21Per parlare agli stranieri

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21Per parlare agli stranieri
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Leggi l’articolo seguente.
Per parlare agli stranieri, studiamo la Storia
Ogni giorno resto esterrefatto1 nel vedere l’ignoranza di tanta gente nel campo della
storia e della geografia. Individui che viaggiano, vanno in crociera, volano da un capo all’altro
del mondo e, se li metti davanti a una carta geografica e domandi loro dove sono stati, non te
lo sanno dire.
E non sanno nulla della storia, della religione, del sistema politico del Paese in cui sono stati.
Hanno visto dei monumenti, ma non sanno che cosa significhino. E la stessa ignoranza la
trovi negli universitari e nei laureati freschi di studi.
È il prodotto di una scuola dove si studia la storia senza date, senza cronologia comparata e
senza localizzare tutto sulla carta geografica. Come ci siamo arrivati? [...]
Quando é avvenuta la mondializzazione non abbaimo sentito il bisogno di allargare lo studio
al Nordafrica, al mondo islamico, all’India, alla Cina. Abbiamo seguito il metodo americano
della chiusura in noi stessi come se fossimo noi il centro. Il mondo é diventato un luogo in cui
fare affari e dove andare per turismo. [...]
C’é poi un’ altra illusione in giro: che con la formazione di societá multietniche, le differenze
storico-culturali non contino piú.
Al contrario diventa sempre piú importante conoscerle perché entriamo in contatto quotidiano
con persone che hanno storia, religione, costumi, concezione della famiglia, dell’autoritá, dei
rapporti fra i sessi e fra le generazioni, modi di sentire diversi dal nostro.
Un secolo fa che bisogno c’era di conoscere l’Islam? Nessuno. E lo stesso valeva per il
Giappone, la Cina e la mentalitá e la sensibilitá profonda di questi popoli.
In futuro ci troveremo sempre di piú a contatto con persone di cui, in realtá, non conosciamo
nulla, con cui non possiamo parlare di nulla se non di banalitá.
[liberamente tratto da Francesco Alberoni, nel «Corriere della Sera», 06/2006]
1. Rispondi alle domande.
a) Cosa stupisce l’autore?
b) Qual è il metodo americano?
c) Qual è un’illusione della società multietnica?
d) Cosa succederà nel prossimo futuro?
2. Sintetizza il testo in 60-80 parole.
3. Scrivi un dialogo tra una persona appena tornata da una vacanza “esotica”2 e l’autore
dell’articolo.
(Siamo all’aeroporto internazionale di Milano-Malpensa. Sul nastro trasportatore dei bagagli
si succedono valigie di tutte le forme e colori. Un giovane ragazzo di ritorno da … è vicino a
un uomo di mezza età. I due hanno gli occhi sullo scorrere colorato dei bagagli ma ad un certo
punto iniziano a parlare... )
4. Tenendo presente la tua personale esperienza di vita in una realtà di confine, indica le
ricchezze e le problematiche dovute alla vicinanza di culture e lingue diverse.
1
esterrefatto: sorpreso.
per vacanza „esotica“ qui si intende una vacanza in un luogo lontano di cui però non si ha nessuna
informazione storica, geografica, culturale.
2