Informazione, cultura, società e sport - Anno II - N. 2
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Informazione, cultura, società e sport - Anno II - N. 2
S a n d e Mire tunne tunne... Informazione, cultura, società e sport - Anno II - N. 2 - Giugno 2010 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale -70% Teramo Aut. N. 125/2009 Un amore di altri tempi Terra di bellezze estreme, di forme crude e faticose, di colori saturi, di selve e antiche necropoli, di ville Liberty, florealmente esauste di vita e d’abbandono, di dolcezze e di amori, talora infelici e magari affabulati, come si usava nelle campagne, narrati per consegnare tradizioni, per esemplificare l’esistenza, per costruire un mito, una leggenda. Una storia in particolare sembra di fatto avere la stessa grandezza ineluttabile del mito: una passionale eroina, un bel cavaliere con la testa altrove, un amore non corrisposto, nato tra i palchi del Serpente Aureo, gran teatro di Offida, nelle cui spire si intrecciarono gli sguardi, i sorrisi, le illusioni e lo sventurato destino dell’innamorata fanciulla. Un amore casto, di altri tempi, vissuto ed eterno nelle sue forme estreme, e forse mai finito, benché i protagonisti da tanto non siano più. Il nobile cavaliere preferì un’altra bellezza, andò a nozze con altra sposa. Si racconta che a ricevere la coppia la sera delle nozze - evento felice di cui mai s’era visto l’uguale! - brillarono, lungo tutta la strada e fin dentro il palazzo e il grande giardino di Sant’Omero, le luci di mille lucerne romane, trovate arando, e così maledettamente profanando, mille tombe nei vasti possedimenti del gentiluomo. Per la bella eroina fu la disillusione, il disincanto mortale, forse la follia. Inseguì il suo nobile cavaliere, lo rincorse per ogni dove, lo invocò, gli gridò il suo amore perso folle dilaniato. Avrebbe voluto il suo principe re e lei stessa regina. Ma il principe tacque, sempre la fuggì. Inneggiando al suo amore la bella innamorata coprì così cancelli e portoni, finestre e muri di un unico desolante messaggio d’amore, di un’unica scritta, sempre reiterata negli anni a venire: w il re! La grande villa restò deserta, il giardino incolto, i cancelli arrugginirono, degradando, morendo. Una maledizione. Più nessuno varcò le soglie di quella speranza d’amore. Oggi pochi ricordano la triste storia. Restano ancora alcune scritte. Ma nessuno bada a quelle bizzarrie. Eppure se al silenzio delle notti d’inverno si tende l’orecchio oltre il muro di cinta, giunge il sospiro della donna che vaga per i viali, lieve s’inoltra per le vuote e polverose stanze, ancora chiama il suo perduto re. Controcultura Internet e social networks a pag. 3 Teatro Tutti in scena per il laboratorio teatrale La lunga estate santomerese La festa del Santo Patrono del 2 e 3 giugno ha aperto le porte della lunga estate santomerese, ricca di eventi gastronomici e culturali. Si parte con ben nove giorni di divertimento, musica, gastronomia e fiumi di birra in occasione della ormai tradizionale Festa della Birra. Giunta all’undicesima edizione, prende il via venerdì 25 giugno per concludersi sabato 3 luglio. Come sempre sarà una festa aperta a tutti, del buon mangiare, degli amanti della bella musica, della buona birra. Quest’anno tutte le sere saranno proiettate le partite del mondiali di calcio 2010 su schermo gigante. La birra HB München sarà di nuovo la protagonista, servita direttamente ai tavoli nei tradizionali boccali da mezzo litro e da un litro. Per accompagnare le fresche birre, i cuochi della Pro Loco prepareranno succulente pietanze come mezze maniche all’amatriciana, stinco, arrosticini, pollo, salsicce, pizza, frittelle, patatine e i tipici bretzel. La musica live sarà la grande novità. Nel corso delle serate si esibiranno gruppi come Pulse Brothers, Dixieland Brass Band, Loop Quartet; 43° parallelo, Stone Free Band. Venerdì 2 luglio, invece, ci sarà lo spettacolo del simpaticis- nelle ore serali, dalle 19.00 alle 23.00 fino all’11 agosto 2010 in un percorso itinerante e suggestivo nel cuore di Sant’Omero. La XXX edizione della Sagrà del Baccalà inizia venerdì 16 per concludersi sabato 24 luglio. Anche quest’anno, oltre ai tradizionali a pag. 3 Amarcord C’era una volta il Torneo a pag. 6 simo Vittorio il Fenomeno. Dal puro divertimento Sant’Omero si impregna di cultura con Visionaria, mostra d’arte contemporanea che si avvale anche quest’anno del coordinamento artistico di Nazzareno Lucani. Fondaci, strade, angoli, sottoscala, depositi, botteghe, case e spazi pubblici, palazzi storici, piazze e balconi saranno nuovamente “invasi” della presenza visionaria di opere di pittura, scultura e installazioni di quindici giovani artisti. L’inaugurazione dell’esposizione è prevista per domenica 11 luglio alle ore 19.00. La mostra sarà visitabile tutti i giorni balli in pazza e giochi per bambini, si esibiranno bande e majorettes della Polonia e dell’Ungheria. È doveroso, al trentesimo anno, un cenno sulle origini di una delle più grandi e attese sagre della nostra regione. La sagra nasce ufficialmente nel 1980 per iniziativa di un gruppo di amici ma già molto prima, verso la fine degli anni sessanta, era diffusa l’usanza, tra i giovani e meno giovani santomeresi, specie dopo il consueto torneo di calcio, di ritrovarsi a tavola tutti insieme (con Leo De Ascaniis, addetto alla cucina), per festeggiarne degnamente la conclusione. Le Il valore del latte Premiati i bimbi dell’elementare di Garrufo a pag. 8 continua a pag. 2 Impaginato A3 Giugno2010.indd 1 21/06/2010 11.46.14 2 Giugno 2010 La lunga estate santomerese continua dalla prima pagina tavolate erano preparate all’aperto, sul campo sportivo, e la cucina era limitata soprattutto alla preparazione del baccalà con le patate. Banchetti luculliani e gratuiti, aperti a chiunque volesse e finanziati con i modesti proventi della manifestazione sportiva. Da questa “tradizione” pare sia scaturita l’idea della sagra e la conseguente mobilitazione in onore del baccalà . Si inizia con 70 kg di prodotto secco, per raggiungere, nel corso degli anni, quantità crescenti, fino alle cifre da capogiro delle ultime edizioni. Negli ultimi anni l’attività della sagra del baccalà ha consentito all’associazione Pro Loco di realizzare diverse manifestazioni e iniziative culturali come produzioni di libri, mostre, seminari, organizzazione di corsi di ricamo, di teatro, di cucina e ovviamente il nostro stesso giornale. Il 17 luglio cultura ed enogastronomia si incontrano in piazza Alvaro De Mendoza con le riflessioni del Convegno “La fame e l’abbondanza”, a cura del prof. Gabriele Di Francesco. Nello stesso periodo della sagra, sempre nel centro storico, parte la II edizione, a cura dell’Amministrazione Comunale, di Borgo D’Arte e Sapori, rassegna di concerti di musica classica e degustazione/esposizione di prodotti tipici locali. Sulla scia del cabaret degli ultimi anni, tornerà ad agosto, nella sua originaria location, il Festival Internazionale del Teatro Comico. Quattro i giorni di durata della manifestazione che da quest’anno vede la collaborazione tra Pro Loco e Amministrazione Comunale. Si parte il 9 agosto con un monologo del famoso attore, comico e il monologo “Abruzzo per tutti”. La serata conclusiva del 12 agosto vedrà protagonista in “Mannaggia’a mort” il gruppo teatrale di San Cesario di Lecce, finalista al Premio Scenario Infanzia di Parma, Principio Attivo Teatro, con musiche originali dal vivo di Raffaele Vasquez. Seguiranno le esibizioni dei comici di laboratorio Domenico Lannutti in “Satira sociale”e Fulvio Fuina in “Il controllore”. A fare da corolla al festival, la rassegna cinematografica dedicata all’indimenticabile Totò con la proiezione dei suoi film più famosi nel cuore del “castello”, da guardare seduti davanti ad un buon piatto servito nel suggestivo ristorante all’aperto, che ha caratterizzato la storia del teatro comico a Sant’Omero. scrittore Giobbe Covatta per proseguire il 10 agosto, direttamente da Zelig, con Pablo e Pedro. In seconda serata si esibirà Perrotta, comico di laboratorio, in “Faccio il provino”. Sempre da Zelig e Colorado Café, mercoledì 11 agosto assisteremo alla graffiante comicità di Luciano Lembo, cabarettista romano che gioca con il pubblico creando un’ atmosfera d’ intesa, dove non mancano anche momenti di riflessione. La serata prosegue con Lis Nobre, clown comico direttamente dal Brasile in “La vita