Arfini Filippo - Studiare Sviluppo

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Arfini Filippo - Studiare Sviluppo
Curriculum Vitae
INFORMAZIONI PERSONALI
Arfini Filippo
Via Viotti, 12, 123 Parma (Italia)
0521032496
[email protected]
Sesso Maschile | Data di nascita 07 giugno 1960
POSIZIONE PER LA QUALE SI
CONCORRE
ESPERIENZA
PROFESSIONALE
01 marzo 2001 – alla data attuale
Professore associato in Economia e politica agraria e agroalimentare
Università degli studi di Parma
01 novembre 1991 – 01 marzo
2001
Ricercatore Universitario presso la Facoltà di Economia dell'Università degli studi
di Parma
ISTRUZIONE E FORMAZIONE
Dottore in Scienze Agrarie
Università degli studi di Bologna, Bologna
01 ottobre 1990 – 01 novembre
1994
Dottore di ricerca in Economia montana e dei sistemi Foresta,
Legno e Ambiente
Università degli Studi di Trento, Trento (Italia)
Nell’ambito del Dottorato di Ricerca trascorre otto mesi (settembre 1992-aprile 1993) come visiting
international scholar presso l’Università della California a Davis (UCD). Consegue il titolo di Dottore di
Ricerca nel Novembre 1994 con Tesi di Dottorato su: Il problema della compensazione nell’impatto
della politica agricola comunitaria nelle aree di montagna.
COMPETENZE PERSONALI
Lingua madre
italiano
Altre lingue
inglese
COMPRENSIONE
PARLATO
PRODUZIONE SCRITTA
Ascolto
Lettura
Interazione
Produzione orale
C1
C2
C2
C2
C2
Livelli: A1/A2: Livello base - B1/B2: Livello intermedio - C1/C2: Livello avanzato
Quadro Comune Europeo di Riferimento delle Lingue
Competenze comunicative
Competenze organizzative e
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gestionali
Competenze professionali
Attività didattica: dall'anno 1992 svolge attiva di docenza presso la Facoltà di Economia dell'Università
degli studi di Parma (oggi Dipartimento di Economia) nelle materie relative agli studi economici agrari
tra cuieorie e politiche dello sviluppo – modulo politiche per lo sviluppo rurale, Politiche ed economia
dell’integrazione europea – modulo economia e politica agro-alimentare europea della Facoltà di
Economia e Economics of Rural development.
L’attività di ricerca ha seguito tre filoni principali: il primo riguarda lo studio e l’applicazione di approcci
quantitativi (principalmente basati sull’uso della programmazione matematica) finalizzati alla
valutazione dei possibili effetti dell’evoluzione della Politica Agricola Europea e dell’evoluzione degli
accordi WTO in tema di agricoltura; il secondo interessa l’area dell’economia agroalimentare con
riferimento allo studio delle caratteristiche e delle problematiche dei prodotti alimentari a qualità
specifica riconducibili ai prodotti alimentari riconosciuti come tipici e/o tradizionali; il terzo è relativo
all’analisi delle tematiche socio-economiche che influenzano e/o condizionano il processo di sviluppo
rurale nelle aree ad industrializzazione diffusa e più in generale allo studio degli effetti delle politiche di
sviluppo rurale in Italia e in Europa .
Nel suo complesso l’attività di ricerca è stata svolta mediante la partecipazione a progetti di ricerca
sviluppati in ambito locale e/o regionale (a seguito di collaborazioni con gli Assessorati agricoli delle
Amministrazione della Provincia di Parma, della Regioni Emilia-Romagna e della Regione Veneto),
nazionale (a seguito di collaborazioni con l’Istituto Nazionale di Economia Agraria – INEA - e Istituto di
servizi del mercato agricolo alimentare - ISMEA) ed europeo (attraverso la partecipazione a progetti di
ricerca finanziati nell’ambito del Quarto, Quinto, Sesto e Settimo Programma Quadro di ricerca
europea o attraverso alla partecipazione a gruppi di lavoro internazionale mobilitati per lo svolgimento
di studi specifici promossi dalla Commissione Europea, dal Parlamento Europeo o centri studi ad essi
riconducibili). I principali risultati delle ricerche sono stati presentati in occasione di convegni e giornate
di studio (nazionali e internazionali) o pubblicati su libri o articoli di rivista nazionali o internazionali.
1. Esperienze di lavoro e professionali in ambito di sviluppo locale e di valutazione delle politiche
agroalimentari finalizzate alla valorizzazione al sostegno e alla competitività delle filiere agricole e
agroindustriali;
Dal 1990 svolge attività di ricerca finalizzata alla valutazione degli impatti sullo sviluppo locale delle
politiche agricole e di sviluppo rurale sviluppate a livello comunitario, nazionale e regionale.
Il filone di studi relativi alla valutazione degli impatti delle politiche agricole sullo sviluppo rurale è stato
avviato già dal 1990 con la partecipazione ad un gruppo di lavoro incaricato, dall'Istituto Nazionale di
Economia Agraria (INEA), di sviluppare una ricerca sui possibili effetti quantitativi e di localizzazione
derivanti dall’introduzione del Set-aside in Emilia-Romagna. Fa parte dello stesso filone di ricerca un
altro incarico ricevuto dall'INEA per valutare le "Possibili conseguenze delle proposte Mac Sharry
sull'agricoltura dell'Emilia-Romagna".Nello stesso periodo partecipa ad un gruppo di ricerca INEA
sulla analisi delle metodologie per la programmazione in agricoltura.
