Il Nursing Transculturale: salute e assistenza nella multiculturalità
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Il Nursing Transculturale: salute e assistenza nella multiculturalità
Il Nursing Transculturale: salute e assistenza nella multiculturalità Giuseppe Chiodo - Presidente Collegio IPASVI BAT Il fenomeno delle popolazioni migranti è diventato negli ultimi anni un fattore di studio, considerato che la migrazione ha assunto una dimensione non più riconducibile alla sola disciplina demografica: il fenomeno ha finalmente trovato l’ampio spazio che merita, non più come tematica relegata a poche discipline, ma ha assunto una dignità di studio con l’adozione dell’approccio multidisciplinare, che analizza e spiega il caleidoscopio delle vulnerabilità legate alla migrazione. Su questa linea metodologica si inserisce la pubblicazione degli atti del convegno Il Nursing Transculturale: salute e assistenza nella multiculturalità realizzato a dicembre 2010 dal Collegio IPASVI BAT con il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche della Salute della Regione Puglia, dell’AReS, dell’Istituto nazionale per promozione della salute delle popolazioni migranti ed il contrasto alle malattie della povertà (INMP) di Roma e dell’AIT, Associazione Infermieristica Transculturale. Con questa iniziativa il Collegio IPASVI BAT ha inteso contribuire alla riflessione fin qui sviluppata sulla assistenza verso il mondo dell’immigrazione nel territorio pugliese, adottando lo strumento innovativo e decisamente produttivo del nursing transculturale. Gli operatori della sanità hanno l’obbligo di assistere chiunque faccia richiesta di assistenza sanitaria dentro e fuori le strutture sanitarie, questo però investe il concetto di assistenza socio-sanitaria in una logica e prospettiva di azione di sistema. Gli atti del Convegno pubblicati con questo lavoro si offre l’opportunità di affrontare i fenomeni sanitari connessi alla migrazione con lo sviluppo delle conoscenze e della riflessione critica di una professione sempre attenta alla evoluzione dei bisogni sanitari dei cittadini. Con la pubblicazione degli atti del Convegno il Collegio IPASVI BAT si dimostra ancora una volta in prima fila nella diffusione delle conoscenze sugli aspetti specifici dell’assistenza ai cittadini stranieri, oltre a confermare una attenzione verso gli immigrati; attenzione che nel gennaio 2009 aveva portato lo stesso Collegio ad aderire alla iniziativa”Siamo infermieri, non denunciamo”, lanciata da Medici Senza frontiere. La prima parte degli atti, dal titolo significativo “Il Mondo in movimento: guardare oltre l’alterità” comprende una approfondita riflessione sugli aspetti sociologico-sanitari delle migrazioni: sociologia e salute forse mai come nell’epoca che viviamo presentano connessioni forti tali da rappresentare una nuova frontiera di studio e di approfondimento finora non sufficientemente indagati. I determinanti di salute che “fanno” la differenza tra le aspettative di vita nel mondo industrializzato e quello dei paesi sottosviluppati e la stessa qualità della vita ad essi legata, necessitano di un approfondimento alla luce anche dei nuovi movimenti migratori. La prima sessione offre, inoltre, una lettura attenta della normativa nazionale e regionale di tutela sanitaria dei migranti, in modo particolare anche alla luce della più recente sentenza della Corte Costituzionale chiamata a dare parere di legittimità alla legge della Regione Puglia 4 dicembre 2009, n. 32 recante “Norme per l’accoglienza, la convivenza civile e l’integrazione degli immigrati in Puglia”, con la quale la Regione ha previsto la possibilità dell’assegnazione del medico di medicina generale anche agli stranieri senza regolare permesso di soggiorno. La seconda sessione ospita importanti riflessioni sugli aspetti epidemiologici connessi alle patologie dei migranti, anche per sfatare la falsa convinzione che l’immigrato è portatore di chi sa quali oscure malattie, senza tenere conto che, solitamente, l’immigrato che arriva in Italia è un soggetto sano e che si ammala da noi a causa delle carenza igienico-sanitarie in cui vive, della precarietà dell’alloggio e della scarsità delle tutele sociali e lavorative. Ampiamente è sviluppata la parte che riguarda le risorse della rete di protezione materno infantile a riguardo di specifiche situazioni assistenziali connesse alla salute della mamma e del bimbo: dai diritti del fanciullo e la profilassi delle malattie nell’infanzia, alla tutela della maternità consapevole e responsabile, sino alla informazione e diffusione delle comuni metodiche di controllo delle nascite e di contraccezione. Particolarmente ampia e dettagliata si presenta la relazione