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INEDITI
I FALSI DI MIMMO ROTELLA
IGNAZIO APOLLONI
Palermo
tando alle istruzioni sarei dovuto andare a Perugia in treno per non
destare sospetti. Partenza alle 10,50 da Roma Termini, scompartimento
di prima classe, borsetta invece che valigia: tanto, all arrivo ci sarà chi
mi verrà a prendere, mi accompagnerà in albergo e lì ci troverò il necessario
per il lungo soggiorno previsto. Non manchi però di contattare appena
possibile l altro agente segreto, parlando in cifrato però. Sarà lui il capo della
missione, ha maggiore esperienza, e poi è del posto.
Vedrai, ti porterà in giro per la città: e per l occasione affitterà un calesse
con cavallo baio e vetturino. Ti illustrerà non solo la funzione dei monumenti
del centro storico nel Medioevo (a cominciare dal Palazzo dei Priori) e infatti
ti porterà in gita a Castiglion del lago a mangiare la stracciatella e a fare delle
foto ricordo. Sarete pedinati e sorvegliati a mezzo binocoli vuoi da noi per
essere certi che stiate facendo a dovere quanto commissionatovi e vuoi dai
nostri avversari. Poco male in quanto sapremo oscurare le loro immagini così
neutralizzandone gli effetti deleteri sulla nostra organizzazione .
Se all inizio ero titubante ad accettare l incarico una volta rassicurato dalle
superiori ed altre precauzioni ( Avrai delle scarpe di gomma, antimagnetiche
e perfettamente lisce per non lasciare qualsivoglia impronta; nella tasca
posteriore non mancare di avere la Magnum, mica nel senso di una macchina
fotografica digitale del tipo usato dagli operatori della celebre agenzia
internazionale; sintonizza il ricetrasmettitore sulla lunghezza d onda della
nostra sede di ascolto: le istruzioni le riceverai attraverso un messaggio che ti
lasceremo nella segreteria telefonica della tua stanza ) non ebbi più remore.
Il compenso peraltro, per il servizio, sarebbe stato adeguato; tolte le spese a
loro carico avrei potuto mettermi a riposo per un paio di mesi e anzi
gozzovigliare (sicuramente appropriato questo gozzovigliare). Eccomi
dunque alla stazione Termini già alle 9: vuoi per studiare la situazione e vuoi
per entrare nei panni della spia con un certo anticipo.
Sono già che sto entrando in solluchero allorché mentre passeggio sotto la
grande volta mi sento urtare. Mi volto, lo scruto, lo guardo negli occhi: atoni,
completamente atoni, quelli di costui. Ritengo trattarsi di un arabomarocchino a giudicare dalla veste di lana marrone lunga fino alle caviglie e
dalle scarpe dal calcagno inesistente. Stava trascinando un trolley con manico
lungo, di cuoio di cammello e del colore appunto del cammello. È con quello
che mi ha urtato. Sospettoso come sono penso subito che la controparte
dell impresa mi abbia individuato e mi stia mandando un messaggio: Stia
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alla larga . Nient affatto intimorito (nella galleria ci sono migliaia di persone
tra nullafacenti, trafficanti di droga, agenti in divisa e in borghese) gli lancio
uno sguardo di sfida a mia volta, se anche il suo sia di sfida malgrado le
apparenze. Pochi istanti dopo comunque, ed a seguito delle scuse se sono
scuse quelle che mi rivolge il mio primo interlocutore dell avventura nella
quale mi sto cacciando mi rimetto in marcia rinfrancato e dato che il treno è
già pronto nel binario ci salgo sopra non prima di avere timbrato il biglietto
nell apposita obliteratrice.
Naturalmente adesso sono solo, comodamente seduto e senza quindi alcun
sospetto, nello scompartimento di prima classe quasi fosse stato riservato
tutto per me. Sul diario si legge: Ore 10,15. Sento che sto lasciando la parte
ordinaria di me per assumere quella che mi porterà alla gloria, caratteri
cubitali, in grassetto, a pagina piena su tutti i giornali della stampa
internazionale. Scoperti i falsi di Mimmo Rotella esposti a Perugia, Palazzo
della Penna, mostra curata da Luca Beatrice. Alcuni collezionisti convenuti
nella città umbra hanno prima fatto a pezzi seguendo la tecnica del decollage
i manifesti affissi in città per pubblicizzare l evento e poi a brandelli le opere
esposte, da Ignazio Apolloni dimostrate incontrovertibilmente come false.
