1 BUSINESS GLOBALE

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 Comunicato Stampa
BUSINESS GLOBALE: LA STRADA CHE PORTA A DOMANI
Convegno METEF, ANFIA – Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica,
ASSOFOND – Federazione Nazionale Fonderie
Verona, 12 giugno - Moderato dal giornalista del Sole 24 Ore Luca Orlando, si è svolto oggi il convegno
“Business globale: la strada che porta al domani”, che ha coinvolto, a livello associativo, ANFIA,
ASSOFOND, AMAFOND e ASSOMET, rispettivamente presenti con Aurelio Nervo, Roberto Ariotti,
Francesco Savelli e Mario Bertoli. A loro si sono aggiunti i contributi di Andrea Marinoni (partner Roland
Berger Strategy consultant) e Francesco Rondinelli (CNH).
Luca Orlando, aprendo l’intensa mattinata del meeting, ha evidenziato come, dall’osservatorio del Sole 24 Ore,
si assiste a una serie “confusa e per certi aspetti contraddittoria” di segnali positivi, non omogenei ma
presenti, che indicano una situazione “complessa” che richiederebbe, secondo Orlando, “una ripartenza del
mercato interno come segnale di stabilità e di crescita per le aziende”.
È poi toccato ai rappresentanti delle singole realtà associative la presentazione dello “stato dell’arte” dei settori
rappresentati a questa edizione di METEF. Il primo intervento di Aurelio Nervo, che ha sottolineato come, a
fronte di un tracollo dell’industria automobilistica italiana, con punte negative del 60% nel settore auto e del
26% nel comparto dei veicoli industriali registrate nel 2013 rispetto al 2007, la componentistica italiana abbia
limitato le perdite solo del 15%, dimostrando una forte capacità di differenziazione e di penetrazione sui mercati
internazionali. Con un saldo commerciale di 8 miliardi di euro, la componentistica italiana ha iniziato il
2014 con un fatturato in linea con l’anno precedente, ma con prospettive di miglioramento che
dovrebbero ora essere sostenute dalla ripresa del mercato interno. Fra gli obiettivi di ANFIA, il prosieguo di un
confronto con il nuovo governo sui temi della competitività, attraverso la consulta Automotive, ulteriori
iniziative del consorzio ANFIA-AUTOMOTIVE per la promozione dell’area R&D, lo sviluppo di attività di
formazione (essenziali per sviluppare l’imprescindibile capitale umano), e una intensa attività in
internazionalizzazione con il sostegno diretto alle aziende.
Roberto Ariotti ha poi presentato un “fermo immagine” su ASSOFOND, una realtà che “pesa” con 6,5 miliardi
di euro di fatturato, 324 fonderie che coprono tutte le tipologie di metalli, oltre 1.000 aziende, una quota export
del 50% e, anche in questo caso, un saldo positivo della bilancia commerciale di 400 milioni. Viene
anche in questo comparto confermato un inizio dell’anno tutto sommato positivo, con punte (in volumi) del
10% per la ghisa e del 3% per la produzione di acciaio.
Francesco Savelli ha confermato questo trend positivo anche per le realtà rappresentate da AMAFOND,
segnalando un +15% nel fatturato complessivo (con previsioni 2014 di 1320 milioni di euro, di cui 1.000
dall’export, in crescita dell’11%). Un centinaio le aziende che formano il contesto dell’associazione, fortemente
internazionalizzate, con una media export del 70% e con punte che arrivano al 100%.
Per Mario Bertoli i segnali positivi “ci sono, seppur contrastanti e ondivaghi”; in ambito ASSOMET, la crisi ha
colpito duramente, con 500 aziende che sono state costrette a chiudere, in particolare quelle più legate al
settore dell’edilizia. L’export – dichiara Bertoli – “ci ha tenuto, nel complesso, a galla, ma non basta, ora serve
che il mercato interno riprenda una fase di positività” e, per agganciare anche in Italia un vento di
ripresa, occorrerebbero alcuni decisi cambiamenti: nella pressione fiscale, che ormai ha raggiunto livelli
insostenibili per le aziende, sul costo dell’energia elettrica che aggiunge handicap competitivi e, quasi
pleonasticamente, sul fronte della burocrazia, che deve essere riportata a livelli molto più “sopportabili”.