L'attività di studio e di ricerca iniziata su metodologie quantitative in grado di effettuare simulazioni di
politica agraria utilizzando la informazioni contenute nella RICA (Rete Interaziendale di Contabilità
Agraria) superandone alcuni limiti, iniziata con un periodi di studio presso l’università di Reading (UK) in collaborazione con il Prof. Tahir Reheman - e proseguita presso l’Università di California (Davis) - in
collaborazione con il Prof. Q. Paris-, gli consente di sviluppare e testare una nuova metodologia di
programmazione matematica, dapprima indicata come Programmazione Quadratica Positiva (PQP)
e evoluta in Programmazione Matematica Positiva (PMP). L’uso della PMP è stato successivamente
ampliamente utilizzato nell’ambito di progetti di ricerca comunitari finalizzati a supportare l’attività di
policy maker della DG-AGRI.
L’attività di ricerca nel campo dello studio dei modelli di programmazione matematica, da applicarsi
nella valutazione delle scelte di politica agraria, è proseguita nel tempo sviluppando l’applicabilità della
PMP alle caratteristiche della banca dati RICA attraverso la formulazione di modelli regionali e/o
settoriali. Questo passaggio è ottenuto mediante l’introduzione di una funzione di frontiera che
esprime la tecnologia media delle aziende descritte nel campione e consente di migliorare nettamente
la capacità di stima e di simulazione del modello superando alcuni limiti metodologici posti dalla PQP. I
risultati metodologici relativi alla descrizione della PMP arricchita da una funzione di costo di frontiera
sono stati oggetto di una pubblicazione sulla Rivista di Economia Agraria in collaborazione con il Prof.
Q. Paris. Questa fase della ricerca è avvenuta nel 1998 durante lo svolgimento del Progetto di ricerca
europeo FAIR “Eurotools” che si proponeva di studiare la modellistica utilizzabile per effettuare analisi
di politica agraria. Il Progetto, coordinato dal Prof. R. Fanfani (Università di Bologna), era composto
dalle seguenti unità: Università di Parma, I, (Prof. C. Giacomini), Università di Reading, UK (Prof. T.
Reheman), INRA- Grignon, F (Prof. P.A. Jayet), INRA-Nancy, F (Prof. J. P. Boutault), Università di
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Madrid, SP (Prof. L. Judez). I risultati del progetto sono stati oggetto di seminari (tra gli altri: 65mo
Seminario dell’AEEA: Agricultural Sector Modelling and Policy Information Systems, Boon, 2000) e
pubblicazioni su riviste scientifiche. A questo riguardo, viene svolta una prima applicazione dell’impatto
di Agenda 2000 sulla regione Emilia Romagna.Una sintesi dell’applicazione della PMP integrata ad
altre metodologie per la stima degli effetti di alcune misure di Politica Agraria, è stata pubblicata nel
2002 sulla rivista Statistical Methods and Applications (in collaborazione con C. Brasili, R. Fanfani, E.
Montresor, M. Mazzocchi e Q. Paris).
L’applicazione della metodologia della Programmazione Matematica Positiva a problemi di Politica
agraria legati all’evolversi della PAC si è sviluppata sia nell’ambito di progetti di studio individuali, che
di progetti collettivi, questi ultimi finanziati sia in ambito nazionale che internazionale. Tra i progetti
individuali presentati in ambito di convegni e seminari, si ricorda lo studio sulle famiglie agricole
multifunzionali pubblicato negli atti del convegno SFER-CIRAD del 2001 “La Multifonctionnalité de
l'activité agricole”; lo studio sull’impatto della riforma dell’OCM carne dopo la crisi BSE e lo studio
sull’impatto di Agenda 2000 sulle aziende da latte italiane e sulle aziende agricole emiliano
romagnole. L’analisi dell’introduzione di Agenda 2000 e delle successive riforme della PAC è
proseguita mediante progetti di rilevanza nazionale e di rilevanza internazionale. Il progetto di
rilevanza nazionale fa riferimento alla partecipazione al gruppo di ricerca PRIN (M.I.U.R.) "Il nuovo
negoziato agricolo nell'ambito dell'Organizzazione Mondiale del Commercio ed il processo di riforma
delle politiche agricole dell'Unione Europea", coordinato dal Prof. G. Anania. La partecipazione al
progetto ha portato alla costruzione di un modello di Programmazione Matematica Positiva capace di
valutare a livello regionale e nazionale gli effetti delle misure di politica agraria decise dalla PAC
partendo dalle informazioni micro-economiche e organizzative nelle due banche dati: RICA e AGEAseminativi. I risultati della ricerca sono stati presentati in diversi convegni e seminari nazionali e
internazionali e sono stati oggetto di una pubblicazione in un volume a cura di G. Anania dedicato alla
divulgazione dei risultati del progetto. Una presentazione dei risultati ottenuti, sia da un punto di vista
di analisi dell’impatto che da un punto di vista metodologico, è effettuata rispettivamente dalla rivista
Nuovo Diritto Agrario e dalla rivista dell’associazione di economia agraria francese (SFER) Economie
Rurale.
