Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS - ISAC
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Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS - ISAC
Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS 55 Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS Al termine del paragrafo 2.2 , si accennava a procedure comuni a cui devono essere sottoposti tutti gli spettri, prima di poter affrontare l’analisi spettrale che porta poi alla risoluzione della “master equation” della DOAS. Si procederà ora ad una esemplificazione dei metodi di calcolo comunemente usati nella DOAS, sottolineando le eventuali differenze che sono state introdotte per semplificare l’elaborazione dei dati raccolti dallo spettrometro. Seguiranno: una discussione sugli spettri di riferimento utilizzati, un’analisi dei pacchetti software preesistenti e la presentazione dei nuovi programmi che sono stati preparati per poter procedere all’analisi dei dati medesimi. Questi ultimi sono stati forniti dal GASCOD/A durante la campagna di misura che, come ricordato nel capitolo precedente, si è svolta al circolo polare artico. 4.1 Procedure comuni Come è stato già detto, nell’analisi DOAS si definiscono come procedure comuni sia a IS che a I0: • la linearizzazione, • l’equispaziatura della serie, • lo smoothing, • la differenziazione. Prima di considerare il metodo di “linearizzazione”, che consiste nel trasformare uno spettro atmosferico espresso in funzione della posizione del fotodiodo, ad uno esplicitato in funzione delle lunghezze d’onda, si presentano brevemente le assunzioni fatte sulla dispersione spettrale del reticolo utilizzato nel GASCOD/A. 4.1.1 Dispersione Spettrale Lo spettrometro dello strumento GASCOD/A, utilizza un reticolo sferico olografico, prodotto dalla ditta francese Jobin-Yvon, con una dispersione 56 Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS spettrale, dipendente dalla lunghezza d’onda, che presenta un valore di circa 24 Å/mm alla lunghezza d’onda di 350 nm. La funzione di dispersione spettrale sul piano del sensore si può approssimare con la relazione lineare del tipo: ∆λ=K1-K2⋅λ (4.1) I due parametri K1 e K2 sono stati calcolati con accuratezza in laboratorio (Becca, 1993). Come valori di base per K1 e K2 si sono assunti quelli utilizzati per una versione precedente del GASCOD che utilizzava 512 fotodiodi (Pixel), assumendo in prima approssimazione che esista una proporzionalità tra i parametri e la dimensione dei fotodiodi, cioè: K1(∆x)=K1⋅∆x e K2(∆x)=K2⋅∆x con ∆x = larghezza del pixel, quindi, poiché il GASCOD/A utilizza un sensore con fotodiodi di larghezza pari alla metà di quelli utilizzati nella versione precedente: K11024px=K1512px/2 e K21024px=K2512px/2 Inoltre la procedura di elaborazione dei dati, che verrà presentata in seguito, provvede ad una migliore determinazione di K1 e K2, i cui valori variano non solo in funzione della lunghezza d’onda in esame, in accordo con la relazione 4.1, ma anche per cause termo-meccaniche, quali ad esempio variazioni di temperatura della struttura dello spettrometro che possono incidere sul valore finale di K1 e K2 secondo una relazione del tipo (Giovanelli et al., in press): δT < dove: 1 R ⋅αt Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS 57 δT = Variazione di temperatura; R =dλ/λ = risoluzione spettrale dello spettrometro; αt = coefficiente di dilatazione termica del reticolo. 