le caratteristiche tecniche

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 LE CARATTERISTICHE TECNICHE Collezione La storia di Ferrari Coinages by Pininfarina nasce all’inizio del 2009 quando Bolaffi, in virtù della licenza esclusiva numismatica della Casa di Maranello, decide di produrre un articolo di concezione innovativa, diverso dalle proposte classiche, un oggetto d’arte da collezione. Dall’idea alla realizzazione Bolaffi ha seguito tutte le fasi facendo da trait d’union con Ferrari e Pininfarina e portando a termine un progetto unico. Per Bolaffi, licenziataria dei prodotti filatelici e numismatici della Ferrari da oltre un decennio, questa tipologia di collezione è una “première”. È la prima volta, infatti, che medaglie diventano parte integrante di un oggetto di design. I materiali e la lavorazione sono esclusivamente made in Italy, realizzati dalle sapienti mani di artigiani delle botteghe della tradizione nazionale. Concept La collezione è composta da sei medaglie incastonate in una scultura in resina trasparente, raffiguranti un dettaglio delle auto che hanno fatto la storia dell’automobilismo. Un lungo viaggio che ripercorre la storia dell’Italia nei particolari individuati da Paolo Pininfarina che ha personalmente scelto i modelli Ferrari. La collezione si compone di sei opere d’arte: 2008 – Ferrari California particolare calandra con la griglia, prese d’aria, superfici concave 1999 – 360 Modena particolare presa d’aria frontale 1973 – 365 GT4 BB particolare fanaleria anteriore a scomparsa e l’andamento del cofano
1967 – Dino 206 GT particolare lunotto ad anfiteatro posteriore raccordato alle pinne
1961 – 400 Superamerica particolare baffo dell’uscita d’aria dal cofano motore 1960 – 250 GT Cabriolet particolare tettuccio rigido amovibile e i tratti della fiancata Lavorazione Ogni singolo pezzo è una “lastra di ghiaccio”, su cui è serigrafato il profilo della vettura; emerge in rilievo la medaglia con l’impressione di un particolare facilmente riconoscibile del mito Ferrari. La lavorazione ha richiesto quasi un anno di tempo, le medaglie sono incise e rifinite a mano, stampata fronte retro in 3D e successivamente rifinite con un sistema di spazzolatura. Il blocco è ottenuto tramite un processo di colatura; dopo quattro diversi passaggi tra cartavetro e spazzole si ottiene la lucentezza e la trasparenza finale. Successivamente viene forato in testa e in piede per inserire le calamite e sul fronte per inserire la medaglia; l’ultimo passaggio è la tampografia che stampa su ogni singolo blocco l’immagine della vettura edil relativo nome. Sovrapponendo le singole opere si crea un’inedita scultura a piramide. Specifiche Scultura: resina trasparente, dimensioni 190x60x40 mm, peso 410 gr Medaglia: argento 925/°°°, diametro 35mm, peso circa 30gr Prezzo L’intero cofanetto, contenente le sei sculture, la base espositiva in alluminio satinato, un’introduzione di Pininfarina e la copia del bozzetto originale della vettura sarà venduto nei negozi Bolaffi di Torino, Milano, Roma e Verona e sul sito www.bolaffi.it, oltre che in selezionati Ferrari Store e sul sito www.store.ferrari.com, al prezzo di 1.800 euro, con la possibilità di poter anche collezionare il pezzo singolo a 300 euro. I MODELLI SCELTI E LE MOTIVAZIONI DI PAOLO PININFARINA 250 GT Cabriolet ‐ 1960 La 250 GT 2+2 fu la prima autovettura Ferrari a quattro posti prodotta in larga scala. 