Eroica Japan 2013
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Eroica Japan 2013
Bici d'epoca e bici d'oggi Eroica Japan 2013 Nella Terra del Sol Levante la prima edizione dell' Eroica Japan 2013 dal nostro corrispondente Gabriele Gianatti Domenica 19 maggio, nella Terra del Sol Levante, nella splendida cornice di laghi della zona di Fuji Kawaguchiko, ad oltre 1000m di quota, si è tenuta la prima edizione dell'Eroica Japan. La manifestazione è iniziata ufficialmente la sera del sabato, con la registrazione delle biciclette, i discorsi di rito, la cena rigorosamente giapponese e il brindisi beneaugurale al grido di CAMPAI (salute) La delegazione italiana era composta dagli ideatori dell'Eroica originale-quella di Gaiole per intenderci- arrivati in Giappone a fare da padrini alla neonata “L'Eiyu” e dall'icona del ciclismo vintage italiano Luciato Berruti, osannato e fotografato dagli amici giapponesi al pari di un divo hollywoodiano. A questi vanno aggiunti altri due eroici italiani, tra cui il sottoscritto, che hanno organizzato un viaggio fai-da-te spinti dalla pura passione e da un briciolo di http://bicidepoca.com Realizzata con Joomla! Generata: 16 March, 2017, 22:19 Bici d'epoca e bici d'oggi follia. 120 i partecipanti giapponesi, 13 gli italiani ed uno spagnolo che la mattina della domenica, al cospetto del Monte Fuji, erano incolonnati in una precisissima fila per ritirare i numeri di gara ed ascoltare, in giapponese stretto, le raccomandazioni dello speaker sulla condotta da tenere in strada. I percorsi erano due, 50km e 100km, quest'ultimo con un dislivello totale di circa 1200m. La partenza, scaglionata a gruppetti di 5-10 corridori, ha catapultato i ciclisti sulle strade nipponiche, che, come spiegato nel breefing pre-gara, andavano percorse sulla sinistra. La prima parte del percorso è stata intorno ai laghi, su strade asfaltate e purtroppo un po' trafficate, ma che hanno offerto un panorama di rara bellezza. Nonostante i cartelli in un alfabeto sconosciuto, non è stato difficile seguire il percorso, perchè gli organizzatori avevano piazzato ad ogni incrocio un volontario sbandieratore pronto ad indicare la giusta svolta. Il primo ristoro è stato posizionato dopo una quarantina di km, ma al posto di chianti e bruschette c'erano i piatti tipici della zona, preparati dalle signore del posto e ben contente di essere parte integrante di questa festa. Niente alcool invece. Il codice della strada nipponico lo vieta, in compenso il the scorreva a fiumi. La cucina giapponese è nota per essere sana, leggera ed equilibrata, quindi senza troppe domande su cosa ci fosse nel piatto, con le immancabili bacchette e una buona dose di abilità, (necessaria per portare il cibo alla bocca con con oggetti ben lontani dalla forma di una abituale forchetta) è stato consumato il pasto, cosa fondamentale per recuperare le energie. Va comunque sottolineato che i sapori erano sì originali, ma tutt'altro che sgradevoli. Appena il tempo per terminare di mangiare che è stato necessario rimontare in sella per arrivare entro il tempo massimo al cancello dei 50km, altrimenti sarebbe stata preclusa la possibilità di pedalare sul percorso lungo e, si sa, non è http://bicidepoca.com Realizzata con Joomla! Generata: 16 March, 2017, 22:19 Bici d'epoca e bici d'oggi facile convincere un integerrimo giudice di gara giapponese inventando qualche scusa all'italiana. Comunque il cancello è stato superato ed è iniziata la seconda parte del circuito, questa su strade secondarie, in parte sterrate e con la salita più dura. Dopo aver scollinato il punto piu' alto, è iniziata la discesa verso il secondo ristoro, di cui si ricorda con piacere un delizioso spiedino di patate e la gentilezza delle volontarie. Negli ultimi km la lotta è stata contro il vento e contro il timore della pioggia, che a dispetto della giornata iniziata con un sole splendente, incombeva. Ma il tempo ha retto e il gruppo degli italiani, ha tagliato il traguardo tra gli applausi della gente, gli scatti dei fotografi e l'euforia generale. La corsa si è svolta su strade prevalentemente asfaltate, a causa della restistenza delle associazioni ambientaliste locali che ha precluso la possibilità di transitare sullo sterrato. Ma una manifestazione come questa nasce anche per valorizzare e preservare le strade eroiche, che, pur non essendo cariche di storia del ciclismo come in Italia, hanno la loro importanza locale. Ci si augura quindi che la comunanza di intenti con le associazioni ecologiste, possa evidenziarsi maggiormente e possa permettere, già dalla prossima edizione, di percorrere le strade bianche giapponesi con soddisfazione di tutti. L'atmosfera cordiale e rispettosa in cui si è svolta la manifestazione potrebbe essere l'ulteriore impulso al suo sviluppo futuro. I primi commenti della gente del posto sono stati positivi. Gli abitanti, con grande sorpresa, hanno incontrato degli appassionati di ciclismo garbati, che hanno condiviso l'atmosfera di allegria alla partenza, ai ristori e lungo il percorso e che li ha coinvolti piacevolmente in prima persona. Questa prima edizione, o per essere più precisi, “l'edizione zero”, è stata organizzata in modo ineccepibile, si è svolta senza intoppi e con una notevole cura per i dettagli. Per dare rilievo all'attenzione ai particolari, vanno osservati i timbri dei punti di controllo: ognuno con un'immagine diversa, a rappresentare la zona di passaggio e apposti sul carnet di gara con inchiostri di colore differente. In conclusione un plauso va agli organizzatori Aki ed Emi e alla loro squadra di collaboratori e volontari, che hanno messo in campo un meccanismo dal funzionamento perfetto già da questa prima assoluta. http://bicidepoca.com Realizzata con Joomla! Generata: 16 March, 2017, 22:19