PREVENZIONE DELLE LESIONI DA DECUBITO Protocollo Aziendale
Transcript
PREVENZIONE DELLE LESIONI DA DECUBITO Protocollo Aziendale
Prt. – 05/S.I.T.O.R. Protocollo Aziendale Data Stesura: 05/2004 A A D N A O AO DA ND AZZZIIIEEEN OSSSPPPEEEDDDAAALLLIIIEEERRRAAA PREVENZIONE DELLE LESIONI DA DECUBITO S S CCAAAM FFOOORRRLLLAAAN N M O N N SAAAN NC MIIILLLLLLO O––– F NIIIN NIII REV – 1 Agosto 2004 REV – 2 Maggio 2005 Via Portuense, 332 00149 ROMA REV – 3 Maggio 2006 AZIENDA OSPEDALIERA SAN CAMILLO - FORLANINI ROMA Servizio delle Attività Infermieristiche Tecniche, Ostetriche e della Riabilitazione PREVENZIONE DELLE LESIONI DA DECUBITO Protocollo Aziendale REDAZIONE VERIFICA E VALUTAZIONE Data Funzione Nome 01/08/2004 Coord. Inf. Dip. Coord. Inf. A. M. Brunelli F. Tontini (Coordinatori gruppo di lavoro) Infermiere Infermiere Inf. Coord. Infermiere Infermiere Infermiere Infermiere Fisiatra Dietista Fisiot. Infermiere Infermiere Infermiere Dott. R. Cesari G. Di Laurenzi M.G. Fantini F. Paci A. Riboni G. Rossi R. Verzari C. Mammarella N. Montelli C. Lazzaretti S. Pinna S. Napoli V. Mannucci S. Miglionico Referente Gruppo EBN Inf. A. R. Marucci Referente Area Didattica Inf. Coord. C. Torretta APPROVAZIONE Data Funzione Nome 06/05/2005 Inf. Coord. Responsabile Verifica e Valutazione Protocolli Aziendali S.I.T.O.R. A. Orelli Data Funzione Nome Direttore Sanitario Dott.ssa A. Allocca Direttore S.I.T.O.R. D.A.I. G. Angeloni SOMMARIO 1. PREMESSA pag. 2-3 ____________________________________________________________________________________________ 2. DEFINIZIONE-OBIETTIVI-STANDARD ED INDICATORI pag. 4 ____________________________________________________________________________________________ 3. INDICAZIONI E MODALITA’ OPERATIVE pag. 4 ____________________________________________________________________________________________ 4. GRADO DELLE EVIDENZE pag. 5 ____________________________________________________________________________________________ 5. PROCEDURA OPERATIVA – RISORSE E TEMPI pag. 5-8 ____________________________________________________________________________________________ 6. BIBLIOGRAFIA pag. 8 1 PREMESSA … Le lesioni da decubito non sono considerate una parte accettabile della malattia in quanto sono quasi completamente prevenibili. Cenni epidemiologici e premesse generali Le lesioni da decubito (L.d.D.) sono un problema clinicamente rilevante, in quanto determinano disagio e dolore, rallentano il processo di guarigione, prolungano la degenza, aumentano la morbilità, la mortalità e i costi. Dal punto di vista epidemiologico studi condotti in diversi Ospedali Generali d' Italia (AISLeC 1996, Mongardi,1996) e all'estero (Meehan 1994, Haalboom 1998) dimostrano che l' incidenza e la prevalenza delle lesioni cutanee è ancora decisamente alta (11-20% della popolazione ricoverata). L'introduzione di protocolli viene raccomandata come una misura efficace per la prevenzione delle lesioni da decubito e vuole essere un mezzo per aggiornare ed uniformare le conoscenze teoriche e pratiche del personale sanitario, ma anche un punto di partenza comune, da sottoporre a successivi aggiornamenti che verranno dettati dall'esperienza e dalle acquisizioni scientifiche future, attraverso il contributo di tutti coloro che operano in questo settore. Eziologia e fattori di rischio Il fattore eziopatogenetico principale, responsabile dell'insorgenza di ulcere da pressione è la compressione del tessuto molle tra una prominenza ossea (per esempio l'anca) e