I progetti finanziati dall’Unione europea per la valutazione dell’impatto delle riforme agricole utilizzando
la PMP e che in cui ha svolto il ruolo di coordinatore o di responsabile sono stati numerosi. Un primo
progetto, denominato Capset, mirava ad effettuare una analisi ex-post sull’introduzione del set-aside
in Italia. I risultati di questo progetto di durata annuale sono stati presentati nell’ambito dell’89mo
Seminario EAAE “Modelling Agricultural Policies: State of the Art and New Challanges” e pubblicato
nei relativi atti del Convegno in un capitolo dedicato in collaborazione con M. Donati, Q. Paris, M.
Zuppiroli..
Un secondo progetto di ricerca, denominato Genedec, ha per obiettivo la stima dell’impatto del
disaccoppiamento dei pagamenti agricoli in Europa e su alcune filiere agroalimentari di qualità. La
ricerca, relativamente ai casi di studio italiani, è pubblicata a cura dell’INEA in un volume ed è stata
presentata in due seminari internazionali: 93mo seminario EAAE (Praga, 2006) e XXIInd Congress of
the European Society for Rural Sociology (Wageningen, 2007).
Un terzo progetto di ricerca, UE Tabacco, fa riferimento ad un contratto stipulato tra la Commissione
Europea (DG Agri) e il Dipartimento di Economia dell’Università di Parma per effettuare una analisi
dettagliata sull’impatto dell’introduzione del disaccoppiamento per il settore del tabacco in Italia. I
risultati del progetto sono stati presentati al Congresso EAAE tenutosi a Copenaghen nel 2005 e
pubblicati in un volume collettaneo curato da F. Ferretti e pubblicato da Franco Angeli.
Un quarto progetto di ricerca (UE-Choesion) fa riferimento ad un contratto stipulato tra la
Commissione Europea (DG Agri) e il Dipartimento di Economia dell’Università di Parma per effettuare
un’analisi degli effetti del disaccoppiamento sulla coesione delle Regioni (NUTS2) europee. I risultati
della ricerca dopo essere stati approvati dalla DG-AGRI sono stati pubblicati come Working Paper del
Dipartimento di Economia, mentre una sintesi è stata presentata nel giugno 2006 al Seminario AIEA2
su "Competitiveness in Agriculture and the Food Industry: US and EU Perspectives".
L’applicazione delle metodologie utilizzate nei progetti europei sopra indicati ha consentito di effettuare
una prima valutazione dell’introduzione di un pagamento unico erogato secondo il principio della
regionalizzazione. I risultati di questa ricerca sono contenuti negli atti del XLI Convegno di studi SIDEA
Diritto all’Alimentazione, Agricoltura e Sviluppo (Roma 2004).
Per stimolare il dibattito sulle metodologie utilizzate per l’analisi delle politiche agricole in Europa e
confrontare metodologie e risultati tra ricercatori, il sottoscritto ha organizzato a Parma presso la
Facoltà di Economia, nel febbraio 2005, l’89mo EAAE Seminar sul tema “Modelling Agricultural
Policies: State of the Art and New Challenges”. Il convegno, grazie alla partecipazione ad una bando
sulla disseminazione e il trasferimento scientifico, è stato finanziato interamente dalla DG-Ricerca. Al
Convegno hanno partecipato oltre 200 ricercatori di tutto il mondo; i relativi atti rappresentano una
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fotografia aggiornata delle principali metodologie attualmente utilizzate in Europa e offrono uno
spaccato delle principali analisi effettuate per valutare l’impatto delle politiche nelle diverse dimensioni.
A seguito della buona riuscita del Seminario viene invitato a fare parte del Comitato Scientifico del
107mo Seminario dell’EAAE “Modelling Agricultural and Rural Development Policies”, tenutosi a
Siviglia nel febbraio 2008.
Nel 2007 partecipa ad un gruppo di ricerca promosso dall’INEA e coordinato da G. Petriccione,
finalizzato alla valutazione dell’impatto del disaccoppiamento sulla filiera del pomodoro da industria in
Italia. I risultati della ricerca sono stati pubblicati in un Working Paper dell’INEA “Possibili impatti della
nuova OCM ortofrutta sulla filiera del pomodoro da industria in Italia” e sono stati presentati al 107mo
Seminario dell’EAAE di Siviglia .
Allo stesso Seminario EAAE presenta i risultati di un gruppo di lavoro coordinato dal sottoscritto e
composto da M. Donati, Q. Paris e L. Grossi finalizzato allo sviluppo di un modello integrato che,
utilizzando le informazioni positive contenute nella banche dati RICA, sia in grado di stimare anche la
funzione di domanda al variare delle politiche agricole e di rappresentarne l’impatto sulle aziende
agricole che costituiscono il campione esaminato, mediante un’analisi fattoriale.
