Rassegna Stampa - Comitato Italiano Paralimpico

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Rassegna Stampa - Comitato Italiano Paralimpico
Rassegna Stampa
Sabato 05 novembre 2016
Rassegna Stampa realizzata da SIFA
Servizi Integrati Finalizzati alle Aziende
20129 Milano – Via Mameli, 11
Tel. 02/43990431 – Fax 02/45409587
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Rassegna del 05 novembre 2016
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Corriere Di Como
6
Briantea in campo sfida casalinga
1
Corriere Di Novara
32
Medaglia bronzo paralimpiadi rio 2016 amine kalem al kiwanis club novara monterosa
2
Corriere Di Novara
15
Galliate ha reso omaggio al suo campione, che ora punta a tokyo 2020
Gazzetta Della
Martesana
Gazzetta Di Modena
35
Weekend di festa per il patrono di peschiera: c'è anche la campionessa di nuoto
Giornale Di Cantu
2
Briantea84 in campo contro santo stefano
Il Giorno (varese)
1, 3
Il signore degli anelli
R. Formenti
8
Il Giorno (varese)
3
La stella morlacchi e gli altri campioni punte di un movimento in forte crescita
R.v.
10
Il Resto Del Carlino
327
Zanardi, 50 anni col sorriso
11
Il Tirreno Pistoia
23
Domani a cutigliano si festeggiano gli sportivi e le ferrari
12
L'arena
55
Bebe e le altre stelle, riflettori su verona
L'eco Di Bergamo
29
Vivere la montagna tra salite e discese
15
L'eco Di Bergamo
54
Sbs oggi a padova
16
La Gazzetta Di Lecce
47
Cavalieri e amazzoni targati salente conquistano i giochi di rio de janeiro
17
La Nazione Siena
2
La fabbrica che uccide la meningite «per sconfiggerla basta un vaccino»
La Nuova Ferrara
36
"viaparario" lunghi racconta le sue olimpiadi
20
La Nuova Sardegna
38
La dinamolab cerca punti salvezza a padova
21
La Prealpina
29
«grazie riccardo, ora dritto verso tokyo»
22
La Provincia Di Como
62
L'unipolsai riapre casa santo stefano ospite di lusso
Riccardo Berti
23
La Provincia Di Varese
44
Battere il montebello per avviare la risalita
A. Cor.
25
La Provincia Di Varese
39
Busto si inchina a re riccardo e lui ottiene il palaginnastica
A. Aliverti
26
Il Giornalino
50
Parliamo di beatrice maria vio
28
Il Giorno
157
Nel nome di jury
29
Il Giorno
157
La stella morlacchi e gli altri campioni. punte di un movimento in forte crescita
31
Areablu
56
La comunità in festa per giancarlo masini medaglia di bronzo alle paralimpiadi
32
36, 3 Uomo e campione: in un libro l'impresa di alex zanardi
Andrea Campo
4
5
Michele Fuoco
6
7
L. Mazzara
Paola Tomassoni
13
18
CIP WEB
Superabile.it
Web
Motociclismo: nasce la FIMPAR, la Federazione Italiana Motociclismo Paralimpico.
Di D.marsicano
34
Superabile.it
Web
Le Paralimpiadi di ieri e di oggi: "Il nostro movimento è una grande famiglia"
Di S.caredda
36
Superabile.it
Web
Vela per tutti: ecco i vincitori del campionato nazionale
Di D.marsicano
38
Superabile.it
Web
Paralimpiadi al via, è Rio 2016: "Ora vedrete la vera definizione di abilità"
Di S.caredda
39
Federvela.it
Web
Il report della 1053ma Giunta Nazionale CONI
News Del
41
Cavallomagazine.it
Web
Regione Lazio: per il 2017 600.000 Euro di finanziamenti in ambito sportivo
Maria Cristina Magri
42
Gazzettadimodena.
Web
gelocal.it
Specchioeconomico.com Web
Lunedì serata al Baluardo dedicata agli “eroi di Rio”
43
Luca Pancalli (Comitato Paralimpico Italiano): dopo i fasti di Rio e la delusione di Roma Etichettato Sotto
auspico una grande crescita culturale
45
Basket paralimpico
Briantea in campo
Sfida casalinga
Archiviata la giornata di riposo, la
Briantea84-UnipolSai si prepara a tornare in caniDo: osai alle 20.30 al Palasport di Seveso i canturini attendono il
Santo Stefano. I marchigiani sono reduci dalla vittoria esterna contro il Santa
Lucia Roma per 49-70: laUnipolSai, dopo
aver vinto contro la Sassari, cerca il secondo successo. Dopo questo match casalingo, per la UnipolSai il calendario
prevede un lungo ruolino fuori casa: per
rivederla a Seveso bisognerà aspettare il
3 dicembre per la sfida contro Padova.
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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MEDAGLIA BRONZO PARALIMPIADI RIO2016 AMINE KALEM AL KIWANIS CLUB NOVARA MONTEROSA
• Una serata scoppiettante,
con tanti graditi ospiti Kiwaniani, amministrativi, amici,
socie e soci che hanno voluto
condividere un evento sportivo molto atteso e sentito. La
serata è iniziata in modo inusuale, con un video HD appassionante di atleti Paralimpici che con la loro forza, nonostante gli handicap, hanno
fatto sparire ogni parola,
ogni pensiero
superfluo. A
seguire, tutti
in piedi, un
video
con
l'inno di Mameli suonato
in occasione
dei 150 anni
d'Italia dalla
Banda
dei
Carabinieri e
cantato dal
vivo da 300
ragazzi sull'Altare della Patria a Roma. La Cerimoniere
ha letto le Finalità del Kiwanis e ha salutato tutti gli intervenuti, e a seguire il presidente, Luciano Coppola, ha descritto brevemente il programma della serata. Un primo intervento deciso, interpretando la serata, è arrivato
dalla Luogotenente Jolanda
Capriglia, che salutando e
ringraziando tutti i presenti,
ha enfatizzato le gesta dell'
atleta paralimpico, Amin Kalem, protagonista della serata. L'importante è il vero e sano sentimento di uguaglianza. Un toccante intervento del
Prefetto di Novara, Francesco Castaldo, ha evidenziato
il profondo valore umano
delle
gesta
atletiche di
questi ragazzi indomiti e
senza complessi di inferiorità. Nelle
sue parole,
che ricordano nostalgiche la stessa passione per il tennistavolo,
rammentando gli incontri di
Kalem, seguiti in televisione,
nella speranza di proseguire
le fasi eliminatorie, tentando
il cammino verso quella medaglia tanto sognata e desiderata. La medaglia è poi arrivata, e come per incanto la vittoria riesce a farti dimenticare
la stanchezza. Un forte complimento e una grande ammirazione sono emersi nel successivo intervento della rappresentante della Provincia
di Novara, Emanuela Allegra, riconoscente per il successo di un atleta concittadino novarese. E' giusto anche
parlare di futuro con l'assessore allo Sport di Novara, cercando argomenti ed eventuali soluzioni per dare un seguito alle capacità reali di questo
atleta Novarese. Un desiderio
ambito da Kalem per il futuro, vede la costituzione di un
centro formativo per bambini inabili amanti del tenni stavolo. Un video "Yes i can" ha
dimostrato come si possono
suonare tutti gli strumenti e
ballare usando solo le parti
del corpo disponibili, non
rimpiangendo le parti del
corpo non più disponibili. La
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
serata è proseguita con la lettura del curriculum vitae di
Kalem, seguita da una intervista attiva, in parte con video
ed in parte con commento
parlato usando il presidente
come interlocutore. Senza
desideri celebrativi, ma con
molta umiltà, abbiamo scoperto che in un mese sono arrivati diversi riconoscimenti
come "racchetta d'Oro" dalla
FITET, premio" Piemonte
Olimpico" dalla Regione Piemonte, " Premio USSI - Sportivo Piemontese dell'anno ".
Sono intervenuti in sequenza
il presidente Ashd Antonello
Brustia, il direttore sportivo
AshdUgoConcialdieilpluripremiato Campione Mondiale Maurizio Nalin, che ha
esortato tutti i presenti dicendo " non dimenticatevi di Kalem, nonlasciatelo solo quando i riflettori per lui si spegneranno ". Sono intervenuti
poi il presidente Asd Giorgio
De Ceree che ha ricordato l'esistenza dei mezzi per proseguire la preparazione, mentre mancano i fondi per remunerare chi lavora e chi si
impegna. Concetto ripreso in
dettaglio dal direttore sportivo Asd Francesco Apicella.
Amine Kalem si è intrattenuto con i presenti facendo soppesare a tutti la massiccia Medaglia, prestandosi anche per
foto ricordo, con molta soddisfazione da entrambe le
parti. La serata, veramente
gradita da tutti, è terminata
abbastanza tardi con i consueti saluti della Lgt e del presidente Luciano Coppola
Pag. 2
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 3
Galliate ha reso omaggio al suo campione, che ora punta a Tokyo 2020
• Venerdì scorso l'Amministrazione comunale e la Con sulta dello Sport di Galliate
hanno organizzato nella sala
consiliare del Castello Sforzesco di Gallliate una serata
in onore del campione galliatese Roberto Airoldi che di
recente si è classificato al terzo posto conquistando la
medaglia di bronzo nel tiro
con l'arco specialità mixed
team alle Paralimpiadi di Rio
de Janeiro in coppia con la
torinese Elisabetta Mijno.
Alla serata sono intervenuti
il sindaco Davide Ferrari, il
vicesindaco Flora Ugazio, il
presidente del Consiglio comunale Marco Bozzola e il
presidente della Consulta
dello Sport di Galliate Domenico Virton.
Durante la serata Roberto
Airoldi ha raccontato il suo
percorso sportivo che è cominciato con la passione per
la moto e per il motociclismo
e che, attraverso diverse vicissitudini, lo ha portato nel
mondo del tiro con l'arco sino a conquistare la medaglia
di bronzo alle Paralimpiadi
di Rio de Janeiro.
Purtroppo il cammino di
Roberto Airoldi, classe 1976,
non è stato semplice a causa
di un grave incidente all'età
di 15 anni che lo ha privato
della gamba destra.
Ma Roberto Airoldi con
grande tenacia e determinazione ha raggiunto importanti successi nazionali e internazionali nel campo motociclistico.
Le disavventure per Roberto
Airoldi non sono però finite
e, nel 2009, è stato vittima di
un altro incidente che ha
comportato la frattura di tibia e di perone della gamba.
Ritornato in sella alla sua
moto dopo la convalescenza
Roberto Airoldi ha subito
conquistato importanti podi
ma nel frattempo ha iniziato
ad avvicinarsi al tiro con l'arco entrando nella società
Asd Arcieri Cameri.
In poco tempo Airoldi ha dimostrato di essere un campione anche in questa disciplina e, passo dopo passo,
successo dopo successo, è
giunto in nazionale ed è approdato alle Paralimpiadi di
Rio de Janeiro dove ha coronato il suo sogno di vincere
una medaglia.
«Salire sul podio olimpico è
stata un'emozione fortissima
- ha spiegato Airoldi - Ho
dato tanto, ho fatto tanti sacrifici ma sinceramente non
ero lì per vincere ma ero lì
per divertirmi e per mettermi alla prova. Nel tiro con
l'arco, infatti, l'avversario più
difficile da battere è dentro
di te. Mi sono gustato freccia
per frecci e bersaglio dopo
bersaglio e con Elisabetta
siamo arrivati a conquistare
una medaglia. Il mondo delle Paralimpiadi mi ha permesso di conoscere molte
persone che, nonostante siano in situazioni di grave disabilità, hanno una tenacia e
una forza di volontà enorme.
Ho potuto partecipare a un
evento fuori dall'immaginario comune. Questa esperienza mi ha segnato positivamente e resterà per sempre
dentro di me in maniera indelebile».
Il percorso di Roberto Airoldi nel mondo del tiro con
l'arco proseguirà nella quotidianità fatta di allenamenti e
tanti sacrifici con l'obiettivo
di arrivare agli europei del
2018 in Olanda e alle olimpiadi di Tokio del 2020.
Andrea Campo
Da sinistra: Lombardo, Virton, Ferrari, il campione Airoldi, Ugazio e Bozzola
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 4
VIMM
ih^;iJJ:in^U:iliJi,MiJi^ìiN:)^fi,'M;iJMjlili,ui,i)i^Mmmi
PESCHIERA BORROMEO (bgw) G r a n d e
festa per le celebrazioni in onore a
San Carlo, patrono della città. I festeggiamenti, cominciati ieri, venerdì
alle 21.30 presso il centro polifunzionale di via Pertini, con la premiazione per il Basilico D'Oro 2016 e
seguito dalla competizione della frolla più buona che ha decretato il
miglior biscotto di Peschiera, continueranno per tutto il fine settimana.
Stasera, sabato, alle 20 con gli Amici del terzo mondo e alla Pro Loco
nell'oratorio di Bettola, si terrà una
cena con un ospite d'eccezione, la
campionessa di nuoto paraolimpica
Arjola Trimi. «Grazie all'impegno di
tutta l'Amministrazione comunale,
delle associazioni e della Pro Loco ,
siamo riusciti a offrire tre giorni di
festa e aggregazione a tutta la cittadinanza - ha spiegato Raffaele Vailati consigliere con delega agli eventi
- Siamo orgogliosi di aver coinvolto
una sportiva paraolimpica del calibro
di Arjola Trimi, con la quale condivideremo una testimonianza di vita
coraggiosa e toccante». Un vanto per
il primo cittadino che ha espresso il
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
suo entusiasmo per questi giorni pieni di eventi in onore del santo patrono. «Apriremo insieme le celebrazioni con la Santa Messa, a cui
seguiranno i festeggiamenti che spero riuniranno i cittadini della nostra
città, garantendo alcuni momenti di
serena aggregazione e voglia di partecipazione», ha concluso il sindaco
Caterina Molinari. Le celebrazioni si
concluderanno domani, domenica,
con la castagnata organizzata dal
gruppo sportivo Zeloforamagno a
partire dalle 12 presso il laghetto
azzurro.