intensa”. Chiude Marko Ferrari,comico di laboratorio, con La sopravvivenza di un ospedale Una lettera di Mario Bucciarelli, stimato Direttore Amministrativo della ASL di Sant’Omero per tanti anni, in risposta a Gennaro Cristofori Carissimo Gennarino, ho letto con. sofferta inquietudine il tuo amaro e comprensibile sfogo riportato sulle pagine del trimestrale “S@ntomero”. Nell’addentrarmi nelle tue lucide argomentazioni per la malasorte che sta imperversando sull’ospedale, ritengo superfluo dirti che non posso che condividerle pienamente. Ti anticipo che molto ci sarebbe da dire. Per recriminare, se è vero, i controversi atteggiamenti assunti da chi dovrebbe sostenere una strenua difesa per vedere garantita la salute dei cittadini che l’hanno sostenuto. E degli altri. Certo è che noi, testimoni del tempo, non possiamo, a ragione, accettare che le tante forze ed i tanti sacrifici spesi per l’ospedale siano schiaffeggiati dai c.d. “sommi profeti”. E comunque per compiacere chi (a noi oggi sconosciuti) desidererebbe speculare sulla salute pubblica a danno dei tanti cittadini che avevano riposto le proprie speranze sulla nascita del nuovo e invidiato ospedale. Se ciò dovesse realizzarsi a noi resterebbe soltanto l’orgoglio di aver fornito all’ospedale un “abito nuovo” e di averlo attrezzato per un suo sicuro buon funzionamento, sia sotto l’aspetto umano che tecnico-scientifico, dotandolo, senza tema di smentite, di personale medico-specialistico e paramedico all’altezza dei nuovi tempi. Sotto il profilo finanziario quel nostro ospedale poteva vantarsi di aver avuto sempre e comunque Impaginato A3 Giugno2010.indd 2 il pareggio dei suoi bilanci sanitari in pensione che pri- pareggio sempre validato da ma esercitavano la loro proferrei revisori dei conti -, sebfessione come dipendenti del bene usufruisse di una quota Val Vibrata, contribuendo finanziaria pro-capite che era la a far registrare l’inevitabile più bassa di tutti gli altri presidi mobilità passiva. ospedalieri a livello provinciale Per chi ha la memoria corta e regionale. bisognerebbe ricordare che Con l’avvento delle ASL, suba “quei tempi” l’ospedale di entrate alle vecchie ULSS, il Sant’Omero era quello che nostro povero ospedale, allora invece richiamava numeroricercato ed invidiato dagli adsissimi utenti dall’interno detti ai lavori ad ogni livello, ha del territorio provinciale, purtroppo subito un deprecabile regionale ma anche da fuori ed ingiustificato abbandono, regione. Mario Bucciarelli privato di personale medico speQuesto perché i solerti amcialistico e paramedico, come anche di aggiornate ministratori dell’epoca (dal cav. Gennarino attrezzature, ma con nuovi amministratori (lau- Cristofori, al dott. Altobrando Chiarini, al prof tamente compensati). Mario Di Leonardo, a Gianfilippo Vallese e tanti In queste esasperate condizioni l’ospedale non altri) si erano preoccupati di dotare l’ospedale di veniva più posto nelle condizioni di poter assi- un organico costituito da valenti professionisti curare, come nel passato, una soddisfacente as- nelle varie specializzazioni medico-chirurgiche, sistenza sanitaria ai suoi numerosi residenti ed di idonee attrezzature e di un gruppo operatorio alla consistente popolazione turistica ospitata nei di assoluta avanguardia. centri balneari costieri. Non ci si può sottrarre nell’evidenziare che tanti Per siffatta critica situazione in cui l’ospedale (sicuramente troppi) sono i debiti accumulati e’stato trascinato, i bisognosi della sua zona sono per la sanità dalla nostra regione. Tale situastati costretti a ricorrere ad altri presidi viciniori zione non può essere addebitata all’ospedale di e più propriamente a quelli confinanti dell’area Sant’Omero, sempre attento a tenere a posto i marchigiana dove, peraltro, ritrovavano quei conti, ma a quanti, malaccortamente, non sono stati in grado di agire con la necessaria parsimonia e di tenere a bada la mobilità passiva. Ed anche ai tanti quattrini erogati dalla nostra regione per sostenere le ben note case di cura private che hanno poi lasciato sul lastrico i propri numerosi dipendenti. Per ironia della sorte dobbiamo far osservare che negli anni Sessanta l’ospedale di Sant’Omero si preoccupò di rilevare, utilizzando le proprie risorse finanziarie correnti, la ben nota casa di cura Parere di Nereto dove fu allocato anche un nuovo reparto di ortopedia diretto dal compianto prof. Franco Battiato: il primo in Italia ad effettuare interventi innovativi per la protesi d’anca, richiesto anche da fuori regione. C’è da stupirsi che questi nostri nuovi amministratori sono convinti che, chiudendo ospedali o cedendoli a privati, possano risolvere la critica situazione finanziaria della spesa sanitaria. Perché non ascoltano, invece, (…) quanto affermato dallo stesso on.le Remo Gaspari (il padre del nostro Abruzzo) il quale, in una recente trasmissione televisiva, sollecitava i nostri amministratori regionali a non fare “fesserie” per la sanità abruzzese, ed in pratica a potenziare i nostri ospedali e non a decretare la loro chiusura? E se è vero che bisogna fare risparmi, perché programmare la costruzione di un nuovo ospedale in provincia se ne esiste uno nuovo: quello di Sant’Omero? Mario Bucciaelli 21/06/2010 11.46.16 3 Giugno 2010 Internet & Social Network Frutto del Progresso o semplice Controcultura? In poco più di un decennio il mondo è stato oggetto di migliaia di cambiamenti, volti al proprio miglioramento o, talvolta, controproducenti. Basti pensare alle grandi crisi economiche che molti paesi stanno attraversando senza però perdere d’occhio i piccoli cenni di ripresa da parte di alcuni. In questo tumulto, chi non conosce crisi e occupa sempre di più una posizione di leadership generale è senza dubbio “Internet”. La rete si sta sostituendo progressivamente alle nostre “vecchie abitudini”, anche le più disparate. Si è imposta prepotentemente, ed è un dato di fatto, sull’informazione mediatica. Con un semplice “click” è possibile conoscere notizie di ogni natura, sport, attualità, gossip, cronaca nera. Se prima un normale cittadino si recava in edicola per comprare un giornale, ora, grazie ad un telefono cellulare di ultima generazione, può collegarsi a internet e leggerlo. L’informazione, perciò, dilaga a dismisura, come non si era mai visto fino ad oggi e questo movimento è pressoché inarrestabile. Negli ultimi anni c’è stata un esplosione dei “Social Network”. All’inizio erano semplici mezzi di comunicazione, ora, grazie alla popolarità acquisita nel tempo, sono diventati dei veri e propri centri culturali (purtroppo) e mediatici. Con l’espansione e lo sviluppo dei social network non si è rimasti al semplice “chattare”. Sono nati dei validissimi movimenti volti alla divulgazione di politica in primis e, non meno importante, di marketing. Il tutto permesso dalla libertà largamente concessa dalla rete, dove chiunque è libero di parlare di ciò che vuole. Le pubblicità esistenti sui siti internet e diffuse via e-mail sono tantissime, forse troppe, e spesso davvero efficaci per chi ne usufruisce. Le maggiori possibilità di successo offerte dalla rete a chi vende hanno permesso la diffusione di veri e propri “Mercatini Online”, del nuovo e dell’usato. “Ebay” è il più grande e famoso sito di compravendita del web. Nascono ogni giorno migliaia di “Blog”, spazi virtuali dove chiunque può esporre il proprio pensiero e mettersi in discussione con gli altri, realizzare dibattiti politici tra fazioni di ideali diversi o parlare di problemi sociali. L’Italia si dimostra preparata e aperta a queste nuove forme di comunicazione o fonti di informazione. Un esempio lampante è il celeberrimo Blog di Beppe Grillo, uno dei più visitati in Europa. Comunque non è tutto oro quel che luccica. Chi pensa di essere approdato nell’eden ha preso un abbaglio. La facilità di accesso è si il punto di forza della rete, ma anche il suo punto debole. Coloro che vengono per così dire “educati” dalla rete, non sono di certo il prototipo della persona di sani principi. A livello culturale bisogna sapersi indirizzare, perché non tutto ciò che ci viene proposto è educativo e promotore del giusto. Basta poco per distogliere un adolescente dallo studio. Ci pensa “Facebook”, il social network che permette di rimanere in costante contatto con i propri amici, condividere video e foto, aggiornarsi sulle ultime tendenze in fatto di moda o di personaggi famosi. E la carta stampata che fine farà? Il telegiornale chi lo segue? È più facile stare dietro a qualcosa che non impegna l’attenzione piuttosto che informarsi su quello che veramente succede nel mondo in cui viviamo. Usufruire di questi social network in maniera errata può indurre a comportamenti devianti. Irresponsabili hanno pubblicato sul web video osceni di animali maltrattati e persino di violenze su bambini portatori di handicap, semplicemente per generare momenti di riso o anche solo per stupire i propri amici. Ciò che più dovrebbe far riflettere è l’età media di chi naviga, ormai sempre più “infantile”. La deviazione mentale di un ragazzino che approda in un sito non adatto alle proprie esigenze è inevitabile, nella peggiore delle ipotesi letale. Atti di bullismo o di vandalismo che vengono osannati come fossero eroici, generano un’emulazione che si diffonde tra chi li guarda, in maggior parte adolescenti che si giustificano dicendo: “Se lo fanno vedere su Internet, che c’è di male?”