Lode dunque a questo signore, sebbene alcuni collezionisti e galleristi stiano
tremando. Si suppone che questa sia la causa del terremoto che si è avvertito
in tutta l Umbria, ivi compreso Collebudino (in omaggio a tartufi e budini), al
momento in cui la notizia è stata diffusa dall Ansa .
Come previsto il treno arrivò in orario malgrado una frana si fosse
abbattuta, per effetto di piogge torrenziali, sulla linea ferrata: il genio
ferrovieri aveva compiuto il miracolo a tempo di record. Alla stazione di
Perugia mi aspetta la limousine? ed io ci salgo sia pure con riluttanza perché
l autista veste di nero ed ha altrettanto neri occhiali e cappello con visiera.
Destinazione Hotel Giò Wine and Jazz, suite di lusso, attrezzata di tutto punto
ove volessi dedicare qualche minuto al fitness tant è che tra step, runner e
cyclette ci sarebbe da scialare. Io però sono tipo morigerato in tutto tranne
che nel vino di marca. È per questo che prima di sedere nel ristorante New
Orleans per consumare una abbondante colazione a base di capretto con
patate al forno (autentica specialità umbra) mi scolo una bottiglia. La seconda
da un litro mi viene servita durante il pasto, in caraffa dopo la necessaria
ossigenazione stante che fin qui il barbaresco aveva riposato parte in una
botte e parte in una barrique. A fine pasto solitamente non consumo dessert,
né fumo. Mi bastano infatti i fumi dell alcool. Non posso tuttavia fare a meno
di un concerto di jazz in cuffia, preferibilmente musica al pianoforte. Per chi
non ci fosse mai entrato in quest albergo serve sapere che nella hall troverà
pianoforti d epoca, punti di ascolto, vinili da collezione e foto d autore (tutti
neri) mentre la Galleria del jazz è dominata da una grande tastiera di
pianoforte, con video musicali dei grandi musicisti del jazz (Charlie Parker in
testa). Io però a causa di tutto quel vino, e l emozione del viaggio, ho ben
altro per la testa. Appena messo la testa sul cuscino entro in coma profondo.
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Mi sveglierò verso le sei chiamato dalla reception. Ad aspettarmi c è lui, il
mio capo missione. È infuriato come un bull americano perché me lo possa
passare al telefono. Faccia presto e si precipiti nella hall !
Feci prima possibile e conseguentemente dimenticai di infilarmi le calze
mentre la cravatta mi penzola ancora quando l ascensore raggiunge il piano
terra. Appena qualche secondo per mettermi in ordine e sono di fronte al
Mister X, seduto al suo stesso tavolo di mogano pregiato, coperto però da una
tovaglia raffigurante Armstrong e la sua tromba (niente voce rauca
ovviamente). Altrettanto ovviamente mi sento sollevato dal peso di dovere
mostrare le mie caviglie senza calze perché appunto il tutto è coperto dalla
tovaglia lunga fin quasi a toccare terra. Non mi sono comunque riavuto del
tutto che questo qui mi sfodera una lunga serie di attività da svolgere,
partendo dalla mezzanotte. Dovrò penetrare nottetempo nel Palazzo della
Penna armato, si fa per dire, di fotocamera a raggi infrarossi; fotografare tutte
le opere del Rotella, compreso titoli e nomi dei loro proprietari. Vedrai sono
tutti o quasi, di gallerie e collezionisti immaginari. Domattina confronteremo
le foto con i nostri dati. È così che scopriremo i falsi. Stop, mettiti al lavoro.
Non dimenticare ad ogni modo quelli del controspionaggio. Cercheranno di
ostacolare il tuo cammino durante tutta la notte e già l indomani
diffonderanno la voce che tu sei un baro . Sì dicendo si dileguò come nebbia
padana squarciata da un raggio di sole.
Ancora stordito dalla duplice botta (leggi vino e programma stilato per me
da Mister X per quella notte) ritornai in camera e subito mi misi a fare i
preparativi per l impresa in fondo nient affatto difficile. Ho con me infatti il
grimaldello capace senza far danni di scardinare qualsiasi serratura né mi
mancano un centinaio di passpartout. La torcia elettrica ce l ho, e pure il
congegno per disattivare i segnali di allarme. In tasca oltre alla Magnum avrò
un batuffolo di stoffa e una boccettina di cloroformio per addormentare la
guardia notturna. A un certo punto sono dunque in grado di fotografare le
opere del Rotella: niente flash, pellicola da 10.000 ASA per quelle in ombra
o totalmente al buio, operazione da ripetere con la macchina digitale. Se
sentirò una sirena passare non abbia timore, sarà un ambulanza mica la
polizia. Tutto però dovrà concludersi entro le sei del mattino, a quell ora fa
giorno e per quanto camuffato da imbianchino qualcuno specialmente gli
agenti del controspionaggio al servizio delle già dette gallerie e falsari
potrebbe scoprire la mia vera identità. Per fortuna ho dormito come un ghiro,
anzi due ghiri, dalle due alle sei del pomeriggio. Anche se ho saltato la cena
ma come avrei potuto sedermi di nuovo a tavola dopo il mezzo capretto e le
patate al forno? mi sento in forma perfetta.