Pag. 5
FORUM MONZANI
Uomo e campione:
in un libro l'impresa
di Alex Zanardi
di Michele Fuoco
» MODENA
"Volevo solo pedalare... ma sono inciampato in una seconda
vita", il libro che Alex Zanardi
presenta oggi, alle 17.30, presso Bper Forum Monzani, in via
Aristotele, racchiude tutta la vicenda umana e sportiva del
campione, passato dalle gare
automobilistiche, anche di
Formula 1, alle Paralimpiadi,
come le ultime di Rio, dove si è
affermato come protagonista
assoluto, conquistando due
medaglie d'oro di handbike
nella cronometro (categoria
H5) su strada e nella staffetta,
e la medaglia d'argento nella
prova in linea su strada. Ha rinnovato, così, in estate scorso, il
successo ottenuto quattro anni fa alle Paralimpiadi di Londra. Lo si era visto in fin di vita
nel 2001, subito dopo quel terribile incidente automobilistico al Lausitzring in Germania,
dove aveva perduto gli arti inferiori. Di sangue ne rimase
ben poco nel corpo, perché
quasi tre quarti erano già perduti. Gli fu data persino l'estrema unzione. Ma Alex continuò
a vivere senza abbattersi. E
una circostanza favorevole,
che lo sportivo ha saputo co-
gliere, gli ha cambiato la rotta
per una nuova esistenza. Il plurimedagliato racconta le sue
vicende di mutamento in questo libro (Rizzoli, 272 pagine,
15 euro), scritto con Gianluca
Gasparini, giornalista della
"Gazzetta dello Sport", ricordando che all'autogrill vide,
per puro caso, una handbike
legata al tettuccio di un automobile e decise di provare a
pedalare. Passione e costanza
ne hanno fatto poi un primatista, tanto che Alex può vantare
altre otto medaglie d'oro ai
campionati mondiali. Così l'atleta, che il 23 ottobre ha compiuto 50 anni, si è costruito
una differente carriera. Non
più con una macchina da corsa ma con una particolare bici
da "pedalare" con le braccia. E
in questo sport Zanardi ha acquisito abilità straordinarie,
sostenute da sacrifici, da una
dedizione assoluta, da un carattere forte e da un sorriso
che hanno sconfitto qualsiasi
forma di pessimismo. Uno spirito positivo che si nutre di serenità, di umiltà, di un desiderio di apertura a nuove prospettive, a speranze di un coinvolgimento totale nella quotidianità, superando quello sta-
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
to di "emarginazione" che lo
spaventoso, quanto doloroso,
incidente avrebbe potuto determinare. Una sfida vinta contro una sorte crudele, distruttiva per l'allora giovane trentacinquenne, al quale sembravano precluse le più semplici
condizioni di sopravvivenza. E
"sfide", anche se di non tragica
portata, sono state raccontare,
con leggerezza, da Zanardi in
una serie di appuntamenti televisivi della Rai, con una decisa volontà di larga comunicazione. E quanto sia intensa e
tenace la determinazione dello sportivo, viene indicato anche dalla capacità di aver saputo affrontare l'Ironman delle
Hawaii, la gara di triathlon più
logorante del mondo, che molti non riescono a portare a termine.
Gli ultimi 13 anni di vita racconta il pilota bolognese in
questo secondo libro (l'altro è
del 2003) che apre finestre non
sull'ignoto, né su falsi valori e
ingannevoli chimere, sulle
paure, ma sulla possibilità di
amare, di credere, sul bisogno
di esplorare oltre le proprie capacità. Un anelito ad un abbraccio con l'universo.
Pag. 6
BASKET IN CARROZZINA Stasera a Seveso il match casalingo dei canturini Campioni d'Italia
Briantea84 in campo contro Santo Stefano
CANTÙ (bla) La Unipolsai Briantea84 torna in campo stasera, sabato 5 novembre alle 20.30, sul
parquet di Seveso.
Dopo il turno di riposo, la squadra Campione d'Italia diretta da
coach Marco Bergna si appresta
ad incontrare il Santo Stefano
Banca Marche per la seconda partita di Campionato, terza per le
altre compagini, la Briantea84 lo
scorso weekend ha infatti rispettato il turno di riposo. Il match
d'esordio, lo ricordiamo, era finito
64-34 a spese della DinamoLab
Sassari.
Il Santo Stefano, reduce da una
vittoria contro il Santa Lucia Roma
49-70, si presenterà a Seveso ag-
guerrito. «La squadra si è rafforzata molto rispetto alla scorsa
stagione con l'arrivo di Sofyane
Mehiaou, delle giocatrici inglesi
Judith Hamer e Louise Sugden e
il ritorno di Dimitri Tanghe, il
livello del roster si è alzato notevolmente» ha commentato coach Bergna. Non mancano inoltre
nel team marchigiano alcune giovani promesse italiane come Sabri
Bedzeti, ottimo lungo emergente
della Nazionale minore, e Andrea
Giaretti. «Giocano un basket veloce e sanno schierare una difesa
aggressiva, capace di mettere
pressione. Noi arriviamo da una
vittoria casalinga contro Sassari e
da una giornata di riposo, può
averci fatto bene, ci ha permesso
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
di affinare diversi meccanismi di
gioco ma può aver spezzato il
ritmo partita. Dobbiamo scendere
in campo con la determinazione di
fare bene, senza sottovalutare l'avversario: contro Sassari abbiamo
faticato ad entrare in partita, non
bisogna commettere l'errore di
pensare ci siano partite facili».
Prosegue inoltre, nel corso delle
partite casalinghe a Seveso, il progetto «Io tifo positivo» che vedrà
stasera sugli spalti i ragazzi delle
scuole di Calco, Olgiate e Vercurago. Dopo il match di oggi, il
calendario per la UnipolSai prevede una lunga serie fuori casa, i
canturini torneranno a giocare a
Seveso il 3 dicembre per la sfida
contro Padova.
Pag. 7
Il sindaco
Antonelli
con Riccardo
PREMIATO A BUSTO
IL GINNASTA
PARALIMPICO
RICCARDO MAINO
«IL MIO MODELLO
ÈJURYCHECHI
MI PIACEREBBE
INCONTRARLO»
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 8
L'IMPRESA
LA SCINTILLA
TRE MEDAGLIE OTTENUTE
Al TRISOME GAMES DI FIRENZE
AFFRONTATI 800 AVVERSARI
UNA PASSIONE NATA DAVANTI
ALLA TV CON LE COMPETIZIONI
DELLA NAZIONALE AZZURRA
di ROSELLA FORMENTI
- BUSTO ARSIZIO-
C'È UN BAMBINO davanti alla
tv. Ha otto anni, sta guardando
immagini che lo incantano più di
qualsiasi cartone animato, gli occhi sono sgranati, attenti. A conquistare la sua attenzione è il «signore degli anelli», il campione
olimpico Jury Chechi. Il bambino è Riccardo Maino: senza saperlo Chechi ha aperto la strada a un
futuro campione. Già, perché da
quel giorno quando Riccardo lo
vide alla tv sono trascorsi dieci anni e nel frattempo il giovane bustocco è diventato un campione,
vincendo titoli mondiali ma soprattutto polverizzando ogni pregiudizio nei confronti della sindrome di Down. Riccardo Maino,
che oggi compie 18 anni, ha conquistato un oro alle parallele, un
argento al cavallo e un bronzo
agli anelli e il terzo posto assoluto
nella classifica generale ai Triso-
me Games che si sono svolti a Firenze, nei quali si sono sfidati 800
atleti disabili provenienti da cinque continenti. Ieri dal sindaco
Emanuele Antonelli ha ricevuto
una pergamena, il ringraziamento ufficiale della città a un giovane «che è un grande esempio per
tutti noi - ha detto il primo cittadino - Sono orgoglioso di questi
giovani che raggiungono grandi
risultati con l'impegno, il sacrificio, la forza di volontà».
POI IL BRINDISI e il taglio della torta, festeggiato dal sindaco e
dagli assessori Miriam Arabini
(Servizi sociali), Isabella Tovaglieri (Urbanistica) e Paola Magugliani (Cultura). Emozionato e sorridente Riccardo ha raccontato la
gioia provata la prima volta che è
salito sul podio. «Una gioia immensa - ha ricordato - e in quel
momento ho sentito che dovevo
ringraziare i miei genitori per la
grinta che mi avevano trasmesso
e gli allenatori che avevano credu-
to in me». Riccardo gareggia per
la Pro Patria Bustese Sportiva. La
ginnastica e l'Inter sono le sue passioni. Studente al quarto anno del
liceo artistico Candiani (indirizzo
grafico) dedica una buona parte
del tempo libero dalla scuola agli
allenamenti. Sono nove ore alla
settimana. «Non sono un sacrifìcio - dice sorridendo - mi piace
troppo». Il resto agli amici, tanti,
con i quali oggi festeggerà i suoi
18 anni. Il giovane campione sottovoce rivela però di avere un desiderio: «Ammiro Jury Chechi, lo
rivedo spesso nei filmati, come
lui nessuno. Mi piacerebbe conoscerlo». E chissà che non ci scappi
qualche volteggio, insieme il Signore degli Anelli di Atlanta e il
giovane campione bustocco, che
rimase incantato da bambino davanti alle sue evoluzioni. Un giovane campione che la sua gara più
bella l'ha vinta dimostrando che
non ci sono difficoltà che non si
possono superare e pregiudizi che
non si possono abbattere.
FOCUS
Ammirazione
Il sindaco Emanuele
Antonelli (foto) ha fatto
i complimenti a Riccardo:
«È un esempio per tutti
noi. Sono orgoglioso di
questi giovani che
raggiungono grandi
risultati con l'impegno»
qwn. BOBNO a
Kkflas»,
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 9
IL FENOMENO LO SPORT PARAUMPICO E MOLTO DIFFUSO IN PROVINCIA
La stella Morlacchi e gli altri campioni
Punte di un movimento in forte crescita
-LUINO-
IL VARESOTTO vanta un florido movimento nello sport per disabili, con punte di eccellenza assoluta. Il primo nome che viene in mente è quello del
nuotatore luinese Federico Morlacchi, vincitore di
quattro medaglie di cui una d'oro alle recenti Paralimpiadi di Rio, dopo che aveva già assaggiato le
emozioni del podio a Londra 2012. Indimenticabile
il suo titolo olimpico nei 200 misti categoria S9, con
tanto di record italiano, conquistato il 12 settembre
scorso nella piscina dell'Estadio Aquatico Olimpico.
A fare compagnia alla stella del lago Maggiore, ai giochi paralimpici brasiliani c'erano altri sei atleti della
provincia. A fare la parte del leone il nuoto, con ben
quattro atleti (oltre a Morlacchi naturalmente): la
22enne malnatese Arianna Talamona, il 23enne nativo del Milanese ma tesserato per la PolHa Varese Fa-
brizio Sottile, la bustocca Martina Rabbolini e la
monzese ma anche lei portacolori della PolHa Alessia Berrà. La pattuglia varesotta in terra carioca era
completata da Matteo Bonacina e Gianpaolo Cancelli degli Arcieri Castiglione Olona.
ECCELLENZE assolute, punte di un movimento
molto attivo su tutto il territorio provinciale. Alla
crescita di questo settore dello sport varesino ha contribuito anche Bebé Vio, la supercampionessa di
scherma portata da Renzi alla cena con Obama alla
Casa Bianca. Bebé è di Venezia ma è fortemente legata a Varese, dove viene spesso e volentieri per partecipare a serate e incontri promossi dalle numerose associazioni del territorio che contribuiscono alla promozione e diffusione dello sport paralimpico.
R.V.
F A C C I A A F A C C I A II pluricampione olimpico Federico Morlacchi
ha incontrato il p r e m i e r Matteo Renzi durante il suo t o u r nel Varesotto
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
OLTRE OGNI BARRIERA
Pag. 10
FORUM M O N Z A N I NEL 2001 PERSE IN UN INCIDENTE ENTRAMBE LE GAMBE
Zanardi, 50 anni col sorriso
Oggi il pilota presenta il suo libro 'Volevo solo pedalare '
È TEMPO di bilanci, per Alex Zanardi, 17.30 al Bper Forum Monzani di Modeche ha appena compiuto 50 anni. E così, na. Già, perché il pilota bolognese non
13 anni dopo il suo primo libro, ha deci- ha solo sfidato le previsioni di tutti, ma è
so di scriverne un altro, che racconta il riuscito davvero a costruirsi una seconda
suo cammino fino a qui, in seguito all'in- vita, diventando un atleta paralimpico
cidente automobilistico del 2001 al Lau- plurimedagliato, con quattro ori tra Lonsitzring in Germania, dove ha perso en- dra 2012 e Rio 2016. La vita come la ractrambe le gambe e quasi tre quarti del conta Zanardi, con la sua visione sempre
suo sangue. Si intitola Volevo sob pedala- positiva, è fatta di coincidenze felici, core ...ma sono inciampato in una seconda vita me quando si è fermato all'autogrill, ha
(Rizzoli), scritto insieme al giornalista visto una handbike legata al tettuccio di
della Gazzetta delio Sport Gianluca Gaspe- un automobile e ha deciso di provare a
rini: Zanardi presenta il volume oggi alle pedalare. Con la passione per lo sport nel
cuore (basti pensare a quanto ami l'Ironman, la gara di triathlon più sfiancante al
mondo) e il sorriso sulle labbra. In queste pagine si scoprono, episodio dopo episodio, tutte queste doti che infondono in
chi legge entusiasmo e speranza. Volevo
solo pedalare ripercorre tredici anni di vita eccezionale, raccontata come se si trattasse della normalità, ma affrontata sempre con il sorriso sulle labbra e la passione nel cuore. Quel sorriso e quella passione che gli abbiamo letto in faccia a Rio,
dopo le tre meravigliose medaglie, conquistate a quasi cinquant'anni.