4.1.2 Linearizzazione La versione preesistente del software di elaborazione dati prevedeva la linearizzazione dei dati, ricevuti dal sensore, mediante un algoritmo che assumeva come fondamentale la calibrazione della posizione del reticolo in lunghezza d’onda mediante le righe spettrali ricavate da una lampada al mercurio. Quando ad esempio si analizza l’intervallo spettrale da circa 400 a 460 nm, utilizzando la linea del mercurio corrispondente a 4358.4 Å, si stabilisce che tale riga spettrale (CWL) cada, esattamente, al centro dello spettro esaminato, corrispondente al punto intermedio tra i pixel 512-513. Applicando semplici considerazioni geometriche, che per brevità sono sintetizzate nella fig 4.1, si trova immediatamente la relazione che fornisce la lunghezza d’onda centrale del pixel 512: CWL λHG=4358.4 ∆λPx(512) Px n.510 Px n.511 Px n.512 Px n.513 Px n.514 λPx(512) Fig. 4.1 Considerazioni geometriche per la linearizzazione spettrale. Px n.515 58 Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS Wl Px ( 512 ) = WLC − K1 − K 2 ⋅ WLC 2 (4.2) Applicando la Eq. 4.1 si ricava la dispersione spettrale relativa al pixel 512: ∆λPx(512) ≅K1-K2*WlPx(512) (4.3) e con semplici sostituzioni si giunge a definire il valore della lunghezza d’onda al centro del pixel 512 Wl Px ( 512 ) = 2 ⋅ WLC − K1 2 − K2 (4.4) Si può a questo punto scrivere una formula ricorsiva per la linearizzazione degli spettri misurati dallo spettrometro : Wl Px ( i ) = [(2 + K 2) ⋅ Wl Px ( i +1) ] − 2 ⋅ K1 per i=511, 510, 509 ,….2, 1. 2 − K2 e Wl Px ( i ) = [(2 − K 2) ⋅ Wl Px ( i −1) 2 + K2 ] + 2 ⋅ K1 per i=513, 514, 515 ,…, 1024. Si identificano pertanto i valori delle lunghezze d’onda centrali in ciascun pixel, senza dover intervenire nella serie originale dei dati delle intensità spettrali. Il precedente metodo di linearizzazione spettrale partiva sempre dall’espressione 4.1, e si costruiva una serie delle intensità con un passo fisso (pari a 5Å), utilizzando come lunghezza d’onda di riferimento, il valore di una linea spettrale di mercurio opportuna (ad esempio, nell’intervallo spettrale da 400 a 460 nm, la linea di 4358.4Å). Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS 59 Il vantaggio del nuovo metodo, rispetto al precedente è essenzialmente identificabile nei seguenti punti: 1. la serie originale delle intensità spettrali non è coinvolta in operazioni di linearizzazione. 2. Il calcolo è concettualmente più semplice ed operativamente più veloce. 3. La possibilità di poter scegliere un passo spettrale a piacere. 4. Offre notevoli vantaggi durante la procedura di “Shift e Stretch”, finalizzata a ridurre l’errore nella regressione multipla per il calcolo delle abbondanze colonnari dei gas in esame, come sarà presentato meglio in seguito. La procedura di linearizzazione, prevede come lunghezze d’onda di riferimento solo linee spettrali del Mercurio. In questo nuovo metodo è anche possibile considerare come lunghezze d’onda di riferimento, linee d’assorbimento dello spettro di Frauhnofer. In questo caso l’espressione per ricavare la lunghezza d’onda centrale relativa al pixel di riferimento sarà: Wl PxRif = WL Rif − K1 − K 2 ⋅ WL Rif (4.5) 2 che porta alle formule recursive: Wl Px ( i ) = e Wl Px ( i ) = [(2 + K 2) ⋅ Wl Px ( i +1) ] per i = PxRif-1, PxRif-2, ….2, 1. ] per i = PxRif+1, PxRif+2, …, 1024. − 2 ⋅ K1 2 − K2 [(2 − K 2) ⋅ Wl Px ( i −1) + 2 ⋅ K1 2 + K2 E’ così evidente un ulteriore vantaggio, poiché non si è più vincolati alla calibrazione con una lampada al mercurio durante le fasi di misura. Particolare 60 Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS che può essere particolarmente conveniente quando si effettuano misure con elevata frequenza, ad esempio durante l’alba od il tramonto. Un esempio di questi metodi di linearizzazione è riportato nella figura 4.2 1 .8 1 .7 1 .6 Signal (Volts) 1 .5 1 .4 1 .3 1 .2 1 .1 1 0 .9 0 1 2 8 2 5 6 3 8 4 N u m e ro 5 1 2 fo to d io d