Sempre nel 2007, per le competenze acquisite nell’ambito dell’uso della banca dati RICA, partecipa
ad un gruppo di lavoro coordinato dall’ISMEA finalizzato ad analizzare possibili forme operative
nell’individuazione e nella gestione dello “stato di crisi di mercato” ai sensi della pubblicazione della
Comunicazione della Commissione al Consiglio sulla gestione dei rischi e delle crisi nel settore
agricolo (Com(2005)74). I risultati di questa ricerca sono stati oggetto di una pubblicazione a cura
dell’ISMEA.
Nel periodo 2006/2008 l’attività di ricerca sulla valutazione delle politiche agricole sta proseguendo
nell’ambito di due progetti di ricerca nazionali ed europei. A livello nazionale partecipa ad un gruppo di
lavoro INEA costituito nell’ambito di un progetto di un progetto di ricerca nazionale finalizzato a
analizzare l’impatto di strumenti per promuovere l’agricoltura biologica in Italia. Il progetto, indicato
come multidisciplinare Sabio, è coordinato da C. Abitabile e F. Carillo, ha utilizzato le informazioni
presenti nella banca dati RICA-Italia e la metodologia della PMP. I risultati della ricerca sono stati
oggetto di una pubblicazione specifica a cura dell’INEA (collana Wprking Papers INEA-SABIO), sono
stati presentati al Congresso dell’EAAA a Zurigo (nel 2011) e nel 2012 sono oggetto di una
pubblicazione sulla rivista Journal of Sustainable Agriculture.
In ambito europeo il primo progetto, denominato Carera, iniziato nel 2006, mira a valutare gli aspetti
occupazionali della riforma Fischler e, nello specifico, contribuisce a sviluppare il modello di PMP da
un punto di vista metodologico e ad effettuare una stima degli effetti del disaccoppiamento, con
particolare riguardo agli effetti sull’occupazione, su cinque Regioni europee. In questo caso, i risultati
della ricerca sono stati presentati nell’ambito del workshop sul tema “Disaggregated Impacts of CAP
Reforms” organizzato dell’OCSE nel 2010. Il secondo progetto di ricerca europeo, denominato
Facepa, avviatosi nel marzo 2008 e concluso nel 2011, si propone di sviluppare e validare alcune
metodologie idonee alla stima dei costi di produzione delle produzioni agricole per le aziende che
entrano a fare parte della Banca Dati RICA. Nell’ambito di questo secondo progetto, in collaborazione
con M. Donati viene ulteriormente sviluppata la metodologia della PMP rendendola capace di stimare
costi variabili di produzione per processo utilizzando i dati contabili registrati nella banca dati RICA
Europea.
La metodologia descritta è stata successivamente utilizzata nell’ambito del contratto di ricerca
stipulato tra il JRC-IPTS e ISAGRI “Deriving from FADN data quantitative information on mountain
agricultural products supply chains in the EU” finalizzato a stimare i costi di produzione dei processi
vegetali e zootecnici di 6 regioni montagnose europee.
A seguito dell’attività di ricerca svolta sulla stima del comportamento degli imprenditori agricoli e
dell’impatto delle politiche agricole europee sulle dinamiche delle aree rurali, sulle filiere agroalimentari
e sul reddito delle imprese agricole, viene invitato alla Commissione Europa a partecipare in qualità di
esperto al workshop organizzato dalla DG-AGRI in collaborazione con il JRC-IPTS “Developments
and Prospects of Farm Level Modelling for post 2013 CAP impact analysis" (Bruxelles 6-7 Giugno
2012). Obiettivo del workshop è sviluppare un modello di simulazione delle politiche agricole su scala
europea capace si rappresentare dal basso l’impatto sulle aziende agricole.
Fanno parte del filone di ricerca relativo allo studio dei fattori economici che influenzano la gestione
dei prodotti alimentari a qualità specifica (DOP, IGP, Bio, etc.) e alla valorizzazione delle filiere di
qualità alcuni lavori inerenti il Parmigiano Reggiano, e altri, più generali, sulla tematica delle produzioni
tipiche. In particolare, nel 1992 assieme a C. Mora analizza la filiera del latte in Italia e
specificatamente il ruolo della cooperazione nella valorizzazione dei formaggi italiani. Nel 1997
pubblica un’analisi della filiera del Parmigiano-Reggiano sull’Annuario del Latte, edizione 1997 e una
relazione presentata al convegno IAMA “Building trust in the agrifood system”, tenutosi a Firenze nel
1999 e successivamente pubblicata presso la Rivista Trade Marketing.
