Scaldacqua istantanei (stazioni di produzione d`acqua calda

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Scaldacqua istantanei (stazioni di produzione d`acqua calda
Schweizerisch-Liechtensteinischer Gebäudetechnikverband
Association suisse et liechtensteinoise de la technique du bâtiment
Associazione svizzera e del Liechtenstein della tecnica della costruzione
Associaziun svizra e liechtensteinaisa da la tecnica da construcziun
Aprile 2016
Promemoria
Scaldacqua istantanei (stazioni di produzione d’acqua ­calda
sanitaria / moduli di produzione d’acqua calda sanitaria)
Gli scaldacqua istantanei (chiamati anche stazioni di produzione
d’acqua calda sanitaria o moduli di produzione d’acqua calda
sanitaria) riscaldano l’acqua fredda in un unico passaggio alla
temperatura desiderata dell’acqua calda, con uno scambiatore
di calore esterno. L’energia primaria necessaria a tale scopo
viene prelevata da un accumulatore di energia. Per il riscaldamento dell’accumulatore di energia si possono utilizzare differenti generatori di calore, quali le caldaie a condensazione
(olio combustibile / gas), le caldaie a legna, le pompe di calore
e/o il teleriscaldamento.
Si possono inoltre sfruttare in modo ideale gli impianti solari
termici o il calore industriale. Negli scaldacqua istantanei sono
inserite sonde della portata volumetrica e/o sonde di temperatura (regolate tramite microprocessore). Non appena le
sonde reagiscono, la pompa di carico dell’acqua calda sanitaria
trasporta l’acqua di riscaldamento calda dalla parte superiore
dell’accumulatore di energia attraverso lo scambiatore di calore
a piastre del modulo di produzione d’acqua calda sanitaria.
Promemoria «Scaldacqua istantanei (stazioni di produzione d’acqua calda sanitaria / moduli di produzione d’acqua calda sanitaria)», © suissetec, aprile 2016
Funzione
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Vantaggi
Svantaggi
Sono possibili basse temperature dell’acqua calda; i sistemi
con pompa di calore diventano così più efficienti.
Pericolo che si formi calcare nello scambiatore di calore
a piastre.
Nell’accumulatore di energia, l’accumulazione d’acqua calda
avviene sul lato riscaldamento e non sul lato dell’acqua
calda sanitaria; ne risulta quindi un volume non molto grande
di acqua calda sanitaria stagnante, per cui il rischio di
­proliferazione delle legionelle diminuisce.
In caso di temperature variabili nell’accumulatore di energia,
la regolazione idraulica del modulo di produzione d’acqua
calda sanitaria è più complicata.
Tutte le fonti di calore (calore residuo, energia solare ecc.)
possono essere sfruttate dall’accumulatore di energia.
Niente acqua calda sanitaria in caso di interruzione della
corrente elettrica.
Se la temperatura dell’acqua calda è limitata a 45 °C non vi
è pericolo di scottature.
Per i moduli di produzione d’acqua calda sanitaria a basse
temperature dell’acqua calda, in caso di fabbisogno di
temperature più alte (p. es. per i lavelli in cucina), l’acqua calda
deve essere riscaldata ulteriormente con un riscaldamento
d’appoggio.
Piccole differenze di pressione tra acqua calda e fredda.
Se le temperature dell’acqua calda prescritte secondo la norma
SIA 385/1:2011 non sono rispettate, nel caso dei moduli di
produzione d’acqua calda sanitaria con condotte mantenute in
temperatura (p. es. circolazione o riscaldamento ausiliario), si
dovrà prevedere una commutazione antilegionelle.
Se la temperatura dell’acqua calda è limitata a 45 °C, il tempo di
prelievo calcolato aumenta del 50 % circa.