.L’informazione adeguata su Internet inizia a diventare rara ed è facile perdersi in concetti che non hanno né capo né coda. Ormai tutti sulla rete si improvvisano scrittori, filosofi, politici ma pochi sanno di cosa stanno parlando. L’informazione distorta spadroneggia nei Social Network e chiunque leggerà ciò che vuole e non ciò che deve. I vecchi valori sono sopraffatti dalle nuove tendenze che questi potenti media lanciano. L’aspetto culturale si riduce a fare da contorno alla popolarità di qualcosa, che nella maggior parte di casi è sbagliato, ma meno impegnativo da recepire. Cosi facendo la rete con la sua “libertà” dà un contributo essenziale a quel movimento chiamato “Ignoranza”, che sembra essere in ascesa più dello stesso Internet. Ma attenzione! Informarsi autonomamente in maniera corretta non è un’utopia. Con il buon senso possiamo riuscire a destreggiarci tra le infinite possibilità che la rete ci offre e riuscire a costruirci la nostra informazione nell’ambito che scegliamo di approfondire. Costruire una propria idea su qualcosa attraverso internet diventa possibile, nei giusti modi e con i giusti mezzi. Il web è nelle nostre mani, dipende tutto da noi e deve esserci una presa di coscienza generale che porti ad usufruire di questo servizio senza farne un abuso e senza annegare nell’ignoranza. Le istituzioni competenti dovrebbero “vigilare” di più la libertà mediatica, in modo da non condizionarla con assurdità ed errate concezioni, garantirla e non minare quell’obiettività della quale ognuno ha diritto di godere. La cultura non va offuscata, ma portata avanti e implementata da tutti noi. Giampiero Fileni Tutti in scena - Teatro laboratorio Prima i bambini Martedì 8 giugno gli alunni delle classi terze della scuola primaria di Sant’Omero e Garrulo hanno rappresentato in piazza A. De Curtis due storie liberamente tratte da altrettanti racconti di Gianni Rodari, pedagogista e scrittore per ragazzi. I bambini di Sant’Omero hanno entusiasmato il pubblico con “Piccoli giganti grandi nani”, quelli di Garrufo con “C’era due volte il barone Lamberto”. Tutti gli alunni-attori hanno dato prova di aver interiorizzato quanto appreso durante le attività svolte nel corso del progetto-prova “Crescere a teatro”. I due eccellenti esperti, Ottaviano Taddei e Cristina Cartone della compagnia Terra Teatro hanno introdotto gli alunni nel mondo del palcoscenico in modo divertente, fornendo gli strumenti per un approccio alla scena: studio del corpo e del movimento, alternanza espressiva della voce, approfondimento della personalità del personaggio interpretato, Impaginato A3 Giugno2010.indd 3 memorizzazione delle parti. Ognuno ha saputo calarsi nel ruolo come a volte non riescono a fare neppure i professionisti. Questo aspetto è stato colto dai numerosi spettatori che hanno esternato il loro apprezzamento con spontanei e prolungati applausi. Non si può negare che i risultati dei laboratori, finanziati dalle Pro-Loco di Sant’Omero e Garrufo, abbiano premiato tutti, gli alunni, la scuola e i registi. Un grazie alle insegnanti che hanno stimolato la creatività attraverso un approccio interdisciplinare, collaborando attivamente al progetto. Constatato il consenso espresso, le due ProLoco intendono collaborare, anche nel prossimo anno con l’istituzione scolastica riproponendo il progetto e dando la possibilità anche a più classi di parteciparvi. Poi giovani e meno giovani Il coraggio è la virtù dei forti o degli incoscienti. Ma il destino premia gli audaci! E il successo ha premiato l’esordio dei non più giovanissimi attori santomeresi che sabato 12 giugno hanno debuttato, tra gli applausi e le risate, ne “La bottega del caffè” di Carlo Goldoni. Sono persone che hanno da sempre amato il teatro e che hanno frequentato il laboratorio teatrale come ragaz-zi entusiasti, con un grande coinvolgimento personale, guidati dagli stessi professionisti che hanno seguito gli alunni delle scuole. Il laboratorio si è articolato in due fasi, per approfondire l’utilizzo di tecniche ed esercizi sensoriali, di relazione, di coordinamento, la scelta di un copione e quindi per la messa in scena del testo, la scelta dei costumi e la rappresentazione finale. Tutte le lezioni sono state una scoperta della propria creatività corporea, gestuale e della parola. La commedia, ambientata nella Venezia del ’700, ben si adatta ad ogni luogo e ad ogni epoca. Le pettegole del paese, il …don Marzio, la moglie abbandonata, sono personaggi che possiamo incontrare più spesso di quanto sembri. Ed è stato un vero successo, in cui oltre al pubblico si sono divertiti moltissimo anche gli attori. La Pro-loco di Sant’Omero intende riproporre il laboratorio teatrale, fucina di cultura, anche per il prossimo anno, progettando già per il futuro una scuola di teatro permanente. 21/06/2010 11.46.28 4 Giugno 2010 Luca Carboni - “Musiche ribelli” La fame e l’abbondanza Convegno sull’enogastronomia e l’alimentazione per i trent’anni della sagra “Speriamo che Sant’Omero ci protegga dalla pioggia”... Inizia così, con una particolare richiesta di intercessione al nostro Santo Patrono, il concerto che Luca Carboni ha tenuto giovedì 3 Giugno in piazza Roma. Nonostante l’acqua fosse caduta con “puntuale” regolarità nei due giorni di festa dedicati al nostro Santo Patrono, nelle quasi due ore di concerto, il tempo ha ascoltato l’invocazione concedendo una pausa e non negando ai numerosi presenti il piacere di una serata speciale in compagnia delle note e della poesia in musica del cantautore bolognese. Si inizia con “Sarà un uomo” canzone del 1985 dall’album “Forever”, per poi proseguire con la delicata “Le storie d’amore” e la più movimentata e graffiante “La mia città”, entrambe da “Carboni” del 1992, il suo lavoro più conosciuto ed apprezzato. Il concerto si snoda secondo un canone molto preciso e collaudato. A canzoni più lente come “Colori” e “Chicchi di grano”, tra le sue canzoni d’amore più belle di sempre, si alternano pezzi più movimentati come “L’amore che cos’è”, “Le band si sciolgono” e “Le ragazze”. Dopo l’intermezzo dedicato al suo ultimo album, fatto di cover di canzoni degli anni ‘70 , dove canta in suc- cessione “Ho visto anche degli zingari felici” di Claudio Lolli, “Raggio di sole” di De Gregori e “Musiche ribelli” di Finardi, il concerto entra nel vivo e sale il coinvolgimento nel pubblico. “Settembre”, splendida canzone nostalgica sulla sua adolescenza, precede “Silvia lo sai”, “Fragole buone buone” e “Farfallina”, canzoni simbolo di una generazione che anticipano il gran finale. “Inno nazionale”, “Mi ami davvero” e il tormentone storico “Ci vuole un fisico bestiale” esaltano la platea. Il cantautore bolognese saluta una prima volta per poi risalire sul palco, acclamato a gran voce dal pubblico, regalando le ultime emozioni con “Vieni a vivere con me” e “Mare Mare” e congedarsi definitivamente con un sentito “Grassie, Grassie davvero Sant’Omero”. Il nostro personale “grassie” va innanzitutto al Comitato Festa per averci regalato questa serata indimenticabile con un dei più grandi cantautori italiani, al nostro Santo Patrono per l’intercessione con il meteo, e naturalmente a lui, Luca Carboni, per averci emozionato con le sue canzoni fatte di storie semplici, di ricordi malinconici, di ironia, di attualità, raccontate con poesia, delicatezza e tanta passione. Fabrizio Cardelli La “Ragazza Incinta” Il Novecento è stato un secolo di