TRAGUARDI
Dopo l'incidente
Alex Zanardi
ha iniziato
una seconda vita
Che lo ha portato
davvero lontano:
è tornato a
guidare le auto da
corsa e a vincere e
t r a Londra e Rio
ha vinto alle
Paralimpiadi
ben 4 ori
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 11
DOMANI
A Cutigliano si festeggiano
gli sportivi e le Ferrari
Domani Cutigliano si appresta
a festeggiare lo sport, in tutte le
sue discipline ed anche giornalisti sportivi e altri personaggi
famosi che girano intorno allo
sport. Si svolge infatti la "Festa
dello sport", giunta alla suaXXI
edizione e organizzata come
sempre dalla Scuderia Ferrari
Club di Massimiliano Corsini
con il patrocinio del Comune
di Cutigliano. Questa volta, saranno premiati anche quattro
atleti giovanissimi del territorio cutiglianese e sono Niccolò
e Brigitta Bini, che si sono distinti in una delle discipline di
Karaté, Damiano Rosati per la
danza e per il nuoto Manuele
Benedetti. Ma accanto agli
emergenti anche nomi di alto
valore come ad esempio, solo
per fare alcuni nomi, Tarcisio
Burgnich, calciatore italiano
nel ruolo di difensore, Nicola
Vizzoni, dell'atletica leggera
specializzato nel lancio del
martello, Roberto Gallina, motociclista, Giovanni Toschi calciatore, Stefano Gori, l'atleta
non vedente con 110 medaglie
conquistate è l'atleta paralimpico più titolato in attività. «Per
Cutigliano questa manifestazione rappresenta una grande
festa e una tradizione-ha detto
il sindaco Tommaso Braccesi-che rinnova il prestigio per il
nostro territorio e come ogni
anno ricorda e sottolinea il binomio sport-montagna pistoiese. Grazie all'impegno della
Scuderia Ferrari Club, che approfitto per ringraziare, il paese
di Cutigliano in questo, giorno
ospita nomi prestigiosi dello
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
mondo dello sport cercando di
valorizzare tutte le discipline e
sottolineando ancora una volta
l'importanza dello sport. Quest'
anno inoltre - aggiunge Braccesi- siamo anche onorati di premiare quattro giovani del nostro Comune che si sono distinti in varie discipline e che potranno rappresentarci in futuro». La manifestazione di domani seguirà questo calendario. Alle 10 arrivo delle Ferrari
nel paese di Cutigliano, di solito una decina. Alle 11 la comitiva si sposterà nel Palazzo dei
Capitani per la premiazione degli sportivi. A seguire, intorno
alle 12,30, aperitivo in Piazza
Catilina e alle 13 tutti all'albergo ristornate La Valle per l'appuntamento conviviale.
Carlo Bardini
Pag. 12
L'APPUNTAMENTO. Fedito, Bertolini, Cassina, Rosolino e Vanessa Ferrari - e non solo - assieme all'oro paralimpico del fioretto femminile: i brividi sono assicurati
Bebé e le altre stelle, riflettori su Verona
Agsm Forum pronto a trasformarsi
in una passerella di fenomeni
per il Grand Prix Yomo di ginnastica,
una vera, grande festa di sport
Luca Mazzara
Emanuele Caponera, Sara
Natella e Paolo Conti, gruppo vice campione mondiale,
nonché l'azzurro del trampolino elastico Flavio Cannone.
Ma ci sarà anche Tea Ugrin,
campionessa italiana di ginnastica artistica nel 2013 e
nel 2015.
Bebé Vio e il suo straordinario sorriso, le campionesse
Carlotta Ferlito, Veronica
Bertolini e moltissimi altri
atleti di grande livello, la bellezza di Miss Italia e ancora
Igor Cassina, l'ex azzurra Laura Vernizzi, la splendida Va- SPORT E SPETTACOLO. Lo
nessa Ferrari e pure l'ex nuo- show del Grand Prix, organiztatore Massimiliano Rosoli- zato dalla Federginnastica in
no ad accompagnare le esibi- collaborazione con SG Plus
zioni speciali. Il programma Ghiretti & Partners con il supdel Grand Prix Yomo Cup di porto della Fondazione Benginnastica in programma og- tegodi, sarà caratterizzato angi dalle 16 all'Agsm Forum è che datante performance exricco di momenti da non per- tra: dopo l'esperienza televisidere: un mix esplosivo di stel- va ad Italia's Got Talent si esile che scenderanno sulla pe- biranno i «Liberi Di., physidana del palasport scaligero cal theatre», compagnia di arper rappresentare il movi- tisti che esprime forti emoziomento ginnico e non solo.
ni con il linguaggio del corpo,
e la società Ginnastica GruCAMPIONI IN PEDANA. Tantis- gliasco di Torino, esponenti
simi gli atleti azzurri tra cui della ginnastica acrobatica
Carlotta Ferlito ma anche classificatisi quarti proprio
Martina Rizzelli, Elisa Mene- nel celebre show televisivo.
ghini, Lara Mori, Enus MaCon loro, anche i ragazzi delriani, Paolo Principi e Marco la Bentegodi e i gruppi della
Sarrugerio per l'artistica fem- Petrarca Arezzo, Etruria Praminile e maschile, Ganna Ri- to, Raffaello Motto, Ritmica
zatdinova, Veronica Bertoli- Torino e Gym Aosta.
ni, Alexandra Agiurguculese
e le Leonesse della Nazionale LE EMOZIONI DI «BEBE».Saranper la ritmica. E ancorai cam- no in tanti ad applaudire Beapioni del mondo di aerobica trice «Bebé» Vio, la fiorettiDavide Donati e Michela Ca- sta campionessa paralimpica
stoldi insieme ai compagni
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
di scherma che ha emozionato l'Italia intera con l'oro di
Rio. Igor Cassina, oro alla
sbarra ad Atene 2004, accompagnerà le esibizioni di
artistica, l'ex azzurra della
squadra italiana Laura Vernizzi quelle di ritmica e Massimiliano Rosolino le esibizioni speciali. La musica avrà un
ruolo importante: il punk dei
The Van Houtens, band reduce dai bootcamp di X-Factor,
tradurrà in note tutta l'energia della ginnastica.
Non mancherà la bellezza,
quella delle atlete impegnate
in pedana ma anche quella di
Rachele Risaliti, Miss Italia
2016 ed ex ginnasta.
C'È ANCHE VANESSA. In tribuna ad accogliere i fan ci sarà
anche Sophia Campana, italo-americana protagonista
delle passate stagioni del programma di Mtv «Ginnaste Vite parallele», affiancata
dalle campionesse Erika Fasana e Vanessa Ferrari.
Proprio lei, prima italiana a
vincere un oro mondiale nella ginnastica e recente quarta
ai Giochi, potrebbe sciogliere
all'Agsm Forum le riserve sul
suo futuro: pareva sul punto
di chiudere la carriera, potrebbe pure decidere di continuare a regalare emozioni. •
Pag. 13
Beatrice Vio, oro del fioretto paralimpico a Rio, sarà uno degli ospiti più attesi oggi all'Agsm Forum
Biglietti :
in vendita anche i
stamattina !
Si prevede grande affluenza ma
ci sono ancora biglietti per il
Grand Prix di ginnastica in
programma oggi all'Agsm Forum
dalle 16 alle 18. Il costo è di 15
euro (10 euro per i tesserati
Federginnastica) per la tribuna
non numerata, 20 euro (17) per
la tribuna numerata, 28 euro
(25) per il parterre. I tagliandi
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
saranno disponibili ai
botteghini del palasport dalle
10.30 mentre i cancelli
dell'impianto scaligero
apriranno alle 14. LMAZ.
Pag. 14
Treviglio
Vivere la montagna
tra salite e discese
Ore 21:00
Al teatro Nuovo, incontro sul
tema «Vivere la montagna tra
salite e discese», una serata
ricca di testimonianze sulle
imprese di persone con
disabilità; interverranno
numerosi atleti paralimpici.
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 15
BASKET IN CARROZZINA
SBS OGGI A PADOVA La Sbs Montello
Bergamo prova a sbloccarsi. I bergamaschi sono reduci da due ko su due
(contro Porto Torres e Padova) nel
campionato di serie A di basket in
carrozzina: oggi alle 17, giocano in casa
del Padova, per la terza giornata. La
squadra allenata da Damiano Airoldi si
presenta al completo.
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 16
CASARANO
TUTTI I SUCCESSI DEGLI ATLETI CHE HANNO SCELTO GLI STIVALI «DE NIRO BOOT CO»
Cavalieri e amazzoni targati Salente
conquistano i Giochi di Rio de Janeiro
Tra Paralimpiadi e Olimpiadi arrivano quattro ori, un argento e due bronzi
• CASARANO. Quattro ori,
un argento e due bronzi. È questo il «medagliere» della De Niro Boot Co alle Olimpiadi e alle
Paraolimpiadi di Rio.
L'azienda casaranese, che
realizza stivali per equitazione
di alta fascia, diretta da Filippo
Donadeo e dalla moglie Irene
Sindaco, ha conquistato la vetta del mondo non solo in ambito
commerciale, ma anche in campo sportivo.
Incetta di ori alle Paralimpiadi per la 26enne Natasha
Baker. Per lei tre ori, nel dressage individuale, nel dressage a
squadre e nel freestyle grado
due. L'atleta della Gran Bretagna aveva già conquistato un
oro alle Paralimpiadi di Londra.
La 42enne belga Michèle
George, anche lei già campionessa a Londra 2012, si è messa
al collo la medaglia più preziosa nel freestyle individuale grado quattro. Per lei anche un argento nel campionato individuale.
Prezioso anche il bottino registrato alle Olimpiadi.
Due dei quattro membri della
PUNTA DI DIAMANTE
La britannica Baker
per tre volte sul gradino
più alto del podio
rappresentativa a stelle e strisce, giunta terza nel dressage a
squadre, indossavano stivali De
Niro. Si tratta della 29enne
Laura Graves, che peraltro si è
classificata quarta a livello individuale, mancando il podio
per un soffio, e della 28enne Kasey Perry-Glass.
La nazionale statunitense ha
colto un ottimo bronzo, giungendo immediatamente alle
spalle delle quotatissime Germania e Gran Bretagna.
GRANDI
PROVE
Michèle
George
trionfante
e mentre
indossa
gli stivali
della De Niro
Stivali marchiati De Niro anche per la 30enne italiana Valentina Truppa, per il 38enne
iberico Albert Farras Hermoso e il 35enne francese Pier Volla, che a Rio hanno rappresentato i propri Paesi di provenienza rispettivamente nel dressage
individuale, nell'eventing individuale e nel dressage a squadre e individuale.
Per tutti loro stivali rigorosamente made in Salente.
Davvero niente male per
l'azienda nata quasi per scommessa dalla passione di Filippo
Donadeo per la disciplina equestre del reining.
[a.n.]
; ^ Cessa il perìcolo, via i divieti dalla scogliera
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 17
La fabbrica che uccide la meningite
«Per sconfiggerla basta un vaccino»
Dalla Gsk di Siena si esporta in tutto il mondo Vantidoto al batteri
di PAOLA TOMASSONI
BASTA un granello di polvere
per mandare in tilt la fotocamera
dell'iPhone. Un nodo esistenziale:
come cose piccolissime come un
granello di polvere - virus, batteri,
funghi - possono essere in grado di
produrre effetti devastanti? Alla
base della meningite c'è un batterio, dalla foima di un chicco di caffè: un chicco di caffè presente nelle cavità del naso e della faringe di
una persona su dieci, senza dare fastidio. Un chicco di caffè che in 24
ore può spegnere per sempre un
sorriso. La meningite è una malattia letale: ogni 8 minuti nel mondo
muore una persona per infezione
da meningococco, quel batterio
passato dalla gola alle meningi,
con cui il portatore sano diviene
inalato. In Toscana nel 2015 sono
stati 38 i casi, 31 nel 2016,12 i morti complessivi. E da una ricerca Ipsos dell'anno scorso è risultato che
il 30% dei mille genitori intervistati non ha idea di quanto la malattia
sia subdola e veloce nella sua letalità. Questo il quadro del convegno
«Meningite, parliamone prima»
nella sede senese di Gsk Italia, in
via Fiorentina, nel centro ricerche
dove nascono i vaccini antimeningococco usati in tutto il mondo.
GLI EPISODI di infezione verificatisi in Toscana ma anche in altre
Regioni non rappresentano un
evento inatteso o anomalo e non
configurano una particolare situazione di emergenza se affrontati in
modo corretto. Sono due gli stranienti principali per difenderci: la
vaccinazione e una colletta diagno-
si della malattia. Dunque prevenzione. «La vaccinazione è l'unico
strumento per prevenire la meningite da meningococco. E batterio è
presente nella gola del 10% circa
delle persone senza dare alcun segno: solo in alcuni provoca la malattia - spiega Pier Luigi Lopalco.
ordinario di Igiene e Medicina preventiva all'Università di Pisa -.
Con il vaccino non solo proteggiamo il singolo, ma riduciamo il numero di quei Tanta smini' (portatori dell'infezione ignari della loro
condizione) presenti tra noi che
senza saperlo trasmettono la malattia. Con la vaccinazione per la meningite meningococcica otteniamo anche l'immunità di gregge: il
contagio non si diffonde perché gli
immuni bloccano il passaggio. Cosa accadrebbe in Italia senza vaccina/ioni? Avremmo 6-1 Ornila casi
di poliomelite l'anno, 600 casi di tetano e 35mila di difterite. Che su
una popolazione come quella di
Siena si tradurrebbero in media
all'anno in 7 casi di poliomelite, 1
di tetano e 40 di difterite. La meningite oggi viaggia in Italia con
circa 300 casi l'anno. Allora la protezione di massa è fondamentale
come azione di sanità pubblica:
blocchiamo la catena del contagio.
Li Inghilterra hanno vaccinato
contro il meningococco C fino ai
18 anni e da quest'anno il vaccino
è obbligatorio per tutti i neo-nati: i
riscontri dicono che la diffusione è
stata bloccata e le manifesta/ioni
dimezzate».
COINVOLGENTE la testimo
nianza di Chiara Azzari, responsabile Centro Immunologia pediatrica del Me ver di Firenze: «La me-
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
ningite in Italia è sottostimata. E'
il caso di quel ragazzo 1 Senne, pugliese, che una sera di sente male,
in breve tempo va in coma e muore. Eppure gli esami colturali classici non davano niente. Leucemia
fulminante acuta, sepsi? Di lì a poco anche il fratello Henne si sente
male: eppure la leucemia non è
contagiosa. Si scoprirà poi che il
maggiore era morto di meningococco C. Gli esami tradizionali
non sono appropriati: i test colturafi vanno sostituiti con esami molecolari. Due terzi dei casi di meningite senza test Prc non sono diagnosticati. In Toscana abbiamo registrato più casi di meningite nel
2015-2016, ma solo perché qui abbiamo diagnosticato il meningococco».
