Diapositiva 1 - Università Bocconi
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Diapositiva 1 - Università Bocconi
Le infrastrutture in Italia: dotazione, programmazione, realizzazione Università Bocconi, 23 gennaio 2012 Problematiche e prospettive del settore dei trasporti Piero Casadio* Servizio Studi Struttura Economica e Finanziaria Introduzione Il sistema dei trasporti contribuisce a determinare la competitività e la localizzazione delle imprese, oltre che la qualità della vita dei cittadini. L’accessibilità dei trasporti risente notevolmente: delle connessioni in rete tra le infrastrutture; della qualità dei servizi erogati; delle interazioni tra decisioni nazionali e locali. Seppur con sovrapposizioni tra livelli di governo, la regolazione è di prevalente competenza nazionale e settoriale, mentre i flussi di traffico, la congestione e molti servizi riguardano la scala locale. Lo schema della presentazione Le nostre analisi evidenziano 3 principali criticità: 1) Scarsa connessione in rete tra le infrastrutture; 2) Problemi di regolazione e concorrenza sulle singole reti (strade, ferrovie, ..) e sui servizi di trasporto; 3) Diffuse inefficienze da parte delle Amministrazioni Locali nel gestire le reti e le funzioni loro devolute nell’ultimo decennio. I. La ridotta interconnessione tra le reti di trasporto Ai fini dell’accessibilità dei trasporti il ridotto grado di connessione tra le reti incide più delle specifiche e localizzate carenze nelle dotazioni. La scarsa interconnessione dipende dalla mancanza di coordinamento tra i principali operatori settoriali, … nonché da carenze nelle reti locali e nel cosiddetto “ultimo miglio”. Vediamo alcuni esempi: 1) In Italia gli aeroporti raramente sono ben connessi alla rete ferroviaria e alle metropolitane. Esempio: collegamenti ferroviari tra aeroporti e città Connessione con: ReteaAlta 1) Velocità, oometrò cittadino Rete 2) ferroviaria standard Treno 3) dedicato, non in rete Nessun 4) treno collegato Esempio: collegamenti ferroviari tra aeroporti e città Connessione con: Numero e tipologia degli aeroporti Nord Germania UK e Francia Europa Irlanda ReteaAlta Velocità, oometrò cittadino • •• •• Rete ferroviaria standard ••• ••• ••• Treno dedicato, non in rete • ••••• •••• Nessun treno collegato • ••• •• Fonte: nostre elaborazioni Italia •• • ••••• •••••• •••••• Esempio: collegamenti ferroviari tra aeroporti e città Connessione con: Numero e tipologia degli aeroporti Nord Germania UK e Francia Europa Irlanda ReteaAlta Velocità, oometrò cittadino • •• •• Rete ferroviaria standard ••• ••• ••• Treno dedicato, non in rete • ••••• •••• Nessun treno collegato • ••• •• Pisa, Torino, Roma, Palermo •• • Italia Malpensa ••••• •••••• •••••• Linate,Bergamo,Venezia Catania, Napoli,Bologna (Ciampino …) I. Esempi di ridotta interconnessione in rete Altri esempi: 2) nella mobilità urbana ci sono pochi nodi di scambio tra metropolitane e linee ferroviarie regionali. => basta guardare le piantine delle metropolitane di Londra, Parigi, Berlino, Madrid, Barcellona …. Milano e Roma. e di 3) Per le merci in transito dai porti è ridotto l’utilizzo dei treni merci. (qui oltre alle infrastrutture portuali e retroportuali contano le inefficienze delle Dogane e il servizio dei treni merci; cfr. Beretta, Dalle Vacche, Migliardi; Migliardi). Porti: % di container che viaggia in treno o per via fluviale 70 60 50 Nord Europa Germania Quota % 40 Alto Adriatico 30 Alto Tirreno Francia 20 Sud 10 Treno merci Trasporto fluviale Na p Sa oli le rn o ez Tr ia ie st e Ve n G en La ov Sp a e Li zia vo rn o Ha v ar re si gl ia M Le Br Am em bu a rg o Ro tte rd An a m Ze ver eb sa ru gg e 0 Porti: % di container che viaggia in treno o per via fluviale 70 60 50 Nord Europa Germania Alto Adriatico Quota % 40 30 Alto Tirreno Francia 20 Sud 10 Treno merci Trasporto fluviale Na p Sa oli le rn o ez ia Ca Trie po st di e st ria Ve n G en La ov Sp a e Li zia vo rn o Ha v ar re si gl ia M Le Br Am em bu a rg o Ro tte rd An a m Ze ver eb sa ru gg e 0 II: Assetto dei mercati e concorrenza La 2a criticità riguarda la regolazione delle singole reti (autostrade, ferrovie, …) e l’assetto dei mercati, che limita la produttività del sistema economico. Vengono poco utilizzati i principali strumenti normativi per diffondere la concorrenza. In generale: - non c’è piena distinzione tra gestori delle infrastrutture e gestori dei servizi di trasporto; - il processo di liberalizzazione dei servizi, in molti casi, è appena abbozzato (presenza di grandi operatori dominanti, spesso ex monopolisti pubblici); - si fa uno scarso ricorso alle gare. II: Liberalizzazioni e mancato ricorso alle gare Le Autostrade sono un monopolio naturale, poco soggetto alla concorrenza di altre modalità di trasporto, con un gestore privato dominante (cfr. Marangoni e Marinelli). Il