una superficie esterna (per esempio il materasso) per un periodo di tempo prolungato. Una forte pressione esercitata per un breve periodo od una minore esercitata più a lungo possono alterare la circolazione locale determinando una riduzione dell'apporto di ossigeno e di sostanze nutritive ai tessuti. Con l'aumentare della pressione, ma soprattutto della durata di esposizione, si esercita a livello capillare una controspinta che eccede i valori normali (30-32 mmHg) determinando ischemia, l'ipossia tessutale si aggrava fino a determinare la morte cellulare. Esistono altri fattori predisponenti che favoriscono l'insorgenza delle lesioni da decubito (LdD) che sono: a) Forze di taglio e di frizione : il paziente scivola verso il basso e le lenzuola abradono la cute contribuendo alla formazione di LdD. b) Umidità: un'esposizione prolungata della cute all'umidità provoca macerazione ed alterazione del pH e la pelle diventa più facilmente aggredibile. Questa condizione è spesso determinata dall'incontinenza urinaria o doppia. c) Riduzione della mobilità: qualsiasi patologia che riduce la mobilità del paziente (fratture, malattie del SNC e periferico, malattie muscolari, riduzione della sensibilità, sedazione, coma, malattie psichiatriche) compromette la capacità dello stesso alla messa in atto di meccanismi di difesa quando i limiti di tolleranza tissutale vengono superati. d) Età: modificazioni anatomiche e funzionali dell'età avanzata e la coesistenza di più patologie concorrono alla compromissione delle condizioni generali. 2 Responsabilità professionale nella prevenzione delle lesioni cutanee Il “legislatore” ha individuato i riferimenti e i criteri-guida che delineano il campo proprio di attività e di responsabilità della professione dell’infermiere e del fisioterapista nella gestione delle lesioni cutanee attraverso la seguente normativa. • D.M. n 739/94 definizione del nuovo profilo professionale e dell’assistenza infermieristica: a) Art.1, comma 1 e 2 (….) l’infermiere è l’operatore sanitario (….) responsabile dell’assistenza generale infermieristica: preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa, è di natura tecnica, relazionale, educativa. Le principali funzioni sono la Prevenzione delle malattie, l’Assistenza dei malati e dei disabili di tutte le età, l’Educazione sanitaria; b) Art. 1, comma 3 (…) l’infermiere (….) identifica i bisogni di salute della persona e della collettività e formula i relativi obiettivi, pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristico, garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutico; c) Art 1,comma 4 (…) l’infermiere contribuisce alla formazione del personale di supporto e concorre direttamente all’aggiornamento relativo al profilo professionale e alla ricerca; • D.L. n 42/99 abrogazione del mansionario L’infermiere è quindi responsabile del processo di assistenza infermieristica, nelle diverse fasi di identificazione dei bisogni, nella determinazione degli obiettivi, nella pianificazione degli interventi e nella attuazione e valutazione dei risultati, non puo' quindi esimersi nell'attuare un piano assistenziale mirato e personalizzato nei confronti dei pazienti a rischio di contrarre L.d.D.. La provabile coincidenza fra la mancata, errata o carente assistenza infermieristica alla persona e l'insorgenza delle L.d.D., chiama l'nfermiere professionale a rispondere di lesioni personali nella forma colposa (art.590 c.p.) La prevenzione ed il trattamento delle