Chiude ristorante A Ca Mè venti dipendenti a casa

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Chiude ristorante A Ca Mè venti dipendenti a casa
savona provincia
IL SECOLO XIX
LA SOCIETÀ VALBORMIDESE L’ESPRESSO AVEVA RILEVATO L’EX FLUNCH 18 MESI FA
Chiude ristorante A Ca Mè
venti dipendenti a casa
Il Gabbiano perde il punto di ristoro. In ritardo gli ultimi stipendi
SAVONA. La crisi morde il
settore della ristorazione e
l’ultimavittimaèilristorante
A Ca Mè, della società valbormidese L’Espresso. A Ca Mè
chiuderà i battenti lasciando
a casa le 20 dipendenti: un altro brutto colpo al tessuto
economico savonese.
Il 17 maggio sarà l’ultimo
giorno di attività del ristorante-pizzeria che aveva
preso il posto del Flunch
presso il centro commerciale
il Gabbiano di corso Ricci, assorbendone il 75% del personale dopo un valzer di trattative sindacali, richieste di riduzione dei canoni d’affitto
dei locali a Talea (proprietaria dei muri), cassa integrazione, presidii e proteste di
sindacati e lavoratori.
I primi sentori di crisi della
nuova gestione della società
valbormidese si erano avuti
già lo scorso anno quando alcune dipendenti avevano lamentato il versamento ritardato degli assegni familiari.
A fine anno a saltare sono state la tredicesima e la quattordicesima mentre gli stipendi
di febbraio erano arrivati in
ritardo. Ora le dipendenti sono in attesa di quello di marzo, con l’incertezza anche
sullo stipendio di aprile, e
l’unico scenario che hanno di
Il ristorante A Ca Mè il 17 maggio cesserà l’attività
fronte è un futuro del tutto
incerto. «Non si può ricorrere
alla cassa integrazione in deroga – afferma Simone Turcotto di Filcams Cgil – perché
non è prevista per le cessazioni di attività e tantomeno
quella ordinaria o straordinaria. L’unica possibilità è
l’indennità di disoccupazio-
LA TROVATA DEL SINDACO “SCERIFFO”
A Varazze i vigili urbani
fanno le ore piccole
Lotta ai venditori ambulanti abusivi:
turni estesi fino all’una di notte
VARAZZE. Con la bella stagio-
ne riparte la battaglia del “sindaco sceriffo”, Alessandro
Bozzano, contro l’abusivismo
commerciale e, stretto un patto d’alleanza con il Comando
della polizia municipale, per
la prima volta i vigili pattuglierannolestradefinoall’una
di notte.
Dopo mesi di trattative sindacali, e grazie all’organizzazione del comandante Stefano Carattino, quest’estate il
territorio varazzino potrà
contare su un controllo a tappeto dal centro storico fino alle frazioni. Partito nei giorni
scorsi il terzo turno, in servizio dalle 16 alle 22 fino al 30
giugno, si prevede un’estensione dell’orario all’una di
notte nei mesi di maggior afflusso turistico, dal primo luglio al 31 agosto. E la lotta contro i venditori abusivi che da
anni si riversano in massa sulla passeggiata non sarà l’unico
obiettivo dei volenterosi
agenti varazzini. Il piano prevede infatti di partire anche
con blocchi stradali sulla viabilità frazionaria, così da mettere un freno ai continui furti.
«E’ una grande novità che sicuramente darà i suoi frutti –
commenta il sindaco Bozzano
-. Il terzo turno, in piena stagione prolungato fino all’una
di notte, vuole essere una risposta concreta ai problemi di
sicurezza della città. Oltre a
perseverare nella battaglia
contro gli ambulanti abusivi,
il valido lavoro dei vigili potrà
garantire un continuo presidio del territorio, frazioni
comprese».
Incrementato l’organico del
Comando con tre agenti stagionali, ogni turno di servizio
vedrà sulle strade sei vigili.