957 esemplari furono costruiti ed equipaggiati con il motore Tipo 250 V12 tre litri a singolo albero a camme in testa. Questi modelli avevano il cambio di velocità a quattro marce più “overdrive”. La carrozzeria, disegnata da Pininfarina, teneva conto degli ultimi studi condotti sull’aerodinamica, abilmente trasferiti su di una linea molto elegante. Le cinquanta vetture realizzate alla fine della produzione (l’ultimo esemplare lasciò la fabbrica alla fine del 1963), montarono il V12 da quattro litri della 330 America. La maggior potenza del propulsore rese possibile l’installazione di nuovi accessori, come ad esempio l’aria condizionata, ma esternamente i modelli da quattro litri erano identici alle 250 GT 2+2. «La 250 GT Cabriolet condensa in un solo modello l’eleganza degli spider sperimentali che la precedettero e le linee decise delle Ferrari più sportive. Con la stessa matrice formale del Coupè 250 GT, entrato in produzione nel 1958, il Cabriolet ne rappresenta un’evoluzione: frontale più compatto, parabrezza meno inclinato, fari avanzati, coda più lineare. Nella moneta si riconoscono il tettuccio rigido amovibile e i tratti caratteristici della fiancata: la sottile modanatura che la percorre da un passaruota all’altro e la tradizionale bombatura del parafango posteriore». 400 SUPER AMERICA ‐ 1961 Prodotta in due serie tra il 1960 e il 1964, fa parte di quei modelli d’alta gamma che erano costruiti in base ai desideri del cliente. Un grande V12 da quattro litri, con tanta potenza ma anche molta coppia, interni sobriamente lussuosi, assetto rigido ma in grado di garantire un discreto comfort, cambio di velocità con “overdrive”. Le carrozzerie, tutte di Pininfarina, comprendevano le tipologie spider, cabriolet e coupé aerodinamico, oltre ai famosi modelli unici Superfast II, III e IV. «Mio nonno, Pinin Farina, si fece ritrarre con la sua personale 400 Super America Superfast II davanti al Castello di Stupinigi in una foto che diventò la copertina della sua autobiografia, “Nato con l’Automobile”. Questo lussuoso coupè sperimentale, innovativo sia per lo stile che per l’efficienza aerodinamica, incantò tutti al Salone di Torino del ‘60. Per la moneta della Collezione ho posto l’attenzione sul baffo dell’uscita d’aria dal cofano motore, che dà slancio alla fiancata concepita ad ala”». DINO 206 GT ‐ 1967 La necessità di espandere il potenziale mercato era diventata imperativa come pure l’esigenza di diminuire i costi industriali. La presenza “in casa” del prototipo Dino 196 S rendeva possibile pensare a una versione “stradale” attorno ai due litri, da mettere in produzione, per la prima volta in casa Ferrari, mediante catena di montaggio. Pininfarina disegnò una vettura dalla linea molto morbida e classica, il V6 di derivazione Fiat fu riveduto in Ferrari, anche allo scopo di adattarlo alla sistemazione centrale e trasversale. In principio ci fu qualcuno che non la prese come una vera Ferrari, ma dopo averla vista e guidata cambiò rapidamente idea. «Alla Dino, che deve il suo nome al motore 6 cilindri sviluppato da Dino Ferrari, sono legato da un affetto particolare: oltre che la prima Ferrari a motore centrale, è stato il primo progetto sviluppato interamente da mio padre Sergio senza l’intervento del Fondatore “Pinin”. Per la moneta è stato privilegiato un dettaglio del posteriore che mette in evidenza il lunotto ad anfiteatro raccordato alle pinne, caratteristica che conferisce leggerezza e trasparenza ai montanti posteriori. Una soluzione anticipata dal prototipo Dino Berlinetta Speciale del ‘65 e diventata una costante di tutte le Ferrari di Pininfarina a motore posteriore fino alla Testarossa». FERRARI 365 GT4 BB ‐ 1973 Fa il suo esordio al Salone di Francoforte del 1969 ed è la versione a cielo aperto della 365 GTB4. Accolta con grande favore dal pubblico e dalla stampa specializzata, mantiene le caratteristiche meccaniche e prestazionali del coupè con una linea che ancora oggi stupisce per la sua eleganza e suscita entusiasmo. Degna erede della 365 California, il prezzo elevato non le ha impedito di avere un buon