Promemoria «Scaldacqua istantanei (stazioni di produzione d’acqua calda sanitaria / moduli di produzione d’acqua calda sanitaria)», © suissetec, aprile 2016
Il ritorno rifluisce nella parte inferiore dell’accumulatore di
energia. A dipendenza del modello di generatore di calore, un
riscaldamento dell’acqua calda sanitaria può avvenire, ad
esempio, a 45 °C oppure a 60 °C. Se si ricorre a una pompa di
calore, l’acqua calda può essere messa a disposizione con una
temperatura di 45 °C. Ne consegue che la carica dell’accumulatore di energia può avvenire con un coefficiente di rendimento superiore (COP = Coefficient of Performance) rispetto a
una tradizionale carica dell’accumulatore d’acqua calda. Se il
riscaldamento dell’accumulatore di energia avviene mediante
un generatore di calore, con il quale è possibile raggiungere in
modo efficiente elevate temperature all’uscita della caldaia
di 65 °C (p. es. impianti a combustione alimentati con legna), si
deve mantenere una temperatura dell’acqua calda di almeno
60 °C.
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Per la progettazione e durante l’esercizio esistono differenze
tra i sistemi di accumulazione dell’acqua calda sanitaria e gli
scaldacqua istantanei, di cui va tenuto conto per un funzionamento ottimale. Dato che gli scaldacqua istantanei riscaldano
l’acqua calda sanitaria mentre questa scorre, contrariamente ai
sistemi ad accumulazione, essi vanno dimensionati per la punta
di fabbisogno massima (portata volumetrica massima) attesa
a breve termine. Durante la progettazione va tenuto conto di
equipaggiamenti sanitari speciali, quali ad es. vasche da bagno
di grandi dimensioni oppure docce con elevata potata. Il
volume di accumulazione d’energia necessario dipende dalla
potenza messa a disposizione dal generatore di calore, dal
­fabbisogno di calore e dalle perdite di calore. Il fabbisogno di
calore e le perdite di calore vanno stabiliti in base alla norma
SIA 385/2:2015. La temperatura disponibile di mandata,
di ­ritorno e dell’acqua calda deve essere considerata per il
­dimensionamento delle superfici dello scambiatore di calore.
Affinché le variazioni della temperatura nell’acqua calda siano
minime, la temperatura di mandata dovrebbe essere superiore
di 2 a 5 K rispetto alla temperatura dell’acqua calda. L’acqua
di ritorno dovrebbe rifluire nell’accumulatore di energia a una
temperatura possibilmente bassa. Per il dimensionamento si
devono osservare le indicazioni del fabbricante.
Va osservata in particolare l’indicazione del fabbricante
riferita alla potenza massima dell’acqua calda, poiché
questa si basa solitamente su una temperatura di
­mandata di 70 °C. Per il dimensionamento del modulo
di produzione d’acqua calda sanitaria va tenuto conto
dei valori effettivi. Se questi si scostano dalle indicazioni
del fabbricante, si dovrà contattare quest’ultimo.
Una distribuzione dell’acqua calda sanitaria con condotte
­mantenute in temperatura (p. es. circolazione o riscaldamento
ausiliario) può essere utilizzata anche per gli scaldacqua
­istantanei. Se uno scaldacqua istantaneo è mantenuto in temperatura, dovrà essere coibentato integralmente e senza interruzioni. Se l’esercizio degli scaldacqua istantanei e delle
­condotte mantenute in temperatura avviene a una temperatura
< 55 °C, il sistema di distribuzione dell’acqua calda sanitaria
deve essere riscaldato giornalmente a 60 °C durante almeno
60 minuti. Secondo la relazione dell’UFSP «Malattie correlate
all’edificio – Building Related Illness», per la disinfezione si
­possono impiegare anche altre procedure.
Si consiglia di calcolare il dimensionamento in collaborazione
con un professionista del ramo impianti sanitari. Va prestata
particolare attenzione al calcolo della portata massima (di
­punta) e alla determinazione del diametro delle condotte
­(conformemente alla direttiva SSIGA W3i).