Non scoccarono le undici e travestito da imbianchino; cassetta di attrezzi in
mano contenente pennelli e colori ed altresì quelli da scasso nonché da
riproduzione delle opere esposte; coraggio che ormai non mi manca; più con
l orgoglio di sapere fare, se lo voglio, un buon servizio che non afflitto da
qualche pregiudizio, mi affretto. Non faccio però cento metri, rigorosamente
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a piedi per evitare cattivi incontri come sono quelli di chi magari ti ferma e ti
multa per qualche infrazione al codice della strada, che mi accorgo di essere
seguito. Non mi venne comunque difficile seminare quei segugi, salvo
trovarmeli di nuovo davanti alla porta di ingresso al Palazzo della Penna (chi
sa perché chiamato della Penna).
Si è già visto come io sia uno capace di usare stratagemmi per far perdere le
mie tracce. Si ricorderà infatti cosa successe alla Stazione Termini di Roma
con lo pseudo-marocchino. Non diversamente feci, sparendo all improvviso
dal loro angolo visuale, con i miei inseguitori: stupidamente appostatisi dietro
l angolo. Libero dunque di muovermi a piacimento forzai la serratura del
portone e successivamente di tutte le camere blindate sulle cui pareti e parte a
terra sono esposte le opere del Rotella per quindi passare a scattare foto.
Esattamente alle sei del mattino riposi tutte le attrezzature nella cassetta e
riuscii a squagliarmela prima che fosse troppo tardi.
In casi del genere e con una qualche tensione ancora addosso accumulata in
precedenza si stenta a dormire. Ci provai ma la tentazione di attardarmi e
lasciarmi cullare da ritmi sincopati, dixieland, cool jazz, hot jazz, free jazz, ed
altre forme dello stesso genere al quale sono profondamente legato in quanto
nero della Louisiana, sebbene di padre bianco, non mi diedi pace. Ci si
aggiunga pure che Mister X attorno alle 8 mi farà chiamare dall addetto di
turno alla reception e vorrà vedermi nella hall per avere consegnato il
materiale fotografico frutto della mia effrazione se non proprio scasso.
Essendo perciò ancora sveglio alle otto feci presto a scendere, questa volta
attraverso le scale per paura che l ascensore possa essere stato minato. Giunto
al suo cospetto e lasciatogli già intuire come nella borsetta debbo averci ciò
che vuole mi siedo, tiro fuori dalla tasca interna della giacca un sigaro e
l accendo; ordino una bottiglia di rosso e ne verso una coppa a lui e una a me;
mi sistemo infine meglio che posso e faccio scattare la combinazione. Poi per
combinazione (almeno così sembra) passa accanto a noi un signore
corpulento, ci guarda, ci osserva, sembra semplicemente incuriosito della
nostra presenza nella hall dell albergo con bicchiere di rosso in mano,
guardinghi, sospettosi e forse anche un po assonnati. C è pure che uno di noi
due è nero, benché non proprio come la pece. Il maledetto, quel maledetto,
con un gesto rapido della mano sinistra afferra la mia borsetta. Con la destra
sferra un pugno al mio dirimpettaio e subito dopo a me facendo peraltro
cadere la cenere del sigaro nel mio bicchiere ancora pieno (peccato
davvero!). Con un balzo felino, sempre il maledetto raggiunse l uscita e
subito dopo scomparve alla nostra vista.
Conseguenza di quanto sopra è che da allora non si è più parlato di falsi
Rotella. Tutti originali, opere uniche quelle in commercio. Il mercato che
vola. Nessuno più che affigga manifesti per paura di vedere inflazionato il
decollage (e se qualcuno ci prova ci penseranno i collezionisti a strapparli
prima che divengano oggetti d arte). Ulteriore conseguenza fu che me ne
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dovetti tornare a casa a mani vuote. E senza il piacere di leggere sulla stampa
notizie dettagliate del mio tentativo di fare lo scoop.
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