Pagina del Cittadino del 24.12.2015
Transcript
Pagina del Cittadino del 24.12.2015
12 GIOVEDÌ 24 DICEMBRE 2015 CHIESA il Cittadino ALTRI MONDI IN VISTA DEL NATALE PADRE DORINO LIVRAGHI, MISSIONARIO GESUITA A SOBANET, IN GUINEA, HA SCRITTO UNA LUNGA LETTERA AI FAMILIARI E AGLI AMICI IN ITALIA Una scuola che insegna la speranza Il sacerdote lodigiano vive con una dozzina di piccoli orfani e con l’équipe di animazione della Maison des Enfants, la scuola nata una quindicina di anni fa dalla generosità dei coniugi bresciani Piccaluga Padre Dorino Livraghi si è recentemente trasferito in Guinea da Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana: nella sua lettera, datata 17 dicembre, illustra i progressi compiuti dalla Maison des Enfants, scuola che raccoglie oggi 336 bambini divisi in dieci classi. n Carissimi parenti e amici tutti, il Natale è ormai molto vicino. Vorrei augurare a tutti e a ciascuno di poterlo vivere nella gioia e nella serenità. Io lo vivrò per la prima volta a Sobanet, insieme con la dozzina di orfanelli che stanno con noi, e con l’équipe di animazione della Maison des enfants, Gianni Foccoli, Damas Hitimana e Mme Odette Mamy. Ma non posso restarmene qui tranquillo! Nella nostra zona, sono il solo prete nel raggio di ottanta km (il nostro parroco si trova a Boffa, a ottanta km appunto da Sobanet). Mi toccherà quindi funzionare da Vicario per la comunità cristiana dei nostri villaggi e organizzare con loro la celebrazione del Natale. Questa domenica 20 dicembre andrò a celebrare la messa a Siboti, uno dei tre villaggi nei quali mi muovo abitualmente. La notte e il giorno di Natale resterò a Sobanet. I nostri cristiani sono contenti di poter contare su un sacerdote che garantisce loro l’eucarestia in modo regolare. Spero che la nostra presenza li aiuti a rialzare la testa e a ritrovare uno slancio di fede più vigoroso. Ma per questo bisognerebbe prendere molto più tempo di quello che io posso consacrare loro, e disporre di energie che ormai non ho più. Cercherò, anche in questo impegno, di ricorrere all’aiuto di buoni collaboratori, come, grazie a Dio, avviene con le attività della Maison des enfants. L’EREDITÀ RICCARDO E DANIELA Sono giunto a Conakry il 15 ottobre da Bangui e ho raggiunto Sobanet una settimana dopo. Il 30 ottobre, in una sala del consolato d’Italia a Conakry, Riccardo e il P. Hyacinthe Loua sj, mio Provinciale, hanno firmato la passazione dell’opera di Sobanet alla Compagnia di Gesù. Mi sono così bruscamente ritrovato, in nome della Compagnia di Gesù, direttore generale di un’opera creata dalla generosità dei coniugi Piccaluga una quindicina di anni fa, in quest’angolo di brousse guineana, affacciato sull’oceano Atlantico. La scuola si è aperta il 2 novembre soltanto, a causa delle elezioni presidenziali tenutesi il 18 ottobre. Ci troviamo ora con 336 bambini iscritti in dieci classi (due prime, due seconde, una terza, una quarta, una quinta, due seste, e ancora una classe di scuola materna), con dieci insegnanti, un direttore della scuola e un segretario generale. La collaborazione di Gianni, il segretario generale, mi è molto preziosa in questo settore di attività. Ha molta esperienza e la relazione con il direttore e i maestri funziona bene. Ha poi una vera passione per lavorare con i bambini, maschi e femmine. L’anno scorso gli scolari della Maison des enfants hanno brillato per le loro prestazioni agli esami di stato. Vorremmo mantenere alto il livello e il prestigio della scuola, e anche raggiungere un’eccellenza ancora più elevata. Nella Compagnia la parola che riassume tutto il nostro spirito è la parola latina “MAGIS” (“davantage” in francese, “sempre di più” in italiano), un invito a non accontentarsi mai dei risultati raggiunti, ma a tendere sempre verso un meglio. SEMPRE IN MOVIMENTO Nella foto in basso padre Dorino Livraghi durante una sosta in Italia; sopra a destra i bambini della Maison des enfants con la divisa, a sinistra la pulitura del pesce UN CAMMINO DIFFICILE Gli ostacoli da superare sono ancora molti. I maestri non sono tutti all’altezza voluta. Cercheremo di aiutarli con tempi di formazione, conferenze ed altri stimoli. I bambini vengono talvolta da lontano, devono quindi sprecare molto tempo e molte energie soltanto per raggiungere la scuola. Ci stiamo chiedendo come fare per risolvere almeno in parte questo problema. Una cosa già la stiamo facendo: un sensibile miglioramento del piatto di riso che diamo a tutti gli scolari a mezzogiorno. Ogni bambino ha ora la sua ciotola e il suo bicchiere e può mangiare più abbondantemente. Oltre al riso ed al pesce, vari giorni alla settimana ricevono anche fagioli, foglie di manioca o patate dolci. Pochissimi