ponte europa - Bolzano Danza

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ponte europa - Bolzano Danza
La filosofia del festival
PONTE EUROPA
Emanuele Masi
Direttore artistico del festival Bolzano Danza
30 anni: tempo di bilanci, un anniversario che obbliga a fare i conti con la propria
identità, a tirare le somme del percorso tracciato fino a oggi ed è un percorso
significativo quello compiuto da Bolzano Danza, festival di danza contemporanea nato –
un po’ per caso, un po’ per intuizione – in un territorio di confine. Con sguardo
retrospettivo abbiamo riletto la sua storia e i suoi protagonisti: le compagnie, i
coreografi, i docenti, i sostenitori. Sono due i punti cardine che emergono nitidamente e
che sviluppiamo nel programma 2014. Il primo è il superamento dei confini. Fin dalla
prima edizione, Bolzano Danza costruì un terreno comune a tutti i gruppi linguistici per i
quali il festival Bolzano Danza continua a rappresentare, di anno in anno, un luogo
d’incontro e coesione culturale. Non solo: forte della sua posizione geografica, il
Festival ha esteso questa dinamica al suo oggetto di ricerca, la danza, divenendo uno
spazio di confronto culturale tra Mitteleuropa e Mediterraneo. Per questo motivo
abbiamo scelto un titolo fortemente evocativo per l’edizione 2014: “Ponte Europa”,
come il ponte stradale a nord del Brennero che negli anni ‘60 unì simbolicamente due
Europe. Il secondo elemento è il cambiamento: era il 1985 quando si svolse il primo
spettacolo al Parco Ducale. Da allora Bolzano Danza ha saputo rigenerarsi e
interpretare il cambiamento: dapprima si è consolidato, poi si è dato un’identità
spiccatamente contemporanea e infine si è trasformato in un festival di nuova
generazione: dinamico e interattivo, radicato nella società, artefice di un percorso di
inclusione sociale e attivazione culturale. In occasione della trentesima edizione del
Festival vogliamo quindi indagare il cambiamento per scoprire – attraverso la danza –
cosa siamo diventati ed esercitarci a immaginare cosa potremmo diventare. In fondo chi
avrebbe mai pensato in quel 1985, prima della caduta del Muro, che un giorno i confini
– tutti i nostri confini – sarebbero stati così liquidi?