secondo obiettivo, non è possibile oscurare il legame lorte esistenÍe fra i contenuti clella lettura e I'acquisizione dei doatmenti (líbri, periodici ecc.) e neppure la posizione di colui che è tecnicamente delegato a mettere a disposizione dell'utente i documenti stessi. 2. ll bibliotecario e il mercato Per impostare correttamente il problema non si deve dimenticare che I'operatore si trova ad affrontare il mercato e che solo nel mercato può effettuar e l a s c e l t a .l n l r t t i - u n a v i s i t - r ne globale de1 mondo del libro",r come di qualsiasialtro d o c u m e n l o .l r s i r a g g i u n g c cercando di fronteggiare e risolvere le qucstioni economjche e culturali che questo "sislema propone ed in cui vi- vono e combattono, perdono e vincono editori e autori, librai e distributori, lettori e bibliotecari. In un recente librett o H e r b c r tR . L o t t m a n n c, o r r i spondente per I'esterodella r1"Publishers vista \X/eekly",formula dieci domande sul mondo clei libri, di quelle "che (ci si) sente fare più spesso,[...ì argomenti che emergono continuamente".È probabile che sia il modo più equilibrato e realistico di affrontare i1 problema. Infatti "1amaggior parte di queste domande [...] non hanno rlsposte uniche e semp Ì i c i " : os o n o d a e s p l o r a r e i n continuazione.E certo che sul mercato vengono offerti dei prodotti diversi' che clovrebbero rispondere alla domancla di formazione e informazrone del pubb1lco. Gli operatori cli bihliolecaverificanoogni giorno che i loro lettori non desi- derano solo "emozionarsi"8ma a n c h e a c c u l t u r a r s io s s i a a p p r o f o n d i r ei l o r o i n t er r o g : r t i v i sociali, religiosi, fllosoficl, ecc. ( . a n c o r a .t ì i v c r t i r sei s \ a g a r ' \ i -superficialmentc', partir( A d a l s e c o l ox t r i n t u t t i i p a e s i industriahzzati e quindi maggiormente alÎabefizzati la richiesta di lettura si è .n'enuta differenziando, così in Inghill c r r d c o m e n e ì l a R u s r i ap r e r ' ì r o l u z i o n a r j a ,C' a s oa n c o rp i u esemplare il periodo romantic o i n F r a n c i ad o r c a c c l n t o l i t c s li c o n s a c r ai t d a l l a c r i t i t a posteriore e diffusi nei modi allora traclizionali,era fiorente una produzione di poesie, di romanzi, di pièces teatrali,cli racconti storici, influenzata dal cÌima cr-rlturaÌee che quindi può considerarsianch'essaromantica. Tale prodr-rzioneveniva incontro al gusto cli un pubblico molto meno ratfìnato Biblioteche oggi Febbroio'94 c d e r a a h i l m e n t ec d a m p i a mente commercializzata." Si veniva costituendo così un mercato diverso che rispondeva a pubbìicied a esigenzc d i v c r s i f . i c a t :ei n o a l l o d i e r n c r modello statunitense de1 non libro che porta alle estreme c o n s e g u e n z el a p r o d u z i o n e massificata,tanto da far dire a Furio Colombo che "ogni edit o r e c h e a s p i r aa r e s l r r e r i spettabile e attendibile" dovrà riservaresu pressione dell'utente almeno il 5 per cento della sua attività editoriale "alI ' i n v e n z i o n ed e l l a c u l t u r a " . " "scavalcare"questo Cercaredi ostar'olopuo configurarsicome atto di un singolo, come rifiuto personale della produzione commerciale. Diversamente deve agire chi, come il bibliotecario, deve soddisfare anche gli interessi "ordinarì" di un pubblico reale. L'operatore deve assumereuna posizione imparziale in una situazione in cur quantità e qudlità si fuonÍeggiano. Deve ess e l e r e s p i n t aq u a l s i a ssi u a i n tenzione censoria per mezzo della quale venga deciso che cosa il pubhlico debba Jcggcrc e neppure deve esseretollerato un atteggiamentopaternalistico, da suggeritore, qualora il lettore non richieda espressamente aiuto e conslgli. 3. ll bibliotecario come operatore professionale La scelta del bibliotecario ha una valenza esclusivamente professionale.Egli si carica di una responsabilitàbivalente: nei confronti dell'utenza rna anche nei confronti della raccolta che deve essere costruita "coerentementeper se stessa". La prima 1o induce a individuare il proprio pubblico reale e potenziale. a indagarne 1e esigenze ed i gusti e quindi, di conseguenza,ad acquistare q u r i d o t u m e n t ic h e s o n o r i chiesti e preferiti. La seconda, da non confondere con una "predilezione" soggettiva de1I'operatore, si configr-rracome Biblioteche oggi- Febbroio'94 un dovere professionale che lo spinge a mantenere nella raccolta una proporzione ordinafa fra le sezioni della medes i m a e f r a l e d i v e r s cm a l e r i e , compesando e compensando nurneroe valore.Si dovrà raggiungere un equilibrio coerente che non disprezziil convenzionale e 1o stereotipato, che è quantitativamente superiore, ma che non dimentichi 1'originale,"l'invenzione della cultura" che il bibliotecario dovrà ricercare specificatamente per la sua professionale "dimeslichezzacon la produzione. In questa direzione vanno anche le odierne tendenze del mercato che, accanto al non libro. tendono ad individuare settori particolari cii utenza verso i quali indirizzare la produzione mirata di piccoli editori o anche di grandi che h a n n o i n g l o b a t o m a r c h i 's p e cializzati. Questo orientamento n o n i m p c c ì i s c ca n z i f a v o r i s c e la promozione del "nuovo" attraversopercorsi di lettura, m o s t r e .c o n f e r e n z e .I p r i m i suggerisconoitineraridiversie suggestivi attraverso il posseduto o l'acquisibile, le seconde riallacciano alla lettura altri tipi di manifestazioni,le ultim e f a n n o c o n o b c e r eg e n e r i c persone. L'informazione e la proposta che non si traducono in una imposizione sono la manifestazione più corretta d e l l a p r o f e s s i o n a l i t àd e l b i bliotecario, della necessitàdi ampliare I'offerta con altri e "discordantl" prodotti. 