ormai sono i bambini che restano in disparte per motivi di igiene o per altre ragioni. Questo pasto, per molti di loro, è il solo vero pasto della giornata. È importante quindi che pos- sano nutrirsi bene per potersi poi applicare efficacemente allo studio e… alle grandi camminate. Siamo in dialogo con i responsabili del PAM (Programme Alimentaire Mondial) per creare delle “cantines scolaires”(mense), non solo per noi ma anche per le altre scuole della sottoprefettura di Douprou. Se realizziamo questo progetto potremo migliorare ancora il menu dei bambini, senza doverci imporre spese supplementari. Un tale servizio accrescerebbe anche la popolarità della Maison des enfants nella regione. GENITORI E FIGLI Abbiamo anche lanciato l’Associazione dei Parenti degli alunni, come mezzo che ci permetterà di implicare di più i genitori nell’educazione dei loro figli. Siamo ancora ai primi passi, ma speriamo, prima di Natale, di poter costituire un Comité des Parents d’Elèves, con cui si potranno di- scutere gli eventuali cambiamenti che abbiamo l’intenzione di apportare al funzionamento della nostra scuola. Fra l’altro anche il passaggio dalla totale gratuità ad una presa in carico degli studi e delle cure mediche dei bimbi da parte delle famiglie. Non si potrà precipitare le cose, ma è chiaro che è un obiettivo da raggiungere fra qualche anno. Avrei ancora molte altre informazioni da aggiungere sulla scuola e il suo funzionamento, ma non voglio limitarmi a questo aspetto delle nostre attività. Perché abbiamo anche altre cose che si stanno realizzando. GLI ORFANELLI STANNO BENE Parliamo innanzitutto dei dodici orfanelli che abitano accanto a noi nella Maison des enfants. Stanno tutti bene. Anche per i due che soffrivano di epatite B, un controllo medico recente ha mostrato che non c’è più nulla da temere. I cambiamenti avvenuti a livello del personale che li controllava credo che siano stati ben accolti. Il sorvegliante che stava con loro durante la notte ha dato le dimissioni e quello che li seguiva di giorno è molto meno presente accanto a loro. Questo però impone a Damas, che ne è la mamma asciutta, un fardello non leggero da portare. Passa non poche ore con loro, quando non sono a scuola, sia per la revisione delle lezioni e dei compiti che per aiutarli a pregare e a camminare nella fede (messa e catechismo). Dialoga molto con loro e questo dà loro il coraggio di esprimersi. Alla messa, cui partecipano ogni giorno, sono loro a formulare spontaneamente le intenzioni di preghiera. Raccomandano spesso alla bontà di Dio Riccardo, Daniela e Alhassane Soumah, il bambino adottato dai coniugi Piccaluga, Joseph Camara catechista che è in condizioni gravi di salute, i loro genitori, i loro amici, ma anche il mondo intero, come pure le loro preoccupazioni scolastiche: Che, a fine trimestre, sia il primo o tra i primi cinque della mia classe. SPAZI PER LA COMUNITÀ In questo momento stiamo anche investendo molto nell’adattamento della parte della Maison des enfants che diventerà lo spazio di vita della comunità gesuita e dei suoi collaboratori. I muratori dovrebbero fornirci una cappellina domestica, altre cinque o sei stanzette con servizi, isolare un poco questo spazio dal resto del quadrilatero…. Abbiamo trasferito in altri locali il materiale che si trovava in questi spazi, per esempio le macchine da cucire e la riserva di tessuti, coperte e lenzuola. Speriamo che i lavori siano finiti prima di Natale. Potremmo così accogliere in modo soddisfacente amici e visitatori che già si annunciano, Domenico e Maurizio per esempio, che ci hanno accolti a Conakry e che hanno fatto di una Toyota morente una macchina che funziona splendidamente, alcuni giovani cooperanti in Ong o in uffici pubblici di Conakry, degli Abbés nostri amici, fors’anche il Nunzio…. Magari anche amici e persone interessate che ci pioveranno addosso dall’Italia! UNA VISITA GRADITA Riceveremo, in gennaio, la visita del primo gesuita guineano che dovrebbe far parte della nostra comunità nascente, il P. Pierre Loua, che sta finendo degli studi in America. Passerà qui qualche giorno all’inizio di gennaio prima di fare una tournée in Italia con Riccardo per visitare dei possibili benefattori. Dovrebbe tornare, per restare definitivamente con noi, in febbraio. A quel momento forse anche il Provinciale ci visiterà per un primo bilancio, e soprattutto per meglio definire l’avvenire del nostro progetto. A Natale pensate anche a noi e pregate affinché il buon Dio sia veramente onorato dai nostri sforzi e i guineani edificati dalla nostra testimonianza. Un grande saluto, un abbraccio e infiniti auguri di Buon Natale e di Buon Anno nuovo a tutti voi. Padre Dorino Livraghi sj