L'EPIDEMIA
In Toscana nel 2015
sono stati 38 i casi,
31 nel 2016,12 i morti
INVISIBILE
Il batterio è nella gola
del 10% delle persone
senza dare alcun segno
Trafila
infinita
Ci vogliono ben 12 anni
per passare dalla
scoperta del vaccino
al prodotto in commercio
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DECISO
Il professor
Rino Rappuoli
chief scientist
di Gsk
Vaccines
L'industria dei
vacccini ha il
suo cuore a
Siena in via
Fiorentina e lo
stabilimento a
Rosia. Nella
foto in basso
al c e n t r o , la
campionessa
Bebé Vio
testimonial di
una campagna
c o n t r o la
meningite
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 19
"Viaparario"
Lunghi racconta
le sue Olimpiadi
Pararowing. Il cussino e l'avventura a Rio
Un libro con ricavato usato per il canottaggio
"Viaparario 2016" è il libro
scritto dal canottiere cussino
Luca Lunghi il cui ricavato della vendita sarà utilizzato per
l'acquisto di attrezzature per il
canottaggio Pararowing. Si
parla dell'esperienza di un uomo, prima che di un atleta, che
non si è mai arreso e ha raggiunto i vertici internazionali.
«Alle paralimpiadi di Rio partivamo con grandi aspettative dice il ferrarese Lunghi -, ma
alla fine siamo arrivati solamente decimi nella classifica
finale. Ma il modo con cui abbiamo affrontato l'Olimpiade,
le gare e gli avversari valgono
come una vittoria e questo tutti hanno avuto modo di constatarlo. Io ho gareggiato sul
4+LTAmix, che ha quattro vogatori (due maschi e due femmine; ndr) più un timoniere».
L'anno scorso, ai mondiali
di Aiguibelette in Francia, gli
azzurri erano arrivati quarti
qualificando la barca per Rio.
«Si trattava quindi di lavorare
insieme in inverno per poter
affinarci e puntare ad una medaglia. Ahimè a giugno abbiamo perso e dovuto sostituire le
due ragazze per motivi fisici e
medici. Sono state inserite due
atlete che avevano gareggiato
ai mondiali Pararowing 2014
che, seppur mentalmente molto forti e pronte, non avevano
la preparazione invernale come le altre».
«Una barca da canottaggio
si costruisce con ore ed ore di
allenamento - aggiunge Lunghi -, soprattutto per affrontare una Olimpiade. Pur bruciando le tappe tre mesi si sono dimostrati comunque insufficienti per accedere alla finale
A: il campo ha espresso il suo
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
verdetto. Ma se vogliamo considerare la devozione e la tenacia dimostrate durante la preparazione e durante lo svolgimento delle gare è come se fosse stata una vittoria: ci abbiamo creduto fino la fine, sono
sicuro abbiamo dato tutto e
che più di così non si poteva fare. Chi ci ha seguito lo ha capito». Ora è tempo di riposo e
tempo di portare avanti nuovi
progetti, partendo dal libro autobiografico. «Penso già ad attività rivolte a persone differentemente abili da sviluppare all'interno del Cus - afferma
Lunghi -. Penso anche ad attività relative alla nuova sede
nautica che verrà costruita nella darsena di San Paolo e che
sarà dedicata alla pratica del
canottaggio per normodotati
ma soprattutto per pararowers».
Pag. 20
La DinamoLab cerca punti salvezza a Padova
Basket in carrozzina, turno di riposo per il Gsd Porto Torres che si concentra sul nuovo calendario
» SASSARI
Impegno esterno per la DinamoLab di coach Salvatore Cherchi, che alle 19 scenderà in campo sul parquet della Millennium Basket Padova nella terza
giornata del massimo campionato di basket in carrozzina.
Dopo la sconfitta con onore
di sabato scorso, nel derby isolano con il Gsd 4Mori Porto Torres, la Dinamo Lab si prepara al
secondo match lontano dalle
mura amiche. Per i biancoblù
arriva finalmente un match con
una delle dirette sfidanti per la
salvezza: nelle prime due giornate infatti la formazione sassarese ha incontrato due delle tre
pretendenti al titolo ovvero
Cantù e Porto Torres. Gli avversari si presentano al proprio
pubblico dopo la prima vittoria
centrata sabato scorso contro
Bergamo. Bella prova di squadra per i veneti guidati in panchina da Silvana Vettorello, che
hanno chiuso con ben quattro
giocatori in doppia cifra.
Turno di riposo, invece, per 0
Gsd Porto Torres, che in questi
giorni tra un allenamento e
l'altro nella realizzazione del
calendario per il nuovo anno.
Negli scatti del fotografo Max
Turrini, con stampa della Tipografia Gallizzi, i giocatori verranno ritratti in ambiti molto diversi da quello sportivo e dai
campi di gioco. «Nelle foto spiega Turrini - ci sarà una forte
componente umoristica e autoironica, contestualizzate in atmosfere quasi surreali, in cui il
giocatore di turno forza l'inserimento di azioni legate al basket
nel mestiere che interpreta».
La DinamoLab di coach Cherchi gioca in casa della Millennium Padova
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 21
«Grazie Riccardo, ora dritto verso Tokyo»
Pomeriggio speciale in Comune
per festeggiare Riccardo Maino,
il giovane ginnasta bustocco vincitore di tre medaglie (più un terzo
posto assoluto) ai Trisome Games, la manifestazione internazionale dedicata ad atleti con sindrome di Down, svoltasi a Firenze
la scorsa estate. È stata in realtà
una doppia festa per Riccardo che
- oltre ad aver ricevuto dalle mani
del sindaco Emanuele Antonelli
la pergamena con il "Grazie" della
Città di Busto Arsizio - proprio
oggi diventa maggiorenne. Diciottesimo compleanno più ringraziamento ufficiale: un appuntamento speciale celebrato nell'ufficio del sindaco alla presenza
degli assessori Magugliani, Ara-
bini e Tovaglieri.
Accompagnato dalla madre Marinella, Riccardo - dopo aver
spento le candeline sulla torta - ha
scartato il regalo del Comune: la
pergamena con il grazie "per il
grande e costante impegno, l'esemplare spirito di sacrificio con
cui ha conquistato una supertripletta ai Trisome Games 2016.
Vestendo i colori della Pro Patria
Bustese Sportiva, ha portato la città ai vertici mondiali in tre specialità della ginnastica artistica, sempre con il sorriso sulle labbra".
A Firenze, Maino ha conquistato
l'oro alle parallele, l'argento al
cavallo e il bronzo agli anelli, arrivando terzo nella classifica generale assoluta. «Devo ringraziare
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
i miei genitori (papà Piero e mamma Marinella ndr) per la grinta
che mi trasmettono, oltre al mio
allenatore Paolo Pozzi». Riccardo frequenta il liceo artistico Candiani e si allena al palazzetto di via
Ariosto, sede della Pro Patria Bustese. «Ma - aggiunge il sindaco il mio sogno è quello di creare un
palazzetto per la ginnastica là dove sarebbe dovuto sorgere il palaghiaccio di Beata Giuliana». Per
ora è solo un'idea, ma chissà che
tra qualche tempo il giovane campione e i suoi compagni di squadra
non possano allenarsi in una sede
più confortevole. La speranza di
Riccardo è quella di partecipare
alle Paralimpiadi di Tokyo 2020.
Francesco Inguscio
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L'UnipolSai
riapre casa
Santo Stefano
ospite dì lusso
Carrozzine. Dopo il turno di riposo
torna in campo il quintetto di Bergna
«Loro si sono rafforzati molto»
RICCARDO BERTI
r A MTl'l
CANTÙ
Terza di giornata del
campionato di serie Adi pallacanestro in carrozzina e ritorno in
campo per la UnipolSai
Briantea84, reduce dal turno di
riposo di settimana scorsa.
I biancoblù ospiteranno in
casa questa sera alle ore 20.30
il Santo Stefano Banca Marche.
I marchigiani, che avevano invece riposato alla prima giornata,
hanno esordito al secondo turno
sul campo del Santa Lucia Roma, ottenendo una convincente
vittoria per 49-70.
Porto Torres e Giulianova a 4
Le due formazioni si trovano
dunque appaiate a quota due
punti in classifica, insieme a Varese e Padova. Guidano con
quattro punti invece:Porto Tor-
res e Giulianova.
«Santo Stefano si è rafforzata
molto rispetto alla scorsa stagione - le prime parole dell'allenatore canturino Marco Bergna
-. Con l'arrivo di Sofyane Mehiaou, delle due giocatrici inglesi
Judith Hamer e Louise Sugden
e il ritorno di Dimitri Tanghe, il
livello dell'organico si è alzato
notevolmente. Non mancano le
giovani promesse italiane, nomi
come Sabri Bedzeti, ottimo lungo emergente della nazionale
giovanile, e Andrea Giaretti».
«Un basket veloce»
Unasquadra dunque da temere,
quella marchigiana. «Giocano
unbasket veloce e sanno schierare una difesa aggressiva, capace di mettere pressione - rilancia Bergna -. Noi arriviamo da
una vittoria casalinga contro
Sassari edauna giornata di ripo-
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
so. Può averci fatto bene, ci ha
permesso di affinare diversi
meccanismi di gioco, ma può
anche aver spezzato il ritmo
partita. Dobbiamo scendere in
campo con la determinazione di
fare bene, senza sottovalutare
l'avversario. Contro Sassari abbiamo faticato un po' a entrare
in partita, nonbisogna commettere l'errore di pensare ci siano
partite facili».
Il programma della terza
giornata: DECO Group Amicacci Giulianova - Santa Lucia Roma, ore 18; Padova Millennium
Basket - Dinamo Lab Banco di
Sardegna Sassari, ore 19; UnipolSai Briantea84 Cantù - Santo Stefano Banca Marche, ore
20.30; Cimberio Hs Varese Special Bergamo Sport Montello, ore 17. Riposa: Gsd Porto Tor-
Pag. 23
lan Sagar, uno dei punti di forza dell'UnipolSai Briantea84
I Due formazioni
a pari punti
Anche i marchigiani
hanno battuto
Santa Lucia Roma
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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HS CIMBERIO Si gioca oggi alle 17 in casa
Battere il Montebello
per avviare la risalita
M Terzo impegno di campionato per la
Cimberio HS Varese, che torna a giocare
in casa dopo la sconfitta esterna a Giulianova. Avversaria di giornata, oggi alle
17 alla palestra del Campus dell'Insubria
di via Monte Generoso, è il Montello Bergamo, squadra già sconfitta in pre-campionato e per ora a zero punti in classifiTerza sfida
di stagione per
ca. Una possibilità ghiotta per salire di
l'HS Cimberio
un ulteriore scalino in classifica e prepararsi al meglio alla trasferta di Sassari e al derby con la favoritissima Cantù. Il programma: Cimberio HS Varese-Montello Bergamo (ore 17); Amicacci Giulianova-Santa Lucia Roma (ore 18); Millennium Padova-Banco Sardegna Sassari (ore 19);
Briantea 84 Cantù-Banca Marche Santo Stefano
(ore 20.30). Riposa GSD Porto Torres. • A. Cor.
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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Busto si inchina
a re Riccari i
E lui ottiene
il palaginnastica
IL PREMIO Maino ha trionfato ai Trisome Game. E Antonelli gli promette il palazzetto
di Andrea Aliverti
BUSTO ARSIZIO
n II campioncino della ginnastica artistica con un cromosoma in
più: Riccardo Maino ha trionfato
ai Trisome Games, le "Olimpiadi"
degli atleti Down, e ora spera di
poter gareggiare alle Paralimpiadi di Tokyo 2020. «Un esempio per
tutti e un orgoglio per Busto» con
queste parole il sindaco Emanuele
Antonelli ieri gli ha consegnato il
"grazie" ufficiale della Città.
A17 anni ha conquistato quattro medaglie ai Trisome Games di
Firenze, le "Olimpiadi" degli atleti
affetti da sindrome di Down: un
oro alle parallele, un argento al cavallo, un bronzo agli anelli e un altro bronzo nella classifica generale. Oggi Riccardo Maino entra nella maggiore età, compiendo 18 anni e l'amministrazione comunale
ha voluto festeggiarlo con una
torta, ma soprattutto con la pergamena del "grazie" ufficiale della
città di Busto Arsizio che non gli
era stato consegnato in occasione
della Giornata del Ringraziamento. «Per il grande e costante impe-
gno, l'esemplare spirito di sacrificio con cui ha conquistato una supertripletta ai Trisome Games
2016 - le motivazioni del riconoscimento - vestendo la maglia della Pro Patria Bustese Sportiva, ha
portato la città ai vertici mondiali
in tre specialità della ginnastica
artistica, sempre con il sorriso
;ulle labbra».
Un riconoscimento, aggiunge
1 sindaco Emanuele Antonelli,
:he ha accolto Riccardo Maino a
5
alazzo Gilardoni insieme alle tre
issessore Miriam Arabini, Paola
i/lagugliani e Isabella Tovaglieri, «a
in ragazzo che è un grande esem)io per tutti e un orgoglio per la
ìostra città. Ha raggiunto dei risultati eccezionali, frutto di alleìamenti pazzeschi e di un'increlibile forza di volontà». Perché
Riccardo si allena tre volte alla
;ettimana, con la Pro Patria Ginìastica, e studia al quarto anno
lei liceo artistico Candiani, con
ndirizzo grafico, visto che l'altra
;ua passione è quella per l'arte e
)er il disegno. «Il primo podio era
o scoglio che volevo superare, ci
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
;ono riuscito e sono contento - coli Riccardo racconta la sua espeienza ai Giochi - merito del mio
dlenatore Paolo Pozzi che mi ha
;empre spronato e dei miei geniori che mi hanno dato la grinta
)er affrontare le difficoltà».
