Giovanni Fattori e... la cappella Scrovegni

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Giovanni Fattori e... la cappella Scrovegni
PROGRAMMA
Sabato 21 novembre
Programmi culturali
novembre 2015
Ore 8,15: ritrovo dei partecipanti e partenza per Padova.
Pranzo libero nel corso del viaggio
Ore 15: ingresso alla visita guidata della Cappella Scrovegni
Ore 17: sosta al caffè Pedrocchi per una degustazione
Ore 18: trasferimento in hotel
Ore 20: cena al ristorante dellʼhotel
Domenica 22 novembre
Ore 9,45: ingresso alla visita guidata della mostra
su Giovanni Fattori
Pranzo libero
Ore 15: ingresso alla visita guidata dellʼOratorio di San Giorgio
Ore 17: partenza per Torino con arrivo previsto
alle ore 22,30
“Non si considerava un turista bensì un viaggiatore, e spiegava
che si tratta in parte di una differenza temporale. Dopo poche
settimane, o pochi mesi, il turista si affretta a tornare a casa; il
viaggiatore, che non appartiene ad alcun luogo in particolare, si
sposta lentamente da un punto allʼaltro della terra, per anni”.
(Paul Bowles)
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
Base 20 paganti: 280 € a persona
Base 25 paganti: 250 € a persona
Giovanni Fattori e...
la cappella Scrovegni
Supplemento singola: 45 €
Le iscrizioni si chiudono il 5 ottobre
(Padova, 21-22 novembre 2015)
La quota comprende:
• Viaggio in pullman granturismo
• Sistemazione presso lʼhotel NH Mantegna (4 stelle)
• Ingressi e visite guidate alla mostra e ai musei indicati nel
programma curate dallo storico dellʼarte Fabrizio Fantino
• Degustazione presso lo storico caffè Pedrocchi
• Pasti come da programma
• Accompagnatore dellʼagenzia
• Assicurazione medico-bagaglio
Lʼagenzia sarà chiusa per ferie dal 14 al 27 settembre
via Pigafetta 24/e, 10129 Torino
Tel. 011/5805177
Fax 011/5804824
www.ilcaiccoblu.it
via Pigafetta 24/e, 10129 Torino
Tel. 011/5805177
Fax 011/5804824
www.ilcaiccoblu.it
La cappella Scrovegni
Il Caffè Pedrocchi
La Cappella Scrovegni, capolavoro della pittura del Trecento italiano ed
europeo, è considerato il ciclo più completo di affreschi realizzato da Giotto
nella sua maturità. Colore e luce, poesia e pathos. L'uomo e Dio. Il senso della
natura e della storia, il senso di umanità e di fede fusi assieme per narrare in un
modo unico, irripetibile, le storie della Vergine e di Cristo.
Giotto termina gli affreschi della Cappella entro i primi mesi del 1306: in questa
data "...la cappella presenta un'architettura molto semplice: un'aula rettangolare
con volta a botte, un'elegante trifora gotica in facciata, alte e strette finestre
sulla parete sud, un'abside poligonale poi sopraelevata per la cella
campanaria".
Il ciclo pittorico è sviluppato in tre temi principali: gli episodi della vita di
Gioacchino e Anna, quelli della vita di Maria e quelli della vita e morte di Cristo;
nel registro inferiore, una serie di riquadri illustra le allegorie dei Vizi e delle
Virtù.
Nel 1816 Antonio Pedrocchi, figlio di un caffettiere bergamasco, commissiona
al noto architetto veneziano Giuseppe Jappelli l'ampliamento del piccolo caffè
ereditato dal padre.
Il nuovo stabilimento, che doveva essere il Caffè "più bello della terra", fu
inaugurato nel 1831 e poi affiancato, nel 1836, dal Pedrocchino, elegante
costruzione neogotica riservata alla pasticceria. Il Caffè fin dai primi anni
divenne noto come "il caffè senza porte", sia perché fino al 1916 era aperto
giorno e notte, sia per la sua struttura: il porticato aperto e, allora, senza
vetrate, era una sorta di "passaggio" collegato alla città.
La sua splendida architettura, che mescola lo stile neoclassico a quello gotico
veneziano, con richiami esotici egizi e cineserie, molto in voga nell'Ottocento,
rispecchia il clima romantico dell'epoca e l'estro dell'architetto Jappelli, che si
ritrova anche nelle decorazioni delle singole sale interne.
Per il nostro gruppo è prevista la degustazione del celebre caffè Pedrocchi con
piccola pasticceria.
Giovanni Fattori
(Palazzo Zabarella)
Le celebri tavolette, i dipinti monumentali di soggetto risorgimentale, i magnifici
ritratti, le scene di vita popolare sono riuniti in una grande mostra che ripropone
al pubblico lʼassoluto protagonista, non solo della pittura macchiaiola, ma anche
del naturalismo di fine secolo.
La sperimentazione della macchia, cui lui ha dato un contributo decisivo nel
panorama dellʼarte italiana dellʼOttocento, è stata solo una delle fasi di
unʼesperienza di maggiore e più vasto respiro. Se nelle tavolette, come la
famosa Rotonda di Palmieri, ha saputo dialogare con il Quattrocento Italiano,
pur riuscendo a concepire una visione assolutamente moderna, nei dipinti
successivi di grande formato ha saputo raggiungere una dimensione epica che
lo accosta al realismo di Courbet. La pittura di Fattori, un artista impegnato e
sempre fedele a se stesso, è riuscita, soprattutto nella rappresentazione delle
grandi battaglie del Risorgimento o della vita dura del popolo della Maremma, a
rendere una fase della storia italiana con un respiro che ricorda la letteratura
verista di Verga o la poesia di Carducci.
La mostra consente di mettere a confronto, attraverso i massimi capolavori di
Fattori provenienti dalle principali collezioni pubbliche e private, non solo temi
diversi ma anche differenti soluzioni stilistiche che dimostrano la sua evoluzione
artistica. La sua grandezza è stata nella capacità di interpretare tematiche
universali, come appunto lʼeroismo, la pietà, il lavoro, la morte, che emergono
nei suoi ultimi capolavori tra i quali Lo staffato, con una forza straordinaria da far
pensare a Goya.
LʼOratorio di san Giorgio
Fatto erigere nel 1377 come mausoleo di famiglia da Raimondino Lupi di
Soragna, prode condottiero al servizio dei Da Carrara, l'oratorio fu concluso nel
1384. La struttura architettonica, con volta a botte, così come il meraviglioso
ciclo di affreschi realizzato da Altichiero da Zevio tra il 1379 ed il 1384,
ricordano la cappella degli Scrovegni. A differenza di quest'ultima però
nell'Oratorio di San Giorgio tutto è più grandioso: gli spazi, le figure, le
architetture e gli elementi della natura che fanno da sfondo alle scene. Le
pareti sono decorate con le storie dei santi cari alla famiglia committente:
Santa Caterina d'Alessandria (parete destra), Santa Lucia (parete destra in
basso) e San Giorgio (parete sinistra). In controfacciata e sulla parete di fondo
sopra l'altare si ammirano invece alcune scene tratte dalla vita di Cristo.