lesioni cutanee, costituiscono un’area importante dell’assistenza infermieristica sia in ambito ospedaliero che domiciliare. La normativa introduce indicatori per misurare l’efficacia delle strutture, il rispetto dei diritti dell’utente e la qualità dell’organizzazione. Uno degli indicatori di qualità dei servizi e delle prestazioni sanitarie (art. 14 del 30 Dic., n. 502 ripreso dal decreto del 15.10.’96) si riferisce al numero degli utenti con lesioni da pressione per valutare la qualità delle strutture e la qualità dell’assistenza erogata. Numero di pazienti colpiti da lesioni da decubito dal II° stadio durante il ricovero Numero di pazienti dimessi in quel periodo Numero di posti letto attrezzati con dispositivi per la prevenzione delle lesioni da decubito Numero di posti letto 3 Definizione per lesione da decubito s'intende una lesione tessutale, con evoluzione necrotica, che interessa la cute, il derma e gli stati sottocutanei, fino a raggiungere, nei casi più gravi, la muscolatura e le ossa (A.I.S.L.e.C). • Obiettivi • • Migliorare le prestazioni degli operatori coinvolti nel processo della prevenzione, attraverso l’adozione di un linguaggio comune e di una pratica standard basata sull’evidenza disponibile; Ridurre l’incidenza delle lesioni da pressione e la durata dell’ospedalizzazione; Limitare i costi mediante l’utilizzo appropriato delle risorse umane e strumentali. Standard di risultato Corretta applicazione del protocollo da parte del 100% degli operatori sanitari, responsabili della prevenzione delle lesioni da pressione. Indicatori • • • Numero degli operatori che adottano il protocollo/Tot. operatori; Presenza di strumenti per la prevenzione della lesione e l’identificazione delle "categorie a rischio" ; Presenza di modalità di intervento in sequenza temporale; • Indicazioni Modalità operative e strumenti di lavoro E' importante identificare le possibili "categorie a rischio" di insorgenza di L.d.D. su cui rivolgere le misure preventive al momento dell' ingresso nelle UU.OO.: → soggetti costretti a letto, su una sedia o con gravi difficoltà di mobilizzazione (traumi gravi, mielolesi, soggetti con patologie croniche e degenerative, cardiovascolari). I punti principali per la gestione dei pazienti a rischio si possono riassumere nei seguenti: → Accoglienza del paziente; → Valutazione del paziente a rischio di LdD; → Scelta del presidio adeguato in base all' indice di Norton; → Valutazione dello stato nutrizionale; → Osservazione e cura della cute; → Valutazione periodica; → Mobilizzazione e allineamento posturale. Alcune di queste saranno corredate di schede tecniche e/o procedure standardizzate. 4 Grado delle evidenze Interpretazione della forza delle raccomandazioni Agency for Healthcare Research and Quality (AHRQ, già AHCPR, 1994). Validità Interpretazione A C'è una buona evidenza fondata su basi sperimentali e ricerche per supportare questo tipo di Suggerimento – almeno un RCT. B C'è una ragionevole evidenza sperimentale che supporta questa raccomandazione – studi clinici ben condotti. C La raccomandazione è basata sull'opinione degli esperti e sul consenso di un gruppo di consulenti. Include il parere del team – commissione di esperti . AZIONI 1. ACCOGLIENZA DEL PAZIENTE (allegato 1) • Tutti i malati che non sono in grado di muoversi in modo completamente autonomo devono essere valutati per il rischio di sviluppare LDD [B]. Viene eseguita da un infermiere all'ingresso del paziente nell'U.O. Consiste in una raccolta dati di base che vengono trascritti nell'apposita scheda in uso nell'Azienda. Questi saranno utili al fine di una valutazione delle condizioni generali e la rilevazione di una possibile categoria di soggetto a rischio di LdD. Tempo variabile dai 10' ai 20' a secondo delle condizioni fisiche e mentali del paziente. 