Promemoria «Scaldacqua istantanei (stazioni di produzione d’acqua calda sanitaria / moduli di produzione d’acqua calda sanitaria)», © suissetec, aprile 2016
Dimensionamento
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Varianti
Variante 1
Modulo di produzione d’acqua calda sanitaria con
­condotta di distribuzione non isolata (senza condotte
mantenute in temperatura)
Variante 2
Modulo di produzione d’acqua calda sanitaria
con condotta mantenuta in temperatura
Scaldacqua istantaneo (modulo di produzione d’acqua calda sanitaria)
Con accumulatore termico ad acqua e scaldacqua istantaneo
(modulo di produzione d’acqua calda sanitaria)
Tecnica degli impianti sanitari
Accumulatore termico
d’acqua interamente isolato
secondo SIA 384/1
Accumulatore
termico d’acqua isolato
secondo SIA 384/1
Condotte interamente
isolate secondo SIA 384/1
Sifone termico
(h = 15 cm, isolamento
della parte che scende)
M
M
AC
Scambiatore
di calore
M
Scambiatore di calore
non isolato
AC
R
AF
Condotta di distribuzione
non isolata
Questa variante è realizzata soprattutto per impianti con
­condotte di corta lunghezza (acqua calda). Per considerazioni
d’igiene, la condotta di distribuzione dell’acqua calda sanitaria
può essere realizzata senza coibentazione. L’accumulatore di
energia e la condotta di carico devono soddisfare le prescrizioni vigenti in materia di coibentazione. Va fatto in modo
che sia possibile rispettare i tempi di prelievo secondo la norma
SIA 385/1:2011.
R
AF
Condotta di prelievo non isolata
Sifone termico
(h = 15 cm, isolamento della
parte che scende)
Condotta isolata, mantenuta
in temperatura (circolazione)
secondo norma SIA 385/1:2011
Disinfezione (termica o con
irraggiamento a raggi UV-C)
La variante con condotte mantenute in temperatura può essere
utilizzata soprattutto negli impianti per i quali non è possibile
raggruppare i punti di prelievo e quindi non si possono rispettare i
tempi di prelievo. La condotta, l’accumulatore e la condotta di
carico mantenuti in temperatura devono essere isolati secondo
le prescrizioni di coibentazione. Affinché nelle condotte mantenute in temperatura non si formino condizioni critiche sotto
­l’aspetto igienico, va tenuto conto delle misure di disinfezione,
quali la disinfezione termica (riscaldare giornalmente per un’ora
a 60 °C) oppure la sterilizzazione con raggi UV.
Lo schema esemplificativo corrisponde alle prescrizioni della
­norma SIA 385/1:2011. L’impiego di un sifone termico deve
­essere valutato in base alle caratteristiche del sistema.
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Tecnica di riscaldamento
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Manutenzione
Intervallo
Lavori di manutenzione
Misura
Ogni 2 mesi
Controllo di tutti i collegamenti
All’occorrenza serrare ulteriormente e/o sostituire
le guarnizioni
In aggiunta ogni 6 mesi
Controllo che tutti i parametri rientrino nei valori
imposti / effettivi rispettivamente siano ammissibili
Ripristinare i parametri in funzione dell’uso
Pulizia di tutti i filtri
Osservare le norme
Controllo visivo generale di tutti i componenti per
identificare la presenza di eventuali danni
In caso di danni identificabili a vista, eseguire
un controllo del funzionamento ed eventualmente
procedere alla sostituzione dei componenti
­danneggiati
Controllo del funzionamento della valvola di
­sicurezza
Osservare le norme
Prova di funzionamento dei componenti elettrici
ed elettronici, interruttori ecc.
Accendere / spegnere a mano; aprire e chiudere
Verificare i dispositivi di sicurezza elettrici
Verificare i dispositivi di controllo della tempera-
i comandi motorizzati
tura e/o i limitatori di temperatura, se esistenti
In aggiunta ogni 12 mesi
Controllare il buon funzionamento e
l’utilizzazione di tutti i componenti
P. es. aprire e chiudere gli organi di arresto
Controllo degli scambiatori di calore
Se sporchi, eseguire la pulizia / decalcificazione
Controllo della rubinetteria di segnalazione
Controllare i manometri / termometri
Controllo dei vasi d’espansione
Verificare la pressione all’entrata, l’ermeticità
della membrana
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I lavori sul modulo di produzione d’acqua calda sanitaria, per
principio, possono essere eseguiti solo da personale qualificato
e formato allo scopo.