4. Occultamento e declassamento dei documenti Alla ricerca dell"'innovativo" corrisponde, in senso contrario e negativo, il disinvolto "accoglimento" di altri tipi di materiale. In molte biblioteche, di diversa dimensione e funzioni, si pratica I'occultamento di alcuni documenti l f u m e t t i .p o r n o . p e r i o d i c im i nori) pervenuti per diritto di stampa o il declassamento so- prattutto dei doni (gialli, horror. rosa).Questa produzione gode di una gestione abbreviata o di una non geslione: viene abbandonata e relegata in luoghi quasi inaccessibilial lettore oppure è messa a sua disposizione come "un camp i o n e s e n z av a l o r e " d i c u i c i si può impadronire senza restituirla. Se le motivazioni pratiche di questo comportamento sono taloraaccenahili(mancanza di personale, costi eccessivi) soprattutto dove la stessanormale gestione degli altri documenti è manchevole, diventa incomprensibile i1 giudizio (censorio) sotteso a quesla scelta.in particolarese esiste una fascia di utenza che sollecita e desidera questo tipo di lettura. Invece del declassamentosarebbepreferibile un netto rifiuto che dovrebbe però essere giustificato da una mancanzadi richiesta. Il senso del rapporto fra accessioni e lettura in una biblioteca pubblica è stato ben colto da un bibliotecario che conclude così una relazione sulla gestione dei doni in una biblioteca dell'hinterland milane"Altro se: che procedure snellel Questa sîel\ezza è un altro modo per dire che certi libri non valgono niente, che non fanno parte del patrimonio accreditato. Se poi qualche utente esce dalla biblioteca un po' umiliato, un po' vergognoso, con la sgradevoleimpressione che le sue letture siano giudicate robaccia di poco valore, c h e m a l e c ' è ?F o r s e l a v o l t a prossima ci chiederà dove può trovare La ricerca del tempct perduto, o forse saremo noi ad andare alla ricerca dell'utente perduto". Da che cosa dunque il bibliotecario deve guardarsi?Più che temere di qualcosa e qulndi armarsi, dovrebbe sottolineare la necessitàdi conoscere e di capire ciò che viene offerto in relazione ad una ampiezza di interessi del pubblico che tende sempre più a "segmentar- si". Anche da qualcuno deve guardarsi: sempre e soprattutto da se stessoe dalle perdur a n l i i n c l i n a z i o nai d i d e o l o g i z zare la sua professione. Cailo Carotti Note ' L. Funoronr,Il lettore a(r)mato. Vadenecum di autotlfesa, postfazione di G. Fofi. Roma, Stampa alternativa. l o 9 J . l l r o l u m e t r t ) ( . i n l e r e s 5 a n t ep c r ché "impone" un problema reale formulato in tcrmini "estremistici". In altra sede ho definito il vademecurrr un western all'italiana. Per la "passione" che lo anima, lo paragoncrer a Primo: non leggere e, in altro campo, a Il ci nema italiano: serui e padroni rJr Goîfiedo Fofi. 'Iuip.43. ì N. BoBBro. Ilfuturo della democra zin. Una difesa delle regole del .gktco, Torino. Einaudi, 1984, La polemica, con varie motivazioni, contro l'adozione nelle biblioteche italiane di un "meccanismo" classificatorio gerarchico e frammentario come il sistema Dewey risale a Giuseppe Fumagalli ed è parzialmente giustificata. T u t L a ri a . r i t c n g o r h r ' ì u n i f o r m i l à r J g giunta nella formazione delle raccolte delle piccole e medie biblioteche abbia compensato lc defìcienze segnala te rnrhe Ja l cnieri.Cfr.p. rJ-11. 'L. MAURT.Introduzione, Ìn H.R. Lorruerr.., lflecl domande sui lihri, Palermo, SeÌlerio.1993, p. 10. n H.R. Lorr\'rANN.op. cit., p. I5. ' Qualificare prodotto un documento non deve cssere considerato per i bibliotecari disonorevoler per Ìa gestione e la descrizione quest'ultimo è un oggetto, per l'acccssione un prodotto di formato. plcnere e qualità non omogenei per livello, tendcnza, punto di vista ecc. Sul libro come bene economi co vedr: Inrlagine sull'editoría..., Torino. Fondazione Agnelli, 1992. B D. PENNAC,Cone un rom.anzo, Mrlano. Feitrinelli. 1993. Le brillanti tesi di Pennac con la sua pedagogia anliaurorilrriJ della letturadet(rmindno "una scossa emotiva ed amorosa" fra il lettore e il testo. L'approccio è tuttavia limitato alla naffatiYa. e R.D. ArncK, La democraziafra lepagine. La letlura. di mdssd nell'Ingbilteffa dell'Ottocenlo, Bologna, ll Mulino. 1990. " J. BHoors, Quando la Russid.imparò a leggere. Alfabetizzazione e letteratura popolare 1861 1917, Bologna, Il Mulino, 1992. " J. SMrrH ArrnN. Il romanticismo popo lare. Autori e libri in Francia nel xtx secolo Bologna, Il MuÌino. 1990. " F. Coroueo, Il destino clel libro ed al tri destini, Torino, Bollati Boringhieri, 1 9 9 0 ,p . 1 5 . 77