cambiamenti. Pittoricamente parlando questi cambiamenti sono stati cruciali. La frattura con ciò che vi è stato prima è totale. Un colpo d’ ascia in un mare di ghiaccio. La pittura figurativa cambia, adeguandosi, o accodandosi alle nuove branche filosofiche e all’ avvento della nascente psicanalisi. Ed è proprio al nipote del grande padre della psicanalisi (Sigmund Freud) che va il merito , insieme ad un altro manipolo di artisti suoi contemporanei, di aver portato la pittura figurativa ad un grande cambiamento, unendo forte meticolosità (specie negli esordi) ad influenze fortemente intimiste, paranoidi, isteriche e (volontariamente o involontariamente) psicologiste di un suo coetaneo, Francis Bacon, che aveva fondato praticamente tutta la sua pittura in una sorta di indagine interiore, di auto riflessione (nonostante che i soggetti da lui presi in esame sono comunque diversi), giù nelle profondità del subconscio (“Se guardi nell’abisso, l’abisso guarda in te”. Friedrich Wilhelm Nietzsche. Questo è Bacon). Inizialmente( ma comunque passata la primissima fase che attingeva a piene mani dalla pittura di Cedric Morris) Lucian Freud era un giovane pittore figurativo realista decisamente minuzioso. Lo avreste definito Impaginato A3 Giugno2010.indd 4 quasi lezioso, stucchevole. I suoi pennelli erano rigorosamente fini. Dipingeva seduto. Ad un certo punto ci fu la frattura,un anno zero da cui ripartì ex novo, che coincise, come detto con la scoperta ed il conseguente innamoramento per la pittura di Francis Bacon. E da dipinti minuziosi come quello che ha Bacon come modello si arriva con disinvoltura a capolavori come “Ragazza Incinta”(1960-1961). Osservando la sua produzione precedente è facile denotare quanto il cambiamento sia stato radicale. a stesura dei colori si fa più ampia e ivi si trova pienamente realizzata la volontà di “impacchettare un sacco di cose in una pennellata” come riportano le cronache. C’è un turbinio di colori neutri, fossili di un’ aggregazione/disgregazione bio/geologica evidenziati sulla fragile superficie umana. Fotografie di uno smottamento ancora in corso. La donna è volta su un lato. Addormentata. Ma attraverso il vorticare delle pennellate, che piroettano sapientemente sul suo corpo e debordano sulla poltrona, è difficile asserire che regna uno stato di vera quiete. Anzi. È come se ci fossero occulti spettri di linee cinetiche che rendono l’intera composizione silenziosamente irrequieta. Caos calmo e controllatissimo. Nima Tayebian In occasione della 30a Sagra del baccalà si terrà a Sant’Omero un importante convegno scientifico multidisciplinare su “La fame e l’abbondanza. R i f l e s s i o n i sull’enogastronomia e l’alimentazione”, promosso dal nostro periodico, in collaborazione con la Pro-loco e la Cattedra di Metodologia e tecniche della ricerca sociale dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Il convegno si terrà sabato 17 luglio 2010 nel centro storico di Sant’Omero e vedrà avvicendarsi importanti relatori a livello nazionale ed internazionale. I temi spazieranno dalla sociologia all’antropologia, dal turismo gastronomico ai problemi dell’alimentazione letti in chiave psicologica. Partendo dalle diverse e molteplici rappresentazioni della “tradizione” (intesa come know-how della cultura materiale, come persistenza simbolicamente rielaborata del passato, come invenzione ex novo a scopo utilitaristico-ludico-ideologico, ecc.) si vogliono così ana- lizzare e proporre delle riflessioni sui rapporti tra enogastronomia, turismo e sviluppo locale, su alimentazione e stili di vita e infine su alimentazione e salute. Tra i relatori, provenienti da prestigiose sedi universitarie italiane, importanti sociologi come il prof. Luigi Frudà, dell’Università “La Sapienza” di Roma, il prof. Everardo Minardi dell’Università di Teramo, il prof. Ezio Sciarra dell’Università di Chieti, il prof. D’Andrea ed il prof. Anselmi dell’Università di Perugia, i proff. Antonelli e Corsi di Chieti. Altri accademici come il prof. Perri della Facoltà di Scienze Gastronomicha di Pollenzo (Cuneo), e professionisti dell’alimentazione e del controllo di qualità presenteranno e problematiche proprie dei loro ambiti di interesse. Mentre andiamo in stampa il programma non è ancora definitivo. E’ stata peraltro assicurata anche la presenza di un produttore di baccalà di Alesund, la località resa famosa proprio per la lavorazione del baccalà. Legalità Promosso dalla nostra redazione, e dall’Associazione Pro-Loco, con il patrocinio della Facoltà di Scienze Sociali d e l l ’ Un i v e r s i t à degli Studi “G. D’Annunzio”, Chieti-Pescara e di SPE - Sociologia per la Persona, con il coordinamento scientifico del nostro direttore prof. Gabriele Di Francesco, si sono svolti con successo e grande partecipazione gli incontri della prima edizione della Scuola di formazione civica e di educazione alla legalità. Dal 12 aprile al 3 maggio 2010 si sono avvicendati nella sala di accoglienza della Pro-Loco ben sei relatori, docenti universitari, dottorandi e dottori di ricerca, tutti di grande competenza, che hanno illustrato alcuni temi di grande attualità nel panorama sociale e politico italiano. In particolare il prof. Francesco Ferzetti, ha parlato di “Diritto e società”, il dott. Andera Pesa di “mobbing”, il dott. David Ferrante di “Senso civico e incivilities”. Il prof. Gianmarco Cifaldi ha relazionato su “Internet e pedofilia” mentre il prof. Stefano Pasotti su “Luoghi e metodi della deliberazione pubblica”. La dott.ssa Roberta Pellegrino si è occupata invece delle tematiche della violenza sulle donne con una ricca e dettagliata relazione su “Un modello di intervento per il contrasto alla violenza sulle donne e l’empowerment femminile”. Il pubblico, attento, interessato e molto partecipe ha risposto tutte le sere alle sollecitazioni dei relatori con un animato dibattito. Per l’interesse suscitato si pensa già alla seconda edizione nel 2011. 21/06/2010 11.46.37 5 Giugno 2010 Crookers - Tons of Friends Torniamo a parlare della nostra musica, quella italiana d.o.c. che molte volte purtroppo viene tralasciata e non compresa nell’immediato. Phra e Bot, italiani entrambi, si sono conosciuti nel 2003 in negozio di dischi, ma non hanno trovato in patria quell’audience che invece si aspettavano. Così hanno esportato la loro musica oltre i confini e ora fanno ballare mezzo mondo, i loro dj set sono un evento imperdibile anche per artisti quali Chemical Brothers, i quali hanno dichiarato di essere loro fan. Saliti alla ribalta con il remix di Day ‘N’ Night di Kid Cudi, con essa hanno scalato le pop chart inglesi fino al 2° posto. Da piccoli club quindi al Coachella Festival del 2009. Per capire, ritrovarsi a suonare con Paul McCartney e Robert Smith dei Cure dal nulla. Grazie al loro expolit si sono potuti fare a “Tons of Friends”, letteralmente una “tonnellata di amici” come ad esempio Kanye West o Will.i.am. dei Black Eyed Peas che compare nel loro disco, che definirei un mix di underground, rap e pazzia, in Lets get beezy insieme anche a Kelis e Kid Cudi in altri pezzi. Il disco inoltre è prodotto nientepocodimenoche da Norman Cook conosciuto anche come Fatboy Slim ed è stato proprio lui a volerli per la sua produzione. Una curiosità: il duo milanese nell’ultimo mese è comparso anche in una pubblicità di una nota marca di scarpe, cui uno degli ultimi modelli porta proprio il loro nome. Le tracce del loro disco di debutto parlano da sole, volendo potrebbero uscirne benissimo diversi singoli: intro house da trip con i Soulwax in We Love Animals, la voce ordinata della Murphy e un groove underground pazzesco in Royal T, oppure Remedy cantata da Miike Snow che ti fa muovere anche se sei steso per terra, Yelle che rende Cooler Coleur un brano che continui a cantare anche quando esci di casa o scendi dalla macchina e infine Have Mercy fornita di un basso schizofrenico incalzante da paura. Questo disco l’ho ascoltato molte volte già e per scrivere questa recensione ho voluto riascoltarlo di nuovo e l’ho fatto con le cuffie a tutto volume (voi se potete fatevene delle iniezioni a tutto volume con lo stereo) e devo dire che questi due ragazzi hanno davanti una strada lunga fatta di festival dance e rave party, meritano davvero tanto datemi retta. A dire la verità sarebbe ora che li facessimo suonare un po’ anche da noi. Filippo De Donatis J. Stroud - La trilogia di Bartimeus E’ impossibile