2. VALUTAZIONE DEL RISCHIO ( allegato 1 ) • E' consigliabile l'utilizzo di una scala di valutazione del rischio [A] Procedura operativa Risorse e tempi Tutti i pazienti che rientrano nelle categorie di rischio vanno valutati, per una quantificazione dello stesso . A questo proposito è stata scelta la scala di Norton modificata secondo Scott. La scala prende in esame cinque elementi della condizione umana e li analizza in quattro livelli decrescenti di efficienza, il punteggio che risulta dalla somma di questi definisce il paziente a: → rischio basso > 16 → rischio medio tra 13 e 16 → rischio alto tra 12 e 10 → rischio altissimo < 10 Questo punteggio si definisce come indice di rischio sec. Norton. Viene compilata dall'infermiere dopo l'accoglienza del paziente con tempo che può variare dai 5' ai 10'. 5 3. SCELTA DEL PRESIDIO APPROPRIATO IN BASE ALL' INDICE DI NORTON ( allegato 1 ) • Utilizzare un sistema di supporto dinamico se il paziente non è in grado di cambiare la sua posizione [B]. Una volta quantificato il rischio, il paziente verrà posizionato sul presidio più adeguato per ridurre la pressione d’appoggio. L'applicazione di questi presidi andrà scelta in base al rischio con le priorità elencate: Rischio BASSO (> 16) I^) Materasso in schiuma di poliuretano espanso II^) Materasso ad aria statico Rischio MEDIO (16 - 13) I^) Materasso a pressione alternata II^) Materasso ad aria statico Rischio ALTO (12 - 10) I^) Materasso a bassa cessione d'aria II^) Materasso a pressione alternata Rischio ALTISSIMO (< 10) I^) Materasso fluidizzato o letti fluidizzati II^) Materasso a bassa cessione d'aria III^) Materasso a pressione alternata 4. VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE DI BASE (allegato 1) • E' necessario individuare tempestivamente il paziente malnutrito o a rischio nutrizionale, candidato ad un intervento nutrizionale di supporto [C]. • Se l’alimentazione è inadeguata, si dovrebbero prendere in considerazione interventi nutritivi come la nutrizione entrale o parenterale, sempre che ciò sia compatibile con le condizioni cliniche del soggetto [C]. Le condizioni di nutrizione del paziente, che sia in eccesso ponderale (l’obesità aumenta il carico presso sulle prominenze ossee e riduce gli scambi nutrizionali nei tessuti) o che sia malnutrito o denutrito, incidono pesantemente sul rischio di comparsa di lesioni cutanee. Ricerche epidemiologiche dimostrano come una condizione di malnutrizione sia presente nel 70% dei pazienti con lesioni da decubito e nel 55% dei soggetti a rischio. Lo stato nutrizionale dei soggetti a rischio di malnutrizione deve essere valutato periodicamente e si deve assicurare un adeguato apporto dietetico per prevenire la malnutrizione, tenendo conto dei desideri del soggetto in esame. La malnutrizione assume un’importanza ancora maggiore quando le piaghe sono già presenti, poiché quando l’organismo è in fase di riparazione aumenta il fabbisogno calorico, proteico e di una serie di alimenti spesso carenti. Questa valutazione viene affidata al calcolo dell' IMC (Indice di Massa Corporea), al riconoscimento di un recente calo ponderale ed al dosaggio di alcuni indici bioumorali ed immunologici di malnutrizione (albuminemia, transferrinemia, prealbuminemia, conta linfocitaria). La scheda per la valutazione nutrizionale può essere compilata da un infermiere in collaborazione con un medico e si potrà richiedere o meno l'intervento del dietologo in base al risultato ottenuto. 