Papà Piero e mamma Marinela, che lo ha accompagnato dal
;indaco: «Siamo molto orgogliosi
lei nostro Riccardo. È stata una
esperienza straordinaria e una
;rande emozione». Ora la speranla è che gli atleti Down siano auorizzati a partecipare alle Paraimpiadi, per poter puntare a Tocyo 2020. Riccardo è un portacoori della Pro Patria Bustese Sporiva Ginnastica, ed è per questo
che Antonelli si è sentito di fargli
una promessa impegnativa: «Faremo il Palaginnastica, ve lo meritate». L'ipotesi più quotata è la riconversione del progetto del palaghiaccio, a rischio per le fidejussioninonvalide:«Senonsifapiùil
palaghiaccio a Beata Giuliana - afferma il sindaco - faremo lì il palazzetto per la ginnastica». •
Pag. 26
Riccardo Maino prova la fascia e la poltrona del sindaco Antonelli Varese Press
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 27
BEBÉ
I SCHERMA
M u w m i r - t FIORETTO
H t i m . l r M SCHERMA MOGLIANO
1
Vincitrice della medaglia d'oro e
di bronzo alle Paralimpiadi di Rio 2016
UNA STORIA DI DOLORE E RISCATTO
DESCRIVERE UN SOGNO
Beatrice Maria Vio, per tutti Bebé, è nata a
il 4 marzo 1997. Dall'età di cinque
anni pratica la s c k e i m a e s'impegna nello
SCo"M.ti.sTncr. Oggi è diciannovenne e vive
una dura realtà: nel 2008, infatti, è colpita
da u n a meningite fulminante che le causa
un'estesa infezione. I medici, purtroppo, sono
costretti ad amputare avambracci e gambe.
«Ancora non ci posso credere - scrive
Bebé, sul suo profilo Facebook - .
PERDERE E TROVARE
Il 14 settembre è stato
Le urla a fine gara sono
state lo sfogo di tutti questi anni. Il grande
sogno è diventato un obiettivo raggiunto,
ho ufficialmenLe messo la "V" nella lista dei
miei desideri. Questa medaglia per me vale
tanto, tantissimo, anzi tantissimissimo!».
È la fine di una vita precedente e l'inizio di una
nuova esistenza che poggia su altre gambe:
L'INSEGNAMENTO DI BEBÉ
Deopo tre mesi e mezzo d'ospedale, Bebé torna a
scuola, intraprende il percorso di riabilitazione
e diventa u n a c a T i l p i o m e s s a di scherma
paralimpica: due ori ai Campionati Europei
2014, un oro ai Mondiali 2015 e, infine, l'oro
alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016,
dove centra anche un bronzo a squadre.
Bebé, oltre che un simbolo, è uno dei personaggi
più amati del cartone
La sua storia, peraltro, non sminuisce i nostri
pFcrfelewii di tutti i giorni. Bebé non ci dice
che i nostri guai sono sciocchi rispetto ai suoi,
ma ci suggerisce, semmai, come affrontarli. Lei,
dopotutto, non potendo più camminare sulle
proprie gambe... ha imparato a volare.
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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r'if
sindaco di Busto Arsizw An
ha premiato in Comune Ricco
ginnasta con la sindrome di Down
conquistato dal talento dell'oro olimpico
di ROSELLA FORMENTI
- BUSTO ARSIZIO-
C È UN BAMBINO davanti alla
tv. Ha otto anni, sta guardando
immagini che lo incantano più di
qualsiasi cartone animato, gli occhi sono sgranati, attenti. A conquistare la sua attenzione è il «signore degli anelli», il campione
olimpico Jury Chechi. Il bambino è Riccardo Maino: senza saperlo Chechi ha aperto la strada a un
futuro campione. Già, perché da
quel giorno quando Riccardo le
vide alla tv sono trascorsi dieci anni e nel frattempo il giovane bustocco è diventato un campione,
vincendo titoli mondiali ma soprattutto polverizzando ogni pregiudizio nei confronti della sindrome di Down. Riccardo Maino,
che oggi compie 18 anni, ha conquistato un oro alle parallele, un
argento al cavallo e un bronze
agli anelli e il terzo posto assolute
nella classifica generale ai Triso-
me Games che si sono svolti a Firenze, nei quali si sono sfidati 800
atleti disabili provenienti da cinque continenti. Ieri dal sindaco
Emanuele Antonelli ha ricevuto
una pergamena, il ringraziamento ufficiale della città a un giovane «che è un grande esempio per
tutti noi - ha detto il primo cittadino - Sono orgoglioso di questi
giovani che raggiungono grandi
risultati con l'impegno, il sacrificio, la fòrza di volontà».
POI IL BRINDISI e il taglio della torta, festeggiato dal sindaco e
dagli assessori Miriam Arabini
(Servizi sociali), Isabella Tovaglieri (Urbanistica) e Paola Magugliani (Cultura). Emozionato e sorridente Riccardo ha raccontato la
gioia provata la prima volta che è
salito sul podio. «Una gioia immensa - ha ricordato - e in quel
momento ho sentito che dovevo
ringraziare i miei genitori per la
grinta che mi avevano trasmesso
e gli allenatori che avevano credu-
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to in me». Riccardo gareggia per
la Pro Patria Bustese Sportiva. La
ginnastica e l'Inter sono le sue passioni. Studente al quarto anno del
liceo artistico Gandiani (indirizzo
grafico) dedica una buona parte
del tempo libero dalla scuola agli
allenamenti. Sono nove ore alla
settimana. «Non sono un sacrificio - dice sorridendo - mi piace
troppo». Il resto agli amici, tanti,
con i quali oggi festeggerà i suoi
18 anni. Il giovane campione sottovoce rivela però di avere un desiderio: «Ammiro Jury Chechi, lo
rivedo spesso nei filmati, come
lui nessuno. Mi piacerebbe conoscerlo». E chissà che non ci scappi
qualche volteggio, insieme il Signore degli Anelli di Atlanta e il
giovane campione bustocco, che
rimase incantato da bambino davanti alle sue evoluzioni. Un giovane campione che la sua gara più
bella l'ha vinta dimostrando che
non ci sono difficoltà che non si
possono superare e pregiudizi che
non si possono abbattere.
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COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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IL FENOMENO LO SPORT PARALIMPICO È MOLTO DIFFUSO IN PROVINCIA
La stella Morlacchi e gli altri campioni
Punte di un movimento in forte crescita
IL VARESOTTO vanta un florido movimento nello sport per disabili, con punte di eccellenza assoluta. Il primo nome che viene in mente è quello del
nuotatore luinese Federico Morlacchi, vincitore di
quattro medaglie di cui una d'oro alle recenti Paralimpiadi di Rio, dopo che aveva già assaggiato le
emozioni del podio a Londra 2012. Indimenticabile
il suo titolo olimpico nei 200 misti categoria S9, con
tanto di record italiano, conquistato il 12 settembre
scorso nella piscina dell'Estadio Aquatico Olimpico.
A fare compagnia alla stella del lago Maggiore, ai giochi paralimpici brasiliani c'erano altri sei atleti della
provincia. A fare la parte del leone il nuoto, con ben
quattro atleti (oltre a Morlacchi naturalmente): la
22enne malnatese Arianna Talamona, il 23enne nativo del Milanese ma tesserato per la PolHa Varese Fa-
brizio Sottile, la bustocca Martina Rabbolini e la
monzese ma anche lei portacolori della PolHa Alessia Berrà. La pattuglia varesotta in terra carioca era
completata da Matteo Bonacina e Gianpaolo Cancelli degli Arcieri Castiglione Olona.
ECCELLENZE assolute, punte di un movimento
molto attivo su tutto il territorio provinciale. Alla
crescita di questo settore dello sport varesino ha contribuito anche Bebé Vio, la supercampionessa di
scherma portata da Renzi alla cena con Obama alla
Casa Bianca. Bebé è di Venezia ma è fortemente legata a Varese, dove viene spesso e volentieri per partecipare a serate e incontri promossi dalle numerose associazioni del territorio che contribuiscono alla promozione e diffusione dello sport paralimpico.
R.V.
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CASTIGLIONE D/S. Nell'occasione inaugurata la palestra dedicata a Franco Caglio
LA COMUNITÀ IN FESTA PER GIANCARLO MASINI
MEDAGLIA DI BRONZO ALLE PARALIMPIADI
G
iancarlo Masini, 36enne
castiglionese, ha vinto una
medaglia di bronzo alle paralimpiadi di Rio.
Masini non è nuovo ai successi ciclistici: la sua carriera, infatti, costellata di
molti risultati eccellenti, ma la medaglia olimpica arriva in momento particolare, quando almeno, sulla carta, non c'erano possibilità.
Tre anni fa ero in ospedale, in rianimazione,
con una vertebra rotta. Ora sono qui e tocco
il podio. Cos'è il ciclismo? La mia libertà,
quando sono in bicicletta la mia disabilit sparisce. Posso guardare il mondo dall'alto. Sono
un'altra persona. Questa medaglia la dedico
a me stesso perché ho fatto tanto tanto lavoro e questa la prima soddisfazione della mia
vita".
Il comune di Castiglione delle Stiviere ha or-
ganizzato una festa per celebrare, sabato 22
ottobre scorso, la sua vittoria.
La cerimonia stata anche 1 occasione per tagliare il nastro della nuova palestra dedicata a
Franco Caglio, padre del basket castiglionese.
Masini ha raccontato la sua avventura olimpica e, al termine della conferenza, ha dialogato
con i bambini del mini-basket. "È un grande
onore poter celebrare un vero campione - ha
ricordato il sindaco Alessandro Novellini - il
suo esempio deve servire a tutti, non solo ai
più piccoli, perché questa è una storia di sport,
di lavoro e di sacrifìcio, valori importanti che
lo sport deve veicolare anche grazie ad avventure come quelle di Masini".
"Sono emozionato - ha dichiarato Masini - e
spero che la mia storia e la mia avventura possano servire da stimolo anche per combattere
molti pregiudizi che in molti abbiamo sulla
disabilità".
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venerdì 4 novembre 2016
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https://www.superabile.it/cs/superabile/motociclismo-nasce-la-fimpar-la-federazione-italiana-motocic.html
Motociclismo: nasce la FIMPAR, la Federazione Italiana
Motociclismo Paralimpico.
Luca Pancalli, presidente del CIP: "Da oggi il grande pianeta dello sport paralimpico ha una
opportunità in più". Emiliano Malagoli, Presidente della Di.Di.: "Dare la possibilità a quelle
centinaia di disabili appassionati delle due ruote e garantire l'uguaglianza dei diritti per tutti"
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ROMA - "È con grande piacere che saluto la nascita della Federazione Italiana Motociclismo Paralimpico:
da oggi il grande pianeta dello sport paralimpico ha una opportunità in più".
Con queste parole Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, ha accolto la costituzione
della FIMPAR, la Federazione Italiana Motociclismo Paralimpico.
L'annuncio di questa grande novità del 2016 è stato dato mercoledì 18 novembre a Milano, in occasione
della settantatreesima edizione dell'EICMA, la era internazionale dedicata agli appassionati delle due
ruote.
La FIMPAR nasce da un'idea della Di.Di. (Diversamente Disabili), associazione fondata nel 2013 da Emiliano
Malagoli e Matteo Baraldi, due grandi appassionati di moto che, nonostante siano stati vittime di gravi
incidenti motociclistici, non hanno rinunciato alla voglia di tornare in sella. Malagoli, nel luglio del 2011, ha
subito l'amputazione della gamba destra a seguito di un incidente nel lucchese. Matteo Baraldi, nel
settembre del 1999, ha perso il braccio destro dopo un grave incidente nei pressi di Pozzolengo.
"Dopo l'incidente ho utilizzato dolore, rabbia e dispiacere come benzina da mettere in un motore - ha
dichiarato Matteo Baraldi - e così mi sono detto che l'incidente mi aveva portato via tanto ma la vita no,
quella non gliela lasciavo".
"Ho deciso di continuare a inseguire i miei sogni, i miei desideri e tutto quello che facevo prima - ha
spiegato Baraldi - arrivo dove arrivo ma ci provo".
"Dopo l'incidente e dopo la notizia dell'amputazione ho chiesto al dottore se fosse stato possibile tornare
in sella a una moto - ha ricordato Emiliano Malagoli - mi ha risposto che oggi tutto è possibile e io ne sono
la testimonianza".
"Uno degli obiettivi che ci siamo preposti è stato fondare una scuola per ragazzi portatori di protesi - hanno
aggiunto Baraldi e Malagoli - dare un'opportunità alle persone che, come noi, hanno subito un incidente
grave, di provare a ritornare in sella in un contesto sicuro e protetto".
Nel corso dell'evento sono stati presentati i progetti relativi al 2016, come l'avvio di nuovi corsi di guida in
collaborazione con il circuito Tazio Nuvolari di Cervesina (PV). Tre gli appuntamenti che daranno ai ragazzi
disabili la possibilità di usufruire delle moto adattate della Scuola per imparare le tecniche di base o
migliorare le proprie prestazioni in pista. Tra gli istruttori ci sarà Nicola Dutto, pilota paraplegico
professionista che quest'anno ha conquistato il quarto posto assoluto alla Coppa del mondo Baja. Dutto
avrà il compito di curare i ragazzi paraplegici che abbiamo intenzione di risalire in sella a una moto.
Ai corsi si aggiunge un'altra grande novità: Never Give Up è un format televisivo ideato e condotto dalla
cantante ed atleta paralimpica Annalisa Minetti e da Chiara Valentini, segretario della Di.Di. ed ex
campionessa di motociclismo, studiato per offrire informazioni, idee e soluzioni a chi ha una disabilità e
vuole tornare a guidare in moto per semplice passione o per facilitare i propri spostamenti.
"Con la nascita della FIMPAR si spostano sempre più avanti i limiti e le frontiere oggi inesplorate di ciò che
un ragazzo o una ragazza disabile possono fare nella dimensione sportiva - ha osservato Luca Pancalli l'importante è che ciò avvenga in assoluta sicurezza ed è ciò su cui lavoreremo in concerto con la neo
Federazione e con la Federazione Motociclistica Italiana".
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"La volontà della FIMPAR è quella di dare una possibilità a quelle centinaia di disabili appassionati delle due
ruote e garantire l'uguaglianza dei diritti per tutti
ricordato Malagoli - per questo il nostro obiettivo è
CIP- ha
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quello di vederci riconosciuti dal CIP".
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campionessa di motociclismo, studiato per offrire informazioni, idee e soluzioni a chi ha una disabilità e
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vuole tornare a guidare in moto per semplice passione o per facilitare i propri spostamenti.