commentare l’opera di Stroud senza metterla in relazione al maghetto per eccellenza, Harry Potter. Ambientato in una Londra quasi contemporanea, narra di un orfano apprendista stregone che svela oscuri complotti con l’aiuto di poteri occulti. A differenza di Hogwarts, la magia non è una cosa innata che si impara a maneggiare, ma deriva dall’evocare dall’Altro Luogo dei demoni. Tutto ciò che è magico quindi è dovuto all’imprigionamento di semplici folletti, insipidi foliot, potenti jihn, temibili afrit e spaventosi marid (e altro ancora). L’orfanello Mandrake brucia tutte le tappe e di nascosto, ancora apprendista, chiama a sè Bartimeus, un jihn potente, con una lunga vita alle spalle, ironico, e anche un po’ sbruffone. Questa improbabile coppia rimane legata da uno “stallo tecnico”, e i due personaggi affrontano nei tre libri tre fasi di un gigantesco complotto. La lettura è piacevolissima, Bartimeus racconta in prima persona quello che gli è capitato, e non smette mai di far notare le spiacevolezze e le incongruenze dei perfidi padroni umani. Dato che i demoni jihn hanno una mente molto meno ristretta di quella umana, continua a divagare nei suoi racconti, affollando la narrazione di note a piè di pagina che sono più divertenti della narrazione stessa. Impaginato A3 Giugno2010.indd 5 “Sono Bartimeus! Sono Sakhr al-Jinni, N’gorso il Possente, Serpente dalle Piume d’Argento! Ho riedificato le mura di Uruk, di Karnak e di Praga. Ho parlato con Salomone. Ho corso nelle praterie insieme ai padri dei bufali. Ho sorvegliato l’Antico Zimbabwe fino a quando le pietre caddero e gli sciacalli banchettarono con le sue genti. Sono Bartimeus! Non riconosco signore alcuno. E per questo ora sono io che ti ordino di parlare, ragazzo: chi sei tu per convocarmi?” “In un avvicendarsi sfrenato di emozioni, sostenuto da un ritmo denso di suspense, Stroud insegue il tema del fascino avvinghiante e morboso del potere e del coraggio di sfidarlo.” La Repubblica “Una sequenza di incantesimi e prodigi paurosi, stemperati dallo stile brillante e pieno di humour.” Il Giornale “Una combinazione emozionante di magia, avventura e deliziosi toni di commedia, come nessuno scrittore riusciva a realizzare dai tempi de I viaggi di Gulliver... Stroud immagina un mondo tenebroso ricco di sfumature barocche e vivido di dettagli.” The Times “Una narrazione coinvolgente e irresistibile, carica di drammaticità e umorismo.” Independent Antonello Cristofori Humour paesano Lemen Agora “Agora” è un film spagnolo del 2009, diretto magistralmente da Alejandro Amenabàr (“The Others”) ed interpretato dalla splendida Rachel Weiszn (“Il nemico alle porte”, “La Mummia”). Uscito in Italia soltanto nell’Aprile 2010 e probabilmente non più in circolazione, “Agora” è una ricostruzione storica che trasmette un messaggio prorompente ed attuale che vale la pena segnalare. Si svolge ad Alessandria d’Egitto nella seconda metà del IV secolo dopo Cristo e narra la vicenda umana della giovane filosofa ed astronoma Ipazia, figlia del geometra Teone, definita dagli storici “prima martire del libero pensiero”. Saggia e perspicace insegnante, la donna si fa baluardo di un concetto che oggi definiremmo “laico”, soprattutto nel momento in cui, nella virtuosa città, si rilevano le prime dispute fra le componenti religiose di quel tempo. Su tutti ha la meglio quella dei cristiani, guidati dal vescovo Cirillo (elevato poi agli altari come santo) che, servendosi di una politica imperiale ormai cristianizzata da decenni, riesce ad annientare tutti coloro non allineati al pensiero della Chiesa nascente. In primis i Pagani, privati della loro celebre e preziosa “Bi- blioteca alessandrina”, in seguito gli Ebrei tacciati, in un déjà vu che definiremmo allarmante, di deicidio e cacciati da ogni angolo della città. La lotta infinita fra pensiero e fondamentalismo religioso, nello svolgere della pellicola, diventa asse portante, dimostrando come l’ignoranza e la disinformazione trascinino popoli interi nella decadenza e nel degrado umano ed urbano. L’Agorà si svuota e nella politica s’innesca quella forma di potere a stampo piramidale dove il popolo che è alla base, smette di essere popolo e diventa quella futile agglomerazione comunemente detta sterco. Gli argomenti trattati nel film sono ancora oggi all’ordine del giorno. Oltre le continue guerre politiche ed economiche fatte nel nome dell’Altissimo, il regista ci pone dinanzi la figura della donna, una figura ancor oggi vessata ed oppressa in parecchi punti del globo. Proprio per questo Ipazia diventa l’eroina dei nostri tempi, la sua saggezza e conoscenza volta sempre alla ricerca e quindi all’evoluzione della ragione, abbatte qualunque componente sessuale o religiosa discriminante, elevando l’individuo ad essere “divino” portatore di virtù. Fabiano Di Damaso 21/06/2010 11.46.40 6 Giugno 2010 C’era una volta il Torneo Sant’Omero trasformato in un piccolo grande stadio, Sant’Omero contagiato dall’entusiasmo di tanta gente. Sant’Omero e la Val Vibrata, e non soltanto quella degli appassionati di calcio. Ma ci siamo, attenzione! I riflettori si accendono, Bertino il bidello controlla che negli spogliatoi sia tutto in ordine, Giuann d’ Crepat si accinge a vendere le ultime salsicce e bibite ai tifosi che sugli spalti già inneggiano ai loro beniamini, alcuni ragazzini tentano all’ultimo momento di intrufolarsi in ogni maniera all’interno del campo sportivo, lo speaker Tonì d’ Biasciò è ormai pronto ad annunciare le formazioni delle squadre. Ecco, l’arbitro ha collocato il pallone al centro del campo e fischia l’inizio. Comincia la manifestazione più attesa e caratteristica dell’intera estate vibratiana. O, meglio, cominciava. Eh già, cari concittadini. C’era una volta, come in una favola. Tale atmosfera fiabesca in tanti l’hanno respirata e per loro rimarrà senza dubbio una pagina indelebile nel grande libro dei ricordi. Molti altri, invece, e ci riferiamo ai più giovani, non hanno purtroppo, e sottolineiamo purtroppo, assaporato quello che non è stato soltanto un evento sportivo di cartello, ma un capitolo di notevole importanza sociale, soprattutto dal punto di vista dell’aggregazione fra le persone, per Sant’Omero e dintorni: il “mitico” torneo notturno di agosto, che proprio nella pulizia e nella qualità dell’organizzazione, unite allo spirito di competizione ed al divertimento che sapeva regalare, aveva le molle che facevano scattare la vasta e festosa partecipazione all’evento, unico nel suo genere. La memoria storica ci riporta al lontano 1964, anno in cui Leo De Ascaniis, Corrado Ciccarelli e Franco De Ascaniis, amici ed amanti del calcio, partorirono l’idea, con un pizzico di sana incoscienza, ma con tanta dedizione e buoni propositi, di organizzare un torneo che mai avrebbero ipotizzato potesse ottenere da subito un successo tanto clamoroso. Li abbi- Impaginato A3 Giugno2010.indd 6 amo incontrati e ci hanno regalato una minuziosa ricostruzione, intrisa di emozione e al tempo stesso di romanticismo, dell’ appuntamento simbolo di un periodo nel quale la creatività e la voglia di fare e di mettersi in gioco prevalevano sui freddi modelli di divertimento stereotipati proposti dalla tecnologia che caratterizza i giorni nostri. “Ci piaceva giocare a pallone – racconta Corrado -. Quando facevamo le partitelle tra amici delimitavamo la porta con due coppie di mattoni ed andavamo avanti instancabilmente, per ore ed ore. Una volta, mentre mi trovavo a Milano, mi capitò di partecipare ad un torneo notturno e ne rimasi a dir poco affascinato. Riportai con me a Sant’Omero l’idea e il sogno di poter organizzare un giorno una cosa simile, riservata ai compaesani ed allargata a squadre dei paesi limitrofi. Ne parlai con Leo ed immediatamente accettò di collaborare. A noi si aggiunse Franco. Provo sempre emozione e nostalgia ricordando quel periodo e la prima edizione”. “Il luogo deputato ad ospitare il torneo – puntualizza Leo - fu un campo boario dove si teneva la fiera. Era un terreno ruvido, scosceso e pieno di pietre, ma nessuno si lamentò e si giocò comunque. Ci finanziavamo soltanto con la quota d’iscrizione delle varie squadre. Il regolamento è rimasto identico per tutte le edizioni e prevedeva la partecipazione di 8 squadre suddivise in 2 gironi da 4. Si giocava in 6+1 e c’era l’apertura anche ai semi-professionisti. Anche le date sono rimaste pressoché immutate: si iniziava il 7 agosto e la