o 6 4 0 7 6 8 8 9 6 1 0 2 4 (a) - P ix e l 1 .8 1 .7 1 .6 Signal ( Volt ) 1 .5 1 .4 1 .3 1 .2 1 .1 (b) 1 0 .9 4060 4160 4260 4360 4460 4560 4660 L u n g h e z z a d 'o n d a [A ] Figura 4.2 Serie spettrale ricevuta dallo spettrometro. ”a”: in funzione del pixel del sensore; “b”: della lunghezza d’onda. 4.1.3 Equispaziatura della serie E’ la seconda delle procedure comuni, che è applicata sia agli spettri misurati IS, sia agli spettri di riferimento I0, nonché alle serie dei coefficienti di assorbimento dei gas in esame. E’ ottenuto mediante una procedura di interpolazione su tre punti, utilizzando un polinomio del 2° ordine. Inoltre questa procedura permette di scegliere il valore del passo spettrale della nuova serie. Nell’elaborazione dei dati del GASCOD/A, si è scelto un passo di 1Å. Il motivo di tale valore è dettato dal fatto di cercare di non perdere la risoluzione Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS 61 iniziale tipica dello spettrometro dello strumento (6÷8Å). Infatti, è preferibile utilizzare un passo sufficientemente elevato tale da non degradare la risoluzione originale degli spettri misurati (Roscoe et al., 1997). Rispetto al metodo di elaborazione precedente, che utilizzava un passo di 5Å, si avrà il vantaggio sopra indicato, ma lo svantaggio di dover effettuare calcoli di regressione multipla e cicli ricorsivi su una matrice che conta un numero di dati cinque volte superiore. 4.1.4 “Smoothing” Si definisce “smoothing” quella procedura di filtraggio delle componenti ad alta frequenza presenti in una serie di dati. Essa viene applicata sia agli spettri atmosferici che alle cross-section dei gas in esame. Qui di seguito sono riportati tre diversi metodi per ottenere lo “smoothing”: • il metodo più immediato e che richiede risorse di calcolo minime è quello della media mobile, che consiste nel sostituire ogni valore della serie con la sua media in un intorno di raggio R. Il maggior difetto di questa tecnica è da ricercarsi nella perdita dei dati nelle code della serie (R a dx. e R a sin.). • Un altro metodo molto semplice è da ricercarsi nel fit con una curva analitica. Si può procedere con funzioni polinomiali di vario ordine, ma la presenza anche di un solo dato spurio, pregiudica la veridicità dei risultati su tutto lo spettro, a differenza del metodo precedente, che risulta essere più stabile nel confronto di oscillazioni di un numero ridotto di punti. • L’ultimo metodo coinvolge una procedura di filtro con una funzione di trasferimento quadrata che viene eseguito sulla trasformata di Fourier della serie di dati. L’algoritmo si può riassumere in: 1) Ricerca di trend lineari e loro rimozione 2) Trasformata di Fourier dello spettro con FFT (Press et al. 1986) 3) Filtraggio 4) Antitrasformata di Fourier 5) Reinserimento del trend lineare 62 Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS Da un confronto dei risultati ottenuti con i tre metodi, si nota che l’ultimo si presenta come la scelta migliore, nonostante richieda risorse di calcolo superiori agli altri. Nella figura 4.3 è riportato un esempio di tale procedura. 12000 10000 8000 6000 4000 2000 0 4050 4150 4250 4350 4450 4550 4650 Lunghezza d'onda [A] Fig. 4.3 Smoothing di una serie ad alta risoluzione spettrale utilizzando l’algoritmo della FFT La procedura di smoothing ricopre un ruolo fondamentale nell’elaborazione finale dei dati; infatti, la scelta della finestra di filtraggio è critica, ed un valore errato può provocare perdita di informazioni, come ad esempio, l’inserimento negli spettri differenziali di trends non correlabili a fenomeni fisici. 