Inchiesta Enpam - Unione Inquilini
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Inchiesta Enpam - Unione Inquilini
Inchiesta Enpam: indagato per truffa presidente Parodi Gli inquirenti ipotizzano perdite per circa 500 milioni di euro 17 aprile 2012, 13:52 Il presidente dell'Enpam Eolo Parodi ROMA - Il presidente dell'Enpam, Eolo Parodi, e' indagato per truffa aggravata, assieme ad altre tre persone, nell'inchiesta della Procura di Roma relativa agli investimenti svolti dell'ente previdenziale dei medici italiani. Gli inquirenti ipotizzano perdite per circa 500 milioni di euro. Sono in corso perquisizioni. Oltre a Parodi risultano indagati nell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dal sostituto Corrado Fasanelli, anche l'ex consigliere esperto e docente universitario, Maurizio Dallocchio, l'ex direttore generale Leonardo Zongoli e l'ex responsabile degli investimenti finanziari dell'Enpam, Roberto Roseti. Circa 150 uomini del nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza hanno svolto oggi, su delega della Procura, 47 perquisizioni nelle province di Roma, Milano, Genova, Firenze, Ferrara e Frosinone. L'inchiesta sull'Enpam era stata avviata nella primavera scorsa e riguardava perdite per circa 500 milioni di euro legate ad investimenti in prodotti derivati (titoli contenenti ampi margini di rischio). Gli accertamenti sono partiti nello scorso giugno sulla base di un esposto presentato a maggio da componenti attuali, ed ex, del cda di Enpam, nonché dai presidenti degli Ordini dei medici di Catania, Ferrara, Bologna e Latina nel quale si chiedeva di fare luce sulla trasparenza della gestione del patrimonio dell'istituto. Nei mesi scorsi erano state effettuate delle perquisizione presso la sede dell'ente a Roma e di Mangusta Risk (società di consulenza finanziaria dell'ente) che hanno portato all'accertamento dell'ingresso nel portafoglio immobiliare dell'ente di strumenti finanziari di tipo derivato, ad alto tasso di rischio, per un ammontare complessivo di quasi 3miliardi di euro, pari a circa un terzo dell'intero patrimonio della Fondazione. Gli inquirenti hanno verificato che alcuni di questi titoli hanno perduto gran parte del loro originario valore, anche sino all'80%, con perdite potenziali di circa 500 milioni di euro. Inchiesta Enpam: indagato per truffa il presidente Eolo Parodi Eolo Parodi (Lapresse) ROMA – Il presidente dell’Enpam, Eolo Parodi, è indagato per truffa aggravata, assieme ad altre tre persone, nell’inchiesta della Procura di Roma relativa agli investimenti svolti dell’ente previdenziale dei medici italiani. Gli inquirenti ipotizzano perdite per circa 500 milioni di euro. Sono in corso perquisizioni. Oltre a Parodi, risultano indagati nell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dal sostituto Corrado Fasanelli, anche l’ex consigliere esperto e docente universitario, Maurizio Dallocchio, l’ex direttore generale Leonardo Zongoli e l’ex responsabile degli investimenti finanziari dell’Enpam, Roberto Roseti. Circa 150 uomini del nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza hanno svolto oggi, su delega della Procura, 47 perquisizioni nelle province di Roma, Milano, Genova, Firenze, Ferrara e Frosinone. L’inchiesta era stata avviata nel maggio 2011 sulla base di un esposto presentato da componenti attuali, ed ex, del Cda di Enpam, nonché dai presidenti di Ordini dei medici di Catania, Ferrara, Bologna e Latina nel quale si chiede di fare luce sulla trasparenza della gestione del patrimonio mobiliare dell’istituto. Un’indagine che poi gli inquirenti hanno ampliato all’esame della gestione del patrimonio immobiliare. Dalle indagini dei pm romani sarebbe emerso che il collocamento all’Enpam dei derivati è avvenuto ad opera di advisor e broker che hanno ricevuto, spiegano a piazzale Clodio, ”un elevato flusso di commissioni connotate da remunerazioni che si collocano al di fuori dei consueti valori di