finalissima era in programma il 16. La prima se l’aggiudicò la “Costa Verde” di Tortoreto che superò noi del Sant’Omero. Oltre a me e Corrado, scesero in campo Claudio Bianconi, Beniamino Pistacchio, Ruggiero Ruggieri, Piero De Ascaniis, Tonino Clementoni e Valentino Pucci che andavo a prendere personalmente a Sant’Egidio”. Corrado: “Subito dopo la prima edizione, ci fu subito il rischio che il torneo venisse sospeso per motivi di ordine pubblico, in quanto erano necessari il nullaosta della Questura e la nomina di un responsabile, che fu individuato in Dante Tomassini, e di un vero e proprio comitato organizzatore. “Così, – interviene Franco – creammo una sorta di organigramma nel quale Leo si occupava delle questioni prettamente sportive, in particolare dei rapporti con la federazione. Corrado andava in giro a contattare le varie squadre e a riscuotere i soldi delle iscrizioni. Io pensavo all’organizzazione logistica ed amministrativa”. Corrado:“Proprio così. Giravo con una lambretta alla ricerca di tutto ciò che potesse tornare utile all’organizzazione, ma ricordo che c’erano problemi enormi che riguardavano principalmente le attrezzature. In pratica, si partiva da zero. Il padre del Dott. Santoni ed Elio Pompizi (padre di Paride, ex grande giocatore del Sant’Omero calcio) all’epoca lavoravano per il signor Cerulli e, all’inizio, ci fornirono alcuni materiali fondamentali. Ma, fino al 1968, il campo rimase delineato da paletti e fil di ferro e non vi erano recinzioni. Il pubblico era quasi a contatto con i giocatori”. Franco:” Individuammo alcune persone, piuttosto robuste, che fungevano da addetti alla sicurezza, tra i quali il compianto Mario Tulli e Lucio Ippoliti. Ma il problema principale rimaneva quello di livellare il campo. Anche perché, vista l’accresciuta notorietà che la manifestazione stava acquistando e, dunque, la necessità di giocare in una cornice più sicura ed accogliente, pensai di buttar giù un progetto. Ci rimboccammo un po’ tutti le maniche, spinti dall’entusiasmo generale che aveva contagiato i santomeresi, i quali divennero baldi e preziosi collaboratori che ci aiutarono in tutto e per tutto e che non smetteremo mai di ringraziare”. Leo: “In effetti Franco creò un progetto, dopo aver ottenuto una “bonaria” autorizzazione dal comune, per realizzare un campetto 30x60, con un muretto in cemento, rete di recinzione, illuminazione più idonea e una tribuna che venne anno dopo anno estesa e migliorata”. Ad onor del vero – precisa Franco -, mancava anche una società sportiva riconosciuta dalla federazione e fummo obbligati a crearne una. Io ne fui presidente per oltre 10 anni”. Le redini della società sportiva vennero poi prese da Rodolfo Spada che se ne occupò con una cura quasi paterna. Oggi la Palmense Sant’Omero è un fiore all’occhiello della nostra comunità. Ma questo sarà argomento che tratteremo nei prossimi numeri. Fatto sta che gli ingredienti per la definitiva Sant’Omero - Tel. 0861 818267 Nereto - Tel. 0861 843117 Avviso ai collaboratori Si invitano quanti inviano articoli per la pubblicazione a non superare una cartella di testo (max 20-24 righe, corpo 14, spaziatura singola). La redazione si riserva comunque di ridurre o sintetizzare gli scritti inviati per adattarli allo spazio disponibile. esplosione del torneo erano ormai stati tutti amalgamati, a cominciare dal gioiellino che doveva ospitare la rassegna. “Vista l’affluenza di pubblico, iniziammo a far pagare – interviene di nuovo Franco – e facemmo predisporre delle pannellature modulari per circoscrivere il perimetro. Il prestigio del torneo continuò a crescere a tal punto che, dal lato sportivo, divenne un’importante vetrina per i giovani talenti della provincia che venivano visionati da numerosi osservatori di squadre professionistiche che accorrevano alle partite. Qualche dettaglio lasciava ancora a desiderare. Ad esempio, avevamo pochi palloni e così chiedemmo ad alcuni giovani locali di aiutarci a ritrovarli nel caso in cui fossero finiti abbondantemente al di fuori del campo. Può sembrare assurdo, eppure questa divenne una delle attività predilette dai ragazzini, che quasi facevano a gara per andare a recuperare la palla. Tra questi ricordiamo in maniera particolare lo spericolato Baldassarre e soprattutto Pasquale Iachini, futuro campione nostrano in serie A!”. Parlando di ruoli e personaggi che hanno caratterizzato il torneo, ci permettiamo di ricordare altre due figure centrali, purtroppo scomparse prematuramente: il gentile e saggio custode della biglietteria Mimì lu Barbir ed il pittoresco e funambolico massaggiatore Mingiachitt, il quale rivestiva anche il ruolo di procacciatore di premi che reperiva via via presso le attività commerciali della zona; persone stimate e benvolute da tutti. Tornando al punto di vista strettamente agonistico, “l’apice della fama e del successo fu raggiunta sottolinea Leo – nel 1967 quando, alla sventurata morte di Franco Capponi, persona conosciuta ed apprezzata in paese, istituimmo il trofeo “Coppa d’Oro” in sua memoria. Lo portò a casa il Maltignano, capace di vincere due edizioni consecutive. Intanto, si ampliava sempre più la richiesta di partecipazione che portò noi organizzatori a scegliere di volta in volta le squadre protagoniste. Al tirar delle somme non scontentammo nessuno, visto che possiamo ben dire che tutte le rap- 21/06/2010 11.46.44 7 Giugno 2010 C’era una volta il Torneo presentative della Val Vibrata, e non solo, hanno partecipato. Inoltre, con l’alzarsi del livello tecnico del torneo, iniziò ad esserci un’assidua presenza di calciatori professionisti (che dovevano ottenere il permesso dalle proprie società di appartenenza che si apprestavano a cominciare la preparazione ai rispettivi campionati). Decidemmo, allora, di contattare anche arbitri professionisti del calibro di Mattei di Macerata e di Archimede e Pasqualino Rodomonti di Teramo. Fischietti di alto livello con esperienze di serie A che hanno diretto diverse finali rappresentando un’altra nota di vanto per noi addetti ai lavori e per il pubblico. A proposito di finali, quella che ricordo maggiormente fu un Sant’Egidio – Nereto terminata con la vittoria dei primi e che ebbe un “simpatico” contorno folkloristico messo in atto dai tifosi santegidiesi i quali recapitarono una bara nella centrale piazza di Nereto. Diverse finali hanno avuto addirittura una cornice di 2000-2500 spettatori! Un ultimissimo e bel ricordo che mi preme segnalare come allegra nota di co- lore a margine delle vicende calcistiche, è il banchetto a base di fagioli con le cotiche e baccalà che decidemmo di organizzare nel decennio ‘70/’80 a fine manifestazione con presenti gli atleti, i dirigenti accompagnatori e le intere delegazioni delle squadre”. Come d’incanto, arriviamo al 1989, anno in cui calò il sipario sul torneo dopo 25 stagioni di successi e dopo aver dispensato emozioni ed allegria a tutti coloro che l’hanno vissuto. Un po’ a causa della rigidità burocratica dei regolamenti della FIGC che fece in modo di far perdere i valori di semplicità e di genuinità propri delle prime edizioni, un po’ a causa della difficoltà incontrate nel programmare nuove e valide proposte adatte alle necessità del nuovo decennio. In conclusione, molti altri aneddoti e curiosità non abbiamo citato per motivi di spazio, ma siamo comunque certi di aver riacceso la luce su una rassegna che ha a modo suo rinvigorito ed esaltato il più profondo senso di appartenenza al nostro amato paese. Danilo Camaioni Moto Guzzi Radio d’epoca Dopo varie edizioni con l’impermeabile pronto all’uso e il meteo che scoraggiava i meno avventurieri, le Aquile Guzzi della Val Vibrata tornano a volare su Sant’Omero. In occasione della Festa di S.Maria a Vico, la sezione Sant’Omero del motoclub Aquile Millenarie organizza per domenica 29 agosto il V° Incontro “Moto Guzzi”, raduno aperto a tutti i tipi di moto. L’evento si svolge ormai da 4 anni all’insegna dell’amicizia, in un ottica di riscoperta della nostra terra, ricca di storia, di sapori e di belle strade. Come non citare alcuni dei tratti percorsi negli anni scorsi: le famose vie del vino, Torano-Controguerra-Colonnella, le bellissime colline con vista mare-monti che accarezzano Poggio Morello o le scampagnate a S.Maria a Vico, in collaborazione con l’Associazione dei Cultori di Ercole. Gli amanti delle due ruote saranno accontentati con una colazione abbondante e un aperitivo a