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"Con la nascita della FIMPAR si spostano sempre più avanti i limiti e le frontiere oggi inesplorate di ciò che
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un ragazzo o una ragazza disabile possono fare nella dimensione sportiva - ha osservato Luca Pancalli l'importante è che ciò avvenga in assoluta sicurezza ed è ciò su cui lavoreremo in concerto con la neo
Federazione e con la Federazione Motociclistica Italiana".
"La volontà della FIMPAR è quella di dare una possibilità a quelle centinaia di disabili appassionati delle due
ruote e garantire l'uguaglianza dei diritti per tutti - ha ricordato Malagoli - per questo il nostro obiettivo è
quello di vederci riconosciuti dal CIP".
"Siamo certi della volontà delle istituzioni di lavorare congiuntamente a noi - ha aggiunto il Presidente della
Di.Di. - per arrivare a colmare un vuoto giuridico che riguarda il binomio disabili/due ruote". (a cura del Cip)
(19 novembre 2015)
di d.marsicano
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Le Paralimpiadi di ieri e di oggi: "Il nostro movimento è
una grande famiglia"
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ROMA - Da Ostia a Rio 2016: la straordinaria storia del movimento paralimpico italiano. A pochi giorni dalla
quindicesima edizione delle Paralimpiadi di Rio (7-18 settembre), questa mattina a Roma il Comitato
Italiano Paralimpico (Cip), insieme a Inail e Fondazione Italiana Paralimpica, ha presentato nella sede
centrale dell'Inail di Piazzale Pastore, il progetto "Memoria paralimpica - Nascita e sviluppo dello sport per
disabili in Italia".
Un lm-documentario intitolato "E poi vincemmo l'oro" (56'), un archivio-web (www.memoriaparalimpica.it)
e una mostra fotogra ca in dodici pannelli per ripercorrere la storia del movimento paralimpico italiano
dagli albori ai giorni nostri.
Il docu- lm - che sarà trasmesso domenica 4 settembre su Rai 2 alle ore 16,45 - racconta la storia del
movimento paralimpico partendo dall'esperienza del professor Antonio Maglio, direttore del Centro
Paraplegici Inail di Ostia, che nel 1960 fu il padre dei primi Giochi Paralimpici. Con le parole e i ricordi di
atleti di allora e di atleti di oggi si sviluppa una carrellata di protagonisti, che raccontano le loro storie
personali e quella di un movimento che ha fatto grandi passi e ha accompagnato la rivoluzione culturale
che il nostro paese ha vissuto negli ultimi decenni in tema di rispetto e dignità delle persone con disabilità.
"La pagina che il professor Maglio aprì da pioniere - ha affermato nel corso della presentazione il direttore
generale Inail, Giuseppe Lucibello - per noi deve essere da stimolo per proseguire: l'Inail è chiamato ad
essere uno strumento di politica attiva per la salute e la tutela dei lavoratori".
"Questo lm - ha affermato Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico - racconta la più
grande trasformazione dello sport italiano: eravamo un piccolo ghetto, una ‘riserva degli indiani' nel grande
microcosmo del Coni. Oggi siamo ente di diritto pubblico, abbiamo cioè elevato a interesse del Paese e
della comunità qualcosa che prima era con nato a noi atleti paralimpici". "Ma il docu- lm - ha aggiunto
Pancalli - è importante non solo perché racconta quello che è successo, ma perché racconta perché noi
siamo forti. Vi si racconta la forza del nostro movimento, che non è nei risultati che abbiamo ottenuto.
Esso racconta quel legame che ci unisce a tutti quanti: ci abbiamo messo un pezzo di cuore, che ci
contraddistingue. La nostra è una famiglia: il comitato paralimpico è una famiglia e ciò che lega tutta la
famiglia è la sofferenza attraverso cui ciascuno di noi è passato". "E non abbiamo mai dimenticato, come
atleti, che quello che stavamo facendo e quello che facciamo tuttora non è solo per noi, ma era ed è anche
per coloro che sono in ospedale, per quanti hanno appena avuto un incidente, perché come era successo a
noi anche loro potessero trovare forza e nuovo slancio".
"Quando ci siamo imbattuti in questa storia- ha detto Carla Chiaramoni, direttore dell'agenzia Redattore
Sociale, che ha curato il progetto - abbiamo capito che era una storia da raccontare. Un messaggio forte
da passare alle nuove generazioni: la passione e la forza con cui si racconta il proprio cammino. Abbiamo
raccontato questa storia con gli strumenti di Redattore Sociale, perché crediamo che in questi ambiti il
linguaggio e la comunicazione siano importanti per cambiare il pensiero e l'approccio alla disabilità nella
quotidianità".
Il progetto, realizzato da Redattore Sociale in collaborazione con Zoofactory lm production e Kapusons
web agency, ricostruisce attraverso 25 interviste e oltre 900 foto d'epoca un pezzo della storia della
riabilitazione, dello sport per disabili e dell'intero Paese. Si parte da Ostia, alle porte di Roma, dove ancora
oggi vive un piccolo nucleo dei primi atleti paralimpici italiani, oggi 70-80enni. Approdati giovanissimi al
Centro Paraplegici dell'Inail diretto dal dottor Antonio Maglio, hanno rimesso in moto le proprie vite
attraverso lo sport, divenendo i pionieri di quella grande avventura che, nei decenni successivi, sarebbe
sbocciata nel movimento paralimpico. Un testimone oggi raccolto dal Comitato Italiano Paralimpico che,
attraverso le sue Federazioni e i numerosi Comitati territoriali, promuove la pratica dell'attività sportiva tra
le persone con disabilità. Sito, lm e mostra legano così i campioni di ieri a quelli di oggi, da Aroldo
Ruschioni ad Alessandro Zanardi, da Roberto Marson a Beatrice Vio, da Vittorio Loi a Martina Caironi e
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Assunta Legnante.
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"Lo sport è un salva-vita che richiede tutte le attenzioni possibili, anche in termini economici: lancio questo
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oggi vive un piccolo nucleo dei primi atleti paralimpici italiani, oggi 70-80enni. Approdati giovanissimi al
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Centro Paraplegici dell'Inail diretto dal dottor Antonio Maglio, hanno rimesso in moto le proprie vite
venerdì 4 novembre 2016
attraverso lo sport, divenendo i pionieri di quella grande avventura che, nei decenni successivi, sarebbe
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sbocciata nel movimento paralimpico. Un testimone oggi raccolto dal Comitato Italiano Paralimpico che,
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le persone con disabilità. Sito, lm e mostra legano così i campioni di ieri a quelli di oggi, da Aroldo
Ruschioni ad Alessandro Zanardi, da Roberto Marson a Beatrice Vio, da Vittorio Loi a Martina Caironi e
Assunta Legnante.
"Lo sport è un salva-vita che richiede tutte le attenzioni possibili, anche in termini economici: lancio questo
appello alle istituzioni perché lo raccolgano", ha detto al termine della proiezione del lm la moglie del
dottor Maglio, Stella Calà. "Lo sport è vita e queste storie vanno trasmesse ai giovani. L'Inail con
l'esperienza del Cpo di Ostia non solo ha segnato la storia, ma ha fatto molto di più: ha gettato un sasso
nello stagno di inerzia e di immobilità che c'era attorno a persone ridotte a letto. Tante persone infortunate
che chiedevano aiuto e l'Inail ha raccolto attraverso Maglio ha raccolto questa esigenza e ha segnato la
storia dell'integrazione della persona". "Eravamo ragazzi, è stata una soddisfazione grande - ha ricordato
Aroldo Ruschioni, protagonista della prima Paralimpiade di Roma 1960, tre medaglie per lui - io mi diverto
ancora, la vita è bellissima".
Presente anche Lucia Marson, moglie di Roberto, l'atleta paralimpico più medagliato di tutti i tempi: "Mi ha
fatto piacere che questa famiglia si sia allargata a tanti nuovi atleti e sono contenta che si parli del grande
uomo che è stato Antonio Maglio, che ha fatto tanti sacri ci e ha recuperato tanta gioventù". "Ringrazio a
nome di mio zio, a lui sarebbe piaciuto molto questo lm", ha detto Chiara Loi, nipote di Vittorio, prima
grande campione di scherma e poi allenatore. "Vivere il passato per trasmetterlo a chi ci sarà in futuro è la
cosa più bella che ci sia", ha detto Carlo Di Giusto, ex atleta e oggi allenatore della nazionale di basket in
carrozzina. Hanno assistito alla proiezione, fra gli altri, anche altri "pionieri" di Ostia (Silvana Martino, Maria
Arizzi moglie di Antonio), rappresentanti dello sport paralimpico (come il tenente colonnello Marco
Iannuzzi, del Gruppo sportivo paralimpico difesa, o il presidente dell'Ascip di Ostia Gino Giorgi), e
giornalisti (come Giampiero Spirito, che da decenni segue le vicende per movimento).
Durante la mattinata è arrivato ed è stato letto anche un messaggio inviato dalla Presidente della
Camera, Laura Boldrini: "Questo mio messaggio vi arriva mentre mi trovo in Giappone per l'annuale
Conferenza dei Presidenti delle Camere basse dei Paesi del G7. Ma ci tengo comunque, anche se non
posso essere presente di persona, a manifestarvi il mio grande apprezzamento per il lavoro che oggi viene
presentato. La vicenda del movimento paralimpico italiano che il vostro lm ricostruisce non è soltanto - e
non sarebbe poco - il giusto omaggio a campioni dalle doti umane e atletiche straordinarie, che si sono
guadagnati un posto a pieno titolo nella storia dello sport. È anche il racconto di un successo collettivo del
Paese, che ha saputo individuare nella pratica sportiva una via privilegiata per l'integrazione e l'inserimento
sociale dei disabili e che su questo tema ha lavorato con continuità, ottenendo risultati che vanno oltre il
pur ricco medagliere azzurro". "È - aggiunge la presidente - il nostro Stato sociale, che a partire dagli anni
Sessanta ha saputo accompagnare la crescita economica con lo sviluppo di nuovi servizi alla persona e la
tutela di nuovi diritti. È il modello delle società europee, da anni sottoposto ai colpi di una crisi economica
che le politiche di austerità non riescono a superare. Opere come la vostra sono il miglior incoraggiamento
a non rimettere in discussione questi caratteri fondamentali per i quali l'Europa è punto di riferimento nel
mondo. Vi saluto con un sentitissimo "in bocca al lupo" in vista dei Giochi Paralimpici di Rio".
(1 settembre 2016)
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Vela per tutti: ecco i vincitori del campionato nazionale
Dopo 10 regate si è laureata campionessa nazionale Elena Polo D'Ambrosio, della Lega navale
italiana di Milano, davanti a Mario Gambarini, della Lega navale italiana Mandello del Lario e
Giorgio Piccioni, atleta della Liberi nel Vento di Porto San Giorgio
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PORTO SAN GIORGIO - Grande vela nelle acque davanti al litorale fermano-sangiorgese in occasione
dell'edizione 2016 del Campionato nazionale della classe italiana 2.4mr, valida anche come decima
edizione del Trofeo Sandro Ricci - Trofeo Rotary Fermo, organizzato dal circolo velico A.s.d. Liberi nel
Vento in collaborazione con la Lega Navale di Porto San Giorgio. La manifestazione, che si è svolta nei
giorni scorsi, è sostenuta dal Rotary Club di Fermo, Camera di Commercio di Fermo, Inail Direzione
Regionale Marche.
Dopo 10 regate, disputate con condizioni meteo molto impegnative, si laurea Campionessa Nazionale
Elena Polo D'Ambrosio, della Lega navale italiana di Milano, davanti a Mario Gambarini, della Lega navale
italiana Mandello del Lario e Giorgio Piccioni, atleta di casa, della Liberi nel Vento. A Cristian Tarasco, primo
atleta paralimpico, il Trofeo Sandro Ricci.
Grande ed ottimo lavoro degli uf ciali di regata nella preparazione del campo di regata. Comitato di regata
che aveva come presidente Mario Cucciolla - VIII zona, e componenti: Ermanno S schio - IX Zona, Fabio
Traini - X Zona, Gianluca Francesco Palma - X Zona, Nazzareno Malloni - X Zona, Carlo Iommi - X Zona,
Giampaolo Cognigni - X Zona.
Foto di gruppo dei partecipanti al Campionato Nazionale 2 4mr di Porto San Giorgio
Foto di gruppo dei partecipanti al Campionato Nazionale 2 4mr di Porto San Giorgio
Alle premiazioni sono stati presenti il vice presidente F.I.V. dott. Francesco Ettore, il sindaco di Porto San
Giorgio Nicola Loira, l'architetto Ubaldo Nunzi del comune di Fermo, il presidente del Coni Fermo Vincenzo
Garino, il dottor Fabio Sturani della Regione Marche, la dottoressa Mariangela Antognozzi di Inail Marche e
il notaio Alfonso Rossi del Rotary Club Fermo.
Il 3 Settembre, in collaborazione con Inail direzione regionale Marche e Comitato Paralimpico Marche si è
svolta una giornata di promozione dello sport paralimpico "Giornata dello sport...al mare". In
collaborazione con A.s.d. Santo Stefano Sport, A.s. Anthropos, A.s. ArcoirisAncona, AraSub Civitanova
Marche, Liberi nel Vento, A.s. Buonconvento di Fermo.
Una manifestazione sportiva realizzata grazie alla collaborazione con la Protezione Civile di Porto San
Giorgio, la Croce Azzurra ed il Cisom Ordine di Malta per l'assistenza in mare e alla Pro Loco di Porto San
Giorgio e alla Gelateria Pelacani per l'accoglienza a terra. "L'attività sportiva e sociale della A.s.d. Liberi nel
Vento è realizzata grazie alla vicinanza delle amministrazioni locali e dalle aziende che credono e
sostengono le nalità associative: il mare e le sue emozioni per tutti".
(8 settembre 2016)
di d.marsicano
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Paralimpiadi al via, è Rio 2016: "Ora vedrete la vera
de nizione di abilità"
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ROMA - ia ai Giochi, l'edizione numero 15 delle Paralimpiadi si illumina con Clodoaldo Silva - grande atleta
brasiliano paralimpico - che sotto una pioggia torrenziale accende il braciere e con il presidente brasiliano
Temer che dichiara uf cialmente aperta l'edizione di Rio 2016. Una festa della varietà e delle differenze,
con il presidente del Comitato paralimpico internazionale Philip Craven che sottolinea la capacità dello
sport paralimpico di trasformare città, paesi, continenti.