6 Tempo necessario per la compilazione della scheda di valutazione 10 -20'. 5. OSSERVAZIONE E CURA DELLA CUTE (allegato 2) • E' bene eseguire un'ispezione completa di tutto il corpo, dedicando particolare attenzione alle sedi corrispondenti alle prominenze ossee [C]. Lo stato della cute rappresenta un altro dei fattori di rischio da considerare nella prevenzione di LdD. E' necessario insieme alle procedure sopra elencate eseguire: a. L'ispezione della cute al momento dell' ingresso e almeno una volta al giorno, con particolare attenzione alle prominenze ossee. Queste andranno protette con membrane idrocolloidali laddove siano presenti lesioni di I° grado o nei soggetti magri. Evitare inoltre sempre in queste zone il massaggio. b. Applicare prodotti ad alta protezione come creme ad OSSIDO di ZINCO al 10% e utilizzare traverse monouso quando il paziente presenta eccessiva umidità causata da incontinenza, sudorazione o perdita di secrezioni dalle ferite. c. Eseguire le cure igieniche con saponi neutri, acqua tiepida ed applicare creme idratanti. d. Ridurre al minimo il danneggiamento della cute causato da frizione e forze di stiramento attraverso corrette tecniche di posizionamento, spostamento e giramento. 6. MOBILIZZAZIONE E ALLINEAMENTO POSTURALE (allegato 2) • Lo spostamento o i cambi di posizione nel letto del malato devono essere attuati utilizzando appositi sistemi, per evitare che la parte a contatto con il letto venga strofinata [C]. Il solo posizionamento di un presidio antidecubito non da la garanzia assoluta nel prevenire le LdD , per una maggiore efficacia preventiva è importante programmare un piano scritto di mobilizzazione e cambio posturale che dovrà essere regolare e continuo, nel paz. allettato e/o seduto in carrozzina nelle 24 ore. Se il paziente è allettato: a. Il cambio posturale deve avvenire ogni due ore compatibilmente con le condizioni cliniche del paziente; b. l'alternarsi del decubito supino con quello laterale destro e sinistro dovrà avvenire mantenendo la testa sollevata di 30°. Mantenere la posizione corretta con dei cuscini posti dietro la schiena, al bacino e tra le caviglie; c. Utilizzare trapezio,sollevatori e traverse per il cambio posturale ,al fine di migliorare gli effetti negativi provocati da frizione e stiramento; d. Mantenere i calcagni sollevati con un cuscino o appena sospesi fuori dal letto,nel caso non sia possibile,applicare benda idrocolloide; e. Non utilizzare ausili circolari (NON utilizzare presidi circolari, come la ciambella, o velli); Se il paziente è sulla sedia a rotelle: f. Se non sono in grado di muoversi da soli, alternare i punti di appoggio ogni ora, educare laddove è possibile a farlo da soli ogni 15'; g. Collocare un presidio in schiuma sul sedile della sedia; h. Al termine del posizionamento controllare la distribuzione del peso ed 7 il bilanciamento. Si consiglia la consultazione delle schede tecniche allegate al protocollo per una corretta pasturazione del paziente. 