Giovanni imatti - Giovanni Cimatti

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Giovanni imatti - Giovanni Cimatti
Giovanni Cimatti
D ecalcomania
Non tratto la vendita di materiali tecnici per fare decalcomanie
Mi sono interessato a questo metodo a partire dagli anni 80 e ho
realizzato le decalcomanie per il trasferimento di colori su una serie
di ceramiche che ho definito "Frammenti"
Questa tecnica mi è piaciuta perché offriva la possibilità di creare
nuove immagini sulla superficie ceramica e una diversa applicazione
del colore alle superfici. Non più colore sul pennello o dentro barattoli
ma fogli di carta da conservare in cartella e da ritagliare avendone
scelto l'area pittorica giusta.
Tutto in un collages infinito di possibilità fino all'uso all'ultimo frammento di carta/colore.
DEFINIZIONE
Sistema per il trasferimento alla superficie di un oggetto di una immagine in precedenza realizzata su carta.
IMPIEGO
Tradizionalmente nel decoro a terzo fuoco di prodotti di serie, nei settori della stoviglieria, delle piastrelle e negli
oggetti complementi di arredo.
VANTAGGI
Costi molto contenuti ed estrema semplicità nell'applicazione di decorazioni o immagini su oggetti seriali, particolarmente se applicate su superfici concave o convesse. Si interviene, con gli oneri della decorazione, solo
sugli oggetti che dopo la cottura risultano perfetti.
SISTEMI PER L'APPLICAZIONE DEI COLORI SULLA CARTA DA DECALCOMANIA
A STAMPA
Può essere manuale con l'impiego di timbri o tamponi - manuale o meccanica come la serigrafia - solo meccanica come in Offset e con stampanti collegate ad un computer.
SPRUZZO
Tecnica in prevalenza manuale o collegabile a mezzi informatici.
Con aerografo o aeropenna si possono ottenere tinte unite o variazioni di tonalità anche di vari colori. Con
questa tecnica è possibile realizzare anche disegni per mezzo di mascherature attraverso le quali spruzzare i
colori a bassa pressione.
PENNELLO
Tecnica manuale che consente ampia libertà creativa.
POLVERE
Tecnica prevalentemente manuale che impiego per l'applicazione di colori ceramici a caduta (spolveratura) a
secco sul foglio trattato con prodotto fissatore. Con questa tecnica è possibile realizzare disegni per mezzo di
maschere.
SPESSORE DEI PIGMENTI APPLICABILE SULLA CARTA
Il controllo dello spessore del colore applicato è di fondamentale importanza per la costanza del risultato nella
decorazione di oggetti seriali.
Il miglior risultato si ottiene, in crescendo, attraverso: le tecniche di stampa, della serigrafia manuale, della
serigrafia meccanica e della stampa Offset.
In questa ultima gli spessori di colore applicato sono molto sottili.
Con la stampa serigrafica e le tecniche manuali si possono applicare spessori superiori (smalti, cristalline o
graniglie), in questo caso il limite sarà la perdita di elasticità della decalcomania che sarà quindi utilizzabile
principalmente per trasferimenti su superfici piane o di cilindri.
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ESECUZIONE DELLA DECALCOMANIA
MATERIALI IMPIEGATI
CARTA
Di norma si utilizza un tipo di carta specifica per decalcomania le cui caratteristiche sono:
Elevata velocità di assorbimento dell'acqua.
Una volta immersa nell'acqua non deve produrre ondulazioni o deformazioni.
Fogli di cm. 70 x 50 - 70 x 100.
COLLA.
I fogli per decalcomania sono trattati con una colla a rapida solubilizzazione in acqua, del genere Carbossilmetilcellulosa.
COLORI.
Anche se possono essere impiegati straordinariamente smalti e vernici , nella preparazione delle decalcomanie
di serie sono esclusivamente impiegati i pigmenti ceramici sinterizzati, opportunamente miscelati con fritte fusibilissime.
Le fritte impiegate saranno riferite alla temperatura di impiego, al tipo di colore -pigmento e alle caratteristiche del
rivestimento su cui far aderire la decalcomania.
I maggiori colorifici ceramici producono pigmenti per decalcomania già pronti per ogni tipo di esigenza. Nella
piccola serie, nella serigrafia e nella realizzazione manuale è possibile fare in proprio queste miscele, anche se
ciò è relativamente conveniente.