4.1.5 Spettri Differenziali Lo spettro differenziale viene calcolato effettuando una differenza punto a punto tra lo spettro osservato e il suo smoothing. Seguendo la definizione generale di spettro differenziale (Solomon, 1987), il risultato viene normalizzato affinché l’area sottesa alla curva sia uguale a zero. Questa procedura viene applicata anche per calcolare le “cross-section differenziali” dei gas (Fig. 4.4). Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS 63 1.00E-18 8.00E-19 6.00E-19 4.00E-19 2.00E-19 0.00E+00 -2.00E-19 4050 4150 4250 4350 4450 4550 4650 Lunghezza d'onda [A] F u n z i o n e d i s m o o thing C ross-section assoluta C ross-section differenziale Fig. 4.4 Cross-section assoluta, funzione di smoothing e cross-section differenziale dell’NO2 Una procedura analoga viene applicata secondo quanto descritto nel capitolo 2, (paragrafo 2.2) per il calcolo del termine differenziale relativo al rapporto degli spettri atmosferici. 4.2 Spettro di riferimento I0 Nel cap. 2 si è accennato ai diversi punti che compongono operativamente la DOAS. Il primo riguarda la determinazione dello spettro di riferimento, che deve essere uno spettro misurato dallo strumento in condizioni ottimali: massima altezza del sole, cielo terso, senza nubi e con la minima concentrazione di agenti assorbitori. Si era deciso quindi di sfruttare il volo di trasferimento di “Geophysica” dall’aeroporto di Pratica di Mare a Rovaniemi, per ottenere gli spettri di riferimento I0, che soddisfacessero le suddette richieste, nei diversi intervalli spettrali esaminati dal GASCOD/A. Problemi tecnici, che si sono presentati durante il volo, hanno impedito di effettuare queste misure; per non invalidare tutta la campagna, si sono sviluppati nuovi approcci alle procedure di analisi per poter utilizzare come I0 spettri misurati durante i voli programmati. Anche misure ottenute con altri spettrometri, che pur presentano caratteristiche 64 Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS strumentali diverse, possono essere ricondotte a quelle del GASCOD/A, con procedure di convoluzione, che saranno esaminate nei prossimi paragrafi. 4.3 Cross-Section Come accennato nel paragrafo precedente, prima di iniziare l’elaborazione dei dati è necessario preparare le Cross-Section Differenziali (DCS) degli assorbitori che si desidera investigare. Tutte le serie dei coefficienti di assorbimento vengono trattate mediante le stesse procedure descritte in precedenza, avendo l’accortezza di applicare la funzione di convoluzione agli spettri, in quanto non sono stati rilevati con il GASCOD/A (Fig. 4.4, 4.5). 8.00E-18 6.00E-18 4.00E-18 2.00E-18 0.00E+00 -2.00E-18 -4.00E-18 3250 3300 3350 3400 3450 3500 3550 3600 Lunghezza d'onda [A] Fig 4.5a) Differential cross-section di OClO – range spettrale 320÷380 nm. 3650 3700 3750 Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS 65 3 .0 0 E - 1 8 2 .5 0 E - 1 8 2 .0 0 E - 1 8 1 .5 0 E - 1 8 1 .0 0 E - 1 8 5 .0 0 E - 1 9 0 .0 0 E + 0 0 -5.00E-19 -1.00E-18 -1.50E-18 4050 4100 4150 4200 4250 4300 4350 4400 4450 4500 4550 4600 4650 4500 4550 4600 4650 L u n g h e z z a d 'o n d a [ A ] Fig 4.5b) Differential cross-section di OClO – range spettrale 400÷460 nm. 5 .0 0 E -2 3 4 .0 0 E -2 3 3 .0 0 E -2 3 2 .0 0 E -2 3 1 .0 0 E -2 3 0 .0 0 E + 0 0 -1 .0 0 E -2 3 -2 .0 0 E -2 3 -3 .0 0 E -2 3 -4 .0 0 E -2 3 4050 4100 4150 4200 4250 4300 4350 4400 4450 L u n g h e z z a d 'o n d a [ A ] 3 .0 0 E - 2 1 2 .5 0 E - 2 1 2 .0 0 E - 2 1 1 .5 0 E - 2 1 1 .0 0 E - 2 1 5 .0 0 E - 2 2 0 .0 0 E + 0 0 -5.00E-22 -1.00E-21 -1.50E-21 -2.00E-21 -2.50E-21 3250 3300 3350 3400 3450 3500 3550 3600 3650 3700 L u n g h e z z a d 'o n d a [ A ] Fig 4.5c) Differential cross-section di O3 in due intervalli