«Ma dalle 16 alle 19 – prosegue Bozzano -, per l’accavallarsi di due turni, potremo
contare su ben dodici guardie
impegnate a pattugliare il territorio. Proprio durante tale
orario puntiamo a estendere il
lavoro di presidio anche sulle
parti alte della città, con un attento controllo del flusso in
entrata e in uscita delle frazioni». Intanto, nella lotta all’abusivismo commerciale,
l'amministrazione ha già fatto
scattare lo sfratto dei “vu
cumprà” con l’occupazione
del suolo pubblico solitamente in uso dagli ambulanti. E'
pronto a partire un calendario
di fiere e mercatini da allestire
sulla passeggiata di gomma,
dove in estate si crea una sorta
di mercato illegale, e i giardini
del lungomare già ospitano le
giostre per bambini.
S. SIM.
ne e chiederemo un incontro
a Talea per verificare se sia
possibile reintegrarealmeno
parte del personale presso le
attività del centro commerciale».
Sabato Filcams Cgil ha proclamato uno sciopero per
portare all’attenzione di enti
e istituzioni la situazione in
Sassello
Wwf in campo:
«No all’estrazione
di rutilo al Beigua»
••• SASSELLO. «Non ci
sono soluzioni ambientalmente compatibili
per estrarre il rutilo».
La richiesta di valutazione di impatto ambientale, che la Compagnia Europea per il
Titanio ha presentato
alla Regione, continua
a far discutere. Dopo
l’allarme lanciato dai
sindaci di Sassello e
Urbe, ora scendono in
campo anche Legambiente, Wwf e Italia
Nostra, che sottolineano l’incongruenza. «Il
minerale grezzo potenzialmente estraibile –
spiegano gli ambientalisti - in teoria sarebbe
solo il 6% della roccia,
mentre il rimanente
94% andrebbe risistemato in discariche
molto estese da creare
nelle vicinanze». Un altro aspetto che non
convince è il motivo
per cui un’azienda
chieda di effettuare i
sondaggi in un’area,
quella del Parco del
Beigua, in cui sarebbe
comunque vietato
aprire successivamente una miniera.
La Cet di Cuneo ha
chiesto alla Regione
l’avvio della valutazione di impatto ambientale.
cui si trovano le lavoratrici di
A Ca Mè e le loro famiglie.
«Che un’azienda non regga
all’aggressività del mercato,
purtroppo può succedere –
conclude Turcotto – ma che i
fondi di previdenza complementari vengano ignorati
causa amarezza. Ora però ci
concentreremo su quali soluzioni è possibile trovare
per collocare le dipendenti
dell’azienda e fare in modo
che possano avere gli arretrati e le altre spettanze».
La società L’Espresso era
subentrata a Flunch nell’ottobre 2013 e nella nuova gestione sindacati e dipendenti
vedevano la possibilità di un
rilancio che avrebbe permesso di superare la crisi della
quale Flunch aveva iniziato a
risentire già un anno e mezzo
prima.
Nel piano di rilancio della
nuova gestione eventi e iniziative che avrebbero dovuto
riportare la clientela al punto
di ristorazione del Gabbiano.
Ma non è bastato e la concorrenza di nuove e aggressive
realtà come il McDonald’s
aperto al centro commerciale Le Officine, le spese di gestione elevate e il relativo calo di clientela hanno dato il
colpo di grazia all’attività.C.
E. R.
GIOVEDÌ
7 MAGGIO 2015
21
STRATEGIE E ALLEANZE
Rambaudi spericolata
voti anche dagli ex Idv
Compagna di Quaini sponsor dell’assessore
MARIO DE FAZIO
SAVONA. Una strategia a tap-
peto, con alcune curiose “incursioni” in territori della provincia che non sarebbero il
proprio naturale bacino elettoralemaneiqualipuntaaraccogliere quante più preferenze possibile per restare in Regione. L’assessore uscente Lorena Rambaudi, candidata
nella lista Pd alle regionali, è
scatenata negli ultimi giorni.
Lunedì sera ha organizzato
una cena alla quale hanno partecipato circa cento donne
dem,tracuilacandidatapresidente Raffaella Paita e la senatriceLiviaTurco.Maèsulterritorio che sta seminando accordi e alleanze, tentando di
pescare quanti più consensi
possibile nei territori dei suoi
due principali contendenti interni: nel ponente dell’ex sindaco di Pietra, Luigi De Vincenzi, e nella Valbormida del
già primo cittadino di Millesimo, Mauro Righello.