Nel suo intervento, Andrea Marinoni ha affrontato il tema della sfida posta dalle trasformazioni
dell’automotive. In questo settore, a parere di Marinoni, si stanno verificando significativi e importanti
cambiamenti, a partire dalle acquisizioni e dalle fusioni che stanno letteralmente rivoluzionando la filiera. In
questo contesto, sempre più globale, la Cina è stata il motore di sviluppo dei settori collegati alle fonderie e
questo “varrà anche per il prossimo futuro”, anche a fronte di una crescita del mercato cinese non più
1 quantificabile a due cifre. Saranno dunque i Paesi emergenti uno dei prossimi traini dell’automotive,
già ora, comunque, una filiera di sbocco per l’insieme della fonderia italiana (con il 50% dei getti non ferrosi e il
30% dei ferrosi). Secondo Marinoni, se la situazione in Russia è “politicamente incerta”, se il Brasile “è volatile”,
se in India “la ripresa c’è e non c’è”, se dalla Cina arrivano “pochi profitti” occorre guardare a nuovi mercati, e
in particolare a Paesi come la Turchia, l’Argentina, il Sud Africa, la Malesia. Infine, Marinoni ha introdotto alcuni
degli step che le aziende del settore dovrebbero tenere in considerazione, partendo dal dato di fatto che il 93%
delle aziende italiane sono di piccole dimensioni e questo, “anche in presenza di una buona produttività”, non è
comunque un segnale positivo; “occorre crescere”, anche per avere un buon margine operativo lordo; occorre
presidiare, ancora di più, le nicchie di fascia alta, favorire un ricambio generazione, introducendo in aziende
nuove professionalità; e, infine, occorre investire sempre più in R&S. il tutto, ha concluso Marinoni, in un’ottica
di “crescita dimensionale”.
Al termine delle presentazioni, una breve tavola rotonda ha toccato alcuni dei temi affrontati nel meeting; da
segnalare la presenza di Paolo Pozzi (Agrati), che nel suo intervento ha messo l’accento sull’importanza della
ricerca & sviluppo, portando l’esempio della Agrati, che investe oltre il 3% l’anno del suo fatturato in attività di
R&S,con un centinaio di addetti impiegati in questa attività. Aurelio Nervo ha evidenziato come “la filiera della
componentistica si è saputa imporre sui mercati internazionali anche grazie alle sue capacità innovative.
Guardando al futuro – ha continuato Nervo – è però fondamentale che continuino gli investimenti in
innovazione, soprattutto per le PMI, per poter stare al passo con la concorrenza sempre più globale. Per questo
le PMI devono poter contare su reti pubblico-private che consentano di fare massa critica e di avere una forza di
investimento adeguata. Infine – ha concluso Nervo – anche a livello pubblico va invertita la rotta che ha
portato, negli ultimi 20 anni, a una riduzione degli investimenti su ricerca e università”.
Nata a Torino nel 1912, ANFIA - Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, svolge da oltre 100 anni la funzione
di Trade Association, come portavoce delle aziende italiane che operano ai massimi livelli nei settori della costruzione,
trasformazione ed equipaggiamento degli autoveicoli per il trasporto individuale e collettivo di persone e di merci. ANFIA è tra
le maggiori Associazioni di categoria che aderiscono a CONFINDUSTRIA e rappresenta il punto di riferimento relazionale e
strategico tra la filiera automotive e il contesto politico-istituzionale, italiano e internazionale.
Ufficio stampa METEF
Monique Hemsi - esprithb - Tel.: +39.02.43982872 - [email protected] - www.esprithb.it
Ufficio stampa ANFIA
Miriam Gangi – Tel. +39.011.5546502 – Mob. +39.338.7303167 – [email protected] – www.anfia.it
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