spettrali esminati dal GASCOD/A 3750 66 Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS 5 .0 0 E - 2 0 4 .0 0 E - 2 0 3 .0 0 E - 2 0 2 .0 0 E - 2 0 1 .0 0 E - 2 0 0 .0 0 E + 0 0 -1.00E-20 -2.00E-20 -3.00E-20 -4.00E-20 -5.00E-20 3250 3300 3350 3400 3450 3500 3550 3600 3650 3700 3750 L u n g h e z z a d 'o n d a [ A ] Fig 4.5d) Differential cross-section di NO2 per il range spettrale 400÷460 nm. 4.4 Convoluzione e funzione di trasferimento dello spettrometro Per il calcolo della funzione di convoluzione dello spettrometro si sono ricavate le curve delle gaussiane che meglio “fittano” misure delle linee spettrali di una lampada al mercurio prese come riferimento. 1.2 1 (a) 0.8 0.6 0.4 (b) 0.2 0 480 490 500 510 520 530 540 550 Numero Pixel Fig. 4.6 “a”: valori misurati di lampada al mercurio, “b”:curva di fitting per λ=4358.4 Å Nella fig 4.6 sono rappresentati: i punti spettrali della lampada al mercurio a 4358.4 Å, e la curva di fit che analiticamente è uguale a: Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS G (λ ) = a + b ⋅ e 67 − 1 λ −c ⋅ 2 d 2 (4.6a) dove: a=8.89⋅10-3, b=1.0066, c=5.25⋅10-2, d=4.89. Applicando la definizione della convoluzione ad una serie di dati spettrali si avrà: S (λ ) ⊗ G ( λ ) = λ fin ∑ S (λ ) ⋅ G(λ ) ⋅ ∆λ (4.6) λ = λ Iniz dove: S(λ) = serie di valori spettrali ottenuta da altri autori, ad esempio lo spettro di Fraunhofer, o serie di coefficienti di assorbimento di gas; G(λ) = funzione di convoluzione (Eq. 4.6a); ∆λ = passo spettrale di lavoro (ad esempio 1Å); λiniz e λfin = lunghezze d’onda iniziale e finale dell’intervallo considerato. Oltre alla definizione di convoluzione (Eq.4.6), si può applicare il teorema della medesima, che stabilisce che la trasformata di Fourier della convoluzione di due funzioni è uguale al prodotto delle singole trasformate di Fourier S(λ)⊗G(λ) = Σ(λ)⋅Γ(λ) (4.7) dove Σ(λ) e Γ(λ) rappresentano le trasformate di Fourier di S(λ) e G(λ) rispettivamente. 68 Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS Nel programma, per economie di risorse di calcolo, si è preferito applicare la Eq. 4.6 tutte le volte che era richiesta la convoluzione di una serie di dati(Fig 4.7). 9500 9000 8500 8000 7500 7000 6500 6000 5500 5000 4500 4050 4100 4150 4200 4250 4300 4350 4400 4450 4500 4550 4600 4650 Lunghezza d'onda [A] Fig. 4.7- Spettro di Frahunofer con convoluzione ( ), e senza ( ) La funzione di trasferimento dello spettrometro, installato nel GASCOD/A, era già stata calcolata in laboratorio utilizzando spettri noti di una lampada spettrale al Quarzo-iodio STANDARD e per l’intervallo 400÷460 nm assume l’andamento indicato in figura 4.8 2 1 .8 1 .6 1 .4 1 .2 1 0 .8 0 .6 4050 4100 4150 4200 4250 4300 4350 4400 4450 L u n g h e z z a d 'o n d a [ A ] Fig 4.8 Funzione di trasferimento del GASCOD/A per 400nm < λ < 460nm. 4500 4550 4600 4650 Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS 69 4.5 Calcolo di K1 e K2 reali dallo spettro di Fraunhofer Nel paragrafo 4.1 è stata introdotta l’equazione che lega la dispersione spettrale alla lunghezza d’onda in esame. Di fatto questa relazione viene calcolata in laboratorio, mediante l’utilizzo di diverse lampade spettrali(Becca. 1994), ma come è già stato fatto notare, i parametri che determinano la dispersione spettrale (Eq 4.1), sono funzione della temperatura e della posizione del reticolo. Il GASCOD/A ha lo spettrometro controllato in temperatura, tuttavia, poiché per le risoluzioni richieste, sarebbe stato necessario una precisione nella termostatazione dell’ordine del decimo di grado, si è preferito utilizzare un particolare algoritmo di calcolo al fine di valutare i reali valori di dispersione durante il volo. La procedura è la seguente: 1) Si considera uno spettro atmosferico di riferimento, ottenuto ad altissima risoluzione, che chiameremo IF. Gli si applica la funzione di convoluzione della fenditura (Eq. 4.6), per immaginarlo come visto dallo spettrometro del GASCOD/A. Si calcola la sua funzione di smoothing per costruire lo spettro differenziale . 