Il tema della qualità del Parmigiano Reggiano è stato analizzato con una specifica ricerca i cui risultati
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sono stati presentati in forma sintetica al XXXII Convegno di Studi della SIDEA e in modo più ampio in
una pubblicazione successiva dal titolo “Il problema della valutazione economica delle materie prime
nei prodotti tipici: il caso del Parmigiano Reggiano” apparsa sulla Rivista di Politica Agraria Rassegna
dell’Agricoltura Italiana. Una parte di questo lavoro è stata successivamente presentata nel 1997 in un
paper scritto in collaborazione con F. Rosa, in occasione del 49mo Seminario EAAE: “Quality
Management and Process Improvement for Competitive Advantage in Agriculture and Food”
Successivamente, nel 2001, assieme a C. M. Mancini sviluppa una proposta innovativa di gestione
del mercato del Parmigiano Reggiano tesa a creare un vero e proprio mercato telematico del
Parmigiano Reggiano utilizzabile sia dai produttori che dai commercianti. Il lavoro è stato presentato
nell’ambito del 75mo Seminario EAAE di Boon E-Commerce and Electronic Markets in Agribusiness
and Supply Chains
Al fine di migliorare le conoscenze nel campo delle strategie dei prodotti tipici, assieme a C. Mora,
organizza a Parma presso l’Istituto di Economia Agraria e Forestale della Facoltà di Economia, il 53mo
Seminario della EAAE “EU Typical and Traditional Productions: Rural Effects and Agro-industrial
Problems, i cui atti sono stampati a cura dell’Università degli Studi di Parma. Nell’ambito del
Seminario, presenta la relazione introduttiva, in collaborazione con C. Mora, dal titolo “Typical
Products and Local Development: the Case of Parma Area”..
In seguito ai rapporti instauratisi con alcuni ricercatori presenti al Seminario, contribuisce a
organizzare a Le Mans (F), presso l’INRA-UREQUA il 67mo Seminario EAAE “The Socio Economics
of Origin Labelled Products in Agro Food Supply Chains: Spatial, Institutional and Co-ordination
Aspect”, dove presenta il lavoro “The Value of Typical Products: the Case of Prosciutto di Parma and
Parmigiano Reggiano”.
Anche il filone di ricerca che riguarda lo studio dei problemi relativi alla gestione dei prodotti a qualità
specifica si è sviluppato mediante la partecipazione a progetti di ricerca finanziati dalla Commissione
Europea nell’ambito del Quinto e del Sesto Programma Quadro della Ricerca Europea. Più
precisamente, la partecipazione al progetto di ricerca europeo denominato Dolphins (Development of
origin labelled producted humanity, innovation and sustainability), finanziato nell’ambito del Quinto
Programma Quadro, ha permesso di aumentare il livello di conoscenza sulle problematiche relative
alla gestione dei prodotti tipici, o dei prodotti di origine locale provvisti di marchi, definiti Original
Labelled Products (OLP). La partecipazione a questo progetto ha portato alla scrittura di un articolo, in
collaborazione con A. Tregear, A. Marescotti e G. Belletti, pubblicato sul Journal of Rural Studies e un
articolo pubblicato dalla rivista scientifica specializzata nei temi della nutrizione e del metabolismo
Progress in Nutrition e ripreso dalla rivista Estudios Agrosociales y Pesqueros del Ministero
dell’agricoltura spagnolo. Una sintesi dei risultati del progetto Dolphins relativi ai rapporti tra prodotti
tipici e strutture di governance e uso di segni distintivi di qualità sono stati pubblicati sulla rivista
Agriregionieuropa.
Lo studio delle problematiche relative ai prodotti tipici, è proseguito sempre in ambito di progetti
finanziati dall’Unione Europea e, in particolare, nell’ambito del progetto UE Siner-Gi sulla valutazione
dell’impatto del sistema delle Indicazioni Geografiche (così come vengono definite dall’art.22 del
trattato TRIPS del WTO) sui prodotti tipici in Paesi in Via di Sviluppo.
Nell’ambito del Progetto ha organizzato a Parma (Giugno 2005) il convegno di avvio del progetto
“The Role of GIs in the WTO Framework: the Siner-Gi perpspective” e ha coordinato un gruppo di
ricerca finalizzato ad analizzare le implicazioni dell’adozione del sistema di tutela delle GI da parte del
Queso Chontaleno in Nicaragua e ha presentato i risultati in due seminari internazionali organizzati
dal Progetto Siner-Gi: il primo a Budapest e il secondo a Santiago del Chile. I risultati della ricerca
sono oggetto di una pubblicazione congiunta Siner-Gi-FAO nella forma di una Guida per lo sviluppo
delle produzioni alimentari tipiche nei Paesi in Via di Sviluppo. La Guida “Linking People Place and
Products” è disponibile in inglese e in francese presso il sito della FAO
http://www.fao.org/docrep/012/i1057e/i1057e00.htm.
Sempre in ambito delle analisi sul tema dei prodotti tipici, nel Giugno 2006 viene richiesta da parte del
JRC di Siviglia una collaborazione per l’analisi della filiera del Parmigiano Reggiano nell’ambito del
progetto di ricerca europeo “Food Quality Schemes”. I risultati della ricerca, svolta congiuntamente
con. C. Giacomini dell’Università di Parma e P. Sckokai, D. Moro e S. Boccaletti dell’Università
Cattolica di Piacenza, sono stati pubblicati sul sito della Commissione Europea
(http://foodqualityschemes.jrc.es/en/documents/Casestudies_8-ParmigianoReggiano.pdf) e presentati
a Bruxelles nel corso del Convegno “Food Quality Schemes”, nel Febbraio 2006, alla presenza del
Commissario Marianne Fischler Bohel.