base di salumi, formaggio e vino. Terminato il “carosello” si rientrerà a Sant’Omero per pranzare a base di piatti classici come vuole la tradizione: fagioli con le cotiche e porchetta! Alessandro Azzari Grande successo della Mostra Scambio di Radio d’Epoca con lo spazio a rari dischi in vinile e juke box d’epoca. La manifestazione è una delle più importanti del genere e ha ricevuto notevoli consensi. La finalità della Mostra è di promuovere il mondo della radio e delle telecomunicazioni, attraverso lo scambio di apparecchiature antiche e moderne, manuali e accessori. Nell’edizione di quest’anno anche uno spazio dedicato al mondo della musica, con rari dischi in vinile e di juke box. I soci radioamatori negli anni hanno dotato le contigue Vallate del Tronto, del Vibrata e del Salinello di ponti di comunicazione che permettono di essere sempre in collegamento anche in caso di calamità naturali. Le strumentazioni, tutte al top della tecnologia attuale, sono usate anche a scopo didattico durante i corsi di preparazione agli esami per il conseguimento del patentino di Radioamatore. Altro importante traguardo sarà l’istituzione del “Museo della Radio”che sarà un importante centro di aggregazione e cultura. Per una squadra di calcio della Val Vibrata... Riceviamo e pubblichiamo un articolo tra il serio e il faceto Tutti dovremmo cercare di fare il possibile perché tutti possano vivere meglio. Non serve pensare egoisticamente al proprio bene, ma al bene di tutti che di riflesso sarà anche il proprio. Fatta questa filosofica premessa - degna di un pizzaiolo australiano - posso passare all’argomento che mi ha spinto a scrivere queste righe. Penso che il bene di una comunità, come quella di Sant’Omero e di tutta la Val Vibrata, vada misurato soprattutto attraverso i servizi e le opportunità offerte alla persone più deboli e indifese, i bambini, i ragazzini e gli anziani. Le persone che iniziano il vero cammino per la via della vita - e sarà meglio non iniziare con le salite! -, e quelle che vorrebbero fare l’ultima tratta senza troppi problemi, in scioltezza. Non voglio proporre strane cose ma solo due piccole idee, che potrebbero dare il via ad una discussione costruttiva e alla nascita di idee sicuramente migliori delle mie. Un’ottima opportunità di crescita per i bambini e i ragazzi penso sia quella di praticare dello sport. Si tratti di calcio, di pallavolo, di nuoto, hockey sul prato o rugby non importa. Non voglio stare qui ad elencare le valenze socio-terapeutiche che possono avere gesti stupidi come tirare calci ad una palla, passare indietro per andare avanti e rotolarsi nel fango. Fare parte di una piccola comunità, una squadra, avere degli obbiettivi, essere inseriti in un certo ordine gerarchico con dei ruoli e delle funzioni non può far altro che aiutare la formazione di cittadini migliori della grande comunità che li aspetta. Quindi se siamo d’accordo sulla bellezza dello sport dobbiamo porci - non maiali -, il pro- Associazione Pro-Loco Sant’Omero Via Renato Rascel, 4 - Sant’Omero (Te) Tel. e fax 0861 88068 - 3383031124 E-mail: [email protected] Impaginato A3 Giugno2010.indd 7 blema delle opportunità. Le piccole società sportive sono spesso impegnata a tirare avanti con piccoli sponsor, spesso amici personali, cercando di far quadrare i conti tra bollette da pagare e palloni da comprare. Cercano di fare il loro lavoro con i pochi mezzi che hanno, le semi strutture che esistono, senza poter contare su un vero e pieno aiuto di piccoli comuni il cui bilancio non permette molto altro oltre al rattoppamento delle buche. Perché allora non pensare oltre e invece di avere X società di calcio, Y società di pallavolo e Z società di diversi sport che cercano di sopravvivere grazie al sudore e all’impegno personale di persone stupende, formare delle società di Unione, della Val Vibrata, che potrebbero avere un supporto più ampio e una visibilità più interessante anche dal punto di vista degli sponsor. Forse per qualcuno non è possibile pensare che ogni comune non abbia una squadra di calcio, ma se si facessero degli sforzi di razionalizzazione delle risorse, creando una struttura che possa occuparsi della formazione dei giovani in più punti, si potrebbero mettere su delle squadre in grado di dare qualche soddisfazione. Io sento parlare molto di Unione dei Comuni, ma spesso o quasi esclusivamente per la monnezza. Cerchiamo di fare altro, lo sanno tutti, vecchi e bambini, l’Unione fa la forza. Quindi oltre al venerato calcio, si potrebbe pensare di fare qualcosa di serio anche per gli altri sport, dando un’offerta molto ampia ai bambini e i ragazzi, che forse si annoierebbero meno e ognuno troverebbe sicuramente lo sport più adatto per le proprie caratteristiche. I genitori dovranno chiaramente trovare un’organizzazione solida dietro tutto questo, gestita con serietà e in maniera razionale. Siamo in una piccola vallata, a mio parere splendida, e i problemi logistici che potrebbero porsi sono davvero ridicoli se si considerano quelli che si possono trovare in una grande città. Ogni comune, o più comuni per il calcio ad esempio, potrebbero adottare uno sport nelle proprie strutture e creare una grande cooperativa sportiva che potrebbe funzionare, sempre per il vecchio detto che l’unione fa la forza. Potremmo addirittura creare un campionato tutto vibratiano. lo so le parole si scrivono facilmente, soprattutto oggi che non si fa nemmeno più lo sforzo di cercare la penna nei cassetti della scrivania, ma sognare e pensare non costa nulla passare ai fatti invece costa molto, fatica e denari. E nonne e nonni? Oltre ad andare a vedere le partite dei nipotini, oltre a prendersi a parole per un placcaggio troppo alto del figlio del vicino sul nipotino preferito, cosa potrebbero fare? Un’ idea potrebbe essere quella di recuperare una delle tante case nelle magnifiche campagne che ci circondano per creare una sorta di circolo. Un circolo in cui sia ragazzi volenterosi che persone con tanta esperienza e anni sulle spalle possano condividere delle ore della loro giornata. E a fare cosa? Non dimentichiamoci delle nostre origini, contadine. Sarebbe molto carino ad esempio dare la possibilità di coltivare piccoli orti personalizzati nei terreni del circolo. Per creare poi ad esempio un piccolo mercatino della domenica, anche del baratto in cui vecchi e giovani si scambiano capra e cavoli. In tutto ciò la struttura potrebbe funzionare da fattoria didattica per le scuole e i bimbi più piccini, che per qualche pomeriggio potrebbero divertirsi in campagna. Perché anche se siamo circondati dalle campagne, e le nostre origini sono decisamente contadine, molti bambini non hanno mai giocato nel fango o provato ad acchiappare delle galline, cose che devono essere fatte assolutamente. Insomma io non vorrei che i bambini un giorno non sapessero chi sono i nonni e non vorrei che i nonni restino chiusi in casa senza sapere cosa fanno i nipoti. Non perdiamo la memoria delle nostre origini, basta una generazione disattenta e tutto è perduto. L’orgoglio di avere un grande nipote e quello di avere un grande nonno non hanno prezzo... per tutto il resto c’è la Val Vibrata. [email protected] rassegna internazionale di arte contemporanea a cura di Daniele De Angelis – art director Nazareno Luciani IRRUZIONI Inaugurazione 11 luglio 2010 ore 18,00 - Centro Storico di Sant’Omero La mostra rimarrà aperta di sera fino al 12 agosto 2010 - info pro-loco 339-3060474 21/06/2010 11.46.48 8 Carne e pesce Giugno 2010 Doposcuola Trofie di pane Dialettezze In autunno di nuovo in cucina Alici in carpione, cocktail di gamberi, farfalle ai gamberi con crema di ricotta e frutta secca, fagottini di crèpes ai frutti di mare, rana pescatrice in potacchio spigole al cartoccio, mousse all’arancia. Avete l’acquolina in bocca? Chiedete a chi ha partecipato alla cena organizzata in occasione della chiusura del corso di cucina di 2° livello. Ospite d’onore “il pesce“ che gli allievi del corso hanno preparato in modo nuovo, senza, però, stravolgere il classico. Sono stati messi in pratica gli insegnamenti dello chef De Renzis, che ha consegnato i diplomi dopo aver vagliato i piatti nella loro completezza. A fine serata sono stati messi in vendita i ricettari di tutti i menù dei corsi di cucina. L’intero ricavato è stato consegnato al Dirigente Scolastico dell’ Istituto Comprensivo di Sant’0mero. Ringraziamo la PRO LOCO per questo generoso