In valle può contare sul sostegno di una parte del circolo
di Cairo Montenotte. Deborah
Piuma, ex esponente dell’ItaliadeiValoripassataalPdcirca
dueannifa,èunodeisuoiprincipali sponsor. Nei giorni scorsi sono circolati messaggini a
ripetizione, tra i dem valbormidesimanonsolo,incuisiinvita un nutrito gruppo di sostenitori a un aperitivo elettorale a casa della democratica.
La Piuma è la compagna di Stefano Quaini, ex consigliere regionale – prima con l’Idv e poi
con Sel – coinvolto nello scandalo delle spese pazze in Regione. Una vicenda per la quale è stato condannato a due anniequattromesi,inprimogrado e con rito abbreviato, poche
settimane fa. Lui ormai è lontano dalla politica e assicura
che i suoi voti non possono essere traslati per interposta
persona e che non c’è lui dietro
alla manovra politica. «Quello
di Deborah è un percorso politico autonomo – spiega Quaini
-, io sono fuori dalla politica
per le note vicende e si tratta di
sue scelte. Non ho più intenzione di fare politica per il resto della mia vita e se potessi
tornare indietro non la rifarei.
Non ho mai rubato un centesimo. Non penso che andrò a votare ma se lo facessi potrei scegliere la Rambaudi, non ho alcuna difficoltà a dire che è una
persona che stimo». Ad Albenga, invece, la Rambaudi prova
a insidiare il teorico primato
sul ponente di De Vincenzi.
L’ex sindaco di Pietra è sostenuto in terra ingauna dal deputato Franco Vazio ma l’assessore regionale uscente ha
sostenitori anche lontano dalla sua Savona. In particolare
l’assessore comunale Simona
Vespo e due ex sindaci della
città delle torri, Mariangelo
Vio e Mauro Testa.
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MANCATE RISORSE DELLA PROVINCIA
Scontro fra Strinati e Larosa
sull’aumento dei biglietti Tpl
Il consigliere delegato annuncia la misura ma il presidente nega
SAVONA. «Chi fa certe affermazioni deve assumersene
la responsabilità». Il presidente di Tpl Claudio Strinati
tuona contro le dichiarazioni
del consigliere provinciale
Federico Larosa su come potrebbe essere tamponato il
«buco» dei mancati trasferimenti della Provincia di 1,5
milioni.
Uno scontro che prende il
via da un fatto tecnico, il presunto aumento del biglietto
nel 2016 ipotizzato da Larosa
proprio alla vigilia delle elezioni regionali, ma che vede
sul campo due avversari politici del Pd. Larosa cuperliano “delfino” di Luca Martino
e Strinati vicino al sindaco
Berruti e renziano della prima ora.
«Questo tipo di “correttivi”
– dice Strinati - non possono
derivare da determinazioni
proposte dell’ente Provincia.
Inoltre è stata fatta confusione fra la realtà odierna aziendale e lo studio regionale
propedeutico all’indizione
della gara per il bacino unico.
La Regione Liguria ha deliberato l’adozione di un unico
sistema tariffario per l’intero
bacino ad esito della futura
gara regionale. Tale sistema
dovrà essere adeguato al costo massimo del titolo di
viaggio ad oggi applicato in
Claudio Strinati, Tpl
Federico Larosa, Provincia
Liguria che, nella fattispecie,
è quello genovese pari 1,50
euro. Tale adeguamento non
sarà immediato, bensì inizierà con un graduale allineamento da parte di quelle
aziende – come Tpl Linea –
che hanno in uso le tariffe più
basse».
Nei
prossimi
giorni
l’azienda incontrerà i sindacati per discutere del “fondino” regionale (1 milione 84
mila euro), che consentirà il
prepensionamento del personale aziendale nel triennio
2015-18, stimato in 37 dipendenti.
Rimane il problema delle
minori risorse finanziarie e
in questo caso, spiega il presidente di Tpl «si tratterà di
adottare una serie di manovre volte a recuperare il gap
economico, stante la norma
che prevede che se tali fondi
non vengono stanziati dalla
Provincia dovranno essere
sostenuti dai Comuni».
Un aiuto potrebbe venire
dalla Regione che ha aumentato il costo dell’esercizio dagli attuali 119 milioni a 139 e
che sarà confermato anche
per gli anni successivi.
E. R.