2) Per ciascun volo, si considera come spettro di riferimento I0,X (dove X identifica il numero del volo) quello ricavato con la maggiore altezza del sole. 3) Applicando una procedura recursiva simile alla DOAS, si cerca di riportare lo spettro I0,X su IF facendo variare i parametri K1 e K2 della dispersione (procedura di Stretch) e quello relativo allo spostamento spettrale (procedura di Shift)(Fig. 4.9). 70 Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS 1 .1 5 1 .1 1 .0 5 1 0 .9 5 0 .9 0 .8 5 K1iniz=6.37544E-01 K1Fin=6.37739E-01 K2iniz=1.458384E-05 K2Fin=1.44521E-05 0 .8 0 .7 5 0 .7 4050 4250 4450 4650 L u n g h e z z a d 'o n d a [ A ] I o D i f f e r e n z i a l e F i n a le F r a u D i f f e r e n z i a le I o D i f f e r e n z i a l e I n i z i a le Fig 4.9 Esempio di allineamento spettrale di I0 su IF 4) Il risultato finale del processo recursivo darà i valori di K1 e K2 per i quali la nuova serie di valori di I0 meglio fitta i valori di IF. Di solito i valori finali dei due parametri differiscono da quelli iniziali di meno dell’1 per mille (Tab. 1). ORA 9.18 9.21 9.31 9.34 9.45 9.48 9.58 10 10.1 10.2 10.3 10.3 10.5 10.5 11 11.1 11.2 11.2 K1 6.39336E-01 6.37670E-01 6.37608E-01 6.37545E-01 6.37543E-01 6.37543E-01 6.37553E-01 6.37543E-01 6.37512E-01 6.37543E-01 6.37543E-01 6.37543E-01 6.37293E-01 6.37549E-01 6.37543E-01 6.37529E-01 6.39544E-01 6.37669E-01 K2 1.43678E-05 1.46789E-05 1.47100E-05 1.45806E-05 1.45787E-05 1.45753E-05 1.45919E-05 1.45757E-05 1.45537E-05 1.45788E-05 1.45850E-05 1.45913E-05 1.45850E-05 1.45038E-05 1.44616E-05 1.44537E-05 1.44537E-05 1.44617E-05 ORA 13.47 13.5 14.01 14.04 14.15 14.17 14.28 14.31 14.42 14.45 14.55 14.58 15.09 15.12 15.23 15.26 15.36 15.39 K1 6.37717E-01 6.37556E-01 6.37544E-01 6.37549E-01 6.37544E-01 6.37739E-01 6.37524E-01 6.37543E-01 6.37543E-01 6.37543E-01 6.37543E-01 6.37543E-01 6.37524E-01 6.37543E-01 6.37543E-01 6.37553E-01 6.37294E-01 6.37608E-01 K2 1.46793E-05 1.48820E-05 1.45193E-05 1.45955E-05 1.45033E-05 1.44521E-05 1.46097E-05 1.45538E-05 1.45793E-05 1.45518E-05 1.46099E-05 1.45786E-05 1.45772E-05 1.45768E-05 1.46788E-05 1.44537E-05 1.45772E-05 1.49007E-05 Tab1-Valori di K1 e K2 per gli spettri atmosferici elaborati nel range spettrale 400 460 nm rilevati durante il 7° volo di “Geophysica” Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS 71 5) I valori di K1 e K2 così utilizzati verranno poi utilizzati nell’elaborazione dei dati del volo preso in esame. 4.6 Procedure di Calcolo Come è stato già ricordato si è praticamente riscritto tutto il programma di analisi della metodologia DOAS, con l’intento di migliorare i valori di Detection Limit per i diversi gas analizzati e velocizzare il calcolo. Il linguaggio di programmazione scelto è stato il Visual Basic, che permette anche interazioni con altri ambienti di sviluppo: Fortran , C, C++. Questo si è reso necessario dal momento che alcune delle subroutines utilizzate erano già implementate in questi linguaggi. Il programma lavora in ambiente multitasking (Win95,WinNT4). Oltre agli aspetti precedentemente illustrati, che pur fanno parte del programmi di analisi (linearizzazione, equi-spaziatura, smoothing, determinazione di K1 e K2), si presenta e si illustra il diagramma di flusso del nuovo programma che chiameremo brevemente APE-MJ. Per avere un sìntetico confronto con il programma precedentemente utilizzato, verrà illustrato il diagramma di flusso di questo che chiameremo OHP-7. 