Lo studio delle tematiche relative ai prodotti di qualità si è rivolto anche ai problemi della certificazione
delle produzioni alimentari e alla analisi dell’impatto sulla strategia adottata dalla distribuzione
moderna nei confronti dei prodotti di origine animali rispettosi del benessere degli animali. Questo
ultimo tema è stato analizzato anche mediante la partecipazione al progetto di ricerca UE Welfare
Quality nel quale il sottoscritto è responsabile del modulo relativo alla commercializzazione dei
prodotti “Animal Welfare” e alle implicazioni per la filiera agroalimentare. Le tematiche sopra descritte
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sono state presentate nell’ambito di convegni e seminari promossi dall’Associazione Europea degli
Economisti Agrari nonché in working paper del progetto Welfare Quality e in riviste specializzate a
maggior contenuto divulgativo. Più precisamente, il tema della certificazione è stato presentato al 82mo
Seminario EAAE Quality assurance, risk management and environmental control in agricolture and
food supply networks nel 2004, il tema dei rapporti tra benessere animale e GDO è stato presentato
nel 2006 al 99mo Seminario EAAE, mentre una sintesi delle problematiche poste dall’atteggiamento
della moderna distribuzione rispetto ai prodotti Animal Welfare è stata pubblicata sulla rivista
Agricoltura della Regione Emilia Romagna.
Per le competenze acquisite nel settore dei prodotti a qualità specifica (anche di origine animale)
affronta nel 2007 il tema della qualità come elemento di innovazione e quindi il tema dei rapporti tra
innovazione pubblica e innovazione privata. I risultati di questo lavoro sviluppato con M.C. Mancini e
S. Cernicchiaro, sono stati presentati nel 2007 al 1mo forum dell’EAAE su “Innovation and System
Dynamics in Food Networks”, mentre nel 2008 viene chiamato a svolgere il ruolo di editor per un
numero della rivista Agriregionieuropa dedicata ai problemi della zootecnia italiana.
2.Esperienza organizzativa e partecipazione a Progetti di Ricerca con finanziamenti competitivi
nazionali e dell’Unione Europea
Svolge attività di ricerca in ambito comunitario vincendo, assieme ad altre Università e Centri di ricerca
Europei, bandi promossi della Commissione Europea – DG Ricerca, DG-AGRI e DG-SANCO.
- The CAP Reform, Set-Aside and the Arable Crops Sector in Italy: an Integrated Evaluation Approach
(CAPSET),
Nell’ambito del Progetto ha svolto il ruolo di coordinatore scientifico e amministrativo del progetto
coordinando il lavoro dell’Unità di Parma, l’Università di Bologna e gli esperti internazionali
- Mapstart
Modelling Agricultural Policies: State of the Art and New Challenges
durata: 2004/2005
Obiettivo del progetto era di svolgere, per conto della Commissione Europea (DG-AGRI), una attività
di ricognizione delle principali metodologie di tipo quantitativo che sono attualmente utilizzate ai fini di
simulare l’impatto delle politiche agricole e di sviluppo rurale sul mercato dei prodotti agroalimentari e
sulle aziende agricole nella loro componente economica, strutturale e ambientale. Il lavoro di
ricognizione e di confronto metodologico ha previsto il coinvolgimento della comunità scientifica
europea ed internazionale la quale si è interrogata e ha discusso su come approcci di indagine di tipo
di tipo quantitativo possano supportare i policy maker nel prendere decisioni che riguardano l’evolversi
delle politiche agricole europee. I risultati di questo lavoro di ricognizione e confronto si è concluso con
un convegno internazionale, tenutosi a Parma nel Febbraio 2005, che ha visto la partecipazione di
oltre 180 partecipanti tra studiosi e policy maker. I risultati della ricerca sono stati presentati alla
Commissione Europea (DG-AGRI) in presenza di funzionari della Commissione, del Parlamento
Europeo e del Presidente dell’Associazione Europea degli Economisti Agrari (EAAE). Il materiale
scaturito dalla sistematizzazione delle conoscenze in ambito economico agrario relativamente allo
sviluppo di una modellistica adeguata a supportare i bisogni dei policy maker europei è stato
successivamente organizzato nel volume Modelling agricultural policies: state of the art and new
challenges e diffuso ai ricercatori europei.
Nell’ambito del progetto ha svolto il ruolo di coordinatore scientifico e amministrativo curando l’attività
di coordinamento tra diversi istituti di ricerca (universitari e governativi) europei per la predisposizione
del materiale scientifico per la Commissione.
Altri progetti nel quale ha svolto una attività di coordinamento dell’Unità Locale sono:
- Azione Concertata Dolphins (2000-2003)Development of Origin Labelled Products: Humanity,
Innovation and Sustainability (Contract QLK5-2000-00593).
durata: (Marzo 2000 / Ottobre 2003)
Il progetto verte sull’analisi dei problemi socio-economici delle produzioni DOP/IGP e sulle
caratteristiche dei prodotti tipici a livello UE, con particolare riferimento alla negoziazione WTO. In
questa ricerca è stato parte dello Steering Committee e responsabile del Working Packaging 5: OLP
Characteristics, Evolution Problems and Opportunities in collaborazione con A. Tregear, M. Ness
(University of Newcastle, UK), K Corcoran (University of Edimburgh, UK), A. Marescotti (Università di
Firenze, Italia) e E. Bertoli (Università di Parma, Italia).