Si aggiungono ai pigmenti normalmente usati per il decoro a gran fuoco, le opportune fritte fusibili; in questo caso
si deve porre molta attenzione alla macinazione delle miscele stesse. Sono applicabili inoltre anche l'oro, il
platino e i lustri in genere.
VEICOLO.
Serve per applicare i colori ceramici sulla carta e una volta essiccato, funge da fissatore; si aggiunge in quantità
fino al raggiungimento di una consistenza oleosa del colore e per una maggiore scorrevolezza , può essere
aggiunto del solvente sintetico. Le sue caratteristiche principali sono:
Iinsolubilità all'acqua, solubilità con solventi sintetici, incolore, non termoretraibile, brucia senza lasciare residui,
essicca in circa due ore e mantiene nel tempo una buona elasticità.
COLLODIO.
Questo prodotto sarà applicato su tutta la superficie del foglio e in particolare sulle parti che compongono un
disegno per unirle fra loro. Si collegano cioè quelle parti che si intende distaccare in una unica operazione dalla
carta.
Molto simile al precedente veicolo, si differenzia per una maggiore elasticità necessaria per far collimare e aderire la decalcomania alle superfici sferiche.
In commercio si trovano vari tipi di collodio: colorato (tracciante giallo che mette in evidenza la zona dove è stato
applicato) , incolore e con diversi tenori di elasticità.
Quest' ultima è una differenza molto importante quando si tratta di impiego della decalcomania su superfici estremamente sferoidi e al contrario su superfici piane o dove è necessario mantenere la forma di un disegno senza
deformarlo nella fase del trasferimento.
Il collodio è applicabile per stampa, serigrafia e spruzzo; non è applicabile a pennello perché agisce da solvente
e dissolve i colori precedentemente applicati.
Una volta essiccato, con il passare del tempo, tende a perdere elasticità; inoltre i fogli devono essere intercalati
con carta velina e/o polveri di farine per evitare che si incollino tra loro.
APPLICAZIONE DELLA DECALCOMANIA.
CARATTERISTICHE DELLA SUPERFICIE - SUPPORTO.
La superficie classica per la tecnica della decalcomania è del tipo vetrificato nei tipi smalto o vernice a superficie
lucida o matt.
La struttura delle superficie dovrà comunque essere omogenea, senza rilievi accentuati e pulita da macchie o
polvere. Sono possibili anche applicazioni su superfici porose in cotto o secco: in questo campo l'applicazione è
possibile solo se la superficie degli oggetti è liscia è preventivamente trattata con impermeabilizzanti che impediscano all'acqua di entrare e usando paste specifiche che aiutano a rendere scorrevole la pellicola.
Caso limite è l'applicazione su argille allo stato plastico.
E' una possibilità limitata al campo della ricerca artistica.
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E' il frutto di una ricerca che ho condotto con Bruno Munari per l'attività con gli studenti perché riduce drasticamente i tempi di lavorazione ed è impiegata nella attività del "Laboratorio Giocare con l'Arte" del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza.
Le applicazioni devono essere limitate a piccole porzioni della superficie dell'oggetto in quanto la pellicola non
consente all'argilla di essiccarsi. In questo tipo di applicazione gli spessori della decalcomania devono essere
estremamente sottili, ad elevata elasticità e sono frequenti difetti di aderenza al supporto.
INTERVENTI.
DIMENSIONI.
l'estensione dell'intervento a decalcomania può variare dal piccolo intervento per il centro di un piatto o di una
piastrella a fogli di grande dimensione (limitatamente alla possibilità dell'impianto di stampa serigrafica o offset)
per la realizzazione di grandi composizioni ad inserto nel campo delle piastrelle da rivestimento.
ZONE DI INTERVENTO.
la decalcomania ha una notevole flessibilità d'impiego, di norma sono possibili interventi per disegni centrali e
fasce per piatti, decori a zona per vasellame, decori su tazzine sia all'esterno che all'interno, decori per piastrelle
da rivestimento ecc..
ADERENZA ALLE SUPERFICI.
anche utilizzando un collodio estremamente elastico e quindi estensibile il limite strutturale della decalcomania
è quello della impossibilità di avvolgere completamente e in continuo una superficie sferica; se non attraverso la
frammentazione della decalcomania stessa e quindi dell'immagine da trasferire.