atto e per averci dato la possibilità di apprendere ”segreti“ di cui sono depositari solo i cuochi professionisti. In autunno le cucine riaccoglieranno gli allievi con nuovi temi culinari: abbinamento vino-pietanze, dolci a tavola o presentazione dei piatti. Si attendono suggerimenti in merito. E se si organizzassero tutti e tre? Vera Cristofori Il valore del latte I bimbi delle elementari di Garrufo di Sant’Omero si sono classificati primi al concorso “Il valore del latte - premio Vittorio Del Giudice”. L’iniziativa indirizzata agli alunni delle scuole Primarie e Secondarie del Molise, Abruzzo e Puglia è giunta alla sua diciannovesima edizione e ella mattinata del 27 maggio ha visto le premiazioni degli studenti vincitori di questo concorso a loro dedicato. Premiazione che si è svolta a Termoli nei locali del cinema Lumière dinanzi ad una sala gremita dalle classi che hanno preso parte al progetto e dai rispettivi insegnanti giunti dalle tre regioni. All’interno del concorso sono state proposte due categorie in cui gli studenti hanno potuto cimentarsi. “Disegni, Temi e Poesie” la categoria in cui si sono espressi collettivamente gli alunni della classe 3^ della Scuola Primaria di Garrufo, con il testo fantastico “Alice e la goccia magica”illustrato con la tecnica del Pop-up (disegni in rilievo). Come primi classificati gli alunni di Garrufo si sono aggiudicati un personal computer con stampante multifunzione e due assegni per un totale di € 350 per l’acquisto di materiale didattico. Lo scopo dell’iniziativa è stato quello di sensibilizzare i ragazzi alla conoscenza e al corretto utilizzo di questo indispensabile alimento quotidiano, dalle sue proprietà ai suoi derivati passando per le fasi della lavorazione utilizzati negli stabilimenti caseari. Impaginato A3 Giugno2010.indd 8 Il 31 maggio si è concluso il doposcuola gestito dalla Pro Loco di Sant’Omero; il servizio si è svolto ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle 14:00 alle 18:00. Il Doposcuola, nato nel 2007, è uno “spazio” pomeridiano rivolto agli alunni della Scuola Primaria che mira a sostenere i bambini nella gestione dei compiti e del tempo libero. Il servizio non riguarda solo lo studio ma propone momenti di svago e di interazione tra i piccoli iscritti, attraverso il dialogo e il gioco libero. Durante l’anno scolastico le iscrizioni sono state 22; in un’ottica di accoglienza, il doposcuola si è aperto ad alunni di differenti nazionalità, per permettere ai ragazzi di raggiungere una buona integrazione sociale, come risorsa e opportunità per trarre maggiore arricchimento dalla diversità. Tra i risultati conseguiti possiamo, ci sono stati miglioramenti nei risultati scolastici, la “fedeltà” e la frequenza giornaliera degli iscritti e la valorizzazione delle reti relazionali. L’impegno e la serietà nella gestione del servizio sono stati premiati sia dall’approvazione delle famiglie, per le quali il servizio è diventato un punto di riferimento extra-scolastico, sia dai giudizi positivi della preside e degli insegnati dell’Istituto Comprensivo di Sant’Omero. Ma senza dubbio, quello che ci gratifica di più è l’affetto e la fiducia che i bambini hanno sempre dimostrato e riposto nei nostri confronti. Antonella Antonini I rincari sono sotto gli occhi di tutti e allora, oggi, anche a tavola occorre fare di necessità virtù e scoprire piatti nutrienti, facili da preparare, che ci fanno risparmiare senza rinunciare al gusto, a partire da questa ricetta che recupera il pane raffermo. Ingredienti: 300 g di farina 00, 100 g di pane grattugiato, 1,5 dl di acqua bollente, 2 albumi. In una ciotola mescolare la farina con il pane grattugiato, aggiungere l’acqua bollente e gli albumi. Impastare e lasciar riposare per mezz’ora; stendere quindi una sfoglia dello spessore di un centimetro e tagliarla come delle pappardelle. Arrotolare tra le mani ogni pezzo di pasta formando dei lunghi lacci da spezzare in pezzi di circa 5 cm a forma di trofie. Le trofie si lessano in acqua bollente salata e quando salgono a galla, si scolano e si condiscono a piacere: aglio-olio-peperoncino, amatriciana, arrabbiata oppure con un buon pesto, un ottimo ragù o soltanto burro e parmigiano. Qualunque salsa metterete sul piatto lo farà diventare un piatto da re! Lemmi Pup’ = s.m. = pron.: puup’ = articoli: lu, li = pannocchia di granturco con i semi. Lemma usato anche per indicare pannocchie immature se lessate o arrostite. Tot’re = s.m. = pron.: tot’r’ = articoli: lu, li = torsolo secco e privato dei semi della pannocchia di granturco. Metaforicamente usato in senso ironico per indicare un grande naso o un attributo sessuale maschile (Tè nu’ belle tot’re! = ha un grande naso!). Lètte, litte = s.m. = pron.: lètt’, litt’ = articoli: lu, li = letto, letti. Mæle = s.m = pron.: mæl’ = articoli: lu, li = mela e melo = fraseologia: damm’ ‘nu mæl’ = dammi una mela. Verbo essere, passato remoto ji so state = Io fui tu fuste = tu fosti isse/æsse f ’zzette = egli, ella fu nu f ’zzemme = noi fummo vu f ’zzeste = voi foste isch/æsch f ’zzette = essi, esse furono Modi di dire Va’ cacà jò lu mare, che te sgrizz’ l’acqu’ là ‘ncul’ = invito imperativo popolaresco, volgare = vai a farla al mare che ti schizzi d’acqua il didietro. Metaforicamente sta per “vai altrove, stai lontano da me” nel senso di “vuoi fare il furbo o lo scemo con me, ma io non ci casco, non mi imbrogli”. In breve S@NTOMERO Periodico di informazione, cultura, società e sport della Pro-Loco di Sant’Omero. Iscritto al Registro Stampa Trib. Teramo n° 608 del 16/09/2009 L’assessore Malatesta a Bruxelles Martedì 4 maggio 2010, alla presenza del Presidente del Parlamento Europeo, Jerzy Buzek, del Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, e del Commissario Europeo per l’Energia, Günter Oettinger, si è svolta a Bruxelles la Cerimonia del Patto dei Sindaci, alla quale ha partecipato anche l’Assessore di Sant’Omero Riccardo Malatesta. Il principale obiettivo consiste nella riduzione di almeno il 20% delle emissioni di CO2 attraverso misure locali che aumentino il ricorso alle fonti di energia rinnovabile entro il 2020. Sarà necessario a tal fine predisporre un inventario delle emissioni di base per quantificare l’ammontare di CO2 emesse a causa di consumo di energia nel territorio del firmatario del Patto. L’anno base raccomandato per l’inventario è il 1990. Attualmente sono 400 i comuni italiani che hanno aderito formalmente al Patto dei Sindaci, tra cui Sant’Omero. Raccolta oli vegetali esausti Attivo il servizio di raccolta differenziata degli Oli Vegetali Esausti (olio di frittura o di conservazione alimenti). I cittadini, muniti di proprio contenitore, potranno conferire gli oli esausti in appositi bidoni. Non è consentito il conferimento di oli provenienti da attività produttive che sono obbligate per legge a stipulare apposita convenzione con ditte autorizzate al ritiro. Come fare: aspettare che l’olio si raffreddi e collocarlo in bottiglie di plastica, o barattoli di vetro. Svuotarli presso gli appositi contenitori stradali situati a Sant’Omero (nei pressi dell’Ufficio Postale), a Poggio Morello (nei pressi della Scuola Elementare) , a Garrufo (nei pressi della Scuola Materna). Non gettare nei raccoglitori l’olio minerale (es. olio motore automobili, lubrificanti, ecc.). La biblioteca al tuo servizio La Direttrice della biblioteca “G. D’Annunzio” di Sant’Omero organizza a titolo completamente gratuito corsi di preparazione all’apprendimento della lingua greca e latina durante tutto il periodo estivo, supporto nella ricerca e nella stesura delle tesi di laurea, supporto didattico durante tutto l’anno scolastico in latino, greco, italiano, francese, filosofia. Per informazioni Dott.ssa Faillace (0861.88098). Direttore Responsabile: Gabriele Di Francesco Redattori capo: Danilo Camaioni Antonio De Ascaniis Segretaria di redazione: Danila Cordoni Disegni e Vignette: Fabiano Di Damaso Impaginazione Grafica: Antonello Cristofori Stampa: Grafiche Martintype Srl Tiratura media: 1.500 copie - Diff. Gratuita La redazione di S@ntomero è lieta di ospitare articoli, lettere, racconti, poesie, foto, vignette, che possano arricchire la nostra e vostra iniziativa giornalistica. Si invita a non superare una cartella di testo (max 20-24 righe, corpo 14, spaziatura singola). I nostri recapiti sono: c/o Pro Loco Sant’Omero Via R. 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