-Specific targeted research: Genedec
A quantitative and qualitative assessment of the socio-economic and environmental impacts of
decoupling of direct payments on agricultural production, markets and land use in the EU.
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durata: (Marzo 2004 / Aprile 2007)
Nell’ambito del progetto, ha il compito di responsabile scientifico e amministrativo dell’Unità Operativa
di Parma con l’incarico di sviluppare metodologie in grado di comprendere l’impatto del
disaccoppiamento non solo da un punto di vista quantitativo ma anche qualitativo con analisi di tipo
socio-economico sulle Unità – azienda-famiglia e sulle filiere che caratterizzano l’agricoltura europea.
Nel Progetto ricopre il ruolo di membro dello Steering Committee e responsabile del Working
Packaging 4 “Quantitative Assessment of Socio-economic Impacts of Decoupling Across Europe”.
Nella fattispecie, ha coordinato il gruppo di ricerca di Parma composto da ricercatori del Dipartimento
di Economia di Parma, del Dipartimento di Scienze Economiche di Firenze e dell’INEA. Inoltre,
nell’ambito delle attività previste dal WP 4 ha coordinato il lavoro dei ricercatori afferenti all’INRA, al
Fal, all’Università di Reading, al Teagasc e all’Università di Madrid.
Il lavoro è stato concluso nel mese di febbraio 2007 mediante la produzione del Deliverable D6
“Quantitative assessment of socio-economic impacts of the Commission proposal of decoupling”, la
cui responsabilità scientifica è interamente di Filippo Arfini, e un estratto del Deliverable è pubblicato
dall’INEA.
- Welfare Quality
Integration of animal welfare in the food quality chain: from public concern to improved welfare and
transparent quality
durata: 2004/2007
Welfare quality è un progetto sull'integrazione del benessere animale nelle filiere agro-alimentari ed è
nato dall'interesse pubblico di incrementare il benessere animale, la trasparenza e la qualità delle
catene alimentari. Il benessere animale è un tema di notevole interesse tra i consumatori europei.
Oggi, la qualità del cibo non è determinata esclusivamente dalla salubrità e dalla sicurezza del
prodotto finito, ma anche dalla percezione dello stato di benessere dell'animale dal quale viene
prodotto il cibo.
L'obiettivo del progetto è quello di conciliare le preoccupazioni dei consumatori con le esigenze del
mercato, sviluppare un sistema di monitoraggio per i produttori affidabili, investigare ed implementare
le metodologie migliori in grado di aumentare il benessere animale a livello aziendale.
Le Università e gli Istituti di Ricerca coinvolti in questo Progetto di Ricerca Integrato sono 39,
appartenenti a 13 Paesi europei, ed includono i maggiori esperti del settore.
Nell’ambito del progetto, il sottoscritto ha il ruolo di responsabile scientifico e coordinatore dell’UO di
Parma con l’obiettivo di verificare e analizzare presso la GDO la presenza di prodotti che richiamano
esplicitamente il benessere degli animali e di comprendere le strategie che la GDO sviluppa rispetto a
questa categoria di beni. Nel complesso sono state analizzate in profondità sette filiere studiandone le
specificità, le strategie, i punti di forza e di debolezza.
-Siner-Gi
Strengthening International Research on Geographical Indications: from research foundation to
consistent policy
durata: 2005/2008
Siner-Gi è un progetto di ricerca finanziato dall'Unione Europea, avviato nel 2005, volto a fornire un
quadro dei differenti livelli e tipi di protezione giuridica accordati alle indicazioni geografiche (IG) nei
differenti Paesi (con riferimento particolare ai Paesi in via di sviluppo) e per differenti prodotti. Inoltre, il
progetto si propone di identificare le conseguenze probabili (in termini di concorrenza, commercio,
crescita economica, distribuzione del reddito sviluppo rurale, ambiente) della protezione delle IG a
livello mondiale.
Queste ultime, infatti, rappresentano un elemento fondamentale del modello di agricoltura europea.
Esse costituiscono un importante strumento per la tutela degli interessi dei consumatori, per la
conservazione del patrimonio culturale di un dato territorio, per lo sviluppo delle aree rurali, così come
una leva fondamentale per la promozione delle piccole e medie imprese.
Nell’ambito del progetto, l’Unità di Parma, coordinata dal sottoscritto, ha coordinato un gruppo di
lavoro per l’analisi del caso di studio del “Queso chontaleno” e ha partecipato alla stesura del
deliverable D8: Case studies reports. Infine, il sottoscritto ha assunto la responsabilità di
coordinamento di un rapporto congiunto con la FAO.
Nell’ambito del progetto riveste il ruolo di membro permanente dello steering committee.
-Carera
The Impact of CAP Reform on the Employment Levels in Rural Areas
durata: marzo 2006 / febbraio 2008
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Curriculum Vitae
Arfini Filippo
L’obiettivo del progetto è fornire una valutazione quantitativa degli effetti strutturali sull’occupazione
generati dalla recente riforma della PAC nelle aree rurali europee. Inoltre, il progetto si propone di
analizzare gli effetti sull'occupazione prodotti dai piani di sviluppo rurali già esistenti e attivi nelle varie
regioni europee.