4.6.1 Flow-Chart di OHP-7 Il diagramma di flusso della figura 4.10, permette di chiarire la metodica utilizzata per l’elaborazione dei dati, per giungere al risultato finale, individuabile nei valori delle Slant Column degli assorbitore in esame. Si cercherà, brevemente di chiarire il significato di alcuni termini utilizzati, che possono non essere di accezione comune. Il primo blocco introduce il concetto di DHG, che si deve intendere come la quantità di cui è spostata la riga della lampada al mercurio, rispetto al centro geometrico del sensore (Pixel 512-513). Quindi gli spettri misurati dopo la lettura di questa serie utilizzata come calibrazione, dovranno essere “shiftati” 72 Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS di una quantità pari a DHG, come si può notare nel 3° blocco del diagramma di flusso. Questo spostamento dell’intero spettro, è ottenuto moltiplicando la relazione che definisce la lunghezza d'onda centrale dello spettro (Eq. 4.5) proprio per la quantità DHG. Si innesca, a questo punto, un ciclo iterativo che ha il fine della minimizzazione del SOS, cioè della somma dei quadrati (Sum of Square) del residuo ottenuto dall’applicazione della Master Equation della DOAS (Eq. 2.12), questo si ottiene mediante successivi incrementi e decrementi del valore dello “Shift” a cui e sottoposto lo spettro di misura. I valori delle Slant-column corrispondenti all’ultimo step della procedura recursiva, individuano il risultato finale. Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS 73 Fig. 4.10 Diagramma di flusso del Software OHP-7 Lettura spettro calibrazione. Calcolo DHG Lettura spettro di misura IS Centratura misure mediante shift su Lambda HG Shift della misura già centrata Linearizzazione su scala DCS Lettura I0 Smoothing di IS/I0 con FFT Lettura DCS Impostazione granulosità grossa Calcolo ln(Smooth(IS/I0) Impostazione granulosità fine Calcolo Slant Column (Mol/cm2) (regressione multipla lineare) si no Calcolo SOS Calcolo varianze delle DCS Primo passaggio ? no Inizio secondo passaggio SOS Minimo? si si Primo passaggio ? Primo risultato no Secondo Risultato Scelta del risultato migliore 74 Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS 4.6.2 Flow-Chart di APE-MJ Analizzando il diagramma di flusso del nuovo programma di analisi dati (Fig 4.11) si possono esemplificare immediatamente le maggiori differenze esistenti con OHP-7. Si può notare che non si effettua solamente la procedura di shiftamento dello spettro incrementando il parametro DHG, ma viene eseguita anche un’operazione di “Stretch”, di stiramento dello spettro in lunghezza d’onda, che, modificando i parametri K1 e K2, minimizza il valore del SOS. Si utilizzano i valori dei due parametri che sono stati in precedenza determinati mediante la procedura di allineamento spettrale descritta nel paragrafo 4.5, per poter più velocemente calcolare il reale valore della dispersione per ognuno degli spettri atmosferici analizzati. Considerata l’indipendenza di K1 e K2, la procedura di Stretch comprende due operazioni: • “Stretch 1” che si realizza con le successive modifiche del valore di K1 • “Stretch 2” che incrementa e decrementa il parametro K2. Il ciclo iterativo prosegue fino alla minimizzazione del SOS, oppure fino al raggiungimento di un numero massimo di iterazioni, alternando ciclicamente le procedure di Shift, Stretch 1 e Stretch 2. Un’ulteriore differenza tra i due pacchetti si ha nell’applicazione dell’operatore di smoothing. Infatti l’equazione di Bougert-Lambert-Beer in forma differenziale