"Stanotte - dice Craven ricordando l'indipendenza brasiliana celebrata proprio il 7 settembre - questo paese
entra in una nuova alba, piena di colori: i Giochi di Rio porteranno una nuova prospettiva ad ognuno di voi,
dice agli 80 mila spettatori del Maracanà, dimostrando che lo spirito umano non ha limiti". "Attraverso i
prossimi 12 giorni di gara vedrete il senso vero dello sport e la vera de nizione di abilità. Sarete testimoni
di come lo sport sa ispirare un individuo e trasformare città, paesi e continenti. I paralimpici - scandisce il
presidente dell'Ipc - cambieranno il vostro punto di vista dei limiti percepiti. Questi atleti vi sorprenderanno,
vi ispireranno, vi emozioneranno, ma soprattutto vi cambieranno". Atleti che "vedono gli ostacoli come
opportunità" e lanciano al mondo un messaggio di inclusione e di nuove conquiste. "Mostrate al mondo che
non c'è un ‘loro' ma solo un ‘noi', tutti facciamo parte dello stesso mondo".
"Oggi tutti siamo carioca", dice Carlos Arthur Nuzman, presidente del comitato organizzatore. "Rio città
paralimpica è pronta, siamo pronti a costruire la storia. Lo faranno gli atleti, i volontari, gli spettatori.
Celebriamo una grande s da, quella di costruire un mondo nuovo, che sia più giusto, che sia per tutti, che
sia fraterno, dove tutti siano capaci di camminare mano nella mano, di superare gli ostacoli. E' una
missione dif cile, ma noi - dice - siamo il paese delle imprese impossibili, e ci diverte lavorare come un
team. Le persone, anche se sono differenti, hanno lo stesso grande cuore: ognuno ha un cuore, ha il
coraggio di superare gli ostacoli, e la nostra determinazione in questo non verrà mai meno". "Andiamo a
costruire uniti un mondo nuovo, Rio - assicura - è pronta ad accompagnare il mondo paralimpico nella
storia".
Lo show mantiene le promesse della vigilia: sorprende e provoca all'inizio, con il lancio spericolato di un
atleta in carrozzina che vola letteralmente sul campo del Maracanà, e poi celebra la cultura brasiliana
provando a raccontare la normalità di una giornata. Si inizia in una piscina, dove Ivan Dias, il più grande
atleta brasiliano, attraversa l'intero stadio, e si materializza in una spiaggia, quella di Copacabana. Il ballo e
la musica raccontano una spiaggia inclusiva, con le persone in carrozzine che nuotano e attraversano la
spiaggia. La erezza di essere come si è.
L'inno brasiliano non è cantato, ma è suonato da un pianista senza mani, Joao Carlos Martin, fra gli applausi
del pubblico. Il lungo s lare delle delegazioni, aperto dai rifugiati e chiuso dal Brasile padrone di casa, porta
sé Esclusivo
una miriade
di pezzi di puzzle che via via vengono posati sul terreno verde del Maracanà: sono volti
Ritaglio Stampacon
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del destinatario
di atleti, e disegnano tutti insieme un enorme cuore che batte, che non conosce limiti, che batte batte forte.
Battiti di vita.
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atleta brasiliano, attraversa l'intero stadio, e si materializza in una spiaggia, quella di Copacabana. Il ballo e
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la musica raccontano una spiaggia inclusiva, con le persone in carrozzine che nuotano e attraversano la
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spiaggia. La erezza di essere come si è.
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del pubblico. Il lungo s lare delle delegazioni, aperto dai rifugiati e chiuso dal Brasile padrone di casa, porta
con sé una miriade di pezzi di puzzle che via via vengono posati sul terreno verde del Maracanà: sono volti
di atleti, e disegnano tutti insieme un enorme cuore che batte, che non conosce limiti, che batte batte forte.
Battiti di vita.
Gli azzurri avevano fatto il loro ingresso allo stadio a metà s lata, con il sorriso di Martina Caironi che porta
la bandiera e la sventola felice, e dietro di lei tutti gli atleti azzurri, e anche il presidente del Cip Luca
Pancalli, che si regala un'emozione che gli mancava da tempo tornando un po' giovane, come quando alle
cerimonie di apertura s lava da atleta (e anche da portabandiera, a Barcellona '92).
Prima la ruota, poi il bastone bianco, sono due simboli quotidiani della vita delle persone disabili, usati
come metafora per far co mprendere la s da giornaliera di tutti i disabili. Si balla molto, fra cantanti,
musicisti e ballerini. Protagoniste star brasiliane di caratura internazionale, fra cantanti, musicisti, ballerini,
atleti. E anche Amy Purdy, snowboardista statunitense, nalista della versione americana di "Ballando con
le Stelle" (la stessa esperienza vissuta in Italia dall'azzurra Giusy Versace). Balla con un braccio robotico, a
testimoniare l'unione fra la persona e la tecnologia, una componente importante nella vita delle persone
con disabilità.
Con la bandiera paralimpica portata da otto bambini con cerebrolesione accompagnati dai rispettivi papà
(la scena più toccante dell'intera serata) arriva l'accensione del braciere che chiude la cerimonia. La parola
ora è solo alle gare. Benvenuti alla Paralimpiade.
(7 settembre 2016)
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venerdì 4 novembre 2016
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http://www.federvela.it/news/il-report-della-1053ma-giunta-nazionale-coni
Il report della 1053ma Giunta Nazionale CONI
Si è tenuta ieri mattina al Foro Italico la 1053ma riunione della Giunta Nazionale CONI, che ha aperto i lavori
approvando il verbale della precedente riunione del 23 settembre. Nelle sue comunicazioni il Presidente
Malagò ha aggiornato la Giunta sui recenti provvedimenti legislativi riguardanti lo sport, in particolare è
stata approvata l’ultima stesura del piano “Sport e Periferie”. Malagò ha poi relazionato sui contatti molto
positivi e collaborativi col Governatore della Lombardia, Roberto Maroni, e col Sindaco di Milano, Giuseppe
Sala, sulla candidatura di Milano ad ospitare la 132ma sessione del CIO nel 2019. E’ stato varato un albo da
cui attingere per le nomine a Revisori dei Conti delle Federazioni dopo il rinnovo dei mandati nel 2017 con
la clausola che non si potrà nominare lo stesso revisore per più di due mandati nella stessa Federazione.
Per quanto riguarda le recenti assemblee federali, è stato fatto un aggiornamento circa il ricorso del
candidato Scarpa alla Federazione Canoa per il quale ci sarà un approfondimento mentre è stata annullata
l’Assemblea della Federazione Danza Sportiva in quanto il Presidente non era stato eletto a scrutinio
segreto ma per acclamazione. La FIDS è stata commissariata con Giovanni Costantino, vice Commissari
Carlo Mornati e Alvio La Face. Le nuove elezioni saranno celebrate il 10 dicembre.
Sono stati assegnati nuovi contributi alle Federazioni (250 mila euro a quelle vincitrici di medaglie a Rio,
175 mila alle due Federazioni olimpiche invernali, 150 mila alle Federazioni Olimpiche e 100 mila alle
Federazioni non olimpiche). Tale somma aggiuntiva da distribuire è derivata da un eccellente capacità
gestionale del CONI sulle risorse e dagli ottimi risultati delle attività di marketing. E’ stato assegnato al
Comitato Paralimpico un contributo di 1.910.000 euro per i premi ai medagliati di Rio.
Sono stati assegnati i Collari d’Oro per il 2016 (cerimonia di premiazione il 19 dicembre alle 11:30 alla
presenza del Premier Matteo Renzi). Le società insignite sono: Ginnastica Pavese, Verbano Yacht Club,
Vela Nuoto Ancona, Canottieri Pro Monopoli, Tennis Club Napoli, Torino Calcio e Gruppo Forestale. Tra le
personalità di spicco legate al mondo dello sport collare d’oro a Giorgio Napolitano, Francesco Ricci Bitti e
Luigi Riva. Sempre il 19 dicembre alle 17 in San Pietro ci sarà la tradizionale Messa degli Sportivi, of ciata
da Monsignor Fisichella.
Confermata la prossima riunione della Giunta CONI a Napoli, il 22 novembre con inizio alle 11:30 a Castel
dell’Ovo. E’ stata rati cata la nomina a Presidente Onorario del Comitato Regionale CONI Calabria per
Demetrio Praticò. Su proposta del generale Enrico Cataldi, è stato nominato Federico Vecchio al posto del
dimissionario Pierluigi Matera nella Procura Nazionale dello Sport. Sono state in ne approvate le nuove
norme sportive Antidoping che andranno in vigore dal 1mo gennaio 2017. Dopo aver esaminato un lunga
serie di altri temi di carattere organizzativo e amministrativo, e aver assunto le relative delibere, la Giunta ha
concluso i lavori alle ore 12:15.
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Regione Lazio: per il 2017 600.000 Euro di nanziamenti
in ambito sportivo
Tra gli ammessi a bene ciarne anche la riabilitazione equestre e gli sport paralimpici
Una ripresa molto speciale
Roma, 4 novembre 2016 - SI presenta oggi per l'approvazione de nitiva in Giunta lo schema di
deliberazione n.179 della Regione Lazio: il provvedimento contiene il programma di utilizzo degli
stanziamenti, una somma pari a circa 110 milioni di Euro complessivi a carico della Regione più altri 23,
da recuperare sul bilancio regionale 2016.
La cosa per noi interessante è che di tutti questi soldi 600.000 Euro sono riservati "per interventi in ambito
sportivo: promozione dell'equitazione per disabili, censimento degli impianti, progetti di sport di
cittadinanza con Coni e comitato paralimpico".
Per darvi un'idea dell'ordine di grandezza del contributo, pensate che per abbattere i costi delle rette degli
asili nido sono stati riservati 10 milioni e mezzo di Euro.
di Maria Cristina Magri
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Lunedì serata al Baluardo dedicata agli “eroi di Rio”
Una serata dedicata al ringraziamento di tutta l'Emilia-Romagna ai 38 atleti emiliano-romagnoli che hanno
partecipato all'avventura di Rio 2016, e alle 12 medaglie che hanno conquistato sul campo.
La organizzano insieme la Regione e i Comitati dell'Emilia-Romagna del Coni (Comitato olimpico nazionale
italiano) e del Cip (Comitato italiano paralimpico) lunedì prossimo 7 novembre alle ore 18, a Modena, al
Baluardo della Cittadella.
Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, del Coni e del Cip regionali, Umberto Suprani e Melissa
Milani, saluteranno e consegneranno agli atleti, di cui 26 af liati al Coni e 12 al Cip, un riconoscimento.
Con loro sarà premiato anche Davide Cassani, faentino, commissario tecnico della Nazionale italiana di
ciclismo che a Rio ha vinto un oro su pista con Elia Viviani.
«Abbiamo tifato per loro - commenta il presidente Bonaccini - alcuni ci hanno fatto gridare di gioia, ma tutti
ci hanno riempito d'orgoglio, riconoscendo nella loro tenacia e nel loro talento i tratti della nostra terra,
l'Emilia-Romagna. E ricordo come fosse adesso l'emozione e la gioia dei momenti che ho vissuto quando
sono stato a Rio, a Casa Italia Paralimpica, struttura ospitata in una parrocchia e destinata dopo i Giochi a
diventare il luogo dove formare atleti con disabilità, e che l'Emilia-Romagna è stata l'unica Regione a
sostenere. Lì ho assistito dal vivo a gare bellissime, conquistato da atleti straordinari, come tutti i nostri 38
ragazzi sono. Vogliamo dire loro grazie, e lo faremo lunedì prossimo, e ci sembra giusto farlo anche perché
tutti loro rappresentano i valori dello sport che noi vogliamo, quello pulito, che porta nei campi di gioco e
negli impianti dell'Emilia-Romagna migliaia di praticanti e di giovani, grazie anche a dirigenti e volontari che
fanno un lavoro encomiabile, quello sport autentica palestra di vita sul quale come Regione stiamo
investendo tanto».
Queste le 12 medaglie, di cui quattro ori, sei argenti e due bronzi, conquistate dalla spedizione emilianoromagnola a Rio de Janeiro.
Nei Giochi olimpici: l'oro del nuotatore Gregorio Paltrinieri (1500 stile libero), gli argenti di Luca Vettori con
l'Italvolley e di Aleksandra Cotti con il «Setterosa» di pallanuoto, il bronzo di Alessandro Nora con il
«Settebello».
Nei Giochi paralimpici, i due ori nel ciclismo di Alessandro (Alex) Zanardi (Crono H5 e Mix Team Relay H25)
e l'oro, in atletica,
di Martina Caironi (100 metri T42); gli argenti delle nuotatrici Cecilia Camellini (400 stile libero S11) e Giulia
Ghiretti (100 rana SB4), di Martina Caironi (salto in lungo T42) e di Alex Zanardi (Strada H45).
In ne, il bronzo della nuotatrice Giulia Ghiretti, nei 50 farfalla S5.
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Nei Giochi paralimpici, i due ori nel ciclismo di Alessandro (Alex) Zanardi (Crono H5 e Mix Team Relay H25)
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e l'oro, in atletica,
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di Martina Caironi (100 metri T42); gli argenti delle nuotatrici Cecilia Camellini (400 stile libero S11) e Giulia
http://gazzettadimodena.gelocal.it/sport/2016/11/03/news/lunedi-serata-al-baluardo-dedicata-agli-eroi-di-rio-1.14357224
Ghiretti (100 rana SB4), di Martina Caironi (salto in lungo T42) e di Alex Zanardi (Strada H45).
In ne, il bronzo della nuotatrice Giulia Ghiretti, nei 50 farfalla S5.