Gli obiettivi scientifici dei differenti ambiti di attività del progetto contengono importanti aspetti teorici ed
empirici, tra i quali:
▪ la comprensione delle principali forze che guidano la generazione dell'impiego e della crescita
economica nelle aree rurali;
▪ una rivisitazione approfondita delle misure di sviluppo rurale dell'UE e un'analisi della loro efficienza
in termini di impiego indotta dalla recente riforma della PAC;
▪ una quantificazione empirica dell'impiego e degli effetti sul reddito delle politiche di sviluppo rurali
esistenti;
▪ una valutazione dell'impatto della riforma della PAC sulla competitività delle aziende agricole;
▪ una valutazione quantitativa della percezione ed intenzione degli stakeholders agricoli rispetto al
sostegno dell'occupazione nelle zone rurali europee.
Nell’ambito del progetto il sottoscritto ha la responsabilità di coordinare l’Unità di Parma il cui compito
è di effettuare una analisi sugli effetti del disaccoppiamento su cinque regioni europee Nell’ambito del
progetto riveste il ruolo di membro permanente dello steering committee.
- FACEPA
Farm Accountancy Cost Estimation And Policy Analysis of European Agriculture Durata 2008-2011
Nel progetto svolge il ruolo di membro esperto all’interno dell’Unità Operativa INEA e di
coordinamento del lavoro dell’Unità Operativa dell’Università di Parma
Il progetto FACEPA si propone di sviluppare metodologie utili a analizzare I costi di produzione
nell’Unione Europea usando i dati RICA. Il progetto fornirà informazioni, esperti e modelli economici
sui costi di produzione per differenti prodotti produzioni agricole. Compito dell’Unità di Parma è lo
sviluppo di modelli finalizzati alla stima dei costi di produzione e all’analisi dell’efficienza aziendale.
Nell’ambito del progetto coordina il lavoro dell’Unità di Parma.
Partecipazione a Progetti di Ricerca Finanziati dalla DG-AGRI mediante tender
Progetto Valutazione OCM Tabacco
Nel Novembre 2003 riceve l’incarico dalla Commissione Europea (DG-AGRI) di valutare l’impatto
della Riforma dell’OCM Tabacco in Italia e, in particolare, gli effetti legati al passaggio degli aiuti al
tabacco da “interamente accoppiati” a un sistema “disaccoppiato”. L’attività di ricerca è stata condotta
coordinando un gruppo di lavoro interno alla Sezione di Economia Agroalimentare e si è conclusa nel
giugno del 2004. I risultati della ricerca sono stati oggetto di un Poster presentato al Congresso
dell’EAAE nel 2004 (Coopenaghen) e sono stati pubblicati da Franco Angeli nel 2006 nel volume
Leaves and cigarettes: modelling the tabacco industry.
Progetto contratto Coesione
Nel 2005 partecipa e vince un tender promosso dalla Commissione Europea (DG-AGRI) finalizzato
ad analizzare l’impatto della Riforma della Politica Agricola Comunitaria, e specificatamente
l’introduzione del pagamento unico, sullo stato di Coesione delle Regioni Europee. Il progetto ha visto
il coinvolgimento di 5 Università Italiane (Parma, Bologna, Pavia, Verona, Sassari).
Il ruolo svolto nell’ambito del progetto dal sottoscritto è stato sia quello di stesura del progetto che di
coordinatore delle 5 unità operative nelle attività di ricerca, inclusa l’attività specifica previste per l’Unità
di Parma. Il lavoro è stato concluso nel Novembre 2005 ed è stato presentato e discusso alla
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Curriculum Vitae
Arfini Filippo
Commissione Europea nel marzo 2006. Tutta la ricerca è attualmente disponibile come Working
Paper del Dipartimento di Economia.
Progetto Contratto Food Quality Scheme
Nel Giugno 2006 viene richiesta da parte del JRC di Siviglia una collaborazione per l’analisi della
filiera del Parmigiano Reggiano nell’ambito del progetto di ricerca europeo “Food Quality Schemes”. Il
lavoro viene svolto mediante un gruppo di ricerca composto da ricercatori dell’Università di Piacenza
(Proff. P. Sckokai, D. Moro e S. Bocaletti) e di Parma (Prof. C. Giacomini).
Progetto Contratto Evaluation of the CAP Policy on Protected Designations of Origin (PDO) and
Protected Geographical Indications (PGI).
Nel settembre 2007 partecipa al bando promosso dalla DG-Agri e coordinato dalla London
Economics per effettuare una ricerca sulle DOP e IGP italiane. Risultato vincitore, la London
Economics assegna alla Unità Operativa di Parma il compito di effettuare analisi specifiche mediante
interviste su alcune filiere significative delle DOP italiane e suoi competitors. Nell’ambito della ricerca
in oggetto ricopre il ruolo di responsabile scientifico, coordinando il gruppo di ricercatori dell’Unità di
Parma e provvedendo alla stesura dei rapporti.
Competenze informatiche
Ottima conoscenza dei pacchetti, Office, GAMS, SPSS,
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