si presenta come: I (λ ) n − log I 0 (λ ) = ∑ ∆σ g (λ )C g L log 0 I (λ ) I (λ ) g =1 s s dove (4.8) Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS 75 I (λ ) rappresenta la funzione 'smootata' di log I 0 (λ ) ; log 0 I (λ ) I (λ ) s s CgL definisce lo spessore ottico del gas g-esimo, inteso come l’integrale della concentrazione lungo il percorso ottico; ∆σg(λ) rappresenta il 'coefficiente di assorbimento differenziale' del g-esimo assorbitore, dato da ∆σ g ( λ ) = σ g ( λ ) − σ g ( λ ) Si può notare in figura 4.10, che in OHP-7 viene effettuata prima l’operazione di smoothing e solo in seguito si procede al calcolo del logaritmo del rapporto dei due spettri (quello atmosferico e quello di riferimento). Questo è in antitesi con quanto stabilito nella Master Equation della DOAS (Eq 2.2 o Eq. 4.8), che calcola prima il logaritmo del rapporto delle serie di dati ed in seguito la funzione di smoothing. Quest’ultimo modo di procedere è lecito solamente se si assume che l’operatore logaritmo commuti con l’operatore di smoothing. Al fine di non introdurre inesattezze nella procedura di analisi, si è provveduto a costruire APE-MJ applicando strettamente la legge di Bougert-Lambert-Beer, rispettando l’ordine di applicazione degli operatori. 76 Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS Fig 4.11 Diagramma di flusso del Software: APE-MJ Lettura spettro di riferimento Io Lettura spettri delle DCS degli assorbitori End Lettura spettro di misura Is (Da un file di misure giornaliero) si Linearizzazione Is su scala Io Scelta del parametro da modificare: Shift(DHG), o Stretch(K1 o K2) no Calcolo ln(Is/I0) si Fine File di misura? Raggiunto numero di iterazioni parziali impostato ? Smoothing di ln(IS/I0) con FFT no Calcolo ln(Smooth(IS/I0) Risultato Slant Column (Molecole/cm2) no Calcolo Slant Column (Molecole/cm2) (regressione multipla lineare) si Raggiunto numero di iterazioni totali impostato ? Calcolo SOS Calcolo varianze delle DCS Impostazione granulosità grossa no SOS Minimo? si Impostazione granulosità fine Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS 77 4.7 Conclusioni Si è provveduto a testare APE-MJ elaborando serie di misure giornaliere che, in precedenza erano state sottoposte alle procedure di calcolo di OHP-7. Si è potuto affermare che i nuovi metodi di elaborazione, descritti in precedenza, sono corretti in quanto i risultati finali presentano lo stesso andamento, con un sensibile miglioramento sia dell’errore associato ad ogni misura che del tempo di calcolo richiesto per ottenere i valori di slant-column. La tecnica utilizzata per la risoluzione del problema dei minimi quadrati (minimizzazione del SOS), pur essendo efficace, non presenta estreme doti di velocità nella convergenza alla soluzione. Si è ora alla ricerca di un metodo di elaborazione dati più rapido e, fino ad ora, la scelta migliore è rappresentata dall’applicazione di una procedura di minimizzazione (Metodo di Marquardt) che si basa sul calcolo differenziale e sull’uso della matrice Hessiana della funzione che si intende minimizzare (Jazwinski, A. H. 1970, Press et al, 1989). L’implementazione del metodo di Marquardt è stata impostata, ma poiché non è ancora stata completata, non si è pototo procedere ad una sua applicazione. Da questa ci si aspetta un sensibile diminuizione dei tempi di calcolo necessari per l’elaborazione dei dati ricevuti dal GASCOD/A e dalle future versioni dello strumento. Per l’analisi dei dati forniti dal GASCOD/A durante la campagna a Rovaniemi, il nuovo software ha fornito risultati soddisfacenti che saranno illustrati nel prossimo capitolo. 78 Cap. 4 Procedure di calcolo della metodologia DOAS