Vendite giudiziarie ­ Gazzetta di Modena
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Luca Pancalli (Comitato Paralimpico Italiano): dopo i
fasti di Rio e la delusione di Roma auspico una grande
crescita culturale
Luca Pancalli, presidente del Comitato Paralimpico Italiano e vicepresidente del Comitato Promotore
«Roma 2024»
Luca Pancalli nasce a Roma il 16 aprile 1964. Sin da ragazzo si dedica al pentathlon moderno, vincendo tre
campionati italiani giovanili. Dopo un grave incidente a cavallo che lo rende disabile, continua a praticare
l’attività sportiva ad altissimo livello. Partecipa come nuotatore a quattro edizioni dei Giochi paralimpici,
dove conquista in totale otto ori, sei argenti e un bronzo. Diventato dirigente sportivo, nel 2000 assume la
presidenza della Fisd (Federazione sport disabili) che, tre anni dopo, diventa il Cip (Comitato Italiano
paralimpico), organismo di cui, dal 2005 ad oggi, viene confermato alla Presidenza.
Pancalli, dal 2005 al 2012, è vice presidente del Coni e, dal 2005, è Segretario Generale del Comitato
Paralimpico Europeo; mentre tra il 2006 e il 2007 è commissario straordinario della Federazione italiana
giuoco calcio (Figc). Dal 2009 al 2013 dirige anche l’Istituto di medicina dello sport del Coni e nel
2011/2012 assume l’incarico di Commissario straordinario della Federazione italiana danza sportiva. Dal
marzo 2015 al mese scorso è stato vicepresidente del Comitato promotore «Roma 2024».
Domanda. La candidatura di «Roma 2024» è durata 36 mesi. Nell’ultimo anno però si è avuto la percezione
che la Capitale avesse molte chance di vincere. A cosa era dovuto questa sensazione ?
Risposta. Anzitutto, per la prima volta si era riusciti a comunicare l’idea di una squadra, formata dal
Governo, dal Comitato promotore, dal Coni, dalla Regione e dalla precedente amministrazione della
Capitale, molto coesa nel lavorare per un preciso obiettivo. Aggiungerei a questo, lo straordinario lavoro di
relazioni internazionali compiuto dal presidente del Coni Giovanni Malagò e dal presidente del Comitato
promotore «Roma 2024» Luca di Montezemolo, supportato dalla forte onda di entusiasmo manifestata dal
mondo dello sport e, anche, da altri rappresentanti della società civile come, ad esempio, gli ambientalisti.
D. Tra i tanti, quale era a suo giudizio il punto di forza incontrovertibile e vincente del dossier presentato in
esame al Comitato olimpico internazionale?
R. Logisticamente, il fatto di partire con il 70 per cento degli impianti già esistenti, mentre,
economicamente, la possibilità di lavorare in un contesto ad impatto low cost rispetto ai due eventi,
olimpico e paralimpico. In ne, consideravo privilegiata e trascinante la location olimpica di Roma, già di per
sé un punto di forza in quanto città amata ed ammirata in tutto il mondo.
D. A luglio dello scorso anno, il presidente del Cio Thomas Bach, ricevendo le prime carte del vostro
dossier si disse «impressionato da come la città dimostra di aver preso a cuore la candidatura». Eravamo,
forse, già «in vantaggio» ?
R. Non so dirlo, ma posso rimarcare il lavoro straordinario che si stava conducendo per tessere la tela dei
rapporti internazionali con i membri del Cio, che a settembre del 2017 si pronunceranno. Non
dimentichiamo mai che il sogno olimpico passa, da sempre, attraverso i potenti gruppi di elettori che
rappresentano vere e proprie lobby a cinque cerchi. Se uniamo, allora, la nostra buona diplomazia federale
con l’ottimo progetto presentato, con il quale la nostra Olimpiade si sarebbe messa a disposizione della
città, allora probabilmente avevamo una situazione che ci poneva, come approccio, in vantaggio sugli altri
concorrenti.
D. Dopo il no della Raggi, lei ha espresso profonda amarezza ma ha anche detto che, forse, non eravate
stati abbastanza bravi a comunicare la bontà del progetto, in assenza, comunque, di una possibilità di farlo
che vi è stata negata. Questo sottintende qualche vostro errore commesso ?
R. No. Sottolineavo solo che è incontestabilmente mancato il momento di confronto. Io sono sempre stato
molto rispettoso delle istituzioni e penso che le persone che le rappresentano passano ma le istituzioni
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rimangono. Nella mia vita, quindi, sono sempre stato disponibile a discutere la bontà o meno delle mie
idee, pensando che solo con un sereno scambio
punti di vista si possa prendere la giusta decisione.
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Ecco, quello che è mancato con Roma Capitale è stata la possibilità di dialogare serenamente
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città, allora probabilmente avevamo una situazione che ci poneva, come approccio, in vantaggio sugli altri
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concorrenti.
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D. Dopo il no della Raggi, lei ha espresso profonda amarezza ma ha anche detto che, forse, non eravate
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stati abbastanza bravi a comunicare la bontà del progetto, in assenza, comunque, di una possibilità di farlo
http://www.specchioeconomico.com/index.php/sommario/interviste/item/3096-luca-pancalli-comitato-paralimpico-italiano-dopo-i-fasti-diche vi è stata negata. Questo sottintende qualche vostro errore commesso ?
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R. No. Sottolineavo solo che è incontestabilmente mancato il momento di confronto. Io sono sempre stato
molto rispettoso delle istituzioni e penso che le persone che le rappresentano passano ma le istituzioni
rimangono. Nella mia vita, quindi, sono sempre stato disponibile a discutere la bontà o meno delle mie
idee, pensando che solo con un sereno scambio di punti di vista si possa prendere la giusta decisione.
Ecco, quello che è mancato con Roma Capitale è stata la possibilità di dialogare serenamente
sull’argomento.
D. Nell’arco di 50 anni il movimento sportivo disabili ha trasformato la sua originaria connotazione di sport
di categoria in un movimento nazionale di primissimo piano, parallelo ma integrato con il movimento
olimpico. Il Cip, proprio lo scorso agosto, è stato scorporato dal Coni ottenendo il riconoscimento di ente
pubblico per lo sport. Quando è iniziato il cambiamento reale ?
R. La grande trasformazione è avvenuta negli ultimi 16 anni perché, dal 2000, abbiamo iniziato a costruire
un puzzle con i risultati conquistati. Un pezzo fondamentale della nostra crescita riguarda la comunicazione
ed i rapporti con i media. Apripista è stata la copertura Tv di Sky nei X Giochi paralimpici di Vancouver del
2010. Dopo si è af ancata la Rai che ci sta tuttora accompagnando. Questo ha permesso di fare
innamorare del nostro movimento tante persone, specie quelle non disabili. Abbiamo, quindi, dato voce e
notorietà a tutta quella miriade di piccole, grandi, straordinarie iniziative che noi quotidianamente portiamo
avanti come il lavoro nelle unità spinali, nei centri di riabilitazione, nel rapporto con l’Inail per il recupero
degli infortunati sul lavoro utilizzando lo sport. L’unione di tutto questo ha creato un effetto domino
suggellato dallo straordinario successo agonistico ottenuto a «Rio 2016» la scorsa estate.
D. 67 è il bottino totale delle medaglie conquistate dagli atleti italiani nei Giochi brasiliani, di cui 28
olimpiche e 39 paralimpiche, il vostro miglior risultato in 44 anni. A che si deve tale differenza di numero ?
R. Dipende da tanti fattori. È vero che noi abbiamo più gare in alcune discipline come, ad esempio, nel
nuoto per effetto delle tante categorie presenti, ma è pur vero che ci sono meno discipline sportive totali
nel programma paralimpico e che, rispetto a quello olimpico, il nostro settore conta molti meno atleti. Non
darei, però, giudizi di paragone sui numeri conquistati perché considero questi due mondi un’unica grande
famiglia vincente dello sport italiano. Dopodiché, però, ci scherziamo sopra e «sfottiamo» gli olimpici
dicendogli che siamo più bravi di loro.
D. Qual’è la missione del mondo del paralimpismo da lei gestito e che importanza riveste nell’intera società
civile ?
R. Portare gli atleti alle paralimpiadi è solo una parte della nostra missione. Quella più importante è il
favorire una percezione diversa della disabilità nel paese che serva a tenere i ri ettori accesi su tante
tematiche riguardanti le «quotidiane paralimpiadi» che tanti disabili sono costretti a vivere, mi limito ad
alcuni esempi, a causa delle barriere architettoniche e sensoriali nelle città, o della mancanza del rispetto
del diritto al lavoro o del diritto ad una vita indipendente.
D. Lei ha recentemente affermato che la sua vera gioia è quella di dare allo sport odierno dei disabili quella
dignità che non c’era al tempo in cui lei gareggiava. Perché accadeva tale ingiustizia ?
R. Nel 2000, lasciato l’agonismo, ho iniziato il mio percorso da dirigente sportivo, cercando di garantire ai
miei atleti quel rispetto della dignità che io non avevo mai ottenuto. Fino agli anni 90 di noi atleti disabili
non si parlava affatto o se ne parlava in maniera commiserevole. Quindi, eravamo costretti ad andare a
pietire attenzione sui risultati ottenuti. I vari corpi sportivi dello Stato, poi, non avevano ancora aperto le
porte a noi atleti con disabilità. Per esempio, non esisteva un gruppo paralimpico del Ministero della
Difesa, cui invece abbiamo dato vita successivamente grazie ad un accordo con lo Stato maggiore che ha
così permesso ai militari, che hanno subito delle lesioni permanenti in servizio, di utilizzare lo sport come
strumento di inclusione. Poi, dal 2012, sono arrivati i primi sponsor. A parte il lungo rapporto con l’Inail che
è un nostro partner privilegiato, oggi abbiamo il sostegno, tra gli altri, del gruppo Mediobanca, dell’Eni, della
Fondazione Terzo Pilastro e della Barilla, che ci aiutato per Casa Italia Paralimpica a Rio la scorsa estate.
D. Papa Francesco, intervenendo di recente alla prima conferenza internazionale su «Sport e Fede» in
Vaticano, ha sottolineato quanto il movimento paralimpico sia importante per promuovere i disabili. Cosa
muovono in lei le parole del Santo Padre ?
R. Sono di fondamentale importanza, perché essere ricordati dal Papa rappresenta un ulteriore suggello
alla consapevolezza di essere riusciti ad uscire dalla «riserva degli indiani» in cui eravamo rinchiusi, come
anche di far conoscere al mondo intero quello che sta facendo il movimento paralimpico internazionale.
Vorrei ricordare che, per nostra scelta, Casa Italia paralimpica a «Rio 2016» è stata ospitata all’interno della
parrocchia della Imaculada Conceição e, al termine dei Giochi, le strutture realizzate per l’evento sono state
donate alle persone disabili. Abbiamo, inoltre, realizzato una serie di iniziative dedicate alle popolazioni
delle favelas legate alla parrochcia, tra queste la realizzazione di un campo sportivo polifunzionale per
avviare i giovani parrocchiani disabili alla pratica sportiva, perché potessimo lasciare una testimonianza
concreta del nostro impegno.
D. Quale è l’importanza di avere tra le vostre la atleti di eccezionale comunicazione mediatica come
«IronMan» Zanardi, che lo scorso mese è tornato a gareggiare in auto, vincendo incredibilmente subito una
gara di Gran Turismo al Mugello ?
R. Zanardi è fondamentale per noi. È una sorta di «front man» del nostro movimento, quello che ci aiuta
anche nella gestione della comunicazione per far conoscere al meglio il mondo paralimpico cui lui
orgogliosamente appartiene. La cosa bella è che oggi, accanto ad Alex, abbiamo scoperto tanti altri
personaggi, straordinari nella capacità di interpretare i valori paralimpici e di comunicarli. Penso, tra i tanti,
a Bebe Vio, a Oney Tapia, a Martina Caironi, a Monica Contrafatto, che si sono fatti conoscere attraverso lo
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sport ed ora sono i nostri migliori comunicatori. Con il loro esempio, infatti, riescono a donare molta
speranza a tanti ragazzi e ragazze disabili del paese
che magari sono in un letto d’ospedale e pensano che
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la loro vita sia nita dopo un incidente stradale od una grave patologia.
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anche nella gestione della comunicazione per far conoscere al meglio il mondo paralimpico cui lui
http://www.specchioeconomico.com/index.php/sommario/interviste/item/3096-luca-pancalli-comitato-paralimpico-italiano-dopo-i-fasti-diorgogliosamente appartiene. La cosa bella è che oggi, accanto ad Alex, abbiamo scoperto tanti altri
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personaggi, straordinari nella capacità di interpretare i valori paralimpici e di comunicarli. Penso, tra i tanti,
a Bebe Vio, a Oney Tapia, a Martina Caironi, a Monica Contrafatto, che si sono fatti conoscere attraverso lo
sport ed ora sono i nostri migliori comunicatori. Con il loro esempio, infatti, riescono a donare molta
speranza a tanti ragazzi e ragazze disabili del paese che magari sono in un letto d’ospedale e pensano che
la loro vita sia nita dopo un incidente stradale od una grave patologia.
D. A che livelli è il doping nel paralimpismo ?
R. Purtroppo il problema esiste anche nel nostro ambiente. Non a caso proprio una vicenda di doping ha
portato all’esclusione di tutti i 267 atleti paralimpici russi dalle Paralimpiadi di Rio per decisione del
Comitato paralimpico internazionale (Ipc), confermata dal Tas, il Tribunale arbitrale sportivo. In Italia
contiamo dei casi estremamente isolati, ma ci siamo attrezzati sin dalla prima ora per arginare al massimo
il fenomeno con controlli molto rigorosi e, soprattutto, con una politica ed un percorso formativo e
informativo rivolto agli atleti ed ai tecnici. Tali concetti si basano sul principio che non si possono alterare
le regole solo per vincere, proprio perché il nostro è un movimento consacrato ad una mission che passa
per la vittoria ma non si esaurisce con il suo ottenimento. Ovviamente, c’è da considerare che molti dei
nostri atleti fanno uso di sostanze farmacologiche per curare le loro patologie per cui è tutto molto più
delicato e complesso da affrontare; ma si fa.
D. Un giorno nel mondo dello sport, Olimpiadi comprese, si potrà arrivare a disputare gare miste tra
normodotati e portatori di handicap ?
R. Nel futuro, tutto sarà possibile, ma solo e quando tale percorso sarà accompagnato da un adeguato e
parallelo processo di crescita culturale. Però, la strada è già tracciata.
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