successo commerciale, soprattutto negli Stati Uniti dove ancora oggi è considerata una “cult‐car”. «Versione definitiva della BB (“Berlinetta Boxer”), la 365 GT/4 BB è la prima Ferrari di serie con motore a 12 cilindri posteriore. Per i suoi elementi stilistici e tecnici d’avanguardia, non poteva mancare in questa Collezione. La sua linea è un’attraente sintesi tra eleganza e sportività estrema, di cui si riconoscono i semi già nella Ferrari P6 del 1968. Nel dettaglio della moneta spiccano la fanaleria anteriore a scomparsa e l’andamento del cofano, leggermente concavo ma continuo, senza lo stacco dato ai volumi dei parafanghi tipico della Dino». 360 MODENA ‐ 1999 La 360 Modena inaugura l’inizio di un nuovo corso Ferrari. Nasce, infatti, senza vincoli progettuali, con una linea inedita e contenuti tecnologicamente innovativi che anticipano i trend dei modelli futuri. Contenuti che permettono di avere simultaneamente una vettura leggerissima con un telaio molto rigido. Caratteristiche in apparenza contrastanti ma abbinate, sulla 360 Modena, grazie all’utilizzo di innovative tecniche di costruzione. «Possedere una 360 Modena, fortuna che ho avuto anch’io e che mi ha spinto a sceglierla per la Collezione, è un’esperienza unica: in questa berlinetta il progresso tecnico, funzionale e aerodinamico si traduce in una forma innovativa e in un’abitabilità senza precedenti. La medaglia evidenza l’inedita e sorprendente soluzione delle due prese d’aria separate ai lati del frontale al posto della classica calandra centrale. Nel dettaglio è presente un altro elemento di novità: i fanali anteriori “a vista”, che sostituiscono quelli tradizionali "a scomparsa". Con queste caratteristiche, unite al motore lasciato in vista grazie al lunotto posteriore trasparente, la Modena inaugura un nuovo corso per le Ferrari 8 cilindri». CALIFORNIA ‐ 2008 La Ferrari California è la prima Ferrari Granturismo con motore 8 cilindri anteriore‐centrale: una vettura che coniuga senza compromessi sportività con versatilità di utilizzo. È una Granturismo convertibile con tetto rigido ripiegabile che ne fa una vettura dalla doppia anima: coupé e spider al tempo stesso. Nasce sull’originale concetto 2+, che permette una grande flessibilità per essere utilizzata in diverse condizioni. Come ogni Ferrari anche questo modello è ricco di soluzioni tecnologiche all’avanguardia; a iniziare dal nuovo motore V8 a iniezione diretta di benzina montato in posizione anteriore e abbinato, secondo il tradizionale schema transaxle, a una trasmissione a doppia frizione e sette marce. Ferrari California è una vettura estremamente innovativa ma che nella sua filosofia ripropone lo spirito e le emozioni di una grande Ferrari del passato: la 250 California del ‘57, una vettura aperta di assoluta eleganza, nata per correre, diventata negli anni un simbolo non solo di sportività e prestazioni superiori ma anche di esclusività, maestria delle lavorazioni artigianali e grande raffinatezza. «Per la prima moneta della Collezione Ferrari Masterpieces by Pininfarina ho scelto il frutto più recente della nostra storica collaborazione, la California. Una creatura estremamente innovativa dal punto di vista dell’architettura e delle tecnologie adottate, che ne fanno il primo vero coupè‐cabriolet stradale Ferrari. Ma c’è anche una motivazione più personale: mio fratello Andrea aveva partecipato dal 2005 al 2008 all’intero sviluppo del progetto. In cuor nostro, quindi, l’abbiamo dedicata al suo ricordo. Nel dettaglio della moneta sono riconoscibili alcuni elementi dell’identità di marca Ferrari: la calandra con la griglia, le prese d’aria, le superfici concave su cui si posano i volumi dei parafanghi e i gruppi ottici, con i led in vista come pietre preziose».