SISTEMI COMPOSITIVI.
Il sistema più utilizzato prevede il taglio della porzione di decoro scelta dal foglio intero stampato e il suo trasferimento attraverso una unica applicazione. In alcuni casi particolari, dove non è possibile intervenire con una sola
applicazione, il decoro è progettato già suddiviso in parti da applicarsi separatamente.
In questo caso si dovrà prevedere che questo non provochi evidenti difetti di collimazione fra i bordi di ognuna
di queste parti.
Io utilizzo molto la tecnica del collages o del patchwork, sistema che comporta la scelta di porzioni di colore o di
immagine selezionate da vari fogli e la loro composizione sull'oggetto ceramico.
E' un sistema ad altissima manualità utilizzabile solo in campo artistico.
Infine una ulteriore possibilità è data dalla sovrapponibilità delle decalcomanie, sistema che però aumenta la
possibilità di difetti e risulta estremamente complesso e oneroso.
CARATTERISTICHE DELL'AMBIENTE DI LAVORO.
Si deve operare in ambienti assolutamente isolati da eventuali altri reparti della lavorazione e comunque estremamente puliti, per evitare difetti dovuti a polveri vaganti, soprattutto se di origine ceramica.
STRUMENTI NECESSARI.
Un contenitore contenente acqua nella dimensione sufficiente all'immersione della decalcomania. L'acqua deve
possibilmente essere demineralizzata.
Una spatola di gomma flessibile e morbida da utilizzare manualmente per far aderire la decalcomania alla superficie dell'oggetto.
Una piccola spugna a struttura fine.
Un panno inumidito.
Un taglierino affilato.
Una forbice.
SEQUENZA OPERATIVA.
Ritagliare dal foglio l'immagine da trasferire.
Immergere nell'acqua per circa 40/ 80 secondi.
Il foglio tenderà ad arrotolarsI e dovrà essere estratto quando inizia a distendere.
Una volta tolta la decalcomania dall'acqua, per non farla asciugare o quando non è possibile applicarla immediatamente, può essere lasciata su di un panno umido per alcuni minuti.
Prendere fra le dita la decalcomania e iniziare il parziale scorrimento della pellicola sulla carta.
Appoggiare la parte di pellicola che sporge (dalla parte della colla) nella posizione scelta per l'applicazione.
Tenendo ferma in posizione questa porzione di pellicola, si continui lo scorrimento della carta (da sotto) fino alla
sua completa fuoriuscita.
Mantenendo umidi i bordi della decalcomania è ora possibile correggere eventuali errori di posizione della
stessa spostandola con le dita.
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Con la spatola di gomma, attraverso scorrimenti dal centro verso l'esterno, si dovrà far uscire tutta l'acqua e le
eventuali bollicine di aria che si trovano sotto la pellicola.
Se necessario, con una lama affilata, si possono rifilare eventuali profili di decalcomania.
Prima di passare alla cottura occorre essere certi che non vi sia rimasta traccia di acqua o aria sotto la pellicola e
lasciare il pezzo in ambiente caldo per alcune ore.
COTTURA DELLA DECALCOMANIA
TEMPERATURA.
La temperatura di cottura dovrà essere individuata in ragione della convenienza, in relazione al tipo di supporto
ceramico e all'utilizzo dell'oggetto ceramico.
Va chiarito che l'utilizzo della decalcomania è particolarmente motivato nel settore della porcellana, dove vi sono
molti problemi per quanto concerne il controllo della forma degli oggetti e dove le possibilità cromatiche sono
limitate dalla alta temperatura (1200 - 1400°C) di cottura degli oggetti.
Questi problemi sono stati risolti in parte proprio con l'avvento della decalcomania, in quanto, solo sulle forme che
escono perfette dalla cottura ad alta temperatura, si interviene con la sempre onerosa decorazione e la ricottura
a più bassa temperatura consente una tavolozza molto ampia di colori.
FORNO.
E' utilizzabile qualsiasi tipo di forno a gas o elettrico; in quest'ultimo caso occorre aerare la camera di cottura per
favorire la completa combustione del veicolo e del collodio che avviene attorno a 400°C.