7. SCHEDA DI VALUTAZIONE PERIODICA (allegato 3) • Si deve svolgere educazione sanitaria per la prevenzione delle lesioni da decubito ai pazienti in grado di comprenderla ed ai loro familiari [A]. • Il rischio di LDD deve essere rivalutato ogni 7 giorni o in caso di forte cambiamento delle condizioni cliniche [A]. • Si devono organizzare programmi formativi sulla prevenzione delle lesioni da decubito per tutti gli operatori sanitari [A]. Sarà importante attuare un controllo costante per poter intervenire non appena si evidenziano tutte quelle alterazioni che potranno sfociare in una lesione o quando vi è un peggioramento di piaghe già esistenti. La valutazione periodica dovrà avvenire una volta a settimana con la rivalutazione dell' indice di Norton, l'osservazione della cute e la valutazione nutrizionale. Il paziente che presenta lesioni va segnalato nell'apposito riquadro sede, stadio e dimensione. Bibliografia essenziale - C.T. Hess "Guida clinica alle lesioni cutanee" 1999, Masson Ed. Milano - "Le tappe fondamentali della legislazione di interesse infermieristico negli ultimi dieci anni" Suppl. n°5 del L'Infermiere, Aprile 2003, IPASVI - ANIN "Procedure protocolli e linee guida di assistenza infermieristica" 2000 Masson Ed. Milano - "Le lesioni da decubito: i sistemi per la prevenzione e la terapia" Appunti a cura di Fumagalli Ricerca e sviluppo, Como. - "Protocollo per prevenire e trattare le lesioni da decubito" Musolino F., Marangoni G, Gierasimowicz et al." Helios-Aggiornamenti in Wound Care n°1, 2000, pp.4-13 - "Le lesioni da decubito" - Quaderni di Helios, Suppl. 3-41998 - "Immobilità allettamento e possibili complicanze: dalla sorveglianza epidemiologica all'impiego di ausili" Atti del Convegno Nazionale, 2123.10.1999 Chianciano Terme - "Profilassi delle lesioni da decubito e cambio posturale" Ricerca Multicentrica e Linee Guida a cura dell' A.I.S.L.E.C. - "La responsabilità infermieristica per le lesioni da decubito" Nursing Oggi, 67-68; 4, 1996 - "Linee guida per l'assistenza ed il trattamento delle lesioni cutanee croniche" 2003 U.O. di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva , Az.Osp. S.Camillo-Forlanini- ROMA 8 ALLEGATO 1 - SCHEDA DI VALUTAZIONE INIZIALE PAZIENTI A RISCHIO DI COMPLICANZE DA ALLETTAMENTO DATI PAZIENTE Cognome Nome Età Alt Inquadramento diagnostico Peso Data ingresso SCALA DI NORTON (modificata sec. SCOTT.) Condizioni generali Livelli generali di assistenza richiesti per le "azioni di vita quotidiana" (AVQ) relativi a: cureigieniche,alimentaz., movimenti, etc. Stato mentale Risponde alle domande verbali relative a: tempo, spazio e persone in modo soddisfacente e veloce Deambulazione Distanza e dipendenza Mobilità Quantità e controllo del movimento di una parte del corpo Incontinenza Valutazione dell'insufficienza nel controllo di urine e feci Buone [4] Abile nell'eseguire le proprie AVQ Discrete [3] Necessita di assistenza per alcune AVQ Scadenti [2] Richiede assistenza per più AVQ Pessime [1] Totalmente dipendente per tutte le AVQ Lucido [4] Orientato nel tempo, spazio e persone. Risposta rapida Apatico [3] Parzialmente orientato nel tempo, spazio e persone con una ripetizione della domanda. Cammina con aiuto [3] Confuso [2] Parzialmente orientato nel tempo, spazio e persone. La risposta può essere rapida. Costretto su sedia [2] Stuporoso [1] Disorientato, la risposta può essere lenta o rapida. Il pz. può essere in coma Costretto a letto [1] Deambula fino a quando è affaticato. Cammina da solo o con l'ausilio di presidi Piena [4] Può muovere e controllare le estremità come vuole. Può usare o meno un presidio Deambula fino a quando è affaticato ma con una persona che lo