Prova virtuale di restauro

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Prova virtuale di restauro
Prova virtuale di restauro
L’Istituto Centrale per il Restauro, nel corso del Forum della Pubblica Amministrazione
2003, il giorno 7 maggio, ha presentato un documentario sulla Storia dell’Istituto e sulla
particolare metodologia di restauro delle opere d’arte elaborata in Italia, cui ha fatto
seguito una ‘Prova virtuale di restauro’, vale a dire una sorta di "gioco di ruolo" collettivo
nel quale il pubblico è stato chiamato a vivere in prima persona che cosa vuol dire
progettare e realizzare un intervento di restauro.
Alla presentazione del filmato ‘Una passione per l’autentico’, della durata di 20 minuti, e
del programma interattivo hanno partecipato , nell’incontro della mattina, gli studenti di tre
scuole superiori: il Liceo classico ‘Giulio Cesare’ di Roma, l’istituto ‘Via Novelli’ di Velletri e
l’Istituto tecnico per il turismo ‘Cristoforo Colombo’ di Roma
Dopo una breve presentazione del valore di un’ opera e dei problemi posti dalla sua
conservazione e dal suo restauro, i partecipanti sono stati chiamati ad intervenire
personalmente nelle scelte che determinano un intervento di restauro, necessariamente
virtuale, con l’aiuto di un conduttore.
Il caso scelto, che costituisce il fulcro della Prova, è quello del restauro degli affreschi della
Basilica superiore di Assisi, vale a dire della ricomposizione degli innumerevoli frammenti
raccolti e catalogati dopo il disastroso terremoto del settembre 1997. Con la guida degli
storici dell’arte Giuseppe Basile e Marica Mercalli, coadiuvati da Giancarlo Buzza nca,
webmaster, il pubblico è stato condotto ad interrogarsi sulle decisioni che occorre
prendere nelle varie fasi dell'intervento. Sono stati infatti posti sul tappeto i problemi che
occorre affrontare ed è stato chiesto ai presenti di dare dei suggerimenti, prendere in
considerazione diverse opzioni, immaginare le conseguenze delle scelte di intervento
ipotizzate o della decisione di non intervenire affatto. I conduttori hanno analizzato con il
pubblico i suggerimenti proposti, spiegato di volta in volta il perché delle decisioni assunte,
mettendo in guardia dai problemi che potrebbero sorgere, invita ndo a riflettere soprattutto
sul concetto di salvaguardia dell'autenticità dell'opera d'arte dal quale nessun corretto
intervento di restauro può prescindere.
La prova virtuale si svolge utilizzando un vasto repertorio iconografico, richiamabile
mediante un apposito software, costituito da immagini fisse,elaborate al computer, che
mettono in evidenza particolari significativi o presenta no esempi di casi paralleli; da brevi
clip che permettono al conduttore di illustrare, spiegare, suggerire, ricostruire le fasi
dell’intervento; da "esperimenti impossibili", ovvero fotografie elaborate al computer o
video per simulare effetti da non realizzare o l'accelerazione di un processo naturalmente
molto lento o ancora le conseguenze indesiderate di un intervento e i possibili esiti del
restauro in seguito a scelte diverse.
Scopo di questo particolare tipo di presentazione è quello di far nascere dallo stesso
pubblico i nterrogativi su come si debba correttamente agire di fronte ad un’operazione
che, per quanto orientata da metodologie consolidate, mette di volta in volta restauratori,
storici dell’arte, archeologi, architetti, esperti scientifici, di fronte a diversificate scelte di
intervento a seconda del particolare caso/opera da restaurare.
Altro obiettivo è quello di far comprendere come ogni corretto intervento su un’opera sia
necessariamente lavoro di un gruppo, di una equipe di specialisti, che partendo da una
approfondita conoscenza del manufatto e dalla documentazione sia del suo stato
conservativo che di tutti i fattori di degrado riconoscibili, siano in grado di indagare
scientificamente sulle cause dei danni per determinare materiali e tecniche di intervento.
Siano inoltre capaci, grazie alle diverse conoscenze professionali, di ricostruire la storia
del manufatto, di comprenderne la genesi come opera d’arte collegata ad un contesto,
abbiano la sensibilità di rintracciare la originaria fisionomia spesso confusa, nascosta,
perduta per le successive manomissioni, i successivi rifacimenti che hanno alterato la
primitiva natura ed immagine in modo, a volte, irrecuperabile. Sappiano infine capire fino a
che punto spingersi nell’opera di ricomposizione, pulitura, integrazione di quanto è andato
perduto in un complesso processo che Cesare Brandi aveva definito ‘atto critico’
La partecipazione degli studenti è stata vivace. Molti gli interventi e le domande che hanno
rilevato la comprensione da parte dei ragazzi delle p roblematiche presentate e dell’iter di
un intervento attraverso tutte le diverse e collegate fasi.
Il filmato ‘Una passione per l’autentico’ di cui esistono versioni in sette lingue, oltre
all’italiano (francese, inglese, tedesco, spagnolo, arabo, giapponese e cinese) e la ‘ Prova
virtuale di Restauro ’ sono un progetto dell’Istituto Centrale per il Restauro coordinato
scientificamente da un gruppo di funzionari tecnici: Giuseppe Basile, Maria Laurenti, Bruno
Mazzone, Marica Mercalli e Gianfranco Micheli e realizzato da Giovanni Carrada della
Mizar per la divulgazione scientifica con la collaborazione di Agnese Micozzi. Il filmato è
stato realizzato da Andrea Molaioli, utilizzando documentazione d’archivio, in parte
gentilmente concessa dalla RAI, e riprese ex novo girate nei laboratori dell’ICR grazie alla
collaborazione di restauratori ed allievi dei corsi dell’Istituto. Entrambi sono già stati
presentati a Tokyo e a Kyoto nell’ambito delle manifestazioni culturali ‘Italia in Giappone
2002’ presso le sedi dell’Istituto Italiano di Cultura, riscuotendo presso il pubblico
giapponese notevoli e lusinghieri consensi.
(marica mercalli)