frazionamento della rete in più tratte per area geografica, con gare aperte a una pluralità di soggetti avrebbe fornito maggiori incentivi all’efficienza (yardstick competition, confronti tra costi e best practice). Le attuali concessioni sono molto lunghe, con prolungamenti spesso senza gare (è possibile ridurre la durata con opportune condizioni di subentro). La regolazione delle tariffe autostradali, originariamente basata sul price-cap, è in attesa di una chiara definizione. II. Distinzione tra gestione della rete e dei servizi: le ferrovie Nelle Ferrovie l’ingresso di nuovi operatori procede con difficoltà, sia nell’Alta Velocità, sia nei treni regionali per pendolari. Pur nel rispetto delle normative europee, alcune rilevanti barriere all’entrata si annidano in dettagli tecnici e autorizzativi …. (ancora in gran parte legati alle specifiche o alle procedure Bentivogli e Panicara). dell’ex monopolista; cfr. La necessità di garantire pari condizioni competitive … (per gestire le tracce orarie, la certificazione di sicurezza, gli investimenti sulla rete) … suggerisce una separazione piena tra RFI (gestore della rete) e Trenitalia …. e il ricorso a un regolatore indipendente (chiara distinzione tra servizi di mercato e servizi sussidiati) II. Un cenno alle politiche complementari alla concorrenza Alla maggior efficienza di mercato vanno associate politiche industriali e indirizzi di lungo periodo oggi carenti. Segnaliamo: 1) Un sistema di incentivi settoriali mal disegnato, con inefficienti sovvenzioni verso tutti i comparti, specie l’autotrasporto, che si vorrebbe contenere; (scarsa considerazione delle preferenze per flessibilità, tempi e affidabilità del trasporto espresso dal lato della domanda; cfr. Casadio) 2) L’opportunità di ridiscutere l’assetto del comparto dei treni merci. 3) La necessità di tracciare specifiche linee d’azione per le tematiche energetiche e ambientali. III. Il ruolo delle Amministrazioni locali La terza criticità riguarda le inefficienze delle Amministrazioni Locali: a) Per le infrastrutture la programmazione regionale riproduce i difetti di quella nazionale, portando al proliferare di piccoli porti, aeroporti e piastre logistiche locali, spesso in perdita e sussidiate; b) Per i servizi di trasporto la crescente rilevanza delle Regioni non ha portato visibili miglioramenti, anche per le carenti competenze gestionali. Non è stato sinora efficace decentrare funzioni, senza garantire un’adeguata autonomia finanziaria. Vediamo degli esempi III. Proliferano le piccole piattaforme logistiche locali Localizzazione degli scali ferroviari merci nel 2006: 1) stazioni combinate ferrogomma (inclusi gli interporti); 2) stazioni merci tradizionali. Aggiungendo la miriade di piastre logistiche create nell’ultimo decennio tutta la cartina verrebbe “accesa”. Ponendo un vincolo di operatività minima, si scenderebbe a poche decine di stazioni, quasi tutte di tipo “combinato” e al Nord Fonte: Isfort. III: Gestione delle strade locali La gestione delle strade devolute dall’Anas evidenzia delle difficoltà (cfr. Marangoni e Marinelli): - I fondi trasferiti dal centro si riducono nel tempo, e non sono ben differenziati in base al traffico locale e alla tipologia di strada; .. (né vengono localmente riallocati) - Alcune Regioni e Province non dispongono ancora di adeguati Catasti elettronici delle strade, necessari per programmare interventi sul traffico locale (Isfort). L’attivismo delle Regioni nelle autostrade sembra rivolto, oltre che alla domanda potenziale e alla congestione, anche alla ricerca di rendite ed entrate aggiuntive. III. Gestione dei treni regionali per pendolari Da dieci anni le Regioni gestiscono il servizio per i pendolari, ma il mercato rimane chiuso alla concorrenza, anche per scelte della normativa nazionale a sostegno dell’operatore dominante (cfr. Bentivogli e Panicara). Alcune Regioni hanno realizzato società con Trenitalia; poche hanno organizzato delle gare per ampliare il numero degli operatori. Sinora la normativa e i finanziamenti hanno trascurato l’acquisto di nuovi treni. Poche Regioni adottano stringenti misure della qualità del servizio, che non risponde alle attese dei cittadini. Conclusioni Nella programmazione delle infrastrutture andrebbe assegnata una maggior priorità alle interconnessioni e ai completamenti delle reti. È importante favorire il maggior grado di concorrenza e consolidare norme e prassi per un diffuso ricorso alle gare e per pari condizioni di accesso ai mercati. Oltre alla concorrenza, le tematiche ambientali e energetiche richiedono un’ampia visione di lungo periodo, sinora assente. Andrebbe favorito lo sviluppo delle capacità gestionali a livello locale, anche mediante il confronto tra modelli organizzativi locali e l’individuazione di best practices. Grazie per l’attenzione