Devono essere osservate le prescrizioni legali e tecniche applicabili, nonché le esigenze delle condizioni locali.
Si consiglia di far ispezionare l’apparecchio almeno ogni 2 anni
da uno specialista.
TECHNICIENS DU BÂTIMENT.
GEBÄUDETECHNIKER.
DELLA COSTRUZIONE.
TECHNICIENS DU BÂTIMENT.
WIR, DIELES
NOUS,
GEBÄUDETECHNIKER.
TECHNICIENS
DU BÂTIMENT.
WIR, DIE
NOUS, LESNOI, I TECNICI
TECHNICIENS
BÂTIMENT.
GEBÄUDETECHNIKER.
DELLADUCOSTRUZIONE.
NOUS, LES
NOI, I TECNICI
DELLA COSTRUZIONE.
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Altre informazioni
• Norma SIA 384/1:2009 «Impianti di riscaldamento degli
­edifici – Basi generali ed esigenze» (www.sia.ch)
• Norma SIA 385/1:2011 «Impianti per l’acqua calda sanitaria
negli edifici – Basi generali e requisiti» (www.sia.ch)
• Norma SIA 385/2:2015 (SN 546 385/2) «Impianti per l’acqua
calda sanitaria negli edifici – Fabbisogno di acqua calda,
­requisiti globali e dimensionamento» (www.sia.ch)
• Direttiva SSIGA W3i: «Direttiva per gli impianti di acqua
­potabile» inclusi i complementi 1 + 2 (www.svgw.ch)
• Promemoria SSIGA «Legionelle negli impianti di acqua
­potabile – A che cosa va prestato attenzione?» (www.svgw.ch)
• Promemoria suissetec «Acqua calda sanitaria negli edifici»
• Ufficio federale della sanità pubblica «Malattie correlate
­all’edificio – Building Related Illness» (www.bag.admin.ch)
NOI, I TECNICI
DELLA COSTRUZIONE.
Informazioni
Per maggiori informazioni, i responsabili dei settori tecnici
­Riscaldamento e Impianti sanitari | Acqua | Gas di suissetec
­restano volentieri a vostra disposizione.
Tel. 043 244 73 00
Fax 043 244 73 78
Autori
Questo promemoria è stato realizzato dai settori tecnici
­Riscaldamento e Impianti sanitari | Acqua | Gas di suissetec.
Associazione svizzera e del Liechtenstein della tecnica della costruzione
Auf der Mauer 11, Casella postale, 8021 Zurigo
T 043 244 73 00, F 043 244 73 79
www.suissetec.ch
Promemoria «Scaldacqua istantanei (stazioni di produzione d’acqua calda sanitaria / moduli di produzione d’acqua calda sanitaria)», © suissetec, aprile 2016
Raccomandazioni
• Osservare le indicazioni dei fabbricanti riferite alle potenze
massime dell’acqua calda alla giusta temperatura
• Non sovradimensionare il modulo (chiarire esattamente il
­fabbisogno di acqua calda)
• Definire la manutenzione con il cliente (contratto di
manutenzione)
• Esigere dal progettista in impianti sanitari il rispetto del profilo
di prelievo definito nella convenzione d’utilizzo
• In base alle conoscenze più recenti si consiglia di
fissare le ­temperature di dimensionamento e d’esercizio
come segue:
Temperatura all’uscita dello scaldacqua
istantaneo (stazione / modulo di produzione d’acqua
calda sanitaria):
60 °C
Temperatura delle condotte mantenute in
temperatura (circolazione):
55 °C
Temperatura sui punti di prelievo:
50 °C