assiste. Può utilizzare un presidio Moder. limitata [3] Può usare o controllare le estremità con la minima assistenza di un'altra persona Può usare o meno un presidio. Cammina o si muove soltanto su sedia. Confinato a letto per tutte le 24 ore Assente [4] Non incontinente di urine e/o feci. Può avere un catetere. Occasionale urine [3] Incontinenza di urine 1-2 volte al giorno e/o di feci 1 volta al giorno. Normale [4] Molto limitata [2] Limitatamente indipendente nei movimenti e nel controllo delle estremità Richiede maggiore assistenza di altre persone Immobile [1] Non ha indipendenza nel movimento e nel controllo delle estremità. Richiede assistenza per il movimento di ogni estremità. Abituale – urine Doppia [2] [1] Incontinenza di urine più di Totale incontinenza 2 volte die, ma non di urine e feci. sempre, e/o feci 2-3 volte die, ma non sempre. TOT. Presidio richiesto Rischio BASSO (> 16) I^) Materasso in schiuma di poliuretano espanso II^)Materasso ad aria statico I^) Materasso a pressione alternata II^)Materasso ad aria statico I^) Materasso a bassa cessione d'aria II^)Materasso a pressione alternata I^) Materasso fluidizzato o letti fluidizzati II^)Materasso a bassa cessione d'aria III^)Materasso a pressione alternata Rischio MEDIO (16 - 13) Rischio ALTO (12 - 10) Rischio ALTISSIMO (< 10) Presente nell'unità operativa Richiesta da inoltrare Data inizio presidio _____/____/_______ VALUTAZIONE NUTRIZIONALE DI BASE - Indice di Massa Corporea: [ peso (kg) / statura (m)2 ] - Calo Ponderale : Peso Abituale – Peso Attuale Peso Abituale __________ Se < a 20 consulto nutrizionale __________ Se > 5% - 7,5% (1 mese) > 7,5% - 10% (3 mesi) > 10% (6 mesi) x 100 - Indici Bioumorali ed Immunologici di Malnutrizione: Albumina (g/dl) ______________ Prealbumina (mg/dl) ______________ consulto Transferrina (mg/dl) ______________ Linfociti (ng/dl) ______________ Compilato da_______________________________________ Data ____/____/______ 9 ALLEGATO 2 - VALUTAZIONE CUTANEA Integra* si Arrossata (macerazione)*** si no Idratata* si no Secca** no Lesioni si no Presenti all' ammissione Specificare provenienza_____________________________________ si si no no Sviluppate in questa U.O._____________ *Ispezione della cute una volta al giorno ed applicazione di bende idrocolloidi alle prominenze ossee **Trattamento con pomate ed olii emollienti della cute secca ***Trattamento con creme all'ossido di zinco DESCRIZIONE LESIONI: SEDE, STADIO, DIMENSIONI Occipite Scapola destra Scapola sinistra Stadio I II III IV Dimens. Stadio I II III IV Dimens. Stadio I II III IV Dimens. Processi Zona spinosi sacrale vertebrali Stadio Stadio I II III IV I II III IV Dimens. Dimens. Malleolo esterno destro Stadio I II III IV Dimens. Malleolo Esterno Sinistro Stadio I II III IV Dimens. Tallone destro Tallone sinistro Stadio I II III IV Dimens. Stadio I II III IV Dimens. Stadio I II III IV Dimens. cm._____ cm._____ cm._____ cm._____ cm._____ cm._____ Cm._____ cm._____ Profond. Profond. Profond. Profond. Profond. Profond. Profond. Profond. cm._____ Profond. cm._____ cm._____ Profond. Profond. _______ ABCD ________ ABCD ________ ________ ABCD ABCD _______ ABCD Trocantere Trocantere destro sinistro Stadio I II III IV Dimens. ________ ________ ________ ________ ________ ________ ABCD ABCD ABCD ABCD ABCD ABCD Altro Dimensioni: specificare le tre dimensioni (lungh x larg x prof) Note : A secrezioni di materiale purulento; B bordi sottominati; C fondo irrorato; D fondo granuleggiante. Stadiazione