mercato e che appaiono spesso prive di una obiettiva giustificazione”. Il sospetto di chi indaga è che ai consiglieri dell’Ente, al momento di deliberare la sottoscrizione dei derivati, non sia stato adeguatamente prospettato il rischio a cui si andava incontro. Nel decreto di perquisizione si legge che gli indagati ”con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso” e con ”artifizi e raggiri omettevano di segnalare ai componenti del cda caratteristiche (tipologia di obbligazioni e sottostanti, profilo cedolare e del rimborso capitale, rischio di credito, redditivita’) relative alle note strutturate acquistate dalla Fondazione ed anzi assicurando loro il rispetto dei criteri di investimento stabiliti dal cda”. In un secondo filone dell’inchiesta sull’Empam, relativo alla gestione del patrimonio immobiliare e attualmente senza indagati, si stanno valutando accertamenti su operazioni immobiliari per un esborso complessivo di circa 590 milioni. Operazioni giudicate ”anomale e sospette” dai pm. Tra queste la compravendita del palazzo della Rinascente, in piazza del Duomo a Milano, acquistato per 472 milioni, tramite il fondo immobiliare chiuso Ippocrate sottoscritto da Enpam e gestito dalla società di gestione First Atlantic Real Estate Sgr (oggi Idea Fmit) dalla societa’ Prelios . L’operazione ha fruttato al venditore (Prelios) una plusvalenza del 30% (circa 108 milioni di euro) rispetto al precedente acquisto effettuato il 28 maggio del 2007. L’attenzione degli inquirenti è rivolta anche ad altre due operazioni svolte a Roma. In particolare, un immobile in via del Serafico (zona Eur) acquistato il 31 marzo del 2009 dalla First Atlantic per 58 milioni di euro facendo realizzare alla societa’ venditrice, la Belgravia Invest, una plusvalenza del 100% (29 milioni di euro). Infine, sotto la lente degli inquirenti è finito l’acquisto di un immobile, sempre in via del Serafico, per 59 milioni di euro effettuato il 4 febbraio del 2010 e che ha fatto realizzare alla societa’ venditrice, la Coedimo, una plusvalenza del 62,61% (23 milioni di euro), rispetto al precedente acquisto effettuato il 15 dicembre del 2009. Nel decreto di perquisizione viene spiegato che le due società venditrici degli immobili a Roma ”risultano collegate e organiche al cosìdetto Gruppo Pulcini che fa capo” all’imprenditore Antonio Pulcini. ”Non ho nulla da nascondere, nulla di cui vergognarmi. I medici italiani si tranquillizzino: non ho mai pensato di sottrarre denaro all’Enpam, come non penso che questa iniziativa legale abbia lo scopo di colpire me per togliere alla Fondazione l’autonomia di cui finora ha goduto”. Lo afferma il presidente dell’Enpam, Eolo Parodi, commentando la notizia dell’indagine per truffa a suo carico che ha accolto, sottolinea, con ”incredulità profonda”. “Nulla da nascondere o di cui vergognarmi”: il commento di Eolo Parodi. ”Con questi chiari di luna – si legge in una nota il presidente dell’Ente di previdenza ed assistenza dei medici e degli odontoiatri italiani – non posso dire di essere tranquillo nell’apprendere di essere stato accusato in maniera così infamante”. ”Naturalmente, lo dichiaro con profonda sincerità – prosegue – sono più che disponibile a fornire notizie, delucidazioni e anche un po’ di storia dell’Ente che presiedo con orgoglio. Non accetto che sulla mia persona vi sia anche l’ombra di un dubbio. Prima di mettere piede all’Enpam, allora sconvolto da uno scandalo, avevo presieduto, eletto con votazioni quasi plebiscitarie, la Federazione degli Ordini”. Per anni, sottolinea Parodi, ”sono stato il capo dei medici e degli odontoiatri italiani. E’ per quel passato che sono stato poi eletto all’Enpam. Oggi vengo chiamato in causa ed indagato. Le porte del mio ufficio – conclude – come quelle di casa mia, sono sempre aperte. Non ho nulla da nascondere, nulla di cui vergognarmi”. 17 aprile 2012 13:21 | Cronaca Italia PER SAPERNE DI PIU' • Corriere della Sera