sulle mutilazioni genitali femminili e delle loro conseguenze sociali, psicologiche e sanitarie, oltre che sui diritti delle donne e sulle responsabilità degli operatori sanitari e degli infermieri in modo particolare. Sono altresì affrontati i bisogni di salute mentale che la condizione del migrante talora esprime insieme alle problematiche determinate dall’affacciarsi di nuovi e complessi scenari riguardo alle dipendenze da sostanze stupefacenti e da alcool. Una riflessione particolare è quella orientata alla conoscenza del significato del dolore in rapporto alla cultura, alla religione, agli usi e alle consuetudini e alla esperienza del singolo migrante. Negli atti il dolore è visto e analizzato attraverso gli occhi e l’esperienza di una infermiera che ha svolto lavoro di volontariato in Malawi. Ugualmente approfondita è la parte che tratta il complesso sistema di relazioni tra alimentazione, salute, cultura e biologia analizzando anche in questo caso quanto incidono le culture, le religioni, le tradizioni, i precetti. Una intera sessione è dedicata alla presentazione delle buone prassi, ovvero delle esperienze positive fin qui realizzate sia in ambito sanitario che sociale, ove spesso le connessioni tra un campo e l’altro sono talmente strette da determinarsi una continuità di interventi socio-sanitari. In questa sessione sono state presentate le riflessioni riguardanti l’accoglienza e l’assistenza dei rifugiati e delle vittime di tortura attraverso l’esperienza dell’ambulatorio specifico della ASL di Foggia inserito nell’ambito del progetto NIRAST. Ugualmente significativa l’esperienza presentata dalla Associazione OASI 2 di Trani nell’ambito della accoglienza dei migranti e quella progettuale realizzata sull’intero territorio della Puglia dall’INMP, Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie delle povertà che ha a Cerignola il suo Centro Regionale di Riferimento. Sono presentate, inoltre, le azioni di rete e di sistema fin qui realizzate dalla ASL di Foggia, antesignana tra le Aziende Sanitarie pugliesi per l’assistenza ai cittadini migranti, in modo particolare verso i migranti irregolari e clandestini, per i quali interventi la ASL di Foggia ha ottenuto formali riconoscimenti da istituzioni sanitarie e politiche regionali e nazionali. Significativa la presenza e gli interventi di due mediatori interculturali specialisti in ambito sanitario che hanno presentato il valore di una competenza che, a supporto degli operatori sanitari, può determinare una maggiore qualità dell’intervento assistenziale. Hanno presentato lo stralcio di una ricerca realizzata nella ASL BT e nella ASL di Foggia sul gradimento e sulla qualità dei servizi sanitari tra i cittadini immigrati che merita una attenta e più approfondita lettura da parte dei decisori istituzionali, politici e manageriali, della sanità pugliese. Gli atti del convegno si chiudono con la lettura critica e l’approfondimento della teoria del Nursing Transculturale elaborato da Madeleine Leininger e con l’auspicio che i temi della assistenza transculturale diventino patrimonio diffuso tra gli infermieri e tra tutti gli altri operatori sanitari, e che gli stessi servizi siano orientati all’accoglienza dei cittadini migranti. I vari contributi, diversi per approccio culturale, danno alla pubblicazione il merito di aver affrontato in maniera ampia e organica l’assistenza ai cittadini immigrati e le conferiscono la dignità di poter essere consultata costantemente perché in essa si ritrovano linee di indirizzo, esperienze, idee innovative, ma soprattutto, offrono la possibilità, sia al lettore specializzato e sia per chi non lo è, di comprendere la diversità del migrante, necessaria non in termini discriminatori, ma per garantire la più diffusa integrazione ed inclusione sanitaria. Nella quarta pagine di copertina, significativamente, è riportato uno stralcio dal messaggio di insediamento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che sintetizza lo spirito con il quale fu organizzato il convegno e con il quale sono stati pubblicati gli atti: “I diritti inviolabili dell'uomo e il principio di uguaglianza, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, si integrano e completano nella Carta Europea, aperta ai nuovi diritti civili e sociali. Essi non possono non riconoscersi a uomini e donne che entrano a far parte, da immigrati, della nostra comunità nazionale contribuendo alla sua prosperità.”. Gli atti, composti di circa 270 pagine a colori, e corredati dal codine ISDN, sono stati stampati attraverso il servizio web del Gruppo Editoriale L’Espresso Spa e sono in vendita sullo stesso sito www.ilmiolibro.it e attraverso la rete commerciale del gruppo Feltrinelli.