CICLO.
Il ciclo di cottura dovrà essere relativo alle caratteristiche dell'oggetto e soprattutto molto lento nella prima fase di
salita (20 - 100°C) per evitare rigonfiamenti della decalcomania dovuti a residui di acqua.
Temperature medie di riferimento, puramente indicative:
Faenze o maioliche - 720 / 800°C.
Terraglia tenera - 720 / 900°C.
Grès - 800 / 1000°C.
Porcellana - 800 / 1000°C.
TOSSICITÀ.
PIGMENTI. La tossicità di questi prodotti è la stessa relativa agli altri in uso ceramico per il gran fuoco ecc. ed è
riferita alla presenza di ossidi metallici. Le fritte impiegate per legare i pigmenti e farli aderire al supporto, dovendo
agire alle temperature relativamente basse del terzo fuoco, sono generalmente molto fusibili; pertanto possono
contenere, come componente, il piombo. I colori pronti per il terzo fuoco e quindi utilizzabili per la realizzazione di
decalcomanie, sono suddivisi in categorie: artistica e per stoviglieria; pertanto quelli consigliati per oggetti ad uso
alimentare non dovrebbero contenere questo metallo. Sui cataloghi di ogni ditta produttrice si trovano le indicazioni sulla eventuale presenza e la cessione di piombo di ogni colore. Non inalare o ingerire.
AMBIENTE DI LAVORO. I prodotti utilizzati quali veicolo e collodio per la decalcomania possono contenere
solventi di classe tossicologica, pertanto si deve porre attenzione durante il loro impiego e operare in ambienti
aerati e soprattutto, durante la cottura, evitare l'inalazione dei fumi di combustione.
PROBLEMI, DIFETTI E RIMEDI.
DURANTE L'APPLICAZIONE.
FRATTURE DELLA PELLICOLA. Si tratta di pellicole che hanno perso elasticità perché troppo vecchie. Pellicole
troppo magre essendo stato introdotto poco veicolo alla miscela col colore. Strato di collodio finale insufficiente.
DISTACCO DIFFICOLTOSO DALLA CARTA.Il film di colla che protegge la carta è troppo sottile o è stato inavvertitamente abraso o spezzato pertanto il veicolo o il collodio vi sono penetrati formando un legame unico. Se
queste forature sono di poca entità si può rimediare lasciando più a lungo il foglio nell'acqua.
DISTENDIMENTO DIFFICOLTOSO SUL PEZZO. Nonostante la pellicola sia stata realizzata con collodio molto
elastico e sia di recente produzione, non è elastica a sufficienza e rimangono delle zone sollevate o pieghe di
sovrapposizione. Il problema risiede nella eccessiva sfericità della superficie che si vuole coprire in rapporto alla
grandezza della decalcomania. Si deve ridurre l'area della pellicola da applicare.
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DOPO LA COTTURA.
FORATURE O LACERAZIONI. La decalcomania una volta applicata non è stata essiccata perfettamente. Il ciclo
iniziale di cottura è stato troppo veloce. La pellicola non è stata appoggiata perfettamente alla superficie dell'oggetto.
MACCHIE OPACHE ATTORNO AI BORDI DELLA DECALCOMANIA. Sono macchie di sali perché non è stata
utilizzata acqua distillata per distaccare la pellicola. ambiare tipo di acqua o asciugare meglio l'oggetto e i bordi della
decalco dopo l'applicazione.
COLORI NON FUSI. I colori utilizzati mancano della giusta dose di fritta vetrosa. La fritta introdotta non è sufficientemente fusibile alla temperatura scelta. La temperatura di cottura è insufficiente.
COLORI CHE SCAGLIANO. Lo spessore di colore applicato è troppo forte ed è probabilmente associato all'impiego di fritta alcalino- borica.
COLORI CHE SPANDONO SULLO SMALTO. E' stata introdotta di una fritta troppo fusibile e aggressiva: occorre
diminuire la temperatura di cottura o sostituire la fritta con altra meno fusibile.
PARTICELLE A RILIEVO. La macinazione dei colori o la setacciatura sono inadeguate. L'ambiente di lavoro è
polveroso. Mancata pulizia degli oggetti prima della applicazione della decalcomania. Particelle cadute sui pezzi
durante la cottura.
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