delle LdD (da NPUAP): Stadio I : eritema fisso con cute integra Stadio II: soluzione di continuo dell'epidermide che coinvolge l' epidermide e a volte il derma Stadio III: soluzione di continuo che presenta danno o necrosi del tessuto sottocutaneo Stadio IV: ulcera a tutto spessore con interessamento muscolare fino alle strutture ossee INTERVENTI DI MOBILIZZAZIONE Il paziente può essere mobilizzato SI A letto*: NO MOTIVO ______________________________________________________ Decubito lat.destro Decubito lat.sinistro Supino Altro Mobilizzazione almeno ogni due ore Utilizzare cuscini di supporto In decubito laterale evitare il posizionamento ad angolo retto sul trocantere Mantenere la testata del letto al più basso grado di elevazione (in linea con le condizioni cliniche) Utilizzare una traversa per mobilizzare il paziente * (registrare il cambio posturale sulla scheda) SI In poltrona*: Alternare i punti di appoggio ogni ora; educare, laddove è possibile, ad eseguirlo da soli ogni 15’ Collocare un cuscino in schiuma sul sedile della sedia Al termine del posizionamento controllare la distribuzione del peso ed il bilanciamento Utilizzare trapezi e sollevatori per la mobilizzazione FATTORI CHE AUMENTANO IL RISCHIO Malattie croniche Paralisi Stato di coma e/o sedazione Malnutrizione Diabete Terapia steroidea Vasculopatie Obesità Compilato da______________________________________ Data ____/____/______ 10 ALLEGATO 3 - SCHEDA DI VALUTAZIONE PERIODICA DATI PAZIENTE COGNOME NOME DIAGNOSI Data Ingresso Età Peso Alt. Letto n° SCALA DI NORTON Per ogni rilevazione della situazione del paziente, barrare la casella corrispondente CONDIZIONE FISICA Buona Mediocre Scarsa Molto scarsa 1° 2° 3° 4° 1° 2° 3° 4° 1° 2° 3° 4° 1° 2° 3° 4° 1° 2° 3° 4° R R R R CONDIZIONE R R R R DEAMBULAZ. R R R R MOBILITA’ R R R R INCONTIN. R R R R MENTALE 4 4 4 4 Pronta 4 4 4 4 Normale 4 4 4 4 Normale 4 4 4 4 Assente 4 4 4 4 3 3 3 3 Apatica 3 3 3 3 Con aiuto 3 3 3 3 Suffic. 3 3 3 3 Occasionale 3 3 3 3 2 2 2 2 Confusa 2 2 2 2 Su sedia 2 2 2 2 Limitata 2 2 2 2 Solo urina 2 2 2 2 1 1 1 1 Incosciente 1 1 1 1 A letto 1 1 1 1 Immobile 1 1 1 1 Completa 1 1 1 1 Tot. e data 1°___|____|____!_____2°___|____|____|____|3°____|___|____|____|__4°____|____|____|____ PRESENTA LESIONI CUTANEEE SI NO LESIONE: SEDE – STADIO* DIMENSIONE DATA 1° rilevamento 2° rilevamento SEDE STADIO DIMENS. STADIO DIMENS. Scapola destra 1 |2 |3|4 cm.___ 1 |2 |3|4 cm.___ Scapola sinistra 1 |2 |3|4 cm.___ 1 |2 |3|4 cm.___ Processi 1 |2 |3|4 cm.___ 1 |2 |3|4 cm.___ spinosi v. Zona sacrale 1 |2 |3|4 cm.___ 1 |2 |3|4 cm.___ Malleolo 1 |2 |3|4 cm.___ 1 |2 |3|4 cm.___ est.dx Malleolo est. Sin 1 |2 |3|4 cm.___ 1 |2 |3|4 cm.___ Trocantere destro 1 |2 |3|4 cm.___ 1 |2 |3|4 cm.___ Trocantere 1 |2 |3|4 cm.___ 1 |2 |3|4 cm.___ sinistro Tallone destro 1 |2 |3|4 cm.___- 1 | 2 | 3 | 4 cm.___ Tallone sinistro 1 |2 |3|4 cm.___ 1 |2 |3|4 cm.___ Altro Firma | 1 |2 |3|4 cm.___ 1 |2 |3|4 cm.___ 3° rilevamento STADIO DIMENS 4° rilevamento STADIO DIMENS. 1 |2 |3|4 cm.___ 1 |2 |3|4 cm.____ 1 |2 |3|4 cm.___ 1 |2 |3|4 cm.____ 1 |2 |3|4 cm.___ 1 |2 |3|4 cm.____ 1 |2 |3|4 cm.___ 1 |2 |3|4 cm.____ 1 |2 |3|4 cm.___ 1 |2 |3|4 cm.____ 1 |2 |3|4 cm.___ 1 |2 |3|4 cm.____ 1 |2 |3|4 cm.___ 1 |2 |3|4 cm.____ 1 |2 |3|4 cm.___ 1 |2 |3|4 cm.____ 1 |2 |3|4 cm.___ 1 |2 |3|4 cm.____ 1 |2 |3|4 cm.___ 1 |2 |3|4 cm.____ 1 |2 |3|4 cm.___ 1 |2 |3|4 cm.____ 1° _________________ | 2°__________________ |3°_________________ |4°_________________ 11