RACCONTO COMICO pdf - viaggio in seconda classe

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RACCONTO COMICO pdf - viaggio in seconda classe
Abbiamo inventato dei racconti comici prendendo spunto da episodi
realmente accaduti oppure da qualcosa che abbiamo letto o visto in tv o al
cinema.
LA MALEDETTA PIANTINA
FRANCESCA S.
In una bella giornata di sole Elena e suo marito Carlo dovevano
partire per andare a Roma a trovare un caro amico.
Siccome Carlo non aveva mai preso la patente, toccava ad Elena guidare per tutto il
viaggio, così, poiché lei non conosceva bene la strada, disse al marito: "Prendi la
piantina, in caso ci dovessimo perdere!".
Il marito non capì a cosa potesse servire un vaso di fiori nel caso si fossero persi, ma
pensò che la moglie considerasse la piantina come portafortuna, essendo molto
superstiziosa. "Quale piantina vuoi che ti prenda cara? - disse Carlo. "Ma come quale?
Quella sul davanzale!" - disse Elena. "Sul davanzale? Ma ce ne sono due sul davanzale!"
- disse Carlo. "È impossibile che ce ne siano due! Non trovi mai niente!" - disse Elena.
Carlo per non fare innervosire ulteriormente Elena, decise di prendere quella più
grande, guarda caso anche la più fiorita.
Era un bellissimo esemplare di margherite gialle, molto rare da quelle parti, la mise sul
sedile posteriore, incastrata tra due valigie.
Così partirono ed Elena, non essendo sicura su quale uscita prendere in autostrada,
chiese al marito di passarle la piantina e Carlo, giustamente, rispose che la piantina era
sul sedile posteriore!
"Come sul sedile posteriore? Non potevi metterla davanti?" - disse Elena. “Ora sarò
costretta a fermarmi!”.
"Ma come facevo a metterla davanti? Non ci stava! - disse Carlo. "Ma come non ci
stava? È una piantina, mica un ippopotamo!" - disse Elena. "Certo! Ho preso quella più
fiorita!" disse Carlo "Ma cosa stai dicendo?" - disse Elena. La signora Elena si fermò, aprì
lo sportello del sedile posteriore e vide la piantina che aveva preso il marito.
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"Ma come ti è venuto in mente di portare una piantina?"- disse Elena. Non dobbiamo
andare mica in una serra?". Piuttosto dov'è la...
“Ma è la piantina che mi avevi chiesto!" - disse Carlo. "Ma io intendevo la mappa,
sciocco! La cartina geografica!" - disse Elena. Infine Carlo e Elena dovettero ritornare a
casa, a prendere la vera "piantina" e avvisare il loro amico del ritardo e dell'equivoco.
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A PROPOSITO DI PALI
ELISABETTA L.
È accaduto due anni fa, penso fosse martedì sera e avevo pochi compiti; ne approfittai
per farli a casa di una mia compagna di scuola.
Lei aveva capelli castani, folti e corti, bocca carnosa e occhi piccoli, non portava mai
occhiali da sole, anche se i suoi occhi, con gli occhiali, erano belli, luminosi e raggianti lo
stesso; il suo stile era un po’ sportivo ed era gentile, dolce ma, soprattutto, simpatica.
Dopo aver finito i compiti, presi il cellulare e iniziai a “messaggiare” con un mio amico di
cui ero innamorata. Egli aveva i capelli castani, occhi color nocciola, il naso grazioso ed
era molto dolce, educato e amichevole.
Il fatto di “messaggiare” con lui non mi dispiaceva affatto, il che faceva di me una
perfezionista nel rispondere e tanto ero attenta, che non mi accorsi che eravamo uscite,
per una commissione.
Poco dopo non sentii più niente perché sbattei ad un palo.
Quando, detto in poche parole, “tornai sulla terra “, mi accorsi che c’era una signora
non molto anziana con occhi grandi, occhiali con una montatura d’argento e lenti
rettangolari, un grazioso cappellino nero con un fiore tanto gentile, che dopo che io ero
caduta, pur non conoscendomi, mi chiese come stessi, che cosa fosse successo e se mi
ero fatta male.
Io non sapevo cosa dire e piangendo le dissi: “Va tutto bene a me, ma si è rotto il
cellulare! “ e sconcertata se ne andò dicendomi di fare più attenzione .
A proposito di pali, c’ è un altro evento a cui ho assistito personalmente .
C’era un ragazzo non molto alto con occhi azzurri e biondo che dicendo “ Ciao “ alla sua
fidanzata, ( dopo la prima uscita ), cadde, sbattè ad un palo, si rialzò, sbattè ad un muro,
mentre la sua fidanzata lo stava filmando. (Che imbarazzo se fossi stata in lui ).
Tornando a me, continuai a camminare, ma la mia amica mi prendeva per mano e mi
guidava , altrimenti , mi mancava solo di essere investita!
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